
andrea
Tifoso Juventus-
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Nefandezze mediatiche e antijuventinismo vario
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in Juventus Forum
Il Toro con la Roma si è scansato, a proposito di parti invertite -
Vabbè https://www.dagospia.com/cronache/napoli-decine-auto-state-rubate-modificate-verniciate-per-i-caroselli-per-435762
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Con Tudor non abbiamo ancora vinto in trasferta
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Voi lo avete mai avuto un appuntamento con la storia? https://x.com/FranAltomare/status/1926534989534904387?t=vV-3HgCzY65mkRgNbEx1qw&s=19
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https://x.com/DIABOLIK_7/status/1926004769153262018?t=WmjcMgHu3DHxKSQZADXuqA&s=19
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https://www.dagospia.com/cronache/ciucci-questi-tifosi-in-vista-dell-ultima-partita-campionato-in-napoli-435634
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ASSALTO A OSIMHEN O... RETEGUI LA NUOVA JUVE PASSA DA VENEZIA Di Matteo Nava ◻ 23 mag 2025 È tutto lì, pronto, nella stanza dei bottoni. I dossier dei calciatori aperti sui tavoli, la bacheca con le fotografie dei profili monitorati infilzate con una puntina, la lavagna bianca con cavalletto a testimoniare tutti i conti fatti e rifatti a pennarello. Ce lo immaginiamo così il cuore del quartier generale della Juventus, il luogo da cui partiranno e-mail, telefonate e messaggi per un’intera estate con l’intento di dare forma a una nuova Signora, auspicabilmente più competitiva dopo un’annata rivoluzionaria dal sapore agrodolce. Quei piani cambieranno più volte, alcuni dossier saranno buttati e sostituiti da altri faldoni, i ritratti dei nuovi obiettivi rimpiazzeranno quelli cestinati, come è normale che sia in quella folle e a tratti isterica frenesia che è il calciomercato. Il fatto è che, per ora, in quella stanza, tutto è sospeso. Congelato, in stand-by, tra sogni e realtà per qualche giorno ancora, tra ambizioni e necessità. Fino alle 23 circa di domenica nessuno in casa Juventus saprà se il prossimo anno la Signora parteciperà alla ricca Champions League oppure a un’altra coppa europea, onore indiscutibile ma senz’altro meno remunerativo. Dipenderà da ciò che accadrà all’ultima giornata a Venezia e - in caso di mancata vittoria - negli altri stadi di Serie A. Con il quarto posto incasserebbero gli oltre 50 milioni di euro di premi Uefa previsti a bilancio, con il quinto e il sesto si ridurrebbero rispettivamente a 20 e 10 milioni, circa. Cambierebbe quindi il budget destinato al mercato, l’appeal della Signora e anche gli obiettivi da fissare per la prossima annata. Quindi, tirando le somme con il pennarello su quella lavagna, la Juventus è a un bivio. I sogni Due nomi su tutti: Victor Osimhen e Sandro Tonali. Anche la più banale addizione spiega come una doppietta in sé complicatissima sarebbe impossibile Per l’attaccante del Napoli in prestito al Galatasaray la valutazione è di 75 milioni di euro, pari alla clausola rescissoria valida solo per i club esteri. È il pupillo del direttore tecnico Cristiano Giuntoli, con cui ha vinto uno scudetto in azzurro. Una validissima alternativa può essere Viktor Gyökeres dello Sporting, spietato centravanti da 53 gol stagionali, inseguito con il portafoglio pieno dall’Arsenal e altre società di Premier League: costa poco di meno. A centrocampo è un sogno anche Sandro Tonali, stella del Newcastle. L’idea che gira alla Continassa è quella di convincere i Magpies con Douglas Luiz - parecchio apprezzato oltremanica e un conguaglio verso l’Inghilterra. È un piano ambizioso, come è giusto che sia a Torino. Le alternative Anche senza Champions - in caso di sorpasso di Roma e/o Lazio - la Juventus continuerà a puntare in alto, ma con meno capitale e meno fascino verso chi quella competizione vuole giocarla a tutti i costi, giustamente. Osimhen e Tonali sarebbero difficilissimi in coppia: via quindi a una nuova strategia. A centrocampo piace Florentino Luis, mediano 25enne al Benfica che dovrebbe passare dai preliminari per accedere alla Champions dopo il 2° posto in campionato dietro proprio allo Sporting. Si può stimare un costo dimezzato rispetto a Tonali, intorno ai 30 milioni. In attacco, visto l’addio sempre più probabile di Dusan Vlahovic, si guarderebbe all’Atalanta: sia Mateo Retegui che Ademola Lookman potrebbero cambiare maglia per una cifra tra i 40 e i 50 milioni, con i bergamaschi che non dovrebbero nemmeno sostituire l’italo-argentino, visto il ritorno di Gianluca Scamacca dall’infortunio. Infine, come punta da far crescere, occhio a Lorenzo Lucca dopo la bella stagione a Udine.
