
andrea
Tifoso Juventus-
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schemi o non schemi qua vedo che le altre squadre segnano con molta facilità
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[ SERIE A enilive ] EMPOLI - JUVENTUS 0-0
andrea ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2024/2025
https://x.com/alecro99/status/1835283766312399187?t=BBWX2Htr5Kq1KvIoCK37Jg&s=19 https://x.com/alecro99/status/1835257898424791054?t=3Zw-J8Pr3vZBBiSGcrs4sQ&s=19- 1025 risposte
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Dusan Vlahovic: altra stagione al di sotto delle aspettative
andrea ha risposto al topic di dal1982 in Juventus Forum
Se gli proporranno il rinnovo vedremo quanto chiederà di ingaggio, e se riconoscerà i propri limiti -
Dusan Vlahovic: altra stagione al di sotto delle aspettative
andrea ha risposto al topic di dal1982 in Juventus Forum
https://x.com/mike_fusco/status/1834957926345183491?t=Y0keWu0h1W4rIrst5rR10g&s=19 -
[ SERIE A enilive ] EMPOLI - JUVENTUS 0-0
andrea ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2024/2025
Per questa stagione evitiamo di parlare di scudetto- 1025 risposte
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Nefandezze mediatiche e antijuventinismo vario
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in Juventus Forum
https://x.com/Anna_1897/status/1834860600649798013?t=2Y6FXEKy0wDMO4uCki43zg&s=19 -
Nefandezze mediatiche e antijuventinismo vario
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in Juventus Forum
https://m.tuttojuve.com/il-punto/l-imboscata-media-smagnetizzati-di-fronte-all-inter-il-caso-lionrock-il-tentativo-di-incastrare-agnelli-e-le-filettate-di-cartone-dalla-covisoc-alla-p-702058 -
https://x.com/ValePieraccini/status/1834458423552880803?t=0tMXNrbmpu8npGHzyRBQIw&s=19
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Sono solo 23 anni di differenza
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[ UFFICIALE ] Thiago Motta esonerato dalla Juventus
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
Thiago Motta e la fase difensiva della Juve https://x.com/lUltimoUomo/status/1834130766143316096?t=TtQzlPiramaW-ja58YkQZw&s=19 -
I diritti della serie A all'estero https://www.ultimouomo.com/serie-a-diritti-tv-estero
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Nefandezze mediatiche e antijuventinismo vario
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in Juventus Forum
https://x.com/juventusfans/status/1833930236049740175?t=0fdfi9GNa4591wyku94bOQ&s=19 -
Il caso Ibrahimovic https://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/ibra-sbruffone-pallone-vertici-milan-non-hanno-gradito-407850.htm
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Nefandezze mediatiche e antijuventinismo vario
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in Juventus Forum
https://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/relazioni-pericolose-javier-zanetti-ultras-dell-rsquo-inter-407699.htm -
Schillaci migliora, la terapia sta dando buoni risultati È cosciente e lucido 11 set 2024 Arrivano notizie positive in merito a Totò Schillaci (foto): le condizioni dell’eroe di Italia ‘90, ricoverato all’ospedale Civico di Palermo nel reparto di pneumologia, «sono in miglioramento». Così informa la direzione sanitaria dell’ospedale che precisa: «Nella notte di lunedì si è registrata una aritmia atriale, ben tollerata dal paziente, per cui è stato iniziato un trattamento farmacologico che ha determinato la stabilizzazione della frequenza cardiaca. Le terapie farmacologiche sono valse a ottenere un miglioramento del compenso respiratorio con riduzione del supporto di ossigeno». Prosegue il bollettino medico: «Il paziente è vigile, cosciente, con netto miglioramento dello stato ansioso, per cui riposa tranquillo». Notizie confortanti quindi per l’ex bomber della Nazionale, il cui quadro oncologico era stato complicato da una polmonite. Schillaci, 59 anni, ha infatti subito due interventi per un tumore al colon. La degenza ospedaliera è seguita con molto affetto dai suoi tifosi — in carriera ha indossato le maglie di Messina, Juventus, Inter, Júbilo Iwata e dell’italia — che a centinaia sono andati fuori dall’ospedale per dimostrare a lui e ai suoi familiari la loro vicinanza: Totò Schillaci è informato del supporto sempre costante dei suoi fan.
