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Rivelino

Tifoso Juventus
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  1. Vedendo la partita sono contento che a suo tempo Linda abbia sbolognato il Gasp in men che non si dica. Se avesse avuto tempo di ingranare, probabilmente in quegli anni avremmo avuto un avversario ostico non da poco. Meglio così.
  2. Oltre al risultato positivo ed alla partita tranquilla, una cosa ho apprezzato molto quest'oggi: l'uscita di scena mesta mesta, al minuto 61, di tal Fabrizio Cacciatore. Non dimentico infatti che nel gennaio del 2018, esattamente due anni fa, quando ci affrontò con la maglia del Chievo, cercò di assurgersi ad idolo degli antijuventini mostrando platealmente il gesto delle manette, copiando così il dement-one che lo fece a suo tempo. E' sempre un piacere assistere alle sconfitte di questa gente. Grazie Juve!!
  3. La Ferrari deve le sue fortune all'inquinamento ed al riscaldamento globale terrestre. Senza quelli, mai sarebbe riemersa dai ghiacciai ritiratisi.
  4. I nostri giocatori sono come delle pentole a pressione. Si scaldano con il passare del tempo e quando hanno raggiunto la temperatura/pressione ottimale, gli si toglie il coperchio e li si butta in campo. Peccato che così facendo si sgonfiano di nuovo nell'istante stesso...
  5. Ho molto amato Pogba alla Juventus. Il ragazzino Pogba, serio, umile, applicato al massimo. Quello che in campo prevaleva sugli avversari, ora di tecnica e ora di forza; quello dei colpi di genio; quello dei colpi di testa e quello delle frequenti saette da fuori area che fulminavano i portieri avversari. Ho apprezzato un pò meno la sua evoluzione, principalmente extra campo. La ricerca spasmodica dell'apparire, del raffinato, del ricercato, del personaggio ad ogni costo, quasi stridente con le sue origini. Evoluzione che, non so se casuale o meno, secondo me ha coinciso con un Pogba ormai diverso nelle prestazioni in campo, non più performanti come un tempo, al netto dell'ambiente, del contesto, del ruolo etc. etc.. In questo suo percorso ha deciso che ormai gli stavamo "stretti" ed ha scelto quella che è la sua "casa" attuale. Se tornasse non lo disdegnerei, più che altro per il livello attuale dei centrocampisti che abbiamo in rosa. Ma sinceramente, per il mio modo di pensare, preferirei una nuova esperienza, un nome "nuovo", da vestire con i nostri colori, da scoprire, da amare.
  6. Finalmente torna il campionato. Che noia queste pause soporifere...
  7. Non lo conosco. Nei video più esaustivi che ho trovato in rete ho notato che, al pari di altri calciatori che abbiamo già in rosa, è esclusivamente mancino. Peraltro quel piede lo usa molto bene, ma il destro zero. Alla Juve, contro cui tutte le avversarie si prodigano sempre al massimo per limitarne le occasioni, questo "difetto" potrebbe rivelarsi determinante in alcuni frangenti topici in cui "purtroppo" la palla buona arriva sul piede debole. Data la giovane età spero possa migliorarsi anche su questo aspetto. Magari, invece, lo auguro a lui e lo spero per noi, si rivelerà effettivamente talmente bravo che potremo soprassedere senza problemi su questa cosa.
  8. Queste operazioni mi lasciano sempre perplesso. Un miliardario, texano puro, già arcinoto nel mondo in cui conta per i suoi affari, improvvisamente, sulla soglia dei 55 anni d'età, decide di investire nel calcio italiano? Passione? Potrei arrivare a capire se fosse uno sport che segue dal passato. Ma pare che sia esclusivo seguace del basket. Oppure se fosse un italo-americano, in qualche modo legato a questa terra. Ma è nato, vive e fa tutto dall'altra parte del mondo. Non so, ho parecchi dubbi. Se penso che a volte alcuni tifosi si augurano che anche la Juve venga comprata da personaggii simili....