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https://x.com/DAZN_IT/status/1925643229778632707?t=FAEfVhCCNPlVj5S3NyYQgw&s=19
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[ E. B. A. T. ] Essere Bianconeri a Torino III
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in Juventus Forum
"URBANO, UN NOME INCISO NEL DESTINO. QUANTI NUOVI SOGNI ED IMPRESE SUL TUO CAMMINO…” https://www.dagospia.com/media-tv/video-flash-l-italia-suo-trump-cairo-urbanetto-si-scatena-festa-435426 -
https://www.fanpage.it/sport/calcio/lettera-shock-di-un-arbitro-perche-in-inter-roma-nessuno-ha-bussato-in-sala-var-come-fa-rocchi/
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https://www.fanpage.it/sport/calcio/ne-maradona-ne-pele-liffhs-elegge-il-calciatore-piu-forte-della-storia-la-classifica-fa-discutere/
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https://x.com/stegoi3/status/1925137710982774895?t=KgqMgIQXmtD6repUdT8LGA&s=19
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Non è che anche voi la sottovalutate? https://x.com/SerieA/status/1924211148536041633?t=ed9CwyFbWdbHBR98Itrykw&s=19
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Alberto Costa, il nuovo terzino portoghese della Juventus
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in Juventus Forum
https://x.com/RidTheRock/status/1924346183767474646?t=9SFYo5OyqCPSHZshHU9KUA&s=19 -
Cin Tudor non abbiamo ancora vinto in trasferta
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di G.B. Olivero · 17 mag 2025 Nell’estate del 2012 a Chatillon, sede del ritiro estivo della Juve, fu organizzata una partita serale di calcetto tra lo staff di Antonio Conte e i giornalisti al seguito della squadra. Tra i ricordi più intensi di quell’oretta spensierata, l’evidente divertimento di Massimo Carrera. D’altronde a 44 anni era ancora un calciatore professionista in Serie C2 con la maglia della Pro Vercelli: «Il segreto è la passione. L’ultimo anno vivevo a Bergamo e giocavo a Vercelli: facevo avanti e indietro tutti i giorni e trovavo ancora gli stimoli. Mi piaceva confrontarmi con le nuove generazioni, volevo paragonare la mentalità dei ragazzi con la mia, fatta di sacrificio, lavoro, ambizione. Io non ero un fenomeno, ma ho fatto una grande carriera. Ho visto ragazzi che si accontentavano, che non avevano la luce negli occhi indispensabile per arrivare in alto. E allora parlavo con loro, cercavo di dare l’esempio e di trasmettere qualcosa che li aiutasse. Non avrei mai smesso, ma il fisico ha detto stop». ▶ Massimo, il percorso per arrivare alla Juve è stato lungo? «Lungo e lineare. Ho debuttato a 16 anni con la Pro Sesto in Promozione marcando Pierino Prati, che si divertiva a fine carriera nella Padernese. Poi Russi, Alessandria, Pescara con Catuzzi che mi portò a Bari. In Puglia tre stagioni in B e due in A prima della squadra del mio cuore. La realizzazione del sogno di bambino». ▶Era la Juve della restaurazione, post Montezemolo e Maifredi. Che atmosfera si respirava? «L’atmosfera che ti aspetti: alla Juve si avverte sempre l’obbligo della vittoria. Lì ho capito cosa significa il peso della maglia. Il compitino non te lo puoi permettere, anche negli allenamenti c’era agonismo. Erano gli anni del Milan di Capello, difficile conquistare lo scudetto. Però vincemmo la Coppa Uefa disputando alcune grandi partite». ▶ Con Trapattoni faceva il terzino destro, con Lippi si spostò in centro. Uomo o zona era lo stesso? «Trap mi disse subito: “Tranquillo, giochi con il 2”. Nel calcio di una volta significava che mi sarei dovuto appiccicare all’ala sinistra avversaria. Trapattoni chiedeva poche cose, ma chiare e semplici. Con Lippi passammo alla zona e