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[ UFFICIALE ] Thiago Motta esonerato dalla Juventus
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
https://x.com/JimenaJuani/status/1832047070187839904?t=kcx2tXT-1SUAv_kDe9BmPw&s=19 -
[ UFFICIALE ] Thiago Motta esonerato dalla Juventus
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
LA JUVE DI THIAGO CRESCE E SOGNA CON I NUOVI LEADER DA GATTI A VLAHOVIC Oltre a Danilo, in cinque con l’esempio stanno aiutando il tecnico a far crescere giovani e neo-arrivi 10 set 2024 Più che un mago, Thiago Motta si sente un ragazzo fortunato. E non solo perché, come ha spiegato una volta durante una conferenza stampa, ha il grande privilegio di fare il lavoro che gli piace in un club molto prestigioso, la Juventus, ma anche perché alla Continassa ha trovato terreno fertile per far germogliare i suoi principi. Concetti di gioco ma anche regole comportamentali che sono inderogabili per uno come lui, abituato a mettere il lavoro davanti a tutto e con un solo metro di giudizio: il merito. Se la squadra ha assimilato così in fretta il suo credo e il nuovo tecnico ha potuto lanciare con successo giovani della Next Gen e nuovi acquisti, subito capaci di inserirsi con lo spirito giusto, Motta deve dire grazie ad altri ragazzi che si sono calati subito nella parte e con l’esempio hanno agevolato la missione del tecnico. Giocatori che non hanno il curriculum e l’esperienza di capitan Danilo, ma che come lui stanno rendendo più semplice l’innesto dei nuovi e il coinvolgimento dei giovani: partendo da Federico Gatti, che nelle prime tre giornate — col brasiliano in panchina —, ha indossato la fascia, e passando per il compagno di reparto Gleison Bremer e il jolly Andrea Cambiaso, fino ad arrivare al punto di riferimento della mediana Manuel Locatelli e al centravanti goleador Dusan Vlahovic. Capitani in campo e leader in allenamento e negli spogliatoi, simboli del nuovo corso bianconero, pronti a raccogliere eredità pesanti come quelle di Buffon, Bonucci, Chiellini e Marchisio, giocatori indimenticabili che hanno scritto pagine indelebili di storia juventina. Il ruolo di Danilo Il gruppetto è eterogeneo per età e anzianità in bianconero, ad accomunarli è la predisposizione alla fatica e la capacità di mettere la squadra davanti a tutto. Danilo ha iniziato la stagione con tre panchine di fila, situazione inusuale per uno 135 gare Manuel Locatelli, 26 anni, come lui abituato a giocare tanto, ma questo non gli ha impedito di essere prezioso nella formazione della nuova Juve. Ha accettato le scelte di Motta — che lo ha tenuto fuori perché lo vede un po’ indietro fisicamente rispetto agli altri — e si è messo a disposizione dei compagni, dimostrando grande professionalità. Di sicuro ci sarà spazio — e tanto — anche per lui, che può giocare centrale oppure terzino (sia a destra sia a sinistra) e che è l’unico della rosa (oltre a Motta da giocatore) ad aver vinto la Champions League. Fascia, merito e gerarchie Lo stesso atteggiamento collaborativo Thiago lo ha trovato negli altri quattro moschettieri, tutti titolari nelle prime tre partite e tutti utili nell’economia del gruppo. Non è un caso che senza Danilo l’allenatore abbia deciso di affidare la fascia a uno di loro, Gatti, che vanta solo 66 gettoni con la Juventus. Con Motta non contano gli anni di militanza, ma l’atteggiamento e la dedizione assoluta. Perciò ha voluto premiare Federico, che in allenamento ci mette l’anima e trasmette i valori giusti. Quando giocherà Danilo è probabile che la fascia torni sul suo braccio, ma il messaggio mandato da Thiago è chiaro: non esistono gerarchie che non possano essere sovvertite dal merito. Nuovi leader Perciò non è da escludere che, come succedeva anche a Bologna, la fascia possa ruotare e Bremer, Locatelli, Cambiaso e Vlahovic si candidano per raccoglierla per quello che hanno fatto vedere finora al nuovo allenatore. Gatti e Bremer hanno facilitato l’inserimento di Savona, due partite da titolare sulla corsia di destra, Cambiaso ha agevolato l’innesto di Juan Cabal, tre gare dall’inizio, Locatelli sta facendo crescere Nicolò Fagioli e la new entry Khephren