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LA CORTE EUROPEA CONTRO LA UEFA: VITTORIA PER LA SUPERLEGA

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Joined: 01-Apr-2007
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17 minuti fa, Moeller 73 ha scritto:

Lo dico da dottore in legge e pure da avvocato seppur ormai non più praticante. Questa sentenza non credo sarà memorabile. Lo stesso Ceferin ha ammesso che non può impedire la nascita di nuovi tornei. Tutti sanno che la Uefa ha un monopolio, ma che fino a poco tempo fa' stava bene a tutti. Per me l'esito é scontato, al netto di interferenze politiche sempre possibili. La sentenza Bosman si che fu rivoluzionaria perché in tal caso c'erano norme scritte che impedivano di tesserare oltre un certo numero di giocatori stranieri.  Qui non c'è una norma che impedisca di fare la Superlega. Il problema sono i clubs inglesi e forse pure quelli tedeschi che non vogliono farla.

Gli inglesi non volevano fare neppure la coppa Rimet, poi sappiamo com'è andata a finire

Peraltro, in caso di vittoria della Superlega, voglio vedere i club inglesi tirare fuori i soldi per recedere dalla Superlega

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Joined: 29-Mar-2007
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15 minuti fa, Moeller 73 ha scritto:

Lo dico da dottore in legge e pure da avvocato seppur ormai non più praticante. Questa sentenza non credo sarà memorabile. Lo stesso Ceferin ha ammesso che non può impedire la nascita di nuovi tornei. Tutti sanno che la Uefa ha un monopolio, ma che fino a poco tempo fa' stava bene a tutti. Per me l'esito é scontato, al netto di interferenze politiche sempre possibili. La sentenza Bosman si che fu rivoluzionaria perché in tal caso c'erano norme scritte che impedivano di tesserare oltre un certo numero di giocatori stranieri.  Qui non c'è una norma che impedisca di fare la Superlega. Il problema sono i clubs inglesi e forse pure quelli tedeschi che non vogliono farla.

 

Però ci sono gli articoli 49 e 51 dello Statuto Uefa che impediscono abbastanza chiaramente di creare la Superlega e di organizzare tornei non approvati dall'Uefa.

 

Articolo 49:  "UEFA shall have the sole jurisdiction to organise or abolish international competitions in Europe in which Member Associations and/or their clubs participate. FIFA competitions shall not be affected by this provision..."

Articolo 51: "No combinations or alliances between UEFA Member Associations or between leagues or clubs affiliated, directly or indirectly, to different UEFA Member Associations may be formed without the permission of UEFA.
A Member Association, or its affiliated leagues and clubs, may neither play nor organise matches outside its own territory without the permission of the relevant Member Associations."

 

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Joined: 19-Aug-2008
29199 messaggi
3 minuti fa, bernO ha scritto:

 

Però ci sono gli articoli 49 e 51 dello Statuto Uefa che impediscono abbastanza chiaramente di creare la Superlega e di organizzare tornei non approvati dall'Uefa.

 

Articolo 49:  "UEFA shall have the sole jurisdiction to organise or abolish international competitions in Europe in which Member Associations and/or their clubs participate. FIFA competitions shall not be affected by this provision..."

Articolo 51: "No combinations or alliances between UEFA Member Associations or between leagues or clubs affiliated, directly or indirectly, to different UEFA Member Associations may be formed without the permission of UEFA.
A Member Association, or its affiliated leagues and clubs, may neither play nor organise matches outside its own territory without the permission of the relevant Member Associations."

 

Però sottolineo come i clubs non hanno l'obbligo di far parte della Uefa. Pertanto possono uscire e fregarsene di quelle norme.

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Joined: 18-May-2006
91130 messaggi
9 minuti fa, bernO ha scritto:

 

Però ci sono gli articoli 49 e 51 dello Statuto Uefa che impediscono abbastanza chiaramente di creare la Superlega e di organizzare tornei non approvati dall'Uefa.

