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andrea

Tifoso Juventus
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  1. Fede lavora con Thiago È un esordio “freddo” La Premier un’opzione L’agente dell’azzurro in Inghilterra: Tottenham e Chelsea seguono gli sviluppi di Matteo Nava · 30 lug 2024 Poche parole, tanto lavoro e tutto quel sudore che sgorga quando si affrontano le mattinate torinesi di luglio provando - prima, dopo e durante gli esercizi - a ignorare le temperature. Il primo allenamento della Juventus alla Continassa dopo il ritiro in Germania si è svolto con questi ingredienti nelle mani dello chef Thiago Motta e tutti si sono adattati come da abitudine in questa estate di rinnovamento bianconero. Si è adattato anche Federico Chiesa, anche se forse nel giorno del suo ritorno in gruppo qualche parola in più se la sarebbe aspettata: è felice di tornare concretamente a far parte della Juventus, ma è consapevole di non essere più intoccabile come un tempo. Da una parte non lo è perché il nuovo allenatore non sembra reputarlo un profilo particolarmente calzante per il suo calcio, dall’altra perché il club vorrebbe evitare di perderlo a parametro zero fra un anno: il contratto del numero 7 scade nel 2025 e senza un rinnovo c’è il concreto rischio di salutarlo da svincolato, senza peraltro scegliere la destinazione. Non si può escludere che finisca alla concorrenza, insomma. Il rebus Il problema è che entrambi i nodi sono impegnativi da sciogliere, il doppio fronte è aperto. Chiesa cercherà di convincere Motta che può fare affidamento su di lui mentre magari si aspetta un colloquio per capire direttamente dal tecnico i suoi pensieri: non pare un’operazione semplice, ma l’impressione è che l’altro sentiero sia ancor più accidentato per una trattativa per il prolungamento che non è mai davvero decollata. E allora sia la Juventus che il procuratore di Chiesa, Fali Ramadani, stanno provando ad abbinare il nome di una squadra alla possibilità di un trasferimento estiv London calling All’estero, più che in Italia, con la Premier League che in questo momento è la destinazione più calda per diversi motivi. O meglio, due motivi che si allineano e danno forma al gradimento del protagonista. Se proprio deve lasciare Torino, Federico guarda con interesse al football d’oltremanica e non è un caso che il suo agente sia in missione in Inghilterra proprio in queste ore. Uno degli scogli verso il rinnovo di contratto sono le richieste economiche del calciatore e in Italia non ci sono molte squadre che si possono permettere un ingaggio simile (5 milioni più bonus). In Premier League, invece, il mercato permette un potere di spesa ben più corposo sia per i cartellini dei calciatori che per gli ingaggi. Insomma, Londra ha tutta l’aria di essere la pista giusta se quello deve essere il destino di Chiesa. Al momento le voci più insistenti se portano al Chelsea e al Tottenham Hotspur, con il West Ham United che parte un passo indietro per ovvi motivi nella scala di gradimento dell’attaccacante. Il recente passato del numero 7 non può certo oscurare il talento e le qualità del calciatore che ha trascinato l’Italia a Euro 2020 (disputato nel 2021). È anche su questo aspetto che farà leva Ramadani per spingere le candidate acquirenti a muovere il primo passo.
  2. LA SIGNORA SCATTA MOSSA PER KOOP E GALENO AVANZA: PRESSING SUL PORTO Motta perde Miretti per almeno un mese e Giuntoli cambia marcia per l’olandese Avanza il brasiliano, contatti per Adeyemi Di Filippo Cornacchia TORINO · 30 lug 2024 La rivoluzione della Signora viaggia spedita: due colpi al mese. Douglas Luiz e Michele Di Gregorio a giugno, Khephren Thuram e Juan David Cabal a luglio. E in agosto la media dovrebbe pure migliorare. La Juventus insegue almeno tre rinforzi, ma potrebbero essere quattro in caso di cessione di Federico Chiesa. Oggi scatta l’ultimo giro di clessidra, quello che porterà al gong di fine mercato (30 agosto). Trenta giorni nei quali il