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CRAZEOLOGY

Tifoso Juventus
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  1. Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti. Un colossale ringraziamento ai mods e allo staff per lo sconfinato volume di lavoro che stanno facendo da anni. Lavoro fatto per i tifosi, per la difesa dell'onorabilità della Juventus e, [scusate se mi allargo un po' (ma purtroppo non scherzo proprio per niente) ] per essere anche un piccolo avamposto di democrazia dove vi è ancora libertà di parola e di pensiero, ed essere uno spazio gratis di libero confronto di idee per liberi cittadini che vogliono confrontarsi e stare virtualmente insieme. Detto questo, ricordatevi che le feste a tavola sono pericolose, perché le posate di metallo utilizzate ad alta velocità possono generare scintille, quindi incendi. Please be careful! All right? Mi raccomando anche a fare molta attenzione quando fate la spesa. e buone tavolate golose a tutti
  2. Per non parlare degli innumerevoli casini di calciomercato, con giocatori che possono passare potenzialmente da un torneo ad un altro. Gli sarà permesso? E quante volte? Per non parlare del fatto che senza un cambiamento imponente alcune squadre rischiano il crack finanziario, che all'uefa gli piaccia o meno.
  3. Hai una visione ultra semplicistica. Calciopoli, quello che hanno fatto, le persone che hanno partecipato, le date, i fatti uno per uno, ti dovrebbero aver insegnato bene che nulla è scontato. Non siamo in un mondo ideale. Non ci credo proprio. Ci sono poteri, tanti e variegati, magari molto diversi tra loro, che a volte si aiutano a vicenda, a volte si tollerano, a volte si scontrano. Che non sia facile per ogni caso specifico capire dall'esterno in quale di queste situazioni siamo, ok, sono d'accordo. Ma che non ci sia stato almeno un "fate pure che a noi non ci interessa" non credo proprio. Basta vedere la difesa che hanno avuto dal gruppo. La Juve è da anni che non la difende nessuno (doping, calciopoli, plusvalenze, ecc). Quello che fai e quello che non fai non è solo un fatto, ma è anche un modo semplice e immediato di comunicare con l'avversario. Se tiri fuori le spade sanno che ti stanno facendo inca**are. Se ti cali le braghe e ti metti a 90°, comunichi il contrario. Succedono cose, poi a volte ne succedono altre di segno contrario. Chissà, magari qualcuno ha trovato un accordo e gli operatori delle parti in causa archivieranno la guerriglia e saranno anche premiati, facendo carriera. Chissà... Chissà... Chi può dirlo... Eh ma Guariniello... Chissà... Cmq post-sabbia, bella carriera ha fatto eh. Boh... https://vocetempo.it/cinquantanni-fa-lo-scandalo-delle-schedature-fiat/ Ma sarà solo un caso.
  4. Condivido la tua ottima analisi. Anche io penso che loro, anche per ragioni politiche, siano un mondo a parte che ragionerà con criteri a parte. Infatti per me la Superlega non sarà una passeggiata. Così come non lo sarà più la CL se la Superlega tenterà seriamente di costruire il suo torneo. Bayern, Atletico, PSG, Juve e Inter hanno già detto no alla Superlega. Ergo, in teoria si uniscono agli inglesi. Ma siamo ancora alle chiacchiere. E' l'alba, chissà a mezzogiorno quante cose ancora saranno successe e quante saranno cambiate. La sentenza però ha di fatto ridimensionato l'UEFA.
  5. La CL è la CL perché c'è solo la CL. Se arriva un grosso concorrente la CL non è più la più bella gnocca dell'ufficio. Ci sono 2 belle gnocche dell'ufficio, e quindi gli impiegatucci arrapati si dividono nelle preferenze. Soprattutto quando è solo una delle due quella che possono provare a portarsi a letto. Perché ognuna di loro due pensa di essere la più bella. Devi scegliere, sei costretto a scegliere. Ed è facile anche che, con stringente e molto terreno pragmatismo, anche se dopo una lunga e complessa analisi e alcune riflessioni sulle proprietà anatomiche/atomiche delle due donzelle, non scegli quella che ti piace di più, ma quella con cui hai più alta probabilità di raggiungere il tuo greve, fisiologico, e lussurioso obbiettivo carnale. Tornando seri, se c'è una grossa spaccatura, il rischio è anche di avere due mezzi tornei, entrambi poco interessanti sul lungo periodo.
