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Tiger Jack

Corte Di Cassazione: prescrizione per Moggi e Giraudo, condanna per De Santis. Assolti gli altri arbitri

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4203 messaggi

Cmq c'è Moggi adesso su antenna3

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Cmq c'è Moggi adesso su antenna3

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Joined: 22-Jul-2011
306 messaggi

E se c'è una  cosa che in queste ore a me fa  pensare quella non è la sentenza, perchè la favoletta già la conoscevo benissimo, ma il fatto che tutti i porci, anche chi si era perso nella foresta, stiano grugnendo all'unisono sguazzando nel fango...perchè nel fango sono.

 

Tutti che sbraitano.

 

Ed Andrea Agnelli tace. E questo mi garba assai.

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E se c'è una  cosa che in queste ore a me fa  pensare quella non è la sentenza, perchè la favoletta già la conoscevo benissimo, ma il fatto che tutti i porci, anche chi si era perso nella foresta, stiano grugnendo all'unisono sguazzando nel fango...perchè nel fango sono.

 

Tutti che sbraitano.

 

Ed Andrea Agnelli tace. E questo mi garba assai.

 

Sicuramente, se c'è da dire qualcosa, è meglio non farlo a caldo.

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Joined: 09-Feb-2012
816 messaggi

Quoto anche le virgole fratello bianconero.

Aggiungo solo che secondo me anche chi non ha figli deve preoccuparsi di vivere in un paese del genere.

Caro Marmas, se avessi potuto sarei espatriato gia dopo il primo grado...gia li avevo capito dove si andava a finire.

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Joined: 22-Jul-2011
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Sicuramente, se c'è da dire qualcosa, è meglio non farlo a caldo.

 

Assolutamente daccordo.

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Joined: 15-Apr-2007
7623 messaggi

 

htUIoXVn.jpg

 

 

 

:haha: :haha: :haha:

 

 

 

Ma l'autore di questo articolo non sa che la società Juventus è uscita pulita dal processo? E allora che senso ha quel riferimento alla presunta amicizia tra Saputo ( :261: ) e AA come possibile elemento ostativo all'auspicato risarcimento pro Gazzoni in sede civile?

 

 

Vabbè dai...un minimo di ribalta dopo la sentenza di lunedì è giusto concederla anche a un fallito come mister idrolitina e a certi  giornalai   .asd 

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96225 messaggi

Assolutamente daccordo.

 

Anche perché, ora, si perderebbe nello starnazzare generalizzato.

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Joined: 20-Apr-2009
40693 messaggi
Inviato (modificato)

Non vedo perche dovrebbe posarlo anche se fa solo statistica.

Perche' AA glielo fara' togliere, stanne certa. Abbiamo le carte in regola per richiedere l'art. 39 di revisione. Dobbiamo solo aspettare le sentenze della Cassazione. Moggi e Giraudo non sono stati condannati e questo e' un bel vantaggio...

Paco D'Onofrio: Nonostante molti tentino goffamente di sostenere il contrario, la Cassazione ha sancito in via definitiva la regolarità dei campionati vinti sul campo dalla Juventus. Pertanto, come sostengo solo dal 2006!, è possibile ricorrere per la restituzione anche formale degli scudetti ingiustamente revocati. Esprimerò pubblicamente la mia opinione insieme a Luciano Moggi nel corso della trasmissione di Sportitalia, venerdì 27 ore 23, canale 153. Qualcuno cominci a preoccuparsi....

 

PS Ti dovevo una risposta su Toto' & Nino Taranto: i loro films li puoi vedere tranquillamente perche' parlano in italiano ma solo ogni tanto fanno un accenno al napoletano. Questi due sono molto belli per me, per esempio:

& https://www.youtube.com/watch?v=NX0u6TbKoc4 Modificato da ClaudioGentile

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Joined: 22-Jul-2011
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Anche perché, ora, si perderebbe nello starnazzare generalizzato.

 

Fuoridubbio (cit.)

 

Ho sempre avuto fiducia nel Presidente, per vari motivi. E siamo in tanti ad averne. E sono convinto che questa fiducia verrà ripagata.

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Joined: 20-Apr-2009
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:haha: :haha: :haha:

 

 

 

Ma l'autore di questo articolo non sa che la società Juventus è uscita pulita dal processo? E allora che senso ha quel riferimento alla presunta amicizia tra Saputo ( :261: ) e AA come possibile elemento ostativo all'auspicato risarcimento pro Gazzoni in sede civile?

 

 

Vabbè dai...un minimo di ribalta dopo la sentenza di lunedì è giusto concederla anche a un fallito come mister idrolitina e a certi  giornalai   .asd

Non vogliono saperlo non riuscirebbero a sopportare il colpo i bastardi dei giornalai.Ora che AA gli scucira' lo scudetto di cartone vedrai come gli spunteranno gli emorroidi, come la luna a marechiaro (cit.) ;)

Paco D'Onofrio: Nonostante molti tentino goffamente di sostenere il contrario, la Cassazione ha sancito in via definitiva la regolarità dei campionati vinti sul campo dalla Juventus. Pertanto, come sostengo solo dal 2006!, è possibile ricorrere per la restituzione anche formale degli scudetti ingiustamente revocati. Esprimerò pubblicamente la mia opinione insieme a Luciano Moggi nel corso della trasmissione di Sportitalia, venerdì 27 ore 23, canale 153. Qualcuno cominci a preoccuparsi....

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Joined: 01-May-2010
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Ragazzi abbiamo aspettato tanto, aspettiamo ancora un po'.

Come ripetuto piú volte anche da altri, presto - molto presto - i nodi verranno al pettine.... anche in casa nostra. E a quel punto gli alibi saranno finiti con la conseguenza che ci saranno tanti "Evviva!" oppure un numero spropositato di ban.

Inviato col mio JY-G4S Big Bamboo da un molo nei pressi di Kingston mentre Mary Ann lollypoppa

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ma come fanno a dirlo???? :|

 

stessi risultati ????.... confermate le condanne a distanza di anni??? :|

 

se sono rimasti 3-4 gatti e cavolate, su 50 persone o più e mille fatti... :|

 

ma sono malati di mente :|

è in atto il convincere tutti di questo, senza vergogna .oddio mai avuta comunque

la cupola:moggi,Giraudo, Pairetto, mazzini (vice presidente federale).la combriccola romana:desantis.

Bologna juve,moggi colpevole, arbitro assolto.

juve udinese, moggi e Giraudo colpevoli, arbitro assolto.

Lecce-Parma, la partita che misura la potenza della cupola, desantis e mazzini colpevoli, moggi assolto.(taroccano una partita senza il capo cupola....)

Fiorentina Bologna ,ammonizioni di 2 riserve su 7 diffidati bolognesi.

E si,tutto confermato come nel 2006.ma proprio pari pari eh.

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Joined: 30-Aug-2006
7919 messaggi

Le tre verità di Calciopoli - di Massimo Zampini

1) La sentenza.

Conclusioni di Calciopoli: tantissimi assolti, i presunti boss prescritti, un solo condannato. Poche frodi, piuttosto deboli, raramente con la Juve di mezzo e talvolta con arbitri assolti (frode fatta da solo, da Moggi, senza arbitri); le schede svizzere che però non si sa bene quando, dove, a chi, e soprattutto cosa ci si dicesse, visto che poi quegli arbitri non facevano vincere la Juve.

In definitiva, già da quanto emerso nei primi due gradi, viene configurato un reato di pericolo, punibile anche senza la consumazione dell’illecito, senza la concreta alterazione del campionato, scaturito dal tentativo di avere più potere possibile (oggi, invece, abbiamo finalmente dirigenti disinteressati a tali vili ambizioni).

