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match preview [ Semifinali ritorno Tim Cup ] Fiorentina - Juventus 0-3
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di crazy1897 in Stagione 2014/2015
Non è impossibile. Basterebbe un semplice e rotondo 0-2. Risultato che è nelle nostre corde. Però dietro bisogna stare attenti, e bisogna avere tutti i titolari dentro. Vediamo come si mette in champions, poi ne capiremo un pochino di più. -
Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
6 MAR 2015 11:17 OPERAZIONE MONDAZZOLI – OGGI IL CDA DI RCS POTREBBE DARE UN PRIMO VIA LIBERA ALLA CESSIONE DEI LIBRI, CON BENEDIZIONE SUPREMA DI RENZI (AVRA' UN DIRETTORE AMICO AL CORRIERE) – LO STIPENDIUCCIO DI PAOLINO MIELI: 600 MILA EURO IN BILICO Renzi: “Il problema di Rcs, vogliamo dirlo?, è che un’azienda straordinaria è stata fortemente indebolita. Non mi preoccupo di Mondadori, mi preoccupo di Rizzoli-Corriere della Sera il cui valore è stato distrutto da scelte discutibili». State sereni.... - 1. DAGONEWS Pare che non sia elegante parlare di soldi, a certi livelli, ma qualcuno lo deve pur fare. Nella partita Mondazzoli c’è anche la poltrona in bilico di Paolino Mieli, presidente di Rcs Libri. In caso di vendita, per Rotolone Scott Jovane, affamato di tagli, sarebbe un risparmio aggiuntivo di 600 mila euro l’anno (la cifra comprende anche la collaborazione al Corriere) 2. RCS LIBRI, RESTA APERTO DIALOGO CON MONDADORI MA DECIDERÀ IL NUOVO CDA Giovanni Pons per “la Repubblica” Secondo consiglio di amministrazione di Rcs Mediagroup nell’arco di una settimana nel tentativo di prendere una decisione sulla vendita di Rcs alla Mondadori. La casa editrice di Segrate guidata da Ernesto Mauri ha fatto pervenire da qualche settimana un’offerta non vincolante per l’intera controllata dei libri a un valore compreso tra 120 e 150 milioni. Ma qualche consigliere (come l’ex presidente Piergaetano Marchetti e Attilio Guarneri, indicato dalla famiglia Rotelli) e diversi azionisti non sono d’accordo sulla vendita in quanto la considerano una scelta affrettata e dettata dalla contingenza finanziaria. La Rcs gestita da Pietro Scott Jovane, infatti, ha bisogno di un incasso di una certa entità per abbassare l’indebitamento a un livello compatibile con il margine operativo lordo, che è ancora piuttosto basso. La società, secondo alcuni consiglieri, brucia cassa e non potrà rispettare i covenant con le banche che per settembre 2015 prevedono un indebitamento di 4,5 volte l’Ebitda. Poiché quest’ultimo naviga intorno ai 40 milioni, l’indebitamento non dovrebbe essere superiore a 180 milioni mentre al momento è ancora attestato a 480 milioni. Vista questa situazione, e constatata la reticenza dei soci a sottoscrivere un secondo aumento di capitale già deliberato per altri 200 milioni, l’amministratore delegato ha sollecitato la vendita della Rcs Libri, non riuscendo a ottenere sufficienti introiti con le altre dismissioni in programma (radio e mux spagnoli). La Rcs Libri, secondo le indicazioni degli analisti, dovrebbe aver prodotto nel 2014 circa 15 milioni di Ebitda, dunque venderla a 130 milioni vorrebbe dire spuntare un multiplo di 8,6 volte. Un prezzo che alcuni azionisti giudicano troppo basso viste le potenziali sinergie e il risparmio di costi che la Mondadori potrebbe realizzare. Dunque il compromesso trovato dal presidente Angelo Provasoli nelle ultime ore sarebbe quello di procedere nella trattativa con la casa editrice del gruppo Fininvest ma senza esclusiva e stabilendo una conclusione dell’operazione solo dopo una due diligence che prenderà da uno a due mesi. In questo modo sarà comunque il prossimo cda, cioè quello che verrà eletto dall’assemblea di aprile, a prendere la decisione finale sulla vendita di Rcs Libri. Sgravando gli attuali consiglieri da eventuali profili di responsabilità che potrebbero sorgere. È infatti molto probabile che il nuovo organo di governo sia completamente diverso dall’attuale. Diversi consiglieri incluso il presidente non sono disposti a continuare in un clima di conflittualità perenne tra gli azionisti mentre l’ad è sostenuto soltanto da John Elkann che attraverso la Fiat è comunque il primo socio con il 16,7%. Tuttavia è ancora buio fitto sul numero e sulla composizione delle liste che dovranno essere presentate entro fine marzo e che secondo la nuova governance recepita dallo statuto nel giugno 2014 si divideranno il consiglio nella proporzione due terzi (alla lista di maggioranza) e un terzo (alla lista/e di minoranza). Appare a tutti abbastanza ovvio che la Fiat debba presentare una lista ma non è ancora chiaro chi siano gli altri azionisti disposti a seguirla. Non di sicuro Diego Della Valle, secondo azionista con il 7,3%, forse Mediobanca scesa però al 6,2%, difficilmente la Pirelli, il cui presidente Marco Tronchetti Provera, molto attivo in questa fase, si è più volte espresso con toni critici nei confronti della gestione di Scott Jovane. Più defilato appare al momento Giovanni Bazoli, presidente di Intesa Sanpaolo, presente nell’azionariato con oltre il 4% ma anche principale creditore del gruppo insieme a Unicredit e Ubi Banca. E poi c’è l’outsider Urbano Cairo con il 3%. Mercoledì 11 il cda di Rcs dovrà approvare i conti relativi all’esercizio 2014 e poi si apriranno le due settimane di fuoco per la stesura delle liste. I colloqui sono già in corso da tempo ma la “quadra” sembra ancora difficile da trovare. 