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CRAZEOLOGY

Tifoso Juventus
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  1. Eh vabbè, lo so, l'ho buttata giù un po' rude, ma è così. Per me, una coppia innamorata agli inizi, è sempre una perfetta coppia di imbecilli. Nel senso migliore del termine, perché non capiscono più niente, sembra che il resto del mondo non esista, che tutti problemi non esistano, pensano costantemente ad altro... Vivono in un mondo parallelo... E spesso e volentieri sono anche proprio tronati, perché hanno addosso un senso di intontimento tale per cui hanno difficoltà a rapportarsi al resto dell'umanità e alla vita quotidiana. E' un po' come se si stessero svegliando dopo un'anestesia... Gli innamorati non sono gente completamente affidabile, anche se solo temporaneamente. Sono un po' così.... Vanno presi con le molle. In bradigaaaaaaaaa, è come se fossero sotto effetto di stupefacenti. La vita va così. Beati loro, che vuoi che ti dica.... Io ho smesso. Non penso che mi possa più capitare. Con l'età, vuoi o non vuoi, sviluppi inconsciamente degli anticorpi. Poi non so, mai dire mai.... AA invece abbiam capito che di anticorpi non ne ha.
  2. Non saprei. Però l'immagine che ne avevo io in testa è cambiata. Pensavo fosse una persona un po' più solida, almeno nelle sue cose personali. Evidentemente, un po' come tutti, ha delle debolezze. Questa storia lo sta mostrando un po' più adolescente e giovane di quello che pensavo, dal punto di vista della maturità. Pare che sia davvero cotto perso, come un ragazzino. Devo dire che già avevo intuito qualcosa di come ragiona quando cominciò con i pasticci delle stelle sulla maglia. Visto il tipo di battaglia di cui si è fatto portavoce, di sua sponte, mi aspettavo le idee molto più chiare. E vabbè. Ma non pensavo arrivasse addirittura a questo tipo di situazioni per ciò che riguarda il suo privato. Per carità, può capitare a tutti di perdere la brocca in qualche modo, ogni tanto, nella vita... Siamo tutti fatti solo di carne ossa e cartilagini, mica di acciaio. Quasi quasi lo invidio anche, volendo, perché la parte più bella dell'amore è proprio quella dell'esaltazione iniziale e del rincoglionimento mentale che ne consegue, però anche su questa faccenda del fisiologico e normalissimo rapporto Anna-Emma, che vede anche dei nipotini di mezzo, AA si sta dimostrando un po' infantile. Cosa si aspettava? Che tutti gli facessero un grande applauso? Hai fatto una scelta libera, personale, ma estrema; hai famiglia a carico, due persone si sono beccate una sprangata sul muso del tutto inattesa, due bambini cresceranno senza i propri genitori in unione ma con probabili compagni dei genitori stessi, sballottolati di qua e di là, e hai anche la faccia tosta di prendertela con qualcuno se non appoggia totalmente la tua scelta? Che si svegli per piacere. PS Non che sia un mio problema, s'intende. L'ho scaricato tempo fa. Non è il mio presidente...
  3. AGNELLI IN GUERRA CON LA SORELLA ANNA Proprio non va giù ad Andrea Agnelli che sua sorella Anna sia sempre più vicina alla sua ex moglie Emma Winter. Il presidente della Juventus, infatti, ha subito preso le distanze da lei.