 

Articolo 49:  "UEFA shall have the sole jurisdiction to organise or abolish international competitions in Europe in which Member Associations and/or their clubs participate. FIFA competitions shall not be affected by this provision..."

Articolo 51: "No combinations or alliances between UEFA Member Associations or between leagues or clubs affiliated, directly or indirectly, to different UEFA Member Associations may be formed without the permission of UEFA.
A Member Association, or its affiliated leagues and clubs, may neither play nor organise matches outside its own territory without the permission of the relevant Member Associations."

 

"oste, è buono il vino?"

 

ma in quale mondo lo statuto di una società privata ha maggiore valenza di una normativa COMUNITARIA?

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Joined: 08-Aug-2012
21746 messaggi

quindi mi sembra di capire che sta sentenza sposterà come il due di coppe quando la briscola è bastoni (Alessandro non Simone).

 

In caso di esito favorevole alle "ribelli" poi quest'ultime dovranno organizzare sta benedetta superleague invitando a partecipare i restanti club che hanno fatto marcia indietro.

questi ultimi potranno:

A. Abbandonare pacificamente le coppe UEFA, tanto Ceferin ha detto  non c'è problema cit.

B. ribadire le ultime posizioni e discostarsi completamenteeeeeeee dal progetto SL

 

la mossa successiva, da parte dei club SL sarà:
A--)A. vivere felici e contenti con la SL

B--B. Denunciare ai vari tribunali competenti questi club e farsi pagare penali e c***i vari

 

ho tanta paura dello scenario B-B

 

Ovviamente A--)B  e B--)A non hanno senso quindi non li considero.

 

 

chi sta seguendo la vicenda bene mi può cnfermare se sto strano riassunto è più o meno corretto?

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Joined: 01-May-2019
20502 messaggi

Ceferin si gioca il posto.

L' UEFA il proprio ruolo di ente regolatore.

 

I club ribelli si giocano la prossima CL.

I Dirigenti del club il posto (almeno Laporta ed Agnelli).

 

I club storici si giocano il loro posto nel mondo del calcio contro gli sceicchi dei petrodollari e quel mostro macina soldi chiamato Premier League.

 

 

Sarà un bel mesetto.

 

 

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Joined: 02-Apr-2008
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Comunque la sentenza non credo ci sarà prima di fine anno, inizio 2023.

Certo la SL ha un pò tutti contro, dalle leghe/federazioni nazionali, ai singoli governi degli stati UE.

Staremo a vedere...

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Joined: 29-Mar-2007
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44 minuti fa, *Vegeta* ha scritto:

"oste, è buono il vino?"

 

ma in quale mondo lo statuto di una società privata ha maggiore valenza di una normativa COMUNITARIA?

 

Sono d'accordo, infatti menzionando questi articoli dello Statuto Uefa intendevo sottolineare come siano in contrasto con le normative comunitarie.

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Joined: 29-Mar-2007
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51 minuti fa, Moeller 73 ha scritto:

Però sottolineo come i clubs non hanno l'obbligo di far parte della Uefa. Pertanto possono uscire e fregarsene di quelle norme.

 

A mio avviso, ad oggi, questa libertà non c'è.

Basta ricordare le minacce di Ceferin di non far partecipare i giocatori di quelle squadre alle manifestazioni delle squadre nazionali.

Ci sono tante cose da chiarire, per rimettere lo Statuto Uefa all'interno dei binari dei principi della Comunità Europea.

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Joined: 18-May-2006
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3 minuti fa, bernO ha scritto:

 

Sono d'accordo, infatti menzionando questi articoli dello Statuto Uefa intendevo sottolineare come siano in contrasto con le normative comunitarie.

ah, ok. scusa, non avevo colto la vena ironica sefz

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Joined: 15-Feb-2011
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1 ora fa, Moeller 73 ha scritto:

Lo dico da dottore in legge e pure da avvocato seppur ormai non più praticante. Questa sentenza non credo sarà memorabile. Lo stesso Ceferin ha ammesso che non può impedire la nascita di nuovi tornei. Tutti sanno che la Uefa ha un monopolio, ma che fino a poco tempo fa' stava bene a tutti. Per me l'esito é scontato, al netto di interferenze politiche sempre possibili. La sentenza Bosman si che fu rivoluzionaria perché in tal caso c'erano norme scritte che impedivano di tesserare oltre un certo numero di giocatori stranieri.  Qui non c'è una norma che impedisca di fare la Superlega. Il problema sono i clubs inglesi e forse pure quelli tedeschi che non vogliono farla.