3. PER MONDAZZOLI IL GIORNO DEL SÌ Mario Baudino per “la Stampa” Mondadori-Rizzoli, un giorno decisivo: secondo Milano Finanza, il cda della Rcs convocato per oggi dirà sì alla proposta di acquisizione dei libri arrivata da Segrate. Comincerebbe così la trattativa vera e propria, e in tempi stretti, per il supergruppo che non piace a molti scrittori e a quasi tutti gli altri editori, oltre che al ministro Franceschini. Il titolare della Cultura si era dichiarato, a caldo, assai preoccupato. Matteo Renzi, invece, non lo è. Intervistato dall’Espresso, taglia corto: «Capisco Dario. Ma non sono preoccupato. Il problema di Rcs, vogliamo dirlo?, è che un’azienda straordinaria è stata fortemente indebolita. Non mi preoccupo di Mondadori, mi preoccupo di Rizzoli-Corriere della Sera il cui valore è stato distrutto da scelte discutibili». State sereni.... http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/operazione-mondazzoli-oggi-cda-rcs-potrebbe-dare-primo-via-libera-95884.htm --------------------------------------------------- 6 MAR 2015 13:34 VIA SOLFERINO LIQUIDA TUTTO - RCS DÀ UN'ESCLUSIVA ALLA MONDADORI PER TRATTARE LA CESSIONE DEI LIBRI. E DOPO IGPDECAUX, VENDE PURE LA SUA QUOTA DEL 44% NELLE RADIO FINELCO (VIRGIN, 105, MONTE CARLO), FORSE A CLESSIDRA Avanza il progetto Mondazzoli: con la trattativa in esclusiva fino al 29 maggio, Segrate fa un altro passo avanti nella conquista di Rcs Libri - Clessidra di Sposito tratta invece per prendersi la quota nelle radio del gruppo Finelco, controllate dalla famiglia Hazan... 1.RCS: ESCLUSIVA A MONDADORI SU ACQUISIZIONE LIBRI (ANSA) - Il Cda Rcs ha deciso a maggioranza di proporre a Mondadori la concessione di un periodo di esclusiva sino al 29 maggio 2015 per l'acquisizione della quota in Rcs Libri per approfondire termini e condizioni dell'eventuale operazione. Lo annuncia una nota. 2.RCS: NEGOZIATO IN ESCLUSIVA PER VENDITA RADIO (ANSA) - Rcs ha avviato una negoziazione in via esclusiva ''con un primario operatore finanziario'' per la possibile cessione della quota di partecipazione del 44,45% detenuta nelle radio Finelco. Lo annuncia una nota. 3.RCS: TRATTATIVA SU RADIO È CON CLESSIDRA (ANSA) - Da quanto si è appreso da fonti finanziarie la trattativa di Rcs per la vendita delle radio del gruppo Finelco è stata avviata con il fondo Clessidra di Claudio Sposito. Le tre radio della holding sono nel dettaglio Radio 105, Virgin Radio e Radio Monte Carlo. La maggioranza della società fa capo alla famiglia Hazan. http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/via-solferino-liquida-tutto-rcs-esclusiva-mondadori-95908.htm Molto interessante. -
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CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Boh, non so. Impressione mia, ma magari sbaglio. Comunque non è che può giocare ancora per molto... Un altro che mi incuriosisce è Del Piero. Lui il dirigente alla Juve credo che lo avrebbe fatto volentieri (penso che ambirebbe alla Presidenza però). Solo che al momento non è cosa. Non con Agnelli al comando. E non so nemmeno se senza Agnelli al comando gli sarebbe permesso. Bisognerebbe capire cosa si son detti JE e AA a riguardo. Cosa pensa davvero JE di Del Piero, insomma. E poi come già detto (lo so, sono un po' ripetitivo, giustamente sono pur sempre un vecchio, portate pazienza... ), io penso che se AA viene promosso ad altro incarico, JE potrebbe sedersi al suo posto. Non vedo altri nomi per ora. E prima o poi gli tocca... A mio avviso è solo una questione di "quando", e non di "se". Comunque per allontanare un po' calciopoli nel tempo potrebbero anche trovare un uomo che faccia da intercapedine temporale tra la presidenza AA e quella eventuale di JE. Ma ne dubito. Con la sentenza della Cassazione bene o male verranno prese delle decisioni, la questione in un modo o nell'altro va risolta... -
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CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Niente di particolare, semplicemente ho notato che i nomi corrispondevano abbastanza a quelli della canzone. La cosa mi faceva sorridere... Per quello che riguarda il trio in questione, Montezemolo, come ormai abbiamo capito tutti, non ha nessun legame preciso coi torinesi, o comunque non più. Lui è sempre stato un uomo di mezzo, di quelli che cercano di essere amici di tutti per scopi esclusivamente propri. Un po' bolognese, un po' romano, un po' torinese, un po' milanese.... Si infila di continuo dove trova posto. Malagò invece è un uomo romano dei più classici. Legato a quelle robe lì, di quell'ambiente lì. Non è un caso che i due siano sulla stessa barca. Sono amici... Totti è più che altro un uomo che in quel contesto fa colore. Ma sono anche fermamente convinto che Totti stia cominciando a pensare ad un dopo calcio; dirigente o robe così. Qualche amicizia dirigenziale di alto livello gli fa comodo e la coltiva volentieri. Sempre che non decida di buttarsi a fare l'allenatore, ma ne dubito. Mi sembra uno molto più furbetto di quello che sembra, e sa benissimo che è meglio essere un mito romano per sempre e continuare a fare soldi con pochi rischi, piuttosto che rischiare la fine di Inzaghi o gente così. Se ti butti nella mischia non sai mai cosa ti può capitare. Da dietro una scrivania invece è tutto molto più "gestibile" e meno rischioso... E se lo fai senza legarti ad un club specifico, come Riva, o Albertini, o Tommasi, è anche meglio. Hai più tempo per te stesso, per goderti la famiglia, e i soldi accumulati in questi anni. Vedremo cosa deciderà di fare quando smetterà... -