  4. Chi decise? Ecco la risposta, la voglio dare io. Nel mio piccolo, da calciopoli in poi, ho dovuto scavare dentro il minestrone torinese alla ricerca di ogni singolo ingrediente presente, per cercare di trovare i motivi del disastro, e penso di poterla dare con una certa cognizione, visto che ho cercato di studiare tutto un po' da tutti i punti di vista possibili... Limitiamoci a ciò che è più o meno noto, e su cui c'è vasta letteratura, e aggiungiamoci un po' di buon senso. Decisero entrambi. Uno era l'erede punto e basta, e l'altro era una figura di secondo piano, che sapeva perfettamente di doverlo essere, e che aveva accettato fin da subito di doverlo essere. A questo potrei aggiungere che l'ingresso di Umberto nel sistema fu opera di Gianni stesso, che alle prime buone cose fatte dal giovane Umberto, addirittura diceva "l'ho costruito io". Problema semmai è stato che in effetti Umberto, ad un certo punto, pur con meno charme e carisma, (per coloro che capiscono un po' di impresa, di organizzazione aziendale, e di capitalismo stretto stretto e non legato al sistema e alle compiacenze politiche), a molti forse ha cominciato a sembrare decisamente imprenditorialmente più bravo del fratello più celebre e affascinante. Tra le altre cose fin da subito, a 22-23 anni, e non a 40 o 50. Ma Umberto nel suo piccolo ha saputo restare nelle retrovie e ha saputo costruire il suo piccolo impero distaccato dal gruppo (quello di cui oggi gode suo figlio Andrea), senza disturbare il grande capo, e all'occorrenza ha saputo lavorare con discrezione e con precisione chirurgica per dare una mano all'insieme (e non solo al suo ). E all'illustre Gianni ovviamente andava bene così. Esisteva un certo equilibrio. Equilibrio tale che, per esempio, il delfino di Gianni, tale Luca di Monprezzemolo, partecipò all'organizzazione della cavalcata elettorale inaspettatamente vincente di Umberto, alle elezioni metà anni 70, che lo videro diventare senatore. http://www.lettera43.it/foto/umberto-agnelli_4367519869_1.htm Eletto, per la precisione, nella regione Lazio! Dove andò a conquistarsi il voto uno per uno. Mentre quando ci provò Gianni a candidarsi, lo fece a Torino centro, e ne uscì clamorosamente sconfitto. Per dire... C'era rivalità, ma questa era calmierata dal fatto che lo scettro lo portava in mano uno solo, mentre l'altro coscienziosamente e in modo lungimirante faceva in modo che il suo lavoro non fosse troppo vistoso e che non potesse ostacolare la costruzione del proprio mito fatta dall'altro. Decisero entrambi, caro Signor Feltri. Decisero entrambi. Se tutto questo fu un bene per la Fiat, è difficile dirlo a bocce ferme, perché col senno di poi è sempre troppo facile parlare. Riconosco comunque una certa ragionevolezza nel sostenere l'idea che con Umberto più presente in tante scelte, forse molte cose sarebbero state migliori. Certe cose, Signor Feltri, sembrano a favore di questa tesi. Prenda per esempio la faccenda Marchionne... Se c'è un Marchionne, che ha fatto quello che ha fatto, è perché ce lo ha portato Umberto. Allo stesso tempo però, in tempi precedenti all'era Marchionne, in famiglia era il dott. Umberto Agnelli a volere uscire per sempre dal mondo dell'auto, svendendo a qualche gruppo straniero, per occuparsi sempre di più della meno imprenditorialmente impegnativa finanza, (molto più redditizia). Come vede, Signor Feltri, dipende come uno la vuole vedere... Per come la vedo io, comunque, per quello che può valere la mia opinione, decisero entrambi il ruolo che entrambi dovevano recitare nella farsa surreale che è la vita. Farsa per tutti, s'intende, anche la nostra, of course, ci mancherebbe....
  5. mamma mia.. che disastro 'sto paese...