  6. E' incredibile pensare come gente che ha talmente tanti soldi che non sa effettivamente come spenderli (dove il più sfigato della famiglia è un milionario esagerato), riesce a farsi la guerra (seria, a botte di inchieste e fango) per futili motivi. Tra i poveracci un euro in più o in meno pesa parecchio, ma per loro dovrebbe bastare continuare a creare profitti per tutti. E viste le miliardate di soldi che guadagnano (non ho scritto fatturano, ho scritto guadagnano) direi che ci possono vivere molto agiatamente centinaia di parenti. E invece no! Facciamoci la guerra. Complimentoni a questi fenomeni dell'industria e della finanza.
  7. Buon Natale anche at you. https://www.tuttojuve.com/primo-piano/la-stampa-juve-la-procura-di-roma-notifica-la-conclusione-delle-indagini-preliminari-confermate-le-ipotesi-di-reato-670107 Mica me lo sono inventato io.
  8. Infatti al tribunale di Roma pare che gli stiano preparando lo sgambetto. Cmq lui è attivo. FINO ALLA FINE: IL RITORNO DI ANDREA AGNELLI, IL “FANTOCCIO DI FLORENTINO PEREZ” - LA SENTENZA DELLA CORTE UE CONTRO L’UEFA RIMETTE IN PISTA L’EX PRESIDENTE JUVENTINO, CHE HA SEMINATO IL PANICO ARRIVANDO VIA ZOOM ALLA VIDEOCONFERENZA DEL NEMICO CEFERIN, NUMERO 1 DELL’UEFA (PARE CHE AGNELLINO SIA STATO ESTROMESSO QUASI SUBITO DAI CONTATTI) – AGNELLI È UN CANDIDATO AL RUOLO DI COMMISSIONER DELLA SUPERLEGA. LA VOGLIA DI RIVINCITA POTREBBE AVERE ALTRI BERSAGLI, COME IL CUGINO JOHN ELKANN CHE LO HA VOLUTO FUORI DALLA JUVE… Come Giambruno ad Atreju. Un altro Andrea presente in terra improvvisamente nemica, con imbarazzo e fibrillazione degli organizzatori. C’è nuovo mare da solcare intorno all’ultimo degli Agnelli a capo della Juventus, forse adesso di nuovo con l’ambizione di tornare in cima alla società bianconera dopo che la sentenza della Corte di giustizia europea ha rimesso fortemente in campo l’ipotesi della sua Superlega. Durante la conferenza stampa tenuta via Zoom da Aleksander Ceferin, presidente dell’Uefa, nelle ore immediatamente successive al pronunciamento dal Lussemburgo, l’avatar di Andrea Agnelli ha fatto capolino nella lista dei circa 300 contatti collegati da remoto. Pare sia stato estromesso quasi subito, quando gli amministratori del meeting hanno notato la sua presenza. Segno di nervosismo da parte dell’Uefa e soprattutto del suo presidente. Che al solo udir nominare l’ex compare di battesimo – Ceferin è il padrino di sua figlia – sente impennare la pressione, figurarsi come avrebbe potuto accogliere un eventuale intervento da remoto, in un momento drammatico come quello di giovedì pomeriggio. Pura cazzimma. IN CERCA DI RISCATTI (E VENDETTE?) Resta il fatto che adesso Andrea Agnelli torna in ballo. E può anche permettersi di aleggiare, balenare, lanciare messaggi che hanno un testo esplicito e un sottotesto ancor più carico di contenuti e significati. Come nel caso del post rilasciato su X, l’ex Twitter, immediatamente dopo la pubblicazione della sentenza. Un frammento del brano degli U2 Where the streets have no name. Un testo che parla di muri da abbattere e di una vita da riprendersi, di sole in faccia e nuvole di polvere che si dissolvono. Il tutto accompagnato dallo slogan «fino alla fine», il mantra del popolo juventino. Il suo impegno per lo sviluppo del progetto di Superlega era stato annunciato giusto un anno fa, quando gli è toccato uscire dalla Juventus per lasciare posto a una compagine dirigenziale formata da commercialisti e avvocati. E in quel momento pareva una cosa buttata lì, poiché parlare di Superlega nel periodo tra fine 2022 e inizio 2023 era come andare a caccia di Gronchi rosa. Lui è andato avanti. (…) Durante questo anno di lontananza dalla Juventus e dal calcio italiano ha continuato a vedersi con Florentino Pérez presidente del Real Madrid (“è diventato il suo fantoccio”, ha scritto in modo spietato il quotidiano londinese Times lo scorso febbraio), e a mantenere i contatti con Joan Laporta, presidente del Barcellona. Per Agnelli, libero dall’incombenza di gestire un club, è stato