Thuram e Vlahovic è un punto di riferimento per Kenan Yildiz e per la piacevole novità Samuel Mbangula. A colpire Motta è stata la rapidità con cui i quattro hanno recepito non soltanto le sue idee di gioco ma anche la sua filosofia. Quando in allenamento hai giocatori che mettono in pratica esattamente quello che tu gli chiedi diventa sicuramente più semplice inculcare gli stessi concetti anche negli altri. Così Motta è riuscito in poco tempo a creare un gruppo, dove il singolo, indipendentemente dall’età e dai gradi, sappia mettersi al servizio degli altri. Per Thiago è l’unica strada per ottenere risultati. E con l’aiuto dei nuovi leader Gatti, Bremer, Cambiaso, Locatelli e Vlahovic, oltre a Danilo naturalmente, per giovani e nuovi è più facile calarsi nella parte. -
https://x.com/fmeetsdata/status/1833153204588060693?t=B8gCxkijeADCZc0jl1UN5A&s=19
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Oggi si sposa, tra gli invitati Massimiliano Allegri https://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/impepata-nozze-quot-condor-quot-galliani-che-come-dago-dixit-407580.htm
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Allenatore entra in campo e stoppa avversario lanciato sulla fascia
andrea ha risposto al topic di lunastorta in Off Juve
Qua invece non si scherza https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/calcio-pugni-coltellate-2022-gennaro-musella-nipote-madrina-407542.htm -
“Così è scoppiato il mercato” “Diffidenza, estero, intermediari”. Parla Perinetti, che ne ha viste tante DI FRANCESCO GOTTARDI · 7 set 2024 “Adesso oltre al procuratore, si affacciano altri elementi e le cifre sono esorbitanti” “Tra i ricordi la cessione di Ancelotti al Milan, le scoperte di Cafu e Dybala. E Weah...” C’è un solo modo per definire il pasticciaccio attorno a Victor Osimhen: inefficienza di (calcio)mercato. La domanda e l’offerta che vanno in tilt, fino a dirottare uno dei migliori attaccanti del momento nel periferico campionato turco. Un insulto al pallone. “Il problema sono i ricatti dei procuratori”, tuona Aurelio De Laurentiis. E non solo: cifre impazzite, bolle arabiche, vuoti normativi, codici d’onore dimenticati. Come si è arrivati a questo punto? “Una volta le strette di mano avevano valore”, racconta al Foglio sportivo uno dei veterani di questo mondo. Giorgio Perinetti ha 73 anni e si appresta iniziare “più o meno il mio cinquantesimo campionato da direttore sportivo”. Oggi l’Avellino in Serie C. Ieri il Palermo di Dybala, la Roma di Zeman e il Napoli di Maradona. “Ho vissuto tutte le generazioni del direttore sportivo. Le grandi squadre da giovane e le altre in età matura, tuffandomi nel calcio più puro: il mio mestiere è molto più difficile in queste categorie. Ma ogni realtà ha la sue caratteristiche”. E allora iniziamo insieme al dirigente un lungo viaggio nel tempo. Fino agli albori delle trattative moderne. Anni Ottanta. Milanofiori, L’allenatore nel pallone al cinema – “Canà, indovini chi le ho comprato!” – e la finestra dei trasferimenti che chiudeva ben due mesi prima dell’inizio della Serie A (non è eresia ma nostalgia, l’appello degli allenatori odierni). “All’epoca il ds era una sorta di direttore commerciale”, spiega Perinetti. “Un deus ex machina dell’area tecnica: a seconda del club in cui si operava, da titolo o da salvezza, cambiava un po’ la ratio delle cessioni. Ma i ricavi provenivano soltanto dagli incassi al botteghino e dalle plusvalenze reali. Il marketing ancora non esisteva. I diritti tv nemmeno. C’era un limite ai giocatori stranieri. I presidenti s’interessavano soltanto dell’amministrazione. E il ds allestiva la rosa in autonomia”. Anni Novanta, sentenza Bosman e regolamentazione. “Entra in scena la contrattualistica, l’agente. Una figura in rapida evoluzione: da rappresentante del calciatore a consulente dei proprietari durante la campagna acquisti. Fino a invadere il territorio del ds”. S’intravedono le prime crepe. “Il loro interesse però è piazzare i giocatori, non costruire la squadra. Un dettaglio che per almeno un altro decennio ha fatto mantenere le distanze”. E così arriviamo ai giorni nostri. “Ora il ds