d.t. bianconero Cristiano Giuntoli s’annuncia ancora protagonista. Incassati quasi 50 milioni tra Matias Soulé alla Roma e Dean Huijsen al Bournemouth, adesso alla Continassa sono pronti ad accelerare per rifinire la rosa. Se l’operazione Todibo con il Nizza avanza (e si continua a trattare per chiudere in fretta), in questi giorni i bianconeri vogliono cambiare marcia per Teun Koopmeiners (Atalanta) e almeno per un’ala: da Galeno del Porto (in pole) fino a Karim Adeyemi del Borussia Dortmund. Rompere il ghiaccio Koopmeiners era la priorità a dicembre e lo è tuttora, a maggior ragione dopo l’infortunio di Fabio Miretti, nei piani della Juve il trequartista alternativo all’allievo di Gasperini. Miretti nelle ultime ore è stato sottoposto ad accertamenti al J Medical ( «frattura composta del terzo cuneiforme del piede destro» recita il bollettino medico) e dovrà stare ai box almeno un mese. Un contrattempo non da poco per la Signora. Giuntoli e Thiago Motta, dopo nuove riflessioni, hanno concordato una volta di più la necessità di inserire il mix di quantità, qualità e gol di Koopmeiners (15 reti nel 2023-24) per completare la rivoluzione del centrocampo iniziata con l’acquisto di Douglas Luiz e proseguita con Thuram Jr. Provarci, non significa sempre riuscirci nel mercato. Il muro dell’Atalanta sembra sempre più rigido, proprio per questo alla Continassa hanno messo in programma un tentativo concreto in questi giorni. Sarà il primo contatto diretto, ma probabilmente non sarà l’ultimo. La Juventus, forte di un’intesa di massima con Koopmeiners, proverà ad aprire una trattativa vera e propria partendo da un’offerta intorno ai 45 milioni con i bonus. Un modo per rompere il ghiaccio con la Dea e per mandare un segnale a Koop, che si sta comportando da grande professionista a Bergamo. L’olandese aspetta la prima mossa ufficiale della Juventus per chiedere ai nerazzurri di tener fede al “patto” della scorsa estate. L’Atalanta dodici mesi fa rispose “no, grazie” ai 48 milioni del Napoli e contestualmente ritoccò il contratto del 26enne centrocampista promettendogli che lo avrebbe ceduto quest’anno in caso di offerta all’altezza. La prima proposta della Juventus è data per imminente, ma salvo sorprese sarà ancora lontana dai 55-60 milioni richiesti dai Percassi. Alla fine del mercato, però, manca ancora un mese. E le mediazioni continuano a lavorare sotto traccia per cercare di avvicinare le due parti. Pressing Se Koopmeiners è la priorità in assoluto, Galeno (Porto) sta diventando ogni giorno di più l’ala in cima ai desideri della Juventus. I motivi tecnici si intrecciano con quelli economici. Salutato Soulé e con Chiesa sempre in bilico (il contratto scade nel 2025), i bianconeri inseguono almeno un attaccante esterno, ma potrebbero essere due se dovesse concretizzarsi la cessione dell’azzurro. Alla Continassa vorrebbero arruolare due ali al prezzo di una. Giuntoli sta lavorando a un investimento: da Galeno ad Adeyemi. E in un secondo tempo valuterà un prestito last minute: dal difficile Sancho del Manchester United (occhio al Psg) all’opportunità Domenico Berardi, retrocesso in B con il Sassuolo e ancora alle prese con la riabilitazione post infortunio. Quello tra Galeno (Porto) e Adeyemi (Borussia Dortmund) è un testa a testa a distanza. I bianconeri hanno incassato la disponibilità tanto del brasiliano con passaporto portoghese quanto quella dell’entourage del jolly tedesco, che la scorsa settimana ha visto di persona Giuntoli a Monaco di Baviera. I contatti proseguono parallelamente. Ma se dalle parti di Dortmund il muro giallo per il momento sembra difficilmente aggirabile (i vice campioni d’Europa valutano Adeyemi 45-50 milioni), a Oporto qualcosa si muove. Il club portoghese ha bisogno di vendere per rientrare nei parametri del fair play finanziario della Uefa. Uno dei maggiori indiziati all’addio è Galeno, che ha capito la situazione e ha iniziato il pressing: la fumata bianca può arrivare per 30 milioni più bonus.
