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djmayhem

Tifoso Juventus
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Tutti i contenuti di djmayhem

  1. tra l'altro l'inter ha una rosa con 30 giocatori solo per il campionato (e la coppa italia), con tutti i malumori che questo genererà, infatti Andonio ha già fatto la lista dei partenti di gennaio, sempre che qualcuno glieli prenda (perché loro pensano di prendere 80 milioni da eriksenn, 20 da naigollan, 15 da perisic, ecc)
  2. la Persico pensava di aver trovato il nuovo Cannavaro, ma sa che di questo passo lo molla
  3. ieri sera sgoob di Momblano : la UEFA avrebbe varato il piano B per la champions, in caso di proseguo di pandemia si riproporrà la formula della final 8, e avrebbero scelto il nostro stadium come ospite delle finali (certo, prima c'è da battere il Porto)
  4. posto qui un articolo di Antonio di Rosa su Pablito, dove ricorda (soprattutto a chi ha scarsa memoria) a chi ora lo incensa che al tempo furono proprio i fomentatori d'odio verso Rossi, Berzot e la nazionale, e alla fine troverete un nome ancora tristemente noto 1 – IL MIO RICORDO DI PAOLO ROSSI Permettetemi un omaggio ben diverso di quelli che avrete letto in questi giorni o ascoltato in tv. Chi sia stato Paolo Rossi, noi juventini lo sappiamo bene, e penso non occorra spendere fiumi di parole per ricordarlo e ricordarci cosa ha rappresentato per noi e per il calcio italiano. Ma è bene invece ricordare a chi oggi falsamente lo omaggia, cosa aveva detto e fatto contro di lui ieri e l’altro ieri. Mi riferisco alla vicenda calcioscommesse, nella quale venne tirato in ballo solo per il suo nome (così dichiararono Cruciani e Trinca nel processo penale, nel quale fu assolto come altri), e per la quale venne fustigato dai media, soprattutto quando si seppe il suo ritorno in bianconero: fa male oggi leggere uno sconcertante Sconcerti far finta di nulla quando all’epoca era stato uno dei più feroci accusatori di Rossi. Paolo Rossi fu l’uomo che fece gioire una Nazione intera, per la vittoria ai mondiali di Spagna, ma oggi in tanti dimenticano, ipocritamente. Io lo ricordo bene il Mundial 1982, soprattutto il contesto e il "pre" mondiali. Per questo il mio modo di ricordare Paolo Rossi, sarà molto diverso da quello che leggerete in giro, perchè mai nessuno si è scusato con lui, e con tutto il gruppo artefice di quella impresa, salvo poi salire silenziosamente sul carro dei vincitori. Le prime polemiche furono lanciate perchè venne ridotta la squalifica di Rossi da 3 a 2 anni, in tempo per essere convocato, nella vicenda calcioscommesse: vicenda che lo vide coinvolto per una banalità ("non mi interessa quello che farete, mi basta segnare i miei due gol", la presunta frase incriminata che lo fece ritenere corresponsabile di una combine), poi rivelatasi anche farlocca. La sua convocazione però toglieva spazio a qualcuno che aveva buona stampa soprattutto a Roma, Roberto Pruzzo, stampa che ancora montava all'epoca la polemica sul famoso gol, in fuorigioco, di Turone dell'anno precedente, dunque non perdeva occasione per attaccare Bearzot, colpevole di dare fiducia totale al gruppo dei giocatori juventini in Nazionale. Fu pure l'anno del finale di campionato al cardiopalmo, con la Juventus vittoriosa all'ultima giornata a Catanzaro e la Fiorentina bloccata a Cagliari: il giorno dopo un incandescente "Processo del Lunedì" con