Mi sembra che l'unica ad inserirla sia stata la FIGC con Gravina, o sbaglio?

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Joined: 15-Feb-2011
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58 minuti fa, Moeller 73 ha scritto:

Però sottolineo come i clubs non hanno l'obbligo di far parte della Uefa. Pertanto possono uscire e fregarsene di quelle norme.

Come sopra, mi pare che da noi la partecipazione alla SL significhi non iscirversi alla serie A

 

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Joined: 05-Jun-2006
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Platini Presidente della SL! 

dopo la pagliacciata che ha subito, torna ad ottenere un alto incarico e si toglie pure qualche sassolino, anzi pietra... 

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Joined: 22-Oct-2009
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Inviato (modificato)
7 ore fa, Tiger Jack ha scritto:

Comunque la sentenza non credo ci sarà prima di fine anno, inizio 2023.

Certo la SL ha un pò tutti contro, dalle leghe/federazioni nazionali, ai singoli governi degli stati UE.

Staremo a vedere...

 

 

quello che molti non hanno capito è che a Madrid non si sta facendo il processo alla Superlega o alle suqadre della Superlega

 

semmai è un processo che deve stabilire se la Uefa in tutti questi anni ha agito o no in regime di monopolio, essendo sia organizzatore sia beneficiario di qualsiasi evento calcistico europeo

 

poi ovvio se daranno peina ragione a Uefa ci potrebbero essere sanzioni ma non credo, a nessuno gioverebbe l'esclusione di qualsiasi sqaudra da una competizione

 

per me cmq non sarà una sentenza univoca, ma una specie di compromesso.

Modificato da silver1981

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7 ore fa, Sabaudo ha scritto:

non credo proprio.

Un uomo di calcio come Platini non può approvare sta pagliacciata 

 

SUPERLEGA - "Quando all’inizio della mia presidenza UEFA ho dovuto affrontare lo stesso tipo di problema, sono andato a vedere i dirigenti per convincerli che le nostre competizioni erano le migliori. Parlavamo nell’interesse del calcio, non solo di affari o televisione: ma anche di giocatori e tifosi. Non c’era Ceferin a litigare con Agnelli... Perché è crollata così in fretta? Perché i suoi leader hanno fatto una comunicazione di M***A, i media erano contrari e i sostenitori, soprattutto inglesi, erano come al solito, cioè formidabili. Anche gli allenatori sono stati molto bravi. Pep Guardiola è sempre fantastico!".

 

AGNELLI - "Non sono stato sorpreso dall’atteggiamento di Agnelli: è sempre stato così, orientato a voler soprattutto valorizzare economicamente la Juventus. Ma non puoi fare tutto pensando ai soldi. Altrimenti è necessario sponsorizzare le reti da porta e incollare pubblicità sui giornalisti nella tribuna stampa. L’Avvocato diceva sempre che il calcio apparteneva ai tifosi e ai media. Ho aggiunto: “Anche ai giocatori”. E lui mi rispondeva: “Questo è quello che pensi!”. Ma l’Avvocato amava profondamente i giocatori". 

Si ma nella vita si cambia idea, si cambia formato della superlega, si cambia approccio, si cambiano anche le regole del calcio... cioè che non si può cambiare da un anno all'altro è la normativa sui monopoli in Europa.

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Joined: 05-Oct-2007
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7 ore fa, Sabaudo ha scritto:

non credo proprio.