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CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Stamani sotto la doccia canticchiavo cose strane, robe d'altri tempi, robe che forse pochi di voi conoscono, e ad un certo punto ho avuto un'illuminazione. Ho notato una cosa a cui non avevo fatto caso fino ad ora. "C'erano tre cumpari sunatori, suonavano e sapevano cantà, parevano tre grande professure, Giuvanne, Francheschiello e Don Pascà" (cit. I tre cumpari - Renato Carosone) E così ora posso sorridere per tutta la giornata. -
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CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
26 FEB 2015 11:24 IL TESORONE DEGLI AGNELLI – CON LA VENDITA DELL’IMMOBILIARE, EXOR PUÒ AUMENTARE IL SUO GRUZZOLO CASH A 3 MILIARDI E MEZZO (CI PUÒ COMPRARE 6 RCS, MA ANCHE FARE QUALCOSA DI PIÙ FURBO) Con la vendita dell’americana Cushman&Wakefield per 2 miliardi, la finanziaria degli Agnelli andrebbe a ingrossare la liquidità già aumentata con la cessione della quota in Sgs. Il mercato già si interroga su quale sia il “colpo grosso” che hanno in mente a Torino... - Paolo Griseri per “la Repubblica” Exor vuole fare cassa e si torna a parlare di future alleanze. Nonostante gli oltre due miliardi di liquidità che già possiede, la finanziaria degli Agnelli intende cedere la partecipazione in Cushman&Wakefield, una delle principali società mondiali nei servizi immobiliari. Secondo le indiscrezioni raccolte a New York dal Wall Street Journal la valutazione complessiva di C&W sarebbe di 2 miliardi di dollari. Morgan Stanley e Goldman Sachs sarebbero state incaricate di trovare il compratore. Exor fa sapere di non essere intenzionata a cedere a concorrenti di C&W nell’immobiliare. Il pacchetto dell’81 per cento oggi in mano alla finanziaria degli Agnelli dovrebbe dunque essere ceduto a fondi di investimento. Non è difficile calcolare quanto Exor guadagnerebbe dall’operazione. Se davvero la società venisse valutata 2 miliardi di dollari, la cessione del pacchetto dell’81 per cento porterebbe nelle casse di Torino 1,6 miliardi di dollari. Una quantità di cassa molto significativa. Nel 2007, quando Exor entrò in C&W, pagò il 71,5 per cento della società 625 dollari. Oggi quel 71,5 per cento varrebbe 1,4 miliardi di dollari. La plusvalenza sul pacchetto originario sarebbe dunque di 800 milioni, più del 100 per cento di incremento in otto anni. Tutto questo, va sottolineato, nel caso in cui Morgan Stanley e Goldman Sachs riuscissero davvero a trovare il compratore disposto a pagare due miliardi di dollari la società. Con gli oltre due miliardi di euro incassati dalla cessione della quota in Sgs e il miliardo e mezzo di euro che arriverebbe dalla vendita di C&W, la liquidità della finanziaria torinese supererebbe i 3,5 miliardi. Una cifra molto importante. Nel comunicato ufficiale diffuso ieri non si fa alcun riferimento a possibili investimenti da sostenere con la liquidità guadagnata dalla cessione di C&W. Ufficialmente anzi Exor parla di «normale attività » di ricerca di acquirenti, tipica di una società di investimento e si aggiunge che «al momento non ci sono transazioni da comunicare, né vi è alcuna garanzia che l’analisi in corso si concluda con una vendita». Eppure fonti autorevoli a Torino scommettono sul fatto che Exor abbia già individuato il possibile affare in cui impiegare il consistente gruzzolo accumulato. Tiene banco, naturalmente, l’ipotesi più volte avanzata senza esito di una futura alleanza tra Fca e altri costruttori, ipotesi che Marchionne non ha mai escluso. Scenario rilanciato ieri dal Ft ma che in questo momento non trova conferma. Anche perché, si fa notare, nell’ultima intervista rilasciata a Bloomberg John Elkann ha parlato di possibili alleanze in termini opposti, immaginando, al contrario una diluizione dell’attuale quota degli Agnelli in Fca, grazie ai diritti di voto doppi garantiti dalla legge olandese. Il bersaglio grosso di Exor rimane dunque ancora misterioso. Il power fire di Torino continua però ad aumentare e con un proiettile di grandi dimensioni c’è da immaginare che la preda sia consistente. Ieri Borsa italiana ha comunicato che Sergio Marchionne ha esercitato i diritti maturati con le stock grant. L’ad del Lingotto ha venduto azioni Cnh incassando 4,5 milioni di euro e con una parte dei proventi di quella vendita ha pagato le tasse. Marchionne detiene ora lo 0,8 per cento del capitale di Cnh e l’1,1 del capitale di Fca. http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/tesorone-agnelli-vendita-dell-immobiliare-exor-pu-95305.htm -------------------------------------------------------------- 26 FEB 2015 16:05 CIUFF CIUFF! - NTV, IL TRENO COL CIUFF DI MONTEZEMOLO-DELLA VALLE, NOMINA FLAVIO CATTANEO AMMINISTRATORE DELEGATO - PERRICONE RESTA PRESIDENTE, MA IL TEMA RESTA IL DEBITO - Il consiglio d'amministrazione di Ntv approva il nuovo piano strategico