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PsychoII

Tifoso Juventus
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  1. PsychoII

    DEJAN KULUSEVSKI

    Secondo me, Kulusevski ha le potenzialita di diventare un rifinitore di altissimo livello. Sa smarcarsi perfettamente tra le linee con movimenti/contromovimenti, per procurarsi lo spazio-tempo in zona rifinitura, cosa che si e'vista anche contro la Dinamo. Ottimi tempi e dosaggio del passaggio. Ed appunto, non c'entra il ruolo, semplicemente le dinamiche del nostro gioco li devono permettere di smarcarsi in zona rifinitura. E siccome giovane, sara quello chiamato ad ''adattarsi'' di piu. E'una cosa logica e naturale. Non puoi chiedere di ''adattarsi'' a Ronaldo e Dybala, e non possono avere tutti liberta di movimento. Si deve migliorare nel primo controllo e vorrei valutare meglio le sue modalita di dribbling. Tralatro, possiede anche sensibilita di piede, puo utilizzare sia la suola, l'esterno e l'interno del piede in gestione palla, in modo efficace. Secondo me, pero non e'affatto monopiede. Un giocatore che dosa cosi perfettamente il passaggio per Chiesa nel gol contro il Crotone, significa che possiede un'ottimo controllo del suo piede debole. In ogni caso, controllo e uso del piede, non sono la stessa cosa. Contro la Dinamo poi, ha sbagliato qualsiasi giocata che ha fatto con il destro (uno-due lungo con Cuadrado, primo controllo approssimativo che permette all'avversario di chiuderlo in pressione tra le linee etc.).
  2. Pirlo nella conferenza post Dinamo: ''Questo sistema di gioco e'quello che stiamo provando da inizio stagione, ma ricambiano ogni tanto gli interpreti, perche son quelli che mi ritrovo poi a disposizione...'' Minuto 0:47 del video seguente:
  3. @joyce Per esempio, ieri Chiellini finche era in campo, e'stato lui in posizione centrale e non Bonucci come successo nelle precedenti partite. Forse Pirlo, voleva anticipi piu aggressivi in quella zona, ed infatti da una tale uscita di Chiellini in zona centrale e conseguente apertura nasce l'azione del tiro di Chiesa. Ma questo non significa che le linee guida sono state cambiate. Si sono mischiati semplicemente gli interpreti, che in base alle loro caratteristiche possono offrire cose diverse in zone diverse.
  4. Puo essere joyce, un giocatore non puo fare esattamente la stessa identica cosa in partite diverse. Ma in linea generale, le scalate di Chiesa nelle due partite erano analoghe. Dopo ci puo essere una correlazione diversa tra altezza del recupero palla e posizionamento del giocatore tra partita e partita. Per esempio, siccome ieri eravamo piu compatti, potevi tenere Chiesa leggermente piu alto per favorire la transizione, proprio come faceva per esempio Deschamps con Mbappe in Francia. Ma la connessione e'rimasta la stessa (Danilo/Chiesa a destra contro il Crotone, Danilo/Chiesa a sinistra contro Dynamo), non sono state effetuate sovrapposizioni in questa catena in entrambe le partite, e Danilo rimaneva basso e stretto sia in fase di construzione che consolidamento.
  5. Secondo me, le scalate richieste da Chiesa erano le stesse, semplicemente contro il Crotone non aveva appreso i tempi di pressione. Anzi, contro il Crotone, Danilo e'stato attaccato in inferiorita, perche Chiesa si trovava alto, dopo una pressione saltata. Comunque, i tempi di pressione cambiano anche in base agli avversari (sia per disposizione che qualita tecniche), o anche in base all'inerzia della partita. Per esempio, per adesso, nel pressare una difesa a tre, abbiamo riscontrato dei grossi problemi. Secondo me, la confusione nel valutare il gioco della Juve, nasce dalla scarsa reattivita dimostrata dai bianconeri nelle ultime partite. Per esempio, contro la Roma, il nostro posizionamento poteva essere corretto e cosi rimanere in superiorita numerica, ma dopo 20 metri, per scarsa reattivita, questo svantaggio spariva. Ma in una squadra che vuole puntare sulla riaggressione, la reattivita va valutata principalmente sull'attacco della seconda palla e nel pressare la terza palla. Queste sono questioni di micro-strutture e micro-dynamics. La partita contro il Crotone ha evidenziato proprio questo difetto. Anzi, in certe situazioni il nostro posizionamento per la conquista della seconda palla era ottimale, ma arrivavano spesso i giocatori del Crotone primi sul pallone (anche da posizioni sopra la linea della palla o per esempio da rimesse laterali) per scarsa reattivita dei nostri. Queste dinamiche non c'entrano nulla con il modulo. Questione di determinazione e reattivita.
  6. Ciao filippo, Avevo scritto qualcosa sul topic del giocatore. Se ti interessa: In ogni caso hai perfettamente ragione, e'ancora presto per valutare in modo preciso, quindi il mio commento prendilo con le pinze, non come un giudizio definitivo. Tu pero, che cosa ne pensi sul giocatore?
  7. Ciao joyce, non confoderti, e'semplicemente stata invertita l'assimetria. Le idee/strutture/movimenti/dinamiche ricercate sono rimaste sempre le stesse. Ovviamente i risultati non possono essere uguali, siccome questa e'una stagione particolare anche per tempi di lavoro a disposizione. Ma sostanzialmente abbiamo giocato allo stesso modo in tutte le partite finora.
  8. Ciao Marcello, secondo me, e'stata una scelta giusta, siccome Pirlo dopo Crotone, aveva evidenziato una scarsa esecuzione nei tempi di pressione. Precisamente aveva parlato di uscite in anticipo di Chiesa sul terzo centrale, senza aspettare l'uscita sull'esterno. Questo poi creava indecisione nelle uscite dei giocatori della seconda e terza linea. Tralatro e'mancata anche l'intesa nelle scalate tra Danilo/Chiesa. E dopo Crotone, con solo domenica e lunedi a disposizione (inclusi scarico e viaggio), sicuramente Pirlo e e staff non avevano i tempi per lavorarci. Quindi, una pressione piu conservativa era la scelta giusta. Tralatro era giusta anche come scelta tattica, siccome la zona di recupero palla si abbassava, e cosi i vari Morata/Chiesa avevano piu campo per attaccarlo prendendo velocita.
  9. Ragazzi, la Juve in tutte e quattro le partite ha giocato allo stesso identico modo, ripeto allo stesso identico modo. Le linee guida e le strutture ricercate sono sempre le stesse. Si lavora su una strada precisa. Semplicemente Pirlo ha mischiato gli interpreti, ma ripeto il modello di gioco e'sempre stato lo stesso. In alcune partite abbiamo avuto problemi, perche siamo ancora agli inizi, la reattivita specialmente contro Crotone/Roma e'venuta a mancare, per non parlare di intesa/sincronizzazione sia in fase di possesso e non. Quando miglioreremo nelle micro-dynamics, allora saremo piu fluidi. Ripeto, per l'ennesima volta, in tutte e quattro le partite, abbiamo giocato nello stesso modo.
  10. Ciao Brad, e'vero, e'ancora presto per giudicare. La mia preoccupazione nasce principalmente ascoltando Pirlo, ed in passato Gagliardi e Baronio, cioe 3 su 4 (Tudor non lo conosco come allenatore) di quelli che prendono le decisioni a livello strategico/tattico. Poi, la mia e'una preoccupazione da tifoso, per qualche motivo mi e'stata trasmessa questa sensazione. Da buon tifoso, anche io sono umorale. Comunque il mio post voleva essere uno spunto di riflessione, condivisibile o meno. Condivido che il Pirlo-allenatore non lo conosce ancora nessuno. Lontano da ''-ismo'' di qualsiasi tipo.
  11. Ciao mik.mac, Si, hai ragione. Ho editato il post. Ti ringrazio per la gentile segnalazione.
  12. La mia piu grande preoccupazione per quanto riguarda Pirlo non riguarda il gioco, ne la tattica, nemmeno il modulo etc., ma nasce dal dubbio che il pensiero calcistico di Andrea soffra dalla sindrome del ''auto-scopo'', sindrome che tralatro viene riscontrata in molti aspetti della societa moderna. Mi spiego, introducendo nel discorso, un confronto con un'altro neo-allenatore, Gattuso. Nel 2016 Gattuso faceva le seguenti dichiarazioni: "Barcellona e Guardiola hanno creato dei mostri nelle società e tra gli allenatori - ha dichiarato il tecnico del Pisa - Il calcio italiano ultimamente si è un po' snaturato ed è andato a copiare gli altri, perdendo parte della sua cultura difensiva, legata alle marcature e alla bravura del portiere". "GIOCO ALL'ITALIANA NON È DA BUTTARE" - "Bisogna cambiare, è giusto, ma perché non mantenere quello in cui siamo stati bravi per tantissimi anni? - chiede Gattuso - Del resto, abbiamo quattro stelle sul petto. Oggi tanti allenatori usciti da Coverciano stanno facendo ottime cose, quindi non è tutto da buttare ciò che da 50 anni a questa parte si è proposto. Del resto Mourinho e Simeone che calcio propongono?". "ALLENARE È PIÙ DIFFICILE CHE GIOCARE" - Per quanto riguarda i tanti ex calciatori, tra cui c'è anche lo stesso Gattuso, che hanno intrapreso la carriera da allenatori, Ringhio ammette: "Per fare questo mestiere non basta essere stato un grandissimo giocatore - ha aggiunto l'ex centrocampista rossonero - Bisogna capire chi hai di fronte, esprimersi nel modo giusto ed essere coerenti. Secondo me è molto più facile giocare a calcio che fare l'allenatore". Caro Ringhio, solo per la frase ''Guardiola ha creato mostri...'', sei un degno sostenitore della seguente citazione (ma veramente un degno sostenitore): “One must shed the bad taste of wanting to agree with many” ~ Friedrich Nietzsche. Nel 2020, Gattuso ha messo in pratica questa sua visione. Il Napoli e'diventata una squadra che arriva in porta in pochi secondi, senza disdegnare anche la palla lunga. Alcuni dati: (Immagine presa dal profilo twitter ''Calcio Datato''). Più alta percentuale di lanci lunghi dall' Ottobre 2019, più bassa media di passaggi per possesso dal Dicembre 2019, più alto numero di tiri in porta dal Marzo 2018. Gattuso si dimostra di essere un'allenatore che studia, elabora ed applica in modo efficace una varieta di idee. Questa sua multi-dimensionalita si vede chiaramente dall'azione del primo tiro di Lozano nella vittoria 4-1 contro l'Atalanta, minuto 0:15 del video seguente: Osservate bene questa azione, perche non e'affatto casuale. In fase di costruzione, il portiere prende una pausa, attirando gli avversari a prendere i propri riferimenti nel loro pressing ultra-offensivo, lasciando cosi spazi indietro. Il fatto che questa azione sia studiata, si vede dal movement-trigger, che fa scattare il movimento di Politano sul lancio del portiere (interessante anche la posizione di partenza, per poter sfruttare anche una eventuale superiorita dinamica, non solo posizionale). Dopo che Politano viene lanciato, Gattuso sa che un difensore dell'Atalanta rimane libero per coprire la profondita, il che significa che ci sara spazio tra le linee, spazio da dove effetua il tiro Lozano, con Osimhen e Mertens a manipolare le marcature a uomo. Una azione da manuale per come vengono manipolati struttura e riferimenti difensivi dell'avversario dalla fase di costruzione (dettaglio importantissimo). Questa azione fa di Gattuso un'allenatore moderno. Perche? Perche percepisce la fase di costruzione in modo multi-dimensionale, ed e'capace di ricercare una varieta di soluzioni in base all'avversario. A differenza di Sarri, che percepiva la fase di costruzione in modo singolare e monotematico, ed infatti, Sarri era uno che andava in conferenza e si specchiava sul dato che la Juve era la prima squadra in Serie A per passaggi corti riusciti in fase di costruzione, dato che non ha nessuna rilevanza pratica. Ma il calcio raccontato descriveva come moderno ed innovativo Sarri con il suo pensiero calcistico singolare e monotematico e Gattuso come catenacciaro. Ma arriviamo al succo del discorso, la sindrome del ''auto-scopo''. Questa e'la sindrome della quale soffre il concetto di ''ironia'' come descritto da David Foster Wallace: ''Irony and cynicism were just what the U.S. hypocrisy of the fifties and sixties called for. That’s what made the early postmodernists great artists. The great thing about irony is that it splits things apart, gets up above them so we can see the flaws and hypocrisies and duplicates. The virtuous always triumph? Ward Cleaver is the prototypical fifties father? “Sure.” Sarcasm, parody, absurdism and irony are great ways to strip off stuff’s mask and show the unpleasant reality behind it. The problem is that once the rules of art are debunked, and once the unpleasant realities the irony diagnoses are revealed and diagnosed, “then” what do we do? Irony’s useful for debunking illusions, but most of the illusion-debunking in the U.S. has now been done and redone. Once everybody knows that equality of opportunity is bunk and Mike Brady’s bunk and Just Say No is bunk, now what do we do? All we seem to want to do is keep ridiculing the stuff. Postmodern irony and cynicism’s become an end in itself, a measure of hip sophistication and literary savvy. Few artists dare to try to talk about ways of working toward redeeming what’s wrong, because they’ll look sentimental and naive to all the weary ironists. Irony’s gone from liberating to enslaving. There’s some great essay somewhere that has a line about irony being the song of the prisoner who’s come to love his cage. Wallace descrive la trasformazione dell'ironia in autoscopo (''become an end in itself...'', come dice testualmente), nel senso che gli artisti non la utilizzano piu come arma di diagnosi della realta, ma come auto-scopo, cioe ''essere ironici solo per il bene di essere ironici''. Il pensiero calcistico di molti allenatori contemporanei soffre da questa stessa sindrome. Gli allenatori non sono moderni/iinnovativi, nel senso di ricercare nuove soluzioni grazie a conoscenze contemporanee da vari settori (come per esempio neuroscienze, performance etc.) , ma si prova ad ''essere moderni/innovativi solo per il bene di essere moderni/innovativi''. Ma quante volte avete letto i termini ''moderno'', ''innovativo'' nei vari siti, blog, articoli etc.? Ormai ho smesso di contare. Ma veramente si crede che l'innovazione viene acquisita con qualsiasi micro-configurazione applicata? Ormai questi termini vengono abusati dal calcio raccontato in modo vergognoso. Ed e'propria questa la mia piu grande preoccupazione, che Pirlo e staff, siccome ''giovani'' allenatori alla loro prima grande opportunita di ''dimostrare'', sentono addosso la necessita di ''stupire'', applicando ''per forza'' idee (presunte) innovative. Non nasce cosi la vera innovazione. Caro Andrea, stai lontano dalla sindrome del ''auto-scopo'', e limitati a fare l'allenatore di una grande squadra, non il guru di un presunto ''calcio moderno''. I guru esistono solo nel calcio raccontato.
  13. Arthur e'un giocatore agile, abilissimo nella protezione palla e nella resistenza al pressing avversario. Giocatore del baricentro basso, con ottimo equilibrio, sensibilita di piede, mobilita nei fianchi straordinaria, che li permette di eseguire cambi di direzione rapidi, forza ed elasticita muscolare per poter interscambiare con frequenza elevata tra arresti e mini-accelerazioni durante queste azioni di gioco. Ma i suoi punti forti, sono allo stesso tempo anche i suoi punti deboli (come succede molte volte). Prima di tutto, bisogna valutare se Arthur fa iper-affidamento a queste sue capacita, e cosi per esempio, invece di ricercare uno spazio libero per smarcarsi, preferisce attirare il pressing (caratteristica principale del brasiliano e molto probabilmente anche ''comfort zone'') per agirare l'avversario, facendo pero saltare un'occasione per guadagnare superiorita posizionale. Secondo, questo modo di giocare di Arthur e'molto avventuroso, quindi sicuramente perdera palloni sanguinosi, e qui servira un meccanismo di copertura notevole, ma allo stesso tempo, e'anche un modo di giocare molto dispendioso a livello energetico, nel campionato italiano ancora di piu, siccome e'piu fisico rispetto a quello spagnolo, e cosi dovra spendere ulteriori energie in frequenti contatti fisici. In Spagna durava piu o meno 60'minuti, dettaglio da valutare attentamente. Tralatro, mi e'sembrato di essere anche abbastanza monopiede. Vorrei aggiungere anche una piccola provocazione: Contate i giorni fin quando qualcuno scrivera il classico pregiudizio ''Arthur si limita al passaggino...'', proprio come succedeva con Pjanic. Perche se il bosniaco veniva spesso confrontato con Pirlo e ne usciva con le osse rotte, Arthur in un paragone analogo con Xavi (sui passaggini semplici e all'indietro) ne esce annichilito. Tanto per fare un confronto tra Pjanic ed Arthur: Stagione 2019/20 Forward Passes Per 90: Pjanic: 21.32 Arthur: 15.67 E Arthur giocava in una squadra molto piu offensiva e toccava piu o meno gli stessi palloni di Pjanic. Qui sotto i dati completi (presi dall'articolo seguente: https://totalfootballanalysis.com/article/is-arthur-a-right-choice-for-juventus-scout-report-tactical-analysis-tactics) In ogni caso, Arthur e'un giocatore abilissimo tecnicamente, ma la differenza coi fuoriclasse del tipo Pirlo, Xavi etc. non si trova nei piedi, ma a livello percettivo, attentivo e decisionale. Il vero fuoriclasse ha una visione fuori dal comune, e di solito la grande differenza tra la visione di un fuoriclasse e quella di un giocatore ottimo, si trova nel ''reaction time'' della visione periferica. Questo perche nel campo della visione periferica non vengono esattamente percepiti interi oggetti etc., ma informazioni limitate (''shadows'' e ''splashes''), nonostante cio, i veri fuoriclasse riescono a riconoscere gli stimoli proventienti dal campo della visione periferica, con un ''reaction time'' minimo. Quindi, un fuoriclasse possiede capacita di anticipazione, di riconoscimento ''patterns'', di valutazione delle probabilita situazionali, fuori dal comune, tutto correlato ad un ''focus attentivo'' molto ampio. Il fuoriclasse a livello di concentrazione ed attenzione, e'capace di utilizzare tutte le componenti, quindi, si fa riferimento sia all'attenzione selettiva che distribuita etc., siccome ogni componente possiede sia pro che contro. Il fuoriclasse nel proprio ''focus attentivo'', e'capace di percepire tranquillamente variabili che cambiano all'ultimo istante e cosi integrarle nel processo decisionale. Per fare un esempio pratico, nel video qui sotto (minuto 0:12), Everton (se non mi sbaglio) non riesce a percepisce lo smarcamento all'ultimo istante del suo compango diretto dietro le linee (difetto di attenzione distribuita), e cosi si limita al passaggio semplice al compagno vicino (in questo caso Arthur): I veri fuoriclasse, questa variabile (smarcamento all'ultimo istante), riescono sia a percepirla che ad integrarla nel proprio processo decisionale, pur avendo a disposizione un margine di tempo ridotto.
  14. Una cosa che e'stata poco sottolineata, ma che secondo me, e'stata una della cose da ''sperimentare'', era il coinvolgimento di Szczesny in fase di costruzione. Ieri non abbiamo costruito esattamente a tre, forse anche per difficolta imposte dall'avversario, Ramsey spesso si e'abbassato per aiutare, mentre Szczesny e'stato incitato piu volte alla conduzione. Si puo sentire dal fondo, credo Baronio, urlare ''portala, portala'' nella seguente azione di gioco: Credo che si ricerchi una trasformazione di Szczesny in una sorta di Ter Stegen/Neuer. Sicuramente il polacco non e'ai loro livelli coi piedi, ma lo ritengo di livello medio-alto sotto questo aspetto. P.S. Imagine presa dall'articolo: https://www.ateralbus.it/cinque-cose-negative-di-roma-juventus-analisi-serie-a/
  15. OK. Allora rimaniamo sulla tua iniziale riflessione. Una cosa e'fare l'esterno di ruolo (come succede per esempio nelle squadre di Conte), un altra cosa e'occupare le zone esterne in certe strutture di gioco. Proprio per sottolineare questa importante differenza, ho introdotto il termine ''strutture'' nella discussione. E nel secondo caso, gli ''esterni'' a piede invertito li vedi molto spesso. Poi, ripeto, bisogna, valutare se i nostri lo possono fare o se il modo migliore per sfruttarli, ma di esempi pratici ce ne sono migliaia.
  16. Ma guarda che le stesse strutture le puoi adottare giocando in modo diverso. Contro l'Atletico, in casa, le strutture erano indentiche (3-2-5 in fase offensiva) ed hai fatto un gioco diretto, concentrato sui cross. Hai vinto 3-0. Il City sfrutta gli inserimenti delle mezzali negli spazi intermedi etc.etc.etc... Pirlo applica concetti di gioco di posizione. Quindi, certe strutture le vedremo in campo, perche in settimana si fa un certo tipo di lavoro. Il 3-2-5 ti offre la possibilita di schierare il ''midefield-box'' per sfruttare meglio la diagonalita e avere un orientamento piu ottimale, per agevolare la rapidita di esecuzione nelle ricezione dei filtranti. Piu il concetto di superiorita numerica sulla linea... Ovviamente, tutto questo bisonga valutarlo se verra materializzato sul campo con le nostre risorse umane a disposizione... E'ancora presto per giudicare. In realta, i primi giudizi si possono dare verso gennaio/febbraio.
  17. Non e'esattamente cosi. Dipendeva dalla situazione. La prima linea era spesso composta da Ramsey/Morata/Ronaldo, con la seconda composta da McKennie/Rabiot/Kulu (un po sfalsata). Dipendeva se uno della prima linea usciva sul portiere, mentre la Roma giocava con tre centrali, l'altezza di Spinazzola e dove era il pallone. Personalmente non ho visto gravi errori in pressione per quanto riguarda i riferimenti, ma i tempi.
  18. Non abbiamo giocato con il 3-5-2. Primo, Kulusevski non ha giocato a tutta fascia. Giocare a tutta fascia significa scalare su tutte le linee, cosa che lo svedese non ha fatto, al contrario di Cuadrado. Si adottano strutture in fasi di gioco, cosa diversa. La nostra e' il 3-2-5 in fase offensiva, con i 5 alti sulla linea avversaria. Ed in questa struttura i piedi invertiti li vedi molto spesso. Esempio pratico? Guardiola con Sterling/David Sivla/Aguero/De Bruyne/Bernardo Silva che occupano questi corridoi in fase offensiva.