Che cosa pensi della prescrizione, è già scritto qui, a proposito della violenza privata nel processo Gea: le conclusioni di quell’articolo valgono a maggior ragione anche oggi, dove si leggono imprecisioni e strumentalizzazioni di ogni tipo.

In breve, si tratta di un istituto posto a salvaguardia dell’imputato, degenerato esponenzialmente negli anni agli occhi dell’opinione pubblica, a causa del micidiale combinato di questi ultimi vent’anni anni di travaglismo – per lui e i suoi seguaci la prescrizione è un’onta, non un diritto sancito da uno dei princìpi base dell’ordinamento – e berlusconismo – che ne ha svilito la ratio, riducendone i termini a proprio beneficio.

Per di più, si concludeva in risposta a chi equipara strumentalmente casi di segno opposto, non si può raffrontare la prescrizione penale di Moggi, che non ha in alcun modo di impedito di condannare severamente dirigenti e società coinvolte, con la prescrizione sportiva dell’Inter, che ha chirurgicamente evitato, appunto, non solo di giudicare e verosimilmente punire in alcun modo la società nerazzurra, ma addirittura di mettere in discussione l’incredibile scudetto a tavolino assegnato per motivi etici, prima che emergesse quanto era stato –chirurgicamente, sì, ripetiamo pure l’avverbio – occultato.

In attesa delle motivazioni della Cassazione - che com’è noto non giudica nel merito e verosimilmente affermerà la legittimità giuridica di quanto deciso dai giudici di secondo grado, al netto delle nuove assoluzioni -possiamo arrivare a una conclusione: il processo è durato troppo, e non per colpa degli imputati (alcuni hanno addirittura rinunciato all’istituto della prescrizione, caso rarissimo), che hanno espunto diversi testimoni dalla lista iniziale pur di accelerare, bensì anche a causa delle ripetute istanze di ricusazione dei pm nei confronti del giudice di primo grado, che non pareva così entusiasta di dar credito al teorema iniziale, fondato su informative tragicomiche e sostenuto da testimonianze surreali (imperdibile il tenente colonnello Auricchio che, in un aula adiacente ad alcuni drammatici processi di camorra, ricorda con toni gravi i punti assegnati delle moviole di Baldas).

Infine, siccome viene spesso richiesto di attenersi strettamente alle sentenze, preme ribadirlo: la Juventus è stata esclusa da ogni responsabilità già nei primi due gradi di giudizio. La tesi, piaccia o non piaccia, è che Moggi puntasse ad avere un potere che prescindeva dalla squadra per cui lavorava. Aveva un grande desiderio di salvare gli amici della Fiorentina, ecco. Vai a fare del bene…

La Juve è innocente.

Se volete attenervi alle sentenze, imparate a ripetere questa frase.

Se invece volete discuterle, meglio ancora: siamo qui a disposizione, e abbiamo tante cose da dire anche noi.

2) L’altra Calciopoli.

Questo è quanto affermano i giudici, a cui strettamente ci atteniamo. Poi, però, c’è un’altra Calciopoli. Perché in una sentenza non c’entra tutto, non deve entrarci tutto.

Nella sentenza non entrano gli incredibili errori sin dalle informative dei Carabinieri (spesso ahinoi riprodotte integralmente nell’atto di chiusura indagini di Beatrice e Narducci), i mitici libretti neri diffusi a gran fretta, dove un risultato negativo della Juve diventava una vittoria (vedi Juventus-Sampdoria), perché al teorema serviva così.

Dove gli ammoniti di Udinese-Brescia risultavano diffidati, così avrebbero saltato la Juve al turno seguente, diabolico Moggi, e invece no, non lo erano, con la Juve giocarono regolarmente; dove si sottolinea l’espulsione di Jankulovski, ma si omette che si era reso protagonista di un pugno sferrato in pieno volto a un rivale, a gioco fermo: difficile non espellerlo. Un errore tira l’altro, tuttavia, e l’arbitro Dattilo ne è uscito assolto solo ora, in Cassazione, nove anni dopo.

Dove nel famigerato Lecce-Parma risultava espulso Morfeo e invece no, avevate scritto male.

E così via, in una sagra degli orrori che ha condizionato le opinioni sul tema di mezza Italia, e l’intero rito abbreviato relativo a Giraudo: lì si giudicava su quanto riportato a suo tempo, senza ulteriore dibattimento.

Una sagra degli orrori che non avete letto su nessun giornale, ma solo su qualche sito come Ju29ro e GiùlemanidallaJuve, nell’illuminante manuale di Emilio Cambiaghi e avete ascoltato esclusivamente in qualche trasmissione radiotelevisiva di carattere locale, tra le risatine dei media nazionali e dei tifosi avversari, felici di poter sconfiggere la Juve almeno una volta, anche se non in campo.

L’altra Calciopoli è quella di De Santis, l’arbitro della Cupola che però sottrae alla Juve 8 punti su 15 a disposizione, in un anno in cui la Juve ne perde raramente. Non dico farci un titolone, ma magari giusto una domanda: “come mai con l’arbitro della Cupola la Juve andava peggio che con gli altri?” Così, tanto per fare: ci sono da riempire tante pagine, non vi è venuta la curiosità?

L'altra Calciopoli, ovvero la "denuncia" del giudice Casoria relativa al procuratore Lepore, che avrebbe indebitamente insistito affinché lasciasse la causa, si occupasse d'altro. Ecco, capirne qualcosa di più? Non sarebbe stato un po' più interessante di Moggi jr con la D'amico?

L’altra Calciopoli, ovvero le testimonianze surreali: abbiamo già ricordato il riferimento a Baldas di Auricchio, di cui non fanno sorridere le contraddizioni con Baldini su come, quando e perché si siano conosciuti. Uno ricorda una cosa, uno l’altra, non si sa, forse eravamo amici, forse collaboravamo, forse no, anzi ora ci presentiamo. Auricchio, che ha condotto le indagini, e Baldini, il dirigente anti Moggi: ma che si saranno mai detti, in quegli incontri che non ricordano?

Ma mica solo Auricchio, eh. C’è Fabio Monti, prima firma sportiva del Corsera, che non ricorda più di essere tifoso dell’Inter. C’è Zeman, che sostiene che tutti gli esoneri subiti in carriera siano illeciti, tranne uno, beato lui. Chissà cosa pensa di quelli successivi a Calciopoli, chissà se sono leciti o no. C’è poi Gianfelice Facchetti, che porta un memoriale del padre, così, una prova un po’ bizzarra, non potendo purtroppo neanche sentirlo per confermare e per capire meglio. C’è Nucini, l’arbitro al servizio di una squadra di calcio che talvolta arbitrava, ma la cosa pare non interessare i giornali: si contraddice, si fa ammonire più volte dal giudice e alla fine, quando non si capisce più se la presunta scheda l’ha buttata, non l’ha buttata o non l’ha mai avuta, risponde sbottando: “allora la scheda me l’ha data Guglielmo Marconi e a Torino al Concord con Moggi c’era Garibaldi». Sempre nell’aula accanto a dei processi per camorra, si testimoniava così.

C’è De Cillis, soprattutto, il rivenditore di schede svizzere che ora, più che di un articolo come questo, deve preoccuparsi di un rinvio a giudizio per falsa testimonianza. E’ anche questa, l’altra Calciopoli: ma se avete seguito solo i media nazionali, di questo non sapete nulla.