con il relativo business plan, e ha nominato Flavio Cattaneo amministratore delegato, conferendogli tutte le deleghe alla gestione... (ANSA) - Il consiglio d'amministrazione di Ntv, riunitosi oggi, ha approvato il nuovo piano strategico con il relativo business plan, e ha nominato Flavio Cattaneo amministratore delegato, conferendogli tutte le deleghe necessarie alla gestione della società. Lo si legge in una nota. Antonello Perricone mantiene la carica di Presidente. http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/ciuff-ciuff-ntv-treno-col-ciuff-montezemolo-valle-nomina-95338.htm ---------------------------------------------------------------- 26 FEB 2015 16:08 BANCHE & POLTRONE - GUZZETTI & BAZOLI, I VECCHIETTI TERRIBILI DELLA FINANZA BIANCA, VORREBBERO COME EREDI FABRIZIO SACCO-DANNI E PAOLO COLOMBO – GLI ARABI DI UNICREDIT, PRIMI AZIONISTI, CONTRARI ALLA RICONFERMA DI VITA E MONTEZEMOLO Con l’effetto abbastanza curioso che le principali banche del Paese sarebbero tutte in mano alla finanza bianca (visto che anche l’ad Federico Ghizzoni è cattolicissimo) e con tanti saluti ai cappucci e alla ridotta laica di Mediobanca…. DAGOREPORT Abramo Bazoli, che va per gli 83 anni, a questo punto vuole semplicemente il lusso di scegliersi lui il successore e in questa fase lo avrebbe individuato nel cattolicissimo Fabrizio Saccomanni, ex ministro del Tesoro nello sfortunato governo dell’amico (di Bazoli) Enrico Letta. Lo stesso vuol fare l’amico e sodale Giuseppe Guzzetti, 80 anni suonati, che lascerebbe la Fondazione Cariplo solo nelle mani del commercialista bocconiano Paolo Andrea Colombo, ex presidente dell’Enel e con un passato in vari cda, dalla Saipem alla Pirelli, passando per Telecom e Publitalia. E già che siamo in tema di banche, occhio alle poltrone anche in casa Unicredit. La presidenza di Giuseppe Vita è in scadenza e i rumors meneghini dicono che proprio uno tra Saccomanni e Colombo potrebbe andare in piazza Cordusio. Con l’effetto abbastanza curioso che le principali banche del Paese sarebbero tutte in mano alla finanza bianca (visto che anche l’ad Federico Ghizzoni è cattolicissimo) e con tanti saluti ai cappucci e alla ridotta laica di Mediobanca. Ghizzoni comunque tifa per una conferma di Vita, che ha il grande pregio di non fargli alcuna ombra. Mentre la conferma del tandem con Ghizzoni irrita il fondo arabo Aabar (primo socio con il 5%) che vorrebbe contare di più e però è diviso in due fazioni: coloro che vogliono liberarsi di Luca Cordero di Montezemolo, vicepresidente di Alitalia in possibile conflitto d’interessi visti i debiti della compagnia con la banca, e coloro che invece vogliono una sua conferma in piazza Cordusio. ---------------------------------------------------- 26 FEB 2015 18:50 MEDIABANCA, ADDIO AL PATTO - IL SALOTTO DELLA FINANZA LAICA CHE HA DOMINATO E CONDIZIONATO L'ITALIA, VA IN SOFFITTA - ALCUNI SOCI ITALIANI (PESENTI IN TESTA) VOGLIONO MANO LIBERA SULLE PROPRIE QUOTE A settembre potrebbero arrivare disdette da soci italiani che porterebbero dal 31,4% fin sotto il 25% le quote sindacate. Ma il 25% è la soglia minima stabilita perchè il patto resti in vigore. Se si scenderà sotto quel livello l'accordo si scioglierà automaticamente - Nagel e Pagliaro preparano la riforma della governance... 1.MEDIOBANCA: POSSIBILE SCIOGLIMENTO PATTO A SETTEMBRE Radiocor - Il patto di Mediobanca potrebbe sciogliersi gia' a settembre dal momento che alcuni soci italiani potrebbero chiedere di avere mano libera sulle proprie quote facendo calare le partecipazioni vincolate sotto la soglia del 25%. E' quanto si apprende da fonti vicine ai soci del gruppo bancario. 'A settembre - e' il ragionamento che viene fatto- avremo la finestra per la disdetta del patto. Oggi lo zoccolo forte e' pari al 25% del capitale, ma sotto questa soglia il patto si scioglie'. Tra i candidati a chiedere maggiore liberta' di azione sulle proprie quote sono soprattutto i soci italiani: 'Tra gli azionisti esteri e' praticamente rimasto il solo Bollore' che ha gia' fatto intendere di voler restare - viene osservato - piuttosto bisogna guardare ad alcuni soci italiani'. Pesenti, in passato, era sembrato scettico sull'opportunita' di proseguire nel patto anche se all'ultimo rinnovo ave va comunque apportato una quota che consenti' di mantenere oltre il 30% la partecipazione vincolata del patto. Ora pero' si sottolinea in che misura possa essere utile per la famiglia lombarda restare in un sindacato di blocco ma non di voto. 'Vedremo cosa decidera'', spiega la fonte. 2.MEDIOBANCA: AVVIA CANTIERE GOVERNANCE, IPOTESI CDA A 15 MEMBRI Radiocor - Mediobanca ha avviato il cantiere sulla governance, anche per recepire le indicazioni di Bankitalia, con una riunione informale dei consiglieri e dei manager durata poco piu' di due ore e terminata verso le 13. 'L'ipotesi - spiega una fonte - e' quella di ridurre il numero dei consiglieri a 15' dagli attuali 18. A scendere sara' soprattutto il numero dei manager: 'La soluzione piu' logica e' quella di ridurli a tre, l'a.d. Alberto Nagel, il presidente Renato Pagliaro e il dg Francesco Saverio Vinci'. Pagliaro resterebbe presidente, 'ma non potra' presiedere il comitato esecutivo perche' lo chiede Bankitalia'. Le prossime tappe prevedono una possibile nuova riunione informale prima del prossimo cda anche se non e' stata ancora fissata una data. Il progetto per la nuova governance potrebbe essere pronto 'entro giugno per poi arrivare con una proposta alla prossima assemblea di ottobre'. 