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Maxel

Per non dimenticare

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20 hours ago, Gig1 said:

Cosa confermata da Capello di recente , lo volevamo in prestito dopo il Gamper , dove ci aveva fatto a fette , ma il Barcellona aveva rifiutato

Non sapevo l'avesse confermato Capello proprio di recente, ricordo solo il trafiletto con la foto di un giovane Messi (che forse aveva già esordito) e la suggestiva ipotesi di mercato.

 

Anyway, tralasciando i rimpianti di mercato, penso che dovremmo parlare di più dei rimpianti sul campo, noi abbiamo avuto un certo Henry e lo abbiamo trattato come un qualunque Roberto Carlos di epoca interista.

Modificato da IL "V"
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Avremmo dominato in Italia e in Europa, dando lustro al calcio italiano e favorendo la crescita della nazionale. Federazione autolesionista. 

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Mi spiace dirvi che CR7 aveva fatto le visite mediche a Torino tantissimi anni fa.

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9517 messaggi
Adesso, CRAZEOLOGY ha scritto:

Mi spiace dirvi che CR7 aveva fatto le visite mediche a Torino tantissimi anni fa.

nel famoso affare che doveva portare salas allo sporting o un'altra volta

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Joined: 09-May-2009
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2 minuti fa, UndiciLeoni ha scritto:

nel famoso affare che doveva portare salas allo sporting o un'altra volta

 

Io ricordo pure di un secondo tentativo per Cr7 e pure per Gerrard, nomi che circolavano poco prima della farsa, operazioni che probabilmente sarebbero state in parte finanziate attraverso qualche cessione eccellente 

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Intervista tratta da Hurrà Juventus di Luglio 1998

Antonio Giraudo, l’amministratore delegato più vincente del calcio italiano, parla di tutto e di tutti in un’intervista dalla quale traspare, chiarissimo ed entusiasmante, il progetto-Juve. La Juve, gli straordinari successi, l’atteggiamento di Boniperti e Romiti, la politica societaria e federale, il rilancio del vivaio, il progetto di solidarietà, la campagna abbonamenti, l’esigenza di un nuovo stadio, il contratto di Del Piero e l’offerta fatta a Lippi. 

LA JUVENTUS LA SQUADRA NUMERO 1 AL MONDO

Chiusa la stagione 1997/98 con una Supercoppa italiana, una finale di Champion League, una semifinale di Coppa-Italia e, soprattutto la conquista dello strameritato scudetto 25, Antonio Giraudo, l’amministratore delegato più vincente del calcio italiano, lancia un ponte tra i trionfi appena ottenuti, il presente e il futuro che dovrà sempre avere il successo come simbolo irrinunciabile della società bianconera. Ecco, in un’intervista dossier, le sue idee su cosa è successo, su cosa sta succedendo e su cosa progettualmente dovrebbe succedere. 
“E’ stata un’annata molto positiva. Siamo stati altamente competitivi con una rosa di campioni giovani, che si sono sempre battuti con grande determinazione, buon gioco e generosità, anche ad Amsterdam, pur incontrando una serata negativa. La squadra sempre e tutto non esiste né è mai esistita. Il ciclo attuale della Juventus è straordinario: negli ultimi quattro anni la Juventus è stata la squadra numero 1 al mondo a livello sportivo. 
E la Juventus nella sua pur gloriosa storia non ha mai avuto un’intensità di vittorie come in questi 4 anni. I tifosi debbono essere orgogliosi di questa società e ricordarsi che hanno dovuto aspettare 9 anni per rivincere un campionato e che in questi 9 anni hanno vinto una Coppa Italia e una Coppa Uefa. Perdere in finale significa comunque essere secondi in Europa e arrivare in finale è già di per sé un risultato straordinario. Ai tifosi vorrei dire che a parte la giusta delusione per la sconfitta in finale, bisogna saper dare il giusto valore alla competizione alla quale hanno partecipato le migliori squadre d’Europa. Rispetto ad Atene poi la differenza è che quest’anno si è vinto il Campionato e statisticamente si sa quanto sia difficile vincere campionato e Champions League. Delle quattro semifinaliste soltanto noi eravamo in corsa per la vittoria dello Scudetto. A proposito di questi avversari di Coppa, vorrei poi aggiungere come sia straordinario il comportamento dei tifosi del Manchester che, nonostante la squadra sia uscita anzitempo dalla Champios League e sia stata rimontata e superata dall’Arsenal in campionato, hanno continuato a riempire l’Old Trafford , il loro stadio che ricordo ha una capienza superiore a 50.000 posti, facendo un tifo infernale fino alla fine della stagione”. 


In che cosa si traduce questo primato di vittorie? 
“Negli ultimi 4 anni abbiamo partecipato a 16 competizioni , 10 nazionale e 6 internazionali: il risultato è stato di 6 vittorie nazionali (3 scudetti, 1 Coppa Italia, 2 Supercoppe Italiane) e 3 vittorie in campo internazionale (1 Champions League, 1 Intercontinentale a Tokyo, 1 Supercoppa Europea), altre 4 volte (1 in campionato, 2 in Champions League, 1 in Uefa) siamo arrivati secondi. Mentre nelle altre partecipazioni alla Coppa Italia la squadra si è sempre comportata benissimo. E desidero ancora sottolineare che molti oggi rappresentano la nostra attività internazionale in maniera negativa: 4 finale europee, 3 sconfitte. E’ fuorviante ed ingiusto: 6 finali europee e mondiali con 3 vittorie. Sono il 50%. Un’altissima media a livello internazionale”. 

Le statistiche sono davvero straordinarie…
“Lascio ai cultori, una specie che mi sembra in aumento e nelle quantità a volte si perde in qualità, l’analisi dettagliata di questi risultati. Ma c’è ancora una cosa che mi preme mettere in evidenza : la Juventus in questi 4 anni è sempre stata presente fino in fondo alle competizioni in Italia ed all’estero e questo è un grande merito, vincendone oltre il 50% contro avversari di prestigio ogni volta diversi: Parma, Milan, Inter, Ajax, River Plate, Paris Saint Germain, Borussia, Real Madrid. Sono risultati straordinari dovuti ad un gruppo eccezionale: ma adesso dobbiamo continuare”. 

