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CRAZEOLOGY

Tifoso Juventus
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  1. Vero. Ma quella è un'altra storia. Se tu la difesa non la vuoi, fondamentalmente "fatti tuoi". Si discusse parecchio in tribunale ai tempi, e lui fu uno dei promotori del non possiamo processarli senza una difesa adeguata. Potevano anche ficcargli come difensore il neo laureato appena entrato in procura e simili. Tanto la sentenza era già scritta, visto quello che avevano combinato. Infatti ci furono diversi casini. "Il processo, che vide imputati i membri del nucleo storico delle Brigate Rosse, fu segnato da intimidazioni e violenze da parte dei brigatisti, che cercarono di trasformarlo in un'arena politica. L'omicidio dell'avvocato Fulvio Croce, presidente dell'ordine degli avvocati di Torino e difensore d'ufficio degli imputati, fu un tragico episodio che sottolineò la volontà dei brigatisti di boicottare il processo e lo stato di diritto". Uno normale dice che gli fa male la pancia, che soffre di calli, che ha i reumatismi che lo tormentano, e rifiuta categoricamente di difendere degli estremisti squilibrati, col rischio di beccarsi una pallottola in testa.
  2. Emergenza, datemi una mano, vi prego. Fate presto! Qualcuno telefoni a Jaky e gli dica che purtroppo Leclerc è andato contro un muro e ha sfasciato la monoposto. Che si vadi subito in concessionaria a prenderne un'altra, che diamine!
  3. Provocatore! Penso fosse ancora presidente onorario della Juve tuttoggi. Quindi sta meglio in JF. Che è il luogo più seguito e letto. Non so se mi spiego...
  4. E non hanno mai interrogato Moggi e Giraudo sui fatti. Come farebbe un imprenditore qualunque quando succede un casino aziendale. Che avete fatto? Cosa succede? Che avete combinato? Perché stanno uscendo queste telefonate? Voi cosa avete fatto davvero? Niente. Solo carne da cannone da dare in pasto agli avvoltoi.
  5. Per quello bastava uno dei migliori penalisti di Torino, ossia Zaccone. Ma se a Zaccone gli dai ben 507 mila euro per fare la figuraccia, quello se ritiene la cifra adeguata, (e lo è, per sole due settimane di lavoro, e doverti sputtananre andando ad una farsa a dire che vuoi la B, direi che la cifra è congrua), lui li prende e fa quello che vuole il cliente.
  6. – Ma, scusa se ti interrompo Umberto, le lobby di solito non riuniscono persone che fanno lo stesso mestiere? . – Ma io non ho detto che noi siamo una lobby. Noi siamo una mafia, semmai. . Quella descritta da Umberto Eco, riunitasi il 18 novembre 2002 al Piccolo Teatro Studio di Milano, è la “famiglia” dei garanti della neonata associazione “Libertà e giustizia”. Presenti: Gae Aulenti, Giovanni Bachelet, Innocenzo Cipolletta, Umberto Eco, Aldo Gandolfi, Franzo Grande Stevens, Gianni Locatelli, Claudio Magris, Simona Peverelli, Guido Rossi. Assenti, ma solo dalla sala: Enzo Biagi, Alessandro Galante Garrone, Giovanni Sartori, Umberto Veronesi. Si tratta di protagonisti della vita culturale ed economica del nostro Paese, o come li ha chiamati un po’ provocatoriamente Gad Lerner (moderatore della serata), di un pezzo di establishment, di un “Club di miliardari” che non avrebbe certo bisogno di riunirsi per dire la propria sui quotidiani o in tivù. PS (ovvio che la battuta di Eco era forzata, ironica, provocatoria, esagerata, ma diciamo che è abbastanza chiaro che in certi ambienti molti personaggi si conoscevano e si frequentavano, ecco. I fatti, le dichiarazioni, le altre inchieste, e le telefonate di calciopoli, hanno poi disegnato meglio il quadro complessivo ) Franzo Grande Stevens ha una storia professionale di altissimo livello non solo per l'avvocato, ma anche per i tanti altri nomi illustri dell'impresa che ha seguito. Fu anche uno dei difensori al primo processo delle brigate rosse a Torino, ( difensore di ufficio, perché i brigatisti non riconoscendo lo stato non volevano la difesa, e si beccò pure degli insulti pesanti da uno di loro al suo primo ingresso in aula - "maiale" e altro, mi pare, ma non ricordo più con precisione). I brigatisti furono difesi a spese dello stato con i migliori avvocati della città.Tutti nomi grossi.O poi diventati grossi successivamente proprio per aver partecipato. E il cooordinatore e promotore di tutte le difese, per dovere democratico (chiunque deve avere una difesa) fu invece Chiusano, il quale addirittura scrisse gli atti difensivi di suo pugno, a mano, uno per uno (non c'era il pc e word ai tempi). Entrambi penso abbiano rischiato anche la vita, perché essendo legati mani e piedi alla Fiat, ossia ai " padroni " , avevano un obbiettivo sulla schiena. Una roba mostruosa a pensarci oggi.