L’altra Calciopoli sono le telefonate dimenticate, le squadre salvate, il leggendario “piaccia o non piaccia agli imputati non ci sono mai state telefonate tra Bergamo o Pairetto con il signor Moratti" del pm Narducci (26 ottobre 2008), e invece c’erano, eccome se c’erano, e pure con altri dirigenti dell’Inter.

L’altra Calciopoli è quell’incontro strano, curioso, tra Auricchio e Moratti, alla presentazione di un libro di Narducci, con intervento di Zanetti. Un bel miscuglio, non c’è che dire. Chiacchiere fitte tra il presidente dell’Inter e il responsabile delle indagini, riprese furtivamente da uno spettatore presente. Poi, via in ascensore tutti insieme, che la chiacchierata continui. Lo so, non avete letto neanche di questo.

L’altra Calciopoli è il premio ad Auricchio e Narducci, promossi nella giunta napoletana di De Magistris, visto l’ottimo lavoro svolto.

L’altra Calciopoli, soprattutto, sono le decine di arbitri, giornalisti e dirigenti archiviati e assolti. Molti hanno rinunciato al loro lavoro, tanti si sono ammalati, tutti hanno visto le loro famiglie umiliate per anni, come se fossero ladri, venduti, truccatori, per carriera e per denaro. E invece niente, innocenti. Ma al tempo serviva inserirli, perché la cupola non poteva sembrare di sole 5 o 6 persone: ne servivano quantomeno una trentina, e se non si riusciva a trovarle, le si inseriva con qualche errore nelle informative o nell’atto di chiusura indagini, tanto poi si sarebbe ottenuto qualche premio.

Di loro, dell’altra Calciopoli, non avete letto e non leggerete mai.

3) Nove anni dopo.

E poi c’è Calciopoli, come ce l’avete raccontata (e sperata) nel 2006, e quello che è rimasto ora, nove anni dopo.

All’inizio, per l’opinione pubblica c’è la Juve che ha rubato, con quel delinquente di Moggi: lo abbiamo sempre detto, brutti ladri, ora sta venendo fuori.

C’è la Gea, il male assoluto, finalmente sotto processo anche loro: controllano il mercato, decidono le sorti di loro affiliati e non: eccola la vera cupola.

Ci sono i giornalisti asserviti, a partire da Scardina in Rai. C’è la Fazi, che trama dalla Federcalcio.

Ci sono i sorteggi truccati, c’è un arbitro chiuso nello spogliatoio, c’è una combriccola romana di direttori di gara che determina i risultati di molte partite.

C’è una squadra al di sopra di ogni sospetto, che festeggia sprezzante cantando “noi vinciamo senza rubare”: ecco perché non vincevano, mica per Gresko, Recoba e compagnia. Ecco perché quell’allenatore veniva sempre esonerato.

C’è, in particolare, in compagnia degli sberleffi agli juventini, un profondo convincimento: ora finalmente potremo vincere tutti, senza cupole a sbarrarci la strada verso la gloria. Vedremo invece che combinerete voi, senza la Triade…

Nove anni dopo, siate sinceri: di tutto questo, non è rimasto più niente.

Non c’è più la Juve che rubava, perché si è scoperto che Moggi al massimo tramava per sé, o per salvare gli altri, e gli arbitri della Cupola la sfavorivano, invece di aiutarla.

Che De Santis, nella Supercoppa contro l’Inter, annullava il gol decisivo di Trezeguet per fuorigioco, quando era buono di un metro.

Che non si è consumato alcun illecito, non si è alterato alcun campionato, non c’è stata corruzione, né vantaggi di alcun tipo per gli arbitri. Si tramava, che strana cupola, per far salvare la Fiorentina o al più – sob! – per fare squalificare Petruzzi e Nastase, due riserve del Bologna, contro Ibra e Trezeguet.

Siate onesti: vi aspettavate qualcosa di più, eh?

Dire che la Juve di Buffon Zambrotta Thuram Cannavaro Chiellini Camoranesi Vieira Emerson Nedved Trezeguet Ibrahimhovic rubava per questo, in fondo, fa sorridere anche voi, se avete un pur minimo senso del ridicolo.

Non c’è più neanche la Gea: non era una cupola, ve l’ha detto pure il Tribunale. E a voi piace attenervi alle sentenze, no? Quindi mercato falsato, controllo di tutto il calcio, corbellerie varie: tutto inventato, non è come pensavate nel 2006.

Una bella botta, eh?

Non ci sono più i giornalisti da condannare: li hanno archiviati e assolti tutti. Alcuni si sono ammalati, cercano con fatica di ritrovare una credibilità. Quando invito Scardina in un programma televisivo, mi spiega quanto sia romanista, e tuttora piuttosto antijuventino. Gli hanno rovinato la vita, è invecchiato, si è ammalato: non c’entrava niente, ma al tempo era utile fare anche il suo nome.

Non ci sono più le trame della dama in Federazione, la terribile Fazi: assolta anche lei, niente di niente.

Non c’è più l’arbitro chiuso nello spogliatoio, almeno in Tribunale; perché nell’opinione pubblica è rimasto chiuso lì dentro, lì il parere dei giudici non interessa.

Non c’è più il sorteggio truccato.

Non c’è più la combriccola romana: è rimasto solo uno, a combriccolare da solo.

Quella squadra non è più al di sopra di ogni sospetto, anzi, e tutti stanno capendo che Gresko e Recoba avevano la loro influenza nelle mancate vittorie, altro che cupola.

Non c’è più l’allenatore cacciato per colpa di Moggi, perché l’hanno esonerato anche e soprattutto dopo, praticamente ovunque. L’ha esonerato pure il dirigente antiMoggi per eccellenza.

Non c’è più, infine, il convincimento espresso in modo baldanzoso a quei tempi: ora finalmente…

Ora finalmente cosa? Ora finalmente niente. Da lì, hanno vinto solo Inter, Milan e Juventus. Nei nove anni pre Calciopoli vincevano anche le romane, dopo il 2006 non più.

E vedremo voi, senza Triade. Ma vedrete cosa? Vedrete tre scudetti consecutivi, senza storia, con un grande vantaggio anche nel quarto anno di fila. Con le milanesi a trenta punti, il Napoli a 20, le romane a 15.

Le polemiche, intanto, sono rimaste le stesse. Chi aveva sospetti prima, ne ha anche ora. Le moviole di ore sono rimaste lì. I giornalisti asserviti, se c’erano prima, ci sono anche adesso. E a chiacchierare al telefono, scoperto per puro caso, c’è qualcun altro al posto di Moggi.

Riconoscetelo: quello che sembrava così chiaro nel 2006, nel 2015 ha un sapore diverso.

Il sapore di chi si è illuso di avere trovato un alibi a decenni di sconfitte, e invece è ancora lì, nove anni dopo, a dover ricominciare da capo.

Juventibus.com

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Ragazzi abbiamo aspettato tanto, aspettiamo ancora un po'.

Come ripetuto piú volte anche da altri, presto - molto presto - i nodi verranno al pettine.... anche in casa nostra. E a quel punto gli alibi saranno finiti con la conseguenza che ci saranno tanti "Evviva!" oppure un numero spropositato di ban.

Inviato col mio JY-G4S Big Bamboo da un molo nei pressi di Kingston mentre Mary Ann lollypoppa

Comincio ora: Moratti, Tavecchio & giornalai e chi ve muort ;)

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Scusa ma ho cambiato subito canale televisivo dato che gli hanno subito dato contro

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Scusa ma ho cambiato subito canale televisivo dato che gli hanno subito dato contro

Nessun problema. Ma Moggi li ha risposto almeno?