  3. https://www-giornalaccio rosa-it.cdn.ampproject.org/v/s/www.giornalaccio rosa.it/olimpiadi/discipline/scherma/30-07-2024/macchi-le-regole-del-fioretto-perche-l-arbitro-ha-sbagliato_amp.shtml?amp_gsa=1&amp_js_v=a9&usqp=mq331AQGsAEggAID#amp_tf=Da %1%24s&aoh=17223288292339&csi=0&referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com&ampshare=https%3A%2F%2Fwww.giornalaccio rosa.it%2Folimpiadi%2Fdiscipline%2Fscherma%2F30-07-2024%2Fmacchi-le-regole-del-fioretto-perche-l-arbitro-ha-sbagliato.shtml
  4. Molto chiare le regole della scherma
  5. Le Olimpiadi consentono ai pugili esclusi per motivi di idoneità di genere di competere contro le donne https://www.thetimes.com/article/4385178b-c6e6-4e9b-8f00-b30007d71520?shareToken=42f2d78393243bbac933709494962232
  6. Anche Lombardo vittima dei giudici, Fabio Basile: “Stanno rovinando il judo. La politica non c’entra, il problema è il regolamento” https://www-ilfattoquotidiano-it.cdn.ampproject.org/v/s/www.ilfattoquotidiano.it/2024/07/29/anche-lombardo-vittima-dei-giudici-fabio-basile-stanno-rovinando-il-judo-la-politica-non-centra-il-problema-e-il-regolamento/7640498/amp/?amp_gsa=1&amp_js_v=a9&usqp=mq331AQGsAEggAID#amp_tf=Da %1%24s&aoh=17222750797700&csi=0&referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com&ampshare=https%3A%2F%2Fwww.ilfattoquotidiano.it%2F2024%2F07%2F29%2Fanche-lombardo-vittima-dei-giudici-fabio-basile-stanno-rovinando-il-judo-la-politica-non-centra-il-problema-e-il-regolamento%2F7640498%2F
  7. In che senso la piscina delle Olimpiadi è “lenta”? https://www-ilpost-it.cdn.ampproject.org/v/s/www.ilpost.it/2024/07/29/parigi-piscina-olimpiadi-lenta-perche/?amp=1&amp_gsa=1&amp_js_v=a9&usqp=mq331AQGsAEggAID#amp_tf=Da %1%24s&aoh=17222733020522&csi=0&referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com&ampshare=https%3A%2F%2Fwww.ilpost.it%2F2024%2F07%2F29%2Fparigi-piscina-olimpiadi-lenta-perche%2F
  8. ECCO DOUGLAS LUIZ OGGI A TORINO L’UOMO PIÙ CARO DEL CAMPIONATO Il 26enne brasiliano è finora l’acquisto più costoso in A: 50 milioni comprese le contropartite Il regista da domani lavorerà con i nuovi compagni Di Matteo Nava · 29 lug 2024 LA RINCORSA L’allenatore avrà 21 giorni per rendere l’ex Aston Villa il faro dei bianconeri: il nuovo gioco passa da lui Ora di cena, tra le 20 e le 21. Questa sera il giocatore più pagato della Serie A nel primo mese ufficiale di calciomercato farà il suo arrivo a Torino, dove rimarrà — trasferte permettendo — di fatto fino alla prossima convocazione della Seleçao a inizio settembre. Se non ha iniziato prima ad allenarsi con la sua nuova squadra è proprio perché la nazionale brasiliana ha dovuto contare su di lui per la Coppa America chiusa ai quarti di finale contro l’Uruguay. Una volta che il selezionatore Dorival Junior ha poi “liberato” i convocati, è stato tempo di ferie. Sono durate fino a oggi, appunto, giorno dedicato all’arrivo in Italia perché la convocazione alla Continassa è fissata per domani, per lui come per i connazionali Danilo e Bremer e per il turco Kenan Yildiz. L’attesa per il centrocampista prelevato dall’Aston Villa per 50 milioni di euro non è ovviamente legata soltanto alla cifra in sé dell’operazione che fa lievitare le aspettative nei suoi confronti, ma anche alle responsabilità di cui sarà fisiologicamente caricato nella nuovissima Juventus targata Thiago Motta. Priorità Finora i bianconeri si sono visti in partita soltanto a Norimberga nella prima amichevole dell’estate contro i padroni di casa. O meglio, se n’è ammirata una versione provvisoria e rimaneggiatissima, a tratti infarcita di giovani della Next Gen. Questa non è certo una scusante per il 3-0 incassato da una squadra di seconda divisione tedesca, ma si è senz’altro notato come la transizione dal calcio di Massimiliano Allegri a quello di Thiago Motta necessiti di tempo e dedizione. Come è logico, sarà in particolare il centrocampo ad avere un’importanza primaria nel nuovo assetto e, per proprietà transitiva, lo avrà anche lui: sarà incaricato di tirare le fila del possesso palla, di gestire i ritmi di squadra e di condire la manovra con la qualità che tanto serve al tecnico per mettere in pratica il tipo di gioco che trasmette alla rosa di allenamento in allenamento. Non a caso è proprio su di lui che la Juventus ha investito la quota maggiore del capitale finora “devoluto” al calciomercato. Se il direttore tecnico Cristiano Giuntoli ha poi in programma di convertire una cifra simile anche per Teun Koopmeiners dell’Atalanta, diventa palese come è lì in mezzo che la società sta cercando di rinforzarsi il più possibile con uomini che possano concretizzare ciò che Motta ha in testa. Protagonista Quindi, tornando a Douglas Luiz, è da domani che l’ex tecnico del Bologna avrà il piacere di lavorare con il brasiliano: giusto il tempo di una notte torinese rigenerante e poi comincerà il conto alla rovescia verso l’esordio di campionato del 19 agosto, Juventus-Como. Sono quindi 21 i giorni che dividono il primo allenamento dell’ex Aston Villa dalla sua prima presenza ufficiale in bianconero: non tanti, ma nemmeno così pochi considerando che lo staff di Motta farà di tutto per portarlo al top della condizione in tre settimane mentre l’allenatore gli spiegherà come prendere per mano la squadra. L’altro acquisto Khephren Thuram ha cominciato molto prima a conoscere la sua nuova squadra e avrà il compito di rendersi complementare al brasiliano con stazza, muscoli, interdizione e break palla al piede, mentre al contempo Manuel Locatelli — considerabile per certi versi l’alter ego tattico di Douglas Luiz — in Germania ne ha fatto le veci per un tempo, dando il via a un percorso alla ricerca del riscatto che caratterizzerà la sua stagione dopo l’esclusione dall’Europeo. Motivazioni Vestendo per un attimo i panni del giocatore, Douglas Luiz arriverà oggi a Torino — e domani alla Continassa — con un carico di stimoli non indifferente. È l’acquisto di mercato oggettivamente più importante della Serie A, si trova al centro di un progetto nuovo e funzionale al suo modo di interpretare il calcio e affronta un’affascinante nuova sfida di carriera grazie a una stagione strepitosa in Premier League. L’Aston Villa ne ha dovuto fare a meno per questioni di fair play finanziario, lui ha colto la palla al balzo per accogliere il corteggiamento della Juventus e affrontare quindi la Champions League con una nuova maglia. Quella bianconera: peserà, è vero, ma Douglas Luiz ha lo spessore per portarla dove (e come) vuole Motta.
