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FeroceSaladino

Mandzukic alla Juve: visite mediche in corso a Torino

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Joined: 09-Dec-2008
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speriamo che allegri abbia gia' in mente il sistema tattico e i movimenti giusti per innescarlo.

sarebbe un peccato limitarlo,perche' potrebbe fare la nostra fortuna in molte circostanze.

studia max

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Joined: 24-Aug-2008
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Se c'è una cosa che mi fa dubitare un po' è la media realizzativa in Champions League, persino giocando in un Bayern che ha fatto 2 finali consecutive ha messo a segno solo 6 gol in 20 partite, d'accordo che era impiegato a fare da sponda agli altri, però....................

Quest'anno in Champions 5 reti in 10 partite.

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Joined: 15-Feb-2009
68919 messaggi

speriamo che allegri abbia gia' in mente il sistema tattico e i movimenti giusti per innescarlo.

sarebbe un peccato limitarlo,perche' potrebbe fare la nostra fortuna in molte circostanze.

studia max

Sicuramente Allegri dovrà lavorare molto ed aver a giugno già completato 4/5 acquisti è importantissimo.

Bravo Beppe

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Joined: 11-Jul-2006
802 messaggi

Sicuramente Allegri dovrà lavorare molto ed aver a giugno già completato 4/5 acquisti è importantissimo.

Bravo Beppe

 

Infatti, una cosa sarebbe stato acquistarlo il 30 agosto un'altra è iniziare il ritiro con la rosa praticamente al completo.

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Joined: 08-Oct-2007
1492 messaggi

Tipologia di giocatore che non amo particolarmente, tra l'altro neanche così giovane. Non lo ritengo assolutamente superiore a Fernando ( quello del primo anno )

Benvenuto in ogni caso.

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4228 messaggi

Marotta, dimettiti!

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2170 messaggi

Guarda che la Juventus ha vinto queste partite anche senza Tevez.... Prima che arrivasse.... E le vincerà anche dopo dato che la Juventus gioca di squadra e non è come le altre che se manca un giocatore, la squadra non gira.

Poi vabbeh.. Senza Tevez andremo in serie B quindi... siamo finiti.

La facilità con cui ci si da per spacciati è bellissimo qui.. Continuate pure.

Ma alcuni non meritano neanche risposta .asd

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Joined: 23-Mar-2011
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La scheda di Mario Mandzukic: pregi, difetti, numeri ed efficacia

 
(di Francesco Andrianopoli) 20/06/2015   @Fletcher_Lynd fbiconnew.jpg twittericonnew.jpg gplusiconnew.jpg

 

Iniziamo con il classico, abusatissimo trucchetto dei "giocatori nascosti": a chi corrispondono, secondo voi, queste tre definizioni statistiche?

 

 

STAGIONE

GOL

ASSIST

PARTITE

MINUTI

Giocatore A

2013/2014

18

6

45

3085

Giocatore B

2013/2014

20

10

47

3601

Giocatore C

2013/2014

26

10

48

3311

 

 

 

 

 

 

Giocatore A

2014/2015

9

4

45

2754

Giocatore B

2014/2015

29

10

48

4027

Giocatore C

2014/2015

20

5

43

3060

 

 

Il giocatore A è Fernando Llorente, il B Carlos Tevez, il C Mario Mandzukic; ebbene sì, i freddi numeri non mentono: a livello di cifre, Mandzukic e Tevez sono nella stessa categoria, avendo rispettivamente messo a referto, nelle ultime due stagioni e in tutte le competizioni, un gol ogni 138’ (il croato) e uno ogni 155’ (l'Apache).

 

DISCLAIMER #1: non tirate fuori il discorso "segnare in Spagna e in Germania è più facile che in Italia ecc ecc", perchè altrimenti mi sorge il dubbio che siate arrivati ieri in una macchina del tempo che vi ha trasportati qui direttamente dal 1997; pensate a Immobile o Cerci, per citare due recenti, ed eclatanti, esempi.

 

DISCLAIMER #2: dire che a livello di cifre due giocatori sono sullo stesso livello non equivale a dire che sono dello stesso livello in assoluto; i numeri non dicono tutto, Tevez è un giocatore chiaramente migliore di Mandzukic per molte ragioni: classe, pedigree internazionale, carisma.

Peró i numeri non possono neppure essere ignorati, e quelle cifre ci dicono che Mandzukic non è un carneade, un giocatore modesto o irrilevante: pur essendo molto diverso da Tevez, resta comunque un giocatore di caratura internazionale, che arriva portando in dote un curriculum vitae in termini di presenze, squadre e reti degno del massimo rispetto.

 

Andiamo quindi a conoscerlo meglio.