  6. Oggi Lucianone lavora come collaboratore esterno, consigliere in sostanza, per chi ha voglia di ascoltarlo. http://www.spazioj.it/2015/11/29/moggi-risponde-a-zamparini-dimentica-che-abbiamo-collaborato-dopo-calciopoli/
  7. Esatto. E' il pezzo che ho linkato nel post sull'editoria. Questo: http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/ritratto-maurizio-molinari-by-masneri-atlantista-bushista-cos-113872.htm Insomma, da come viene descritto, e da come lo ricordo io nei suoi collegamenti durante i tg e simili, ossia nelle sue apparizioni in tv (anche su La7), mi sembra una persona seria, misurata, e preparata. Pondera sempre molto bene le parole, e non fa il vanitoso o il so tutto io. E' un Tizio molto attento a quello che fa e a quello che dice. Ovviamente, tutto ciò tenendo anche conto dello sfascio del giornalismo italico, ormai ai limiti del ridicolo. Uno così è uno che lavora, e non si mette a fare il deficiente come altri direttori di giornali. Per dire... Mi sembra, quella di JE, una scelta relativamente saggia. Poi, certo, bisognerebbe capire se la direzione di una testata è cosa sua. Perché un conto è essere un buon lavoratore, molto preparato, un conto è essere un buon organizzatore del lavoro altrui. E anche qui, mi sembra che la scelta di tenere Gramella come fonte di idee e di creatività, e come senso di continuità, possa essere un'idea vincente. O comunque ragionevole. Trovo anche molto interessante, il fatto che in molti hanno sempre detto, a me personalmente, che Repubblica e compagnia non c'entrano nulla con Torino, e che ero sempre troppo critico e vedevo complotti ovunque... Ma io mi sono sempre solo basato sui fatti. Al di là del libronero del calcio del 2006, e al di là di tutto quello che da anni ci fa a noi gobbi quel gruppo editoriale, la realtà è evidente, ancora una volta. Oltre alle cose note, come le parentele, ecc, ecc. Non è roba propriamente loro, ma è roba molto amica loro, soprattutto quando serve.
  8. 1- Impossibile. La famiglia, tutta/tutte, da sempre, ha scheletri (di dinosauro) nell'armadio. 2- GDF? Stiamo a vedere. (Nell'altro caso qualcosa hanno dovuto scucire, in questo.... boh...)
  9. Eccola: http://www.tuttosport.com/news/calcio/serie-a/juventus/2015/11/27-6236364/juventus_agnelli_miliardario_svizzero_secondo_bilanz_ha_1_3_miliardi_di_euro/ Io non so se ce l'avrà o non ce l'avrà. Boh.... Però posso dire due o tre cose. Allora. Io ho sempre evitato scientemente di parlare di questa possibilità, anche perché, tra le altre cose, la ritengo una delle probabili armi a disposizione di JE nella trattativa che ha portato AA a sedersi sulla presidenza della Juve a suo tempo. Vabbè, ma sarebbe un discorso troppo lungo da fare... Devo soprassedere. Però, attenzione, ragioniamo un attimo a mente fredda. Se uno come Gianni Agnelli in teoria avrebbe dei fondi esteri, su cui già c'è stata una bella questione in corso, con la figlia ancora viva che ha fatto causa agli altri eredi, ecc, ecc, e se già sono stati beccati tantissimi altri imprenditori, grandi e piccoli, e personaggi vari, politici e non, con lo stesso problemino... Secondo una logica abbastanza ragionevole e stringente.... Stiamo evidentemente parlando non tanto di AA, ma di Umberto, che a suo tempo avrebbe accumulato la somma, ammesso che questa ci sia davvero e che sia ancora lì. Ora, noi non lo sappiamo, ma conoscendo la saggezza imprenditoriale di Umberto e la sua lungimiranza.... Conoscendo la politica italiana, lo stato di salute e le capacità imprenditoriali delle nostre banche, la ipertassazione del bel paese... Poi ognuno può pensare quello che gli pare, e fa bene AA a muoversi contro il giornale svizzero che ha pubblicato la classifica, Ma devo anche ammettere che, se avessi una somma del genere, o anche molto minore, tipo una decina/dozzina di milioni, io stesso probabilmente non li terrei in una banca italiana. Pagherei le tasse, il dovuto, poi sceglierei una banca svizzera molto solida, che mi offre un tasso di interesse decente, e li porterei là. Legalmente. In Italia terrei solo lo stretto necessario. Magari mi farei versare gli interessi del conto svizzero su un conto italiano, o qualcosa del genere.... boh.... Ma in questo paese qua, nelle condizioni socio-politiche-economiche in cui siamo, sinceramente capisco chi ha dei fondi esteri. L'unica differenza tra me e tutti coloro che fanno questa scelta, è che io prima pagherei le tasse dovute, poi metterei al sicuro i soldi. Legalità sì, ma essere preso per fesso no. Non da questi peracottari italioti che ci ritroviamo. Gomungue il problema non si pone, io sono un poveraccio e morirò da poveraccio. E per quello che riguarda AA, ognuno è libero di pensare se questa notizia è vera o no, e se questa possibilità ha giocato un ruolo nelle dinamiche famigliari degli ultimi anni. Ora però la notizia è uscita, così come la nuova love story di AA. Non trovate la cosa molto interessante? Io si.