Franco Zeffirelli a dire di tutto e di più contro i bianconeri e contro Boniperti, al punto da guadagnarsi sul campo una querela. Si scatenò una campagna di stampa violentissima contro la Nazionale, ricordo articoli intitolati "Preparate i pomodori, rientriamo presto", accuse a Bearzot per avere convocato Rossi, per preferire il blocco juventino, Zoff, Gentile, Cabrini, Tardelli, Scirea, Rossi, e non dare spazio a Tancredi, Nela, Pruzzo, Di Bartolomei; proprio Biscardi era il principale artefice di questa campagna di odio, il suo "processo" era il pulpito dal quale parlavano le grandi firme dell'epoca, Melidoni, De Cesari ed altri, si esibivano in show anti Nazionale anche due esponenti politici espressione tardiva di un compromesso storico antijuventino, tale Senatore Publio Fiori, democristiano, che non perdeva occasione per ricordare di essere stato vittima delle BR, gli avevano sparato alle gambe, e tale Senatore Giuseppe Pirastu, comunista: entrambi avevano presentato una interpellanza al governo, presieduto da Giovanni Spadolini, chiedendo di intervenire pesantemente sul settore tecnico della Federcalcio, insomma commissariare la FIGC, cambiare commissario tecnico, e imporre altre convocazioni. Facevano insomma il tifo contro, in maniera anche peggiore di quanto sarebbe accaduto nel 2006. Ma non è che altri fossero da meno, la stampa milanese non sopportava la mancata convocazione di Beccalossi, ma non potendo criticare Antognoni, se la prendeva con Rossi, perchè avrebbe voluto Altobelli titolare; e così ogni conferenza stampa di quel periodo era una sorta di processo a giocatori e a Bearzot. Non solo: accuse varie ai giocatori, si facevano girare strane notizie su di loro, e un bel giorno uscì pure lo scoop che, naturalmente, non poteva non toccare il più attaccato di tutti, Rossi. In camera Rossi era assieme ad Antonio Cabrini, il bello per eccellenza della Nazionale, ma qualcuno mise in giro che erano stati messi assieme perchè erano "amanti", Rossi il marito, Cabrini la moglie. Fu la goccia che fece traboccare il vaso: il gruppo per porre fine a questo scempio, proclamò il silenzio stampa, delegando uno per tutti a parlare con i giornalisti, e la scelta fu proprio un pugno nello stomaco, Dino Zoff, ovvero il più taciturno e riservato, un modo per dire loro "con voi abbiamo chiuso". Il dopo lo conoscete tutti, tre partite che non è che furono brutte, contrariamente a quello che si dice: bene la prima con la Polonia, fummo sfortunati a non riuscire a segnare; ottimo primo tempo con il Perù, poi il braccino, e la terza quasi un incubo, dato che era ancora recente il ricordo della figuraccia del 1966 con la Corea del Nord. Alla fine tutti a festeggiare, compresi quelli che avrebbero dovuto andare a nascondersi, a cominciare da Biscardi e soci. Ah, dimenticavo: gli autori del gossip contro Rossi e Cabrini, furono due esordienti giornalisti del quotidiano milanese Il Giorno, uno forse non vi dirà granchè (Claudio Pea), l'altro invece ... Paolo Ziliani https://www.juworld.net/articolo.asp?id=25070
  5. Bonucci sullo sgabello in tribuna, tutto deve rimanere come quando abbiamo vinto l'ultima volta
  6. da quello che sentivo ieri, siccome l'inter è uscito dalle coppe è la favorita numero 1 per lo scudetto cioè... se fai schifo ed esci al primo turno sei favorita se vinci al camp nou 0-3 e ti qualifichi agli ottavi come prima invece sei dietro... mah...