 

 

I PREGI

 

Quando si pensa a Mandzukic, il pensiero va immediatamente alla sua grinta, alla sua rabbia agonistica: in campo è una belva, che interpreta il ruolo di attaccante alla maniera dei grandi corazzieri del passato, giocatori che non pensano solo a mettere la palla in rete, ma anche (o forse soprattutto) a sfidare i propri marcatori mano a mano.

Non è importante soltanto battere l’avversario nel punteggio: si deve anche sconfiggerlo fisicamente, pressarlo, picchiarlo, punirlo, eventualmente provocarlo.

 

Mandzukic mette una clamorosa pressione sulle difese avversarie: per ogni minuto in cui è in campo non smette di pressare, spingere, saltare, colpire i propri avversari diretti; inoltre non rinuncia mai ad andare a caccia di un pallone vagante, soprattutto se è in area di rigore.

 

Avete presente un attaccante di tecnica sopraffina che “battezza” come irraggiungibile un pallone vagante in area, un cross al centro, una palla che si sta avviando mestamente verso il portiere? Avete presente quanto vi manda in bestia quando vedete che un rimpallo, un errore, una casualità fanno sì che quel pallone diventi improvvisamente giocabile, ma ormai è troppo tardi, perché l’attaccante “non ci ha creduto”?

 

Bene, con Mandzukic questo non succede. Il croato va su ogni pallone che vede transitare nella sua zona di competenza, a prescindere da quanto possa essere complicato o apparentemente ingiocabile: se gli va bene, sfrutterà una indecisione avversaria; se gli va male, sarà comunque l’occasione per far vibrare le ossa del difensore avversario.

 

L’altra grande specialità della casa è il gioco aereo, visto che stiamo parlando, senza mezzi termini, di uno dei migliori colpitori di testa d’Europa, come confermano nuovamente i freddi numeri: nella scorsa stagione, è stato il quarto in assoluto per colpi di testa effettuati in Champions League (per dare un termine di paragone, il primo bianconero, Chiellini, è 26esimo; dati whoscored.com).

 

20150620084632_mandzu1.png

 

 

Le sue qualità gladiatorie non vanno però a discapito della precisione in zona gol: gioca senza fronzoli, senza movenze eleganti o spettacolari, ma quando ha la palla buona la manda in porta, preferibilmente al volo (i suoi primi 11 gol con l’Atletico Madrid sono arrivati con 11 conclusioni di prima intenzione).

 

In questa stagione di Champions ha segnato 5 gol tirando solo 14 volte in tutto; di questi 14 tiri, quattro sono stati bloccati dai difensori, due sono finiti fuori bersaglio, e ben otto sono finiti in porta, per una mostruosa conversion rate dell’80% (8/10), che lo pone davanti a tutti gli altri cannonieri stagionali in questa specifica categoria (dati squawka.com):

 

 

20150620084638_mandzu5.png

 

 

Lotta come un vero centravanti, stacca di testa come un vero centravanti, segna come un vero centravanti… ma i paragoni con i classici centroboa del passato finiscono qui: non si tratta infatti di un centravanti statico, del classico giocatore che “fa reparto da solo”.

Al contrario, ama muoversi e svariare, ed è maggiormente a suo quando può giocare in coppia con (e a supporto di) un attaccante più agile e veloce, o favorendo gli inserimenti di trequartisti/esterni molto offensivi.

 

Il meglio di sé lo ha dato in contesti del genere:

  • al Bayern, dove formalmente era il giocatore più avanzato rispetto al trio Ribery-Muller-Robben, ma in realtà, nello sviluppo dell’azione, si trovava più spesso in posizione più arretrata rispetto ai tre fenomeni, che si inserivano alle sue spalle sfruttando le sue sponde e le sue spizzate di testa;

  • nella nazionale croata, quando i selezionatori Stimac e Bilic giocavano stabilmente con due punte, e Mandzukic giocava al servizio di Jelavic;

  • nelle sue migliori prestazioni all’Atleti, dove era Griezmann a lanciarsi in velocità negli spazi creati dal suo movimento ad allargarsi e dalle sue giocate.

 

Nella grafica che segue, confrontando i rispettivi passaggi ricevuti, si vede chiaramente il gioco “di quantità”, a svariare su entrambe le fasce, di Manduzkic, messo a diretto confronto con quello “di qualità”, più diretto e verticale, del talento francese (dati fourfourtwo.com):

 

 

20150620084636_mandzu2.png

 

 

Anche quest’altra grafica (dati whoscored.com) è eloquente: nel 4-0 casalingo contro l’Olympiakos, il dato dei palloni toccati da Mandzukic (che per la cronaca segnò una tripletta) mette in evidenza quanto il suo gioco sia polarizzato: in quell’occasione ha giocato soltanto palloni lontano dalla porta, svariando sulle fasce o nella propria metà campo, oppure a ridosso dell’area piccola.

 

 

20150620084639_mandzu6.png

 

Nessuna palla giocata nella zona nevralgica della trequarti (dove i giocatori di maggior classe amano ricevere il pallone), nessuna azione personale, solo supporto alla squadra o finalizzazione pura, senza mezze misure.

 

  

I DIFETTI

 

La domanda, a questo punto sorge spontanea: perché un giocatore così, che abbina forza fisica, abnegazione tattica, gioco di squadra e finalizzazione pura, è in procinto di essere acquistato sotto traccia, a prezzo tutto sommato contenuto, e non è inseguito dalle maggiori squadre europee? Dov’è l’inghippo?

 

A livello tecnico-tattico, gli inghippi sono essenzialmente due: tra le molteplici qualità individuali del croato, le sue carenze più gravi sono la tecnica individuale e la velocità di base.

 

Non è un giocatore né tecnico, né veloce; non gli si può chiedere di saltare l’avversario in dribbling, né di bruciarlo con uno scatto in profondità per arrivare per primo su un lancio lungo.

E’, come abbiamo visto, un giocatore di supporto, che aiuta la squadra, ma che ha anche bisogno di supporto, di avere compagni accanto a sé che possano sfruttarne i movimenti ad allargarsi, le spizzate, le sponde.

Se viene lasciato solo, isolato, la sua utilità per la squadra precipita, non avendo nelle sue corde la capacità di creare dal nulla azioni individuali in percussione, né la qualità e la visione di gioco per giocare a testa alta e lanciare i compagni come centravanti “di manovra”, che illumina il gioco, alla Ibrahimovic o alla John Charles.

 

Questo spiega anche le difficoltà incontrate all’Atletico Madrid: al suo arrivo dal Bayern Monaco, per la considerevole cifra di 30 milioni di euro, i tifosi dei colchoneros sognavano, e quasi si aspettavano, che continuasse la dinastia di grandissimi attaccanti di cui hanno potuto godere in epoca contemporanea (Fernando Torres, Forlàn, Aguero, Falcao, Diego Costa); in molti ritenevano addirittura che sostituendo Costa con Mandzukic l’Atleti potesse guadagnarci non solo economicamente, ma anche come prestazioni in campo.

 

La realtà dei fatti si è rivelata differente: Mandzukic è partito forte, anzi fortissimo, segnando tutti i suoi 20 gol tra agosto e febbraio, in 32 partite; da marzo in poi, invece, non ha più timbrato il cartellino, e anzi ha visto il campo sempre meno, vedendosi superare dal redivivo Fernando Torres nelle gerarchie di Simeone.

 

Il motivo è molto semplice: la dirigenza dell’Atleti ha acquistato il croato pensando soprattutto a quanto le sue capacità difensive e di pressing potessero potenziare la già devastante organizzazione difensiva studiata dal Cholo, e in effetti da questo punto di vista non hanno avuto ripensamenti.

 

Il problema è che le squadre di Simeone, quando recuperano palla, sono generalmente lontane dalla porta, compatte dietro la linea del pallone, e preferiscono ripartire con giocate immediate, dirette, verticali, piuttosto che consolidare il possesso palla: un gioco che prevede attaccanti che sappiano punire una difesa sbilanciata con accelerazioni brucianti, lanciandosi alle spalle dei difensori o saltandoli nell’1vs1.

 

Un compito che si può chiedere, per l’appunto, a gente con lo spunto individuale di Griezmann o Aguero, la verticalità di Falcao e di Torres, la travolgente progressione di Diego Costa: Mandzukic, invece, in un gioco del genere era e sarà sempre un pesce fuor d’acqua.

 

Infine, come ulteriore campanello di allarme, non si può nascondere il fatto che Mandzukic nelle ultime due stagioni si sia lasciato male, molto male, con entrambi gli allenatori che lo hanno avuto al suo servizio. Il croato ha chiaramente e pubblicamente espresso malcontento sia nei confronti di Guardiola che di Simeone, e trattandosi di due personalità agli antipodi non si può che ipotizzare che il problema sia in lui, denotando un carattere bizzoso e difficile da controllare, piuttosto che nei due allenatori.

 

 

 

CONCLUSIONE

 

Non è un giocatore che possa caricarsi da solo sulle spalle il peso di un attacco, né il trascinatore tecnico ed emotivo che era Carlitos Tevez. E’ però un giocatore prezioso, che gioca per la squadra ma al contempo sa finalizzare alla grande, lotta su tutti i palloni e non tira mai indietro la gamba; è adattissimo al gioco di Allegri, e perfettamente compatibile con Morata e Dybala (nonché Coman e Berardi), giocatori la cui tecnica e velocità potrebbero essere esaltate dalle sue sponde, dalle sue spizzate di testa, dai suoi movimenti ad allargarsi.

 

E’ inoltre nel pieno della sua maturità (classe 1986, la stessa età di Marchisio e Jackson Martinez, un anno in meno di Llorente, due in meno di Tevez e Matri) e perfettamente integro: in carriera non ha mai subito seri infortuni, né pare propenso a noie muscolari: nel corso degli anni, i suoi rari stop sono quasi sempre derivati da traumi al volto, all’esito di qualche scontro all’arma bianca con i difensori avversari.

 

Ad un prezzo tutto sommato contenuto (il prezzo del cartellino è in linea con quello di un onesto attaccante di serie A, nel range di prezzo Gabbiadini-Zaza-Ibarbo-Destro, non con quello di un veterano che due anni fa era titolare nel Bayern), la Juve acquista un giocatore di caratura internazionale (62 partite nelle coppe europee e 60 con la nazionale maggiore, più di Marchisio e Bonucci, per intenderci), che può accollarsi da solo (e con esiti migliori) il tipo di lavoro che Allegri richiedeva a Llorente e Matri e verosimilmente richiederebbe a Zaza, rendendoli sacrificabili.

 

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Joined: 23-Mar-2011
156835 messaggi

leggete quella scheda per chi non lo conosce 

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Joined: 29-Jul-2008
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Posso dire che non mi piace per niente questo acquisto?

si,, e noi  ignoreremo che tu lo abbia detto :sisi:

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Joined: 07-Jan-2014
7021 messaggi

si,, e noi ignoreremo che tu lo abbia detto :sisi:

Vedo

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Joined: 29-Jul-2008
7346 messaggi

Vedo

ma tranquillo.. ti vogliamo bene lo stesso  :sisi:

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Joined: 14-Dec-2009
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Bellissima la descrizione

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Joined: 17-Oct-2007
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tevez è un fenomeno rispetto al croato, non mischiamo il sacro col profano.

 

Mha, io ho qualche dubbio.

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Joined: 16-Sep-2008
2399 messaggi

praticamente rischiamo di vincere la coppa italia facilmente, con le riserve .asd

 

noooo! "la vince la rommma!" .asd

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Joined: 11-May-2007
35032 messaggi

Per me in Italia i suoi 15 gol li fa ad occhi chiusi

Poi vorrei ricordare che abbiamo preso Dybala e,nonostante avessi preferito Berardi,Zaza potenzialmente può fare meglio di Matri come punta di scorta

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Tipologia di giocatore che non amo particolarmente, tra l'altro neanche così giovane. Non lo ritengo assolutamente superiore a Fernando ( quello del primo anno )

Benvenuto in ogni caso.

 

Questo si muove a tergicristallo su tutto il fronte offensivo.....

 

E rispetto a Nandone(può fare benissimo in altri contesti...)ci mette una garra incredibile su tutti i palloni......

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Joined: 22-Aug-2006
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Ci sono giocatori più adatti al calcio italiano e meno a quello spagnolo. Quindi Toni se va in Germania o in Spagna dovrebbe fare 50 gol a stagione... È l'acquisto azzeccato per il campionato italiano. Dybala e Morata al suo fianco dovrebbero farci fare il salto in Champions. Per quanto riguarda Llorente, per me resta ed è un grandissimo giocatori con sprazzi da fuoriclasse.

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7021 messaggi

Mha, io ho qualche dubbio.

Ma sei pazzo.. non puoi

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61561 messaggi
Inviato (modificato)

Mha, io ho qualche dubbio.

 

libero di avere dubbi, ma  anche se si tiene conto delle caratteristiche diverse, si può benissimo dire che uno (tevez) è in grado di risolverti la partita DA SOLO in ogni momento, il croato NO, basterebbe solo questo per capire l'abissale differenza tra i 2.

Modificato da Dark Wizard

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libero di avere dubbi, ma  anche se si tiene conto delle caratteristiche diverse, si può benissimo dire che uno (tevez) è in grado di risolverti la partita DA SOLO in ogni momento, il croato NO, basterebbe solo questo per capire l'abissale differenza tra i 2.

 

Credi , che l'abbiano preso per rimpiazzare T10.........?

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Joined: 19-Jul-2011
29083 messaggi

Ma sei pazzo.. non puoi

Qui chi ha dei dubbi su Mandzukic è identificato come incompetente e disinformato.

Sapevatelo!! .asd

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Joined: 11-Jun-2015
592 messaggi

Qui chi ha dei dubbi su Mandzukic è identificato come incompetente e disinformato.

Sapevatelo!! .asd

 

dopo morata tevez, da due anni abbiamo avuto in rosa: matri, giovinco, llorente. senza contare i brocchi come borriello, osvaldo, anelka, bendtner... manzo è grasso che cola...

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