Un uomo di calcio come Platini non può approvare sta pagliacciata 

 

SUPERLEGA - "Quando all’inizio della mia presidenza UEFA ho dovuto affrontare lo stesso tipo di problema, sono andato a vedere i dirigenti per convincerli che le nostre competizioni erano le migliori. Parlavamo nell’interesse del calcio, non solo di affari o televisione: ma anche di giocatori e tifosi. Non c’era Ceferin a litigare con Agnelli... Perché è crollata così in fretta? Perché i suoi leader hanno fatto una comunicazione di M***A, i media erano contrari e i sostenitori, soprattutto inglesi, erano come al solito, cioè formidabili. Anche gli allenatori sono stati molto bravi. Pep Guardiola è sempre fantastico!".

 

AGNELLI - "Non sono stato sorpreso dall’atteggiamento di Agnelli: è sempre stato così, orientato a voler soprattutto valorizzare economicamente la Juventus. Ma non puoi fare tutto pensando ai soldi. Altrimenti è necessario sponsorizzare le reti da porta e incollare pubblicità sui giornalisti nella tribuna stampa. L’Avvocato diceva sempre che il calcio apparteneva ai tifosi e ai media. Ho aggiunto: “Anche ai giocatori”. E lui mi rispondeva: “Questo è quello che pensi!”. Ma l’Avvocato amava profondamente i giocatori". 

Mo è Agnelli che vuole valorizzare...gli altri attingono da patrimoni infiniti senza regole,altri da banche statali e Agnelli è quello che pensa solo ai soldi....

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Inviato (modificato)
2 ore fa, Pippo77 ha scritto:

Mo è Agnelli che vuole valorizzare...gli altri attingono da patrimoni infiniti senza regole,altri da banche statali e Agnelli è quello che pensa solo ai soldi....

quoto.

almeno agnelli usa soldi che provengono da aziende VERE che operano in un mercato dove esistono delle regole.

non è che in alpitour ammazzano gli animatori di lavoro come succede a dubai con gli operai edili.

Modificato da *Vegeta*

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Per metà dicembre è previsto il parere dell'avvocato generale della CGUE. Seppur non vincolante, darà molte indicazioni su quale sarà la sentenza

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sentenza non prima di inizio 2023

 

dormite tranquilli

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Superlega Vs Uefa: "Il calcio rispetti le leggi dell'UE"

La prima indicazione di quale potrebbe essere l’esito finale del caso arriverà il prossimo 15 dicembre
 
Gli avvocati che frequentano la Corte di Giustizia Europea la chiamano “la pallottola”. È la domanda di uno dei giudici della Corte che arriva senza preavviso e può spaccare in due la tesi di una delle parti. Ieri pomeriggio, per esempio, durante l’udienza che contrappone la Super League e l’Uefa, il giudice svedese Nils Wahl ha chiesto alla Commissione Europea, che spalleggia l’Uefa nel procedimento: «Condotte come quelle dell’Uefa sarebbero considerate un boicottaggio in qualsiasi altro ambito economico, perché non nel calcio?». Una domanda secca e diretta che ha ottenuto una risposta piuttosto evasiva, al punto che lo stesso Wahl ha definito «incoerenti» alcuni elementi dell’argomentazione dell’esecutivo europeo (oltrettutto riprendendo l’avvocato della Commissione che scuoteva polemicamente la testa) e ha rimproverato la Commissione di non aver fornito indicazioni chiare sul fatto che l’Uefa stesse concretamente violando la normativa antitrust dell’Unione Europea. La “pallottola” è partita e, anche solo di striscio, ha colpito. Tant’è che lo stesso avvocato della Commissione è stato protagonista di un altro passaggio chiave della giornata di ieri, quando ha detto: «L’Uefa potrebbe avere obiettivi legittimi per limitare la concorrenza, ma qualsiasi difesa del “modello sportivo europeo” (concetto sbandierato più dall’Uefa, ndr) deve rispettare la legge europea, in particolare per quanto riguarda la legge sulla concorrenza e le libertà fondamentali».
 