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CALCIOPOLI

Beha su Calciopoli: "Partorito un monstrum giuridico, non esce la verità. L'assassino non è il maggiordomo, ce ne sono altri in libertà"

Il giornalista Oliviero Beha, dalle pagine del suo sito internet, si addentra nella vicenda Calcopoli a due giorni dalla sentenza emessa dalla Cassazione. Ecco il suo post:

La prescrizione su Moggi, Giraudo e più in generale Calciopoli si presta a brevi spunti, dopo fiumi di parole.

 

1) Un processo su una vicenda che è cominciata nel 2006 e si prescrive nel 2015  dice a sufficienza che trattasi di una giustizia malata.

 

2) Chi non guardi a Calciopoli con le lenti del tifoso, né calcistico né giustizialista/garantista (derby mostruoso che ha finito di affossare il Paese), se informato sia delle sentenze nei tre gradi di giudizio sia dei dintorni di esse (la montagna di brogliacci delle telefonate non sbobinati), dovrà convenire che è stato partorito un monstrum giuridico. Non esce la verità sullo scandalo, ma solo spezzoni contraddittori su Moggi e c.

 

3) Il mondo del calcio, arbitri, dirigenti di club e potere politico sportivo, non è cambiato con l’espulsione giudiziaria, sportiva e ordinaria, dei suddetti. Dunque l’assassino o non era il maggiordomo e ce ne erano parecchi altri in circolazione, lasciati proditoriamente in libertà.

 

4) Se in appello è stato sentenziato tra i pasticci più incredibili che i campionati in questione hanno avuto uno svolgimento regolare, come minimo significa che l’associazione per delinquere di cui si ciancia  è stata un’associazione per delinquere di stampo incapace. Dunque Barbablù malgrado il castello da lui tirato su non era in grado di condizionare nessuno. Non c’è qualcosa che non torna, o meglio: che cosa torna nell’insieme?

 

5) La prescrizione: usciamo dal dibattito colpevole-prescritto o solo prescritto, e godiamoci un’interpretazione di innocenza. Alla prescrizione se si sostiene di essere innocenti ci si può opporre, specie dopo 9 anni di proscrizione pubblica in salsa mediatica. Si obietta,  da parte di Moggi &  company, di essere carne da cannone per “questa” giustizia. Qui, lo ammetto, mi arrendo anch’io. Non voglio pensarlo, non del tutto almeno.

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Non avevo dubbi che c'era l'inculata finale...

 

Prescrizione ad hoc... che caso .bah

 

Così possono dire "eh ma Moggi e Giraudo facevano questo e quello, la Juve rubava e solo la prescrizione li ha salvati" .bah

 

Insomma così ci fanno passare come i VERI PRESCRITTI quelli di Milano, che hanno combinato porcate assurde ma sono sempre stati salvati

 

da vomito gente

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Le tre verità di Calciopoli - di Massimo Zampini

1) La sentenza.

Conclusioni di Calciopoli: tantissimi assolti, i presunti boss prescritti, un solo condannato. Poche frodi, piuttosto deboli, raramente con la Juve di mezzo e talvolta con arbitri assolti (frode fatta da solo, da Moggi, senza arbitri); le schede svizzere che però non si sa bene quando, dove, a chi, e soprattutto cosa ci si dicesse, visto che poi quegli arbitri non facevano vincere la Juve.

In definitiva, già da quanto emerso nei primi due gradi, viene configurato un reato di pericolo, punibile anche senza la consumazione dell’illecito, senza la concreta alterazione del campionato, scaturito dal tentativo di avere più potere possibile (oggi, invece, abbiamo finalmente dirigenti disinteressati a tali vili ambizioni).

Che cosa pensi della prescrizione, è già scritto qui, a proposito della violenza privata nel processo Gea: le conclusioni di quell’articolo valgono a maggior ragione anche oggi, dove si leggono imprecisioni e strumentalizzazioni di ogni tipo.

In breve, si tratta di un istituto posto a salvaguardia dell’imputato, degenerato esponenzialmente negli anni agli occhi dell’opinione pubblica, a causa del micidiale combinato di questi ultimi vent’anni anni di travaglismo – per lui e i suoi seguaci la prescrizione è un’onta, non un diritto sancito da uno dei princìpi base dell’ordinamento – e berlusconismo – che ne ha svilito la ratio, riducendone i termini a proprio beneficio.

Per di più, si concludeva in risposta a chi equipara strumentalmente casi di segno opposto, non si può raffrontare la prescrizione penale di Moggi, che non ha in alcun modo di impedito di condannare severamente dirigenti e società coinvolte, con la prescrizione sportiva dell’Inter, che ha chirurgicamente evitato, appunto, non solo di giudicare e verosimilmente punire in alcun modo la società nerazzurra, ma addirittura di mettere in discussione l’incredibile scudetto a tavolino assegnato per motivi etici, prima che emergesse quanto era stato –chirurgicamente, sì, ripetiamo pure l’avverbio – occultato.

In attesa delle motivazioni della Cassazione - che com’è noto non giudica nel merito e verosimilmente affermerà la legittimità giuridica di quanto deciso dai giudici di secondo grado, al netto delle nuove assoluzioni -possiamo arrivare a una conclusione: il processo è durato troppo, e non per colpa degli imputati (alcuni hanno addirittura rinunciato all’istituto della prescrizione, caso rarissimo), che hanno espunto diversi testimoni dalla lista iniziale pur di accelerare, bensì anche a causa delle ripetute istanze di ricusazione dei pm nei confronti del giudice di primo grado, che non pareva così entusiasta di dar credito al teorema iniziale, fondato su informative tragicomiche e sostenuto da testimonianze surreali (imperdibile il tenente colonnello Auricchio che, in un aula adiacente ad alcuni drammatici processi di camorra, ricorda con toni gravi i punti assegnati delle moviole di Baldas).

Infine, siccome viene spesso richiesto di attenersi strettamente alle sentenze, preme ribadirlo: la Juventus è stata esclusa da ogni responsabilità già nei primi due gradi di giudizio. La tesi, piaccia o non piaccia, è che Moggi puntasse ad avere un potere che prescindeva dalla squadra per cui lavorava. Aveva un grande desiderio di salvare gli amici della Fiorentina, ecco. Vai a fare del bene…

La Juve è innocente.

Se volete attenervi alle sentenze, imparate a ripetere questa frase.

Se invece volete discuterle, meglio ancora: siamo qui a disposizione, e abbiamo tante cose da dire anche noi.

2) L’altra Calciopoli.

Questo è quanto affermano i giudici, a cui strettamente ci atteniamo. Poi, però, c’è un’altra Calciopoli. Perché in una sentenza non c’entra tutto, non deve entrarci tutto.

Nella sentenza non entrano gli incredibili errori sin dalle informative dei Carabinieri (spesso ahinoi riprodotte integralmente nell’atto di chiusura indagini di Beatrice e Narducci), i mitici libretti neri diffusi a gran fretta, dove un risultato negativo della Juve diventava una vittoria (vedi Juventus-Sampdoria), perché al teorema serviva così.

Dove gli ammoniti di Udinese-Brescia risultavano diffidati, così avrebbero saltato la Juve al turno seguente, diabolico Moggi, e invece no, non lo erano, con la Juve giocarono regolarmente; dove si sottolinea l’espulsione di Jankulovski, ma si omette che si era reso protagonista di un pugno sferrato in pieno volto a un rivale, a gioco fermo: difficile non espellerlo. Un errore tira l’altro, tuttavia, e l’arbitro Dattilo ne è uscito assolto solo ora, in Cassazione, nove anni dopo.

Dove nel famigerato Lecce-Parma risultava espulso Morfeo e invece no, avevate scritto male.