  7. C’è una stagione parallela a quella della Juventus di Andrea Pirlo: è quella dei giocatori andati in prestito che stanno provando a ritagliarsi, con alterne fortune, un ruolo da protagonista lontano da Torino. Ecco un rapido riassunto di come stanno andando: sono solo 107 finora i minuti disputati da Daniele Rugani nella sua nuova avventura al Rennes, frutto di due presenze di cui una da titolare in Ligue1 e di 17’ in Champions League. Il difensore, però, è fermo da tempo per problemi alla coscia e ha già saltato 9 partite (tre in Champions e 6 in campionato). Numeri non molto diversi per Mattia De Sciglio, che all’Olympique Lione finora è sceso in campo per 139’, figli di 5 presenze in Ligue1, di cui solo una da titolare, l’ultima, quella del successo per 3-1 contro il Metz, dove il terzino, pur giocando una buona prestazione, è stato protagonista in coppia con Marcelo di un errore che ha causato il rigore per gli avversari. Va decisamente meglio, almeno a livello personale, per Marko Pjaca, che dopo i brutti infortuni a Torino e i prestiti precedenti non particolarmente fortunati, a Genoa si è reso protagonista, nonostante i balbettii della squadra, di una partenza gratificante: son 385 i minuti in campo con 10 presenze totale in stagione, di cui 8 in serie A (ma solo 4 da titolare) e 2 da subentrato in Coppa Italia, con già tre gol all’attivo: un bottino personale, che lo avvicina al miglior risultato dopo il doppi infortunio, ovvero le 4 reti e 3 assist nella stagione 17-18 tra Primavera Juventus e il prestito allo Schalke. Douglas Costa, tornato in prestito al Bayern Monaco, ha finora disputato 498’, di cui 211’ in Bundesliga (con 6 presenze di cui solo 2 da titolare, un gol e un assist), 226’ in Champions (6 presenze, di cui due da titolare con due assist), 61’ da titolare in Coppa di Germania. In buona sostanza, i dati dell’ala brasiliana confermano che il suo utilizzo è quello di un ricambio di lusso, da inserire preferibilmente a partita in corso. C’è poi Luca Pellegrini, che sta trovando al Genoa continuità: sono 549 i minuti di questa stagione a Marassi, con 9 presenze di cui 5 in Serie A da titolare e una dal primo minuto in coppa Italia. Sempre a Genoa, Mattia Perin ha giocato 7 partite, tutte da titolare, per un totale di 630 minuti, saltando tre gare tra Coronavirus e squalifica. Ma il più sorprendente per rendimento è Cristian Romero, il difensore argentino in prestito biennale all’Atalanta con diritto di riscatto a 16 milioni, che, dopo un periodo di adattamento negli schemi di Gasperini, sta diventando una colonna della nuova difesa bergamasca, accumulando numeri ed esperienza soprattutto in Champions: sono 923 i minuti giocati, con 6 presenze (di cui 5 da titolare) in A e 5 gare sempre da titolare in coppa dei Campioni dove ha anche realizzato il suo primo gol con la Dea, qualificatasi tra l’altro agli ottavi proprio come Juve e Lazio. Due gli assist che ha fornito. E vedendo gli acciacchi a cui spesso sono sottoposti i centrali della Juve, forse il suo profilo poteva essere utile alla causa bianconera. https://www.juventibus.com/stagione-prestiti-juve/
  8. beh, ragazzi, Gagliardini mi ha battuto, mi arrendo: Inter, Gagliardini: “Mancato solo il gol. E’ evidente che le squadre ci temono perché…” Intervenuto ai microfoni di Inter TV dopo la gara contro lo Shakhtar, Roberto Gagliardini ha espresso il suo malumore per l’eliminazione dei nerazzurri in Champions League: “E’ mancato solo il gol, abbiamo avuto occasioni. La partita l’abbiamo preparata bene, abbiamo concesso pochissimo e non è arrivato il gol: purtroppo siamo fuori. Le squadre che ci incontrano ci temono, è evidente: cambiano modulo, si mettono a specchio. Questo è motivo d’orgoglio perché mettiamo paura, ma ci rende anche la vita più difficile perché non troviamo spazi. Il Cagliari? Abbiamo un’altra partita, abbiamo fatto tre vittorie importanti e dobbiamo continuare così”. https://www.fcinter1908.it/primo-piano/gagliardini-squadre-temono/
