andrea 1598 Joined: 01-Jun-2005 4222 messaggi Inviato Giovedì alle 07:26 Di G.B. Olivero · 14 mag 2025 Non basta correre, bisogna saperlo fare. Ed è importante capire i tempi, le situazioni, gli ambienti, il peso e la specificità delle maglie. Stephan Lichtsteiner è partito da Adligenswil, 5.000 abitanti vicino a Lucerna, ed è diventato lo straniero più scudettato della Serie A. «Ho vinto sette campionati e molti trofei, ma ho anche perso tanto: due finali di Champions con la Juve, una di Europa League con l’Arsenal. Lo sport è così. Da giovane coltivavo i miei sogni, ma mi allenavo duramente per realizzarli mentre prendevo il diploma assicurandomi un eventuale impiego in banca, se con il calcio non fosse andata bene». Invece è andata molto bene, su e giù per la fascia, difendendo e attaccando, in quattro dei cinque campionati più importanti (alla collezione manca solo la Liga), con tanti momenti a cui ripensare anche se Licht non è tipo da stare seduto sul divano a farsi coccolare dai ricordi: «Ho allenato nel settore giovanile e adesso sono sulla panchina del Wettswil-Bonstetten, quarta divisione. Voglio maturare con calma, devo capire se sono capace di fare questo lavoro». ▶ Quando ha capito di essere un bravo giocatore? «Quando alla Lazio Delio Rossi e Reja mi hanno aiutato a migliorare la fase difensiva. Mi aveva scelto Walter Sabatini, fu una bella esperienza. Nel 2009 vincemmo la Coppa Italia ai rigori contro la Sampdoria. Parità dopo i primi cinque tiri. Io calciai il sesto: me la sentivo, mi piace la pressione positiva. E segnai». ▶Arrivò alla Juve nell’estate del 2011, il momento della svolta. Quanto erano massacranti gli allenamenti con Conte? «Molto. Però non è quella la cosa che più mi resta nella mente. Conte ti mandava in campo sapendo tutto: cosa avrebbero fatto gli avversari, cosa sarebbe successo, come reagire a ogni situazione tattica. Avevamo sempre qualcosa in più. Giocare con la Juve è completamente diverso e Conte te lo faceva capire. Ci diceva sempre che per restare nella storia bisogna vincere. Il primo anno all’inizio credeva solo lui di poter fare qualcosa di grande. Noi ci fidammo di Antonio, gli andammo dietro, riuscimmo a reggere lo stress mentale e negli ultimi due mesi eravamo convintissimi di farcela». ▶ Il suo nome resterà per sempre nella storia dello Stadium, grazie a quel primo gol al Parma che mostrò la speciale connessione con Pirlo. «Vero, ma io preferisco restare nella storia per i sette scudetti. Quel gol, comunque, fu importante perché nelle amichevoli estive qualcosa non funzionava e vincere al debutto ci diede fiducia. Con Andrea c’era questo feeling speciale: se scattavo con i tempi giusti, la palla arrivava. Era una cosa naturale, non la provavamo nemmeno tanto in allenamento. E non c’era bisogno che gliela chiamassi, perché Andrea aveva occhi dappertutto». ▶ Quale scudetto si è goduto di più? «Sembrerà banale, ma sono davvero tutti uguali. Certe volte è sembrato che per noi fosse facile, ma non lo è mai perché mentalmente senti di dover vincere per forza. Nel 2015-16 la rimonta fu incredibile: dopo il gol di Cuadrado nel derby cominciò una serie lunghissima di vittorie consecutive. Non fu mica una cosa normale. L’ultimo scudetto, cioè quello del 2017-18, è stato il più sofferto: noi siamo stati bravi, ma non perfetti e il Napoli ci stava addosso. Me lo sono goduto, anche se sapevo che sarei andato via». ▶ Tre momenti meno felici. La finale di Berlino? «Eravamo vicinissimi, dopo il pareggio di Morata potevamo passare in vantaggio. Il pizzico di fortuna che a volte avevamo in