prospettato adesso un ruolo da commissioner per l’organizzazione che nel frattempo ha cambiato concetto e format: una Superlega un po’ meno nobiliare e un po’ più meritocratica. Se così dovesse essere, ci sarà da vedere come andrà a comporsi il rapporto con Bernd Reichart, il giornalista tedesco che dopo essere stato nominato Ceo di A22 Sport Management (la società che dovrebbe organizzare il torneo) ha preso a parlare il linguaggio della mediazione e del dialogo con le istituzioni calcistiche e gli stakeholders. La sentenza del 21 dicembre è stata un suo grande successo personale. Subito dopo Reichart ha cominciato a compiere qualche infortunio comunicativo. Come quello che lo ha portato a sminuire la presenza dell’Union Berlino nell’attuale edizione di Champions League, e che gli è valso una risposta piccata da parte del club tedesco. Adesso Reichart dichiara a destra e a manca di essere in contatto con numerosi club europei, compresi quelli che ufficialmente prendono posizione contro la Superlega. Forse sta iniziando ad andare fuori misura, adesso che giocoforza non può più permettersi di tenere il profilo basso. Il comunicatore è meno bravo a comunicare che a tessere? Resta il fatto che l’arrivo di un Andrea Agnelli nel ruolo di commissioner porrebbe la questione del ruolo di Reichart. Anche per lui il ritorno in scena dell’ex presidente bianconero potrebbe essere un problema. editorialedomani
  9. Nel frattempo pare che al tribunale di Roma gli stiano preparando lo sgambetto.
  10. FINO ALLA FINE: IL RITORNO DI ANDREA AGNELLI, IL “FANTOCCIO DI FLORENTINO PEREZ” - LA SENTENZA DELLA CORTE UE CONTRO L’UEFA RIMETTE IN PISTA L’EX PRESIDENTE JUVENTINO, CHE HA SEMINATO IL PANICO ARRIVANDO VIA ZOOM ALLA VIDEOCONFERENZA DEL NEMICO CEFERIN, NUMERO 1 DELL’UEFA (PARE CHE AGNELLINO SIA STATO ESTROMESSO QUASI SUBITO DAI CONTATTI) – AGNELLI È UN CANDIDATO AL RUOLO DI COMMISSIONER DELLA SUPERLEGA. LA VOGLIA DI RIVINCITA POTREBBE AVERE ALTRI BERSAGLI, COME IL CUGINO JOHN ELKANN CHE LO HA VOLUTO FUORI DALLA JUVE… Come Giambruno ad Atreju. Un altro Andrea presente in terra improvvisamente nemica, con imbarazzo e fibrillazione degli organizzatori. C’è nuovo mare da solcare intorno all’ultimo degli Agnelli a capo della Juventus, forse adesso di nuovo con l’ambizione di tornare in cima alla società bianconera dopo che la sentenza della Corte di giustizia europea ha rimesso fortemente in campo l’ipotesi della sua Superlega. Durante la conferenza stampa tenuta via Zoom da Aleksander Ceferin, presidente dell’Uefa, nelle ore immediatamente successive al pronunciamento dal Lussemburgo, l’avatar di Andrea Agnelli ha fatto capolino nella lista dei circa 300 contatti collegati da remoto. Pare sia stato estromesso quasi subito, quando gli amministratori del meeting hanno notato la sua presenza. Segno di nervosismo da parte dell’Uefa e soprattutto del suo presidente. Che al solo udir nominare l’ex compare di battesimo – Ceferin è il padrino di sua figlia – sente impennare la pressione, figurarsi come avrebbe potuto accogliere un eventuale intervento da remoto, in un momento drammatico come quello di giovedì pomeriggio. Pura cazzimma. IN CERCA DI RISCATTI (E VENDETTE?) Resta il fatto che adesso Andrea Agnelli torna in ballo. E può anche permettersi di aleggiare, balenare, lanciare messaggi che hanno un testo esplicito e un sottotesto ancor più carico di contenuti e significati. Come nel caso del post rilasciato su X, l’ex Twitter, immediatamente dopo la pubblicazione della sentenza. Un frammento del brano degli U2 Where the streets have no name. Un testo che parla di muri da abbattere e di una vita da riprendersi, di sole in faccia e nuvole di polvere che si dissolvono. Il tutto accompagnato dallo slogan «fino alla fine», il mantra del popolo juventino. Il suo impegno per lo sviluppo del progetto di Superlega era stato annunciato giusto un anno fa, quando gli è toccato uscire dalla Juventus per lasciare posto a una compagine dirigenziale formata da commercialisti e avvocati. E in quel momento pareva una cosa