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Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Dichiarazione dei legali che difendono i fratelli Elkann "A fronte della sequenza di reiterate falsità che affolla in questi giorni i mezzi di informazione, è necessario ribadire alcuni punti fermi: 1) Non è mai esistito e non esiste alcun patrimonio occulto dell’eredità Agnelli; i fratelli Elkann, nominati dalla nonna eredi universali, hanno adempiuto a tutti gli oneri amministrativi e fiscali che spettano ai soggetti che ereditano da persone residenti all’estero, come indiscutibilmente era Marella Caracciolo; 2) Non è vero che siano state presentate dichiarazioni fiscali integrative che hanno fatto emergere patrimoni sconosciuti al fisco italiano; 3) I gioielli di cui si parla molto a sproposito erano certamente beni di proprietà di Marella Caracciolo che ne ha disposto in vita come ha voluto; 4) John Elkann ricopre il ruolo che gli ha assegnato il nonno, secondo uno schema successorio ricorrente da sempre nella famiglia Agnelli che ha assicurato al primo gruppo industriale italiano, uno sviluppo ed una continuità di gestione che ha tagliato il traguardo dei 125 anni". -
Dichiarazione dei legali che difendono i fratelli Elkann "A fronte della sequenza di reiterate falsità che affolla in questi giorni i mezzi di informazione, è necessario ribadire alcuni punti fermi: 1) Non è mai esistito e non esiste alcun patrimonio occulto dell’eredità Agnelli; i fratelli Elkann, nominati dalla nonna eredi universali, hanno adempiuto a tutti gli oneri amministrativi e fiscali che spettano ai soggetti che ereditano da persone residenti all’estero, come indiscutibilmente era Marella Caracciolo; 2) Non è vero che siano state presentate dichiarazioni fiscali integrative che hanno fatto emergere patrimoni sconosciuti al fisco italiano; 3) I gioielli di cui si parla molto a sproposito erano certamente beni di proprietà di Marella Caracciolo che ne ha disposto in vita come ha voluto; 4) John Elkann ricopre il ruolo che gli ha assegnato il nonno, secondo uno schema successorio ricorrente da sempre nella famiglia Agnelli che ha assicurato al primo gruppo industriale italiano, uno sviluppo ed una continuità di gestione che ha tagliato il traguardo dei 125 anni".
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Habemus sponsor: Jeep e Visit Detroit sono i nuovi partner della Juventus
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di Dani_82 in Juventus Forum
Tra le altre cose, il genio "beneamato", non ha nemmeno tenuto i letti separati, infatti ha pure messo Ferrero come presidente del club, che oggi è sempre più citato su tutti i giornali come uno degli ideatori e tra i più coinvolti in tutta la vicenda, che tutti descrivono (a torto o a ragione poco importa) come una truffa ai danni di una donna anziana, della sua famiglia, e del fisco. E la Juve, per l'ennesima volta, riceve danni enormi d'immagine. La Juve oggi è elkann, non c'è dicotomia tra le due cose. Se Elkann è descritto dai media ricco, spregiudicato, insensibile e truffatore, le stesse qualifiche ricadono a cascata anche sulla Juve. Sentire in tv, come è capitato a me qualche giorno fa guardando casualmente un noto canale bianconero, da un supposto opinionista influencer, quanto siamo fortunati da più di 100 anni ad avere una proprietà come la nostra... E' scandaloso. Vuol dire proprio vivere su marte. E questa vicenda, tristissima, dovrebbe anche avere insegnato a tutti quanto l'aspetto stralunato di JE sia solo apparenza, e sia legato solo alla conoscenza scadente dell'italiano. E' un uomo nato e cresciuto in giro per il mondo... Il gatto e la volpe lo hanno istruito, ma come dico fin dalla notte dei tempi, è stato parte attivissima nel mandarci in B, perché è uno che sa quello che vuole. Non è un fesso come molti lo hanno descritto negli anni. Quando non sa come fare una cosa (bella o brutta poco importa), cerca qualcuno che la sappia fare bene per lui. -
Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
1. AGNELLI, STIPENDI IN NERO E TASSE NON PAGATE SULLA VILLA DI MARRAKECH Estratto dell’articolo di Valeria Di Corrado per “il Messaggero” I fratelli Elkann non avrebbero pagato la tassa di successione nemmeno sulle quote societarie della lussemburghese Juky S.a., proprietaria della splendida villa "Ain Kassimou" di Marrakech, comprata nel 2003 da Marella Caracciolo e dove era solita svernare. Una dimora nella quale erano «conservati quadri e gioielli» di "lady Fiat". I tre nipoti prediletti sono i soci (nonché effettivi beneficiari alla data del 30 settembre 2019) della Juky, che prende il nome dell'adorato cane giapponese di razza akita di Donna Marella. Dalle indagini della Finanza è emerso che hanno ricevuto in eredità il credito vantato dalla nonna nei confronti di tale società, pari a 15milioni di euro, sui quali non hanno presentato la dichiarazione di successione in Italia. La loro «strategia fraudolenta è stata attuata e affinata per oltre un decennio - si legge nel decreto di sequestro da 74,8 milioni di euro firmato dal gip di Torino - mediante la predisposizione di tutta una serie di stratagemmi e accortezze deputate a far apparire all'esterno una realtà diversa da quella effettiva, nonché anche attraverso la creazione di trust con sede in paradisi fiscali e l'uso di conti correnti bancari esteri, anche questi radicati in paesi a fiscalità agevolata». Tra questi vengono citati due trust «fittizi» presso le Bahamas: le quote del fondo lussemburghese che ne costituiscono il patrimonio [...] «sono pervenute "esentasse"» ai tre nipoti. Nell'inchiesta della Procura di Torino [...[ emerge anche John accordava alla segretaria di fiducia della Caracciolo, Paola Montaldo, retribuzioni "in nero" pari a mille euro mensili, «in relazione all'attività lavorativa svolta presso il "family office" di casa Agnelli/Elkann». 