3.SALTA ANCHE IL SALOTTO DEI SALOTTI Giovanni Pons per “la Repubblica” La notizia era nell'aria ma fa comunque scalpore: anche Mediobanca non avrà più il suo patto di sindacato. A settembre potrebbero arrivare disdette da soci italiani che potrebbero portare dal 31,4% fin sotto il 25% le quote sindacate. Ma il 25% è la soglia minima stabilita perchè lo stesso resti in vigore. Dunque se si scenderà sotto quel livello l'accordo si scioglierà automaticamente. Ma chi sono i soci italiani intenzionati a non restare nel sindacato di blocco? Per ora non sono usciti allo scoperto ma tra questi dovrebbe esserci sicuramente il gruppo Pesenti che aveva già limato la propria quota in occasione dell'ultimo rinnovo. "In che misura ha senso restare in un sindacato di blocco e non di voto?", filtra da una fonte anomina vicina a Mediobanca. In effetti non ha molto senso. Meglio avere le mani libere e poter vendere le azioni Mediobanca qualora si rendesse necessario per motivi di portafoglio, visto che ormai anche a piazzetta Cuccia conta il consiglio di amministrazione più che l'accordo tra i soci. Il management sotto la spinta decisiva di Alberto Nagel e Renato Pagliaro si sta sempre più orientando agli standard di governance internazionale. Il prossimo cda dovrebbe ridurre il numero dei consiglieri a 15 con una riduzione da cinque a tre dei manager presenti. Inoltre il presidente, Pagliaro, non dovrebbe più avere cariche esecutive e dunque non potrà più presiedere il comitato esecutivo. Uno snellimento non da poco che va di pari passo con la rifocalizzazione dell'attività della merchant bank al di fuori dell'attività di detenere partecipazioni in società strategiche. Un cambio di pelle sostanziale rispetto alla storia di Mediobanca e del suo fondatore Enrico Cuccia ma che continua da due anni a questa parte, un passo alla volta, ma inesorabile. Dopo Rcs, Pirelli, Telecom, Gemina ora anche il salotto dei salotti non sarà più tale ma assomiglierà a una normale società finanziaria. http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/mediabanca-addio-patto-salotto-finanza-laica-che-ha-dominato-95365.htm ---------------------------------------------------------------------- 27 FEB 2015 12:30 1. COSA C’ENTRA IL “CORRIERE DELLA SERA” CON LA (S)VENDITA DI RCS-LIBRI ALLA MONDADORI? - 2. NELLA “BOZZA” D’INTESA PER L’ACQUISIZIONE DI RCS-LIBRI DA PARTE DEL CONCORRENTE STORICO MONDADORI CI SAREBBE UNA CLAUSOLA CHE IMPEDIREBBE AL “CORRIERE DELLA SERA” DI EDITARE IN FUTURO LIBRI DA MANDARE IN EDICOLA O NEI BOOK STORE DAGOREPORT Cosa c’entra il “Corriere della Sera” con la (s)vendita della Rizzoli libri al concorrente storico Mondadori? C’entra eccome, come vedremo. E non soltanto perché il quotidiano di via Solferino non trarrà alcun effetto vataggioso dalla cessione della vecchia e gloriosa “R” verde per un piatto di lenticchie (120-150 milioni a fronte di un fatturato annuo di oltre duecento). Più o meno, la vendita (o l’acquisto) di un paio di giocatori del Milan o della Juventus, ma senza costi aggiuntivi per il loro ingaggi milionari. Anzi. A quanto risulta a Dagospia nella “bozza” d’intesa tra i manager Fininvest, guidati da Fedele Confalonieri ed Ernesto Mauri, e l’ad dell’Rcs Rotolone Scott(ex) ci sarebbe una clausola - fin qui rimasta segreta -, che in futuro impedirebbe al Corrierone di editare libri da mandare in edicola o nei Bookstore. Compresi, a quanto sembra, quelli curati dalla “Fondazione Corriere” presieduta dal notaio Piergaetano Marchetti, contrarissimo alla sciagurata incorporazione della Rizzoli nel gruppo di proprietà di Silvio Berlusconi. E questo sì che sarebbe un vero e proprio attacco alla liberta di stampa. Libertà di stampa(re) intesa alla lettera. Nel senso che si vieterebbe a un possibile concorrente-editore di produrre le proprie opere. E chissà se di fronte a un simile diktat bulgaro vorranno aggiungere il proprio grido di dolore anche gli autori, primo firmatario Umberto Eco, che si batte contro l’annunciato progetto di concentrazione (quasi il 40% del mercato editoriale). Nell’ultimo anno i volumi prodotti, a costo zero, dalla redazione tra l’altro hanno portato nelle casse (vuote) del gruppo oltre 9 milioni di euro. Quindi, a ben vedere, sarebbero pesantissimi anche sul piano economico gli effetti collaterali sul Corriere dalla ventilata alienazione della Rizzoli libri. Progetto avanzatissimo che sarà al centro del prossimo consiglio d’amministrazione dell’Rcs convocato per il 2 marzo. Intanto, vanno avanti in Mediobanca - sotto la regia di Renato Pagliaro, ma senza risultati concreti - le trattative tra gli ex soci pattisti del gruppo. Venerdì scorso il presidente di Fca, John Elkann, è stato a lungo in piazzetta Cuccia per spiegare ancora una volta ai suoi interlocutori che i torinesi sono pronti a mettere i soldi nell’impresa salvataggio Corriere, ma intendono entrare “da padroni” nella gestione dell’Rcs (o di quel che resterà). http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/cosa-entra-corriere-sera-vendita-rcs-libri-95400.htm -