  7. La morte di Gianni, Vittorio e Umberto ha, nei fatti, permesso l'espansione esponenziale dei poteri degli uomini che erano in seconda fila. Forse molti di loro aspettavano da tempo il loro turno. Così sono diventati loro la prima fila. L'asse con Milano però è stato determinante. Guido Rossi, Luca, e Tronchetti, sono coloro che probabilmente hanno costruito "il modo" in cui farlo. E poi c'era una grossa cricca di gente entusiasta. Franzo Grande Stevens è stato promotore del circolo politico e culturale «Libertà e Giustizia», insieme a Umberto Eco con, Guido Rossi, Carlo Debenedetti, Leopoldo Pirelli, Giandomenico Lepore e tanti altri, su cui Eco dispensò la seguente battuta : “Libertà e Giustizia non è una lobby ma piuttosto una mafia”. Più che una battuta, direi un lapsus. Ricordo una persona che aveva a che fare spesso con l'avvocato Agnelli, il quale disse che una volta chiacchierando con lui gli aveva sentito dire riguardo ai suoi affari famigliari "mi stanno fregando". (se non ricordo male) Chissà cosa è successo davvero, boh... Io un'idea ce l'ho. Ma c'è ancora qualche pezzo del puzzle da trovare e mettere a posto.
  8. In realtà lui si occupava molto delle cose dell'avvocato. Il vero avvocato del gruppo e della Fiat era Vittorio Caissotti di Chiusano. Presidente dal 1990 al 2003. La morte di Chiusano è stato uno dei più importanti avvenimenti, insieme alla morte di Gianni e Umberto nel giro di pochi mesi, che hanno consentito ai nostri nemici interni ed esterni di farci a pezzi. Non a caso, alla morte di tutti e tre, - Luca arriva al gruppo fiat, - Jaky comincia ad avere ruoli più operativi dentro al gruppo e viene affiancato ed istruito in modo più pressante rispetto a prima, da Gabetti e Grande Stevens, - Grande Stevens diventa presidente della Juventus dal 2003 al 2006 (ma ovviamente per lui non valeva la regola del non poteva non sapere cosa facevano Moggi e Giraudo, quindi mentre tutto il cda si dimette, lui diventa presidente onorario) - Blanc, scelto da Elkann nel 2004 e messo nel cda nella primavera del 2005, dopo aver passato un anno ad origliare e ad assistere in silenzio nel cda della Juve di Moggi e Giraudo, diventa finalmente ad del club come da accordi. Ovviamente pure per lui non valeva la regola del non poteva non sapere cosa facevano Moggi e Giraudo, quindi mentre tutto il cda si dimette, lui diventa giustamente amministratore delegazzo. Durante la celebre partita Juve-Palermo, Stevens e Jaky vengono visti confabulare per diversi minuti, subito dopo John va davanti alle telecamere, e scarica tutti senza nemmeno conoscere i fatti. Il resto è storia.
  9. Penso fosse ancora presidente onorario della Juve tuttoggi. Diciamo che, come ho scritto in altri topic, è la fine ufficiale di un'era torinese, anche se già da un po' non era più molto operativo. Per quelli che, come me, lo vedono come uno dei responsabili di calciopoli, va ricordato che sapremo qualcosa di più, riguardo alle nostre battaglie di giustizia, forse quando non ci saranno più: - Moratti (80 anni) - Tronchetti (77 anni) - Montezemolo (77 anni) I patti presi a certi livelli alla morte di Umberto, potrebbero anche essere rivisti, volendo. Ma ne dubito, perché John Elkann è stato il garante di quei fatti, e poco gli frega della Juve. Ci serve una rivoluzione. Totale. Detto questo, se c'è un Dio, chissà che un giorno non decida di darci una mano per risolvere questo kaos che si è creato negli ultimi 20 anni.
