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Bradipo76

Tifoso Juventus
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  1. In qualche frase sono riuscito ad "anticipare" il buon Zampini Le 3 cose migliori del Kean di Cagliari Non sono nato per stupirvi, quindi racconterò anche io di Kean. Però arrivo tardi sul tema del giorno, quindi su esultanza e dintorni mi limito a ribadire che a mio parere, in quei subumani che imitano le scimmie, prima ancora che il razzismo, prevale sempre il desiderio primitivo di far male all’avversario, anche nel modo più becero e incivile possibile: so che il nero soffre gli ululati, ululo; so che chi ha perso la mamma sarà scosso da un coro su di lei, lo faccio; so che ferisco i napoletani con quei cori su colera e simili (o Genova sull’alluvione, o altri su tragedie varie), mi scateno così; so che Ronaldo è alle prese con un’accusa infame, gli grido “violador”. E così via. E non è una giustificazione, tutt’altro, semmai un’aggravante: pur di innervosire il rivale, sono pronto a scendere sotto gli abissi della civiltà, che magari nella vita di tutti i giorni non sfioro neanche. Una visione, ripeto, primitiva, del calcio e del tifo, da non limitare con il termine “razzismo”, perché così resterebbero fuori i selvaggi cori su Heysel, Paparelli, Superga, parenti deceduti, drammi personali. L’unica altra riflessione che faccio sulla vicenda è che, quanto a esultanze, reazioni e dintorni, è legittimo avere qualsiasi opinione. Ma solo a un patto: che si racconti la verità. E la verità è che quegli ululati ci sono stati anche prima (e l’anno scorso), che Kean non ha provocato (al più “reagito”) e che con quell’esultanza non ha offeso proprio nessuno. Se si parte da questi tre dati – troppi media NON sono partiti da questi tre dati, anzi li hanno capovolti, e il presidente del Cagliari ha fatto perfino peggio -, è legittima qualunque opinione. Ciò detto, la partita di Kean la ricorderò per altri tre segnali, totalmente incoraggianti: Il post simulazione Sia chiaro, non mi è piaciuta la simulazione. Bene ha fatto Chiellini a riprenderlo su quello: già, come è facile rilevare, Kean sarà sotto l’occhio del ciclone di media e avversari per ogni suo minimo comportamento (questo sì, per una forma latente di razzismo che porta immediatamente ad associarlo a Balotelli, altro nero italiano, quindi necessariamente identico a lui in pregi e difetti), se si li aiuta con qualche atteggiamento antisportivo le cose peggioreranno. Lui, però, viene colto in flagrante e conseguentemente redarguito con un giallo. Una testa calda, un immaturo, uno sbruffone (lo abbiamo visto fare a giocatori ben più esperti e acclamati) reclamerebbe, affermerebbe che un contatto c’è stato, che comunque non era da giallo. Insomma, banalmente, protesterebbe, principale attività di buona parte degli attaccanti del nostro campionato. Lui no. Cade, si rialza, si becca il giallo, torna indietro un po’ da cane bastonato, che ha sbagliato e capito. Bene così. La “spallata” Nei commenti calcistici gira una leggenda: se intervieni di spalla, puoi fare quello che vuoi, con l’intensità che preferisci, nella parte del campo che più ti aggrada. Così, il buon Lykogiannis, già ammonito, con il pallone ormai fuori pensa bene di sbattere fuori dal campo Kean, che finisce sui cartelloni pubblicitari. Ora, premesso che il greco è già ammonito e noi come sapete solitamente adoriamo gestire i cartellini, l’arbitro non fischia neanche fallo. Il nostro sbatte sui cartelloni, si ritrova a terra, resta qualche secondo dolorante, intorno sta per accendersi una rissa, lui si rialza tranquillo, tra compagni e avversari. Si riprende con un fallo laterale per il Cagliari. The show must go on. Benissimo così. La partita Non è stata la sua miglior partita. Anzi, diciamoci la verità: Moise è partito malino, sbagliando controlli e giocate. Viene ammonito per simulazione. Fischiato, diciamo così, dallo stadio. Buttato fuori dal campo con una spallata (diciamo così, anche qui). Ci sarebbe tutto, se fosse davvero Balotelli, per esplodere, o quantomeno per uscire dalla partita. Lui, invece, reagisce. Scatta e cerca un pallonetto. Supera due avversari e si trova a tu per tu con il portiere. Tiene palla. Segna anticipando il difensore. Resta in partita fino all’ultimo secondo di una giornata potenzialmente pessima. E allora vai, Moise. La strada è ancora lunga, lunghissima. Ma tu la stai percorrendo alla grande.