  9. A proposito di beach volley https://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/quot-non-si-puo-stuprare-bambina-gareggiare-403304.htm
  10. https://x.com/ChiamarsiBomber/status/1817555507181167051?t=H3oORA1jfDTWTcCFeQq75g&s=19
  11. «Date a Vlahovic due ali per volare Sarà l’anti Lautaro» L’ex bianconero vota Dusan e consiglia acquisti «Galeno e Adeyemi ideali per servirgli assist» di Filippo Cornacchia · 28 lug 2024 Chiesa è un top, ma se Thiago ha altre idee... Douglas un bel colpo, Soulé alla Roma non è un rischio: conta il prezzo Luca Toni Ex attaccante «Sarà Vlahovic l’anti Lautaro». Parola di Luca Toni, bomber dell’Italia campione del mondo 2006 ed ex attaccante di Bayern, Fiorentina e Juventus. ► Vlahovic nell’amichevole contro il Norimberga non ha segnato e ha sbagliato un rigore. Ma rispetto alle ultime estati, si è presentato in ritiro in forma e senza noie fisiche. «Arrivare in ritiro in buone condizioni è fondamentale per un attaccante della stazza di Vlahovic. E fare bene la preparazione, senza intoppi, alla lunga fa la differenza. Adesso è ancora presto, sono le prime amichevoli e la Juventus sta cambiando molto». ► Thiago Motta ha assegnato la fascia di capitano a Vlahovic contro il Norimberga: stupito? «Dusan è uno dei veterani del nuovo ciclo della Juventus. Con l’addio alcuni big, è normale che Vlahovic si assuma maggiori responsabilità per guidare i nuovi». ► Prandelli ha pronosticato una stagione da 30 gol per Vlahovic, anche grazie all’effetto Thiago Motta e a un gioco che con il tempo dovrebbe essere più offensivo del passato: concorda? «Non so se saranno 30, 25 o 20 i gol di Dusan il prossimo anno. Ma senz’altro Thiago Motta aiuterà Vlahovic a giocare maggiormente con la squadra. Al di là delle reti, che Vlahovic ha sempre segnato, sono convinto che il serbo sarà più centrale nel gioco della Juve. Motta è un allenatore che fa giocare bene il centravanti, lo fa legare con la squadra». ► Può essere Dusan l’anti Lautaro? «Sì, sicuramente. Se Vlahovic è in forma e la Juve farà bene, vivremo una bella sfida. Ma vediamo anche se Osimhen alla fine resterà a Napoli o andrà via. E attenzione a Morata. Alvaro è un attaccante che mi è sempre piaciuto e sarà un valore aggiunto per il Milan». ► La Juventus ha già realizzato quattro acquisti: quello che la convince maggiormente? «Douglas Luiz è un bel colpo, però bisognerà anche vedere quanto impiegherà per ambientarsi nel nostro campionato e soprattutto nella Juventus, una squadra che deve tornare a vincere». ► Il futuro bianconero di Chiesa resta molto più che in bilico… «Mi dispiace perché Federico è un grande giocatore, di quelli che strappano, saltano l’uomo e creano superiorità numerica. Ma il calcio è fatto anche di scelte. Se Thiago Motta ha altre idee e non lo considera centrale nei suoi piani, beh l’importante è che poi al posto di Chiesa arrivi un’altra ala forte». ► Intanto Soulé si trasferirà alla Roma: è un rischio averlo ceduto a una rivale di Serie A? «No: Italia o Inghilterra, cambia poco. Quello che conta, è vendere il giocatore al prezzo migliore possibile». ► Giuntoli è pronto a rivoluzionare le ali della Juventus: in prima fila ci sono Galeno del Porto e Adeyemi del Borussia Dortmund. Il brasiliano-portoghese e il tedesco quanto possono essere preziosi per Vlahovic? «Parliamo di giocatori di livello internazionale, gli esterni bravi sono determinanti per un centravanti. Io avevo Ribery, che era il top del top: saltava le difese e mi serviva un sacco assist. Franck, però, è unico». ► Ha già capito chi sarà la vera rivale dell’Inter per lo scudetto? «La Juve di Thiago Motta dovrà puntare le prime posizioni. Ma occhio al Napoli: la rosa è di livello e Conte è un vincente».