Perché il nocciolo della questione è e rimane quello: al netto di quanto si pensi male della Super League, davanti alla Corte Europea c’è l’ipotesi di monopolio e di abuso di posizione dominante da parte dell’Uefa. È quello il punto che può far saltare l’Uefa così come la conosciamo, perché accentratrice di troppi poteri, senza oltretutto fare molto per dissimularlo. Come si evince dalla circolare del 13 giugno, che potrebbe diventare un potenziale autogol nella vicenda giudiziaria presso la Corte. Gli avvocati della Super League hanno infatti chiesto in modo retorico se, secondo loro, l’Uefa avrebbe mai permesso una qualsiasi alternativa alla Champions League. E gli stessi legali hanno risposto esibendo la circolare: «No. E lo ha detto la Uefa stessa in un suo documento sull’autorizzazione delle competizioni internazionali pubblicato il 13 giugno». In quella circolare, l’articolo 7.4 stabilisce, nero su bianco e firmato da Aleksander Ceferin in persona, che «l’autorizzazione a qualsiasi competizione Internazionale per club sarà soggetta alle seguenti condizioni cumulative in modo che non influisca negativamente sul buon funzionamento della Champions League». E l’elenco delle condizioni è identico a quelle richieste dalla Champions League. Insomma: «Non avrai altra Champions al di fuori di quella dell’Uefa». Passando dalla Bibbia al Trattato di Roma, in quei fogli potrebbe essere riconsciuta una grave violazione delle leggi sulla concorrenza, visto che si tratta di un esplicito divieto di organizzare manifestazioni alternative.
 
Peraltro, in apertura di udienza, gli avvocati della A22 (la società spagnola che sta dietro la Super League) avevano buttato lì un retroscena piuttosto scabroso: Ceferin avrebbe detto agli organizzatori di un torneo amichevole negli Stati Uniti che «se avessero lavorato con i tre club della Super League (Juventus, Barcellona e Real Madrid) l’Uefa non avrebbe avuto alcun rapporto commerciale o personale con loro», sottolineando che si trattava di un grosso errore. I giudici tuttavia non sono parsi troppo interessati alla cosa (hanno richiamato l’attenzione sul merito). Alla fine, dunque, la seconda e ultima udienza del caso Uefa-Superlega non sembra essere andata molto bene per l’Uefa, anche se la massima istituzione del pallone europeo ha incassato una lunga litania di pareri favorevoli da parte Stati membri che hanno spalleggiato Ceferin. Dicono che i giudici della Corte solitamente non si fanno influenzare dai Governi, ma la politica è stata tutta dalla parte dell’Uefa. Forse, tuttavia, con argomenti piuttosto vaghi e retorici, visto che la stessa Super League ha chiarito che il torneo che vorrebbe organizzare non sarebbe «chiuso» e che quello dell’annuncio dell’aprile 2021 era un formato provvisorio e che l’obiettivo era di creare una piattaforma che permettesse ai club di organizzarsi a livello internazionale come fanno a livello nazionale.
 
E gli ideatori della Superlega hanno precisato di non essere vincolati ad alcun formato specifico. Insomma, nessuno fra quelli che la osteggiano, a partire dall’Uefa, sembra sapere cosa sia veramente la Super League, demonizzata come circolo di club ricchi (quando in Champions vengono tollerati e favoriti il City e il Psg), ma che probabilmente sta ripensandosi con un meccanismo di promozioni e retrocessioni, in linea con la meritocrazia del cosiddetto «modello sportivo europeo», spesso richiamato dall’Uefa nel dibattimento. E adesso? Segnatevi questa data: 15 dicembre. Dieci giorni prima di Natale, infatti, l’avvocato generale della Corte Europea consegnerà la sua relazione alla Corte stessa. Di solito leggendla si capisce che aria tira (nell’80% dei casi il suo parere coincide con quello dei giudici) e nel giro di 40/45 giorni solitamente arriva il pronunciamento della Corte. Ipotesi? Ieri c’era chi diceva che lo statuto dell’Uefa non può passare indenne dal procedimento e che qualche cambiamento dovrà avvenire. Se questo porterà proprio alla Superlega, a qualcosa di simile o solo a una riforma dell’Uefa dipenderà dalle idee che i giudici hanno iniziato a formarsi ieri e l’altro ieri.
 
