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andrea

Tifoso Juventus
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  1. Articolo di “Wall Street Journal” Gli atleti russi e bielorussi dovrebbero continuare a essere esclusi dagli eventi sportivi internazionali, comprese le Olimpiadi, fino a quando non ci sarà un modo per dimostrare che stanno gareggiando in modo indipendente dai loro governi, hanno dichiarato 34 potenti nazioni in una dichiarazione firmata da Regno Unito, Stati Uniti e Francia, che ospiteranno le Olimpiadi del 2024. Gli atleti russi e bielorussi sono stati banditi dai principali eventi sportivi dopo l'invasione dell'Ucraina, in un'azione intrapresa dalle federazioni sportive internazionali su richiesta del Comitato Olimpico Internazionale un anno fa. La Russia è stata bandita dalle recenti Olimpiadi come punizione per i programmi di doping sponsorizzati dallo Stato che il paese nega, ma i suoi atleti sono stati autorizzati a gareggiare sotto bandiere come "Comitato Olimpico Russo". Qualche mese fa il presidente del Comitato olimpico Thomas Bach ha iniziato a spingere pubblicamente affinché gli atleti tornino in tempo per i Giochi olimpici estivi del 2024 a Parigi, gareggiando di nuovo sotto una bandiera neutrale, affermando che gli sport globali non dovrebbero bandire gli atleti in base al loro passaporto. Alla fine dello scorso anno, il Comitato olimpico e paralimpico statunitense ha dichiarato di sostenere il tentativo di Bach di riammettere gli atleti russi. Ora, però, un nutrito gruppo di governi, guidato dal Regno Unito e comprendente anche gli Stati Uniti, si è scagliato contro i piani del CIO, a soli 17 mesi da Parigi 2024 – scrive il WSJ. Abbiamo forti preoccupazioni su come sia possibile per gli atleti olimpici russi e bielorussi gareggiare come "neutrali" - secondo le condizioni del CIO di non identificazione con il proprio Paese - quando sono direttamente finanziati e sostenuti dai loro Stati", si legge nella dichiarazione collettiva. "I forti legami e le affiliazioni tra gli atleti russi e le forze armate russe sono anch'essi fonte di chiara preoccupazione". La dichiarazione arriva dopo un incontro virtuale del 10 febbraio con i rappresentanti dei 30 Paesi, durante il quale il presidente ucraino Volodymyr Zelensky li ha esortati a mantenere il divieto russo. Finché queste questioni fondamentali e la sostanziale mancanza di chiarezza e di dettagli concreti su un modello di "neutralità" praticabile non saranno affrontate, non siamo d'accordo che gli atleti russi e bielorussi possano tornare a gareggiare", conclude la dichiarazione dei Paesi. "Chiediamo con forza al CIO di affrontare le questioni individuate da tutti i Paesi e di riconsiderare la sua proposta di conseguenza. Notiamo inoltre che la Russia e la Bielorussia hanno la possibilità di spianare la strada per il pieno ritorno dei loro atleti nella comunità sportiva internazionale, in particolare ponendo fine alla guerra che hanno iniziato". Il CIO ha dichiarato di "apprezzare le domande costruttive" incluse nella dichiarazione, "pur notando" che non ha affrontato le "preoccupazioni sui diritti umani" relative al divieto di accesso agli atleti in base alla loro nazionalità. "Sono in corso consultazioni dettagliate con queste parti interessate per definire più in dettaglio questi principi", ha dichiarato il CIO. "In questo contesto, le domande costruttive espresse nella dichiarazione saranno prese in debita considerazione". La dichiarazione fa seguito a settimane di discussioni sulla questione, con alcuni dei principali comitati olimpici europei che