2. LA CORTE CHE HA SERVITO GLI ELKANN SULL’EREDITÀ Estratto dell'articolo di Fabio Amendolara per “la Verità” Come ogni giallo finanziario che si rispetti, quello sulla successione ereditaria di Marella Caracciolo, [...] presenta, tra indagati e testimoni, più di un attore protagonista. Dal notaio svizzero Urs Robert Von Gruenigen che ha amministrato il patrimonio e l’esecuzione testamentaria di donna Marella al commercialista e consulente fiscale Gianluca Ferrero, presidente della Juventus, che avrebbe fornito agli Elkann, secondo l’accusa, «gli strumenti necessari al raggiungimento degli intenti criminosi dei clienti». I due sono indagati per evasione fiscale e truffa e, nella narrazione dell’accusa, assumono, insieme agli Elkann (John è stato iscritto per evasione fiscale, mentre per tutti e cinque gli indagati si ipotizza anche la truffa), ruoli di primo piano. Più o meno nell’ombra, però, si sono mossi altri personaggi legati a donna Marella o a John Elkann [...]. [...] Jean Patry, per esempio. Un avvocato con studio a Ginevra che aveva difeso Margherita Agnelli, la figlia dell’Avvocato saltata nella linea di successione che ha presentato l’esposto dal quale è partita l’indagine ma che, in passato, dopo essere stata assistita dal legale, gli aveva fatto causa. È lui che riceve da Ferrero quello che gli inquirenti definiscono «il primo vademecum della frode», ovvero un documento che ricostruiva la situazione successiva alla morte dell’Avvocato e che presenterebbe «l’intenzione», annotano gli investigatori, «di non rendere inverosimile la residenza svizzera» di donna Marella. Ci sono poi le due segretarie-aiutanti della Caracciolo: Paola Montaldo e Tiziana Russi che, dopo la morte della nonna, hanno lavorato per John. Nei loro computer gli investigatori hanno trovato il famoso appunto intitolato «Una vita di spostamenti» che è diventata la pistola fumante: un riepilogo dettagliato dal quale è emerso che la Caracciolo dimorava in pianta stabile a Torino. Dalle mani della prima è anche passato l’inventario di opere d’arte e gioielli che, stando alle accuse, i tre Elkann si sarebbero spartiti dopo la morte della nonna, simulando di aver ricevuto regali quando era ancora in vita e associando ogni dono a eventi familiari come compleanni, anniversari e nascite di figli. È lei a riprendere John quando scopre «discrepanze» nella scelta dei regali. [...] Per gli inquirenti, da quel carteggio si ricava che la Elsasser aveva chiesto di apporre alcune firme della Caracciolo su un documento e che la donna era a Torino. Quando i documenti vengono restituiti, però, l’indicazione del luogo di sottoscrizione miracolosamente diventa Luenen, Svizzera. Con la Elsasser viene anche firmato un «accordo di riservatezza», ha ricostruito l’accusa, con oggetto proprio «gli spostamenti della Caracciolo». C’è poi un uomo rimasto per ora molto sullo sfondo: in un documento trovato nella cantina dello studio Ferrero viene indicato come il «signor L» o il «signor A». Gli investigatori sono risaliti alla sua identità: si tratta del marchese Lodovico Antinori, nella cui abitazione a Gstaad la Caracciolo risulta aver davvero dimorato nel periodo estivo del 2010 e del 2011, dopo aver lasciato Saint Moritz. Il marchese aveva acconsentito a rendere la propria casa «indirizzo permanente», annotano gli investigatori, della Caracciolo. Uno stratagemma che, secondo l’accusa, sarebbe servito a dotare donna Marella «di un domicilio in territorio elvetico». Lì la Caracciolo stila il suo testamento indicando che risiedeva invece a Lauenen e che «sottoponeva la sua successione al diritto svizzero». Per la residenza in Svizzera donna Marella deve aver avuto bisogno di consultarsi con un legale. Agli atti, infatti, c’è una email che gli inquirenti ritengono interessante a livello investigativo. L’ha inviata a John l’avvocato Peter Hafter. E mentre spiega come far passare la residenza da un Cantone all’altro, si lascia scappare qualche passaggio che ha fatto drizzare le antenne a chi indaga: «D’altra parte, vogliamo evitare che le autorità abbiano l’impressione che si tratti di una questione molto delicata e complicata […]». Poco dopo fa riferimento a «un possibile piano nascosto». Una comparsa la fa anche un avvocato molto noto nell’ambiente finanziario: Carlo Lombardini. Quando John, secondo la ricostruzione dell’accusa, per avallare la storiella della vita vissuta in svizzera dalla nonna decide di dare alle stampa il libro The last swan pubblicato in Italia con il titolo Ho coltivato il mio giardino, Lombardini e Hafter leggono le bozze, si complimentano con Marella Chia, la nipote della Caracciolo con la quale la nonna degli Elkann ha firmato il libro, e indicano le modifiche al testo per «presidiare in ogni modo la residenza elvetica». [...] -
Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
1. “CANCELLARE LA PAROLA ISLAM” LE MAIL DI JOHN PER L’EREDITÀ Estratto dell’articolo di Ettore Boffano per "il Fatto quotidiano” Si “occupava” davvero di nonna Marella, il presidente di Stellantis John Elkann. Ora indagato a Torino, assieme ai fratelli Lapo e Ginevra, per i reati di frode fiscale e di truffa ai danni dello Stato, proprio per l’eredità della vedova di Gianni Agnelli. Un’attenzione che, senza dubbio, doveva assumere – nei confini familiari – anche i toni sinceri dell’affetto. Qualcosa che, però, non può interessare i pm torinesi: attenti, piuttosto, a ricostruire come il nipote dell’Avvocato si sia “occupato”, dal 2004 in poi, di organizzare la “residenza fittizia in Svizzera” e la successione di una donna anziana e malata di Parkinson. Un ruolo centrale che, nel decreto sul sequestro preventivo di 74,8 milioni di euro, emerge dalle decine e decine di email scoperte dalla Guardia di Finanza. Con John indicato dal giudice prima come “concreto supervisore” di tutto e infine “regista e attore primario... presente in tutte le comunicazioni email... e parte di alcuni contratti simulati e fraudolenti”. Un attivismo continuo, sottolineato più volte nelle 99 pagine. È il 1° febbraio 2013, per esempio: bisogna far dimettere Marella dalla vicepresidenza dell’Uwc Italia (la Commissione nazionale per i collegi del mondo unito). Le Fiamme Gialle riferiscono che è Elkann il “concreto supervisore”, curando “l’interlocuzione di altri soggetti”. Il 15 aprile, John sarà invece tra i destinatari di una email con allegato il parere di un luminare del diritto che si raccomanda: “La residenza in Svizzera (della nonna, ndr) deve quindi essere ‘presidiata’ sino al momento del decesso”. Ma già nel 2010, il presidente di Stellantis si era improvvisato immobiliarista: per trovare una casa a Marella nella zona di Gstaad. Il 18 agosto scrive un’email a un’agenzia: “Caro Dominic, il modo migliore sarebbe che tu trattassi con mia sorella Ginevra che è la più coinvolta con mia nonna nella ricerca di case”. E, in seguito, gestirà con i legali elvetici l’acquisto dello Chalet Icy di Lauenen. Nel frattempo, nel 2011, Marella trascorrerà alcune settimane a Saanen, dopo aver preso in locazione lo Chalet Whildorn. Ma per un’improvvisa necessità di farla rientrare nella dimora di Villar Perosa, serve far arrivare domestici di Villa Frescot, da Torino. […] Poche settimane prima, l’8 luglio 2011, a spedire un’email a John è l’ottuagenario avvocato d’affari elvetico Peter Hafter, il vero “cervello” della “strategia” per la residenza svizzera. Si discute di “registrarsi al Cantone di Berna il prima possibile” e, addirittura, di non dare l’impressione “di un possibile piano nascosto”. Il 27 maggio 2012, invece, quando la vedova dell’Avvocato è già domiciliata a Lauenen, Hafter scrive [….] suggerendo l’assunzione di una persona che segua la casa svizzera “in modo che non solo sua nonna, ma anche lei, suo fratello e sua sorella possiate stare volentieri lì. Questo è importante per superare l’impressione generale che la casa sia sempre vuota (in Svizzera chiamiamo queste case ‘letti freddi’)”. […] Dopo che, il 12 agosto 2011, è stato uno dei testimoni per il testamento svizzero di Marella, il legale scrive alla Montaldo il 18 luglio 2012 e le invia la bozza per un aggiunta che sarà poi stipulata il 14 agosto, in modo che risulti ben chiaro “l’aver stabilito il proprio domicilio a Lauenen”. Analoga procedura sarà seguita nel 2014, quando il 22 agosto Marella firmerà la seconda aggiunta, sempre davanti al notaio Von Grunigen e sempre con Hafter testimone. L’avvocato d’affari, però, ha già predisposto un testo, nel quale Marella dovrebbe dire che “da oltre 40 anni la Svizzera è al centro delle mia attività... Di recente passo del tempo in Marocco a causa del clima; questo paese ha un sistema legale influenzato dall’Islam... Perciò confermo che la mia successione sia sottoposta al diritto svizzero”. Elkann, però, non approva: la parola Islam potrebbe creare problemi “diplomatici”. Così ordina di cambiare. Hafter esegue, tutto si addolcisce: “Questo paese non ha un sistema legale conforme alle mie tradizioni...”. Ma l’instancabile cavalcata dell’ingegner Elkann nella vita della nonna troverà la sua apoteosi con l’idea di stamparne l’autobiografia. Affidata come estensore alla nipote prediletta, Marellina Chia […]. Nell’ottobre 2014, Adelphi pubblicherà così Ho coltivato il mio giardino. Un gesto solo di affetto per la nonna? Nel decreto del gip si legge altro: “Elkann aveva supervisionato e controllato il progetto... arrivando addirittura a modificare il testo originale e introducendo affermazioni false sugli spostamenti della de cuius”. Avviene tutto tra il 5 maggio 2011 e il 3 aprile 2014, dopo un’interminabile scambio di testi e messaggi e proposte. Il verdetto finale, però, spetterà ancora all’ineffabile Hafter che, il 3 marzo 2014, avverte “Si debbano spendere alcune parole sulla casa a Lauenen”. La vincerà lui, dopo l’ok definitivo “dell’ingegnere”. 2. OPERE D’ARTE AGLI ELKANN, SPUNTA UN ELENCO DI FESTE PER MASCHERARLE DA REGALI Estratto dell’articolo di Massimiliano Nerozzi e Simona Lorenzetti per il “Corriere della Sera” Dalle carte dell’inchiesta sull’eredità Agnelli spunta un altro file che sarebbe collegato alla presunta strategia — secondo l’accusa — per eludere il fisco e far figurare come donazioni il passaggio (ereditario) di opere d’arte e oggetti di valore, appartenuti a Marella Caracciolo. Nel documento […] sono elencati, con tanto di data e ricorrenza, compleanni, anniversari di matrimonio, appuntamenti particolari, così da poter abbinare ogni giorno speciale al rispettivo «regalo». Del resto, negli atti si parla anche di due elenchi, contenenti 13 e 26 opere della collezione dell’Avvocato di cui in parte non vi sarebbe traccia: dipinti di De Chirico, Picasso, Bacon, Gérome. Sul punto sono in corso accertamenti investigativi, perché alcune opere — come si legge nel decreto di sequestro di 74,8 milioni — «sono risultate non presenti» nei file raccolti in fase d’indagine, altre invece rientrano appunto tra i «falsi “regali” a favore dei fratelli Elkann». Tra i dipinti di cui non si conosce «l’allocazione» figurano due Bacon e un Modigliani. Altri dettagli che […] sarebbero collegati al progetto fraudolento per far figurare in Svizzera la residenza della vedova dell’Avvocato: tra queste, l’espressione «cold beds», letteralmente «letti freddi», con la quale vengono definite le case vuote, quelle in cui non abita nessuno. Il neologismo e la sua spiegazione sono contenuti in una mail che l’avvocato elvetico Peter Hafter invia a John Elkann nell’ottobre 2013 in relazione allo chalet Icy a Lauenen (Gstaad), destinato a diventare la nuova dimora di Marella Caracciolo che per motivi di salute non poteva stare alle alte quote di Saint Moritz. […] Il documento, insieme a molti altri, rappresenta per il procuratore aggiunto Marco Gianoglio e i pubblici ministeri Mario Bendoni e Giulia Marchetti, uno degli elementi a sostegno dell’esistenza di «una strategia ben pianificata e approfonditamente studiata, finalizzata a evitare l’apertura in Italia della successione ereditaria di Marella Caracciolo e, conseguentemente, a omettere di assoggettare a imposta gli assets ereditari». I legali dei fratelli Elkann, ieri in Procura a Torino, hanno sempre respinto le accuse. -