  12. Juve serve TODIBO GIUNTOLI SPRINTA PER IL FRANCESE E IL NIZZA LO LASCIA FUORI di Matteo Nava · 28 lug 2024 Il difensore non viene convocato: Motta lo aspetta per rinforzare un reparto “ballerino” nella prima uscita estiva «Non ho problemi a far giocare Todibo, perché forse resta. Non lo sappiamo». Lo scorso 12 luglio, poco più di due settimane fa, l’allenatore dei rossoneri Franck Haise usava queste parole riferendosi alla stella della sua difesa. Ieri pomeriggio, invece, il francese non ha preso parte all’amichevole della sua squadra contro i turchi del Caykur Rizespor, terminata 2-2 con i tifosi transalpini che sui social hanno chiesto a gran voce un suo sostituto visto il palesarsi delle lacune nel reparto, senza di lui. Non è un mistero, infatti, che l’ex Barcellona voglia la Signora e che Nizza e Juventus stiano continuando a trattare per chiudere l’affare il più in fretta possibile. Magari già la prossima settimana. Oltre a Thiago Motta, ci spera anche il popolo bianconero, che ha ancora davanti agli occhi l’esclusione di Matias Soulé nel test di Norimberga. Una precisa richiesta del fantasista argentino in vista dell’imminente passaggio alla Roma. Se Soulé è pronto a lasciare Torino, Todibo non vede l’ora di poter raggiungere la città della Mole. Le carte in tavola Presenza in campo o meno con il Nizza, la sostanza è quella. I prossimi giorni saranno effettivamente decisivi ai fini dell’operazione perché il direttore tecnico Cristiano Giuntoli proverà ad arrivare alla fumata bianca con il Nizza. Sfumato settimane fa il passaggio al Manchester United (bloccato dalla Uefa per questioni regolamentari, i due club hanno la stessa proprietà), il calciatore ha chiesto esplicitamente al Nizza di agevolare il passaggio in Serie A: vuole trasferirsi a Torino e raggiungere il suo ex compagno Khephren Thuram e non ha intenzione di considerare mete alternative, come ha ormai capito anche il West Ham. Ovviamente questo desiderio non prescinde dalla necessità di accordarsi tra venditore e acquirente, ma certamente aiuta i bianconeri a trovare le migliori condizioni possibili per puntellare la difesa: il Nizza ha aperto all’idea di un prestito oneroso con diritto di riscatto che può diventare obbligo al raggiungimento di determinate condizioni. Totale: operazione da 30-35 milioni di euro bonus compresi. Intanto, l’agente del 24enne è atteso in Italia, i contatti proseguono e la pista si scalda sempre di più. Rinforzi Al di là delle speranze estive di mercato, dopo il 3-0 incassato a Norimberga i tifosi juventini non vedono l’ora di vedere la “vera” difesa di Thiago Motta. La prossima settimana il nuovo allenatore avrà finalmente a disposizione capitan Danilo e il suo connazionale Gleison Bremer, entrambi reduci dalla Coppa America disputata con il Brasile e fondamentali per la retroguardia a protezione di Michele Di Gregorio. Di fatto, nel test conclusivo del ritiro tedesco di Herzogenaurach era presente solamente Andrea Cambiaso dei titolari, mentre i due calciatori della Seleçao erano ancora in vacanza e Todibo con la sua squadra attuale. Con un drastico cambiamento di assetto e di gioco rispetto al passato targato Massimiliano Allegri, è fisiologico che la fase di non possesso sia da ricalibrare per affrontare gli effetti collaterali dell’aria nuova portata dall’ex tecnico del Bologna. Motta avrà quindi poco più di due settimane per catechizzare a dovere i due brasiliani e spera di avere comunque una dozzina di giorni per aggiungere alla ricetta anche il tanto inseguito Todibo. Le orme di Thuram Il 24enne cresciuto al Tolosa allungherà la colonia dei calciatori transalpini che hanno vestito la maglia bianconera, più di 20 in totale. A partire dai celebri Zinedine Zidane, Michel Platini o David Trezeguet. Ma per Todibo il vero esempio da seguire sarà il padre di un suo amico. Raggiungere a Torino il centrocampista Khephren non significherebbe soltanto riunirsi a un ex compagno di squadra e connazionale, ma provare imitare il padre Lilian, il miglior centrale difensivo francese della storia del club. Anche soltanto avvicinarsi sarebbe già un bel successo
  13. Il suo obiettivo è andare via a zero, oppure a gennaio per cinque milioni