resta un profilo di riferimento tecnico, ma diventa anche un coordinatore: i presidenti sono scesi in campo, le trattative sono più complesse e internazionali, c’è crescente necessità di competenze fiscali e manageriali. Dunque il direttore sportivo deve saper giostrare le sue capacità. Facendo i conti con nuovi settori esplosi con rilevanza: su tutti l’invasività dei social media”. E degli intermediari. “Il caso Osimhen è l’apice di un fenomeno esploso in modo esponenziale”, sottolinea Perinetti. “Troppo alte le cifre in ballo: non può più non esserci la gestione diretta da parte della proprietà. Sono numeri che spostano gli equilibri. Gonfiati dalle commissioni”. È questa la variabile impazzita. “Nei trasferimenti di una volta il giocatore si spostava da una squadra all’altra con una procura del 5-10 per cento, pagata dalla società direttamente all’agente”. Semplice procedura standard. “Adesso invece, oltre al procuratore, si affacciano altri elementi per agevolare i negoziati e pretendono cifre esorbitanti: la commissione non ha prezzario”. Un esempio? “Gosens dall’atalanta all’inter, gennaio 2022. I due club distano appena 40 km: fosse accaduto un paio di decenni fa, avrebbero eseguito il transfer negli uffici societari. C’erano molti più incontri fra dirigenti, più fiducia e conoscenza diretta. Con la prassi odierna si mandano avanti i procuratori. Se questo non basta viene chiamato in causa un intermediario. Poi spuntano padri, fratelli, un fiume di personaggi invadenti. Tante trattative sono saltate proprio per questo”. Un incubo. “In certi casi le commissioni superano le richieste di trasferimento: si pensi a Dybala quest’estate”. Dalla Roma all’Arabia, anzi no. “Il mercato sta andando fuori controllo per due ragioni”, continua Perinetti. “La legge di compensazione: in Italia c’è l’obbligo di fideiussione, che aumenta i costi e terrorizza i proprietari. Dunque si cercano sempre più calciatori all’estero. L’altro aspetto è la debolezza di un meccanismo che fatica a regolamentarsi da sé e ha smesso di autotutelarsi”. Al dirigente torna in mente “quell’antica stretta di mano davanti al contratto sancito: il rispetto e la collaborazione fra i club dettavano legge. Ormai ci vogliono blocchi di carte infiniti che nemmeno tutelano le parti. Una totale dispersione di energie”. Come si reagisce? “Il calcio italiano – e non solo – ha bisogno di fare sistema: le nostre assemblee sembrano liti condominiali. Manca ogni visione d’insieme. Ciascuno guarda al proprio orticello. Ma senza una politica organica che effettui riforme strutturali e affronti le problematiche della modernità, dai diritti tv alle commissioni, continueremo a ristagnare”. L’appello è ai club, ai vertici federali. Per il resto Perinetti è sereno. Si è divertito, nella sua lunga carriera. Highlights? “Beh, non scorderò mai il giorno in cui Dino Viola m’incaricò di trattare la cessione di Ancelotti dalla Roma al Milan”. Calda estate del 1987. “Ero alle primissime armi, eppure con potere di firma: mi sono ritrovato tra Galliani e Berlusconi, affiancato dal figlio di Viola, con Gaucci e il padre di Malagò nel cda giallorosso. Un imprimatur da giganti. Ma anche una trattativa record: vendemmo Carletto per 5,8 miliardi di lire”. Soddisfazioni. “Poi Cafu dal Palmeiras alla Capitale: che gran colpo. Ma voglio menzionare anche un affare mancato: Weah dal Monaco al Napoli. Ce l’avevo in pugno. Svanì per piccoli dettagli. Forse ero troppo giovane, chissà”. Porte girevoli. “Andò bene invece con Dybala al Palermo. E checché se ne dica, Zamparini era un generoso”. Qual è l’attimo più adrenalinico per un ds? “Le compartecipazioni erano molto intriganti”, sorride Perinetti. “E un istituto determinante per i club: risolveva problemi economici e di organico. Così metà giugno diventava un periodo cruciale per capire quanto denaro avevamo a disposizione per il mercato. Risolverla alle buste significava riscattare, perdere, vincere, nascondere le proprie intenzioni. Nemmeno questo esiste più”. E quei 5,8 miliardi per Ancelotti, anche a parità di potere d’acquisto, oggi non varrebbero manco l’attenzione degli intermediari. Contento Osimhen.