1. AGNELLI, STIPENDI IN NERO E TASSE NON PAGATE SULLA VILLA DI MARRAKECH Estratto dell’articolo di Valeria Di Corrado per “il Messaggero” I fratelli Elkann non avrebbero pagato la tassa di successione nemmeno sulle quote societarie della lussemburghese Juky S.a., proprietaria della splendida villa "Ain Kassimou" di Marrakech, comprata nel 2003 da Marella Caracciolo e dove era solita svernare. Una dimora nella quale erano «conservati quadri e gioielli» di "lady Fiat". I tre nipoti prediletti sono i soci (nonché effettivi beneficiari alla data del 30 settembre 2019) della Juky, che prende il nome dell'adorato cane giapponese di razza akita di Donna Marella. Dalle indagini della Finanza è emerso che hanno ricevuto in eredità il credito vantato dalla nonna nei confronti di tale società, pari a 15milioni di euro, sui quali non hanno presentato la dichiarazione di successione in Italia. La loro «strategia fraudolenta è stata attuata e affinata per oltre un decennio - si legge nel decreto di sequestro da 74,8 milioni di euro firmato dal gip di Torino - mediante la predisposizione di tutta una serie di stratagemmi e accortezze deputate a far apparire all'esterno una realtà diversa da quella effettiva, nonché anche attraverso la creazione di trust con sede in paradisi fiscali e l'uso di conti correnti bancari esteri, anche questi radicati in paesi a fiscalità agevolata». Tra questi vengono citati due trust «fittizi» presso le Bahamas: le quote del fondo lussemburghese che ne costituiscono il patrimonio [...] «sono pervenute "esentasse"» ai tre nipoti. Nell'inchiesta della Procura di Torino [...[ emerge anche John accordava alla segretaria di fiducia della Caracciolo, Paola Montaldo, retribuzioni "in nero" pari a mille euro mensili, «in relazione all'attività lavorativa svolta presso il "family office" di casa Agnelli/Elkann». 2. LA CORTE CHE HA SERVITO GLI ELKANN SULL’EREDITÀ Estratto dell'articolo di Fabio Amendolara per “la Verità” Come ogni giallo finanziario che si rispetti, quello sulla successione ereditaria di Marella Caracciolo, [...] presenta, tra indagati e testimoni, più di un attore protagonista. Dal notaio svizzero Urs Robert Von Gruenigen che ha amministrato il patrimonio e l’esecuzione testamentaria di donna Marella al commercialista e consulente fiscale Gianluca Ferrero, presidente della Juventus, che avrebbe fornito agli Elkann, secondo l’accusa, «gli strumenti necessari al raggiungimento degli intenti criminosi dei clienti». I due sono indagati per evasione fiscale e truffa e, nella narrazione dell’accusa, assumono, insieme agli Elkann (John è stato iscritto per evasione fiscale, mentre per tutti e cinque gli indagati si ipotizza anche la truffa), ruoli di primo piano. Più o meno nell’ombra, però, si sono mossi altri personaggi legati a donna Marella o a John Elkann [...]. [...] Jean Patry, per esempio. Un avvocato con studio a Ginevra che aveva difeso Margherita Agnelli, la figlia dell’Avvocato saltata nella linea di successione che ha presentato l’esposto dal quale è partita l’indagine ma che, in passato, dopo essere stata assistita dal legale, gli aveva fatto causa. È lui che riceve da Ferrero quello che gli inquirenti definiscono «il primo vademecum della frode», ovvero un documento che ricostruiva la situazione successiva alla morte dell’Avvocato e che presenterebbe «l’intenzione», annotano gli investigatori, «di non rendere inverosimile la residenza svizzera» di donna Marella. Ci sono poi le due segretarie-aiutanti della Caracciolo: Paola Montaldo e Tiziana Russi che, dopo la morte della nonna, hanno lavorato per John. Nei loro computer gli investigatori hanno trovato il famoso appunto intitolato «Una vita di spostamenti» che è diventata la pistola fumante: un riepilogo dettagliato dal quale è emerso che la Caracciolo dimorava in pianta stabile a Torino. Dalle mani della prima è anche passato l’inventario di opere d’arte e gioielli che, stando alle accuse, i tre Elkann si sarebbero spartiti dopo la morte della nonna, simulando di aver ricevuto regali quando era ancora in vita e associando ogni dono a eventi familiari come compleanni, anniversari e nascite di figli. È lei a riprendere John quando scopre «discrepanze» nella scelta dei regali. [...] Per gli inquirenti, da quel carteggio si ricava che la Elsasser aveva chiesto di apporre alcune firme della Caracciolo su un documento e che la donna era a Torino. Quando i documenti vengono restituiti, però, l’indicazione del luogo di sottoscrizione miracolosamente diventa Luenen, Svizzera. Con la Elsasser viene anche firmato un «accordo di riservatezza», ha ricostruito l’accusa, con oggetto proprio «gli spostamenti della Caracciolo». C’è poi un uomo rimasto per ora molto sullo sfondo: in un documento trovato nella cantina dello studio Ferrero viene indicato come il «signor L» o il «signor A». Gli investigatori sono risaliti alla sua identità: si tratta del marchese Lodovico Antinori, nella cui abitazione a Gstaad la Caracciolo risulta aver davvero dimorato nel periodo estivo del 2010 e del 2011, dopo aver lasciato Saint Moritz. Il marchese aveva acconsentito a rendere la propria casa «indirizzo permanente», annotano gli investigatori, della Caracciolo. Uno stratagemma che, secondo l’accusa, sarebbe servito a dotare donna Marella «di un domicilio in territorio elvetico». Lì la Caracciolo stila il suo testamento indicando che risiedeva invece a Lauenen e che «sottoponeva la sua successione al diritto svizzero». Per la residenza in Svizzera donna Marella deve aver avuto bisogno di consultarsi con un legale. Agli atti, infatti, c’è una email che gli inquirenti ritengono interessante a livello investigativo. L’ha inviata a John l’avvocato Peter Hafter. E mentre spiega come far passare la residenza da un Cantone all’altro, si lascia scappare qualche passaggio che ha fatto drizzare le antenne a chi indaga: «D’altra parte, vogliamo evitare che le autorità abbiano l’impressione che si tratti di una questione molto delicata e complicata […]». Poco dopo fa riferimento a «un possibile piano nascosto». Una comparsa la fa anche un avvocato molto noto nell’ambiente finanziario: Carlo Lombardini. Quando John, secondo la ricostruzione dell’accusa, per avallare la storiella della vita vissuta in svizzera dalla nonna decide di dare alle stampa il libro The last swan pubblicato in Italia con il titolo Ho coltivato il mio giardino, Lombardini e Hafter leggono le bozze, si complimentano con Marella Chia, la nipote della Caracciolo con la quale la nonna degli Elkann ha firmato il libro, e indicano le modifiche al testo per «presidiare in ogni modo la residenza elvetica». [...]
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Habemus sponsor: Jeep e Visit Detroit sono i nuovi partner della Juventus
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di Dani_82 in Juventus Forum
Sponsor in arrivo. Sarà la Rai, che di volta in volta, ogni tre mesi, promuoverà un programma diverso, accuratamente selezionato. ecc, ecc. -
Lo stesso attivismo della Juve in B. Per la Juve in B però serviva meno potere, perché la odiano tutti. Con due/tre accordi è fatta.