  10. È MORTO "L'AVVOCATO DELL'AVVOCATO" - SE NE VA A 95 ANNI FRANZO GRANDE STEVENS, STORICO LEGALE DELLA FAMIGLIA AGNELLI - PRESIDENTE ONORARIO DELLA JUVENTUS, AVREBBE COMPIUTO 96 ANNI A SETTEMBRE - IL SUO CAPOLAVORO, NEL 1987: PER PRIMO IN EUROPA APPLICÒ AL GRUPPO AGNELLI UNO STRUMENTO GIURIDICO RIVOLUZIONARIO, POI ADOTTATO DA QUASI TUTTI I GRANDI GRUPPI ECONOMICI A CONTROLLO FAMILIARE: LA SOCIETÀ IN ACCOMANDITA PER AZIONI, UNA CASSAFORTE A PROVA DI SCALATA E DI DISSIDI INTESTINI – L’EQUITY SWAP CHE PERMISE ALLA DINASTIA DI CONSERVARE IL CONTROLLO DELLA FIAT NEL 2005 E I RAPPORTI CON MICHELE FERRERO, A CUI PERMISE DI PRODURRE “MON CHERI” E “TIC TAC” https://www.dagospia.com/cronache/e-morto-l-avvocato-dell-avvocato-se-ne-95-anni-franzo-grande-stevens-437783 E' la fine di un'era.
  11. È MORTO "L'AVVOCATO DELL'AVVOCATO" - SE NE VA A 95 ANNI FRANZO GRANDE STEVENS, STORICO LEGALE DELLA FAMIGLIA AGNELLI - PRESIDENTE ONORARIO DELLA JUVENTUS, AVREBBE COMPIUTO 96 ANNI A SETTEMBRE - IL SUO CAPOLAVORO, NEL 1987: PER PRIMO IN EUROPA APPLICÒ AL GRUPPO AGNELLI UNO STRUMENTO GIURIDICO RIVOLUZIONARIO, POI ADOTTATO DA QUASI TUTTI I GRANDI GRUPPI ECONOMICI A CONTROLLO FAMILIARE: LA SOCIETÀ IN ACCOMANDITA PER AZIONI, UNA CASSAFORTE A PROVA DI SCALATA E DI DISSIDI INTESTINI – L’EQUITY SWAP CHE PERMISE ALLA DINASTIA DI CONSERVARE IL CONTROLLO DELLA FIAT NEL 2005 E I RAPPORTI CON MICHELE FERRERO, A CUI PERMISE DI PRODURRE “MON CHERI” E “TIC TAC” https://www.dagospia.com/cronache/e-morto-l-avvocato-dell-avvocato-se-ne-95-anni-franzo-grande-stevens-437783 E' la fine di un'era.
  12. Non è vero. Moggi in realtà era Hulk. Ha preso tutta la terna arbitrale con la forza, nonostante avessero tutti la metà dei suoi anni e fossero di fatto degli atleti, e li ha chiusi dentro. Loro cercavano di dimenarsi, certo, ma lui avendo una grossa "bodenza nei bracci" (Mario il Bagnino cit.), li ha presi tutti e 3/4, e li ha sbattuti dentro con una forza inaudita. Poi ha chiuso la porta a chiave, e ha buttato via la chiave in alto mare, in direzione Messina. E' stata infatti ritrovata proprio a Messina, qualche tempo dopo, ovviamente con quella "bodenza nei bracci" l'ha fatta arrivare al di là dello stretto. E tutto questo nonostante la partita non fosse truccata a favore del Milan e l'arbitraggio impeccabile. E ha approfittato del fatto che notoriamente a Reggio Calabria lo stadio non è per nulla pieno di gente in ogni singolo corridoio, ma piuttosto deserto, disabitato, triste e grigio. Sequestro di persona bello e buono. Non si capisce proprio perché i giudici abbiano subito archiviato la vicenda. Tra le altre cose, nessuno ha mai riaperto quella porta, nonostante le richieste di aiuto, perché come già detto, essendo lo stadio piuttosto deserto, disabitato, nessuno li ha sentiti gridare e dare i pugni sulla porta. La vicenda infatti si è conclusa drammaticamente, purtroppo, con la morte dell'intera terna arbitrale. Quindi ci sarebbe anche l'omicidio, in teoria. Riguardo alla donna invece, Moggi in effetti si vantava, ma con altre frasi di circostanza, tipo "si vede il marsupio?", e altre volgarità variopinte. Però se ci pensiamo un po' sopra, che brutta morte che hanno fatto quei poveretti. La morte dei topi. Spero che un giorno qualche speleologo o qualche esploratore trovi i corpi, in modo da potergli dare degna sepoltura.