  2. C'abbiamo quasi tutto. Manca un trequartista. Qualcuno trovi un trequartista.
  3. A centrocampo al momento abbiamo Khedira Franz, Amo i Pelatic ed Emre Bradip. Si valutano altre candidature, ma se il primo smette di fumare e gli altri due rinunciano alle amatriciane il reparto può reggere.
  4. Tranquill, che nel calcio moderno le diagonali son superate. Chi cazz le fa più.
  5. Meglio verticali che orizzontali, di questi tempi.
  6. Qualche cristiano che corre ci sta oppure giochiamo di posizione?
  7. @Ettore Press che tra le altre cose è realmente un pres.
  8. E' arrivato a Roma solo sei mesi fa, manco ha finito di disfare le valigie, mi pare una dichiarazione un po' inopportuna.
  9. Per preservare le forze in vista dell'Ajax, a Torino decidono che la partita contro i milacinesi la giocheranno... noi. Chi schieriamo? Come giochiamo? Candidatevobis
  10. Non mi era piaciuto nelle ultime uscite, ieri da subentrato ha fatto bene.
  11. Ha mezzi fisici e tecnici superiori alla media, ma 19 anni sono una partenza, conta cosa si diventa poi quando si arriva. Tanti durante la loro crescita rallentano o si arenano del tutto. Ma non ci sono indizi oggi che mi facciano dire che possa accadere a lui. Qualche diciannovenne ce la fa e diventa poi effettivamente un grosso calciatore . Oggi si può solamente valutare il comportamento, che al netto della maturità che si può avere a 19 anni sembra molto buono. La partita di ieri è stata molto indicativa a riguardo. Ha giocato un primo tempo di difficoltà personale e con poco supporto della squadra, ha sbagliato, è stato menato ed insultato. In tutte queste negatività non si è demoralizzato e non si è lasciato trascinare fuori dalla gara, è rimasto concentrato ed è riuscito a cavare nel finale una giocata risolutiva, abbastanza facile ma lui era lì, mentre altri avrebbero pascolato in quel momento con il musone. Per me vale più questo al momento che una giocata con i piedi.
  12. Ci sta. Ma proseguendo Dopo questo ennesimo episodio, cambierà qualcosa? Si ripercorrerà il solito loop di qualche giorno e gabbato lo santo.
  13. Sostanzialmente in tutti i campionati ci sono grosso modo le stesse dinamiche. In Premier, in Liga, in Serie A, in Bundesliga c'è una squadra, al massimo due, che dominano, che quando perdono punti fanno notizia. Dietro ci sono un gruppo sparuto di squadre di livello medio-alto, che fanno ottime prestazioni ma che non hanno la continuità necessaria per imporsi sulle altre nella classifica finale. Man mano che si scende, il livello si abbassa drasticamente. Non credo che le ultime dieci-dodici squadre della Premier possano considerarsi più temibili delle pari posizionate in Italia. Se la Juventus riesce a fare facilmente sessantacinque punti con queste, altrettanto riesce a fare il City o il Barcellona. In Premier c'è più qualità nelle medio-alte (del resto quest'anno sono riusciti a piazzare quattro squadre nei quarti di CL), ma abbiam visto in autunno che Liverpool e Tottenham hanno passato per un pelo di kulo i gironi ai danni proprio di due squadre italiane. Con un paio di episodi i rapporti si sarebbero ribaltati. Come scrivo spesso, un campionato in cui la seconda comincia ad avere una proiezione di 90 punti finali, come è stato ad esempio il Napoli dell'anno scorso, è tutto fuorchè facile. Le partite che sono semplici per te sono semplici anche per il tuo avversario, puoi sbagliare in una stagione ben poco (l'anno scorso abbiamo dovuto vincere 30 partite e nonostante questo c'era venuta l'ansia ) e noi siamo svantaggiati dal fatto di suddividere lo sforzo con un'altra competizione da tentar di vincere.
  14. Sarebbe bello vincere l'ennesima gara, a maggior ragione contro di loro, ma le priorità sono decisamente altre. Bisognerà fare modo e maniera di portare i calciatori nelle migliori condizioni possibili martedì. Riposo per chi deve riposare, minuti nelle gambe per chi li deve mettere.
  15. A me sinceramente cambia poco. Tanto sempre 38 partite l'anno si guardano. Se giocano il 26 salta una domenica in un'altra settimana, e viceversa Credo crei più problemi a chi va allo stadio.
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