  14. Prima offerta per Koop LA JUVE ACCELERA PER L’OLANDESE PRONTI 45 MILIONI TODIBO, C’È L’INTESA I bianconeri forti delle cessioni spingono per il centrocampista dell’Atalanta E il difensore può arrivare in una settimana di Filippo Cornacchia INVIATO A NORIMBERGA (GERMANIA) · 27 lug 2024 Le partenze di Huijsen e Soulé permettono l’approccio per il 26enne della Dea Giuntoli e il Nizza stanno intavolando un prestito con diritto-obbligo di riscatto Finisce il ritiro tedesco e inizia l’assalto a Teun Koopmeiners. Se i giocatori della Juventus avranno un week-end di riposo dopo la settimana trascorsa a Herzogenaurach e la pesante sconfitta nel test di Norimberga, il dt Cristiano Giuntoli si prepara a cambiare marcia per l’olandese, il grande obiettivo della Signora. La Juventus è un po’ come avesse preso la rincorsa per Koop, in cima alla lista dei desideri già da dicembre. Sfumato un primo approccio a gennaio, adesso i bianconeri si sentono pronti a rompere gli indugi e cercare un buon compromesso con l’Atalanta. Giuntoli, dopo mesi di semina per il 26enne di Castricum, proverà a raccogliere. Alla Continassa, in attesa dell’ufficialità e di altre due ricche cessioni (Huijsen al Bournemouth e Soulé alla Roma, quasi 50 milioni), stanno perfezionando la strategia per un primo affondo con l’Atalanta. Così la prossima settimana, salvo cambi di programma, la Juventus effettuerà la prima mossa concreta presentando una offerta alla Dea. Probabilmente non supererà i 45 milioni con i bonus e non basterà per ottenere il via libera dell’Atalanta. Ma sarà comunque un passo importante. Un modo per aprire un tavolo, approfondire i discorsi e provare ad ammorbidire la posizione dei nerazzurri, che anche negli ultimi giorni hanno alzato il muro: «La cessione di Koopmeiners non è mai stata nei nostri programmi», ha ripetuto Luca Percassi, l’a.d. dell’Atalanta. Intanto le mediazioni continuano a lavorare sottotraccia per avvicinare le posizioni e trovare un punto di incontro tra i 45 milioni della valutazione juventina e i 55-60 di quella bergamasca. Bonus e percentuale sulla rivendita potrebbero essere determinanti per arrivare al traguardo. L’assist L’offerta della Juventus sarà anche un modo per lanciare un segnale concreto a Koopmeiners e ribadirgli una volta di più la volontà di voler investire su di lui per il nuovo progetto targato Thiago Motta. Il feeling tra il tuttocampista olandese e la Juventus è forte: c’è stima reciproca e anche una intesa di massima. Koop è un professionista serio ed è infinitamente grato all’Atalanta. Per tutti questi motivi, non sembra il tipo di giocatore da “mal di pancia” da mercato. Piuttosto, contestualmente alla prima offerta dei bianconeri, l’olandese chiederà alla Dea di agevolare la fumata bianca con la Juventus trovando una soluzione che possa accontentare tutti. Più o meno quello che Teun fece la scorsa estate quando il Napoli calò sul tavolo nerazzurro una proposta da 48 milioni. L’Atalanta rispose «no, grazie» al club di De Laurentiis, ma in cambio ritoccò il contratto di Koopmeiners con la promessa che quest’anno lo avrebbe accontentato di fronte a una offerta di una big. La proposta della Juventus, adesso che sono in arrivo anche i 30 milioni della Roma per Soulé (a Norimberga in borghese a bordo campo), è pronta a decollare. E Koop, con il solito garbo da olandese glaciale, chiederàsemplicementedideràsemplicementedi essere as-assecondato nella sua scelta. E prima di lui potrebbe muoversi il suo agente, sfruttando l’amichevole che oggi l’Atalanta giocherà ad Alkmaar contro l’Az, l’ex club di Teun dove è protagonista il fratello Peer. I rapporti sono buoni e qualche contatto a margine della partita ci sarà. Todibo e le ali Proseguono i colloqui anche tra Nizza e Juventus per Jean-Clair Todibo. Il francese vuole soltanto i bianconeri e in Costa Azzurra si sono arresi alla sua volontà aprendo a una formula creativa: prestito oneroso con diritto che diventa obbligo di riscatto al raggiungimento di determinati traguardi. Un’operazione diluita nel tempo da 30-35 milioni più bonus. Juventus e Nizza, trovato il punto d’incontro sul prestito, adesso stanno cercando di trovare quello su tutto il resto: dalla cifra dell’indennizzo iniziale a quella del riscatto finale, dai bonus alla percentuale sulla futura rivendita. Dettagli che non metteranno a rischio l’affare, ma che potrebbero rendere necessarie altre riunioni. La Juventus spera di regalare Todibo a Motta già la prossima settimana, quando alla Continassa si uniranno anche i nazionali Danilo, Bremer, Douglas Luiz e Yildiz. Servirà più pazienza per le ali: in pole resiste Galeno del Porto, seguito da Karim Adeyemi del Borussia Dortmund.