buttata lì, poiché parlare di Superlega nel periodo tra fine 2022 e inizio 2023 era come andare a caccia di Gronchi rosa. Lui è andato avanti. (…) Durante questo anno di lontananza dalla Juventus e dal calcio italiano ha continuato a vedersi con Florentino Pérez presidente del Real Madrid (“è diventato il suo fantoccio”, ha scritto in modo spietato il quotidiano londinese Times lo scorso febbraio), e a mantenere i contatti con Joan Laporta, presidente del Barcellona. Per Agnelli, libero dall’incombenza di gestire un club, è stato prospettato adesso un ruolo da commissioner per l’organizzazione che nel frattempo ha cambiato concetto e format: una Superlega un po’ meno nobiliare e un po’ più meritocratica. Se così dovesse essere, ci sarà da vedere come andrà a comporsi il rapporto con Bernd Reichart, il giornalista tedesco che dopo essere stato nominato Ceo di A22 Sport Management (la società che dovrebbe organizzare il torneo) ha preso a parlare il linguaggio della mediazione e del dialogo con le istituzioni calcistiche e gli stakeholders. La sentenza del 21 dicembre è stata un suo grande successo personale. Subito dopo Reichart ha cominciato a compiere qualche infortunio comunicativo. Come quello che lo ha portato a sminuire la presenza dell’Union Berlino nell’attuale edizione di Champions League, e che gli è valso una risposta piccata da parte del club tedesco. Adesso Reichart dichiara a destra e a manca di essere in contatto con numerosi club europei, compresi quelli che ufficialmente prendono posizione contro la Superlega. Forse sta iniziando ad andare fuori misura, adesso che giocoforza non può più permettersi di tenere il profilo basso. Il comunicatore è meno bravo a comunicare che a tessere? Resta il fatto che l’arrivo di un Andrea Agnelli nel ruolo di commissioner porrebbe la questione del ruolo di Reichart. Anche per lui il ritorno in scena dell’ex presidente bianconero potrebbe essere un problema. editorialedomani
  11. Beh, certo che non sapremo per adesso se una Superlega avrà un costo vivo per ogni spettatore, e di quanto sarà. Perché è inutile che ci giriamo intorno, molto dipenderà da chi ci sarà dentro davvero, quanto sarà presumibilmente il bacino collettivo di utenza potenziale sommando tutte le tifoserie, se ci saranno proposte importanti dalle tante piattaforme, e via dicendo. E' troppo presto, ci sono troppi debiti in molti club, e non sappiamo quale è la differenza tra le stime sugli incassi potenziali che hanno fatto loro e la realtà (in meglio o in peggio, perché potrebbe anche essere in peggio, almeno a livello teorico). Quindi le promesse o gli intenti di oggi potrebbero essere stravolti domani. Di una cosa sono sempre stato certo però, credo di averlo scritto più volte, che quasi tutti i club Cuor di Leone che coraggiosamente si sono tirati indietro all'epoca, lo hanno fatto per codardia aspettando tempi migliori. E' un NO ufficiale ma posticcio e di facciata. Ufficiosamente è un SI. Magari non tutti... ma quasi. Così come non appena i minkionazzi dell'UEFA capiranno che non possono continuare a fare le barricate contro un maremoto cercheranno un dialogo. Penso almeno. E penso anche che sottobanco la cenere è stata sempre viva, e agli alti livelli un po' tutti sapevano tutto sugli intenti veri. Che il mio piccolo sospetto da salotto con la tazzina di caffè in mano fosse fondato, ne ho avuto la conferma ufficiale quando poche settimane fa il frescone Re Carlo d'Inghilterra, sempre simpatico e avvincente come un'emorroide, ha parlato di fare una legge ad hoc per evitare che il calcio inglese aderisse alla Superlega. Evidentemente già sapevano anche oltre manica dei rischi reali e imminenti di una sentenza favorevole alla libertà d'impresa per il progetto. Si stanno cacando sotto, perché i soldi in ballo sono tanti, il piatto è enorme, e la gente che ha fame è tanta. https://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/calcioestero/inghilterra-re-carlo-propone-un-disegno-di-legge-contro-la-superlega_72620900-202302k.shtml Staremo a vedere.