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1. “CANCELLARE LA PAROLA ISLAM” LE MAIL DI JOHN PER L’EREDITÀ Estratto dell’articolo di Ettore Boffano per "il Fatto quotidiano” Si “occupava” davvero di nonna Marella, il presidente di Stellantis John Elkann. Ora indagato a Torino, assieme ai fratelli Lapo e Ginevra, per i reati di frode fiscale e di truffa ai danni dello Stato, proprio per l’eredità della vedova di Gianni Agnelli. Un’attenzione che, senza dubbio, doveva assumere – nei confini familiari – anche i toni sinceri dell’affetto. Qualcosa che, però, non può interessare i pm torinesi: attenti, piuttosto, a ricostruire come il nipote dell’Avvocato si sia “occupato”, dal 2004 in poi, di organizzare la “residenza fittizia in Svizzera” e la successione di una donna anziana e malata di Parkinson. Un ruolo centrale che, nel decreto sul sequestro preventivo di 74,8 milioni di euro, emerge dalle decine e decine di email scoperte dalla Guardia di Finanza. Con John indicato dal giudice prima come “concreto supervisore” di tutto e infine “regista e attore primario... presente in tutte le comunicazioni email... e parte di alcuni contratti simulati e fraudolenti”. Un attivismo continuo, sottolineato più volte nelle 99 pagine. È il 1° febbraio 2013, per esempio: bisogna far dimettere Marella dalla vicepresidenza dell’Uwc Italia (la Commissione nazionale per i collegi del mondo unito). Le Fiamme Gialle riferiscono che è Elkann il “concreto supervisore”, curando “l’interlocuzione di altri soggetti”. Il 15 aprile, John sarà invece tra i destinatari di una email con allegato il parere di un luminare del diritto che si raccomanda: “La residenza in Svizzera (della nonna, ndr) deve quindi essere ‘presidiata’ sino al momento del decesso”. Ma già nel 2010, il presidente di Stellantis si era improvvisato immobiliarista: per trovare una casa a Marella nella zona di Gstaad. Il 18 agosto scrive un’email a un’agenzia: “Caro Dominic, il modo migliore sarebbe che tu trattassi con mia sorella Ginevra che è la più coinvolta con mia nonna nella ricerca di case”. E, in seguito, gestirà con i legali elvetici l’acquisto dello Chalet Icy di Lauenen. Nel frattempo, nel 2011, Marella trascorrerà alcune settimane a Saanen, dopo aver preso in locazione lo Chalet Whildorn. Ma per un’improvvisa necessità di farla rientrare nella dimora di Villar Perosa, serve far arrivare domestici di Villa Frescot, da Torino. […] Poche settimane prima, l’8 luglio 2011, a spedire un’email a John è l’ottuagenario avvocato d’affari elvetico Peter Hafter, il vero “cervello” della “strategia” per la residenza svizzera. Si discute di “registrarsi al Cantone di Berna il prima possibile” e, addirittura, di non dare l’impressione “di un possibile piano nascosto”. Il 27 maggio 2012, invece, quando la vedova dell’Avvocato è già domiciliata a Lauenen, Hafter scrive [….] suggerendo l’assunzione di una persona che segua la casa svizzera “in modo che non solo sua nonna, ma anche lei, suo fratello e sua sorella possiate stare volentieri lì. Questo è importante per superare l’impressione generale che la casa sia sempre vuota (in Svizzera chiamiamo queste case ‘letti freddi’)”. […] Dopo che, il 12 agosto 2011, è stato uno dei testimoni per il testamento svizzero di Marella, il legale scrive alla Montaldo il 18 luglio 2012 e le invia la bozza per un aggiunta che sarà poi stipulata il 14 agosto, in modo che risulti ben chiaro “l’aver stabilito il proprio domicilio a Lauenen”. Analoga procedura sarà seguita nel 2014, quando il 22 agosto Marella firmerà la seconda aggiunta, sempre davanti al notaio Von Grunigen e sempre con Hafter testimone. L’avvocato d’affari, però, ha già predisposto un testo, nel quale Marella dovrebbe dire che “da oltre 40 anni la Svizzera è al centro delle mia attività... Di recente passo del tempo in Marocco a causa del clima; questo paese ha un sistema legale influenzato dall’Islam... Perciò confermo che la mia successione sia sottoposta al diritto svizzero”. Elkann, però, non approva: la parola Islam potrebbe creare problemi “diplomatici”. Così ordina di cambiare. Hafter esegue, tutto si addolcisce: “Questo paese non ha un sistema legale conforme alle mie tradizioni...”. Ma l’instancabile cavalcata dell’ingegner Elkann nella vita della nonna troverà la sua apoteosi con l’idea di stamparne l’autobiografia. Affidata come estensore alla nipote prediletta, Marellina Chia […]. Nell’ottobre 2014, Adelphi pubblicherà così Ho coltivato il mio giardino. Un gesto solo di affetto per la nonna? Nel decreto del gip si legge altro: “Elkann aveva supervisionato e controllato il progetto... arrivando addirittura a modificare il testo originale e introducendo affermazioni false sugli spostamenti della de cuius”. Avviene tutto tra il 5 maggio 2011 e il 3 aprile 2014, dopo un’interminabile scambio di testi e messaggi e proposte. Il verdetto finale, però, spetterà ancora all’ineffabile Hafter che, il 3 marzo 2014, avverte “Si debbano spendere alcune parole sulla casa a Lauenen”. La vincerà lui, dopo l’ok definitivo “dell’ingegnere”. 2. OPERE D’ARTE AGLI ELKANN, SPUNTA UN ELENCO DI FESTE PER MASCHERARLE DA REGALI Estratto dell’articolo di Massimiliano Nerozzi e Simona Lorenzetti per il “Corriere della Sera” Dalle carte dell’inchiesta sull’eredità Agnelli spunta un altro file che sarebbe collegato alla presunta strategia — secondo l’accusa — per eludere il fisco e far figurare come donazioni il passaggio (ereditario) di opere d’arte e oggetti di valore, appartenuti a Marella Caracciolo. Nel documento […] sono elencati, con tanto di data e ricorrenza, compleanni, anniversari di matrimonio, appuntamenti particolari, così da poter abbinare ogni giorno speciale al rispettivo «regalo». Del resto, negli atti si parla anche di due elenchi, contenenti 13 e 26 opere della collezione dell’Avvocato di cui in parte non vi sarebbe traccia: dipinti di De Chirico, Picasso, Bacon, Gérome. Sul punto sono in corso accertamenti investigativi, perché alcune opere — come si legge nel decreto di sequestro di 74,8 milioni — «sono risultate non presenti» nei file raccolti in fase d’indagine, altre invece rientrano appunto tra i «falsi “regali” a favore dei fratelli Elkann». Tra i dipinti di cui non si conosce «l’allocazione» figurano due Bacon e un Modigliani. Altri dettagli che […] sarebbero collegati al progetto fraudolento per far figurare in Svizzera la residenza della vedova dell’Avvocato: tra queste, l’espressione «cold beds», letteralmente «letti freddi», con la quale vengono definite le case vuote, quelle in cui non abita nessuno. Il neologismo e la sua spiegazione sono contenuti in una mail che l’avvocato elvetico Peter Hafter invia a John Elkann nell’ottobre 2013 in relazione allo chalet Icy a Lauenen (Gstaad), destinato a diventare la nuova dimora di Marella Caracciolo che per motivi di salute non poteva stare alle alte quote di Saint Moritz. […] Il documento, insieme a molti altri, rappresenta per il procuratore aggiunto Marco Gianoglio e i pubblici ministeri Mario Bendoni e Giulia Marchetti, uno degli elementi a sostegno dell’esistenza di «una strategia ben pianificata e approfonditamente studiata, finalizzata a evitare l’apertura in Italia della successione ereditaria di Marella Caracciolo e, conseguentemente, a omettere di assoggettare a imposta gli assets ereditari». I legali dei fratelli Elkann, ieri in Procura a Torino, hanno sempre respinto le accuse.