  15. Giochi made in China Le istituzioni olimpiche proteggono i nuotatori cinesi positivi al doping. C’è un motivo 27 lug 2024 - Priscilla Ruggiero Roma. Undici dei ventitré nuotatori cinesi risultati positivi ai test antidoping nel gennaio 2021, a pochi mesi dall’inizio dei Giochi olimpici di Tokyo, sono regolarmente in gara in quelli di Parigi senza essere mai stati sospesi. Già prima della cerimonia di apertura, diversi atleti internazionali hanno commentato con indignazione la loro presenza alle Olimpiadi e la gestione del caso da parte della Wada, l’agenzia mondiale antidoping. Il nuotatore australiano Zac Stubblety-cook in una conferenza stampa ha detto che il sistema di test antidroga “ha fallito” e che deciderà il giorno stesso della gara, il 31 luglio, se protestare contro la presenza del cinese Qin Haiyang a Parigi: “Sono un atleta corretto e cerco di rispettare le regole, spero solo che i miei avversari facciano lo stesso”, ha detto. Qin è tra gli atleti che risultarono positivi ai test del 2021, secondo una lunga inchiesta pubblicata dal New York Times ad aprile, e risultò positivo anche a un altro farmaco proibito nel 2016 e nel 2017 , ma gareggiò lo stesso a Tokyo, e ha battuto il record dei 200 metri di Stubblety-cook ai campionati mondiali dell’anno scorso. Giovedì, prima della cerimonia di apertura, Qin ha scritto su Weibo che le polemiche dimostrano soltanto che “le squadre europee e americane si sentono minacciate dalle prestazioni della squadra cinese negli ultimi anni”. Ha anche insinuato dei tentativi di boicottaggio, affermando che i test condotti sugli atleti cinesi ai giochi di Parigi sono un tentativo di “alterare il loro ritmo” e compromettere le prestazioni di Pechino alle Olimpiadi. In realtà l’aumento dei test sugli atleti cinesi è una diretta conseguenza dello scandalo reso pubblico dall’indagine che il New York Times ha condotto insieme con l’emittente tedesca Ard, e che ha gettato parecchie ombre prima sulle Olimpiadi di Tokyo, e ora su quelle di Parigi: pochi mesi prima dei Giochi di Tokyo ventitré atleti cinesi risultarono tutti positivi alla proibita trimetazidina, ma fu consentito a tredici di loro gareggiare lo stesso – vinsero tre ori, la nuotatrice Zhang Yufei vinse alla staffetta andando più veloce della squadra americana per soli quattro decimi di secondo. I risultati vennero tenuti nascosti nonostante l’obbligo della Wada di rendere pubblici i test positivi e venne ritenuta credibile la versione della Chinada, l’agenzia antidoping cinese, che giustificò i risultati con una contaminazione nel cibo della cucina di un hotel in cui avrebbero alloggiato gli atleti. I funzionari della Wada hanno affermato che all’epoca fu impossibile avviare un’indagine indipendente in Cina a causa della pandemia, così diede per buona l’assunzione “involontaria” del farmaco proibito, promettendo di aumentare il livello dei test sugli atleti cinesi in gara a Parigi. L’Usada, l’agenzia antidoping americana, non ha mai creduto a questa versione: la trimetazidina è una pillola, non è stato trovato nessun membro del personale della cucina o dell’hotel che la assumesse e non è chiaro come sia finita nei piatti degli atleti. Le autorità americane hanno così aperto un’indagine su come sia stato gestito il caso, affermando che Wada e Chinada avevano “nascosto i test positivi sotto il tappeto non riuscendo a seguire inmodo equo e uniforme le regole globali che si applicano a tutti gli altri paesi almondo”. La Wada ha praticamente ignorato le accuse, mentre il Comitato olimpico internazionale (Cio) mercoledì, dopo aver assegnato i Giochi invernali del 2034 a Salt Lake City, ha minacciato di poter rivedere la decisione – insieme a quella sull’assegnazione dei Giochi estivi del 2028 a Los Angeles – se l’fbi non smetterà di indagare sulla vicenda. L’amministratore delegato di Usada, Travis Tygart, ha definito “scioccante” vedere il Cio “abbassarsi alle minacce in un apparente tentativo di mettere a tacere chi cerca risposte”. Il sospetto è che la Repubblica popolare sia diventata ormai indispensabile per i fondi finanziari di mega eventi sportivi come le Olimpiadi: un eventuale boicottaggio da parte di brand e sponsor cinesi sarebbe potenzialmente disastroso. E così, già alle Olimpiadi invernali di Pechino 2022 il Cio venne accusato di sottomettersi alla Cina dopo lo scandalo legato a Peng Shuai, la tennista cinese che sparì dopo aver accusato l’ex vicepremier Zhang Gaoli di averla costretta a un rapporto sessuale. Il presidente del Cio, Thomas Bach, inizialmente la incontrò nella “bolla olimpica”, sotto gli occhi attenti del Partito comunista cinese, poi ignorò la questione. Peng Shuai, nel frattempo, non è mai tornata a gareggiare. Anche la storia di doping tra gli atleti olimpici cinesi è lunga, nel 1994 a Hiroshima risultarono positivi sette sportivi, quattro nel 1998 a Perth, in Australia. Nel 2014 il nuotatore cinese Sun Yang utilizzò la trimetazidina, e la mezzofondista Wang Junxia denunciò di essere stata forzata, assieme ad altri sportivi, ad assumere sostanze illecite. Gli organi di stampa di Pechino hanno sempre commentato le accuse come propaganda anticinese, censurando le notizie a riguardo: sullo scandalo della Wada, il controllo sui commenti online è rigidissimo.