  9. di solito con i prestiti la prendiamo sempre in quel posto anche se nulla batte la comproprietà di Giovinco con il Parma, con la Juve che prende prima qualcosa come 5 milioni e poi per riprenderlo nel sborsa 25... e poi lo manda via aggratis dopo tre anni o giù di lì
  10. se non ricordo male si tratta di un prestito biennale, per cui è ancora un uomo juve, poi si vedrà
  11. incredibile! Sacchi che parla bene di un allenatore della Juve! Sacchi: "Bella, preziosa e rara. La Juve del Camp Nou è un vero gioiello. Complimenti a Pirlo" 10.12.2020 13:10 di Rosa Doro Nel suo editoriale per La giornalaccio rosa dello Sport, Arrigo Sacchi ha commentato la vittoria della Juventus a Barcellona: "Grande Juventus, grande Pirlo: spettacolo bianconero. Gli uomini di Andrea hanno travolto il Barcellona di Messi e si sono qualificati primi nel girone. Che differenza fra la timida Juventus dell’andata e quella coraggiosa, aggressiva e bella vista a Barcellona. Si sono invertite le parti: la Juve ha sorpreso la nobile avversaria rubandole iniziativa, mentalità e bellezza. Ha interpretato un football senza paure e tatticismi. I primi 20 minuti sono stati terribili per gli spagnoli, aggrediti a tutto campo con pressing feroce, velocità e ritmo elevatissimo. Una rarità per le squadre italiane. I bianconeri hanno schierato un 4-4-2 in fase difensiva, con Ramsey che in fase offensiva si accentrava. Un organico compatto e organizzato. Il confronto tra una squadra e un gruppo di solisti. La Juventus era un blocco che si muoveva avanti e indietro, sempre collegato e ben posizionato. Era un collettivo partecipante con tutti gli undici sia nella fase difensiva che offensiva. Dietro non c’erano tatticismi, i due difensori centrali si occupavano di Messi e Griezmann, o di chi per essi giocava in centro. Il pressing, i raddoppi, le scalate, il possesso veloce, i cambi di gioco, gli attacchi negli spazi e le ripartenze hanno annichilito gli storditi e sconclusionati avversari. Complimenti a Pirlo che in poco tempo sta dando alla squadra una mentalità e uno stile di gioco da grande protagonista che non mette limiti al proprio futuro. Se tutti parteciperanno in questo modo, se i vari campioni bianconeri giocheranno con la squadra e per la squadra, qualsiasi obiettivo sarà raggiungibile. Grazie per lo spettacolo, le emozioni e la bellezza offerteci. Il voto è 10 a tutti i bianconeri, ma si ricordino sempre che il collettivo migliora i singoli".
  12. Inter ancora fuori dall’Europa: Co Co Come mai… di Willy Signori | dicembre 10, 2020 C’è qualcosa di ripetitivo nella terza uscita consecutiva dell’Inter dalla CL: sempre impegnata in gironi che vanno dal “tranquillamente alla portata” al “complicato ma non impossibile” passando per “abbordabile”. L’internazionale FC stavolta esce di scena col botto, con questo desiderio di stare al passo coi tempi e col galoppante sentimenti anti-europeista, in pieno stile Brexit: fuori dall’Europa e basta, del tutto, senza manco il premio di consolazione della partecipazione in EL. Ripetizione amara anche nelle modalità di uscita, come nel 2018 così preoccupati del biscotto altrui da non riuscire a fare il proprio dovere cioè vincere, in casa, contro un avversario più debole. Il PSV allora, lo Shakhtar oggi mentre sugli altri campi gli avversari si giocavano lealmente la partita. Un atteggiamento della squadra in piena simbiosi con quello dei propri tifosi, molto spesso (diciamo quasi sempre) più impegnati a guardare in casa d’altri che in quella propria. Dal tragico “Co co come mai” cantato addirittura da uno come Skriniar che a casa ha più ripostigli che coppe, oppure il simpatico “fino al confine”, o “Game Over” per una finale persa, e altre amenità mandate a memoria come se si potesse vantare un cammino europeo invidiabile. Sfottò da tifosi più che legittimi, ma mai che si guardi al