  13. https://www.youtube.com/watch?v=tcgq6VOrtGQ
  14. Raccolgo l'invito con molto piacere. Qui, un uomo distrutto. Un uomo pugnalato alla schiena. Un uomo che non lo si raccoglie manco più col cucchiaino. Polverizzato. Qui sotto invece, prima belli carichi, "la vinciamo dai", "era più forte il Barcellona". Poi il disastro, e poi, ingenuamente, istintivamente, sul 5-0, esce fuori una perla dimenticata e nascosta tra le ombre di quella serata. La frase più bella. La battuta del secolo. "Meno male che il mondiale per club si gioca di notte, che io dormo" Sentita questa mi sono cappottato dal ridere.
  15. Quello che ho scritto sono fatti. Un po' scomodi, lo capisco. Poi ci sta che si possa contestualizzare il momento, i rapporti con qualche dirigente, con l'allenatore che ormai gli preferiva Ibra, e via così. Ma cose sciocche ne facciamo e ne diciamo tutti nella vita e nel lavoro, credo. Quello che mi piace poco è la santificazione un po' a convenienza. Bisogna prendere atto di tutto, guardare le cose a 360°. Detto questo, non viene mai dimenticato ciò che realmente è stato fatto con la nostra maglia, ci mancherebbe. Boniperti alla sua uscita dal club si è dimostrato una persona con molto meno spessore di quello che pensavo, mi ha fatto davvero inca**are, ma resta un gigante nella nostra storia. Mai nessuno potrà togliergli ciò che ha conquistato meritatamente dentro e fuori dal campo. Secondo me bisogna solo rendersi conto che ci sono giocatori migliori di altri e uomini migliori di altri. La perfezione non è di questo mondo. Tu facevi un esempio secondo me non calzante, perché Totti come persona vale la metà della metà di Alex. Alex è un bravo ragazzo, intelligente, sicuro delle sue capacità ma umile nell'atteggiamento, (non pompato come Totti che si ritiene sotto solo a Maradona). Ma Alex è anche uno di quelli che sa mettersi sempre dalla parte che conviene di più. E qualche volta ha ragione, anche se magari noi possiamo non essere d'accordo. Qualche volta invece ha torto, basta vedere il suo tristissimo finale di carriera in India. Una roba che per ciò che è stato non si meritava. Io lo rispetto, gli voglio bene, da sempre. Anche quando è stato criticato pesantemente nel suo rientro dal grave infortunio. Sempre tifato per Alex, sempre con Alex, sempre grato per le enormi emozioni che mi ha regalato, mi è anche simpatico a pelle (non lo conosco di persona, ma vabbè). Ma non lo santifico.
  16. Io non capisco i fessi che mettono soldi nel buco nero, sapendo che non ci sono possibilità reali di rientro dell'investimento. Va bene le mafie, va bene le massonerie politico-economiche, va bene tutto quello che vogliamo. E non li faranno fallire. Ok. Ma perché si trova sempre un demente completamente estraneo alla società e alla sua storia, che passa di là e butta dentro delle milionate senza un ritorno concreto di nessun genere? C'è sotto una truffa, per forza.
  17. Gli vogliamo bene. Ma. E' lo stesso capitano che disse che se restava Capello lui andava via. Senza calciopoli avrebbe mollato la Juve, Ibra lo avrebbe sostituito per qualche tempo come titolare fisso (poco tempo, perché Raiola lo avrebbe portato via alla prima offerta pesante), e saremmo rimasti presto senza uno e senza l'altro. Ogni suo rinnovo contrattuale era un'attesa infinita. E quando c'era da incazzarsi davvero, per tutto quello che ci stavano facendo, è stato zitto. Ci ha dato tanto, ma ha anche ricevuto tanto.
  18. E' ancora vivo questo topic "caracollante"? Non sarà arrivato il momento di metterlo in archivio? PS 1. Fare caracolli, volteggiare, detto del cavallo e del cavaliere, spec. come esercizio di maneggio. 2. estens. Correre trotterellando. "il calciatore caracollava verso la porta avversaria"
  19. Ciairaggionepuretu, in effetti. Ma Margherita ha fatto la sua parte nel farli beccare...
  20. Si, certo. Quando si occupava dell'eredità di Marella Agnelli per conto dei tre fratelli Elkann. Lì era sveglio, competente, acuto, mente veloce, audace, sagace, e a tratti un po' mordace. Ma appena qualcuno dice la parola "JUVENTUS" cade in un sonno profondo come fosse stato ipnotizzato da Giucas Casella. "TI SVEGLIERAI SOLO QUAAAAANDO LO DICO IOOOOOOO!" (cit.)
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