  12. Secondo me molto nel problema sta nel sotto. Ossia trovare delle formule per costruire un calcio in grado di proporre le supebig, ma tenendo salde e forti le fondamenta sotto. Ossia il calcio dei singoli campionati. Perché poi è da lì che arrivano i campioni del futuro. Funziona bene il sopra se funziona bene anche il sotto. E attenzione anche a sottovalutare l'interesse per il sotto, perché per esempio gli USA dimostrano, attraverso le università e simili, che il popolo vuole anche avere qualcosa di meno elitario e più vicino da osservare/tifare. Nella storia di alcuni sport americani, alcune sfide leggendarie si sono svolte anche nelle università non solo tra i professionisti stra-pagati. La gente impallinata guarda anche quelle cose. Solo che servono meno mafiette, un progetto complessivo per ogni paese con un numero limitato di club per ogni categoria, in modo da liberare giorni disponibili per poter riposare/proporre altro , ecc. Non è aumentando i club e le partite che si tiene insieme e competitivo il sistema (nazionale compresa). Ci vuole un sano equilibrio. Ad oggi questo non c'è. Basta vedere le proposte di UEFA e Superlega (quanto meno quella iniziale, che però a quanto pare sarà un po' modificata).
  13. Te lo dico bello chiaro, pur non potendo porre sul tavolo una controprova, ma solo un'idea personale probabilistica che ha valore zero. Se ai tempi di Moggi e Giraudo IFIL (EXOR) invece di togliergli qualunque tipo di appoggio (economico, politico, industriale, ecc) li avessero sponsorizzati e aiutati a costruire, invece di tentare addirittura di sfasciarli sottobanco, oggi la Juve sarebbe probabilmente (anche per il vantaggio acquisito di quel preciso momento storico (TAMOIL, campioni, trofei, finali CL, ecc) ) al top del fatturato tra le grandi europee. Probabilmente a rimorchio Milan e Inter, grazie ad un campionato molto più competitivo e avvincente, sarebbero rimaste tra le big europee. Il nostro campionato non avrebbe avuto un crollo totale come quello che abbiamo visto nei gusti degli sportivi nel mondo. E forse la Premier, sarebbe molto meno appetibile di come lo è oggi. Anche perché i ricconi arabi e americani forse sarebbero stati più ingolositi ad investire da noi. E grazie al potentato torinese forse oggi la federazione italiana avrebbe e funzionerebbe con più dignità e garanzie di regolarità dei tornei, che intanto sarebbero stati lentamente restaurati. Ma come dicevo, potrei anche sbagliarmi.
  14. Meno incisive. Perché AA pur avendo perseguito e promosso lo sviluppo del progetto ecc, non menava mai duro contro i nemici. Noi uno come Perez, fino a quando saremo in mano alla bi-famiglia, un presidente con le palle quadrate non lo avremo mai. Ecco perché da tempo dico che è ora di non schierarsi più per scegliere il meno peggio, dobbiamo cambiare padroni, ci serve avere gente al top.
  15. Boh, io, lo ammetto, non sono un buon anatomista, per carità... ma dalle parole di Perez, senza volermi sbilanciare troppo, mi sembra uno con grosse palle quadrate. Jàmenatogiùdibrutto Accogliamo con enorme soddisfazione la sentenza della CGUE. Nei prossimi giorni studieremo attentamente la portata di questa decisione di grande significato storico. Il calcio europeo non sarà più un monopolio e da oggi i club saranno padroni del proprio destino. L’Europa delle libertà ha trionfato. Diritto, ragione e libertà prevalgono. 70 anni fa abbiamo fatto un passo da gigante per il calcio con la creazione della Coppa dei Campioni e ora abbiamo il dovere di dare la spinta di cui il calcio ha bisogno. Sarà aperta a tutti, sarà basata sul merito e sul rispetto del fair play finanziario. Soprattutto tutelerebbe i giocatori ed entusiasmerebbe i tifosi di tutto il mondo. Nessuno ha detto che porre fine a un monopolio sarebbe stato facile. Abbiamo l’opportunità di realizzare una governance trasparente, che conviva con le nuove tecnologie. "Siamo all’inizio di un nuovo tempo, potremo lavorare liberamente e senza minacce, con l’obiettivo di innovare e migliorare il calcio. Da oggi il presente e il futuro sono finalmente nelle mani dei club e dei tifosi. Il nostro destino appartiene a noi e abbiamo davanti a noi “Abbiamo una grande responsabilità. Segnerà un prima e un dopo, è un grande giorno per la storia del calcio". A confronto a come parlano JE o Ferrero questo sembra un gigante, e loro bambini dell'asilo. Argomentazioni, principi, progettualità, voglia di intraprendere e sviluppare, idee chiare, obbiettivi chiari. Come andrà non lo so, ho altri pensieri per la testa visto come siamo ridotti noi tra proprietà e tribunali, ma invidio tremendamente il Real che ha un presidente così.
