Vai al contenuto

Paulo Sousa 6

Tifoso Juventus
  • Numero contenuti

    12620
  • Iscritto

  • Ultima visita

Tutti i contenuti di Paulo Sousa 6

  1. Me ne sono uscito con "soli" 7€,mi hanno corretto i dati sul mio profilo e mi hanno confermato che non devo rispedire la modulistica per il rinnovo della tdt.Ora visto che dovrebbe essere in lavorazione il tutto mica ci potrebbero essere problemi di corrispondenza dati sulla tdt?
  2. Ancora nessuna risposta,ma un'email ufficiale non ce l'hanno?Almeno allegavo la fotocopia della carta d'identità.Col call center è una mazzata niente male giusto?
  3. Bella intervista ad Iron Mauri,m*****a 90 cv recuperati F1 | Arrivabene: “Nel 2015 abbiamo recuperato circa 90 cavalli” Team 12.10.2015 | 12:308 38Like 5Tweet 0+1 12 ottobre 2015 – La Ferrari torna da Sochi con in tasca il secondo posto nel campionato piloti, conquistato da Sebastian Vettel ai danni di uno sfortunatissimo Nico Rosberg vittima di un guasto all’acceleratore della sua Freccia d’Argento. Eppure, quando nel dopo gara hanno chiesto a Maurizio Arrivabene se la Scuderia crede ancora di poter impensierire la leadership in campionato di Hamilton in funzione di qualche problema di affidabilità dell’inarrivabile F1-W06 Hybrid, il team principal di Maranello l’ha presa decisamente sul ridere: “Ma chi? La Mercedes inaffidabile? Hanno già vinto il titolo costruttori con quattro Gran Premi d’anticipo. No, no, grazie. Noi non guardiamo a questo campionato, noi guardiamo all’anno prossimo, al 2016”. Parole chiare che non lasciano molto scampo a fantasiose ipotesi di rincorsa ad una manciata di appuntamenti dalla fine del Mondiale. Anche se Sebastian Vettel, da pilota spera sempre in un miracolo, il quattro volte iridato tedesco si è detto assolutamente d’accordo con il suo capo: “A un certo punto della gara la macchina andava così bene che ho pensato davvero di andare a prendere Hamilton. L’obbiettivo è comunque stargli addosso nel 2016. Miglioriamo gara dopo gara, quindi è possibile”. Ma così come aveva confermato ieri subito dopo la bandiera a scacchi del Gran Premio di Russia, Arrivabene ha ribadito ancora una volta la propria sorpresa, in positivo, sul rendimento messo in mostra dalla SF15-T ed ottimizzato dal grande lavoro di squadra di tecnici e meccanici: “Era un circuito che temevamo moltissimo. Pensavamo sarebbe stato un piccolo disastro, invece il team ha reagito alla grande. Sia in Giappone sia qui in Russia abbiamo avuto condizioni molto variabili e pochissimo tempo per provare la macchina al venerdì. Eppure siamo riusciti a trovare le soluzioni migliori nel giro di pochissimo tempo e ad essere competitivi già il sabato, anche su circuiti non proprio ideali. Ed è proprio questo che mi fa essere ottimista per il prossimo anno”. In fabbrica a Maranello gli sforzi sono ormai concentrati quasi del tutto sul progetto della monoposto 2016: “C’è una squadretta di aerodinamici che continua a proporre pezzi per la macchina attuale, un piccolo gruppo che pensa al 2017, ma il grosso della produzione è tutto concentrato sul 2016”. Entrando nel merito specifico dei progressi compiuti dall’inizio della stagione, il manager bresciano si è soffermato sulla power unit, il vero cuore pulsante di queste Formula 1, spiegando quello che è stato il percorso compiuto dal reparto corse del Cavallino: “Nel 2015 abbiamo recuperato circa 90 cavalli di motore rispetto al 2014. Per il prossimo anno il target non può che essere molto più basso. Ma è così per tutti. Ho molta fiducia in questa squadra e in Vettel che è veramente un fenomeno. Sono certo che sarà una stagione divertente”. Infine, sul propulsore che dovrebbe esordire nella prossima gara in Texas e di cui si era parlato già a Monza come un’evoluzione interessante, soprattutto in chiave 2016, Mister Arrivabene ha concluso: “Il quinto motore ad Austin? Ve lo dirò ad Austin”. Quinto motore che logicamente significherà anche prima penalità della stagione per i piloti della Ferrari, ma se il gioco vale la candela è sicuro che a Maranello hanno la convinzione di poter mettere in campo una power unit in grado di compiere un ulteriore salto in avanti. FP | Luca Ferrari