reale problema. Oppure la crociata costante sostenuta anche da tifosi illustri come Bergomi, contro i media, colpevoli di dare contro alla propria squadra anche quando ci siamo tutti ritrovati sbalorditi a leggere di “atto di forza” o “turbo Inter”, parlando di svolta all’indomani di una vittoria contro i resti del Bologna… E poi c’è lui, il mister Conte, un personaggio che non potrà mai lasciarci indifferenti, per ciò che è stato, per quello che ha rappresentato. Uno che comincia ad assumere giorno dopo giorno sempre più le sembianze del quinto a briscola: non si capisce mai da che parte sta. Conte nel post partita, totalmente suonato come Verdone in Grand Hotel Excelsior, con zero gol all’attivo contro il suo personale gatto nero Shakhtar che ne aveva subiti 10 in 180 minuti dal Borussia. Conte contro la sfortuna, contro gli episodi, contro gli arbitri, contro il VAR (che lo aveva salvato 7 giorni prima), contro i giornalisti colpevoli di fargli domande e non inchini e di chiedergli spiegazioni su come possa una squadra che ha investito soldi grossi arrivare ultima nel girone di Champions. Conte che perde la pazienza contro Capello che gli chiedeva se avesse un piano B, o verso Anna Billò che faceva il suo mestiere. Conte contro tutti, Conte che non vuole critiche, Conte contro Conte. C’era una volta una tifoseria che raccontava di come fosse facile vincere in Italia con tutto a favore e poi raccogliere magre (magre?) figure in Europa, senza i soliti aiuti. O perdere le finali di CL, come se fosse facile o anche solo scontato perfino arrivarci. Dopo 3 fallimenti consecutivi (mentre le altre avanzano agli ottavi), conditi dalla sconfitta in una finale (però di Europa League, competizione leggermente inferiore, ma sempre difficile) chissà se qualcuno avrà capito: capito che in Europa è sempre dura, per tutte. Capito che il confine è duro da passare e che a forza di ripeterlo quel “fino al confine” rischia seriamente di diventare il motto della propria squadra.
  13. Senza guardare i giornali ci riprovo: INTER SFIDA A IBRA LAUTARO: IL BARCA OFFRE PJIANIC (E RINGRAZIARE) LUKAKU MEGLIO DI LAPADULA: IL DOSSIER INTER: COPPA (ITALIA) E ERIKSENN (AH NO, C'è GIà) CONTE: NON MI DIMETTO, LA PAGA E' BUONA SUNING SVELA I PIANI PER IL FUTURO: POGBA E PIRLO CON VIDAL A CENTROCAMPO BONOLIS: FORZA BAYERN!
  14. mi autocito in un mondo pieno di incertezze l'Inter è sempre la nostra unica certezza, grazie Andonio oggi ovviamente un fuoco simultaneo si concentrerà contro i nerazzurri, da parte soprattutto di tutti quelli che meno di tre mesi fa facevano i titoloni d "L'Inter è la squadra più forte d'Italia" a il LuLa Park la coppia di attaccanti più forte d'Italia. Basta andare indietro di qualche pagina di questo thread e troviamo i soliti titoloni profetici che immancabilmente a dicembre diventano ridicoli, eppure ogni anno la storia si ripete. Se continui a scrivere pagine e pagine di quanto Lukaku sia più forte o determinante di CR7 e Lautaro che vale Griezmann + 50 milioni, o che ad ogni sconfitta #vogliorigiocarlaconsensi (che pare a gennaio se ne vada in prestito), ecc ecc. poi le aspettative crescono, e i cinesi ci marciano alla grande (Messi sul Duomo, per quanto lo neghino, lo abbiamo visto tutti), per forza poi Andonio s'incacchia Lukaku anche in premier segnava solo con le piccole, qui in Italia non ha cambiato (forse l'anno scorso solo un gol al Milan), è forte contro le difese piccole, ma contro quelle solide s'ingabbia. Lo Shaktar ha preso 10 gol in due partite dal Borussia, ne ha presi 5 ad Agosto sempre contro l'Inter, e ieri che c'era da farne solo uno,, il tanto esaltato LuLa Park (che espugnò il Nou Camp d Praga, mica quello di Barcellona che è farlocco) non ha combinato nulla, anzi... E ora pronto Allegri, poi Sarri, poi Pirlo, nel frattempo prenderanno Paratici, Nedved, e magari le maglie bianconere PS è un po' che non seguo, il Vate, che aveva detto?
  15. non so se il Real sia d'accordo, arriverebbe secondo complicandosi gli ottavi, staremo a vedere ps ovviamente tutti danno per scontata la vittoria dell'inter, come l'anno scorso
  16. senza guardarli vedo già i titoloni di queste ore: "ORA TOCCA ALLA GRANDE INTER!" "INTER: PATTO PER LA CHAMPIONS" "LUKAKU MEGLIO DI CR7, IL DOSSIER" "LAUTARO, IL BARCA OFFRE 100 MILIONI + MESSI" "INTER: COPPA, MESSI E SCUDETTO"
  17. pensa solo a tutti quei giocatori che in questi hanno l'Atalanta ha venduto e che sono andati in giro a prendere fiori di milioni, gente come il Papu o Ilicic (che lo ha spalleggiato) è ormai al top della carriera, e c'è sicuramente la frustrazione di rimanere a Bergamo a guadagnare meno dei colleghi che se sono andati. Poi ci saranno certamente altre questioni che non conosciamo
  18. posso essere d'accordo con te che non era il Barcellona di Guardiola (e noi non eravamo la Juve di Pirlo, Pogba, Marchisio e Vidal), però all'andata quando le abbiamo prese e mancava a noi mezza squadra in tanti ci sono andati giù pesante con Pirlo. Poi si dice sempre un gran bene della cantera del Barca (all'andata ad esempio), però quando si vince sono solo dei ragazzini. Non bisogna esaltarsi più di tanto, però rimane una vittoria importante
  19. forse se ne parla già in un altro topic, comunque ieri a QSVS hanno dato come sicure le dimissioni di Gasperini, dopo la lite con il Papu e senza nessuno (spoglaitoio e dirigenza) lo abbia tutelato. Beh, il primo nome è quello di Sarri, il che ci permetterebbe di risparmiare su un bel ingaggio, speriamo
  20. A topcalcio subito collegamento von l'interista furini che non vedeva l'ora di dire peste w corna sulla juve
  21. titolone (è tuttosport) con la Juve ma a leggere è ancora tutto da dimostrare ma questo basterà a dar via al solito sciacallaggio Caso Suarez, rettrice sospesa. Indagati anche dirigenti Juve Secondo gli investigatori, i contenuti dell'esame sarebbero stati "preventivamente comunicati" al calciatore uruguaiano 04.12.2020 11:48 TORINO - Erano stati "preventivamente comunicati" a Luis Suarez i contenuti della prova "farsa" per la conoscenza della lingua italiana sostenuto all'Università per Stranieri di Perugia, "giungendo a predeterminare l'esito ed il punteggio d'esame, per corrispondere alle richieste che erano state avanzate dalla Juventus, con la finalità di conseguire un positivo ritorno di immagine, tanto personale quanto per l'Università". E' quanto emerge dagli ulteriori accertamenti condotti dalla guardia di finanza coordinata dalla procura del capoluogo umbro. Caso Suarez, sospesi vertici dell'Università di Perugia Sono stati sospesi per 8 mesi dall'esercizio dal pubblico ufficio il Rettore Giuliana Grego, il Direttore Generale Simone Olivieri, la professoressa Stefania Spina e il componente della commissione 'Celi Immigrati' Lorenzo Rocca, tutti dell'Università per stranieri di Perugia. I reati contestati sono rivelazione del segreto d'ufficio finalizzata all'indebito profitto patrimoniale e plurime falsità ideologiche in atti pubblici. I quattro sono coinvolti nell'indagine sull'esame farsa di Suarez per ottenere la cittadinanza italiana. Il comunicato stampa In data odierna, su delega di questa Procura, militari del Nucleo di Polizia Economico - Finanziaria della Guardia di Finanza di Perugia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare interdittiva della sospensione, per otto mesi, dall’esercizio del pubblico ufficio rispettivamente ricoperto dal Rettore prof.ssa Giuliana GREGO, dal Direttore Generale dott. Simone OLIVIERI, dalla prof.ssa Stefania SPINA e dal componente della commissione “Celi Immigrati”, prof. Lorenzo ROCCA dell’Universita? per stranieri di Perugia, per i reati di rivelazione del segreto d’ufficio finalizzata all’indebito profitto patrimoniale e plurime falsità ideologiche in atti pubblici. Dopo le perquisizioni e sequestri del 22 settembre 2020, le indagini - proseguite senza soluzione di continuità e nel rigoroso rispetto del principio di riservatezza – hanno significativamente corroborato il quadro probatorio che già si era delineato in ordine all’organizzazione, da