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CRAZEOLOGY

Tifoso Juventus
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  1. Aveva solo 72 anni. Bellissima la nota dei familiari. "A farlo trascendere a vita immateriale è stata con tutta probabilità una vasculite dalle cause ignote. In pieno stile Idris, se ne è andato con un po' di mistero. Al momento del passaggio è stato accompagnato dalla sua famiglia, tantissimo amore e melodie. Piangiamo ma soprattutto celebriamo la sua straordinaria vita, la sua sagace genialità, il suo cuore limpido e puro, il suo sensazionale carisma, il suo amore per l'arte, la musica, lo sport, tutti amori riuniti dalla ricerca incessante e gloriosa della giustizia e della bellezza. Nato sotto un stella speciale, è riuscito ad unire mondi e persone, culture e religioni, fedi calcistiche e colori. La sua missione di unione si è compiuta in ogni conversazione, intervista, intervento, consiglio e canzone. Ha vissuto piegando le regole dell'impossibile rendendolo realtà, attraversando il mondo per portare cultura, amore ed entusiasmo. Il primo ed il più grande, un pezzo della storia italiana, senegalese e non solo. Simbolo indelebile di saggezza e libertà. Inimitabile ed indimenticabile".
  2. Riposa in pace Idris. Anche tu, come tanti altri amici bianconeri, mentre sei lassù a passeggiare tra le nuvole, prova a mettere una buona parola per quello che sai tu.
  3. Penso anche io. Vediamo cosa comprano ancora, cosa vendono, e cosa fanno gli altri, ma dubito che si possa combattere per il titolo. Pur tenendo conto che Allegri è bravo a fare punti senza manco scendere davvero in campo. Sulla buona fede di JE invece non ci sono dubbi. Non abbiamo nessun dubbio. Non ce l'ha. Tuttavia questo qua è uno che vende e compra con disinvoltura. Quindi non mi sorprendo più di niente. Se gli torna utile per qualche motivo se lo compra lo scudetto. Anche se ad oggi forse lo comprerebbe più per l'Inter, per come lo conosciamo.
  4. C'è una cosa che a me, già da diversi anni, fa molto sorridere. Il fatto che molti osservatori, purtroppo anche molti di fede bianconera, vadano cianciando in giro (tv comprese), che Allegri è un grande comunicatore. Uno che dice solo quello che vuole lui, che spesso svia le domande che gli danno fastidio, che spesso esce fuori con degli esempi che vogliono dire tutto e niente, che quando le cose vanno male tira fuori scuse su scuse e da la colpa ai giocatori, e via dicendo. E' uno normale, non è un genio della comunicazione. Poi che è persona intelligente, e che quando vuole sa essere simpatico, fa parte della sua toscanità. Niente di trascendentale, insomma. Perché essere meglio dei dirigenti che abbiamo avuto negli ultimi anni, ci vuole poco. Non è lui ad essere bravo, sono gli altri che sono mezzeseghe.
  5. Colui che sprezzante disse "Mai!", adesso dice "Magari!"
  6. Non paghi, abbiamo baciato la mano a Ceferin, senza avere in cambio la totale immunità. Zero coppe, 10 milioni di multa, e danni per anni. Ekann se faceva una superlega da solo, con dentro solo la Juve, la next gen, il Venaria, e il Trofarello, avrebbe avuto meno danni.
  7. Come ha detto quello là? ..... Ah si! "Siamo sempre stati una forza positiva per il calcio italiano e vogliamo continuare ad esserlo, rimanendo aperti al dialogo e alla collaborazione con le istituzioni. Ci siamo difesi e conta far valere le nostre ragioni, senza arroganza, ma nel totale rispetto delle istituzioni". Peccato per la multa bassa, era meglio un 100aio di milioni. Che magari l'onestone doveva cacciare grana. Attendiamo comunque l'ennesima ingiustizia a forma di banana nel deretano. Come piace tanto a loro.
  8. Lo marco stretto. Lui ci prova, ma io non gli faccio toccare palla all'onestone. La triste fine della Juvexor vol.3 http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=6780
  9. Ha messo l'esca. Si è messo a disposizione.
  10. Lo marco stretto. Lui ci prova, ma io non gli faccio toccare palla all'onestone. La triste fine della Juvexor vol.3 http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=6780
  11. Elkann a La Stampa: “C'è chi pensa che la Juventus sia il problema, ma al contrario è parte della soluzione: è stata storicamente l'ossatura del calcio italiano” John Elkann ha rilasciato una lunga intervista a La Stampa in vista dei 100 anni di proprietà della famiglia Agnelli: "Abbiamo scelto di essere competitivi in tutti i mestieri in cui siamo impegnati. Cerchiamo di farlo con umiltà e senso di realismo. In qualunque contesto, imprenditoriale o sportivo, dove c'è fiera competizione, la sfida va affrontata con coraggio e determinazione. Questa è la responsabilità che noi sentiamo e che permette di durare nel tempo. Una passione della nostra famiglia, la Juve, cosi come lo è per le milioni di famiglie bianconere, in Italia e nel mondo. Siamo prima di tutto dei tifosi. Ciso-no squadre di calcio che sono legate ad un'azienda, ne sono storicamente l'emanazione, come è stata il Psv Eindhoven con la società olandese Philips. La Juventus no. Non è mai stata l'emanazione di una società come la Fiat. Sulle polemiche: «C'è chi pensa che la Juventus sia il problema. Al contrario, la Juventus è parte della soluzione. La Juve è stata storicamente l'ossatura del calcio italiano, ne è parte integrante. Ha dato la struttura alle nazionali che hanno vinto i titoli mondiali. E sul piano economico con le operazioni di mercato ha speso mezzo miliardo di euro negli ultimi anni per acquistare giocatori in Italia, contribuendo in modo significativo a sostenere i bilanci delle squadre di serie A e serie minori. Siamo sempre stati una forza positiva per il calcio italiano e vogliamo continuare ad esserlo, rimanendo aperti al dialogo e alla collaborazione con le istituzioni. Ci siamo difesi e conta far valere le nostre ragioni, senza arroganza, ma nel totale rispetto delle istituzioni. Ma la lettera di cui parla in realtà andava oltre: conteneva anche un'analisi spassionata sull'evoluzione internazionale del calcio, soprattutto nel contesto europeo. Bisogna evitare di scambiare la discussione delle soluzioni con l'analisi dei problemi. Il problema è sotto gli occhi di tutti: la Super Lega c'è già, si chiama Premier League, il campionato inglese. Gli altri campionati nazionali mostrano una deriva ormai evidente: i giocatori più bravi vanno a giocare in Inghilterra, finendo per impoverire le competizioni locali. Come rispondiamo a questa sfida? Questa è la questione. Esiste una chiara continuità tra le origini e oggi: una linea ininterrotta, fatta di innovazione, tenacia e soprattutto di emozioni impagabili che ci rendono felici di essere bianconeri». Presente e colpi: "Le delusioni servono, fortificano. Se perdi come abbiamo perso contro il Maccabi, certo che fa male. Ma quello è un momento decisivo per imparare. Penso che l'importante sia sempre cercare di far meglio. E comunque noi bianconeri siamo fortunati: la Juve ci ha sempre dato molte più gioie e soddisfazioni che delusioni. Il colpo più importante lo abbiamo già fatto con Cristiano Giuntoli, il nuovo direttore sportivo. E l'esempio più evidente di quello che le dicevo prima: adattamento e innovazione, in perfetta continuità con la nostra storia. Giuntoli porterà alla Juventus un modo di lavorare che valorizza i giovani talenti e costruisce i campioni. Ovunque è stato, ha fatto un ottimo lavoro in questo senso. E ora avrà a disposizione i tanti giovani e forti talenti che abbiamo. La nostra festa, durerà fino all'autunno. Una serie di momenti da vivere in famiglia, con gli amici, con chi condivide la passione per la Juve. A partire da domani sul sito Juventus.com e su tutti i nostri social ci sarà un omaggio collettivo con i grandi nomi del nostro passato e del nostro presente.".
  12. Elkann a La Stampa: “C'è chi pensa che la Juventus sia il problema, ma al contrario è parte della soluzione: è stata storicamente l'ossatura del calcio italiano” John Elkann ha rilasciato una lunga intervista a La Stampa in vista dei 100 anni di proprietà della famiglia Agnelli: "Abbiamo scelto di essere competitivi in tutti i mestieri in cui siamo impegnati. Cerchiamo di farlo con umiltà e senso di realismo. In qualunque contesto, imprenditoriale o sportivo, dove c'è fiera competizione, la sfida va affrontata con coraggio e determinazione. Questa è la responsabilità che noi sentiamo e che permette di durare nel tempo. Una passione della nostra famiglia, la Juve, cosi come lo è per le milioni di famiglie bianconere, in Italia e nel mondo. Siamo prima di tutto dei tifosi. Ciso-no squadre di calcio che sono legate ad un'azienda, ne sono storicamente l'emanazione, come è stata il Psv Eindhoven con la società olandese Philips. La Juventus no. Non è mai stata l'emanazione di una società come la Fiat. Sulle polemiche: «C'è chi pensa che la Juventus sia il problema. Al contrario, la Juventus è parte della soluzione. La Juve è stata storicamente l'ossatura del calcio italiano, ne è parte integrante. Ha dato la struttura alle nazionali che hanno vinto i titoli mondiali. E sul piano economico con le operazioni di mercato ha speso mezzo miliardo di euro negli ultimi anni per acquistare giocatori in Italia, contribuendo in modo significativo a sostenere i bilanci delle squadre di serie A e serie minori. Siamo sempre stati una forza positiva per il calcio italiano e vogliamo continuare ad esserlo, rimanendo aperti al dialogo e alla collaborazione con le istituzioni. Ci siamo difesi e conta far valere le nostre ragioni, senza arroganza, ma nel totale rispetto delle istituzioni. Ma la lettera di cui parla in realtà andava oltre: conteneva anche un'analisi spassionata sull'evoluzione internazionale del calcio, soprattutto nel contesto europeo. Bisogna evitare di scambiare la discussione delle soluzioni con l'analisi dei problemi. Il problema è sotto gli occhi di tutti: la Super Lega c'è già, si chiama Premier League, il campionato inglese. Gli altri campionati nazionali mostrano una deriva ormai evidente: i giocatori più bravi vanno a giocare in Inghilterra, finendo per impoverire le competizioni locali. Come rispondiamo a questa sfida? Questa è la questione. Esiste una chiara continuità tra le origini e oggi: una linea ininterrotta, fatta di innovazione, tenacia e soprattutto di emozioni impagabili che ci rendono felici di essere bianconeri». Presente e colpi: "Le delusioni servono, fortificano. Se perdi come abbiamo perso contro il Maccabi, certo che fa male. Ma quello è un momento decisivo per imparare. Penso che l'importante sia sempre cercare di far meglio. E comunque noi bianconeri siamo fortunati: la Juve ci ha sempre dato molte più gioie e soddisfazioni che delusioni. Il colpo più importante lo abbiamo già fatto con Cristiano Giuntoli, il nuovo direttore sportivo. E l'esempio più evidente di quello che le dicevo prima: adattamento e innovazione, in perfetta continuità con la nostra storia. Giuntoli porterà alla Juventus un modo di lavorare che valorizza i giovani talenti e costruisce i campioni. Ovunque è stato, ha fatto un ottimo lavoro in questo senso. E ora avrà a disposizione i tanti giovani e forti talenti che abbiamo. La nostra festa, durerà fino all'autunno. Una serie di momenti da vivere in famiglia, con gli amici, con chi condivide la passione per la Juve. A partire da domani sul sito Juventus.com e su tutti i nostri social ci sarà un omaggio collettivo con i grandi nomi del nostro passato e del nostro presente.". Si è difeso chi? Un danno da decine e decine di milioni ciccio mio. Ma dove vivi, a Interlandia? Che per spaccargli le ossa bastavano 5 minuti, visto che molti di loro e i loro parenti commettono irregolarità e reati anche nelle loro vite private, professionali e imprenditoriali, tutti i giorni. Se lo so io che non sono nessuno, tu devi saperlo come minimo x10. E quale festa? Chi? Quando? Dove? Sul web? Ma smettila! Spero che hai rilasciato queste dichiarazioni all'aperto, perché questa per me è aerofagia pesante. Ma va va....
  13. Se avesse scritto cose analoghe sulla Fiat, ci sarebbe stato un seguito.
  14. Ho letto l'ultimo pezzo di Andrea Bosco. Io non sempre ho condiviso le sue idee. Perché mi è sempre sembrato un po' filo Agnelli. Come tanti altri eh. Dato che io è da calciopoli che mi occupo di certe questioni, soprattutto di quella famiglia lì, e Agnelli ho cominciato ad inquadrarlo la prima volta che l'ho ascoltato dal vivo, in un incontro pubblico, (dove ci raccontava di guardare al futuro e che di calciopoli si sarebbe occupato in separata sede, che non era il momento di pensarci, e bla bla bla), ho capito subito che era un pacco. Non per il club e la sua costruzione, ma per la storia e quello di cui invece la Juventus ha bisogno fin dal 2006. Ho capito a quali condizioni era entrato nel club, e ho capito che avrebbe avuto vita difficile. E che prima o poi sarebbe deflagrato coperto di macerie. Soprattutto se non avesse abdicato da se, a sorpresa, prima della valanga.. Ho avuto tristemente ragione, sperando invece di avere torto. Lo dicevo anche ai miei amici di Ju29ro a quei tempi, ma non è servito. Le vittorie (meritatissime) hanno ubriacato tutti. In troppi negli anni delle vittorie hanno perso di vista il focus del problema. Anche perché ci si accontentava facilmente guardando all'alternativa, ossia JE. Ora che tutto è andato in malora, leggo un Bosco sempre più triste e rassegnato. Sconfitto, pieno di malinconia e ricordi sbiaditi. Mi ci rivedo un po' nel suo stato d'animo. Un uomo di ben oltre 70 anni (mi sembra si stia avvicinando agli 80) giustamente si ritrova a non riconoscere più uno dei capisaldi della sua vita. Lo capisco perfettamente. Anche perché non si intravede una speranza nel breve... So che legge il web, anche qui credo, quindi gli mando un grande abbraccio. Non è molto, ma è l'unica cosa che nel mio piccolo posso fare da semplice fratello di tifo. Io sono il primo ad essere costernato. Un abbraccio Andrea.
  15. Esempio classico di come si spara la M***A, e di come si nasconde col tappeto la propria. http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=6779 Vergogna infinita.
  16. Fossi io il presidente metterei toyota o Wolkswagen, se si potesse. E poi farei spesso tanti complimenti su quanto so' belle 'ste macchine...
  17. Davvero vi state facendo un problema per il fatto che è andato a prendere altri due soldi da quelli là? Se lo chiamavano in Arabia Saudita secondo me ci andava. Chi altri se lo pigliava a questa età? Solo squadre di seconda fascia. Forse. Quali altre offerte ha ricevuto dello stesso tenore? Secondo me nessuna. Lì si becca due soldi, probabilmente non deve manco cambiare casa, gioca la CL (che rappresenta anche premi in denaro), e forse si fa ancora vedere per la sua nazionale. Anche se ormai è bollito. Ha diritto di andarci perché libero da contratti, e per se stesso e la sua famiglia ha il dovere di andarci per i piccioli che si porta a casa. Voi dimenticate che questa non è più l'inter di Moratti. Era meglio se andava da altre parti, ma a queste condizioni la cosa è tollerabile.
  18. Questa l'auto. Siamo sicuri che uno di altezza 190 cm e del peso 100 kg dentro quella scatoletta si senta a proprio agio?