  9. In un calcio sempre più veloce, fatto di tanta corsa e sacrificio anche per le punte, l'età conta eccome. Gente maggiormente predisposta "alla lotta", capendo di non riuscire a stare più al livello necessario, ha lasciato ben prima dei 38/39 anni. Ibra è stato un grande. Il Milan è stato una grande. E' il giusto connubio per proseguire vicendevolmente sul viale del tramonto.
  10. Non lo reputo un grandissimo. Sicuramente non ora, il tempo ci dirà. E potrà restituirci qualcosa di positivo qualora Rodrigo riuscirà a migliorarsi anche nell'aspetto mentale. I grandi reagiscono alle difficoltà, alle situazioni avverse, controllandosi e trasformando la rabbia in carica agonistica per prevalere sugli avversari. Non in sceneggiate. Per carità, una reazione d'istinto può capitare, vedi la prima con l'arbitro, ma non può continuare e reiterarsi a bordo campo con altra persona, vedi quarto uomo. Così facendo danneggia la squadra che, come sempre, viene prima di tutto. Infatti, nel confronto rispetto alle caratteristiche degli altri cc in rosa, Benta è quanto di meglio possiamo attualmente schierare per corsa, intensità e tecnica. Per cui la sua assenza nelle prossime 3 partite delicate, anche per via dei contestuali impegni dell'Inter, peserà molto. E il danno potrebbe rivelarsi più pesante del previsto. Non va bene.
  11. Quando ci si lascia si ricordano le cose migliori. Goal pesantissimi e decisivi, sacrificio, abnegazione e, soprattutto, quella "ferocia e senso di battaglia" che trasudavano da ogni suo poro e che apparivano evidenti dal suo tipico ghigno ed atteggiamento naturale. Per questo, maggiormente nelle partite che contavano, partiva già da un +1 rispetto all'avversario di turno. E questo piaceva, ci dava come una sensazione di potenza. Grazie, è stato bello vederti alla Juve.
  12. Abbiamo perso. Come ad ogni sconfitta si prova molto fastidio, ci mancherebbe. Ma, purtroppo, direi che stavolta abbiamo perso meritatamente. Dopotutto, a parti invertite e con onestà intellettuale, diremmo di aver meritato la vittoria. Ho visto una squadra che, soprattutto nel primo tempo, si muoveva alla stessa velocità dei giocatori/pedine del subbuteo. Tant'è vero che la Lazio trotterellava senza fatica da un lato all'altro del campo e chiudeva con facilità. In realtà nemmeno troppo “da un lato all'altro”; chiudevano prevalentemente a destra. A sinistra ci chiudevamo da soli nelle poche occasioni in cui la nostra azione si sviluppava verso il duo Sandro-Matuidi. Facilità in chiusura che invece a noi mancava, principalmente ai lati, presupposto fondamentale per il loro goal e per altre azioni repentine nel cuore della nostra area. Neppure nel secondo tempo abbiamo mai dato la sensazione di poter creare enormi pericoli per la porta avversaria. Se escludo la rete del pareggio non ricordo tiri in porta da parte nostra ne, quindi, parate degne di nota del loro portiere. E questo è ovviamente un problema sul quale lavorare. I giocatori questi sono; il materiale umano questo è; inadatti o meno si deve puntare al compromesso migliore per farli rendere maggiormente. Compito di Sarri, chiaro. Quando si perde la colpa è di tutti, quindi, ovviamente, anche di Sarri. Ed è logico che adesso, a caldo soprattutto, piovano critiche su chiunque, Sarri compreso. Va bene. E' colui che guida la squadra, probabilmente il maggior responsabile. Ci si sfoga e si vuole il meglio per la nostra Juve. E su quello possiamo continuare a discutere. Anzi, dobbiamo continuare a discutere. E' giusto così. Mi sembra però fuori luogo il ricorso continuo all'allenatore precedente, ai paragoni, alle prese di posizione anche strumentali. Il passato, recente o meno, è ormai capitolo chiuso. Se non lo fosse, allora, seguendo quel percorso di risalita dovremmo arrivare sino al grande Giovanni Trapattoni per poi scoprire che, anche lui, guidando squadre formidabili dalla difesa sino all'attacco, perse delle finali.