hanno dichiarato di essere combattuti tra il desiderio che i Giochi abbiano una competizione pacifica tra le nazioni e il loro orrore per la guerra. A poche ore dalla pubblicazione della dichiarazione, i firmatari hanno dato interpretazioni diverse di ciò che aveva detto e di ciò che volevano vedere accadere ora. Il Segretario alla Cultura del Regno Unito Lucy Frazer, il cui dipartimento ha guidato gli sforzi per riunire i Paesi a sostegno del mantenimento del divieto, ha dichiarato che "qualsiasi piano per consentire agli atleti russi e bielorussi di partecipare a Parigi non è credibile". "Con la prospettiva che i carri armati del Regno Unito, degli Stati Uniti e dei partner europei arrivino in Ucraina nelle prossime settimane e che il Presidente Zelenskyy esprima serie preoccupazioni sull'imminenza di un'offensiva di primavera da parte della Russia, invitiamo il CIO a riconsiderare la sua posizione". Il Dipartimento di Stato americano, invece, ha dichiarato che gli Stati Uniti vogliono risposte dal CIO sui parametri e sui meccanismi di applicazione per la partecipazione neutrale degli atleti russi e bielorussi. L'Assistente Segretario di Stato per gli Affari Educativi e Culturali Lee Satterfield, che ha firmato per gli Stati Uniti, ha detto che si trattava di "chiedere un'azione tempestiva da parte del Comitato Olimpico Internazionale per fornire chiarezza sulla definizione di neutralità, come riguarda qualsiasi potenziale partecipazione a competizioni internazionali da parte di atleti di Russia e Bielorussia". Un portavoce del Comitato Olimpico e Paralimpico degli Stati Uniti ha fatto eco alla dichiarazione di Satterfield e ha affermato che il Comitato Olimpico e Paralimpico degli Stati Uniti è "allineato con il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti... mentre entrambi attraversiamo questo scenario incredibilmente complesso e in evoluzione". I comitati olimpici statunitensi e britannici sono indipendenti dai rispettivi governi. Alla fine dell'anno scorso, il Comitato olimpico statunitense aveva indicato di appoggiare il CIO nel suo desiderio di far tornare gli atleti russi e bielorussi e di farli gareggiare sotto una bandiera neutrale; l'allora presidente del comitato Susanne Lyons aveva dichiarato al Wall Street Journal: "Anche se questo lascia un amaro in bocca, il fatto che sembri che si stia facendo marcia indietro su questo punto, è davvero essenziale per il movimento". Nelle scorse settimane, tuttavia, il nuovo presidente del consiglio di amministrazione dell'USOPC, Gene Sykes, aveva dichiarato che c'era una "preoccupazione molto reale, persino scetticismo" sulla possibilità di un "gioco sicuro e corretto". Amélie Oudéa-Castéra, Ministro dello Sport e dei Giochi Olimpici e Paralimpici, ha firmato per la Francia. Un portavoce del ministro ha dichiarato che "la Francia rispetta la neutralità del movimento sportivo e la decisione sovrana del CIO, ma dobbiamo capire quale sarebbe un modello di neutralità. Oggi abbiamo più domande che risposte". Un portavoce del presidente francese Emmanuel Macron ha rifiutato di commentare se la Francia permetterà agli atleti russi e bielorussi di entrare in Francia per i Giochi. La Francia ha una certa influenza sulla partecipazione degli atleti russi e bielorussi ai Giochi olimpici estivi di Parigi del 2024, perché potrebbe negare loro il visto. Una delle ragioni addotte dai funzionari olimpici per la loro precedente decisione di impedire la partecipazione di atleti russi e bielorussi alle competizioni internazionali era il divieto di ingresso imposto dai Paesi che organizzano gli eventi.