  10. Io di solito i granata non li cago granché, troppo sfigati dentro per dargli delle cariche di livello. Ma Gramellini è un buon diavolo, si poteva anche fare. Molinari però ha un certo tipo di entrature internazionali. Capisco la scelta di JE. In questo momento storico poi ha molto senso scegliere qualcuno con una storia professionale di questo tipo.
  11. Sul Tuttosport, dicono. Non ho ancora avuto tempo di cercarlo in realtà.
  12. .read E oggi altro articolo su Andrea Agnelli che avrebbe 1 mld di euro in svizzera.
  13. Intanto succedono cose nell'editoria. Mario Calabresi passa alla direzione di Repubblica, perché JE non è riuscito a piazzarlo al Corriere Della Sera. A La Stampa arriva Maurizio Molinari. Storico satellite del gruppo.... http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/ritratto-maurizio-molinari-by-masneri-atlantista-bushista-cos-113872.htm A Repubblica intanto, De Benedetti non dice granché, ma il cofondatore Scalfari si arrabbia e dice che da metà gennaio non scriverà più sulla testata. Ha paura che Repubblica perda quella sua storica identità di sinistra e diventi renziano a tutta birra. (a 187 anni, rabbia si, ma pensione no? ) Vediamo cosa riesce a fare Long John su RCS....
  14. (…) Paul è morto giovane ed era un figo della madonna. Lo conobbi che era minorenne. Si muoveva con la sicurezza di chi sa che in certi ambienti l’età è l’ultimo dei requisiti richiesti. Con la faccia da bambino e il destino crudelmente adulto, Paul conduceva una vita dissennata e avventurosa, occupando da artista maledetto il cielo stellato che brillava su Campo De’ Fiori, piazza Navona e i vicoli di Trastevere. Faceva sculture utilizzando le vecchie pompe di benzina in disuso. Disegnava stelle e strisce sui distributori e poi li vendeva. Paul era anche uno straordinario graffitaro, uno alla Basquiat. Si manteneva da solo e nonostante la famiglia di origine aveva tasche vuote, vizi intensi e debiti sparsi: «Devo soldi a mezza città» diceva nel suo italiano yankee e, tra una notte in bianco e una festa, ospitava spesso il suo amico Edoardo Agnelli, il reietto della famiglia, figlio di Gianni. Si strafacevano. Edoardo svuotava i posacenere fino a ripulirli interamente e Paul lo accompagnava fumando canne tutto il giorno. Quando andavamo in giro, Edoardo scherzava: «Se ci fermano polizia o carabinieri, dico che sono il figlio dell’avvocato Agnelli». E noi: «Col c****! Se ci fermano tu nondici proprio niente». Ogni tanto di essere controllati capitava davvero e, prima che potesse aprire bocca e abbassare il finestrino, lo minacciavamo: «Devi stare zitto, altrimenti ci mettono dentro». Edoardo non fece in tempo a partecipare a tutte le nostre scorribande. L’eco delle sue imprese arrivò a Torino e insieme all’eco, puntuale, giunse anche la convocazione della casa madre. Lo richiamarono in Piemonte e buttarono la chiave. Come è finita per Edoardo, purtroppo, lo sanno tutti. Era continuamente fatto. Aveva vissuto sempre di eccessi e li aveva visti fin da piccolo, anche a casa sua. Ci ero stata ai tempi del mio breve flirt con Luca di Montezemolo. Nella reggia dell’avvocato c’era un clima gelido, presi Luca da parte: «Io me ne voglio anna’, domani torno a Roma». http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/mia-madre-era-strafiga-quando-usciva-tarda-sera-potevi-esser-113870.htm
  15. A me però la sponsorizzazione Alfa dell'Inter non è una cosa nuova. E' una notizia che ha girato qualche tempo fa... Solo che nessuno di noi l'ha mai presa sul serio. Marchionne però è scollegato da certe dinamiche calcistiche, in teoria potrebbe anche essere vero... chi lo sa.... Ma a quel punto perché non provare con un altro club, magari estero? In un paese dove hai bisogno di fare presenza....