  13. Risultato ampiamente in preventivo. Il Genoa, a differenza di Spal e Brescia con cui condivide la zona retrocessione, non mostra nemmeno segni di lotta, di "ribellione" alla posizione in cui si trova. Non a caso è ultimo. Per quanto riguarda la contesa al vertice, riporto anche qui il mio pensiero. Lo scudetto, come già accaduto negli ultimi anni, sarà una questione aperta a solo due squadre. Dispiace che stavolta la seconda contendente sia l'Inter. Personalmente non mi hanno mai fatto ne caldo ne freddo sino al tristemente noto periodo di calciopoli. Da lì in poi, le loro croniche difficoltà mi han sempre dato una certa soddisfazione. Peccato per il momento positivo. E' transitorio, può capitare. In questa fase siamo appaiati. Dal punto di vista dell'equilibrio nulla sarebbe cambiato, nemmeno se fossimo stati avanti di un punto. Si trattava, al limite, di una mera soddisfazione "visiva" nel leggere la classifica. La strada è ancora molto lunga. abbiamo giocato 17 partite, ne mancano 21. Non temo nemmeno eventuali loro acquisti a gennaio. La storia lo insegna: non sempre un innesto, eclatante o meno che sia, si rivela poi essere effettivamente "un rinforzo". Sono fiducioso ed ho molta pazienza. Mi basta essere davanti al termine dell'ultima giornata, anche per un soffio.
  14. Si, certamente, mi ha pure fatto sorridere la tua risposta a Moeller. Solo che sono poco pratico di "faccine", altrimenti ci saremmo capiti al volo. Grazie per la precisazione ;-)
  15. Effettivamente è così. Leggo molto ma scrivo poco. In ogni caso ringrazio @Moeller 73, di cortesia non ce n'è mai troppa a questo mondo.
  16. Alcuni provano a sminuire l'evento, seriamente o meno. Altri lo fanno per mettere le mani avanti. Ma, siamo fra di noi, diciamoci la verità. Questo è uno dei momenti in cui da tifoso, alla fine, si sta bene solo dopo una vittoria. Solo allora, dopo l'appagamento, si discute con leggerezza trovando il pelo nell'uovo sullo schema, sul giocatore, sui cambi, sull'allenatore. Viceversa, si aprono processi da far impallidire Norimberga. E' il primo trofeo della stagione. Trofeo, parola che nella sua accezione originaria, indicava la pratica dei guerrieri di rientrare in patria con le armi e le spoglie del nemico in seguito alla vittoria. A maggior ragione, visto che si gioca all'estero, vediamo di tornare in patria nel rispetto del significato. Vincere, il come non è importante. Questo è ciò che ha sempre fatto la differenza fra la bacheca della Juve e le scansie vuote di altre squadre.
  17. Rapido di gambe e di testa, gioca prevalentemente sempre di prima, toccando la palla indifferentemente ed in modo naturale sia di destro che di sinistro, velocizzando in tal modo lo sviluppo dell'azione. Punta sempre all'inserimento e vede bene la porta, caratteristiche che ci mancavano. Inoltre, pur non conoscendolo, da quella sensazione di bravo ragazzo, qualità che, unita alle altre, non guasta mai, soprattutto alla Juve.
  18. Le inarrestabili truppe di Toupet scenderanno in campo domani... Stasera attenzione e tifo solo sulla nostra Juve!!
  19. E' da anni che vi leggo e non ho mai scritto. Stavolta per
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