parte degli indagati, nel corso di una sessione istituita ad personam, di un esame “farsa”, che ha consentito il rilascio dell’attestato di conoscenza della lingua italiana del tipo “B1” al noto calciatore uruguaiano Luis Alberto SUAREZ DIAZ, requisito indispensabile per l’ottenimento della cittadinanza. In particolare, e? emerso che i contenuti della prova erano stati preventivamente comunicati allo stesso calciatore, giungendo a predeterminare l’esito ed il punteggio d’esame, per corrispondere alle richieste che erano state avanzate dalla Juventus, con la finalità di conseguire un positivo ritorno di immagine, tanto personale quanto per l’Università. Gli accertamenti investigativi hanno consentito, altresì, di comprendere come, nei primi giorni del mese di settembre del 2020, la dirigenza del club torinese si fosse attivata, anche ai massimi livelli istituzionali, per “accelerare” il riconoscimento della cittadinanza italiana nei confronti di Suarez, facendo, quindi, ipotizzare nuove ipotesi di reato a carico di soggetti diversi dagli appartenenti all’università, tuttora in corso di approfondimento. Condividendo le ipotesi accusatorie, il Giudice per le indagini preliminari ha disposto le misure cautelari avendo rilevato “il concreto ed attuale rischio che gli indagati, se non sottoposti ad idonea cautela, ripropongano condotte delittuose analoghe a quelle per le quali si procede, avendo mostrato di considerare l’istituzione di cui fanno parte e che rappresentano alla stregua di una res privata gestibile a proprio piacimento.”
  22. La beffa del secolo: Ronaldo in cambio di Javi Martinez Il momento della Juventus non è dei migliori. Non arriviamo ancora a livelli drammatici, ma di sicuro le certezze sono ancora molto poche. Una di queste, Cristiano Ronaldo, tanto che adesso la dipendenza dal fenomeno portoghese sta diventando oramai cronica, anche quando esce a 15 minuti dalla fine (come contro la Lazio). Il suo stipendio, e il suo peso a bilancio, sono spesso oggetto di discussione, specie in chiave mercato, con la Juve protagonista di una eventuale cessione riparatoria per i propri conti. Dal PSG, che ha in dote Icardi, ai ritorni al Real o allo United, passando per la Major League Soccer. Tutte situazioni plausibili, ma mai nessuno si era spinto oltre il limite dell’assurdo. Ci sono riusciti i nostri grandi amici di Don Balòn, talmente affidabili, che per riprenderli, tutti i siti preferiscono scrivere “dalla Spagna”. Ebbene, i nostri sono riusciti a partorire lo scambio del secolo: Cristiano Ronaldo al Bayern Monaco per Javi Martinez! Già detta così potrebbe sembrare un’idea al quanto bizzarra, ma i nostri eroi affondano il coltello nella lama, e vanno con la seconda bomba: lo scambio si farà a gennaio! ma non paghi, il colpo finale è sul prezzo pattuito per entrambi i calciatori: 10 milioni di Euro, con la Juve che alleggerirebbe le sue casse, avrebbe una buona alternativa ai due centrali di difesa, porterebbe esperienza in mezzo al campo, e si accollerebbe una modestissima minusvalenza di una quindicina di milioni, che dopo Higuain, è diventata quasi un’abitudine. Ma a stupire non è la fake news in se, generata da un sito che ha meno credibilità di Novella 2000. Stupisce che queste notizie attraversino vari canali e prendano consistenza, arrivando spesso a creare dibattiti televisivi. E continuerà a stupire ogni giorno, se ogni giorno verranno riprese altre fake news che verranno riciclate come materiale da discussione. E soprattutto da click. https://www.juventibus.com/la-beffa-del-secolo-ronaldo-in-cambio-di-javi-martinez/ infatti il problema non sono quei cazzari di Don balòn, calciomercato.it, the Sun, ecc. ma i giornalai italiani e le varie trasmissioni (tipo qsvs e soci) che le riprendono e ci fanno ore e ore di trasmissioni sopra, con gli juventini a dire "ma è una cazzata" e il conduttore "e però se succedesse come sarebbe la formazione della juve?" impagabili
  23. Ma si può strumentalizzare la frase di cabrini, che si è già scusato, per tirare in ballo il tentato suicidio di pessotto? Da vigliacchi
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