Ciò vuol dire che siete primi al mondo nei successi e nei bilanci? 
“E’ vero, abbiamo coniugato, cosa non facile soprattutto per squadre di prima fascia, grandi vittorie con i bilanci in miglioramento. Il raggiungimento di questo doppio obiettivo invece di risultare, come ci pare dovrebbe essere, un valore e un merito, abbiamo l’impressione che infastidisca forse nel rispetto di vecchi luoghi comuni” 

Ad esempio? 
“Si dice : la Juventus vende e vince evidenziando più propensione ad incassare dimenticando i valori sportivi, anziché sottolineare il valore dei nostri acquisti. Le cifre reali: nei nostri 4 anni abbiamo venduto per circa 250 miliardi di lire ed investito-acquistato per circa 300 miliardi. Abbiamo perciò speso 50 miliardi in più di quanto incassato per le vendite. Ciò significa che è vero che abbiamo venduto ma che ancora di più abbiamo investito e investito bene visti i risultati sportivi di questi 4 anni. Oggi abbiamo una rosa ampiamente competitiva, di grande valore umano e tecnico e soprattutto giovane”. 


LE POLEMICHE COME ALIBI E STRUMENTALIZZAZIONI CON FINALITA’ DIVERSE E TRASVERSALI 

Perché la società non ha mai preso posizione sulle polemiche arbitrali? 
C’era un impegno d’onore, di tutti, preso in Lega, ed esplicitamente richiesto dal Presidente Carraro. E noi siamo soliti rispettare gli impegni d’onore. Era doveroso evitare di creare i presupposti di malessere e di violenza scegliendo di non rispondere a polemiche e toni fuori posto, particolarmente in un momento definito dal Governo stesso ‘d’emergenza’”. 

Dopo quasi due mesi, però, qualcosa bisogna pur dirlo…
“Abbiamo assistito ad un bellissimo campionato che ha messo in evidenza una straordinaria Udinese , autrice di un gioco bellissimo, una grande Lazio ed un Inter ricca di individualità. In questa competizione la Juventus ha presentato il miglior attacco e la seconda miglior difesa. Ciò evidenzia che la Juventus ha indubbiamente meritato questo scudetto con uno scarto consistente sulla seconda classificata. Questo risultato è stato rilevato dai maggiori critici sportivi in sede di consuntivo di Campionato. Nel gioco del pallone, come anche in altri sport, casualità e fortuna possono giocare in modo favorevole e questo fa parte di ogni accadere che riguardi le umane vicende. La Juventus ha vissuto alcune situazioni favorevoli la cui casuale vicinanza è stata artificiosamente ingigantita, mentre molta meno enfasi si è messa su analoghe situazioni sfavorevoli patite durante la stagione. 
Ma una cosa è registrare delle favorevoli casualità, proprie di ogni campionato e di ogni stagione, altra cosa è attribuire questi accadimenti a precise volontà ed indirizzi non limpidi né tollerabili.
Ciò ha forse consentito a qualche protagonista del campionato di costruirsi alibi e coperture. Altri hanno strumentalizzato la situazione con finalità diverse e trasversali. E qui mi fermerei.” 


SIMONI, L’INTER E GLI EPISODI SFAVOREVOLI 

Simoni e l’inter hanno parlato di varie inchieste… 
“Per quanto riguarda l’inchiesta in corso del procuratore Aia Grassi si sono espressi Nizzola, Abete e Gonella con nostra piena soddisfazione. La Juventus è per la chiarezza e per la trasparenza.
Ci troviamo in un mondo dove tutti si sentono depositari e tutori dell’Etica, soprattutto quella altrui, e certi personaggi mi ricordano la storia di quello che con una trave nell’occhio cercava la pagliuzza nella pupilla altrui”. 


Ma Moratti sta andando giù piuttosto pesante nei vostri confronti…
“A proposito di Moratti, mi è dispiaciuto l’atteggiamento che ha tenuto prima e dopo la partita, proprio per l’alta stima che ho di lui. La realtà è che in ogni campo, per raggiungere buoni risultati, per riconfermarsi e rimanere ad alto livello, per non fermarsi sentendosi ormai arrivati, è doveroso impegnarsi intensamente e lavorare giorno dopo giorno. Certo sarà difficile vincere il 3° scudetto consecutivo, che sarebbe poi il quarto nei 5 anni di questa gestione. Ma la Juventus ci proverà con tutte le sue energie. Ci proverà anche l’Inter cui sarà difficile ripetere questa stagione in cui ha fruito di molti episodi e casualità sommariamente favorevoli, magari non ravvicinati ma altrettanto decisivi”. 

Ma che cosa si deve fare davanti ad episodi sfavorevoli? 
“Una delle verità dello sport è che riuscire a vincere è difficile e tocca ad uno per volta, ma è anche difficile saper perdere ed essere capaci di accettare la sorte degli episodi sfavorevoli; ancor più difficile è saper accettare le sconfitte con dignità, sportività, tolleranza e rispetto altrui. 
Quando abbiamo perso la finale di Champions League contro il Real Madrid abbiamo applaudito quella grande squadra ed è stato spontaneo complimentarsi con giocatori, tecnici e dirigenti. A nessuno di noi è venuto in mente di invocare l’alibi del gol in fuorigioco di Mijatovic, mentre era corretto e sportivo riconoscere il merito collettivo di una grande squadra.
La stessa cosa vale quando, a Milano, contro l’inter, perdemmo pur giocando meglio e con l’handicap di un clamoroso rigore non dato per fallo di West su Inzaghi; a fine partita giocatori e tecnici ricevettero gli opportuni complimenti. 
Francamente vi è differenza fra il rigore di West su Inzaghi e quello di Juliano su Ronaldo?
Oh Dio, può succedere qualche volta di andare sopra le righe . Devo ammettere che anche a noi è successo credo un paio di volte su 250 partite e gli Agnelli per primi ce lo hanno fatto, a ragion notare”. 


Anche la Juventus, insomma, ha di che recriminare? 
“Abbiamo soprattutto da recriminare per l’immagine non corretta che ci è stata appiccicata addosso. In quattro anni abbiamo registrato cinque episodi di cosiddetti gol fantasma: tre a sfavore della Juventus, due a favore. A fronte del nostro silenzio e riserbo in materia è risaltata l’eccessiva enfasi delle controparti che hanno evidenziato i due episodi a noi favorevoli: il bilancio resta tuttavia di tre a due a nostro sfavore. La Juventus ha sempre mantenuto un atteggiamento equilibrato: l’anno scorso a Firenze Peruzzi e Rampulla furono colpiti da lancio organizzato di sassi, ma nessuno di noi fu neppure sfiorato dall’ipotesi di chiedere partita vinta.
Si è voluto ingigantire l’impatto del gol fantasma a Empoli e si è di proposito trascurato l’episodio del clamoroso rigore su Juliano negatoci, che avrebbe portato la Juventus sul 2-0. Si potrebbe continuare”.