  16. Post molto interessante e utile, per chi ha voglia di esplorare questi argomenti. Perché questo, già dai tempi della Telecom, è il tappeto sottostante con cui inconsapevolmente ci dobbiamo confrontare. Ma non possiamo perché noi vediamo solo il sopra. Ma è evidente, anche da tutte le inchieste che nascono contro di noi dal nulla, che sotto banco c'è chi traffica alterando le regole della democrazia. Le colpe reali, sono un discorso relativo. Le informazioni acquisite in modi distorti puzzano di complotto, non di giustizia. La giustizia chirurgica è un'ingiustizia. E l'ingiustizia chirurgica è altrettanto un'ingiustizia. Ci sono molti poteri che trafficano sottobanco. E a volte si scontrano tra loro. Ma spesso, tra i tanti obbiettivi da colpire, chissà come mai, c'è la Juventus. Perché? Per conto di chi?
  17. Questo non so bene dove metterlo, ma secondo me è importante, quindi lo metto qui perché ci vengo spesso. E' evidente, anche da tutte le inchieste che nascono contro di noi dal nulla, che sotto banco c'è chi traffica alterando le regole della democrazia. Le colpe reali, sono un discorso relativo. Le informazioni acquisite in modi distorti puzzano di complotto, non di giustizia. La giustizia chirurgica è un'ingiustizia. E l'ingiustizia chirurgica è altrettanto un'ingiustizia. Indagati i figli del patron di Kerakoll, Sghedoni: «Spiata la riunione del padre con due presidenti di serie A» di Alessandro Fulloni I nomi dei rampolli della storica azienda emiliana dell’edilizia nell’inchiesta di Torino sui due ex carabinieri del pool di «Ultimo», «Arciere» e «Vichingo», accusati di fornire a privati e aziende dossieraggi e documenti compromettenti. Un caso che potrebbe scuotere il mondo delle imprese Un’indagine (anzi una spy-story) che mescola pallone, escort, dossieraggi, grande industria con marchi come quello della Kerakoll, il colosso modenese del settore delle ceramiche e dell’edilizia. Un’indagine che vede al centro — ma come indagati — due investigatori leggendari: i sessantenni Riccardo Ravera, carabiniere in pensione, e Pinuccio Calvi, anche lui nell’Arma. Due nomi e cognomi che ai più magari ora dicono poco. Ma i loro nomi di battaglia — rispettivamente questi qui: «Arciere» e «Vichingo»— sono di quelli che restano impressi nella memoria. Ravera e Calvi infatti fecero parte della squadra «Crimor», quella che, agli ordini di «Ultimo», il 15 gennaio 1993 arrestò l’allora «capo dei capi»: il mafioso Salvatore Riina. «Vichingo», addirittura, fu quello che lo ammanettò. Detto che il loro ruolo è tutto da chiarire, Ravera e Calvi sono finiti al centro di quest’inchiesta che, coordinata dalla procura di Torino, sta rimbalzando in altre città, Modena e Verona in primis. Sì, per adesso c’è solo un decreto di fine indagine con 28 indagati e i reati al vaglio sono assortiti: corruzione e associazione a delinquere finalizzata ad accessi abusivi, email false, esercizio abusivo della professione di investigatore. Però a leggere le carte — 15 pagine firmate dai pm Gianfranco Colace e Giovanni Caspani — la sensazione è che altri sviluppi investigativi possano essere dietro l’angolo. Ma vediamo più in dettaglio cosa sta accadendo. Lo scenario è appunto da libro di spionaggio (e questa è la sintesi del Corriere di Torino che ha raccontato passo dopo passo gli sviluppi giudiziari): un intreccio di «acquisizioni indebite di notizie e immagini» della vita privata altrui, «accessi abusivi a sistemi informatici», comprese le banche dati del ministero dell’Interno, intercettazioni ambientali illegali; e poi ex carabinieri, appartenenti alle forze dell’ordine, dipendenti di agenzie di security. E l’altro giorno, come ha raccontato la Stampa, è stato depositato l’atto di fine indagine. Un elenco di nomi che — per ora — sta squassando soprattutto il Modenese. La giornalaccio rosa e il Carlino stamane (mercoledì) in prima pagina parlano di gente «incredula». Sotto inchiesta ci sono Emilia e Fabio Sghedoni, titolari di