 
La graniticità dell'UEFA comincia a scricchiolare?
 

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9 minuti fa, dovsto ha scritto:

Superlega Vs Uefa: "Il calcio rispetti le leggi dell'UE"

La prima indicazione di quale potrebbe essere l’esito finale del caso arriverà il prossimo 15 dicembre
 
Gli avvocati che frequentano la Corte di Giustizia Europea la chiamano “la pallottola”. È la domanda di uno dei giudici della Corte che arriva senza preavviso e può spaccare in due la tesi di una delle parti. Ieri pomeriggio, per esempio, durante l’udienza che contrappone la Super League e l’Uefa, il giudice svedese Nils Wahl ha chiesto alla Commissione Europea, che spalleggia l’Uefa nel procedimento: «Condotte come quelle dell’Uefa sarebbero considerate un boicottaggio in qualsiasi altro ambito economico, perché non nel calcio?». Una domanda secca e diretta che ha ottenuto una risposta piuttosto evasiva, al punto che lo stesso Wahl ha definito «incoerenti» alcuni elementi dell’argomentazione dell’esecutivo europeo (oltrettutto riprendendo l’avvocato della Commissione che scuoteva polemicamente la testa) e ha rimproverato la Commissione di non aver fornito indicazioni chiare sul fatto che l’Uefa stesse concretamente violando la normativa antitrust dell’Unione Europea. La “pallottola” è partita e, anche solo di striscio, ha colpito. Tant’è che lo stesso avvocato della Commissione è stato protagonista di un altro passaggio chiave della giornata di ieri, quando ha detto: «L’Uefa potrebbe avere obiettivi legittimi per limitare la concorrenza, ma qualsiasi difesa del “modello sportivo europeo” (concetto sbandierato più dall’Uefa, ndr) deve rispettare la legge europea, in particolare per quanto riguarda la legge sulla concorrenza e le libertà fondamentali».
 
Perché il nocciolo della questione è e rimane quello: al netto di quanto si pensi male della Super League, davanti alla Corte Europea c’è l’ipotesi di monopolio e di abuso di posizione dominante da parte dell’Uefa. È quello il punto che può far saltare l’Uefa così come la conosciamo, perché accentratrice di troppi poteri, senza oltretutto fare molto per dissimularlo. Come si evince dalla circolare del 13 giugno, che potrebbe diventare un potenziale autogol nella vicenda giudiziaria presso la Corte. Gli avvocati della Super League hanno infatti chiesto in modo retorico se, secondo loro, l’Uefa avrebbe mai permesso una qualsiasi alternativa alla Champions League. E gli stessi legali hanno risposto esibendo la circolare: «No. E lo ha detto la Uefa stessa in un suo documento sull’autorizzazione delle competizioni internazionali pubblicato il 13 giugno». In quella circolare, l’articolo 7.4 stabilisce, nero su bianco e firmato da Aleksander Ceferin in persona, che «l’autorizzazione a qualsiasi competizione Internazionale per club sarà soggetta alle seguenti condizioni cumulative in modo che non influisca negativamente sul buon funzionamento della Champions League». E l’elenco delle condizioni è identico a quelle richieste dalla Champions League. Insomma: «Non avrai altra Champions al di fuori di quella dell’Uefa». Passando dalla Bibbia al Trattato di Roma, in quei fogli potrebbe essere riconsciuta una grave violazione delle leggi sulla concorrenza, visto che si tratta di un esplicito divieto di organizzare manifestazioni alternative.
 