  4. Bottas dopo 2 gare in cui andrà male per la pressione in Ferrari lo ricovereranno in reparto di Neuropsichiatria all'ospedale di Modena.Perez è cresciuto molto ed ha perso tutta quell'irruenza iniziale.Verstappen invece si sarebbe un gran colpo anche se dubito Vettel lo voglia subito accanto...
  5. Sergio Perez in buona ascesa,ma un pensierino a lui per il sedile 2017 in rosso?
  6. m***a,almeno con la parziale scelta delle mescole si dovrebbe miglioraer un po' però
  7. Raga,ho notato solo adesso,in fase di rinnovo che tra le mie generalità come member è sbagliata la data di nascita,come faccio a farla correggere?Aggiornare i dati direttamente io non posso,ci ho provato sul sito.
  8. Si è girato pochissimo,temperature freddissime ma Ferrari non troppo in palla,vedremo domani...
  9. Bell'articolo su come dovrebbe procedere il lavoro Ferrari in ottica 2016: Ferrari: la F1 del 2016 passa da Austin Ad Austin la Ferrari introdurrà delle specifiche tecniche che dovrebbero rappresentare lo zoccolo duro della vettura del 2016. L'abbiamo immaginata così Tutto su: Formula 1 Aggiungi a MyAuto Invia a un amico Stampa Condividi Foto Gallery (4 foto) » Notizie correlateDamon Hill, il Capitan Zero della Formula 1 Nel GP del Texas, ad Austin, la Ferrari farà debuttare il nuovo motore che prefigura quello del 2016. Sarà un passo importante perché uno dei problemi affrontati in questa stagione, ma anche nella passata a dire il vero, erano le dimensioni del propulsore che impedivano una aerodinamica sofisticata al pari della rivale Mercedes. Con Gabriele Pirovano abbiamo tracciato i profili della vettura attuale, vincitrice di tre GP, ipotizzando le aree di intervento della prossima, cosa che dovrebbe annullare il divario con la Mercedes. Ad Austin, come detto, si dovrebbe vedere il motore col basamento più stretto e più leggero, prefigurazione del motore 2016. Nelle intenzioni dei tecnici, restringere e alleggerire una parte importante come questa fa capire come gli interventi futuri saranno concentrati su fiancate e coda, in modo da pulire i flussi d’aria all’ala posteriore e migliorare il raffreddamento della power unit. Infatti, restringendo il basamento non è che si guadagna molto in termini di spazio, oltre un certo limite non si può andare, ma spostando alcuni elementi e posizionando degli accessori in altro modo, è possibile modificare la distribuzione dei pesi e portare il baricentro più in basso. Inoltre con un propulsore che ha bisogno di minor raffreddamento, si possono modificare le fiancate che, oggi, rispetto alla Mercedes sembrano il punto dolente. Infatti l’impressione è che il pacco radiante della rossa sia più massiccio rispetto a quello dei tedeschi che, però, hanno temperature di esercizio più basse e possono avere più potenza rispetto alla Ferrari. Con una nuova configurazione al retrotreno, l'aerodinamica del posteriore ne beneficia incredibilmente Se il divario totale è inferiore ai 40 cavalli (lo dice Niki Lauda) è anche vero che intervenendo sulla erogazione della potenza, su profili diversi e radiatori più piccoli ed efficaci, si possono ottenere