campionato non l’abbiamo mai avuto in Europa. Ma non bisogna cercare alibi, piuttosto capire contro chi abbiamo perso le finali: il Barcellona di Messi, Suarez e Neymar, il Real Madrid di Ronaldo. Con tutto il rispetto per altre squadre, non è la stessa cosa». ▶ Il problema al cuore? «Non ho avuto paura. Mi hanno spiegato la situazione, ero in ottime mani e non ho mai temuto di dover smettere». ▶ Le due esclusioni dalla lista Champions? «Scelte tecniche di Allegri, ma in entrambi i casi a gennaio sono rientrato. C’ero rimasto male, ma nella vita le cose negative succedono. Bisogna reagire». ▶Ha mai visto Buffon arrabbiato come al Bernabeu dopo quel famoso rigore? «No, mai. Ma il rammarico dobbiamo averlo per lo 0-3 dell’andata: eravamo forti, non doveva succedere. Poi, certo, resta quella decisione sbagliata dell’arbitro, ma fa parte del calcio. Non era giusto, però si deve accettare». ▶ Perché disse no all’Inter? «Per serietà: amo la Juve e quindi non potevo giocare nell’Inter. Adesso soffro da tifoso, ma presto torneremo a vincere». ▶ Il “4 e a casa” a Lamela durante Juve-Roma? «Non sapevo del gesto simile fatto da Totti anni prima. Lamela continuava a parlare e a insultare, eravamo 4-0 per noi, gli ho fatto presente che era meglio smetterla...». ▶ Cosa le resta dentro degli anni alla Juve? «La mentalità: devi dare il massimo, vinci, ti godi il momento e ricominci subito a dare il massimo inseguendo un’altra vittoria. Ci sono giocatori fatti per la Juve e altri, pur bravi, che non sono fatti per la Juve. Nel primo gruppo ci sono quelli che riescono a gestire lo stress, che hanno la lucidità di andare oltre il momento o il risultato, che sanno lanciare i messaggi giusti ai compagni, che capiscono cosa significa davvero indossare quella maglia, che imparano da chi c’era prima di loro e poi insegnano a chi arriva». 7 1 1 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Drew881 1928 Joined: 03-Mar-2007 21488 messaggi Inviato Giovedì alle 07:30 Grandissimo giocatore LICHT Non era Dani Alves o Marcelo, ma quella fascia destra se la mangiava per tutti i 90 minuti. Avercene di giocatori con la sua attitudine ora... 8 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Mugiwara 1962 Joined: 02-Dec-2006 19956 messaggi Inviato Giovedì alle 07:47 Ho perfino imparato a scrivere il suo cognome senza cercarlo su internet da quanto lo adoravo Grandissimo Lichtsteiner 1 1 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
I Love Vladimir Jugovic 4349 Joined: 10-Oct-2008 6568 messaggi Inviato Giovedì alle 07:59 Giocatore sottovalutatissimo, con una mentalità pazzesca. Lo amavo, perchè per lui ogni partita era una guerra ed ogni avversario era un nemico da abbattere. Lui non faceva sorrisini, non era amico di nessuno, cercava lo scontro con tutti. Quanto gli ho voluto bene 8 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
KevinKaslana 4702 Joined: 12-Aug-2011 24339 messaggi Inviato Giovedì alle 09:19 Ridatemi gente come Lichtsteiner! 2 1 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Xqaz_Bartaliano 3083 Joined: 26-Apr-2009 5602 messaggi Inviato Giovedì alle 09:56 Mangerebbe in testa a tutti gli attuali difensori! 1 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Don_Giovanni 3820 Joined: 15-Mar-2023 8741 messaggi Inviato Giovedì alle 11:17 3 ore fa, Drew881 ha scritto: Grandissimo giocatore LICHT Non era Dani Alves o Marcelo, ma quella fascia destra se la mangiava per tutti i 90 minuti. Avercene di giocatori con la sua attitudine ora... Se fosse stato brasiliano, probabilmente sarebbe conosciuto e ammirato come Dani Alves e Marcelo Perché Dani Alves non sapeva proprio come difendere. Lichtsteiner era buono ovunque.. Grande Stéphane 1 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