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Il calciomercato degli ultimi dieci anni in Europa (peggiori e migliori squadre) https://x.com/fmeetsdata/status/1832719331119005880?t=EG8we4C8Wh8UmL3qXbZxwg&s=19 https://x.com/fmeetsdata/status/1832473529784136138?t=48iyTO4sbcVjpt027sP8kw&s=19
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[ Serie C NOW ] JUVENTUS NEXT GEN - CATANIA 1-3
andrea ha risposto al topic di Morpheus © in Live Archive Juventus Next Gen 2024/25
Afen Omeno- 17 risposte
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Bremer e Gatti, muro senza crepe E Danilo si scalda Motta ha blindato la difesa: zero gol subiti Ora il brasiliano e Kalulu. Occhi su Hancko di Filippo Cornacchia TORINO · 8 set 2024 L’ex City al decollo Il capitano verdeoro manda segnali dalla nazionale: «Sto bene fisicamente e mentalmente» Presente e futuro L’ex Milan cresce e tenta Thiago. Per il futuro seguito il jolly slovacco del Feyenoord Thiago Motta, mattone dopo mattone, è riuscito a costruire un muro resistente in appena 60 giorni. Dai gol subiti nel precampionato alle zero reti incassate nelle prime tre giornate di Serie A tra Como, Verona e Roma. Michele Di Gregorio, arruolato a giugno per il post Szczesny, per il momento non ha dovuto nemmeno sfoderare la sua esplosività tra i pali. Pochi tiri e zero pericoli. Merito del lavoro svolto dall’allenatore bianconero e di una fase difensiva finora perfetta. «Vlahovic è il nostro primo difensore perché orienta il pressing», ripete Thiago Motta. Dietro l’exploit della Juventus, c’è un lavoro di squadra. Merito di tutti e un po’ di più della coppia centrale. Federico Gatti e Gleison Bremer non hanno risentito del nuovo modo difendere, anzi... Assetto e atteggiamento diverso, solidità anche maggiore. Meglio di così la Signora non poteva iniziare, non a caso era da dieci anni (2014-15, prima stagione di Allegri a Torino) che la porta non restava inviolata dopo 270 minuti di campionato. Eppure, tanto per il presente quanto per il futuro, alla Continassa stanno progettando delle novità. Se Thiago Motta pensa a una rinfrescata della retroguardia allargando le rotazioni a Danilo (5’ finora col Verona) e Pierre Kalulu (13’ col Verona), il d.t. Cristiano Giuntoli guarda molto più avanti. I bianconeri hanno drizzato le antenne su David Hancko, difensore del Feyenoord e della Slovacchia allenata da Francesco Calzona. Sms dal Brasile Priorità al presente e alla ripartenza della Juventus, pronta a iniziare il tour de force Serie A-Champions. Sabato prossimo la trasferta di Empoli, poi il debutto in Champions contro il Psv (17 settembre) e dopo qualche giorno (21 settembre) all’Allianz Stadium si presenterà il Napoli dell’ex Antonio Conte e di Romelu Lukaku, già a segno all’esordio in azzurro. Un po’ i rientri dalle nazionali e un po’ l’esigenza di gestire le forze. Motta sta studiando qualche rotazione. A partire dal lancio vero e proprio di Danilo, che in questo avvio ha pagato il ritardo di condizione e l’esplosione del giovane Nicolò Savona. Il brasiliano, unico della rosa ad aver vinto la Champions (2 volte ai tempi del Real Madrid), sarà prezioso soprattutto in Europa. Ai segnali incoraggianti degli ultimi allenamenti alla Continassa si sono aggiunti quelli con la nazionale verdeoro. Danilo è il capitano del Brasile e l’altra notte nel successo contro l’Ecuador ha giocato novanta minuti. «Mi sento bene fisicamente e mentalmente», ha confermato l’ex Manchester City e Real Madrid. Appunti importanti per Motta, come quelli raccolti sull’ex milanista Pierre Kalulu negli ultimi giorni a Torino. Se Danilo è l’unico tra i bianconeri ad aver alzato la Coppa con le grandi orecchie, il francese è quello che ha vinto lo scudetto più recentemente: nel 2022 con il Milan di Stefano Pioli. Esperienza che Thiago Motta mixerà con l’energia e l’esuberanza di Gatti, Bremer e anche del jolly colombiano Cabal, nelle prime uscite testato sempre da terzino sinistro. Ma l’ex Verona, unico mancino del reparto, può diventare una valida alternativa anche al centro. Il mercato non finisce Lo shopping difensivo di Giuntoli, però, è destinato a proseguire anche nel 2025. Se Kalulu è in prestito con diritto di riscatto, Danilo ha 33 anni e il contratto in scadenza (il rinnovo fino al 2026 è tutt’altro che scontato). Senza contare che Daniele Rugani (attualmente in prestito all’Ajax) e Tiago Djalò (al Porto) non rientreranno alla base. Per tutti questi motivi, nei radar della Juventus è finito David Hancko, 26enne jolly di piede sinistro. Lo slovacco gioca al centro, sulla fascia e intriga gli uomini mercato della Continassa. Il Feyenoord è una bottega cara, ma con gli olandesi i rapporti sono ottimi dopo la recente cessione in prestito con diritto/obbligo di riscatto del giovane uruguaiano Facundo Gonzalez, ripartito dall’Olanda dopo le buone prestazioni in B con la Sampdoria.
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[ E. B. A. T. ] Essere Bianconeri a Torino III
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in Juventus Forum
e prossima bella plusvalenza