E così via, in una sagra degli orrori che ha condizionato le opinioni sul tema di mezza Italia, e l’intero rito abbreviato relativo a Giraudo: lì si giudicava su quanto riportato a suo tempo, senza ulteriore dibattimento.

Una sagra degli orrori che non avete letto su nessun giornale, ma solo su qualche sito come Ju29ro e GiùlemanidallaJuve, nell’illuminante manuale di Emilio Cambiaghi e avete ascoltato esclusivamente in qualche trasmissione radiotelevisiva di carattere locale, tra le risatine dei media nazionali e dei tifosi avversari, felici di poter sconfiggere la Juve almeno una volta, anche se non in campo.

L’altra Calciopoli è quella di De Santis, l’arbitro della Cupola che però sottrae alla Juve 8 punti su 15 a disposizione, in un anno in cui la Juve ne perde raramente. Non dico farci un titolone, ma magari giusto una domanda: “come mai con l’arbitro della Cupola la Juve andava peggio che con gli altri?” Così, tanto per fare: ci sono da riempire tante pagine, non vi è venuta la curiosità?

L'altra Calciopoli, ovvero la "denuncia" del giudice Casoria relativa al procuratore Lepore, che avrebbe indebitamente insistito affinché lasciasse la causa, si occupasse d'altro. Ecco, capirne qualcosa di più? Non sarebbe stato un po' più interessante di Moggi jr con la D'amico?

L’altra Calciopoli, ovvero le testimonianze surreali: abbiamo già ricordato il riferimento a Baldas di Auricchio, di cui non fanno sorridere le contraddizioni con Baldini su come, quando e perché si siano conosciuti. Uno ricorda una cosa, uno l’altra, non si sa, forse eravamo amici, forse collaboravamo, forse no, anzi ora ci presentiamo. Auricchio, che ha condotto le indagini, e Baldini, il dirigente anti Moggi: ma che si saranno mai detti, in quegli incontri che non ricordano?

Ma mica solo Auricchio, eh. C’è Fabio Monti, prima firma sportiva del Corsera, che non ricorda più di essere tifoso dell’Inter. C’è Zeman, che sostiene che tutti gli esoneri subiti in carriera siano illeciti, tranne uno, beato lui. Chissà cosa pensa di quelli successivi a Calciopoli, chissà se sono leciti o no. C’è poi Gianfelice Facchetti, che porta un memoriale del padre, così, una prova un po’ bizzarra, non potendo purtroppo neanche sentirlo per confermare e per capire meglio. C’è Nucini, l’arbitro al servizio di una squadra di calcio che talvolta arbitrava, ma la cosa pare non interessare i giornali: si contraddice, si fa ammonire più volte dal giudice e alla fine, quando non si capisce più se la presunta scheda l’ha buttata, non l’ha buttata o non l’ha mai avuta, risponde sbottando: “allora la scheda me l’ha data Guglielmo Marconi e a Torino al Concord con Moggi c’era Garibaldi». Sempre nell’aula accanto a dei processi per camorra, si testimoniava così.

C’è De Cillis, soprattutto, il rivenditore di schede svizzere che ora, più che di un articolo come questo, deve preoccuparsi di un rinvio a giudizio per falsa testimonianza. E’ anche questa, l’altra Calciopoli: ma se avete seguito solo i media nazionali, di questo non sapete nulla.

L’altra Calciopoli sono le telefonate dimenticate, le squadre salvate, il leggendario “piaccia o non piaccia agli imputati non ci sono mai state telefonate tra Bergamo o Pairetto con il signor Moratti" del pm Narducci (26 ottobre 2008), e invece c’erano, eccome se c’erano, e pure con altri dirigenti dell’Inter.

L’altra Calciopoli è quell’incontro strano, curioso, tra Auricchio e Moratti, alla presentazione di un libro di Narducci, con intervento di Zanetti. Un bel miscuglio, non c’è che dire. Chiacchiere fitte tra il presidente dell’Inter e il responsabile delle indagini, riprese furtivamente da uno spettatore presente. Poi, via in ascensore tutti insieme, che la chiacchierata continui. Lo so, non avete letto neanche di questo.

L’altra Calciopoli è il premio ad Auricchio e Narducci, promossi nella giunta napoletana di De Magistris, visto l’ottimo lavoro svolto.

L’altra Calciopoli, soprattutto, sono le decine di arbitri, giornalisti e dirigenti archiviati e assolti. Molti hanno rinunciato al loro lavoro, tanti si sono ammalati, tutti hanno visto le loro famiglie umiliate per anni, come se fossero ladri, venduti, truccatori, per carriera e per denaro. E invece niente, innocenti. Ma al tempo serviva inserirli, perché la cupola non poteva sembrare di sole 5 o 6 persone: ne servivano quantomeno una trentina, e se non si riusciva a trovarle, le si inseriva con qualche errore nelle informative o nell’atto di chiusura indagini, tanto poi si sarebbe ottenuto qualche premio.

Di loro, dell’altra Calciopoli, non avete letto e non leggerete mai.

3) Nove anni dopo.

E poi c’è Calciopoli, come ce l’avete raccontata (e sperata) nel 2006, e quello che è rimasto ora, nove anni dopo.

All’inizio, per l’opinione pubblica c’è la Juve che ha rubato, con quel delinquente di Moggi: lo abbiamo sempre detto, brutti ladri, ora sta venendo fuori.

C’è la Gea, il male assoluto, finalmente sotto processo anche loro: controllano il mercato, decidono le sorti di loro affiliati e non: eccola la vera cupola.

Ci sono i giornalisti asserviti, a partire da Scardina in Rai. C’è la Fazi, che trama dalla Federcalcio.

Ci sono i sorteggi truccati, c’è un arbitro chiuso nello spogliatoio, c’è una combriccola romana di direttori di gara che determina i risultati di molte partite.

C’è una squadra al di sopra di ogni sospetto, che festeggia sprezzante cantando “noi vinciamo senza rubare”: ecco perché non vincevano, mica per Gresko, Recoba e compagnia. Ecco perché quell’allenatore veniva sempre esonerato.

C’è, in particolare, in compagnia degli sberleffi agli juventini, un profondo convincimento: ora finalmente potremo vincere tutti, senza cupole a sbarrarci la strada verso la gloria. Vedremo invece che combinerete voi, senza la Triade…

Nove anni dopo, siate sinceri: di tutto questo, non è rimasto più niente.

Non c’è più la Juve che rubava, perché si è scoperto che Moggi al massimo tramava per sé, o per salvare gli altri, e gli arbitri della Cupola la sfavorivano, invece di aiutarla.

Che De Santis, nella Supercoppa contro l’Inter, annullava il gol decisivo di Trezeguet per fuorigioco, quando era buono di un metro.

Che non si è consumato alcun illecito, non si è alterato alcun campionato, non c’è stata corruzione, né vantaggi di alcun tipo per gli arbitri. Si tramava, che strana cupola, per far salvare la Fiorentina o al più – sob! – per fare squalificare Petruzzi e Nastase, due riserve del Bologna, contro Ibra e Trezeguet.

Siate onesti: vi aspettavate qualcosa di più, eh?

Dire che la Juve di Buffon Zambrotta Thuram Cannavaro Chiellini Camoranesi Vieira Emerson Nedved Trezeguet Ibrahimhovic rubava per questo, in fondo, fa sorridere anche voi, se avete un pur minimo senso del ridicolo.

Non c’è più neanche la Gea: non era una cupola, ve l’ha detto pure il Tribunale. E a voi piace attenervi alle sentenze, no? Quindi mercato falsato, controllo di tutto il calcio, corbellerie varie: tutto inventato, non è come pensavate nel 2006.

