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Fabri BN

Tifoso Juventus
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Tutti i contenuti di Fabri BN

  1. Eh si, lui ci ha dato un saggio giusto un paio di anni fa a suon di triplette. Peccato fosse a fine corsa.
  2. Ahahaha quando bazzicavo il calcio giovanile di provincia guardavo solo il primo terzo della partita (in disparte e in silenzio) per ricavare le impressioni che mi servivano. Ci hai quasi preso.
  3. È un calcio totalmente sbilanciato in avanti, l'antitesi di quello che fa la Juve. Non ci siamo abituati e sembrano tutti forti, ma stringi stringi secondo me il livello è meno alto di prima. Si va solo più veloce e con tanta spregiudicatezza.
  4. Se, magari... Siamo al classico gioco del "chi butti giù dalla torre?". Gli strascichi di questa storia li vedremo ancora a lungo.
  5. Che brutte battaglie. La nostra tifoseria resterà spaccata per anni sul tema del gioco e dei risultati. Un male radicato addirittura prima del covid, e non se ne uscirà, nè con una conferma nè con l'esonero di Allegri. La conferma distruggerebbe il morale di molti, l'esonero porterà altri a pretendere tutto e subito. L'ideologia ha superato l'amore per il club, e questo vale per tutti. Una giungla.
  6. Perché lo scoprirà presto? Si è dimesso?
  7. Le voci di esonero a fine anno cominciano a inseguirsi pesantemente, a differenza dei due anni precedenti in cui Agresti, la Della Valle e altra gente non faceva che smentire chi parlava di Allegri out. Dai che siamo vicini alla fine di tre anni di calcio comatoso.
  8. A prescindere dagli obiettivi societari, sta sfruttando il periodo di assestamento a livello societario per dire, o far dire a Galeone, qualunque cosa. In altri tempi non gli sarebbe stato concesso, per il semplice fatto che nessuno in genere ha la libertà di mettersi al di sopra della Juventus per portare acqua al proprio mulino. E ne vedremo ancora delle belle su questo fronte, se per qualche motivo dovessero esonerarlo.
  9. In caso di pareggio: "Siamo riusciti a tenere il Bologna a distanza, e c'è una partita in meno da giocare"
  10. Beh se vogliamo dirla tutta, è già strano che renda complicata la trattativa con il club che lo ha cresciuto, coccolato e già fatto esordire tra i professionisti. Bambino di Milano che si fa tutta la trafila, dovrebbe essere un sogno giocare a San Siro, e invece lui e famiglia tirano sull'ingaggio... Con i giocatori attuali bisogna guardare solo il lato tecnico, perché su tutto il resto c'è da mettersi le mani nei capelli.
  11. Bisogna capire come ragionano il ragazzo e il suo entourage. Come ha scritto @Cene , la nostra nextgen potrebbe essere proprio quello step intermedio che il Milan non gli può offrire. Se invece si ritiene già al di sopra della serie c (pare abbia chiesto al milan 2 mln di euro annui), l'ipotesi va scartata.
  12. Questo ragazzo gioca sotto età da sempre, e ha sempre fatto la differenza con una media gol assurda. Lo scorso anno è stato integrato nella primavera e ha subito risposto con dei gol, giocando sotto età di quattro anni. Quest'anno titolare fisso, e segna tanto. Se c'è anche solo uno spiraglio, bisogna provare a prenderlo.
  13. Locatelli fa un lavoro preziosissimo per la squadra. Intercetta linee di passaggio, legge le giocate degli avversari, scherma tutto il possibile. Se fosse anche un regista illuminato sarebbe un fenomeno, ma evidentemente può fare una cosa alla volta, ed è umanamente comprensibile. A Sassuolo era più palleggiatore, qui si sfianca in un lavoro differente. Non gli vengono entrambe le cose insieme, ma non gliene farei una colpa. In più, è sempre presente, dettaglio che non può passare inosservato. Ci penserei benissimo prima di bollarlo come inadatto. Gli serve solo un contesto migliore.
  14. Vorrei ben vedere. Sembravamo una banda di ubriaconi in alcune partite dirette da Pirlo...
  15. Io non l'ho mai scritto, ma proprio mai. Gli ho rimproverato fino alla scorsa stagione il trend drammatico negli scontri diretti nazionali e internazionali, se parliamo di fatti concreti che vanno oltre il gusto personale (di quello potrei parlare ore ma lasciamo stare). Quest'anno, fino a Gennaio gli ho riconosciuto dei miglioramenti, ma se poi sprofondi così, tracci un bilancio di un girone competitivo su sei, in tre anni. Poco. Quanto ai trofei, non ne ho pretesi, e secondo me non li pretende nemmeno la maggioranza qui sopra, in questo momento storico. Quando stavamo addosso all'Inter, si era qui a sperare, non a pretendere. Poi va beh, ogni tanto capita di leggere che con Pirlo abbiamo vinto i trofei e non andava cacciato, e sa più di provocazione che altro.
  16. Vorrei rivedere De Sciglio dal primo minuto
  17. Comunque non ho mica capito questa nuova narrazione. Se Allegri va via, non ci sarà nulla da rimproverargli perché più di così non si può fare. Se arriverà tizio o caio ad allenare, si alzeranno drasticamente le aspettative in maniera provocatoria. Nessuno ha mai scritto che con questa rosa si vince in carrozza, ma l'amore per Massimiliano Allegri sta offuscando ogni possibile dibattito. Il fulcro del discorso è che si vuole una Juve vagamente competitiva, vagamente piacevole da vedere giocare, vagamente preparata sul piano tattico e atletico. Neanche più questo può volere un tifoso dopo tre anni di pazienza?
  18. Ti si accusa spesso di scrivere cose che invecchiano male, ma in questo caso era solo una semicitazione. Così, per inquinare l'aria
  19. Questo post invecchierà malissimo
  20. Novità? Si è dimesso?
  21. Potrei capire certi discorsi se fossimo alla fine del primo anno di Allegri. Invece siamo al terzo, e se dopo tre anni i progressi mostrati sono questi, si deve prendere in esame il cambio di guida tecnica. Per l'ennesima volta vorrei ricordare che in qualsiasi società di calcio, il primo a saltare è l'allenatore, poi si va sul parco giocatori. Rifare la squadra ad Allegri è impossibile, e per fortuna rappresenta un sogno di pochi.
  22. Il suo immobilismo attuale, unito a un mercato di gennaio stranamente esotico, mi sta facendo preoccupare. Il vero banco di prova scatterà a giugno. Tra allenatore e rosa ci sarà molto da fare, sarà la sessione in cui potremo valutarlo davvero.
  23. Il leitmotiv di quel periodo lo ricordo bene. Si diceva che le stagioni sono lunghe, e capita di arrivare a primavera stanchi, e che vincere di inerzia è comunque un segno di forza mentale. Gli anni successivi hanno dimostrato che quella roba lì è un credo, la base da cui l'allenatore vuole partire per costruirci le partite e le stagioni. E questo è uno dei mali principali di cui soffre la Juventus, perché se è vero che manca la qualità, sulla quantità si può lavorare. E invece siamo sempre molli, da anni. Nessuno mi toglie dalla testa che tutto è partito da lì, proprio ai tempi degli scudetti consecutivi.
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