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  17. Fanno vedere Malago' che esulta e si prende tutti meriti, se vinciamo qualche medaglia
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  19. È uno degli sport scelti dalla Francia, che organizza le Olimpiadi. L'altro è il lancio della baguette
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  21. Garantisce Totò Gravina sulla fiducia
  22. Iling, De Winter & Co. In due mesi cessioni per oltre 87 milioni Sono sei gli ex “Under 23” ceduti nel 2024 Così i bianconeri fanno cassa per il mercato di Matteo Nava · 26 lug 2024 Tenere il conto sta cominciando a diventare un’operazione complessa. Con le imminenti cessioni di Matias Soulé alla Roma e di Dean Huijsen al Bournemouth salgono a sei le operazioni in uscita della Juventus che coinvolgono calciatori transitati dalla Next Gen. L’argentino e lo spagnolo sono infatti pronti ad aggiungersi ai vari Enzo Barrenechea, Samuel Iling Junior, Koni De Winter e Felix Correia che negli ultimi mesi hanno gonfiato il portafoglio dei bianconeri, permettendo di fatto al d.t. Cristiano Giuntoli di racimolare fondi indispensabili per operare tra giugno e luglio. Chi trova un giovane... La squadra iscritta in Serie C è nata nel 2018 e in sei anni si sprecano ormai i precedenti di giocatori maturati in quella che inizialmente veniva chiamata Juventus Under 23 e poi ceduti per diversi milioni di euro. Dagli oltre 6 incassati dal Montpellier per Stephy Mavididi - oggi al Leicester City - ai 5,5 più bonus per Radu Dragusin ( Genoa, ora Tottenham), dai 4 per Filippo Ranocchia (Palermo) ai 12 per Manolo Portanova (Genoa). Quest’anno, però, la Signora ha cambiato passo accelerando sul mercato in uscita. Esclusi Moise Kean alla Fiorentina e Kaio Jorge al Cruzeiro (che fu solo di passaggio in Serie C per 2 partite), tutte le cessioni coinvolgono calciatori con la Next Gen nel curriculum. Se soltanto una parte dei tifosi segue con costanza le gesta della squadra B, nessun appassionato di fede bianconera può ignorare quanto l’incubatrice dedicata allo sviluppo dei giovani talenti stia aiutando la prima squadra. Gli incassi Cessione dopo cessione, il tesoretto ha ormai preso forma in quest’estate di rivoluzione come mai era accaduto prima. È cominciato con il riscatto di De Winter da parte del Genoa, 10 milioni, al momento della salvezza raggiunta dai liguri. Iling Junior e Barrenechea hanno poi salutato Torino in direzione Birmingham, per approdare all’Aston Villa in cambio di una cifra complessiva di 28 milioni, bonus compresi. Pesa senz’altro di meno il milione e mezzo che i portoghesi del Gil Vicente hanno sborsato per Correia, mentre Soulé varrà 30 milioni e Huijsen 18. Grazie agli accordi sugli ultimi tre calciatori citati la cifra potrebbe peraltro gonfiarsi ulteriormente, visto che la Juventus si è assicurata percentuali sulle future rivendite al momento della stretta di mano con gli acquirenti. Il totale è di 87,5 milioni di euro nel caso in cui tutti i bonus venissero raggiunti e magari qualche altra uscita (Marley Aké, per esempio) avvicinerà il gruzzolo alla tripla cifra. E se si considera che anche Kenan Yildiz e Nicolò Fagioli hanno un trascorso in Next Gen, i vantaggi della seconda squadra diventano davvero innegabili.
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