E.T. 17539 Joined: 19-Nov-2011 80170 messaggi Inviato Giovedì alle 11:30 il mio svizzerotto preferito Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
gianky99 8107 Joined: 18-Oct-2008 78267 messaggi Inviato Giovedì alle 12:17 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
TPN 4927 Joined: 01-Jun-2005 10158 messaggi Inviato Giovedì alle 12:39 Mamma mia quanto ci mancano giocatori del genere! 1 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Michel_Yildiz.10 6150 Joined: 11-Apr-2006 42394 messaggi Inviato Giovedì alle 12:55 Ridatemi gente come Lichtsteiner!Su questo forum sempre criticatoInviato dal mio RMX3851 utilizzando Tapatalk Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
gsm88 2651 Joined: 02-Jun-2005 14612 messaggi Inviato Giovedì alle 13:15 Un treno sulla fascia, e uno che si faceva rispettare. Grande Licht Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Spartony 5240 Joined: 09-Jan-2011 23323 messaggi Inviato Giovedì alle 13:27 qui dentro c'era la caccia all'uomo su licht per i cross sparati in petto agli avversari. scrissi che quelli come lui capisci quanto valgono solo quando non li hai più in squadra. io ho sempre adorato l'attitudine che aveva e l'attenzione che ci metteva. oltre ai 15 km a partita fatti su e giù a tutta fascia grandissimo! 2 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Gelone 14207 Joined: 03-Jun-2005 52316 messaggi Inviato Giovedì alle 13:54 Mi ha fatto piacere leggere l'intervista Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Homer_Simpson 9191 Joined: 01-Jan-2009 61526 messaggi Inviato Giovedì alle 14:00 Uno dei pilastri della nostra rinascita, spesso ingiustamente sottovalutato. Nel 2016-17 avevamo lui e Dani Alves a destra con Evra e Sandro a sinistra. Bei tempi Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Michel_Yildiz.10 6150 Joined: 11-Apr-2006 42394 messaggi Inviato Giovedì alle 14:19 qui dentro c'era la caccia all'uomo su licht per i cross sparati in petto agli avversari. scrissi che quelli come lui capisci quanto valgono solo quando non li hai più in squadra. io ho sempre adorato l'attitudine che aveva e l'attenzione che ci metteva. oltre ai 15 km a partita fatti su e giù a tutta fascia grandissimo!Su questo forum nessuno si sente offeso nessuno di noi capisce un c****Inviato dal mio RMX3851 utilizzando Tapatalk 1 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Moltres 529 Joined: 01-Jul-2016 1376 messaggi Inviato Giovedì alle 15:05 7 ore fa, andrea ha scritto: Perché disse no all’Inter? «Per serietà: amo la Juve e quindi non potevo giocare nell’Inter. Una parola semplicissima: serietà. Vero, Andonio? Vero, Juan? 7 ore fa, andrea ha scritto: Ci sono giocatori fatti per la Juve e altri, pur bravi, che non sono fatti per la Juve. Questo andrebbe fatto capire anche a chi si occupa del mercato. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Marcus P. 2347 Joined: 19-Aug-2008 10874 messaggi Inviato Giovedì alle 15:43 questo come mentalità era a livello dei grandissimi, prima e dopo di lui su quella fascia abbiamo avuto solo pippe... 1 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