Giraudo: trasmissioni televisive, moviola, obiettività

Intervistata tratta da Hurrà Juventus di Luglio 1998/1

ALLA BASE DELLA CONTENZIOSITA’ TRASMISSIONI TELEVISIVE… 

Ma cosa c’è alla base di questo stato di contenziosità oramai permanente e troppo spesso alimentata da interessi di parte? 
“I motivi principali sono, a mio avviso, almeno due: un’accresciuta competitività generale in particolare tra le pretendenti allo scudetto, ed un’evoluzione che purtroppo per ora non si può definire progresso, di alcune trasmissione televisive e di tutto ciò che ne consegue”. 

Ci parli delle trasmissioni tv… 
“Sono cambiate le trasmissioni televisive della domenica sera. Per gran parte di dette trasmissioni si giudicano le partite analizzando alla moviola essenzialmente le decisioni arbitrali controverse; episodi scelti senza alcuna garanzia di tutela per le squadre e senza rispetto della cosiddetta par condicio: questo è il punto”. 


L’USO DISCUTIBILE DELLA MOVIOLA 

Allora è tutta colpa della moviola? 
“Chiariamo subito che non abbiamo assolutamente nulla contro la moviola: lo strumento ha una sua grande validità e l’uso è raccomandabile al fine di chiarire certe dinamiche. Non per niente, l’uso degli strumenti di ripresa al rallentatore viene molto usato da tecnici ed istruttori di vari sport. La moviola è uno strumento inerte: è l’uso che ne viene fatto che è discutibile. Gli elementi che vanno rigorosamente sorvegliati e vagliati sono chi usa la moviola e coma la usa e soprattutto con che criterio sceglie gli episodi da analizzare. 
Molte moviole a carattere nazionale appartengono tra l’altro a gruppi che detengono società di calcio oppure sono gestite da individui con interessi vari all’interno del mondo del pallone. Gente ad esso collegata direttamente o trasversalmente. Quindi a maggior ragione, onde evitare possibili dietrologie, è fondamentale una severa regolamentazione”. 


LA JUVE NON PARTECIPERA’ A TRASMISSIONI TELEVISIVE FIN QUANDO NON SARANNO ADOTTATI VINCOLI DI GARANZIA 

Quale sarà l’atteggiamento della Juventus? 
“Riteniamo che fino a quando non saranno adottati vincoli di garanzia e di rispetto della par condicio sulla scelta degli episodi da commentare la Juventus non potrà partecipare con i suoi uomini a trasmissioni televisive che si prestino alla manipolazione della moviola. 
Sia chiaro che la Juventus non ha preconcetti né preclusioni contro l’impiego della moviola dal cui uso dipendono,ogni settimana, ore ed ore di trasmissioni televisive e l’impegno di tanti opinionisti professionali e capaci a cui bisogna affidare per i loro dibattiti un prodotto corretto. 

La nostra posizione è contro l’uso distorto e deviante di questo mezzo di approfondimento e sarà sicuramente oggetto di regolamentazione nei futuri contratti televisivi”. 

Anche le statistiche? 
“Le statistiche bisogna saperle scegliere ed analizzare con professionalità. 
Ad esempio, ultimamente si fornivano statistiche sui falli, tra l’altro senza citare la fonte, il che è doveroso per la credibilità dell’informazione, 
in relazione ad ammonizioni ed espulsioni subite dalle varie squadre. 
E’ corretto, ad esempio, paragonare un fallo cattivo ed intenzionale, che magari manda un giocatore all’ospedale, con un altro assolutamente innocuo? No, eppure per la mera statistica contano tutti e due per uno.
Utilizzando in maniera superficiale i numeri statistici ed usando semplicemente calcoli di correlazione, si dovrebbe concludere allora che per vincere lo scudetto l’inter dovrebbe disfarsi di Ronaldo, com’è successo al P.S.V. Eindoven ed al Barcellona, che hanno vinto il campionato dopo averlo ceduto. La mera statistica che se la Juventus avesse sempre tenuto nella sua storia il ritmo di vittorie con cui ha marciato negli ultimi quattro anni , di scudetti invece che venticinque, ne avrebbero portati a casa settantacinque.

Siamo seri: ripeto, moviole e statistiche sono strumenti inerti e come tali manipolabili. Tutto dipende dall’onestà intellettuale e morale di chi li impiega. A mancare è questa chiara obiettività…”


TIFOSI-GIORNALISTI: NO SCELTA DI CUORE, SI ALL’OBIETTIVITA’

Quale soluzione proponete? 
“Qualsiasi proposta non può essere la ‘soluzione’ in quanto l’aumentata competitività, a volte più a parole che di sostanza, porterà a sempre maggiori veleni al fine di giustificare certi insuccessi e di creare degli alibi. Credo che sia inevitabile l’adozione di scelte e comportamenti trasparenti, come ad esempio il sorteggio integrale, pubblico di arbitri e guardalinee per il Campionato, la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana.
Per appurare gol fantasma sarebbe necessaria una soluzione tecnica di valore inequivocabile.
Mi pare fondamentale la regolamentazione dell’uso della moviola nelle trasmissioni televisive in modo che questo uso tuteli i calciatori, le società e il pubblico stesso. Ritengo che la partecipazione più allargata possibile a gare europee sia tutta imprescindibile e profonda esperienza di maturazione collettiva e di provincializzazione.

Mi augurerei poi che certi tifosi-giornalisti non trasformassero scelte di tifo in scelte di schieramento, privilegiando, contro l’obiettività professionale cui sono deontologicamente tenuti, la parzialità del cuore”. 


LEGGI DEL CALCIO AVULSE DALLA REALTA’

Ma il calcio è regolato da leggi interne…
“Non credo che possa essere valido accusare di congiure e corruzione club rivali, dirigenti ed arbitri, al riparo dalla possibilità di incorrere in denunce alla magistratura ordinaria.
Il calcio d’oggi, il calcio quotato in Borsa, non può auto proteggersi all’interno di un recinto secondo leggi speciali avulse dalla realtà che lo circonda, che è oggi particolarmente complessa e socialmente esplosiva”. 