Peraltro, in apertura di udienza, gli avvocati della A22 (la società spagnola che sta dietro la Super League) avevano buttato lì un retroscena piuttosto scabroso: Ceferin avrebbe detto agli organizzatori di un torneo amichevole negli Stati Uniti che «se avessero lavorato con i tre club della Super League (Juventus, Barcellona e Real Madrid) l’Uefa non avrebbe avuto alcun rapporto commerciale o personale con loro», sottolineando che si trattava di un grosso errore. I giudici tuttavia non sono parsi troppo interessati alla cosa (hanno richiamato l’attenzione sul merito). Alla fine, dunque, la seconda e ultima udienza del caso Uefa-Superlega non sembra essere andata molto bene per l’Uefa, anche se la massima istituzione del pallone europeo ha incassato una lunga litania di pareri favorevoli da parte Stati membri che hanno spalleggiato Ceferin. Dicono che i giudici della Corte solitamente non si fanno influenzare dai Governi, ma la politica è stata tutta dalla parte dell’Uefa. Forse, tuttavia, con argomenti piuttosto vaghi e retorici, visto che la stessa Super League ha chiarito che il torneo che vorrebbe organizzare non sarebbe «chiuso» e che quello dell’annuncio dell’aprile 2021 era un formato provvisorio e che l’obiettivo era di creare una piattaforma che permettesse ai club di organizzarsi a livello internazionale come fanno a livello nazionale.
 
E gli ideatori della Superlega hanno precisato di non essere vincolati ad alcun formato specifico. Insomma, nessuno fra quelli che la osteggiano, a partire dall’Uefa, sembra sapere cosa sia veramente la Super League, demonizzata come circolo di club ricchi (quando in Champions vengono tollerati e favoriti il City e il Psg), ma che probabilmente sta ripensandosi con un meccanismo di promozioni e retrocessioni, in linea con la meritocrazia del cosiddetto «modello sportivo europeo», spesso richiamato dall’Uefa nel dibattimento. E adesso? Segnatevi questa data: 15 dicembre. Dieci giorni prima di Natale, infatti, l’avvocato generale della Corte Europea consegnerà la sua relazione alla Corte stessa. Di solito leggendla si capisce che aria tira (nell’80% dei casi il suo parere coincide con quello dei giudici) e nel giro di 40/45 giorni solitamente arriva il pronunciamento della Corte. Ipotesi? Ieri c’era chi diceva che lo statuto dell’Uefa non può passare indenne dal procedimento e che qualche cambiamento dovrà avvenire. Se questo porterà proprio alla Superlega, a qualcosa di simile o solo a una riforma dell’Uefa dipenderà dalle idee che i giudici hanno iniziato a formarsi ieri e l’altro ieri.
 
 
La graniticità dell'UEFA comincia a scricchiolare?
 

A questo bulletto sloveno mancano solo i fasci littori e la bozza di olio di ricino per essere una copia perfetta del duce.

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SI gira si gira... ma il punto è sempre solo uno... le squadre della SL chiedono semplicemente di potere stare nel mercato/i che vogliono senza che qualcuno possa permettersi di importi che se stai nel mercato A non puoi stare in quello B contemporaneamente... far passare questo concetto sarebbe scardinare le basi del libero mercato... sarebbe come dire "vendi i n Francia allora ti to di vendere in Germania" per esempio... appare a tutti la follia di questa pretesa che è, di fatto, quella dell'UEFA...  tralasciamo poi il fatto che ceferin, da bravo piccolo putin, cerca di usare mezzi delinquenziali come aggiunta bonus...

 

:sventola::sventola::sventola::sventola:

Modificato da gianky99

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https://www.calcioefinanza.it/2022/08/25/nyt-contro-psg-al-khelaifi-uefa/

 

NYT: la UEFA insabbia le indagini su PSG e Al-Khelaifi

di
 Redazione
 -
 25 Agosto 2022

La UEFA avrebbe intenzionalmente “insabbiato” alcune indagini sul Paris Saint-Germain e sul suo presidente Nasser Al-Khelaifi. L’accusa arriva dal New York Times, che fa riferimento alla serata in cui il numero uno del club parigino – insieme all’allora Ds Leonardo – scese negli spogliatoi dopo la sfida tra Real e PSG per contestare l’operato dell’arbitro Makkelie, con un atteggiamento aggressivo e oltre il lecito.