Kerakoll, multinazionale delle malte e dei collanti con sede a Sassuolo, 480 milioni di euro di fatturato annuo e sponsor del Modena Calcio. Però è indagato anche Andrea Remotti, già ad della stessa Kerakoll fino al novembre 2022. Gli episodi si intrecciano e molto ruota attorno ad «Arciere» a cui è riconducibile la società «Mr Security» che si occupa di investigazioni private. Ma che c’entrano i fratelli Sghedoni? Si sarebbero rivolti all’ex carabiniere — che qui avrebbe svolto abusivamente la sua funzione di investigatore privato — per registrare di nascosto, in un locale in uso alla stessa Kerakoll, incontri e riunioni aziendali. L’episodio che investe i due fratelli è solo uno: e sarebbe una riunione legata al mondo del calcio tra Maurizio Setti (presidente dell’Hellas Verona, non indagato per questa vicenda), Romano Sghedoni (l’85enne ex contadino divenuto patron di Kerakoll, papà dei fratelli), Roberto Cesati, direttore generale del Modena in quel momento, e Stefano Bassi. Va ribadito che Kerakoll in una nota spiega che Emilia e Fabio Sghedoni «sono sereni rispetto all’attività dell’autorità giudiziaria e confidano che sarà accertata la loro estraneità ai fatti». Dalle carte — che vedono anche il ruolo di «Vichingo», sempre operativo — emergono altri nomi e altre circostanze. Quanto a Remotti, sarebbe coinvolto nel tentativo di screditare un manager rivale. E lo avrebbe fatto organizzando un incontro tra questi e una donna, assistente per Kerakoll in Polonia ma definita dalla procura «professionista capace di creare situazioni imbarazzanti» al costo di 30 mila euro mensili. Mica finisce qui. Ci sono manager che spiano i dipendenti, funzionari delle forze dell’ordine che si appellano ad «Arciere» per entrare nei servizi segreti, esposti anonimi all’Ispettorato nazionale del Lavoro che attivano, senza passare per le regolari vie gerarchiche, accertamenti alla Juventus. Poi inquietanti tentativi di accesso ai dispositivi della Procura di Torino e un suo superconsulente indagato. Infine c’è pure la richiesta di annullare multe per lo «stewardaggio» del concerto di Tiziano Ferro a Torino del 21 giugno 2017. Ma è il meno, in quest’indagine esplosiva. https://www.corriere.it/cronache/23_dicembre_13/indagati-figli-patron-kerakoll-spiata-riunione-padre-due-presidenti-serie-a-0b495bb4-99a3-11ee-97fb-911ff9649ac6.shtml
  18. Visto il casino Superlega... Ora mi aspetto che nei processi si buschi qualche condanna strategica. Se ben "zavorrato" rimarrebbe fuori dal futuro immediato. Le massonerie si daranno da fare?
  19. La sentenza ci sta. Mi sembra ragionevole, al di là di quello che ognuno di noi pensa della Superlega. La realizzazione della Superlega stessa invece è una roba tutta da fare, perché va riprogettata all'interno e compatibilmente a tutto il resto del calcio. Che poi è quello che è mancato la volta scorsa ad Agnelli e soci. Cmq non è un problema nostro, visto che Elkann limona a doppia lingua con Ceferin e Gravina.
  20. Infatti io ho scritto che è realmente possibile, ma non probabile. Ovvio che con un calcio come il suo, la volta che serve fare il partitone, la squadra non è abituata ad aggredire, al forcing, e a trovarsi sul campo. E può capitare la partita in cui ti serve fare i punti a tutti i costi. Però continuo a pensare che Allegri non è affatto un fesso, e in un campionato scarso come questo non si sa mai cosa può succedere. Non vince, probabilmente non vince. Ma se per caso vince, gli riconosco il titolo al 100%, e i suoi meriti in cui io non mi ci ritrovo per niente. E spero ugualmente che venga sostituito il prima possibile (anche se i problemi veri della Juve stanno più in alto, il resto sono solo conseguenze). Non è che se vince la Juve ha vinto la Juve, e se perde la Juve è colpa di Allegri. Non con un campionato pensato, proposto e giocato tutto alla sua maniera. Si prende colpe e meriti. Perché questa Juve e il modo in cui gioca, è la copia esatta del suo anacronistico pensiero calcistico.