  16. 1. MA COME SONO I RAPPORTI TRA KAKI ELKANN E MARPIONNE? SONO SEMPLICEMENTE TRAGICI 2. LO SPULLOVERATO VUOLE CONQUISTARE GENERAL MOTOR CON OPA OSTILE MA L'EVENTUALE FUSIONE AZZEREREBBE LA QUOTA AGNELLI-ELKANN E IL PALLIDO NIPOTINO SI OPPONE 2. NON SOLO, MARPIONNE AVEVA CONCLUSO GIA' LA SPONSORIZZAZIONE DELL'INTER COL MARCHIO ALFA ROMEO. COSA CHE HA FATTO IMBESTIALIRE ELKANN E ANDREA AGNELLI 3. L’INTERA FAMIGLIA AGNELLI DETESTA L’INDIPENDENZA NAPOLEONICA DI MARPIONNE E IL SUO ARCI-NEMICO MONTEZEMOLO OVVIAMENTE SEMINA ZIZZANIA CON TUTTO IL PARENTADO 4. LAVINIA BORROMEO HA DETTO AL MARITO JOHN: “IL PADRONE SEI TU. LO DEVI CACCIARE” 5. UN MESE FA SERGIONE SI È SPOSATO CON MANUELA BATTEZZATO, DIPENDENTE FIAT, E LEI È STATA SUBITO RIBATTEZZATA “LA BADANTE” PERCHÈ GLI GESTISCE INCONTRI E TELEFONATE 6. DI PIU'. HA PRONTA LE DE-LUCHINIZZAZIONE DELLA FERRARI: FUORI L’AD FELISA E I MANAGER LAI, GHINI E MAIRANO. DI MONTEZUMA A MARANELLO NON DEVE RESTARE PROPRIO NULLA http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/ma-come-sono-rapporti-kaki-elkann-marpionne-sono-semplicemente-113797.htm Io il marchio AlfaRomeo sulle maglie dell'Inter lo avrei visto benissimo.
  17. Non riesco ad identificare il quartiere, anche se mi ricorda qualcosa... Boh... Comunque sembra zona torino centro.... Comunque la scelta di lei di restare a Torino, per poter gestire al meglio i figli, me la fa diventare ancora più simpatica a pelle. Grande Emma. Unico difetto, molto grosso però, è il suo cognome da nubile. L'avrei vista bene vicino a JE, da quel punto di vista... Anche se ormai, devo ammettere con grande delusione e stratosferica tristezza, che tra JE e AA ho sempre più difficoltà a notare le differenze. Peccato per tutto. Per noi, per la Juve, per loro... Ha ragione wmontero, è tutto finito. Siamo in mano a questa gente qua. Salvo che non arrivi un mega sceicco, o un russo pazzo, che li ingolosisca al punto da... Ma no. Non capiterà mai. Nessuno si permetterebbe mai. E' finita la storia del club, adesso non ci resta che ricordarla e raccontarla ai posteri. Ora c'è una finzione, una sceneggiata. Basta saperlo. E' normale in fondo, tutto finisce prima o poi. Anche la Juve. Forza Emma!
  18. A breve arriva Dagospia, secondo me stanno preparando la pagina.... Sono proprio curioso di vedere quanto ci mettono.
  19. Senza Evra e Khedira..... Che palle, non siamo proprio mai sereni quest'anno eh.....
  20. L’Inter di Thohir, come tramutare un rifinanziamento in un giacimento (di 220 milioni) di plusvalenze http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-11-12/l-inter-thohir-come-tramutare-rifinanziamento-un-giacimento-di-220-milioni-plusvalenze-100029.shtml?refresh_ce=1
  21. Diciamo che, nel mio piccolo cerco di essere Gentile.
  22. No, non so tutto... Semplicemente sono nato a torino e vivo a torino, e per forza di cose un po' di informazioni le vengo a conoscere anche se non mi interessano granché... Poi, si, certo, diciamo che, in effetti, dal 2006 in poi, un po' li marco stretto.
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