Un episodio che portò all’apertura di un’indagine disciplinare, della quale la UEFA non ha più dato conto per diversi mesi. Solo a giugno, al termine della stagione calcistica europea, dopo che l’attenzione sul caso era scemata, la UEFA ha pubblicato una breve nota con la quale annunciava la squalifica di Leonardo per una partita, senza però fare alcun tipo di riferimento ad Al-Khelaifi, che stando al rapporto di Makkelie aveva tenuto un comportamento ben peggiore.

 

I veterani delle questioni disciplinari all’interno dell’organizzazione non sono rimasti sorpresi da quanto accaduto. Alex Phillips, un dirigente UEFA per quasi due decenni, ha detto a The Times che il tempismo della risoluzione da parte della UEFA è apparso intenzionale. «Hanno aspettato di trovare un momento tranquillo per seppellire la questione e sperare che la gente l’avesse dimenticata», ha detto.

«I cosiddetti organi giudiziari indipendenti sono in realtà tutt’altro che indipendenti, invece ora vengono utilizzati come strumento di potere per garantire risultati specifici. Vorremmo dire al pubblico che sono decisioni indipendenti quando in realtà non lo sono», ha aggiunto ancora Philips a proposito dell’operato interno alla UEFA.

Il caso Al-Khelaifi, del resto, è arrivato in un momento particolarmente delicato per la UEFA. La Corte di giustizia europea si pronuncerà sul presunto ruolo monopolistico della Federcalcio europea. Una decisione che potrebbe mettere a serio rischio la sua egemonia sull’organizzazione multimiliardaria del business del calcio europeo.

Non solo il caso Al-Khelaifi. Nel 2018 il PSG ha rischiato di essere escluso per almeno una stagione dalla UEFA Champions League dopo aver violato i regolamenti legati al Fair Play Finanziario. Ma al club parigino è stata risparmiata la punizione più severa dopo che l’amministrazione UEFA si è schierata a favore della società francese contro i propri investigatori.

Da allora i rapporti tra Al-Khelaifi e la UEFA si sono solo rafforzati, complice anche lo schieramento del presidente del PSG contro il progetto per una Superlega europea. Il dirigente ha deciso di stare con Aleksander Ceferin e da lì la sua posizione nel mondo del calcio è divenuta sempre più influente. Al-Khelaifi  è stato nominato presidente dell’ECA, un gruppo di oltre 200 top club che vanta una joint venture con la UEFA per la vendita dei diritti della Champions League e di cui beIN Sports è uno dei maggiori clienti.

«C’è un chiaro conflitto di interessi. Nessuno che abbia interessi economici in termini di rapporti con l’UEFA dovrebbe far parte del suo consiglio», ha affermato Miguel Maduro, ex presidente della commissione sulla governance, un organo interno della FIFA voluto dal presidente Gianni Infantino sull’onda degli scandali che travolsero la federazione nel 2015. Secondo la sua tesi, le azioni della UEFA hanno creato sospetti e il PSG «opera secondo un diverso insieme di regole».

Phillips dal canto suo ha affermato di aver tentato una volta di impedire l’elevazione di Al Khelaifi al comitato esecutivo della UEFA, ma ha trovato scarso sostegno tra i suoi colleghi. «Hai un articolo sul conflitto di interessi negli statuti. Lo inserisci, perché non lo applichi?», ha chiesto. Il presidente Ceferin ha glissato insistendo persino sul fatto sul fatto che Al-Khelaifi, un qatariota che è uno stretto confidente e occasionale compagno di tennis del sovrano del Paese del Golfo, rimanesse nel suo consiglio di amministrazione nonostante un caso di corruzione in Svizzera (dal quale è stato assolto all’inizio di quest’anno).

Modificato da bernO

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Joined: 28-Aug-2014
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Strano che nessun magistrato apra inchieste 

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