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CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Altra cosa interessante è che nessuno del Clan dei Torinesi gli ha detto, fino ad oggi, di stare zitto e di non parlare più di calcio. Fate voi... -
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CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Cobolli è un uomo di Gabetti. All'epoca (fine 2005/primavera 2006) penso fosse stato scelto perché interista. Era il garante/mediatore ideale per dare certezze ai longobardi sui successivi campionati. -
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CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Cadetti? Gabetti semmai. O dei giornalisti un po' dilettanti hanno capito/riportato male il nome, oppure lui era alticcio. Oppure tutte e due. Grande Cobollone mio! Grandeeeeeeeeeee! E' sempre un piacere ascoltare l'originale, perché l'attuale vigile non ha lo stesso talento espressivo, bisogna ammetterlo. I miti non muoiono mai. -
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CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Fare la guerra solo a chiacchiere, e contemporaneamente promuovere sui giornali di famiglia una linea operativa (attenzione, non necessariamente editoriale) opposta, vuol dire prendere per i fondelli il popolo Juventino. Vuol dire che ci sono sempre interessi superiori alla Juve da tutelare. Vuol dire che se c'è un adeguato corrispettivo la Juve può andare bellamente a farsi f***e. Vuol dire che c'è sempre una completa disponibilità a qualunque tipo di compromesso. Basta che ci siano tangibili aspetti positivi... Mi spiace, non è il mio modo di pensare il mondo e le cose. Per carità, un po' è fisiologico che sia così, lo è ovunque, mica solo in Italia o a Torino. Però questi qua sono andati troppo oltre da un bel pezzo. Il punto non è tanto che sono complici, ed è già gravissimo, il punto è che non hanno manco il coraggio di dircelo che sono complici dell'insieme del sistema. Sono stati scoperti e allora ci prendono in giro e fanno cassa. A loro basta così. Una vergogna senza fine. -
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CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Mi spiace, ma considero la proprietà della Juventus complice di questo scempio. -
Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Vabbè, in questo topic c'entra poco, ma in questi giorni c'è stata un'asta di opere d'arte a New York. Hanno venduto cagate pazzesche e invece sono rimasti invenduti un Caravaggio e un Canaletto. Ecco, a naso, se ci fosse stato in vita l'Avvocato, credo che dai fondi esteri sarebbero usciti alcuni soldini e li avrebbe presi entrambi poco dopo l'asta, con una trattativa privata, se li sarebbe goduti per un po', e quando gli fossero venuti a noia poi li avrebbe messi nella pinacoteca-cassaforte del Lingotto. Tra le altre cose mi sembra che un paio di meravigliosi Canaletto ci siano già in quella sua collezione... Un Caravaggio poi, che io sappia gli mancava, e penso che se lo sarebbe preso senza indugi. -
Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Sliding Doors: con l’Avvocato o con il Dottore, come sarebbe andata? http://www.ju29ro.com/tutto-juve/5980-sliding-doors-con-l-avvocato-o-con-il-dottore-come-sarebbe-andata -
Zambrotta: “Ma quali aiuti? Eravamo solo i più forti"
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di Socrates in Calciopoli (Farsopoli)
E ma che cattivo che sei. Cerca di essere un po' più comprensivo, non essere troppo feroce. -
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CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
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Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"
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29 GEN 2015 16:32 1. LAVINIA BORROMEO AVREBBE FATTO UNA CAPA TANTA AL MARITINO JOHN "YACHT" ELKANN SUL FATTO CHE È LUI IL PADRONE DELLA FIAT, NON MARPIONNE - 2. JOHN È ANDATO DALL’AD A LAMENTARSI E IL RISULTATO È STATO DISASTROSO. MARPIONNE GLI HA RINFACCIATO “TUTTI I MILIARDI CHE VI HO FATTO GUADAGNARE” Dagoreport Non sempre conviene ascoltare l’anima gemella sulle questioni di lavoro perché a volte arrivano consigli accecati dal “tifo” per il partner e si va incontro a magre figure. Ed è proprio quello che è capitato nei giorni scorsi a John Elkann con la moglie Lavinia Borromeo. La volitiva Lavinia, 37 anni, milanesissima, ha insistito molto con il marito sul fatto che lui conterebbe troppo poco in Fca e che Sergio Marchionne a momenti lo costringe a leggere sui giornali le notizie che riguardano il gruppo automobilistico. Eppure il principale azionista è John e il suo ruolo di presidente non può essere bypassato, ha insistito la nobile consorte. John ha diligentemente preso nota dei ragionamenti di Lavinia e alla prima occasione li ha riversati su Sergio Marchionne. Risultato? L’ingegnere con residenza fiscale in Svizzera si è incazzato come una biscia, si è alzato in piedi e ha rinfacciato: “Prima che arrivassi io, quest’azienda stava per chiudere. Vi ho fatto diventare ricchissimi. O si fa come dico oppure me ne vado domani!”. A Torino raccontano che di fronte a una sfuriata del genere il presidente della Fiat sia rimasto come impietrito, con il volto arrossato dall’imbarazzo. Nei giorni seguenti, smaltito il duro scontro, John ha alzato il telefono e ha chiamato Giovanni Bazoli per chiedergli una mano a sistemare Mario Calabresi sulla poltrona di De Bortoli al “Corriere”. D’altronde l’editoria, che non interessa a Marchionne, è l’unico dossier sulla quale il nipote dell’Avvocato ha campo libero. http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/lavinia-borromeo-avrebbe-fatto-capa-tanta-maritino-john-yacht-93452.htm -
[ J-Village ] - A.A.A. Area Continassa realizzandosi
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di My Perfect Enemy in Juventus Forum
Evidentemente non ci capiamo. Lo so che le residenze non ci saranno, ma inizialmente c'erano. Sia di lusso che normali. (io non l'avrei previste fin dall'inizio, a dir la verità) Ci sono stati pure una scuola calcio e un centro medico inizialmente, se è per questo. Lo so che l'albergo in teoria servirebbe, ma è una possibilità come un'altra, forse ci sono anche altre soluzioni, magari anche nelle vicinanze. Questo progetto ogni sei mesi cambia, e di parecchio anche. Questo è il punto, e questo è quello che un po' spaventa. Ma non si può considerare e progettare solo l'area in se, senza avere un'idea chiara del progetto Juve in generale. Cosa dovrà essere la Juve nei prossimi anni? E per esserlo di cosa avrà bisogno? Da dove si pensa che è più utile o più facile fare utili? Quali attività saranno più facili da gestire e quali meno? Ci servirà una benedetta TV, con tanto di studi seri si o no? La Juventus ha già un suo progetto immobiliare anche senza la Continassa, si o no? (ricordo per esempio che dietro via Lagrange, dietro LaRinascente, abitavano nello stesso stabile molti giocatori negli anni 90, io lì ho incontrato Zidane, Inzaghi, Montero, ecc mi pare, tutti proprio nello stesso identico punto. La Juve aveva quello stabile o era in affitto? E tutto intero o solo alcuni appartamenti? Boh...) Domanda americana: gli appartamenti, o gli immobili disponibili poi, quanto influiscono sulla trattativa con un singolo giocatore, tanto per dirne una? La sede sociale ci serve, per forza, necessariamente, su quell'area lì o no? Da quelle parti, ci sono altre piccole o grandi aree disponibili si o no? Per esempio, la zona mattatoio e uffici, o su Venaria, ecc... In bradigaaaaaaa.... Adesso è il momento ideale per ripensare il tutto, e non a metà dei lavori. Tutti qua i miei dubbi. Quello che non gira è il procedere a tentoni, pubblicizzando cose che cambiano di brutto ogni sei mesi. Per quel poco che si intuisce da fuori hanno le idee poco chiare e anche molti ostacoli di vario genere. Non è facile eh, sia ben chiaro, ma stanno pasticciando un po' troppo. Poi oh, si arrangiano, ognuno si paga le conseguenze delle sue scelte. -
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CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Ok. Ma infatti siamo qui per marcarli stretto e smascherarli. Del resto certe cose dette da John mica le abbiamo inventate noi nè. Se saranno bravi riusciranno a preparare una confezione adeguata per risollevarne l'immagine, e magari ci convinceranno. Però devono essere molto bravi nel farlo... Ma bravi bravi bravi eh. Perché oh, a ccà nisciun è fesso. Hai capito, caro Padoino-Padoin? -
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Amico mio, questo è ovvio, hai ragione. Se un giorno si deciderà di risolvere la questione, e servirà dare delle colpe, il colpevole sarà un terzo. Il primo papabile, per esempio, tra quelli che mi vengono in mente, è Luca. Non certo Giòn, Franzo o Gianluigi, per capirci. Anzi, forse la daranno a te, o a me. -
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CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Massì, quello che voglio dire io è che da tutto il mondo bianconero in generale, ossia dalla punta in giù (quindi da AA, dalla società, dai tifosi di curva, fino all'ultimo iscritto di un piccolissimo forum del web con pochissimi iscritti, con l'appoggio dei media compresi), viene venduta l'idea che una guerra vera e propria non si possa fare. Quello che si può fare è una guerra chirurgica, fatta di piccoli step, che pian piano nel tempo porteranno a certi risultati. La situazione, insomma, cambierà, state tranquilli, ma ci vuole del tempo. Premetto che questo approccio io non lo condivido per diverse ragioni, anche di ordine pratico e non solo di ordine filosofico. Ma facciamo finta di niente per un attimo. Ora, si potrebbe essere d'accordo oppure no con questa strategia operativa, dipende da ognuno di noi cosa pensa sia meglio, ma anche volendo darla per buona, ogni tanto si sente qualche fatto stonato che canta fuori dal coro. Mettiamola così, cioè, spesso quando ti aspetti che il bisturi e non l'ascia farà qualche piccolo taglio, per ottenere piccoli obiettivi, sembra proprio che il chirurgo faccia di tutto per non procedere. In questa specie di guerra chirurgica, sembra sempre tutto pronto. Ci siamo, tra poco procediamo. Poi però, una volta non ha ancora fatto effetto l'anestesia, una volta si aspetta per sicurezza dalla radiologia una lastra del paziente che non arriva, una volta il chirurgo è rimasto imbottigliato nel traffico ma dicono che starebbe arrivando, forse, una volta viene rinviata l'operazione per piccole complicazioni sulla salute del paziente, una volta l'anestesista ha finito il farmaco, una volta c'è stato un blackout in sala operatoria, una volta c'è uno sciopero del personale medico, una volta di qua, una volta di là, e noi dopo 8 anni siamo ancora tutti qua, (manco più tutti a dire il vero, ma sempre di meno), e la situazione non è cambiata praticamente di un millimetro. -
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CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Infatti la questione, alla fin fine, è sempre la stessa. Che patto c'è tra AA e JE? E poi Ghost Dog giustamente ci dice: "Le resistenze e disavventure in Lega e FIGC sono state causate anche da errori gravi di valutazione di AA e dei suoi consigliori". E ci sta. Ma io, da quando ho infilato il dito in questo letamaio del 2006 e sporco seguito, ho imparato ad essere anche più cattivo di così. Quindi rilancio. Siamo sicuri sicuri sicuri che questi errori di valutazione siano tutti effettivamente errori? Perché, per esempio, AA ha votato Abete, non ha votato Tavecchio ma per Albertini (uno degli uomini di Abete fin dal 2006), e cosa gravissima, non ha proposto un grosso nome da contrapporre a Tavecchio, un nome che potesse davvero creare anche solo dal punto di vista mediatico un certo appeal. Non avrebbe vinto ugualmente, ma secondo me qualche scossone e qualche pressione dell'opinione pubblica ci sarebbe stata. Mentre cavalcare mediaticamente le scivolate sulle bucce di banana di Tavecchio si sapeva fin da subito che non avrebbe sortito effetti. Quando penso poi che Fiaz è sponsor della federazione... Insomma, mi sembra che il clan dei torinesi sia molto più nel sistema di quello che sembra. Certe battaglie sembrano abbastanza simulate. Quasi come se fosse necessario far finta di far qualcosa e prendere tempo... -
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"In Fiat un feroce scontro di potere” Pubblicato Venerdì 21 Novembre 2014, ore 18,26 Si squarcia il velo di ipocrisia sulla Sacra Famiglia. Romiti ammette: "Nel Gruppo era in corso una lotta interna che suscitava l'attenzione della Procura". Una faida combattuta in nome dei due fratelli Agnelli senza esclusione di colpi Quello che un tempo era vietato scrivere, ma che nel milieu subalpino tutti sapevano, ha avuto oggi la più autorevole conferma: per un lungo periodo il vertice Fiat è stato attraversato da una guerra di potere che non risparmiava colpi bassi. “Nel Gruppo Fiat era in corso una lotta interna, che suscitava l’attenzione della Procura”: lo ha spiegato in aula l’ex amministratore delegato e presidente del Lingotto Cesare Romiti, imputato a Milano insieme al giornalista di Libero Davide Giacalone con l’accusa di aver diffamato l’attuale procuratore generale di Torino, Marcello Maddalena. Romiti in particolare è accusato di aver riferito, nel libro-intervista Storia del capitalismo italiano, di un colloquio in cui Maddalena disse all’ex responsabile dell’ufficio legale Fiat, Ezio Gandini, che le indagini per le tangenti della casa automobilistica a metà degli anni ’90 ricevevano ‘soffiate’ anonime dall’interno del Gruppo. Il giornalista è a processo per aver ripreso e accentuato questa circostanza in un articolo pubblicato da Libero nel 2012. “Mi ha spinto a riferire questa circostanza la rabbia per aver avuto prova, dal colloquio tra Maddalena e Gandini, che c’era un complotto all’interno dell’azienda” ha spiegato in aula Romiti, all’epoca dei fatti amministratore delegato di Fiat, nel corso del suo esame, rispondendo alle domande dal pm milanese Paolo Filippini, dei suoi difensori e dei legali delle parti civili. “Gandini – ha proseguito Romiti – non aveva nessun motivo per inventarsi quello che ha riferito”. In un clima avvelenato dagli scontri tra le due fazioni famigliari – da una parte la corte raccolta attorno all’Avvocato, Gianni Agnelli, dall’altra gli “umbertiani” fedelissimi del Dottore (ma messi ai margini dell’impero) – davvero uscivano informazioni dirette alla Procura della Repubblica di Torino, nella calda stagione di Tangentopoli? Umberto Agnelli all’epoca era in urto anche con Romiti. L’ex ad di Fiat ha riferito che “c’era un sospetto” su chi fossero gli autori delle ‘soffiate’ ma che “non furono fatte indagini interne”. “Capisco che chi aveva perso il potere avesse voglia di vendicarsi – ha sottolineato – ma le vendette si fanno in maniera corretta. Non penso che Maddalena avesse motivo di muovere attacchi contro di noi, se non nelle sue funzioni di pm – ha concluso – piuttosto era in corso una lotta interna che suscitava l’attenzione della Procura”. Il processo, alla quarta sezione penale del Tribunale di Milano, è stato rinviato al prossimo 13 febbraio, quando è in programma l’esame di Giacalone, l’audizione dei testi della difesa e la requisitoria del pm Filippini. http://www.lospiffero.com/cantina/in-fiat-un-feroce-scontro-di-potere-19150.html -
ufficiale Ufficiale, Sebastian Giovinco lascia la Juventus
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di the mentalist in Archivio Calciomercato
.asd Visetto con l'espressione che sembra quella di uno che ha vinto alla lotteria. Inglese da tamarretto? E chi se ne frega. Grande Seba, soldi a camionate per te e per la tua famiglia, soprattutto se avrai la pazienza di restare lì ad acchiappare la paghetta ogni anno, senza farti venire strane malinconie. "Prendi i soldi e scappa Ziofà!" cit.