AGNELLI E SIL SOSTEGNO MAI MANCATO

Si dice che voi abbiate giornalisti amici e tifosi nel vostro gruppo…
“La nostra è una situazione semmai anomala. La Juventus fa parte di un gruppo all’interno del quale ci sono anche alcune tra le maggiori testate giornalistiche italiane. Ciò non si traduce in un ‘atteggiamento di accondiscendenza nei confronti della nostra società. E’ vero l’opposto. E’ palese che la situazione ambientale locale di questa Juventus è stata ed è piuttosto ostile. Per esempio Boniperti e Romiti, per motivi diversi, non nascondono da sempre una loro avversione. Questo ha determinato orientamenti preconcetti. La frangia fragile dell’ambiente ne è stata negativamente influenzata. Per questa ragione i nostri successi in campo e fuori assumono un valore ed un significato particolare. Dobbiamo ringraziare gli azionisti, ed in particolare Umberto Agnelli, che non ci hanno mai fatto mancare il loro sostegno” . 


POLITICA SPORTIVA, VIVAI, OBIETTIVI

Parliamo del peso politico della Juventus, si dice che è esagerato considerare, che lei è nel Consiglio della F.I.G.C., in quello della Lega, fa parte della commissione Veltroni e di quella presieduta da Manzella. Oltretutto è stato in tutte le commissioni economiche e la Juventus ha pesato molto nell’elezione di Nizzola e Carraro…
“Penso che sia doveroso per una società come la Juventus dare il proprio contributo . Ciò a maggior ragione in questo momento di grande trasformazione nazionale ed internazionale.
In quanto al presidente Carraro e Nizzola, sono stati eletti democraticamente con grandissima maggioranza, seppure con qualche difficoltà iniziale in un mondo che subisce ancora Statuti e Regolamenti non più attuali. Col vicepremier Veltroni, c’è rispetto delle regole. E’ un ministro che ha competenza legislativa e funzioni di vigilanza e soprattutto un appassionato dello sport e del calcio in particolare. Con Veltroni si sono varati dei decreto legge sulla violenza negli stadi, sulla privatizzazione degli stessi, sulle società dilettantistiche e si sono già approvati quelli sul Totoscommesse, sulla trasformazione delle società calcistiche, dell’Isef, sull’IVA sui trasferimenti.
Rispetto le sue idee in termini di stranieri, ma personalmente penso che al più presto debba cadere l’odiosa barriera fra comunitari e non. In un mondo avvelenato da razzismi vari, il calcio può svolgere una funzione sociale importante, dare impulso a valori quali l’amicizia e la fratellanza, abbattere frontiere assurde”. 


E rinforzare i vivai… 
“La Juventus crede nel settore giovanile, basti pensare che per la prima volta nella storia abbiamo conquistato lo scudetto con i giovanissimi di Maggiora. E’ stata una soddisfazione enorme. Proprio per questo abbiamo in programma un rafforzamento con importanti investimenti in risorse umane e strutture sportive.
Sui settori giovanili vorrei aggiungere una considerazione. Oggi i calciatori sono molto diversi, tra caduta del vincolo e sentenza Bosman, tutte le barriere, nazionali ed internazionali, oggi sono ricchi e super garantiti, figure nuove dove all’atleta si affianca l’uomo d’affari curatore della propria immagine. Ed io credo che i tempi siano maturi perché una percentuale di questa ricchezza torni ai settori giovanili come premi per aver costruito le basi si carriere tanto remunerative o come incentivo a lavorare sui giovani”. 


Come farete a far convivere calcio e industria? 
“Bisogna sforzarsi a far convivere calcio e industria .Se il gioco passa in second’ordine rispetto agli interessi industriali e finanziari presto avremo una grande crisi. D’altronde non si può immaginare che il calcio si riduca ad dimensione esclusivamente ludica, perché non ce la farebbe. L’obiettivo è preciso: tenere in piedi, rinnovandolo il binomio gioco-industria. Tutto il sistema calcio, tutti gli addetti ai lavori, compresi quelli della comunicazione, debbono fare un salto di qualità ed adeguarsi alla trasformazione molto veloce di questo mondo”. 

Quali sono i vostri obiettivi politici? 
“Contribuire alla revisione dello Statuto in federazione, seguire l’avvio del Totoscommesse e del Totosei, contribuire alla stabilità in Lega attraverso un accordo pluriennale a livello economico ed ad approfondire la ristrutturazione delle Coppe Europee, sperando in un Campionato Europeo che da quella certezza di partecipazione e di numero di gare che le attuali Coppe non danno, rendendo così vulnerabili i bilanci delle nostre società”. 

E i programmi bianconeri per la stagione 1998/99? 
“La ristrutturazione del settore giovanile . L’avvio del progetto carta di credito-fans club, un migliore servizio ai tifosi con la creazione di una vasta rete di punti vendita della biglietteria attraverso un accordo innovativo con la Lottomatica ed ulteriore impulso dell’Area Commerciale. Grande importanza ed attenzione al progetto Solidarietà ed al progetto Stadio. Infine proseguire nella strategia commerciale delineata lo scorso anno che, grazie all’acquisizione del controllo dei diritti commerciali dello stadio, ci ha permesso di puntare su un concetto di qualità, riducendo l’affollamento pubblicitario al Delle Alpi e creando così la figura innovativa del co-sponsor”. 

Dicono che avete messo a punto un progetto sulla solidarietà. 
“La nostra società è sottoposta quotidianamente a continue richieste, le più disparate, di interventi di questa disponibililtà non sia episodica né tantomeno casuale.
Pertanto ci siamo posti il problema ed abbiamo messo a punto, credo per primi al mondo, un nostro settore, un progetto che prevede per i prossimi 5 anni la destinazione di una somma di denaro da indirizzare in operazioni di solidarietà mirate, legate soprattutto a realtà torinesi aventi comunque impatto internazionale.
Un canale di solidarietà che possiamo definire pure, saranno le Missioni Don Bosco cui verranno destinati interventi su progetti specifici. Un secondo con la scuola d’Amministrazione Aziendale di Torino dove abbiamo allo studio un progetto per favorire futuri dirigenti sportivi attraverso l’assegnazione di borse di studio. Questo progetto-solidarietà sarà comunque reso noto e meglio dettagliato a breve termine”. 