  19. Diciamo che il Lukaku di Conte non si è più visto. Può essere. L'infortunio e vabbè. Ma anche se così non fosse... E' un'operazione molto a rischio. A prescindere.
  20. No, grazie del pensiero. Se proprio devo prendermi una montagna di carne, attempata, e di colore, prendo Ainette Stephens. Fatemi sapere quando e dove devo venire a firmare il contratto. Ciao
  21. Bobo, l'ultimo periodo, anche quando stava bene, era un giocatore inutile. Parlavo anche di crollo definitivo. Nel senso che, se per caso azzecca un anno o due da noi (potrebbe capitare in teoria), può essere che di colpo l'anno dopo ha sostanzialmente finito la carriera. Un calo lento ma costante ti permette di fare previsioni e poterci giocare sopra con una ipotetica cessione (se non è infortunato), o accompagnarlo verso la pensione non più da titolare (Di Natale, Cuadrado, o simili) ma se crolla di botto lo vedremo troppo lento ad andare in porta, ingolfato, goffo, imbolsito, non serve più a niente e non lo vendi più. Può impegnarsi quanto vuoi negli allenamenti, ed essere sano, ma di colpo tutti si accorgono che non va più. E' proprio il fisico che cede, non sempre, ma spesso quasi di botto. Non c'è un preavviso. E' una montagna di muscoli.
  22. Tra le altre cose, questi fisici così, crollano spesso di botto. Ricordo Vieri, che era un'ira di Dio, poi di colpo era diventato una zavorra indicibile. Uno leggerino può calare lentamente, vedi che da sempre meno, e ti rassegni. Ma questi hanno un peso che appena si fermano un attimo diventano ex giocatori. La potenza che hanno è data dal peso, ma assieme hanno giovinezza e freschezza atletica che gli garantisce l'elasticità e la velocità che gli serve per il ruolo. Persa quella, diventano irriconoscibili. L'operazione, per come ce la presentano, quindi non solo è rischiosa in se, non solo non si colloca bene nel momento storico-economico della squadra/società, ma gli manca anche la convenienza dei saldi. Ossia di quelle cose che uno rischia perché dice, guarda, spendo poco, se mi va bene ho fatto un affarone, sennò ho speso poco e ho rischiato poco. Ci provo, metti mai... Questo qua è da pagare, cartellino e ingaggio, con tutti i decreti e gli sconti che vuoi, per giocare un campionato che parte già al ribasso. A meno che. A meno che. A meno che. A meno che gli rifiliamo qualche scambio tipo Alex Sandro e due asciugamani del J Hotel. E lui si abbassa l'ingaggio di parecchio. (cosa che non succede)
  23. E' sicuramente forte, (al di là deigli sfotto fisiologici che tanto ci piacciono dopo "quella" finale), aiuta sicuramente il reparto, se è in forma. Capisco che molti lo possano trovare interessante, ma ha un fisico che tendenzialmente da "una certa" in poi perde di elasticità e velocità, e che tra due anni bisogna vedere in che condizioni ce lo ritroviamo. Noi siamo senza coppe, non ci serve un giocatore di livello europeo. Ce ne servono molti, giovani, promettenti, che possano fare esperienza e che ci facciano tornare forti in A, se non subito l'anno dopo. Abbiamo anche un centrocampo da rifare completamente, che sappia proporre gioco per gli attaccanti. Poi oh, se lo volete prendetevelo eh, tanto io non guardo e non pago un chezzo per vedere questo calciomafia. Per me possono pure rimettere in campo Chimenti e Cabrini, non è che la cosa mi tocca più di tanto.
  24. Con i 40 che rimangono se va bene ne prendi uno buono dall'Atalanta. E bisogna anche vedere. Per fare 'ste robe bastava uno qualunque di noi del forum, non serviva scomodare Giuntoli dal Nàbule. E Romelu guadagna un botto. Il progetto era di alleggerire il monte ingaggi ed eliminare gli errori di Paratici, non di ripeterli.
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