Una bella botta, eh?

Non ci sono più i giornalisti da condannare: li hanno archiviati e assolti tutti. Alcuni si sono ammalati, cercano con fatica di ritrovare una credibilità. Quando invito Scardina in un programma televisivo, mi spiega quanto sia romanista, e tuttora piuttosto antijuventino. Gli hanno rovinato la vita, è invecchiato, si è ammalato: non c’entrava niente, ma al tempo era utile fare anche il suo nome.

Non ci sono più le trame della dama in Federazione, la terribile Fazi: assolta anche lei, niente di niente.

Non c’è più l’arbitro chiuso nello spogliatoio, almeno in Tribunale; perché nell’opinione pubblica è rimasto chiuso lì dentro, lì il parere dei giudici non interessa.

Non c’è più il sorteggio truccato.

Non c’è più la combriccola romana: è rimasto solo uno, a combriccolare da solo.

Quella squadra non è più al di sopra di ogni sospetto, anzi, e tutti stanno capendo che Gresko e Recoba avevano la loro influenza nelle mancate vittorie, altro che cupola.

Non c’è più l’allenatore cacciato per colpa di Moggi, perché l’hanno esonerato anche e soprattutto dopo, praticamente ovunque. L’ha esonerato pure il dirigente antiMoggi per eccellenza.

Non c’è più, infine, il convincimento espresso in modo baldanzoso a quei tempi: ora finalmente…

Ora finalmente cosa? Ora finalmente niente. Da lì, hanno vinto solo Inter, Milan e Juventus. Nei nove anni pre Calciopoli vincevano anche le romane, dopo il 2006 non più.

E vedremo voi, senza Triade. Ma vedrete cosa? Vedrete tre scudetti consecutivi, senza storia, con un grande vantaggio anche nel quarto anno di fila. Con le milanesi a trenta punti, il Napoli a 20, le romane a 15.

Le polemiche, intanto, sono rimaste le stesse. Chi aveva sospetti prima, ne ha anche ora. Le moviole di ore sono rimaste lì. I giornalisti asserviti, se c’erano prima, ci sono anche adesso. E a chiacchierare al telefono, scoperto per puro caso, c’è qualcun altro al posto di Moggi.

Riconoscetelo: quello che sembrava così chiaro nel 2006, nel 2015 ha un sapore diverso.

Il sapore di chi si è illuso di avere trovato un alibi a decenni di sconfitte, e invece è ancora lì, nove anni dopo, a dover ricominciare da capo.

Juventibus.com

 

Silenzio.

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Le tre verità di Calciopoli - di Massimo Zampini

1) La sentenza.

Conclusioni di Calciopoli: tantissimi assolti, i presunti boss prescritti, un solo condannato. Poche frodi, piuttosto deboli, raramente con la Juve di mezzo e talvolta con arbitri assolti (frode fatta da solo, da Moggi, senza arbitri); le schede svizzere che però non si sa bene quando, dove, a chi, e soprattutto cosa ci si dicesse, visto che poi quegli arbitri non facevano vincere la Juve.

In definitiva, già da quanto emerso nei primi due gradi, viene configurato un reato di pericolo, punibile anche senza la consumazione dell’illecito, senza la concreta alterazione del campionato, scaturito dal tentativo di avere più potere possibile (oggi, invece, abbiamo finalmente dirigenti disinteressati a tali vili ambizioni).

Che cosa pensi della prescrizione, è già scritto qui, a proposito della violenza privata nel processo Gea: le conclusioni di quell’articolo valgono a maggior ragione anche oggi, dove si leggono imprecisioni e strumentalizzazioni di ogni tipo.

In breve, si tratta di un istituto posto a salvaguardia dell’imputato, degenerato esponenzialmente negli anni agli occhi dell’opinione pubblica, a causa del micidiale combinato di questi ultimi vent’anni anni di travaglismo – per lui e i suoi seguaci la prescrizione è un’onta, non un diritto sancito da uno dei princìpi base dell’ordinamento – e berlusconismo – che ne ha svilito la ratio, riducendone i termini a proprio beneficio.

Per di più, si concludeva in risposta a chi equipara strumentalmente casi di segno opposto, non si può raffrontare la prescrizione penale di Moggi, che non ha in alcun modo di impedito di condannare severamente dirigenti e società coinvolte, con la prescrizione sportiva dell’Inter, che ha chirurgicamente evitato, appunto, non solo di giudicare e verosimilmente punire in alcun modo la società nerazzurra, ma addirittura di mettere in discussione l’incredibile scudetto a tavolino assegnato per motivi etici, prima che emergesse quanto era stato –chirurgicamente, sì, ripetiamo pure l’avverbio – occultato.

In attesa delle motivazioni della Cassazione - che com’è noto non giudica nel merito e verosimilmente affermerà la legittimità giuridica di quanto deciso dai giudici di secondo grado, al netto delle nuove assoluzioni -possiamo arrivare a una conclusione: il processo è durato troppo, e non per colpa degli imputati (alcuni hanno addirittura rinunciato all’istituto della prescrizione, caso rarissimo), che hanno espunto diversi testimoni dalla lista iniziale pur di accelerare, bensì anche a causa delle ripetute istanze di ricusazione dei pm nei confronti del giudice di primo grado, che non pareva così entusiasta di dar credito al teorema iniziale, fondato su informative tragicomiche e sostenuto da testimonianze surreali (imperdibile il tenente colonnello Auricchio che, in un aula adiacente ad alcuni drammatici processi di camorra, ricorda con toni gravi i punti assegnati delle moviole di Baldas).

Infine, siccome viene spesso richiesto di attenersi strettamente alle sentenze, preme ribadirlo: la Juventus è stata esclusa da ogni responsabilità già nei primi due gradi di giudizio. La tesi, piaccia o non piaccia, è che Moggi puntasse ad avere un potere che prescindeva dalla squadra per cui lavorava. Aveva un grande desiderio di salvare gli amici della Fiorentina, ecco. Vai a fare del bene…

La Juve è innocente.

Se volete attenervi alle sentenze, imparate a ripetere questa frase.

Se invece volete discuterle, meglio ancora: siamo qui a disposizione, e abbiamo tante cose da dire anche noi.

2) L’altra Calciopoli.

Questo è quanto affermano i giudici, a cui strettamente ci atteniamo. Poi, però, c’è un’altra Calciopoli. Perché in una sentenza non c’entra tutto, non deve entrarci tutto.

Nella sentenza non entrano gli incredibili errori sin dalle informative dei Carabinieri (spesso ahinoi riprodotte integralmente nell’atto di chiusura indagini di Beatrice e Narducci), i mitici libretti neri diffusi a gran fretta, dove un risultato negativo della Juve diventava una vittoria (vedi Juventus-Sampdoria), perché al teorema serviva così.

Dove gli ammoniti di Udinese-Brescia risultavano diffidati, così avrebbero saltato la Juve al turno seguente, diabolico Moggi, e invece no, non lo erano, con la Juve giocarono regolarmente; dove si sottolinea l’espulsione di Jankulovski, ma si omette che si era reso protagonista di un pugno sferrato in pieno volto a un rivale, a gioco fermo: difficile non espellerlo. Un errore tira l’altro, tuttavia, e l’arbitro Dattilo ne è uscito assolto solo ora, in Cassazione, nove anni dopo.

Dove nel famigerato Lecce-Parma risultava espulso Morfeo e invece no, avevate scritto male.

E così via, in una sagra degli orrori che ha condizionato le opinioni sul tema di mezza Italia, e l’intero rito abbreviato relativo a Giraudo: lì si giudicava su quanto riportato a suo tempo, senza ulteriore dibattimento.