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I giornali dicono 60 JE e 40 LAPO e GINEVRA, ma nella dicembre dovrebbe avere una piccola quota anche uno dei figli di Grande Stevens (mi sembra... la figlia?), e forse anche una piccola quota qualcun altro, ma non mi ricordo più chi. Forse era prima della morte di Marella... boh....
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E' lo stesso di fine aprile. Evidentemente lo ripropongono pro domo audience, perché le ultime notizie succose stanno di nuovo creando un certo interesse. Dovrebbe essere questo:
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La famiglia è tutta un disastro. Il punto però non è quello che è ora, il punto è quello che sarebbe dopo, e le alleanze che si potrebbero creare dopo. Infatti i 5 non prenderebbero la maggioranza, ma entrano (forse) e potrebbero cambiare alcuni rapporti interni che oggi sono solidi. Chi lo sa, magari nuove alleanze, o spartizioni di poteri o che ne so. E' difficile dirlo oggi. Ma finora ha fatto tutto quello che ha voluto, sempre, ovunque, e senza una grossa resistenza (a parte in exor dove c'era in passato una minoranza capeggiata da AA). Siamo sicuri che Margherita è davvero da sola in tutta questa storia? Siamo sicuri che non ci sono altri parenti che si sono rotti del dittatore che cerca di defenestrarli tutti e che si acchiappa sempre tutto? Siamo sicuri che JE e FERRERO qua non si beccano una condanna penale? Probabilmente non cambierà nulla, ma non mi sorprenderei se invece succedesse qualcosa di grosso, un giorno, ecco. Ricordiamoci che è la prima volta che la magistratura gli sta davvero col fiato sul collo, questo significa che ci sono diversi potentati che vogliono un cambio di situazione, non solo Margherita. La speranza è l'ultima a morire. Tutto qui.
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NUOVA “SVOLTA” NELL’INCHIESTA SULL'EREDITÀ AGNELLI: LA GUARDIA DI FINANZA HA “BLINDATO” TUTTI I QUADRI DELL’AVVOCATO PRESENTI A VILLAR PEROSA, A VILLA FRESCOT E NELLE RESIDENZE DI ST. MORITZ E MARRAKECH – I FINANZIERI NON HANNO DUBBI: “MARELLA CARACCIOLO DAL 2003 IN POI HA VISSUTO PIÙ IN ITALIA CHE IN SVIZZERA, E A PARTIRE DAL 2010 SI È RECATA IN SVIZZERA PER MENO DI 2 MESI ALL’ANNO”. LA QUESTIONE È DIRIMENTE: SE VIVEVA IN ITALIA, ALLORA NON VALE LA LEGGE ELVETICA, CHE NON PREVEDE LA LEGITTIMA AI FIGLI, E L’ASSETTO PROPRIETARIO DELL’IMPERO GESTITO DA JOHN ELKANN POTREBBE ESSERE RIVOLUZIONATO A FAVORE DI MARGHERITA – I TRUST “FITTIZI” ALLE BAHAMAS, LE DONAZIONI FALSE E GLI OGGETTI PREZIOSI PER 170 MILIONI: LE “NOVITÀ” SUL PATRIMONIO DI MARELLA https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/nuova-ldquo-svolta-rdquo-sull-rsquo-inchiesta-agnelli-guardia-409141.htm -
Una piccola nota polemica a margine. Vorrei far notare che posseggono una caterva di quadri d'autore (Balla, DeChirico, Monet, ecc) che potrebbero formare una più ampia collezione privata museale, che avrebbe potuto rimpinguare parecchio la piccola pinacoteca che hanno al lingotto. Invece che imboscarseli potevano esporli al pubblico. Secondo me ci avrebbero anche guadagnato in biglietti venduti nel corso degli anni. Li hanno imboscati con un fine molto preciso, far finta che non esistevano.
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Se vogliono farlo, lo fanno. Rispettano le procedure e lo fanno. Complicato, d'accordo, ma non è un vero problema. Il vero problema è se si creeranno le condizioni interne al gruppo per farlo. Possibile, come non possibile. Ma Dio c'è. Speriamo.
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Ha quasi 70 anni, ancora credete alla favola che vuole tornare in Italia e prendere il posto di JE? Vuole distribuire il controllo anche agli altri 5 figli. Dubito gli bastino altri soldi. Ormai è diventata dinasty questa storia. E la violenza con cui si è difeso JE ormai non ha fatto che incancrenire qualunque presupposto di accordo. I casini ci furono già per l'avvocato, ora si sono ripetuti per Marella. Penso sia molto avvelenata ormai. Prima dava molte colpe anche al gatto e la volpe, adesso ha capito che i suoi primi 3 figli vogliono tenere fuori i 5 fratellastri (che poi sono 4 sorellastre e 1 fratellastro in realtà).
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Si. Mi piacerebbe, anche se sono consapevole del fatto che poi dipende chi arriva. Viste le esperienze di Inter e Milan non si possono dormire sonni tranquilli. Tuttavia la Juve ha molti più tifosi, e anche nel mondo, quindi può ingolosire anche un investitore di alto profilo. Di fatto è un affare. Purtroppo, che ci piaccia o meno, la famiglia è al capolinea con la Juve. Non hanno i mezzi morali per meritarsela. I figli di Margherita entreranno nell'organigramma se le loro quote avranno un certo peso, se quando voteranno si formeranno maggioranze nuove date dal nuovo assetto, se avranno voglia di fare e lavorare (su questo non sappiamo assolutamente nulla), se hanno delle competenze di qualche genere (anche se non è sempre fondamentale). Ma non penso puntino tanto all'organigramma delle tante società, o a degli incarichi operativi, bensì alle quote di proprietà in primis.
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Quello che interessa a noi, principalmente, è che venga aperta la DICEMBRE come una scatoletta di simmenthal. Se cambiano le quote lì dentro, potenzialmente possono succedere molte cose in tutto il gruppo. Margherita, che ormai è una donna anziana, penso che abbia intenzione di coinvolgere i suoi 5 figli di secondo letto distribuendogli la pappa. In quel casino potrebbero anche decidere di vendere la Juve, chissà. Dubito che a tutta quella gente freghi qualcosa di occuparsi di una rogna come la Juve.
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Capisco. La consapevolezza è importante. Infatti io stesso lanciai per primo lo storico e celebre topic dei fegati spappolati dopo la nostra prima grossa vittoria. Non con l'idea che tutto fosse tornato a posto, ma con l'idea che lo juventino nel suo piccolo potesse sfogarsi contro i nostri odiatori, perculandoli a dovere. (solo che si finiva sempre con gli insulti smodati, per via della tanta rabbia repressa) Ce lo meritavamo, dovevamo decongestionare un po' il nostro spirito da emozioni negative continuative durate per qualche anno, frutto delle ingiustizie e le derisioni subite. Ma la mia idea è sempre la stessa, non è mai cambiata, anzi, è diventata una roccia indistruttibile. Niente ha più senso a queste condizioni.