  2. Dicono che al Barcellona ci pensa la UEFA, bisogna vedere se è vero. A noi per la cosiddetta manovra stipendi ci massacreranno
  3. È la quota aggiornata dopo la partita di ieri sera
  4. Intanto il Napoli è la quarta favorita quotata a 8
  5. 'edizionae digitale di Tuttosport Scaegli l'abbonamento su misura per te Sempre con te, co Il legale bolognese, esperto di diritto sportivo e tifoso dell’Inter, solleva più di una obiezione dopo aver analizzato le motivazioni della sentenza Marina Salvetti Bolognese, esperto anche di diritto sportivo, collaboratore dell’Ufficio indagini e della Procura federale nel biennio 2006-2008: l’avvocato Giorgio Spallone, tifosissimo dell’Inter, solleva più di una obiezione, dopo aver analizzato le motivazioni della Corte Federale d’Appello, sulla sentenza di revocazione e ritiene che la Juventus abbia più di una freccia per il ricorso davanti al Collegio di Garanzia «che si riunirà al 99% a Sezioni Unite perché la vicenda rientra fra le controversie aventi profili di particolare rilevanza e di principio. Sarà una decisione che farà scuola». Che cosa contesta della sentenza della Corte Federale d’Appello? «In sede di revocazione non è ammissibile la modifica del capo di incolpazione con, come nel caso, la triplicazione delle responsabilità delle società, aggiungendo a quella propria anche quella diretta ed oggettiva per il comportamento dei dirigenti. Non è un giudizio nuovo ma il prosieguo di un iter che aveva già visto due sentenze, del Tribunale Federale Nazionale e della Corte Federale d’Appello, conformi di rigetto del capo di incolpazione mosso nell’originario atto di deferimento del Procuratore Federale, cioè la violazione dell’articolo 31 primo comma. Norma che ha per oggetto illecito in materia gestionale ed economica e che per le società prevede come unica sanzione l’ammenda con diffida, non penalità in punti. Coerentemente il Procuratore Federale in sede di dibattimento avanti il Tribunale Federale e la Corte d’Appello aveva richiesto la sanzione pecuniaria dell’ammenda, di 800 mila euro per la Juventus e, a scalare, per le altre società. Richieste poi rigettate in entrambi i gradi di giudizio. In sede di revocazione appaiono evidenti due profili di illegittimità che hanno reciso il “cordone ombelicale” con l’oggetto del deferimento iniziale. Il nuovo capo di incolpazione non ha più riguardato la valutazione economica e la legittimità di una o tutte le singole operazioni cd “plusvalenze”, ma l’asserito “fatto nuovo” che consisterebbe in un “sistema” finalizzato ad intervenire in maniera simulatoria sui bilanci della società, con inammissibile - in questa sede, perché del tutto nuovo ed estraneo all’iter precedente - addebito alla società della violazione dei principi di lealtà, probità e correttezza di cui all’art. 4 Cgs Figc da parte dei propri dirigenti. Ciò pur in presenza di una norma specifica, l’art. 31 primo comma, che punisce le società per responsabilità propria, con sanzione pecuniaria». A PARTIRE DA€ 2, edizione digitale di Tuttosbbonamento su misura per te Sempre con te, Ma c’è un altro passaggio che lei contesta, quello sull’«illecito disciplinare sportivo»... «Vero, nel corpo della motivazione viene evocata un paio di volte una dizione molto singolare sul comportamento della società Juventus in base alle intercettazioni. Si legge di «illecito disciplinare sportivo», ma questa definizione rievoca l’articolo 30 Cgs, che ha ad oggetto il tentativo di modifica del risultato sportivo che è tutt’altra cosa, cioè il più grave dei comportamenti attribuibili a qualunque società e/o tesserato. Articolo 30 che, però, non viene mai espressamente né contestato, né nominato in tutto l’iter processuale, a partire dall’iniziale deferimento. Dalle tesi accusatorie del Procuratore Federale si evince soltanto l’addebito dell’illecito amministrativo e che con questo sistema la società Juventus avrebbe modificato i bilanci attraverso i cd scambi “a