diventai un centrale. Noi della vecchia guardia eravamo avvantaggiati perché sapevamo difendere a zona ma potevamo usare ciò che avevamo imparato in anni di marcatura a uomo. Per me era tutto abbastanza facile, anche perché una volta si prendeva l’uomo nella zona di riferimento. Adesso ci sono concetti diversi, si marca lo spazio. Non tutte le squadre però: alcune difendono come facevamo noi». ▶ Più sorprendente lo scudetto 1994-95 (vinto in campo) o il 2011-12 (vissuto in panchina con Conte), entrambi arrivati dopo una lunga astinenza? «Il secondo, anche perché i grandi nomi in campo non erano tanti. Antonio fu bravissimo a portare la mentalità vincente e a convincere il gruppo che era possibile strappare lo scudetto al Milan. Pure Lippi aveva fatto un gran lavoro dal punto di vista psicologico: quello era il primo campionato in cui la vittoria fruttava tre punti e noi interpretammo bene la novità proponendo un calcio aggressivo. E poi quello era un gruppo di amici, privo di gelosie». ▶ Il trionfo in Champions fu l’ultimo atto in bianconero. Perché in finale non andò nemmeno in panchina? «Scelta tecnica di Lippi. Mi dispiacque, ma da bordo campo tifai come un pazzo. L’estate precedente, proprio per vincere la Champions, il club aveva acquistato Vierchowod: avevo capito che avrei giocato meno, ma mi ritagliai comunque uno spazio importante. A Roma guardai i rigori piazzandomi dietro alla porta». ▶All’Atalanta è stato un leader. «Sette stagioni stupende. Mi calai in un ruolo nuovo, mi dedicai ai giovani, cercai di farli crescere con l’esempio. Bisogna sempre dare tutto: puoi perdere, ma non devi mai avere rimpianti». Con la Juventus da giocatore e poi da tecnico ▶Com’è stata l’esperienza nello staff di Conte? «Bellissima. È stata la mia gavetta. Ho imparato tanto e non le dico la soddisfazione quando in campo i giocatori replicavano quello che avevamo provato in allenamento». ▶Nel periodo della squalifica di Conte e del suo vice Alessio, lei ha guidato la Juve con un bilancio lusinghiero: 7 vittorie e 2 pareggi, coppe comprese. «Inizialmente sembrava che in panchina dovesse andare Baroni, che era l’allenatore della Primavera della Juve. In un’amichevole a Salerno Antonio mi disse che avrei guidato io la squadra. Fu soddisfatto e così proseguimmo. A volte mi faceva dirigere gli allenamenti, per mettermi a mio agio». ▶Perché lasciò Conte proseguendo da solo? «Antonio doveva andare al Chelsea, ma non poteva portare tutto lo staff. A me arrivò la proposta dello Spartak Mosca per entrare nel team di Alenichev. Conte non aveva ancora certezze sul numero dei collaboratori e allora andai. Ma sarei rimasto tutta la vita con Antonio, anche se a Mosca ho vissuto un’esperienza meravigliosa diventando primo allenatore e vincendo uno scudetto che mancava da sedici anni. Mosca è meravigliosa, lì ho ancora amici che mi invitano. Fu bellissimo vedere la città in festa». ▶Adesso cosa fa? «Gioco a padel, guardo le partite, mi godo la famiglia. Se arrivasse qualcosa di interessante tornerei in panchina. Vorrei costruire il gruppo che alleno, ho sempre preso in corsa squadre create da altri. La passione non si spegnerà mai».
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Inter in silenzio stampa 🤡🤡🤡🤡🤡
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Juventus qualificata per le coppe europee 2025/26
andrea ha risposto al topic di TurinGoeba in Juventus Forum
Siamo tutti in piazza con il bandierone -
[ Serie A enilive ] JUVENTUS - UDINESE 2-0 (61’ Gonzalez, 88’ Vlahovic)
andrea ha risposto al topic di PiemonteBianconero in Stagione 2024/2025
Riusciranno i nostri eroi a vincere a Venezia? -
Si prospetta una bella giornata di M***A