*Vegeta* 18115 Joined: 18-May-2006 94358 messaggi Inviato Giovedì alle 15:54 8 ore fa, andrea ha scritto: Di G.B. Olivero · 14 mag 2025 Non basta correre, bisogna saperlo fare. Ed è importante capire i tempi, le situazioni, gli ambienti, il peso e la specificità delle maglie. Stephan Lichtsteiner è partito da Adligenswil, 5.000 abitanti vicino a Lucerna, ed è diventato lo straniero più scudettato della Serie A. «Ho vinto sette campionati e molti trofei, ma ho anche perso tanto: due finali di Champions con la Juve, una di Europa League con l’Arsenal. Lo sport è così. Da giovane coltivavo i miei sogni, ma mi allenavo duramente per realizzarli mentre prendevo il diploma assicurandomi un eventuale impiego in banca, se con il calcio non fosse andata bene». Invece è andata molto bene, su e giù per la fascia, difendendo e attaccando, in quattro dei cinque campionati più importanti (alla collezione manca solo la Liga), con tanti momenti a cui ripensare anche se Licht non è tipo da stare seduto sul divano a farsi coccolare dai ricordi: «Ho allenato nel settore giovanile e adesso sono sulla panchina del Wettswil-Bonstetten, quarta divisione. Voglio maturare con calma, devo capire se sono capace di fare questo lavoro». ▶ Quando ha capito di essere un bravo giocatore? «Quando alla Lazio Delio Rossi e Reja mi hanno aiutato a migliorare la fase difensiva. Mi aveva scelto Walter Sabatini, fu una bella esperienza. Nel 2009 vincemmo la Coppa Italia ai rigori contro la Sampdoria. Parità dopo i primi cinque tiri. Io calciai il sesto: me la sentivo, mi piace la pressione positiva. E segnai». ▶Arrivò alla Juve nell’estate del 2011, il momento della svolta. Quanto erano massacranti gli allenamenti con Conte? «Molto. Però non è quella la cosa che più mi resta nella mente. Conte ti mandava in campo sapendo tutto: cosa avrebbero fatto gli avversari, cosa sarebbe successo, come reagire a ogni situazione tattica. Avevamo sempre qualcosa in più. Giocare con la Juve è completamente diverso e Conte te lo faceva capire. Ci diceva sempre che per restare nella storia bisogna vincere. Il primo anno all’inizio credeva solo lui di poter fare qualcosa di grande. Noi ci fidammo di Antonio, gli andammo dietro, riuscimmo a reggere lo stress mentale e negli ultimi due mesi eravamo convintissimi di farcela». ▶ Il suo nome resterà per sempre nella storia dello Stadium, grazie a quel primo gol al Parma che mostrò la speciale connessione con Pirlo. «Vero, ma io preferisco restare nella storia per i sette scudetti. Quel gol, comunque, fu importante perché nelle amichevoli estive qualcosa non funzionava e vincere al debutto ci diede fiducia. Con Andrea c’era questo feeling speciale: se scattavo con i tempi giusti, la palla arrivava. Era una cosa naturale, non la provavamo nemmeno tanto in allenamento. E non c’era bisogno che gliela chiamassi, perché Andrea aveva occhi dappertutto». ▶ Quale scudetto si è goduto di più? «Sembrerà banale, ma sono davvero tutti uguali. Certe volte è sembrato che per noi fosse facile, ma non lo è mai perché mentalmente senti di dover vincere per forza. Nel 2015-16 la rimonta fu incredibile: dopo il gol di Cuadrado nel derby cominciò una serie lunghissima di vittorie consecutive. Non fu mica una cosa normale. L’ultimo scudetto, cioè quello del 2017-18, è stato il più sofferto: noi siamo stati bravi, ma non perfetti e il Napoli ci stava addosso. Me lo sono goduto, anche se sapevo che sarei andato via». ▶ Tre momenti meno felici. La finale di Berlino? «Eravamo vicinissimi, dopo il pareggio di Morata potevamo passare in vantaggio. Il pizzico di fortuna che a volte avevamo in campionato non l’abbiamo mai avuto in Europa. Ma non bisogna cercare alibi, piuttosto capire contro chi abbiamo perso le finali: il Barcellona di Messi, Suarez e Neymar, il Real Madrid di Ronaldo. Con tutto il rispetto per altre squadre, non