specchio” che producono un apparente beneficio economico immediato, anche se poi si ripercuotono negativamente in termini di ammortamenti futuri. Non si può, dunque - come invece è dato leggere nella motivazione - parlare di “illecito disciplinare sportivo” perché questo modifica - in termini a mio avviso inammissibili - l’impianto accusatorio». Lei si è già confrontato con il Collegio di Garanzia, a ottobre ha difeso gli arbitri Morganti e Giacomelli: come pensa che si orienterà? «Il Collegio di Garanzia ha tre possibilità decisionali: rigettare, accogliere il ricorso con rinvio - il che avviene molto spesso, cioè rimanda il procedimento alla Corte Federale d’Appello affinché, in diversa composizione, con membri differenti, riesamini il caso, con l’obbligo di attenersi al principio di diritto stabilito dal Collegio stesso - oppure, se ritiene la decisione viziata da un profilo di illegittimità pregiudiziale, può annullare la delibera della Corte Federale d’Appello». Non ultimo, il discorso sulla penalizzazione con il passaggio dai -9 richiesti ai -15 inflitti... «Un altro, a mio avviso, motivo di censura della decisione è il vizio, se non addirittura l’inesistenza di motivazione al riguardo. Nel Cgs non esiste una norma che determini e stabilisca un criterio di graduazione numerica dei punti di penalizzazione che possono essere comminati alla società. Il tutto è lasciato alla discrezionalità dei giudici. In questo caso, la penalizzazione di 15 punti non è supportata da idonea, se non addirittura minima, motivazione. Il che costituisce l’unica ipotesi di sindacato nel merito da parte del Collegio di Garanzia che, come la Corte di Cassazione, decide solo dal profilo della legittimità. Nel testo della delibera della Corte Federale d’Appello, infatti, troviamo tre righe, nelle quali non è rinvenibile alcuna motivazione logica e giuridicamente supportata dell’aumento della sanzione, dai 9 punti di penalità richiesti dal Procuratore Federale, ai 15 discrezionalmente comminati in dispositivo». PARTIRE DA€ 2,9 Hai già
  6. Da querelare, lo sanno tutti che i più onesti siamo noi interisti
  7. “QUALCOSA DI BUONO ALLEGRI HA COMBINATO NEGLI ULTIMI VENTI MESI: HA CENTRATO L’ALLENATORE PER IL NAPOLI” – ZAZZARONI DIFENDE, NUMERI ALLA MANO, IL TECNICO DELLA JUVE E RACCONTA CHE E’ STATO MAX A CONVINCERE DE LAURENTIIS A PRENDERE SPALLETTI DOPO AVER DETTO AD AURELIONE CHE AL NAPOLI NON SAREBBE PIU’ ANDATO: "PRENDA LUCIANO, E' BRAVISSIMO" - ANCHE L'INTER CERCO "allegri" PER SOSTITUIRE CONTE... 21.02.2023 13:03 Estratto dell’articolo di Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport «Prenda Luciano, è bravissimo». Dopo aver detto a Aurelio De Laurentiis che al Napoli non sarebbe più andato (erano arrivati ai contratti) Allegri ebbe parole di stima per Spalletti che il presidente aveva bloccato da molto tempo. In quel periodo Max, che veniva da due anni di stop e aveva ritrovato forti motivazioni, sentiva l’interessamento del Real Madrid sempre più concreto e si godeva la fase del corteggiamento plurimo al punto che, la sera prima di farsi convincere da Andrea Agnelli, accompagnato da Giovanni Branchini andò a cena con Marotta e Ausilio: gli offrirono la panchina lasciata libera da Conte. Dunque, qualcosa di buono Allegri ha combinato negli ultimi venti mesi: ha centrato l’allenatore per il Napoli. Già, perché da quel che sento e leggo, da settembre 2021 sembra che non ne abbia infilata una e che la Juve si sia affidata a un incapace, privo di qualsiasi nozione tattica, poco aggiornato e oltretutto sfaticato (queste, sì, sono cazzatissime). I sei scudetti? Piovuti dal cielo. Straordinario semplificatore e campione italiano di metafore alla livornese - di un ex calciatore che aveva tentato la strada della panchina disse «ha iniziato a fare l’allenatore, durava più sott’acqua» - Allegri s’è fatto scivolare tutto addosso ma poi, carico di tensione e pressioni, in particolare nel post-sentenza, ha sbroccato.