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Allora.... Una domandina-ina-ina un po' particolare, perché sono curioso di sapere cosa ne pensate. In tutto questo pasticcio, vorrei ricordarvi che dentro ci sono anche Lapo e Ginevra. E' vero, loro sono ai margini e non gestiscono l'impero, però sicuramente ne godono, e non poco. Di questi due, che da quello che si intuisce dall'inchiesta, sono dentro fino al collo nella vicenda, cosa ne pensate? Vi dico anche cosa penso io, ovviamente. - Ginevra è un personaggio poco visibile, mediaticamente assente o quasi. Si occupa di arte ed altro, e probabilmente non avrebbe potuto farlo se non fosse parte di questa cosa. Non mi ha mai convinto. Anche perché il suo legame con JE e il suo operato è visibile ad occhio nudo. Penso che ora sia definitivamente chiaro anche a voi. O no? - Lapo invece, nonostante le sue peripezie e i momenti difficili, ha cercato sempre di avere un'immagine diversa. E ce l'ha anche perché si è sempre occupato delle sue cose e dei suoi interessi facendosi scientemente vedere. Ha cercato negli anni di essere mediaticamente presente per farsi vedere come un eccentrico giovane uomo pieno di creatività e talento. E nel farlo si è anche un po' distaccato dall'immagine fredda di Jaky, con l'idea che avrebbe avuto/attirato sicuramente molte più simpatie. Anche le note vicende difficili, e i suoi problemi chimici, nonché gli scivoloni collezionati, lo hanno reso agli occhi di molti un buon diavolo. Un uomo difficile ma simpatico, che faceva anche un po' di tenerezza. A me però non ha mai convinto. Anche per alcune vicende torinesi di cui casualmente sono venuto a conoscenza. Non ci sono mai cascato. Anche riguardo a calciopoli, prima, dopo, e molto dopo, è stato testimone di molte cose, e non ha mosso un dito. Anzi, ha dato manforte al fratello. Credo che anche in questa vicenda, venga fuori il lato della bieca convenienza, contro tutto e contro tutti, che lo rende molto simile al fratello. Tutto ciò che ha tentato di fare imprenditorialmente parlando, non riuscendoci, è anche frutto di questa vicenda. Non avrebbe potuto farlo se non ne fosse parte, perché servono tanti dindi. Penso che ora sia definitivamente chiaro anche a voi. O no?
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Eredità Agnelli, gli Elkann in ansia per la società Dicembre dopo il sequestro da 75 milioni Il provvedimento della procura di Torino apre nuovi scenari sul controllo dello scrigno di famiglia, che comprende le multinazionali Stellantis, Exor e Juventus 22 Settembre 2024 https://quifinanza.it/attualita/eredita-agnelli-elkann-dicembre-sequestro/852498/ -
Non so che età avevi nel 2006, magari non abbastanza adulta da renderti conto della violenza feroce e totale che abbiamo subito. E peggio di noi l'hanno subita alcune persone davvero coinvolte in quei fatti, triturate da quella vergogna, patendo danni umani, morali, di salute, famigliari, oltreché economici. Io una cosa così l'ho vista solo con tangentopoli. Pubblicità negativa battente, pompata a tutte le ore, su tutti i canali, su tutti i giornali, in tutta Italia. Con la differenza che di politica molte persone se ne fregano abbastanza, anche ovviamente se non tutte, mentre il calcio interessa a tutti, e poter gridare "visto? la Juve ha sempre rubato, ecco le prove! Ladri!" per la maggioranza del paese era una rivincita colossale dopo anni di nulla cosmico. Non so che background culturale avessi tu all'epoca, per capire da dettagli tecnici cosa stava accadendo, e cosa potenzialmente avrebbe continuato ad accadere nel tempo. Ovvio che molti di noi ci hanno visto lungo non solo per intuizioni personali, ma anche perché masticando per mestiere o per casualità della vita alcuni argomenti, alcune storie, alcuni personaggi, e alcune situazioni, erano le persone giuste nel posto giusto per decodificare, interpretare e riscrivere in prosa. In tanti poi con l'arrivo di Agnelli e le tante cose fatte (Tevez, CR7, trofei, j-medical, j-hotel, stadium, ecc), purtroppo hanno pensato che noi siamo noi, che la fenice era risorta dalle ceneri, e che mai più avremmo subito angherie di grossa portata. Anche molti rancorosi doc, ubriacati dalla situazione cmq positiva, e filo Agnelli, si sono rilassati. Per molti grossi talenti della resistenza purtroppo la battaglia era finita. In effetti a quel punto siamo rimasti in pochissimi ad alzare il dito per dire "Scusate.... chiedo scusa, un attimo di attenzione... non per spegnervi l'entusiasmo, ma guardate che abbiamo ancora un enorme problemone! Guardate che tutto quello per cui si festeggia ha un valore molto relativo, andrebbe rivisto legalmente tutto eh... Bella la vendetta sportiva, ok, d'accordo, ma tutti i problemi sono tutti ancora sul tavolo..." Ci è voluto un bel po' di tempo, molto più di quello che mi aspettavo, ma alla fine è risuccesso, come ampiamente previsto, e può risuccedere ogni tot di tempo, perché nessuno a Torino ha voglia di evitarlo. Probabilmente dopo questa grossa nuova mazzata, hai maturato anche tu come me, l'idea molto razionale che l'emozione sincera che si prova nel guardare lo sport deve avere come presupposto la regolarità del gioco. Sennò è come guardare un film o il wrestling, dove c'è una sceneggiatura che ti può anche emozionare, ma che vivi con le molle, sapendo che non devi investirci troppo sopra, perché non è tutto vero ciò che vedi. Se poi per viverla devi pure metterci dentro i soldi, ovvio che la tua scelta può diventare drastica. Quando scrivi - Capisco poco chi lamenta un problema di sistema FIGC e Lega e poi continua a guardare, anche illegalmente - ti capisco perfettamente e sono d'accordo, ma devi tenere conto di un dato. Alcune persone evidentemente hanno un punto di rottura più avanti rispetto a noi, sono meno esigenti, meno razionali, ancora si aggrappano a ciò che vedono cercando qualche emozione sincera, e soddisfare necessità calcistiche primarie (formazioni, azioni, schemi, giocatori, curiosità, ecc). Forse un giorno anche loro arriveranno al nostro punto. Probabilmente la pillolina colorata giusta di Matrix già l'hanno ingoiata, ma deve ancora fare effetto. Forse. Gli esseri umani sono molto più resistenti alle angherie e ai soprusi di ciò che istintivamente si potrebbe pensare. Non è questo il caso di una sindrome di Stoccolma, ma diciamo che potrebbe essere una specie di versione della stessa molto light.