Una sagra degli orrori che non avete letto su nessun giornale, ma solo su qualche sito come Ju29ro e GiùlemanidallaJuve, nell’illuminante manuale di Emilio Cambiaghi e avete ascoltato esclusivamente in qualche trasmissione radiotelevisiva di carattere locale, tra le risatine dei media nazionali e dei tifosi avversari, felici di poter sconfiggere la Juve almeno una volta, anche se non in campo.

L’altra Calciopoli è quella di De Santis, l’arbitro della Cupola che però sottrae alla Juve 8 punti su 15 a disposizione, in un anno in cui la Juve ne perde raramente. Non dico farci un titolone, ma magari giusto una domanda: “come mai con l’arbitro della Cupola la Juve andava peggio che con gli altri?” Così, tanto per fare: ci sono da riempire tante pagine, non vi è venuta la curiosità?

L'altra Calciopoli, ovvero la "denuncia" del giudice Casoria relativa al procuratore Lepore, che avrebbe indebitamente insistito affinché lasciasse la causa, si occupasse d'altro. Ecco, capirne qualcosa di più? Non sarebbe stato un po' più interessante di Moggi jr con la D'amico?

L’altra Calciopoli, ovvero le testimonianze surreali: abbiamo già ricordato il riferimento a Baldas di Auricchio, di cui non fanno sorridere le contraddizioni con Baldini su come, quando e perché si siano conosciuti. Uno ricorda una cosa, uno l’altra, non si sa, forse eravamo amici, forse collaboravamo, forse no, anzi ora ci presentiamo. Auricchio, che ha condotto le indagini, e Baldini, il dirigente anti Moggi: ma che si saranno mai detti, in quegli incontri che non ricordano?

Ma mica solo Auricchio, eh. C’è Fabio Monti, prima firma sportiva del Corsera, che non ricorda più di essere tifoso dell’Inter. C’è Zeman, che sostiene che tutti gli esoneri subiti in carriera siano illeciti, tranne uno, beato lui. Chissà cosa pensa di quelli successivi a Calciopoli, chissà se sono leciti o no. C’è poi Gianfelice Facchetti, che porta un memoriale del padre, così, una prova un po’ bizzarra, non potendo purtroppo neanche sentirlo per confermare e per capire meglio. C’è Nucini, l’arbitro al servizio di una squadra di calcio che talvolta arbitrava, ma la cosa pare non interessare i giornali: si contraddice, si fa ammonire più volte dal giudice e alla fine, quando non si capisce più se la presunta scheda l’ha buttata, non l’ha buttata o non l’ha mai avuta, risponde sbottando: “allora la scheda me l’ha data Guglielmo Marconi e a Torino al Concord con Moggi c’era Garibaldi». Sempre nell’aula accanto a dei processi per camorra, si testimoniava così.

C’è De Cillis, soprattutto, il rivenditore di schede svizzere che ora, più che di un articolo come questo, deve preoccuparsi di un rinvio a giudizio per falsa testimonianza. E’ anche questa, l’altra Calciopoli: ma se avete seguito solo i media nazionali, di questo non sapete nulla.

L’altra Calciopoli sono le telefonate dimenticate, le squadre salvate, il leggendario “piaccia o non piaccia agli imputati non ci sono mai state telefonate tra Bergamo o Pairetto con il signor Moratti" del pm Narducci (26 ottobre 2008), e invece c’erano, eccome se c’erano, e pure con altri dirigenti dell’Inter.

L’altra Calciopoli è quell’incontro strano, curioso, tra Auricchio e Moratti, alla presentazione di un libro di Narducci, con intervento di Zanetti. Un bel miscuglio, non c’è che dire. Chiacchiere fitte tra il presidente dell’Inter e il responsabile delle indagini, riprese furtivamente da uno spettatore presente. Poi, via in ascensore tutti insieme, che la chiacchierata continui. Lo so, non avete letto neanche di questo.

L’altra Calciopoli è il premio ad Auricchio e Narducci, promossi nella giunta napoletana di De Magistris, visto l’ottimo lavoro svolto.

L’altra Calciopoli, soprattutto, sono le decine di arbitri, giornalisti e dirigenti archiviati e assolti. Molti hanno rinunciato al loro lavoro, tanti si sono ammalati, tutti hanno visto le loro famiglie umiliate per anni, come se fossero ladri, venduti, truccatori, per carriera e per denaro. E invece niente, innocenti. Ma al tempo serviva inserirli, perché la cupola non poteva sembrare di sole 5 o 6 persone: ne servivano quantomeno una trentina, e se non si riusciva a trovarle, le si inseriva con qualche errore nelle informative o nell’atto di chiusura indagini, tanto poi si sarebbe ottenuto qualche premio.

Di loro, dell’altra Calciopoli, non avete letto e non leggerete mai.

3) Nove anni dopo.

E poi c’è Calciopoli, come ce l’avete raccontata (e sperata) nel 2006, e quello che è rimasto ora, nove anni dopo.

All’inizio, per l’opinione pubblica c’è la Juve che ha rubato, con quel delinquente di Moggi: lo abbiamo sempre detto, brutti ladri, ora sta venendo fuori.

C’è la Gea, il male assoluto, finalmente sotto processo anche loro: controllano il mercato, decidono le sorti di loro affiliati e non: eccola la vera cupola.

Ci sono i giornalisti asserviti, a partire da Scardina in Rai. C’è la Fazi, che trama dalla Federcalcio.

Ci sono i sorteggi truccati, c’è un arbitro chiuso nello spogliatoio, c’è una combriccola romana di direttori di gara che determina i risultati di molte partite.

C’è una squadra al di sopra di ogni sospetto, che festeggia sprezzante cantando “noi vinciamo senza rubare”: ecco perché non vincevano, mica per Gresko, Recoba e compagnia. Ecco perché quell’allenatore veniva sempre esonerato.

C’è, in particolare, in compagnia degli sberleffi agli juventini, un profondo convincimento: ora finalmente potremo vincere tutti, senza cupole a sbarrarci la strada verso la gloria. Vedremo invece che combinerete voi, senza la Triade…

Nove anni dopo, siate sinceri: di tutto questo, non è rimasto più niente.

Non c’è più la Juve che rubava, perché si è scoperto che Moggi al massimo tramava per sé, o per salvare gli altri, e gli arbitri della Cupola la sfavorivano, invece di aiutarla.

Che De Santis, nella Supercoppa contro l’Inter, annullava il gol decisivo di Trezeguet per fuorigioco, quando era buono di un metro.

Che non si è consumato alcun illecito, non si è alterato alcun campionato, non c’è stata corruzione, né vantaggi di alcun tipo per gli arbitri. Si tramava, che strana cupola, per far salvare la Fiorentina o al più – sob! – per fare squalificare Petruzzi e Nastase, due riserve del Bologna, contro Ibra e Trezeguet.

Siate onesti: vi aspettavate qualcosa di più, eh?

Dire che la Juve di Buffon Zambrotta Thuram Cannavaro Chiellini Camoranesi Vieira Emerson Nedved Trezeguet Ibrahimhovic rubava per questo, in fondo, fa sorridere anche voi, se avete un pur minimo senso del ridicolo.

Non c’è più neanche la Gea: non era una cupola, ve l’ha detto pure il Tribunale. E a voi piace attenervi alle sentenze, no? Quindi mercato falsato, controllo di tutto il calcio, corbellerie varie: tutto inventato, non è come pensavate nel 2006.

Una bella botta, eh?