  8. Tebas: "Caso Barcellona più grave di quello della Juventus. Ma in Italia servono delle norme" 21.02.2023 12:20 di Rosa Doro Il presidente de La Liga, Javier Tebas, presente ieri sera alla presentazione del “Limite Coste Plantilla Deportiva” per il mercato invernale, ha parlato dei caso del Barcellona, alle prese con dei problemi riguardanti un giro di arbitri, facendo un paragone con i problemi giudiziari della Juventus: "Quale dei due casi è più grave? Per adesso direi quello della Juventus perché è stata condannata no? Se andiamo ad analizzare i fatti poi credo che gli indizi più gravi che vedo siano quelli del Barcellona. Da una parte sono stati loro stessi che hanno falsificato i loro conti, mentre qui c’è di mezzo un vicepresidente del Comitato Tecnico Arbitrale. Credo che nell’altro caso (quello della Juventus, ndr) sia meno complicato, nonostante abbiano avuto una dura sanzione. Credo che in Italia si dovrebbero stabilire norme di controllo economico molto più simili a quelle che abbiamo in Spagna per evitare cose come quella della Juventus, ma non solo. Anche questi scambi di giocatori che sono stati pratica abituale del calcio italiano. Con questi sì che quadravano i conti, ma poi mancavano soldi a livello di cassa- Credo sia necessarie norme di controllo economico, perché altrimenti il futuro del calcio italiano non sarà positivo. Di recente il Senato in Italia ha approvato una spalmatura delle tasse per 580 milioni di euro per i club, che fu polemico, portato avanti da Lotito, il presidente della Lazio. Questo dimostra che non c’è un buon funzionamento a livello economico in Italia", le sue parole riprese da Calcio&Finanza.
  9. CFA, parla il giudice Torsello: 'Plusvalenze Juve? Tempestività e non certezza assoluta. Sulla lealtà sportiva...' del 21/02/23 alle 12:30 Il giudice Mario Luigi Torsello, tra coloro che in Corte d'appello federale hanno giudicato la Juventus sul caso plusvalenze, ha parlato durante un'iniziativa presso l'università del Salento. SENTENZA - "Dico innanzitutto che non voglio parlare nello specifico del caso delle plusvalenze. Un giudice parla con le sentenze e non le commenta, parleremo a livello generale". LEGGI NEGOZIALI - "Bisogna prendere atto della natura negoziale delle norme che disciplinano la giustizia sportiva (caratteri privatistici e contrattuali, non autoritativi) che è un effetto dell'accettazione dei regolamenti federali come atto spontaneo di adesione alla comunità sportiva. L’interessato accetta la soggezione agli organi interni di giustizia". VINCOLO DI GIUSTIZIA - "Accanto a questo vi è il vincolo di giustizia, che fonda l’autonomia dell’ordinamento sportivo sia per la competenza del giudice che per garantire la rapidità delle controversie. Tale vincolo non è contrario alla Costituzione perché consente alle parti di scegliere altri soggetti come arbitri per le controversie. Bisogna distinguere la rilevanza interna da quella esterna, competenze giurisdizionali statali e interne sportive". AUTONOMIA DELLA GIUSTIZIA SPORTIVA - "La Corte Costituzionale ha affermato la natura originaria e autonoma dell’ordinamento sportivo ed è espressivo dei privati e dei corpi sociali che perseguono scopi sociali. L’autonomia sarebbe quindi fondata sul principio di sussidiarietà evocata dalla costituzione. La sussidiarietà può abilitare i privati ad essere fonte del diritto". TEMPESTIVITÀ - "Il codice di giustizia sportiva si adegua ai principi processuali generali, ma non come automatica trasposizione di questi istituti altrimenti perderebbe di peculiarità, come tempestività e speditezza coessenziali alla giustizia sportiva in quanto i processi devono essere veloci e immediati (certezza ai campionati, mercati atleti, agli appassionati)". TEMPI RISPETTATI - "Principio della perentorietà: il termine perentorio dell’azione disciplinare e della decisione. In tema Juventus il giudizio è concluso in 60 giorni e la pubblicazione della decisione in 10 giorni". CERTEZZA ASSOLUTA E LEALTA' - "La tempestività pervade gli istituti ordinari: la certezza assoluta comporterebbe un rallentamento del procedimento sportivo, diversamente da quanto prevede il principio di tempestività. Il fine principale del giudice sportivo è quello di affermare i principi di lealtà e trasparenza e quindi gli organi devono considerare meno stringenti le regole formali rispetto a quelli sostanziali che incarnano questi valori". PRINCIPI CARDINE - "I nostri principi sono lealtà, probità e correttezza: al giudice va il potere di individuazione e punizione dei fatti in essere. I giudici sportivi possono riempire di contenuti questa clausola in bianco configurando come violazione del principio di lealtà e correttezza una condotta che non risulta autonomamente come fattispecie di illecito disciplinare. Questo istituto si spiega in chiave privatistica in virtù della volontà contrattuale degli associati". INTERESSI COLLETTIVI - "Rispetto al contrasto di determinatezza ex art 25 Cost, il richiamo non è decisivo perché qui non si tratta di tutela di interessi della vita di primaria importanza, ma interessi collettivi propri degli appartenenti all’ordinamento settoriale. Questa è una scelta di politica normativa per una più rapida giustizia sostanziale".