  21. Diciamo che molte sono ricostruzioni giornalistiche di chi ha dei contatti interni al club. Ma, se non ricordo male, o lo disse AA stesso o venne fuori tra le intercettazioni dell'inchiesta Prisma, quando Paratici avvertì AA che c'era la possibilità concreta di prendere CR7, lui gli rispose che doveva fare qualche telefonata per capire se veniva coperto da Exor e se c'era il si di Jaky. Sulle cifre di grosso impatto penso che si sentissero spesso, e anche dalle altre intercettazioni si intuisce perfettamente, anche dalle parole di Elkann, che Agnelli gli riferiva delle scelte fatte/da fare. Mi sembra cmq un fatto ragionevole.
  22. Dipende anche dall'economia globale, che sembra in profonda e veloce evoluzione, così come il calcio. E dipende anche quanto vivranno loro, mica solo noi. Magari tra 50 anni il calcio professionistico non ci sarà più. Chi può dirlo?
  23. Tutto vero. L'usato sicuro. Ma quando si è cominciato a parlare di cifre, visto che Max ha avuto quel tipo di pretese economiche, anche in funzione di come era andato via (ossia molto controvoglia), AA si è dovuto confrontare con JE, il quale ha detto si. E' nell'ordine delle cose, lui gestiva, ma Exor deve evitare disastri economici. E' giusto così, al di là delle nostre belle opinioni da tifosi. Exor se poi le cose vanno deve mettere i soldi. Ragionevole che ci si confronti.
  24. A dire il vero a me risultava, (da un broker di cui non so la effettiva attendibilità si intende, e che ho incontrato giusto un paio di volte), che in effetti AA in un certo periodo abbia cercato negli USA qualche socio con cui investire nel club. Parliamo di diversi anni fa. Non ricordo più con precisione, perché sto invecchiando. Poi non so quanto ci sia di vero. Ma torniamo sempre al solito punto. Perché mettere tanti soldi dentro a qualcosa che non frutta nulla, e dove nemmeno puoi comandare? Perché investire poi con uno che oltre al cognome non ha delle vere e proprie attività proprie molto proficue? Perché ha lavorato in Juventus, Philip Morris, Ferrari, e Juventus di nuovo? E cosa faceva? Mica era ad. E mica erano cose totalmente sue. E' un ricco ereditiero che invece di godersi del tutto la vita ha anche lavorato, e questo gli fa onore, ma che ha i suoi soldi investiti in fondi vari che gli fruttano dividendi per vivere nell'agiatezza. Capisci che ha un curriculum ottimo per un'azienda normale, ma per gli alti livelli è un po' scarsetto. Ci sono ristoranti di alto livello che fatturano più della sua Lamse.
  25. Concordo. Formalmente è così. Però nei fatti sappiamo che le cose sono un po' più complesse. Non concordo invece sulla questione Allegri. Non ha contato solo l'amicizia tra AA e Max, perché JE era pienamente d'accordo. Lo hanno scelto perché dal covid in poi si è capito che ci sarebbero stati tempi economicamente più duri, e Max da le garanzie di fare punti col minimo sforzo. Hanno preferito stra-pagare lui piuttosto che spendere bei soldoni per fare una squadra più forte. I tempi non erano più buoni per farlo. E i debiti cominciavano a farsi sentire. Non solo, mi risulta che proprio su richiesta di AA, JE abbia comunicato a CR7 (durante la visita alla Ferrari a Maranello) che la situazione economica era diventata difficile, e che se restava non c'erano problemi, ma se avesse trovato un altro club lo avrebbero lasciato andare via volentieri. Quel weekend Georgina e il CR7Junior sono stati invitati cordialmente al paddock per il gran premio. CR7 si è attivato subito, ma dato che la squadra non si trovava e Mendes ha girato le 7 chiese tutta l'estate inutilmente per piazzarlo, hanno anche un po' cioccato tra loro i due (giocatore e procuratore). Cristiano si aspettava di risolverla prima, e non a inizio campionato. Voleva andare via, non sembrare un fuggitivo. CR7 non sarà stato contento, ma se n'è andato senza polemiche in modo abbastanza cordiale. Ha pure comprato un Ferrari per la sua collezione. JE e AA in parte hanno anche collaborato in quegli anni, questo intendo. Max, di cui sappiamo i difetti, è il frutto cmq di una collaborazione tra AA e JE. Così come l'acquisto di CR7, che senza l'assenso di JE non sarebbe mai arrivato.
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