Non ci sono più i giornalisti da condannare: li hanno archiviati e assolti tutti. Alcuni si sono ammalati, cercano con fatica di ritrovare una credibilità. Quando invito Scardina in un programma televisivo, mi spiega quanto sia romanista, e tuttora piuttosto antijuventino. Gli hanno rovinato la vita, è invecchiato, si è ammalato: non c’entrava niente, ma al tempo era utile fare anche il suo nome.

Non ci sono più le trame della dama in Federazione, la terribile Fazi: assolta anche lei, niente di niente.

Non c’è più l’arbitro chiuso nello spogliatoio, almeno in Tribunale; perché nell’opinione pubblica è rimasto chiuso lì dentro, lì il parere dei giudici non interessa.

Non c’è più il sorteggio truccato.

Non c’è più la combriccola romana: è rimasto solo uno, a combriccolare da solo.

Quella squadra non è più al di sopra di ogni sospetto, anzi, e tutti stanno capendo che Gresko e Recoba avevano la loro influenza nelle mancate vittorie, altro che cupola.

Non c’è più l’allenatore cacciato per colpa di Moggi, perché l’hanno esonerato anche e soprattutto dopo, praticamente ovunque. L’ha esonerato pure il dirigente antiMoggi per eccellenza.

Non c’è più, infine, il convincimento espresso in modo baldanzoso a quei tempi: ora finalmente…

Ora finalmente cosa? Ora finalmente niente. Da lì, hanno vinto solo Inter, Milan e Juventus. Nei nove anni pre Calciopoli vincevano anche le romane, dopo il 2006 non più.

E vedremo voi, senza Triade. Ma vedrete cosa? Vedrete tre scudetti consecutivi, senza storia, con un grande vantaggio anche nel quarto anno di fila. Con le milanesi a trenta punti, il Napoli a 20, le romane a 15.

Le polemiche, intanto, sono rimaste le stesse. Chi aveva sospetti prima, ne ha anche ora. Le moviole di ore sono rimaste lì. I giornalisti asserviti, se c’erano prima, ci sono anche adesso. E a chiacchierare al telefono, scoperto per puro caso, c’è qualcun altro al posto di Moggi.

Riconoscetelo: quello che sembrava così chiaro nel 2006, nel 2015 ha un sapore diverso.

Il sapore di chi si è illuso di avere trovato un alibi a decenni di sconfitte, e invece è ancora lì, nove anni dopo, a dover ricominciare da capo.

Juventibus.com

 

Amen... 

 

:sventola:  :sventola:  :sventola:  :sventola:

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Perche' AA glielo fara' togliere, stanne certa. Abbiamo le carte in regola per richiedere l'art. 39 di revisione. Dobbiamo solo aspettare le sentenze della Cassazione. Moggi e Giraudo non sono stati condannati e questo e' un bel vantaggio...

Paco D'Onofrio: Nonostante molti tentino goffamente di sostenere il contrario, la Cassazione ha sancito in via definitiva la regolarità dei campionati vinti sul campo dalla Juventus. Pertanto, come sostengo solo dal 2006!, è possibile ricorrere per la restituzione anche formale degli scudetti ingiustamente revocati. Esprimerò pubblicamente la mia opinione insieme a Luciano Moggi nel corso della trasmissione di Sportitalia, venerdì 27 ore 23, canale 153. Qualcuno cominci a preoccuparsi....

 

PS Ti dovevo una risposta su Toto' & Nino Taranto: i loro films li puoi vedere tranquillamente perche' parlano in italiano ma solo ogni tanto fanno un accenno al napoletano. Questi due sono molto belli per me, per esempio:

& https://www.youtube.com/watch?v=NX0u6TbKoc4

Grazie di tutto ;)

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40693 messaggi

Non avevo dubbi che c'era l'inculata finale...

 

Prescrizione ad hoc... che caso .bah

 

Così possono dire "eh ma Moggi e Giraudo facevano questo e quello, la Juve rubava e solo la prescrizione li ha salvati" .bah

 

Insomma così ci fanno passare come i VERI PRESCRITTI quelli di Milano, che hanno combinato porcate assurde ma sono sempre stati salvati

 

da vomito gente

scusa ma la societa' Juventus a contrario della societa' mer(d)azzurra si e' fatta giudicare sia dalla giustizia sportiva, che ha fatto risultare che era l'unica societa' che parlava con gli arbitri e l'ha punita, togliendole due scudetti e mandandola in serie B, che dalla giustizia penale che l'ha assolta in primo grado. Quindi i prescrittti sono solo loro!

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196473 messaggi

scusa ma la societa' Juventus a contrario della societa' mer(d)azzurra si e' fatta giudicare sia dalla giustizia sportiva, che ha fatto risultare che era l'unica societa' che parlava con gli arbitri e l'ha punita, togliendole due scudetti e mandandola in serie B, che dalla giustizia penale che l'ha assolta in primo grado. Quindi i prescrittti sono solo loro!

 

Lo so fratello, ma per tutti i ladri siamo noi, nonostante la realtà dica altro...

 

mentre i ladri veri, i prescritti, non vengono mai considerati...

 

E con questa storia della prescrizione ci fanno passare come loro, anzi peggio .oddio

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Joined: 20-Apr-2009
40693 messaggi
Inviato (modificato)

Lo so fratello, ma per tutti i ladri siamo noi, nonostante la realtà dica altro...

 

mentre i ladri veri, i prescritti, non vengono mai considerati...

 

E con questa storia della prescrizione ci fanno passare come loro, anzi peggio .oddio

E' quello che vogliono far passare da ieri i massmedia cosi' poi quando usciranno le sentenze avranno gia' lobotomizzato il popolo bue

Leggi qua: Moggi & Giraudo non sono stati condannati dalla Cassazione, ma il reato si e' estinto e quindi sono innocenti con la prescrizione. Ma i massmedia vogliono far passare il fatto che se non sono stati assolti sono per forza colpevoli, ma non e' cosi'. Diciamo che i giudici non hanno riscontrato la loro innocenza dietro ogni logico dubbio, ma non significa prescrizione=condanna.

 

Caterina Malavenda: "Il processo si è chiuso per estinzione del reato per prescrizione e non ha dunque accertato la sua colpevolezza"

 

Caterina Malavenda parla del caso Calciopoli: "E' decorso il tempo utile per ultimare il processo: un reato si prescrive quando è passato un certo numero di anni, senza che sia intervenuta una sentenza definitiva. Il termine varia in relazione alla gravità del reato. Quando interviene la prescrizione nel corso del processo, il giudice deve valutare se, sulla base degli atti raccolti fino a quel momento, l’imputato può essere assolto. Se l’innocenza risulta evidente, allora il giudice deve assolvere. Se invece, sulla base degli atti, non è possibile, allora dichiara il reato prescritto e chiude comunque il processo. Il punto importante è che l’innocenza deve essere evidente: se non emerge palese dagli atti, o non emerge affatto, allora il processo si chiude con l’estinzione del reato per intervenuta prescrizioneLa definizione corretta è che il processo si è chiuso per estinzione del reato per prescrizione e non ha dunque accertato la sua colpevolezza. Questo significa che per la Corte non è risultato innocente in maniera lapalissiana: il giudice non ha potuto assolverlo, allora ha applicato la prescrizione". 

http://www.tuttojuve.com/altre-notizie/caterina-malavenda-il-processo-si-e-chiuso-per-estinzione-del-reato-per-prescrizione-e-non-ha-dunque-accertato-la-sua-colpevolezza-228446

 

Leggi questo che e' piu' completo,

https://twitter.com/AntonioCorsa/status/580699253581983744

Modificato da ClaudioGentile

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