Il prossimo anno la campagna abbonamenti fu caratterizzata dallo slogan “W la Juve, Abbasso i prezzi” e quest’anno? 
“Sempre più W la Juve e sempre più abbasso i prezzi, che quest’anno saranno ancora inferiori ai prezzi di abbonamento applicati dalla maggiori società calcistiche europee. I risultati sportivi della squadra nella passata stagione, i prezzi, il premio fedeltà ai 40.000 abbonati che, rinnovando la tessera, riceveranno in omaggio due partite di Champions League (mentre chi lo farà per la prima volta godrà di forti sconti per i primi tre incontri sempre della Champions League), ci fanno pensare che dal 22 giugno al 22 luglio, periodo in cui allo stadio Delle Alpi, verranno venduti gli abbonamenti batteremo il record storico dello scorso anno”. 

A che punto siamo con la stadio? 
“Attendiamo a breve le decisioni della Città sul progetto presentato ad inizio aprile. I tempi sono strettissimi. Riteniamo che il nostro progetto sia una grande opportunità per la Città e vitale per la Società. Ricordo che per la Juventus, tra dipendenti e giocatori, occupa 400 persone circa e chiede solo di poter investire in un progetto che, oltre a dare immagine alla città, creerebbe 150 nuovi posti di lavoro e le consentirebbe di lavorare al meglio.
Ci auguriamo che il progetto venga valutato senza preconcetti.
Il nostro sogno è di avere uno stadio di proprietà e che i nostri tifosi vengano a vedere le partite da innamorati della Juventus sentendosi parte integrante con la società, la squadra, lo stadio stesso e non a seconda del blasone dell’avversario. In 70.000 con Ajax, Real Madrid, Inter e Milan ed in 757 con il Brescello in Coppa Italia e 3505 Kosice in Champions League. Una riflessione che lascio ai tifosi: gli stadi di Manchester, Barcellona, Borussia e così via sono sempre esauriti perché per i tifosi di queste squadre conta molto meno contro chi si gioca rispetto ad essere sempre presenti sentendosi chiaramente, come è giusto che sia, il dodicesimo giocatore e forse il più importante. La presenza allo stadio è parte integrante del sentirsi tifoso.” 


E se non sarà possibile realizzare il vostro progetto? 
“Analizzeremo con gli azionisti tutte le possibilità nel rispetto del futuro della Juventus e nel rispetto dei suoi tifosi e della nostra città, tenuto conto che la Juventus ha una popolarità universale e non soltanto locale”. 

Quale è il segreto di una società che vince da quattro anni in campo e fuori dal campo? 
“Non sentirsi mai appagati ed avere sempre la voglia e la determinazione di migliorarsi quotidianamente. Essere forti dentro, avere coraggio, fortuna, grandi risorse umane con leadership diffusa e azionisti come i nostri. I successi sono prodotti da un lavoro di gruppo, in campo e fuori, che concretizza una strategia societaria per la realizzazione di un progetto. Più di tutto contano il sentimento e l’adesione al progetto quando il progetto umano è prioritario. “

La Juventus è un vulcano di idee e progetti ma cosa c’è che non la soddisfa? 
“La comunicazione. E’ determinato in parte da noi sicuramente ci impegneremo a migliorarci, ed in parte dalla situazione anomale ambientale qui a Torino che in alcuni casi si basa su preconcetti e sulla quale invece non abbiamo molta flessibilità. Nel calcio non esistono modelli di comunicazione perfetta. Pensavano che coniugare vittorie sportive straordinarie in Italia e nel mondo e bilanci sani per una squadra di prima fascia fosse già un modo concreto di comunicare e quindi di essere giudicati. Evidentemente così non è, e quindi cercheremo di migliorarci in quello che è certamente un nostro punto da realizzare”. 


Giraudo: la politica di miglioramento 


DEL PIERO E LE BANDIERE

E’ possibile vendere Del Piero? Non esistono più le bandiere in questo calcio? 
“E’ ora che una certa retorica romantica finisca, nell’interesse stesso dei tifosi. Sono i tifosi, gli appassionati, a rappresentare la continuità del club oppure, come nel nostro caso, una proprietà con 75 anni di continuità quelli che non ‘tradiscono’ mai: i calciatori, i tecnici, i dirigenti stessi hanno un ruolo professionale , ed è ‘normale’. Salvo rarissimi casi sono stati, sono e saranno sempre più disponibili e felici di cogliere opportunità favorevoli e di cambiare maglia. Mi fa ridere sentire parlare di certe bandiere del passato quando esistendo il ‘vincolo’, un giocatore era obbligato a rimanere in una società magari per tutta la carriera…. Questo non vuol dire che non esistessero o che non possono più esistere vere bandiere. In questo calcio business sarà sempre più difficile avere calciatori bandiere, ecco perché faremo di tutto per trattenere Del Piero il più a lungo possibile ed anche lui, sono convinto, farà di tutto per rimanere alla Juventus e diventare una vera bandiera”. 


POLITICA DI MIGLIORAMENTO E PROGRAMMAZIONE

Ci parli del mercato…
“La nostra politica è quella di un miglioramento costante di una rosa già molto competitiva con l’inserimento di giocatori molto promettenti. Detto, il calcio, e questo è il fascino moderno rinnova ogni giorno spunti e temi di interesse e di conseguenza anche il mercato, nel villaggio globale, con interessi sempre crescenti, è imprevedibile, va seguito giorno per giorno. Di sicuro avremo di nuova una Juventus competitiva”. 

E cosa dice dello striscione apparso allo stadio con sopra scritto: “Romiti, i bei tempi sono finiti?” 
“E’ stata una risposta non offensiva, anzi spiritosa dei nostri tifosi a Roma che, alla vigilia di quest’ultima ‘tradiva’ la Juventus per la Roma ed era chiaramente riferito ad un suo essere tifoso giallorosso rispetto alle vittorie passate e future della Juventus. Tutto il resto sono illazioni riprese da dichiarazioni di Depetrini, che è stato denunciato dalla Juventus per appropriazione indebita. A tale proposito presto la magistratura chiarirà tutto”. 