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Questi devono avere una zecca privata... Si parla di milionazzi come se fossero caramelle.... Mamma mia... Cmq per lui saranno anche spiccioli, ma è bellissimo che i mastini gli mordano le caviglie... Che bello! che bello!
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Io credo che ci sono un paio di punti da chiarire. 1- Boicottare è legale. Io è dal 2006 che non compro un giornale, e non pago nessun abbonamento (tv e stadio), possono succhiarmi i genitali. Scusate il linguaggio magari un po' troppo forbito e ricco di incomprensibili tecnicismi. E l'ho fatto non a chiacchiere, ma anche con biglietti omaggio allo stadio. Ho inventato scuse con chi non conosce la mia posizione ideologica gobba, e ho spiegato i motivi per filo e per segno a chi invece era in grado di comprenderli, e non ci sono andato. Ho fatto centinaia di foto per Ju29ro e GLMDJ per documentare la costruzione dello stadium, e non ci sono mai entrato. Ci entrerò quando verrà fatta giustizia, totale. Ossia mai. E non potete immaginare per uno come me, quanto sia stato difficile in tutti questi anni, serata dell'inaugurazione compresa (ero fuori, per scattare foto). Per un certo periodo lavoravo sui treni, dove venivano abbandonate riviste e giornali, e qualche volta mi sono portato casa qualche copia gratis di gazzamaiala e simili, con l'idea di controllare che diceva/faceva il nemico. Questo è il massimo di cui ho avuto a che fare con i media cartacei. Ho speso zero. Forse in virtù di qualche inserto speciale musicale o che ne so, nell'arco di 20 anni potrei aver comprato qualcosa di cui posso essermi dimenticato. Ma io compro molto usato, quindi se è successo, sarà una mosca bianca. Questo è il massimo che mi sono concesso e che gli ho concesso. Boicotto anche i prodotti ufficiali, a meno che siano per qualche regalo o simili. Detto questo, a buon prezzo comprai due o tre Balocco per Natale e c'erano mini bandiere e sciarpa di raso nera. Le bandiere le ho regalate, la sciarpa ce l'ho in un cassetto e mi piace un sacco. Tutto qui. Scudetti o non scudetti poco mi fregava. 2- Bisogna prendere atto, come dice giustamente Bradipo, che pezzotti vari sono illegali. Ergo, chi decide di farlo, lo sta facendo in palese violazione di una norma. Dopodiché, va anche detto che le rivoluzioni si fanno contravvenendo alle norme. Perché anche nella Germania di Hitler uccidere qualcuno era omicidio. Quindi se un ebreo ha ucciso un nazista per difendersi o per odio, ha violato una legge dello stato, e ha reso tristi i famigliari di questo tizio, creandogli anche un danno economico e morale esagerato. Epperò, è così. Di fatto è anche una vendetta. La legge governa anche nel mondo più barbaro, ma non è detto che sia giusta, e di solito non è nemmeno così facile cambiarla democraticamente, perché non viene concesso un potenziale cambiamento. Anzi, solitamente il sistema sovrasta e azzittisce (come in questo caso), la voce contraria. E lo fa stravolgendo l'applicazione della legge a proprio piacimento. Io, lo ammetto, sono più per gli highlights sul tubo, perché in questo momento della mia vita ho tante altre cose a cui pensare. Cercare altre vie non è il mio pensiero più impellente. Proprio no. Capisco però chi gode nel vedere che il sistema cerchi di trovare il modo per restringere, punire, e intimorire chi usa questi escamotage. Capisco però chi gode nel vedere che il sistema dia segni di destabilizzazione. Io ne godo, senza freni. Il punto è capire se davvero si ha ragione nell'attuare una determinata strategia. Esistono possibilità democratiche per far valere il proprio dissenso? Ci sono altre strade? Sono sufficienti ad un radicale cambiamento? Davvero la Juve subisce una persecuzione continua? Mi basta boicottare oppure ho necessariamente bisogno comunque di vedere la partita? E via dicendo. Il limite è sottile, e credo abbia a che fare molto con i propri valori morali, i sentimenti, le vicende personali della vita, i torti subiti nel proprio privato. Quello che ho imparato io, nella mia piccola inutile esistenza, è che chi ha in mano certe situazioni, difficilmente concede un cambiamento. Quindi o viene defenestrato dalla storia (perché vecchio, perché arriva qualcuno di più forte, perché una nuova tecnologia lo rende obsoleto, perché la situazione civile è cambiata in altri aspetti tali che lui non serve più, ecc), o bisogna metterlo in condizione di. E non è un processo indolore. Purtroppo per i propri diritti spesso bisogna combattere, e mettere nel conto che c'è anche la possibilità seria di sconfitta. Proprio in questi giorni, in una mia vicenda personale, dopo aver subito dei comportamenti molto scorretti da parte di alcune persone, con tanto di sbeffeggiamenti e bugie belle e buone, ho deciso di non combattere più la mia battaglia legittima in modo corretto, come ho fatto finora, ma di cambiare passo e passare alla guerra sporca, come loro hanno fatto con me. Solo un po' più furba e subdola. La differenza è che loro fanno cose per tornaconto, io invece le farò perché di fondo mi diverto. Non si possono sempre indossare guanti di seta bianca. Che kaos sia!
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Capisco perfettamente i punti di vista, e a volte leggo cose esatte e perfette, ma che sembrano provenire da un mondo perfetto. Non è così, purtroppo. Niente è giusto in modo totale. Non qui. E sicuramente non in una situazione come la nostra, in cui viviamo soprusi da decenni. Questa è una rivolta, e nelle rivolte le regole sociali, anche quelle buone sulla carta, vanno a farsi benedire. Signori (e lo scrivo con la maiuscola doverosa del caso, perché vi ammiro tutti moltissimo e ve la meritate), il mondo va così da sempre. E' una rivoluzione in cui l'altra parte ha il coltello dalla parte del manico, lo usa, ferisce, offende, deruba, e sbeffeggia. Quando vuoi buttare giù un sistema, o un palazzo, non puoi farlo smontandolo mattone per mattone, quando hai qualcuno che fa di tutto, (lecito, lecito ma moralmente deprecabile e illecito) per impedirtelo. Serve l'esplosivo. Negli ultimi 25 anni quando mai qualcuno ha avuto contro di noi accortezze di tipo legale e morale? Solo oggi, per la questione ereditaria degli Elkann alcuni media hanno tirato in mezzo la Juve. Cosa che non c'entra assolutamente nulla. Non è che per il bunga-bunga di Silvio tirassero in mezzo il Milan... Di che stiamo parlando?