  10. andrea

    Dusan Vlahovic

    In Spagna dicono che la Juve voleva venderlo a gennaio in Premier, ma l'agente si è opposto
  11. Per non parlare di Ravaioli
  12. . Comunque,scherzi a parte, è vero che è molto preparato
  13. Dovevi dirgli che non siamo forti perché gli arbitri ci aiutano, ma che gli arbitri ci aiutano perché siamo forti
  14. DOPO LE CLAMOROSE PAROLE DI TEBAS, NON NOMINI MAI PIU' LA JUVE E LE ISTITUZIONI RISPONDANO! IN ITALIA NEL 2006... 18.02.2023 00:05 di Massimo Pavan In Italia sono sempre pronti a dare addosso alla Juventus. Quanto successo in Spagna in questi giorni evidenzia una situazione molto peggiore rispetto a quella della Juventus del 2006, dove, vale la pena dirlo, le varie accuse non hanno trovato un riscontro reale. Qui, siamo alle indiscrezioni, ma quanto raccontano sembra essere di ben altro tono. Detto questo è quanto meno irreale il commento della situazione da parte di Javier Tebas, affermando che è "impossibile" che ci siano sanzioni contro il Barcellona perché il termine di prescrizione per eventuale illecito è superato. "Abbiamo già verificato, ed è impossibile che ci siano sanzioni disciplinari sportive ha spiegato Tebas -. I fatti su cui indaga anche la magistratura sarebbero avvenuti nel 2018 e anche prima, ma il termine di prescrizione per questo tipo di sanzione è di tre anni, e tra il 2018 e il 2023 ne sono passati cinque". La giurisdizione penale è un'altra cosa - ha proseguito - Un tribunale sta indagando e determinerà se possa esserci un possibile reato di corruzione tra privati. Se si aprirà un processo, dovremo costituirci parte civile. E se non ci sarà il processo, tutto questo sarà archiviato". "Eticamente questo genere di cose non può accadere nel calcio spagnolo - ha concluso Tebas -. A quel che si legge sui media, è ovvio che questi fatti non sarebbero mai dovuti avvenire, né di fatto, né a questi importi". Beh, complimenti ai tempi della giustizia spagnola che ha fatto emergere la situazione esattamente poco dopo i tempi della prescrizione, andando in pratica, qualora le accuse saranno confermate, a salvare il Barcellona. Da notare come Tebas abbia evitato di usare gli stessi toni usati qualche settimana fa contro la Juventus, del resto se il Barcellona venisse penalizzato, la Liga perderebbe il 50% del suo valore e attrattività. Invitiamo le istituzioni a ragionare su quello che succede negli altri campionati e nella Liga e su come viene difeso il proprio prodotto. In Italia, purtroppo, notiamo che non avviene la stessa cosa. Forse qualche esponente delle isituzioni, oggi dovrebbe rispondere evidenziando queste stranezze della Liga...
  15. Pensavo avessimo cambiato ancora il logo! Comunque a me piace molto: praticamente ci siamo impossessati della lettera J a livello mondiale
  16. Con questo vantaggio in campionato possono preparare le gare di Champions in tutta tranquillità
  17. Ma la nuova formula della Champions prevede la classifica unica con tutte le squadre?
  18. Anche il Toro gioca a Torino Senza Agnelli potremmo essere come loro
  19. Le Juventus vincenti erano strajuventine: negli anni settanta-ottanta c'era Boniperti, con Lippi cera Umberto Agnelli In questi anni c'era AA Se pensate di vincere con Cobolli o Montezemolo...
  20. Secondo me è difficile, John Elkann se ne fotte abbastanza della Juve
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