è la stessa cosa». ▶ Il problema al cuore? «Non ho avuto paura. Mi hanno spiegato la situazione, ero in ottime mani e non ho mai temuto di dover smettere». ▶ Le due esclusioni dalla lista Champions? «Scelte tecniche di Allegri, ma in entrambi i casi a gennaio sono rientrato. C’ero rimasto male, ma nella vita le cose negative succedono. Bisogna reagire». ▶Ha mai visto Buffon arrabbiato come al Bernabeu dopo quel famoso rigore? «No, mai. Ma il rammarico dobbiamo averlo per lo 0-3 dell’andata: eravamo forti, non doveva succedere. Poi, certo, resta quella decisione sbagliata dell’arbitro, ma fa parte del calcio. Non era giusto, però si deve accettare». ▶ Perché disse no all’Inter? «Per serietà: amo la Juve e quindi non potevo giocare nell’Inter. Adesso soffro da tifoso, ma presto torneremo a vincere». ▶ Il “4 e a casa” a Lamela durante Juve-Roma? «Non sapevo del gesto simile fatto da Totti anni prima. Lamela continuava a parlare e a insultare, eravamo 4-0 per noi, gli ho fatto presente che era meglio smetterla...». ▶ Cosa le resta dentro degli anni alla Juve? «La mentalità: devi dare il massimo, vinci, ti godi il momento e ricominci subito a dare il massimo inseguendo un’altra vittoria. Ci sono giocatori fatti per la Juve e altri, pur bravi, che non sono fatti per la Juve. Nel primo gruppo ci sono quelli che riescono a gestire lo stress, che hanno la lucidità di andare oltre il momento o il risultato, che sanno lanciare i messaggi giusti ai compagni, che capiscono cosa significa davvero indossare quella maglia, che imparano da chi c’era prima di loro e poi insegnano a chi arriva». dio cristo che uomo e che giocatore.... Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Servillo23 5267 Joined: 03-Jan-2006 34586 messaggi Inviato Giovedì alle 20:08 All'epoca, quando stava alla Lazio, scrissi un articolo su di lui indicandolo come profilo perfetto per la Juventus. E direi che ci ho azzeccato, visto che non solo si è rivelato uno degli elementi più importanti della nostra rinascita ma anche uno dei top 3 terzini destri della nostra storia moderna. 1 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ca$a 5476 Joined: 22-May-2006 19019 messaggi Inviato Venerdì alle 18:45 Fortissimo e un incubo per i guardalinee 1 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Don_Giovanni 3820 Joined: 15-Mar-2023 8741 messaggi Inviato Venerdì alle 18:59 Il 15/05/2025 alle 17:43 , Marcus P. ha scritto: questo come mentalità era a livello dei grandissimi, prima e dopo di lui su quella fascia abbiamo avuto solo pippe... Dani Alves? Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ca$a 5476 Joined: 22-May-2006 19019 messaggi Inviato Sabato alle 06:34 11 ore fa, Don_Giovanni ha scritto: Dani Alves? Alla Juve ha reso meno di quello che poteva, anche per il cagonismo di Allegri Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Dani_82 5465 Joined: 01-Jun-2005 45306 messaggi Inviato Sabato alle 06:42 licasteri Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Zico1982 5438 Joined: 18-Apr-2019 20094 messaggi Inviato Sabato alle 07:37 Il 15/05/2025 alle 13:17 , Don_Giovanni ha scritto: Se fosse stato brasiliano, probabilmente sarebbe conosciuto e ammirato come Dani Alves e Marcelo Perché Dani Alves non sapeva proprio come difendere. Lichtsteiner era buono ovunque.. Grande Stéphane Dai che i 2 brasiliani erano di un altra categoria...non c'entra la nazionalità in questo caso... Lichtsteiner era un gran lavoratore, correva tanto e per questo era considerato molto dai suoi allenatori.... Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti