PASSIONE BIANCONERA 152 Joined: 18-Oct-2006 843 messaggi Inviato May 29, 2018 Impossibile dimenticare.... +39 respect Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
anakin112 48 Joined: 27-Jun-2011 559 messaggi Inviato May 29, 2018 21 minuti fa, Angel_of_war ha scritto: Questione spinosa. La quasi totalità dei tifosi non juventini pensa che non dovremmo avere quella coppa e non per rispetto ma semplicemente x toglierci un trofeo e sfotterci meglio. Loro non capiscono e non gli importa. Ma a noi si. Personalmente ho sempre creduto che quella partita non doveva essere giocata. Non dopo quello che era successo. Ma poiché lo è stata immagino sia giusto rivendicarla. E quindi esporla. Senza polemiche fratello. Non è questo il posto adatto. probabilmemte hai ragione sul fatto che non sia il post adatto se vuoi mi chiarisco in privato Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
cla78 159 Joined: 03-Jun-2005 1054 messaggi Inviato May 29, 2018 Non so pensare o parlare di questa tragedia senza gli occhi lucidi... Sarete sempre con noi. Lodevole l'iniziativa del Liverpool, qualcuno ha notizie sul fronte Juve? Ps: eterno disprezzo per chi usa i nostri 39 angeli per offenderci e sfotterci. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8900 Joined: 04-Apr-2006 136196 messaggi Inviato May 29, 2018 4 minuti fa, f_everBiancoNera ha scritto: In un altro topic @Socrates ha postato un'intervista ad un giocatore, Briaschi. Sezione il Romanzo Bianconero Capirete tante cose Qui -> https://bit.ly/2J9uHSb Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Angel_of_war 400 Joined: 27-Aug-2006 3314 messaggi Inviato May 29, 2018 47 minuti fa, anakin112 ha scritto: probabilmemte hai ragione sul fatto che non sia il post adatto se vuoi mi chiarisco in privato No, va bene così. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Angel_of_war 400 Joined: 27-Aug-2006 3314 messaggi Inviato May 29, 2018 9 minuti fa, f_everBiancoNera ha scritto: In un altro topic @Socrates ha postato un'intervista ad un giocatore, Briaschi. Sezione il Romanzo Bianconero Capirete tante cose Ho visto, grazie. Avevo già letto interviste che raccontavano più o meno le stesse cose. Ho visto tutto in tv quella sera, almeno quello che facevano vedere. Ero giovane ma forse non così tanto da non poter capire. Forse si poteva non giocare, probabilmente invece hanno fatto bene a farlo. Ma è anche x questo che quel trofeo è più nostro di molti altri. Perché è macchiato di sangue ma sangue di 39 angeli che erano li per tifare Juve. Ed è con orgoglio che va esposto. 1 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
anakin112 48 Joined: 27-Jun-2011 559 messaggi Inviato May 29, 2018 10 minuti fa, f_everBiancoNera ha scritto: Leggi l'articolo postato nella sezione il romanzo bianconero ho letto l intervista di briaschi che mi hai suggerito e mi sono documentato abbastanza su quella maledetta sera anche perche' avevo solo 5 anni. come mi ha fatto notare un altro utente non e' questo il posto x confrontarci. io cmq di fondo non considero mia quella coppa proprio per rispetto di quelle 39 persone e secondo la mia idea neanche la Juve dovrebbe farlo. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
cla78 159 Joined: 03-Jun-2005 1054 messaggi Inviato May 29, 2018 14 minuti fa, f_everBiancoNera ha scritto: Vedi nella pagina prima Oggi hanno dedicato una strada a loro Grazie,mi era sfuggito Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
anakin112 48 Joined: 27-Jun-2011 559 messaggi Inviato May 29, 2018 6 minuti fa, f_everBiancoNera ha scritto: Vabbè Ognuno la pensa come crede.... purtroppo aver ragione o meno non serve a niente in quanto sono morte 39 persone e il calcio con questo c'entra poco Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
siseneg 1709 Joined: 30-Jul-2005 6628 messaggi Inviato May 29, 2018 (modificato) 38 minutes ago, cla78 said: Non so pensare o parlare di questa tragedia senza gli occhi lucidi... Sarete sempre con noi. Lodevole l'iniziativa del Liverpool, qualcuno ha notizie sul fronte Juve? Ps: eterno disprezzo per chi usa i nostri 39 angeli per offenderci e sfotterci. anche la Juve ricorda, di seguito l'articolo pubblicato sul sito ufficiale Heysel, il ricordo è sempre vivo Sono trascorsi 33 anni da una delle notti più drammatiche della nostra storia Accadde tutto circa un’ora prima di Juventus-Liverpool. Il 29 maggio 1985, Bianconeri e Reds erano quasi pronti a scendere in campo per dare vita a un’emozionante Finale di Coppa dei Campioni, ma poco dopo le 19 successe qualcosa cui trovare un senso è difficile, anzi impossibile, anche oggi, a 33 anni di distanza. Successe tutto in pochi, pochissimi minuti: l’assalto di una frangia di esagitati hooligans, la folla che si spostò per cercare riparo ma trovò invece il crollo di parte del Settore Z dello stadio: un settore che, in memoria di quella notte di pazzia, non fu mai più ricostruito. Sono passati 33 anni ma è impossibile, ancora oggi, comprendere quello che successe. Capire come in un battito di ciglia una serata di festa si sia trasformata in una delle più immani tragedie della storia dello sport, come una notte di pallone, palpitazione, sorrisi e lacrime, legate però solo al calcio, si sia potuta trasformare in un lungo e straziante pianto. Lungo come il conteggio delle vittime, 39: i trentanove angeli dell’Heysel che sono sempre con noi. da http://www.juventus.com/it/news/news/2018/heysel--il-ricordo---sempre-vivo.php inoltre sempre sul sito della Juve c'è anche un articolo su una piazza a Torino alle vittime dell'Heysel, non pubblico l'intero articolo (roporto solo la foto) altrimenti il topic diventa troppo lungo il link è questo http://www.juventus.com/it/news/news/2018/intitolata-una-piazzetta-in-memoria-delle-vittime-dell-heysel.php Modificato May 29, 2018 da siseneg 1 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Juventino qui, bianconero l 533 Joined: 27-Aug-2006 6206 messaggi Inviato May 29, 2018 39 fratelli che non ci sono più il resto è ...... Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Tatanka38 4280 Joined: 11-Mar-2009 54703 messaggi Inviato May 29, 2018 (modificato) Mi pare che a Torino sia stata intitolata una via ai caduti dell'Heysel Edit: l'avevo sentito in radio,mi ero perso i post sull'avvenimento Modificato May 29, 2018 da Tatanka35 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
MadJ1897 2910 Joined: 09-Feb-2006 22165 messaggi Inviato May 29, 2018 In questi trenta e passa anni di tifo, ho sempre difeso, con le unghie e con i denti quel titolo..... E non perchè, ci siano particolari motivi di vanto per quella serata da tregenda...sia claro.....Semplicemente mi son sempre confrontato, con tifosi, a cui dei morti che perirono interessava relativamente(quante volte avrete sentito: la coppa piena di sangue verconia, er rigore fuori area, il giro di campo, l'esultanza di Platini..etc)perchè, prima, per loro, veniva il fatto che quella gara è stata giocata(su ordine dell'UEFA) e vinta dalla squadra sbagliata.....Avesse vinto i liverpool, tanti di questi pistolotti moralistici che sentite a ogni 3x2, non venivano fatti...Avrebbero, elaborato con le loro "fauci" qualche compatimento peloso, utile a pulirgli la coscienza... ......Dopodichè, non nascondo,che che quei festeggiamenti a Torino, e nelle piazze di tutta Italia(squadra e tifosi presenti, avevano tutto il diritto di reagire come meglio credevano..), restano una macchia indelebile per la nostra tifoseria..E quando ci toccano su quello, non mi sento di dargli tutti i torti.....Ma il titolo è stato vinto e onorato sul campo da calciatori, che hanno segnato un epoca per il calcio mondiale....questo deve essere claro.... 1 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
marcotardelli 823 Joined: 11-Jan-2010 4937 messaggi Inviato May 30, 2018 Il 29/5/2018 alle 07:55 , Ettore Press ha scritto: Provo ancora un po' di vergogna personale di quella sera, che lo ammetto non mi ha mai fatto stare sereno. Per un attimo ho anteposto la mia voglia di festeggiare alla tragedia, con la scusa puerile che non capivo bene cosa fosse successo. Per fortuna rientrata immediatamente nell'arco di un amen, e non ho fortunatamente messo neanche mezzo piede in strada. Ma solo aver pensato di farlo, non mi rende per niente onore. Mi scuso ancora adesso... È anche la prima volta che ne parlo, prima o poi dovevo farlo... Ettore , non siamo noi a dover giudicare . Io ad esempio , ero ragazzo , dopo la partita andai a letto deluso e triste , per quanto accaduto , per aver visto la Juve vincere la Coppa dei Campioni nella serata più tragica della storia sportiva . Ricordo e mi vergogno di aver sperato si giocasse . E poi tutte le giustificazioni che ci siamo dati , come quella che se avessimo giocato ci sarebbero stati altri incidenti , tutti pensieri che oggi rigetto con forza , perché è chiaro che non si doveva giocare quella sera , è stato un teatro dell'orrore . Come te mi vergogno anche io di aver pensato anche solo per un minuto al calcio e di aver esultato ( anche solo in silenzio senza proferire parola con chi era accanto a me ) al rigore di Platini . 1 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
cece 455 Joined: 08-Sep-2006 1012 messaggi Inviato May 30, 2018 Un abbraccio ai parenti sempre e per sempre. Perchè noi ricordiamo e abbiamo dolore ma loro sono quelli che hanno sofferto e soffrono in questi giorni. Bisogna sempre ricordare e mai dimenticare anche quando passano gli anni e si diventa anziani, e l'età fa aumentare l'ansia per queste cose e ti fa venire il magone quando pensi ad Andrea hai sui 10 anni. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
ilgobboviguardadallalto 835 Joined: 06-Apr-2016 3164 messaggi Inviato May 30, 2018 (modificato) Che dire.. c'è sempre tanta tristezza e tanta rabbia per quella tragedia.. è andato tutto storto quella sera.. RIP Modificato May 30, 2018 da ilgobboviguardadallalto Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
gianky99 8301 Joined: 18-Oct-2008 78769 messaggi Inviato May 30, 2018 (modificato) Amen... ricordo benissimo quel giorno, ho "rischiato" di esserci ma essendo ancora un pischello minorenne mancanza di soldi e di permessi mi fecero abbandonare il progetto... e quella è la coppa a cui tengo di più perché rappresenta un miliardo di cose oltre lo sport... Chiudo ricordando che molti hanno maledetto gli inglesi, e certo questi soggetti erano gente da galera, ma i veri responsabili di tutto questo, UEFA e Belgio se la sono passata in sordina scaricando le colpe agli altri, senza mai neanche chiedere scusa, e non hanno mai subito la punizione che meritavano... Modificato May 30, 2018 da gianky99 1 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
andrea 1686 Joined: 01-Jun-2005 4370 messaggi Inviato May 29 Le lezioni che ci può dare ancora l’Heysel · 24 mag 2025 Andrea Lorentini oggi è un collega, un giornalista sportivo. Figlio di Roberto, una delle vittime dell’Heysel e medaglia d’argento al valore civile per essere morto tentando di salvare un connazionale, e nipote di Otello, il quale fondò l’associazione tra le famiglie delle vittime di Bruxelles per affrontare il processo e ottenere giustizia dopo la strage dell’heysel. Nel 2015 ha rifondato l’associazione fra i Familiari delle Vittime dell’Heysel per più motivi. Difendere la memoria dei propri cari, troppo spesso offesi e vilipesi negli stadi e sui social media. Portare avanti progetti contro la violenza nello sport in scuole e università. Organizzare convegni, momenti di riflessione, giornate intorno al 29 maggio 1985 e alla strage dell’Heysel. “Uno spartiacque arrivato troppo presto. Quando ho perso mio padre avevo appena tre anni e quindi sono cresciuto, di fatto, orfano con tutte le conseguenze che ne possono derivare. Anche se avrò una gratitudine eterna per mia mamma e, soprattutto, per i miei nonni paterni, Otello e Liliana, per avere cresciuto me e mio fratello non facendoci pesare questa enorme assenza e garantendoci una vita sostanzialmente serena”. Perché nel 2015 hai deciso di (ri)fondare l’associazione fra i Familiari delle Vittime dell’heysel? “Per non disperdere l’eredità di Otello: il suo impegno civico nella lotta contro la violenza nello sport e quello per tenere viva la memoria delle vittime dell’Heysel in ogni sede, anche civile e penale. E sviluppare progetti di educazione civico-sportiva rivolti alle nuove generazioni per riempire di contenuti la memoria”. C'è un obiettivo non raggiunto cui tenevi particolarmente? “Una memoria condivisa con la Juventus. Ci abbiamo provato all’inizio del nostro percorso ad aprire un nuovo capitolo. Non ci siamo riusciti pienamente”. C’è un obiettivo ambizioso che cercherete di raggiungere in tutti i modi? “L’istituzione di una giornata nazionale contro la violenza nello sport”. Qual è stato, se c’è stato, il ruolo della Juventus nel processo di erudizione della memoria? “Come spiegavo prima, negli anni non ha avuto un ruolo proattivo come ci si poteva aspettare. Apprezzo, comunque, il fatto che la nuova società, nel quarantesimo anniversario, inaugurerà alla Continassa, in un luogo aperto al pubblico, un monumento in memoria dei 39 morti dell'Heysel" E la Figc? “Nell’ultimo decennio è stata presente. Nel 2015 abbiamo ritirato insieme all’associazione la maglia numero 39 della Nazionale con una cerimonia proprio allo stadio Heysel, oggi re Baldovino. Un gesto simbolico, ma di grande significato per testimoniare come quella triste pagina debba elevarsi a tragedia di un intero Paese. Nel 2024 quando gli azzurri sono tornati a giocare a Bruxelles hanno reso nuovamente omaggio alle vittime. Aggiungo che la maglia numero 39 è esposta al Museo del Calcio di Coverciano con il quale abbiamo attivato una fattiva collaborazione e per la quale ringrazio profondamente il presidente Matteo Marani, molto attento e sensibile alla memoria”. In quale preciso momento hai capito che (ri)fondare l’associazione fra i Familiari delle Vittime dell’heysel è stato fondamentale per raccogliere l’eredità della memoria? “Quando hanno iniziato a riconoscere l’associazione come un’entità istituzionale”. Gli inglesi, i tifosi del Liverpool in particolare, hanno sempre avuto un atteggiamento ambiguo su quello che è successo il 29 maggio 1985, dicendosi responsabili ma non colpevoli, cosa ne pensi? “Penso che sia un modo ipocrita di raccontare le cose. La responsabilità non è solo la loro, ma da condividere con Uefa e Belgio, però gli assassini materiali sono stati gli hooligans. Più colpevoli di così è difficile immaginarli”. Perché si confonde spesso la strage dell’Heysel con il tifo calcistico e a chi fa comodo? “Perché c’è poca conoscenza dei fatti e il pensiero comune e maggioritario è che le vittime fossero tutti tifosi juventini. Fa comodo a chi vuole usare l’Heysel come contrapposizione”. Da quali fake news devi difendere ciclicamente la memoria dell’Heysel? “Da quelle che parlano di vittime originate da scontri tra tifosi quando invece la dinamica di quello che è accaduto nel settore Z è fin troppo chiara”. Al di là dell’Heysel qual è l’eredità personale che ti ha trasmesso nonno Otello? “Il suo gesto di estremo altruismo è l’esempio più alto che potesse lasciarmi” “La speranza che la memoria trasmessa alle nuove generazioni serva per una convivenza civile migliore”. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
andrea 1686 Joined: 01-Jun-2005 4370 messaggi Inviato May 29 «L’Heysel? Ho ancora i brividi Così all’alba con De Michelis riportammo a casa gli italiani» Brunetta: pensavo che Gianni fosse morto, poi quel volo con 80 feriti Di Giovanni Viafora · 29 mag 2025 «Mi vengono ancora i brividi. Pensavo fosse un gioco di appuntamenti saltati, divenne l’inizio di un incubo». Renato Brunetta, oggi presidente del Cnel, era a Bruxelles quel 29 maggio 1985, la notte della strage dell’heysel: 39 morti (32 italiani), 600 feriti. Una piaga mai rimarginata. Era con Gianni De Michelis, allora ministro del Lavoro. Professore, cosa facevate là? «Eravamo in città per il semestre europeo di presidenza italiana. Gianni presiedeva la riunione dei ministri del Lavoro. Io ero il suo consigliere economico. Una giornata intensa, poi c’era quella partita come diversivo. Io non sono un grande tifoso, ma sa...». De Michelis andò allo stadio prima di lei? «Sì. Finita la parte formale, toccava a noi sherpa scrivere il documento finale in tre lingue. Gianni mi disse: “Vado, raggiungimi al secondo tempo”. Io restai. Lavoravamo con il bianchetto e la macchina da scrivere. Era un lavoro certosino, ma anche una routine collaudata. Il clima era quello del dovere che si compie, al servizio del proprio Paese». Poi? «Salgo in macchina, la radio trasmette notizie confuse. Vedo gente che corre per strada. Il tassista suggerisce di lasciar perdere. Mi convinco: tanto la partita stava finendo. Ero affamato, andai al ristorante. Dovevamo trovarci tutti lì dopo il match. Una tavolata prenotata in un locale elegante del centro, dovevano esserci nomi importanti: Kissinger, Agnelli, diplomatici, giornalisti. Nessuno però arrivava. Io, nell’attesa, divorai tutti i grissini, da solo». Quando ha capito che non era un semplice ritardo? «Alle 23.30, poi mezzanotte, ancora niente. Torno in albergo, chiedo al portiere com’è finita la partita. E lui: “Ma si vergogni, con quello che è successo!”. Lì capii. Rimasi pietrificato. Era tutto il giorno che non toccavo cibo, che non dormivo. In quel momento ho sentito la fatica più grande: quella della coscienza che si sveglia bruscamente». E De Michelis? «Nessuna notizia. Provo a chiamarlo, nulla. Provo l’ambasciata, nulla. Temo il peggio. Era l’epoca in cui non esistevano i cellulari. Verso le tre, tre e mezza, finalmente mi chiama. Anche lui era in ansia: pensava che fossi io il disperso. Ci abbracciammo nell’arresto”. la hall dell’albergo. Era stravolto, aveva gli occhi lucidi e il tono rotto». Che cosa le raccontò? «Che aveva visto tutto. Che si era trovato in mezzo a scene da incubo. Mi disse che a un certo punto, vedendo la polizia belga paralizzata, aveva tentato di dare ordini, indicazioni. Di aiutare. Ma un ufficiale lo minacciò: “O sta zitto o Allora si qualificò. Era Gianni: deciso, intelligente, pronto all’azione. Non ho dubbi che così salvò delle vite. Molti tornarono a casa anche grazie a lui». Nella sua ultima intervista prima di morire, rilasciata proprio al Corriere, Francesco Merloni di Ariston disse che si trovò negli spogliatoi con Boniperti e De Michelis. Boniperti non voleva giocare. «Ci fu un conflitto. La gestione della polizia belga fu becera. La peggiore polizia del mondo. E c’erano carenze spaventose in quello stadio». Come furono le ore dopo? «Durissime. Ci svegliammo all’alba. Gianni organizzò subito un giro negli ospedali. Voleva vedere i feriti italiani, portare conforto. Li ricordo come fosse ora: teste fasciate, occhi persi, corpi senza scarpe. La calca aveva strappato tutto. Alcuni ci guardarono con riconoscenza, altri con dolore muto. Poi Gianni ebbe un’idea illuminante». Quale? «Eravamo arrivati a Bruxelles con un aereo militare, che ci aspettava per il rientro. Disse: usiamolo per riportare a casa i feriti che possono viaggiare. Tanto noi eravamo in tre. Fu tutto organizzato in poche ore. Arrivarono ambulanze, auto. Aiutammo a farli salire. Alcuni piangevano, altri sorridevano. Era commovente. Lo staff di bordo fu eccezionale». Quante persone riusciste a riportare in Italia? «Settanta, forse ottanta. Tutti con garze sulla testa, pattine da aereo ai piedi, occhi lucidi. Sembrava un pellegrinaggio, non un volo. A bordo distribuivo caramelle e parole di conforto. Atterrammo in sequenza a Milano, Torino, Genova, Firenze, Roma. Credo anche Napoli. A ogni scalo, c’erano famiglie ad aspettare». Una scena toccante... Ero il suo sherpa Di notte girammo gli ospedali a portare conforto. I tifosi erano scalzi e con la testa rotta «Indimenticabile. Quando mettevamo piede a terra, c’erano abbracci silenziosi. Il dolore non faceva rumore, ma riempiva tutto. Io ero esausto. E Gianni, invece? Una volta a Roma mi disse: “Ti porto a casa”. Lo ringraziai. Poi gli chiesi: “E tu?”. Rispose sereno: “Ho una cena”. Aveva ancora energie. Un uomo straordinario». Non ne avete mai più parlato? «Mai. Troppo il dolore. Un peso che ognuno ha portato in silenzio. Era successo qualcosa che andava oltre le parole. Una ferita collettiva, ma anche profondamente personale». Che immagine le resta, dopo quarant’anni? «Un misto di buio e umanità. L’orrore e la reazione. La follia e la solidarietà. L’Heysel fu un trauma. Ma quella notte ci furono anche gesti luminosi, generosi, silenziosi. Conservo il dolore di quelle ore. Ma anche l’orgoglio di esserci stato. E di aver fatto, nel mio piccolo, la cosa giusta». Ha più rivisto una partita? «No, mai. Un paio di mesi fa, invece, per la prima volta sono rientrato in uno stadio. L’Olimpico a Roma. Mi ci hanno portato a margine di un evento. Ero io, da solo, nello stadio vuoto. Di una bellezza inimmaginabile». Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti