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Fabri BN

Tifoso Juventus
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  1. È sempre stata la sua cifra stilistica, parte del suo metodo di lavoro. In un paese con una cultura sportiva come la nostra, non poteva che essere amato. Si si, lo ha sempre fatto, e raramente non ha fatto presa nelle tifoserie e nei media delle città in cui ha lavorato. Secondo me ora ha a che fare con persone diverse da quelle che erano i calciatori di dieci o venti anni fa. Tanti mister parlano delle difficoltà di creare "il gruppo" e di vivere momenti di condivisione. Per un profilo come Mourinho può essere decisamente un problema.
  2. C'è sicuramente del vero in quello che scrivi, ma è materia difficile da affrontare. I tempi sono cambiati, al punto che i tifosi stessi giustificano qualsiasi trasferimento o comportamento dietro un "eeeh, sono professionisti". Mi limito alle cose di campo, già tentare di capire quelle è complicato...
  3. Quella era l'ultima cartuccia rimasta a Mourinho. Non potendo essere competitivo, mascherava la sua povertà di contenuti con conferenze e teatrini a bordo campo. Il bello è che lo abbiano scambiato per un condottiero, un paladino del romanismo, quando invece si stava solo parando il didietro.
  4. Vero anche questo. Allegri è al centro del discorso, ma ci sarebbe bisogno anche di tornare a fare mercato con un minimo di logica e progettualità, cosa che manca da anni ormai.
  5. Esatto! Più di una volta ho pensato che in altri periodi storici, l'allenatore della Juventus non avrebbe potuto fare uscite di questo genere. Allegri e il suo entourage sanno di dover rendere conto fino a un certo punto, perché la juve è in una fase di transizione societaria, chiamiamola così... Generalmente sfruttano questo vuoto di potere per fare propaganda a mezzo stampa, e il giochino finora ha pure funzionato. Ora però sembra di essere entrati in una fase nuova, perché filtra un certo nervosismo da conferenze e interviste varie. È evidente che non si siano accordati per la prossima stagione, e questo stallo dà fastidio a più di qualcuno. Ciò non toglie che possano accordarsi tra un mese, non cantiamo vittoria...
  6. De Rossi l'ho sempre visto come un leader naturale, un uomo di campo come non se ne trovano tanti. Nonostante abbia avuto difficoltà alla Spal, non mi sorprende che ora sia partito bene con la Roma. Vedremo sul lungo periodo le sue capacità, non penso si possano fare analisi approfondite dopo un mese e mezzo di gestione. Si può parlare se mai di Mourinho, che mi dava l'idea di essere scoppiatissimo già dal primo anno romanista, quando ha salvato la faccia con la conference league. I nodi son venuti al pettine alla terza stagione, e nemmeno per tutti i romanisti, visto che è tuttora acclamato. P.s. A proposito di leader e calciatori con la testa giusta, sono altrettanto convinto che Giorgio Chiellini sarà un abile dirigente sportivo. Vediamo se la sto sparando grossa...
  7. È il calcio che vuole. Gestione, risparmio energetico, cogliere il momento buono per indirizzare la partita.
  8. Zidane si è costruito un'immagine da mito vivente, di fatto non ha mai sbagliato una scelta (forse solo quella di dare una testata a Materazzi, ma secondo molti ha fatto bene anche in quel caso). Una carriera lineare e stupenda da giocatore, un percorso da record come allenatore. Scommetto che non verrà a sporcarsi le mani nè qui, nè in altri contesti con progetti poco chiari o rose scadenti.
  9. Apprezzo l'invito, ma sono proprio a metà strada, precisamente su footballia, a cavallo tra gli anni '90 e i 2000. Un posto sicuro, in cui non esistevano dati nè var, ma al primo giropalla lento si sentivano i mugugni del pubblico, che voleva le belle giocate e le botte. Quello è il mio calcio...
  10. Le statistiche sono il mio punto di non ritorno, quella cosa che mi pone a metà strada tra l'Allegriano duro e puro, e chi sogna il calcio moderno. Non riesco a guardare con interesse nè l'una, nè l'altra cosa, perché una mi pare la preistoria, e l'altra un futuro asettico e poco attraente.
  11. La seconda, ma solo se arrivasse un allenatore in grado di far bene. Del resto nel 2012, intenti a festeggiare, ci eravamo già scordati del triplete nerazzurro di due anni prima. Un rinnovo di Allegri lo paragono a un fermo amministrativo della mia auto, a una grandinata sul tetto di casa, a una grossa intolleranza alimentare che mi spunta dal nulla.
  12. Il topic è pieno di sentimento anti-interista, e lo potrei pure capire, perché anche di questo è fatto il tifo. Rendiamoci conto però, che vincono sempre e con tanti gol di scarto, senza andare mai in svantaggio. Subiscono poco, attaccano e difendono tutti insieme. Spalletti per fare una figura dignitosa all'Europeo dovrebbe poggiarsi sul loro blocco, schierando Bastoni e Acerbi in una difesa a tre, Dimarco a tutta fascia e barella in mezzo. Questa è l'unica ossatura seria che abbiamo nel campionato italiano. Invece andrà di 4-3-3 senza costrutto. Ora possiamo tornare a scrivere che Kean e più forte di Thuram, o che Kostic è un Dimarco senza tinta, però sappiamo tutti che non è vero. Dobbiamo darci da fare per allestire una buona squadra, darla in mano a un allenatore che abbia voglia di lavorare, e lottare per rimetterli dove sono abituati a stare...dietro di noi.
  13. Vero anche questo. Ai tempi si cercava di fare cassa spesso e volentieri.
  14. Il dato significativo è che almeno metà di queste partite le ha giocate totalmente svogliato e senza superare la metà campo. Irripetibile.
  15. Molti calciatori non brillano per intelligenza, si circondano di gente sbagliata, e il mix che ne consegue ha bruttissimi effetti. Pogba ha sempre fatto parte della scuderia Raiola, ed è bene ricordarsi che ai tempi del passaggio allo United, 25 mln di commissioni sono andati dritti in tasca a quest'ultimo. Poco gli è importato della carriera sportiva del suo assistito, perché nessuno sano di mente lascia quella Juve per andare in quello United. E Pogba ai tempi aveva 22 anni. Quindi si, ha sprecato gran parte della carriera, con un epilogo in linea con il resto della storia.
  16. Si, ormai la classifica è paragonabile a quella dello scorso anno, eppure non abbiamo avuto il doppio impegno, nè abbiamo subito cataclismi giudiziari che minano il morale della squadra (personalmente ho dato poco peso a questo alibi un anno fa). Facciamo i conti alla fine per onestà intellettuale e per essere il più oggettivi possibile, però la sostanza di questi tre anni sembra già abbastanza visibile. E non fa buon odore...
  17. Chi ti viene a quotare personalmente sbaglia, perché se tu sei contento e lo vieni a scrivere su questo sito, nessuno può dirti che stai facendo male. È ovvio. Allo stesso modo è lecito esprimere disappunto per quello che si vede in campo, o anche tenere la TV spenta come ho fatto io, rimanendo comunque tifoso della Juventus con eguale dignità di chiunque altro.
  18. Sono abbastanza convinto che se oggi la società annunciasse l'addio di Allegri a fine stagione, tutta la tifoseria farebbe il tifo da qui a Maggio. Il fatto di non vedere una via d'uscita, invece, antepone il nervoso e lo sconforto alla vittoria di questa o quella partita. Non ha colpe chi non è entusiasta, non ha colpe chi gode per questo risultato. Ma per molti non è semplice accettare di andare avanti con questa guida tecnica. Tre anni così sono lunghi, pensare di farne altri va contro ogni più pessimistica previsione.
  19. Ho evitato accuratamente di accendere la TV per non rovinarmi il pranzo domenicale. Poi leggo le parole di Giuntoli e il pranzo mi va di traverso ugualmente.
  20. La parte in grassetto è praticamente incontestabile. Io credo che al netto di risultati al di sopra della media italiana, ci sia mancato quel qualcosa per fare lo scatto decisivo nel momento di massima espansione economica. Abbiamo fatto un percorso ammirevole dal 2011 al 2018, in un contesto, come quello italiano, che è un vero e proprio pantano che impedisce di avere progetti e ambizioni seri. Poi abbiamo provato a darci quel taglio internazionale puntando tutto sul giocatore più influente del momento, una cosa del tutto inedita per una società pragmatica come la nostra. Il risultato complessivo è stato deludente, con strascichi che fatichiamo a smaltire ancora oggi. Quindi, il tentativo di creare una Juventus diversa in effetti è stato fatto. L'esperimento è sostanzialmente fallito e siamo tornati a rifugiarci negli ideali più rassicuranti che conosciamo (Allegri, calcio pratico ecc.). In effetti uno dei nostri problemi è che vogliamo tutto. Risultati, gioco e concretezza, e se i nostri dirigenti spendono male i soldi glielo rinfacciamo a lungo. Vogliamo i campioni, ma se costano troppo ci dà fastidio. Vogliamo i giovani, ma se sbagliano non li sappiamo aspettare. Volevamo la Juve moderna e poi abbiamo accusato Andrea Agnelli di deliri di onnipotenza. Io stesso ho opinioni molto contrastanti in merito. Sono ben stufo di Allegri, ma non mi sento affatto rassicurato dal nome di Thiago Motta... Questi topic sono molto molto interessanti quando li affrontiamo con i toni giusti.
  21. Rivedo molte delle mie opinioni su ciò che hai scritto, tranne una. La BBC mi ha reso molto orgoglioso e mi è dispiaciuto da matti, in particolare per quel blocco di giocatori tra porta e difesa, che non siano riusciti ad avere anche un'affermazione in campo internazionale con i nostri colori. Però è vero, lo abbiamo reso il tratto distintivo della nostra storia recente, con gli effetti collaterali che vediamo tutt'oggi, quando in campo invece, si potevano apprezzare anche molte altre cose di valore.
  22. Comunque, Chiellini o no (mai direi qualcosa contro Re Giorgio, e sono sicuro sarà un grande dirigente) la narrazione recente è che la Juve quando vince deve anche un po' soffrire. Non è una novità in senso assoluto, perché una squadra che ha un DNA fatto di ardore e cattiveria agonistica finisce per conoscere anche partite di sofferenza (qualcuno ricorderà la mitica coppa uefa vinta a bilbao, e se ne potrebbero citare tante altre). Diciamo che negli ultimi anni la cosa è sfuggita un po' di mano, e forse è proprio per questo che sono nati tanti e tanti equivoci che ci portiamo dietro da boh...2018?
  23. Cr7 ha cominciato a giocare punta centrale nello United di Ferguson del 2008, ruotando spesso la posizione con Tevez e Rooney. Il passaggio da ala nel 4-4-2 a servizio di due punte, a terminale d'attacco (pur mobile rispetto a quello che avremmo visto dopo) è proprio un'idea di Sir Alex, e secondo me a qualcosa è servito. Comunque siamo su toni troppo pacati, è giusto che ti dedichi a scambi più aspri. La mia missione si conclude qui.
  24. È un piacere anche per me, se fossimo tutti d'accordo su ogni cosa il forum avrebbe poche ragioni d'esistere. Sull'ultimo punto ti faccio una domanda, che non è assolutamente provocatoria. Che spiegazioni provi a dare quando talenti epocali come Messi e CR7, con un cambio ruolo aumentano progressivamente i propri numeri? O lo stesso Ibra, che negli anni interisti, ahinoi, ha palesemente migliorato le abilità in fase realizzativa? Io ci vedo la saggezza di un allenatore che capisce cosa fare e quando con un talento di grande portata. Non credo tanto al giocatore che si gestisce da solo, salvo alcuni casi.
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