In lega intanto avete qualche difficoltà per l’accordo TV…
“Premetto che il convivere all’interno della Lega di realtà non omogenee è sempre più difficile come dimostrano sia la contrastata elezione di Carraro alla Presidenza, sia le difficoltà che si stanno riscontrando per l’accordo economico relativo al rinnovo dei contratti di cessione dei diritti televisivi per il prossimo triennio, nonché per la situazione giuridica della Lega” 

Che cosa può accadere?
“Ci sono più possibilità. Prima che si trovi tra tutti i componenti della Lega l’accordo economico relativo al rinnovo dei contratti di cessione dei diritti televisivi per il prossimo triennio. Secondo: che la Lega si divida in due. Una Lega di A e una Lega di B. Terzo: che si faccia a meno della Lega (come succede oggi per le Coppe Europee) dove l’interfaccia di riferimento tra le società e la Uefa è direttamente la Federazione. Per ultimo che un numero consistente di società formi una realtà al di fuori del sistema sportivo nazionale. Rimango comunque ottimista per una accordo pluriennale, a breve è questo l’obiettivo della Juventus”. 

E’ vero che darete consulenze all’estero e anche in Italia? 
“La Juventus è stata interpellata da molti ipotetici investitori del mondo calcistico in qualità di consulente tecnico. Abbiamo fatto per due di questi uno studio di fattibilità sul Crystal Palace e sull’Oxfond. E’ nata un’opportunità per conoscere a fondo il calcio inglese che su tanti aspetti è all’avanguardia. Non abbiamo ancora un programma in riferimento alle società satelliti in Italia, o all’estero. E’ vero però che abbiamo molti contatti, ad esempio con il Cesena”. 

Qual è la situazione contrattuale con lo sponsor tecnico? 
“Abbiamo diverse offerte. Praticamente tutti i migliori produttori di abbigliamento sportivo ci hanno interpellati. Però non c’è fretta, perché abbiamo ancora due anni di contratto con Robe di Kappa”. 

Avete già pensato ad un prolungamento per il corteggiatissimo Marcello Lippi? 
“Si. Lippi è ancora l’allenatore della Juventus per la stagione 1998/99 e la Juventus ha seguito tutte le sue direttive per la campagna acquisti, come ha sempre fatto anche in precedenza. Abbiamo valutato l’ipotesi del rinnovo del contratto prospettando a Lippi la possibilità di rimanere ancora nella nostra società. Ora sta a lui decidere del proprio futuro”. 

 

 

 

Piccolo riepilogo della conferenza stampa di fine anno del 1996, pubblicata a GENNAIO del 1997, sempre per HURRàJUVENTUS. 

IL DECALOGO DI GIRAUDO

Antonio Giraudo, amministratore delegato della Juventus, nella tradizionale conferenza stampa di fine anno, ha tracciato un bilancio dell’attività svolta e ha delineato per il futuro, sia quello immediato sia quello a più lunga scadenza perché, anche se il suo mandato scade il 30 giugno ’97, la sua riconferma sembra più che scontata, soprattutto in virtù dei risultati eccezionali sia in termini sportivi che di conti economici ottenuti dalla Juve durante la sua gestione. Ecco, in sintesi, le linee del Giraudo pensiero.

1 – CAMPIONATO AL SABATO
Le abitudini delle famiglie sono cambiate e, per tornare a riempire gli stadi dobbiamo garantire le migliori condizioni possibili. L’Italia è oramai l’ultimo paese d’Europa in cui si giocano tutte le partite di sabato. L’esempio della Spagna che ha frazionato durante la settimana con ricavi eccezionali, è illuminate. Sono favorevole a uno o due anticipi e altrettanti posticipi.

2 – PROBLEMI STADIO
Noi desideriamo restare a Torino ed abbiamo proposto due alternative di un nuovo stadio di nostra proprietà, magari sull’area del vecchio Comunale, oppure la riduzione delle spese d’affitto del Delle Alpi intorno al miliardo e mezzo. Entro febbraio risolveremo comunque la questione , i tifosi sono dalla nostra parte e noi non accetteremo ricatti.

3 – LA FEDERAZIONE
è un mondo per me nuovo e sconosciuto (Giraudo è stato nominato consigliere nel nuovo consiglio federale presieduto da Nizzola, ndr) e spero di fornire il mio contributo nel modo migliore. Il calcio subirà profondi cambiamenti e serve la massima attenzione per evitare sprechi per non perdere opportunità e per non smarrire la competitività. Conviene rispettare le varie componenti senza alzare mai il tono del dialogo. Per la Lega inevitabile appoggio a Franco Carraro.
4- TROPPI CLUB PROFESSIONISTICI
Ce ne sono 128 su una base di 11mila dilettanti, in Inghilterra il rapporto è di 92 club professionistici su 44mila dilettanti. E’ necessario riequilibrare questo rapporto anche in Italia.
5 –SOLDI ALLO STATO
I Flussi finanziari erogati dal calcio allo Stato sono tantissimi. Versiamo 2.100 miliardi l’anno contro i 50 dell’Inghilterra, 1 400 della Spagna, i 200 della Francia e lo 0della Germania.
6 – CONTRARIO AL TOTOSEI
Nessuno ci ha interpretato per sfruttare i nostri marchi, il concetto di mutualità verso gli altri sport va rivisto, come si sta già facendo all’interno del calcio.

7 – SCOMMESSE TELEFONICHE E ONLINE
Non vogliamo sfasciare tutto, ma aspettare altri ventinove mesi ci sembra troppo: non vogliamo rischiare di discutere all’infinito.
8 – LA PAY PER VIEW
Non abbiamo per ora un progetto da produrre autonomamente tv via cavo, ma seguiamo con molta attenzione l’evoluzione tecnologica. Anche perché la vendita separata dei diritti diventa fondamentale.
9 – EFFETTO BOSMAN E BILANCIO
Se non avessimo dovuto ammortizzare gli effetti della sentenza Bosman, il nostro bilancio sarebbe in attivo di 18 miliardi. Così invece, è in passivo di 13, ma solo per questo fatto contingente, il fatturato è raddoppiato e l’indebitamento è sceso da 80 a 10 miliardi.
10 – L’INGRESSO IN BORSA
È un’opportunità da cogliere non una moda. In primavera nascerà una nuova società di borsa e vedremo quali sono i requisiti di base richiesti.

 

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45 minuti fa, crazy1897 ha scritto:

 

Io ricordo pure di un secondo tentativo per Cr7 e pure per Gerrard, nomi che circolavano poco prima della farsa, operazioni che probabilmente sarebbero state in parte finanziate attraverso qualche cessione eccellente 

sì quell'estate pare che avremmo venduto parecchi giocatori storici, tipo dicevano che buffon e zambrotta fossero già del milan addirittura, che anche ibrahimovic fosse in odore di cessione, del piero ha detto che se fosse rimasto capello lui se ne sarebbe andato...sicuramente sarebbe successo tanto anche perchè comunque la rosa cominciava ad essere vecchiotta infatti anche con calciopoli, tanti giocatori andati via non hanno brillato dopo, gli unici sono stati quelli rimasti da noi e ovviamente ibrahimovic e chiellini che erano ancora giovani

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52 minuti fa, CRAZEOLOGY ha scritto:

Intervista tratta da Hurrà Juventus di Luglio 1998

Antonio Giraudo, l’amministratore delegato più vincente del calcio italiano, parla di tutto e di tutti in un’intervista dalla quale traspare, chiarissimo ed entusiasmante, il progetto-Juve. La Juve, gli straordinari successi, l’atteggiamento di Boniperti e Romiti, la politica societaria e federale, il rilancio del vivaio, il progetto di solidarietà, la campagna abbonamenti, l’esigenza di un nuovo stadio, il contratto di Del Piero e l’offerta fatta a Lippi. 

LA JUVENTUS LA SQUADRA NUMERO 1 AL MONDO

Chiusa la stagione 1997/98 con una Supercoppa italiana, una finale di Champion League, una semifinale di Coppa-Italia e, soprattutto la conquista dello strameritato scudetto 25, Antonio Giraudo, l’amministratore delegato più vincente del calcio italiano, lancia un ponte tra i trionfi appena ottenuti, il presente e il futuro che dovrà sempre avere il successo come simbolo irrinunciabile della società bianconera. Ecco, in un’intervista dossier, le sue idee su cosa è successo, su cosa sta succedendo e su cosa progettualmente dovrebbe succedere. 
 Perdere in finale significa comunque essere secondi in Europa e arrivare in finale è già di per sé un risultato straordinario. Ai tifosi vorrei dire che a parte la giusta delusione per la sconfitta in finale, bisogna saper dare il giusto valore alla competizione alla quale hanno partecipato le migliori squadre d’Europa.

 

 

 

madonna se lo dicesse oggi il forum imploderebbe per le minacce ahahaha

Modificato da UndiciLeoni

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aveva previsto tutto tranne i danni della quotazione in borsa

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18 minuti fa, UndiciLeoni ha scritto:

sì quell'estate pare che avremmo venduto parecchi giocatori storici, tipo dicevano che buffon e zambrotta fossero già del milan addirittura, che anche ibrahimovic fosse in odore di cessione, del piero ha detto che se fosse rimasto capello lui se ne sarebbe andato...sicuramente sarebbe successo tanto anche perchè comunque la rosa cominciava ad essere vecchiotta infatti anche con calciopoli, tanti giocatori andati via non hanno brillato dopo, gli unici sono stati quelli rimasti da noi e ovviamente ibrahimovic e chiellini che erano ancora giovani

 

Con la triade sarei stato più che tranquillo, cioè loro sono stati quelli che hanno sostituito Vieri con Inzaghi e Inzaghi con Trezeguet, hanno portato Zidane con 2 noccioline e con la sua cessione hanno preso 3 pezzi da 90, ovviamente anche loro hanno cannato alcuni acquisti, nel complesso potevi stare tranquillo perché avevi sempre una rosa competitiva e un undici di primissimo livello 

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44 minuti fa, crazy1897 ha scritto:

 

Con la triade sarei stato più che tranquillo, cioè loro sono stati quelli che hanno sostituito Vieri con Inzaghi e Inzaghi con Trezeguet, hanno portato Zidane con 2 noccioline e con la sua cessione hanno preso 3 pezzi da 90, ovviamente anche loro hanno cannato alcuni acquisti, nel complesso potevi stare tranquillo perché avevi sempre una rosa competitiva e un undici di primissimo livello 

sì di sicuro sarebbero riusciti a fare gli acquisti giusti, poi ormai eravamo stabili e potevamo anche permetterci di comprare i vieira dall'arsenal, sicuramente sarebbe stata una bella lotta col barcellona di guardiola e lo united di ferguson ci saremmo diveriti

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2 minuti fa, UndiciLeoni ha scritto:

sì di sicuro sarebbero riusciti a fare gli acquisti giusti, poi ormai eravamo stabili e potevamo anche permetterci di comprare i vieira dall'arsenal, sicuramente sarebbe stata una bella lotta col barcellona di guardiola e lo united di ferguson ci saremmo diveriti

 

Hanno creato una base solidissima senza chiedere una lira all'avvocato abbinando risultati sportivi alla crescita del club, e quando finalmente erano arrivati sul punto di poter spendere senza particolari problemi sono stati stroncati 

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16 ore fa, UndiciLeoni ha scritto:

madonna se lo dicesse oggi il forum imploderebbe per le minacce ahahaha

 

Ha potuto permettersi di dire una cosa del genere, perché la Triade aveva già alzato coppa dei campioni e coppa intercontinentale.

Ed era comunque sempre al top.

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1 ora fa, CRAZEOLOGY ha scritto:

 

Ha potuto permettersi di dire una cosa del genere, perché la Triade aveva già alzato coppa dei campioni e coppa intercontinentale.

Ed era comunque sempre al top.

ah beh questo sì

 

 

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Giraudo giocava a scacchi 3d mentre la concorrenza giocava a dama

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Correggetemi se sbaglio.

I soldi per rifare lo stadio non c'erano di fatto, nonostante abbia fatto sfracelli sportivi, vanno dette le cose come stanno: lo stadio fu in parte merito di Blanc, con annessi e connessi. Ovviamente è altrettanto importante sottolineare i meriti di Giraudo per avere avviato il processo di acquisizione del terreno per 99 anni ma, cosa importante: il progetto di Giraudo non prevedeva l'abbattimento del delle alpi ma l'avvicinamento delle tribune, per uno stadietto da 33.000 posti!

Trentatremila!
Giraudo disse che preferiva un tabellone pubblicitario in più che 1000 paganti perché oggettivamente portava più soldi.

Detto questo sempre onore alla triade.

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Joined: 07-Jan-2014
7021 messaggi
2005 andammo a prendere vieira eh capitano dall'arsenal degli invincibili 
 
 
come prendere oggi kdb al city 
 
 
per capire la portata di calciopoli cosa affossarono
 
 
 
Nel 2017 a livello economico siamo tornati a quei livelli. Peccato avere dilapidato tutto con Ronaldo (non rinnego, ma constato i fatti).

Ci torneremo tra 5-6 anni

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On 6/1/2023 at 11:38 AM, IL "V" said:

Io ricordo che lessi un articolo all'epoca pre-calciopoli che parlava di un interesse per Ronaldinho e per un giovincello ancora sconosciuto che si chiamava Messi.

Ora, di fuffa se ne scriveva anche all'epoca ma ricordo che ci rimasi di sasso quando Messi esplose definitivamente ripensando a quell'articolo di qualche annetto prima.

Ora, qui lo dico e qui lo nego: non fosse scoppiata calciopoli ci saremmo ritrovati non solo con qualche scudo in più ma anche con un paio di Champions in bacheca.

 

Interesse ok. Ma che il Barcellona si sarebbe provato di Messi, direi impossibile anche solo pensarci. 

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3642 messaggi

si vive di ricordi  giustamente  perchè  il presente   fa troppo male e la juve e' in mano ad uno che non la ama 

almeno  ci consoliamo  grazie per averci  fatto  ricordare  chi la juve la amava veramente !!

 

 

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Il 3/6/2023 alle 20:52 , CRAZEOLOGY ha scritto:

Mi spiace dirvi che CR7 aveva fatto le visite mediche a Torino tantissimi anni fa.

 

Vero se non mi ricordo c'era un documento che Moggi rese pubblico con una soecie di mezzo accordo con lo Sporting, poi però non ricordo il motivo per il quale non se ne fece nulla

Confermate?

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Il 31/5/2023 alle 18:43 , Bradipo76 ha scritto:

Beh, se andiamo a rileggere in retrospettiva:

 

- non è molto dissimile a quanto è stato fatto

- questi anni hanno dimostrato che per metterti in cima al mondo non sarebbe comunque bastato.

 

Già in quel momento erano in atto delle dinamiche che avrebbero portato a rendere in realtà non competitivo sul lungo il "ben fare in piccolo".

Il calcio italiano, che non riusciva a fare un sistema virtuoso, era in procinto di essere sorpassato  da altre realtà. 

C'erano già i galacticos, e s'erano già venuti a prendere il tuo miglior giocatore a cifre record. 

 

L'esempio è giustappunto la perla di quel progetto, che era lo stadium. Nella visione di allora era una perla.

Successivamente è stato accusato di essere uno stadietto .asd 

 

In realtà non stavamo realizzando il calcio dei vent'anni dopo, forse uno dei miglior calcio di quegli anni e basta (che non era poco, sia ben chiaro).

Il calcio dei vent'anni dopo è quello che vediamo appunto oggi. Quello dei petrodollari, di una Premier che apre i culi a tutti, del calcio portato e fatto pagare pure in Antartide, di un in sistema italiano che non ce la fa a stare appresso malgrado buone progettualità (di pochissimi). 

 

 

 

concordo.

 

nulla da dire a Giraudo eh.

 

ma concordo. pensare che il suo progetto sarebbe stato vincente è il pensiero stupendo e comodo del tifoso juventino.

ma molti fattori portano a dire che non sarebbe bastato.

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On 6/18/2023 at 1:22 PM, Windom Earle said:

 

Interesse ok. Ma che il Barcellona si sarebbe provato di Messi, direi impossibile anche solo pensarci. 

 

Era un Barcellona dipendente da Ronaldinho, ai tempi di quell'articolo Messi era un giovane signor nessuno.

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Joined: 14-Feb-2020
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3 ore fa, IL "V" ha scritto:

 

Era un Barcellona dipendente da Ronaldinho, ai tempi di quell'articolo Messi era un giovane signor nessuno.

Ot in questi giorni mi stavo rivedendo le partite  del 2005 , che giocatore favoloso che era Dinho , chiuso ot

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Joined: 21-May-2006
10317 messaggi
Inviato (modificato)
5 hours ago, IL "V" said:

 

Era un Barcellona dipendente da Ronaldinho, ai tempi di quell'articolo Messi era un giovane signor nessuno.

 

A parte la storia di Ronaldinho, il resto non ha niente di vero. Messi era un giocatore che al Barcellona era portato sul palmo di mano, considerato futuro fenomeno (e mi sa che ci hanno visto bene), talmente convinti che lo sarebbe diventato già da quando lo presero a 13 anni nonostante i noti problemi di crescita che lo affliggevano (e che curarono). Moggi non sarebbe mai riuscito a prenderlo. Mai nella vita.

 

I dualismi al Barcellona non potevano esistere, solo in Italia Del Piero e Baggio, Del Piero e Totti, Mazzola e Rivera, non potevano giocare assieme. Oppure poteva capitare come successe alla Juve, che puntarono sul giovane Del Piero anziché sulla stella Baggio. E fu quello che effettivamente è successo anche al Barcellona, a vedere bene, Dinho lasciò 3 anni dopo. 

Modificato da Windom Earle
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Joined: 14-Jan-2010
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1 ora fa, Windom Earle ha scritto:

 

A parte la storia di Ronaldinho, il resto non ha niente di vero. Messi era un giocatore che al Barcellona era portato sul palmo di mano, considerato futuro fenomeno (e mi sa che ci hanno visto bene), talmente convinti che lo sarebbe diventato già da quando lo presero a 13 nonostante i noti problemi di crescita che lo affliggevano (e che curarono). Moggi non sarebbe mai riuscito a prenderlo. Mai nella vita.

 

I dualismi al Barcellona non potevano esistere, solo in Italia Del Piero e Baggio, Del Piero e Totti, Mazzola e Rivera, non potevano giocare assieme. Oppure poteva capitare come successe alla Juve, che puntarono sul giovane Del Piero anziché sulla stella Baggio. E fu quello che effettivamente è successo anche al Barcellona, a vedere bene, Dinho lasciò 3 anni dopo. 

 

Quoto. 

E aggiungo, visto che il post originale parla anche di un interesse per Ronaldinho, che se Moggi aveva un difetto era quello di ignorare completamente il Brasile. 

 

Modificato da Gil Rui Soares Barros
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