  19. Pirlo anche ieri sera ha fatto la stessa cosa con la Sampdoria, nel senso che ha ricercato le stesse strutture nelle varie fasi di gioco (con alcune eccezioni in fase di pressione) e ha provato ad attuare gli stessi principi base, cioe filtranti, riaggressione e strutture preventive. Semplicemente ha cambiato certi interpreti, scelte che pero avevano la loro logica. L'alternativa a Cuadrado era pur sempre Frabotta, sostenere che sarebbe stata per forza una scelta migliore, mi pare un giudizio azzardato. Ripeto, si ragiona sempre di strutture. Voleva uno forte nell'uno contro uno per ''sfalsare'' (termine utilizzato da Pirlo) la difesa della Roma. Nella Fiorentina Cuadrado giocava spesso alto a sinistra, e se mi ricordo bene in quel ruolo ha fatto il maggior numero di gol nella sua carriera. La scelta di Cuadrado ovviamente e'stata una ''forzatura'' (per mancanza di alternative piu valide), ma con la sua logica. Per quanto riguarda Kulusesvki, e'stato provato cosi perche e'prossimo l'integramento di Dybala, i quali hanno zone e movimenti che si sovrappongo. Ma anche lo stesso svedese ha le sue colpe. In situazioni di uno contro uno, con copertura preventiva distante (quindi con eseguzione della diagonale lunga), lo svedese non ha mai provato di saltare il diretto avversario. E in queste situazioni e posizioni si trovera anche se giochera nei ''3 stretti e centrali nei corridoi offensivi'', siccome i giocatori sono in continuo movimento. Non puo essere cosi ''timido''. La difesa a tre, schierata bassa, e'sempre il miglior modo per contrapporsi alle strutture ricercate da Pirlo.
  20. Con Pirlo, si e'visto realmente il concetto di fluidita. Mentre Sarri si focalizzava sulla ''specializzazione dei ruoli'', ieri parlare di ruoli e' riduttivo. E faccio un esempio pratico: nel minuto 22', in fase di riciclaggio del possesso/costruzione, Rabiot diventa centrale e Bonucci si smarca dietro la linea come mediano. Queste cose non le vedevi con Sarri, che allenava piu triggers codificati. Per quanto riguarda la valutazione del pressing, ad inizio stagione e'meglio limitarsi alla valutazione mentale e tecnica. Quella tattica arrivera con il tempo, perche bisogna sviluppare i componenti di intesa ed intensita. A livello mentale eravamo aggressivi a tutto campo. Mi ricordo Baronio urlare ''non si gira'', in un raddoppio di marcatura sull'esterno della nostra area. Perche si puo essere aggressivi anche bassi. A livello tecnico invece, ho visto specialmente da Rabiot effetuare delle uscite aggressive sull'avversario con ''covershadow'' incorporato per schermare la linea. Un senso di posizione davvero elevato quello espresso dal francese. La Juve si focalizzera sulla riaggressione, non sul pressing. Difficilmente si vedra pressing ultra-offensivo. Pirlo lo ha detto chiaramente, priorita hanno le strutture preventive. Il termine preventivo, sara la parola-chiave del nostro gioco, in questa stagione.
  21. McKennie, giocatore davvero elastico e reattivo. Ma la vera capacita di un giocatore del genere, si vede dal suo livello di anticipazione nei tempi di intervento. Ha un'ottima lettura dei body-patterns e della postura dell'avversario. Andate a vedere come prevede la giocata, quando ruba la palla a centrocampo in scivolata, per poi far ripartire l'azione in contropiede o al 73'come legge la postura dell'avversario per un intercetto pulito. Pero, si e'visto come sia un giocatore giovane. Il continuo pressing e tackles su 4-5 giocatori contemporaneamente, che fanno brillare gli occhi ai tifosi, le squadre dominanti tecnicamente, capaci di possessi strategici, ti creano il buco e aggrediscono lo spazio prima che tu ci capisci qualcosa. Serve lavoro e esperienza. Poi, Pirlo ha parlato dei palloni sbagliati di McKennie a centrocampo. Per quanto mi riguarda, la cosa nella quale si deve migliorare McKennie, non e'tanto il palleggio, ma il ''transition touch'' (cioe intercetto e passaggio incorporato, seconda palla e passaggio incorporato etc.), caratteristica nella quale eccelle un tale Casemiro, dal quale partono ''in silenzio'' molte transizioni del Real.
  22. Ciao Don, Condivido il tuo discorso. Lo sai quali sono gli allenatori che spesso urlano dalla panchina? Quelli che hanno il joystick in mano, stile Conte e Gasperini. Gasperini ha fatto un'ottimo lavoro con l'Atalanta, ma rimane un'allenatore dogmatico. Ti ricordi il gol dell'Atalanta allo Stadium, post lockdown? In quella precisa azione, Gasperini urla ''chiudi il triangolo''.... Personalmente, preferisco gli allenatori che lasciano liberta interpretativa ai propri calciatori, invece di urlarli sempre cosa fare. Da questo punto di vista, Pirlo mi e'piaciuto molto. I calciatori si sviluppano in allenamento. In campo, li dai fiducia...
  23. Ciao Cene, Secondo me, invece, il pressing quando perdi palla, cioe la riaggressione, e'tra le fasi piu difficili da interpretare, perche e'estremamente caotica. In fase di riaggressione il ''reaction time'' sia a livello percettivo che decisionale e'ampiamente ridotto, rispetto al pressing alto organizzato. Secondo me, il problema dello scorso anno, e'che la nostra organizzazione in fase di riaggressione costringeva i nostri centrocampisti a sforzi sovvraumani. Ma i centrocampisti sono appunto degli essere umani, non dei robot. E quindi, si notava spesso che i nostri centrocampisti reagivano in tempo e correttamente sui propri riferimenti in fase di riaggressione, ma la prima linea non li supportava. E cosi, il centrocampista di turno era costretto a rileggere la situazione ed attaccare il nuovo riferimento lasciato libero dall'attaccante. Ma questa dinamica creava un ''controtempo'' da sfruttare dall'avversario in fase di uscita. E tu non puoi piu continuare ad aggredire in avanti, se l'avversario si ritrova con palla scoperta per 2-3 secondi. Li inizi a correre all'indietro e cercare di avviare azioni ritardatrici, ovviamente in base alla situazione, se in inferiorita, parita o superiorita numerica.
  24. Ciao dal1982, ti rispondo qui, che tanto Sarri ormai fa parte del passato. Personalmente, Gasperini mi e'sempre piaciuto per le sue idee, ma anche molti addetti ai lavori, cioe allenatori alle prime armi, imparano studiando i suoi concetti di gioco. Secondo me, pero, avrebbe gli stessi difetti di Sarri: schematico, non ha esperienza nel gestire un gruppo stellare da TOP club e si trova in eta avanzata per cambiare. In sintesi, grandissimo allenatore per idee, ma inadatto ad alti livelli.
  25. Ciao Marcello, qui, todo bien. E tu? Secondo me, ci puo stare, come ripeto sempre, qualsiasi soluzione tattica nel calcio e'valida. La questione e'saper poi interpretare gli ''input'' dal campo per evolverla e/o aggiustarla o lasciarla completamente. Vorrei precisare che Zaniolo e Kulusevski non li conosco benissimo, quindi ci possono essere degli errori nella mia valutazione. Capisco che cosa vuoi dire con la tua affermazione ''le assegnazioni sarebbero le stesse'', siccome in pratica sarebbe un 4-4-2. Ma secondo me, non e'esattamente cosi. Faccio un esempio. Matuidi in fase di pressing ha compiti da mezzala, mentre poi in fase difensiva da esterno. Nel modo che hai scritto le formazioni, anche se in entrambi i casi Zaniolo in fase difensiva avra compiti da esterno, in fase di pressing cosa fara? In base alla prima avra compiti da mezzala, in base alla seconda da esterno. Poi, devi ragionare chi tra Zaniolo/Kulusevski si trova meglio a sinistra sotto l'aspetto cognitivo/coordinativo. Per esempio dovresti analizzare la conduzione dei due giocatori, come avviene, dove viene spesso indirizzata in base alle zone del campo e quanto poi viene facilitata la giocata conseguente. Attualmente, aldila del ruolo, mi sembra che ad entrambi piace agire su ampie porzioni di campo, specialmente tra destra/centrodestra, senza avere un esterno puro da quella parte che li ostacola questa loro tendenza. Se li prendiamo entrambi, secondo me, almeno all'inizio, difficilmente li vedremo in campo contemporaneamente.
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