miglioramenti massicci tali da annullare i 5 decimi al giro presi nelle piste veloci come Suzuka o Silverstone. Quindi la rivoluzione sarà degna dei dimagranti di Wanna Marchi sperando che i risultati siano migliori di quei prodotti. Dal punto di vista meccanico la gara di Singapore, invece, ha mostrato che la Ferrari è messa forse meglio della Mercedes, nelle curve a 90 gradi inseriva meglio e aveva una buona trazione, merito anche delle gomme morbide con cui la Ferrari, con meno carico aerodinamico, riesce a compensare i problemi. Secondo stime approssimative mancherebbero 100-200 kg di carico rispetto alla Mercedes e qualcosa in più rispetto alla Red Bull che ha forse un miglior assetto, ma minor potenza del motore. Dati teorici ed empirici frutto del passaparola del paddock per cui nessuna conferma o verifica del valore. Detto così tanto per avere qualcosa in più da raccontare nelle sere al bar. Intanto nei disegni di Pirovano ecco nel dettaglio la rossa e dove si cambierà. abbastanza più "cicciotta" la Ferrari eh:
  10. Però perchè a Toro Rosso i motori 2015 e ad Haas e sauber quelli 2016?
  11. Raga potete aiutarmi?devo rinnovare la premium member e la tdt,entrambe scadute,devo effettuare quindi una sola operazione,ma insieme al bollettino mi hanno inviato anche tutti i moduli per rifare la tdt,compresa la richiesta delle 2 foto.Devo ricompilare e mandare il tutto o il rinnovo avviene in automatico?
  12. formazione quasi obbligata,metterei subito però Lemina e Alex Sandro
  13. peccato davvero perchè la collezione Originals è fantastica,questa è un cesso
  14. Salve raga,una curiosità:stavo per rinnovare la mia member premium ma ho visto nei miei dati che è sbagliata la data di nascita,clicco per aggiornare i dati ma non me li fa cambiare,come posso fare?
  15. quasi 37mila spettatori,non male,considerando anche i pochissimi da siviglia
  16. Sul sito ci sono davvero ancora tanti biglietti disponibili,mah...
  17. Peccato davvero per il Flaminio,certo pure tutti sti vincoli non aiutano affatto...
  18. Cesare Fiorio invece pensa ad una buona opportunità per Maranello la cessione dei propulsori ai bibitari: F1 | Red Bull – Ferrari intesa vincente Cesare Fiorio 28.09.2015 | 09:3036 18Like 2Tweet 0+1 28 settembre 2015 – C’è poco da dire sul Gran Premio del Giappone, se non che la Ferrari forse non è così lontana dalla Mercedes anche sui circuiti più sfavorevoli. Ma il divario rimane e il lavoro per l’avvicinamento è ancora lungo e irto di difficoltà. Anche se a volte gli avversari vanno in confusione. Detto questo, vorrei farvi partecipi di un pensiero che da tempo mi intriga nella mente: la Ferrari dovrebbe dare o non dare i motori alla Red Bull l’anno prossimo? Assolutamente si, sarebbe la mia risposta e vi spiego perché. Innanzitutto, in questo momento mi farebbe più paura una Red Bull motorizzata Mercedes che qualunque altra soluzione. Non perché penso che alla Ferrari non riusciranno ad avvicinarsi al propulsore tedesco, ma perché, conoscendo la forza della squadra di Horner, preferirei che avesse i miei motori piuttosto che quelli della concorrenza. Fra l’altro così si toglierebbe alla Mercedes un punto di riferimento tecnico importante e, se dovessero essere competitivi, meglio che lo siano con un motore Ferrari. Poi vi è il discorso tecnico interno: non bisogna temere questo confronto, perché sarebbe un partner oltre che un avversario sportivo e in sede di discussioni su regolamenti futuri, sarebbe più portato ad appoggiare le tesi Ferrari che non quelle Mercedes. Nel caso Red Bull dovesse arrivare davanti alla Ferrari, non sarebbe un dramma, ma sarebbe un utile stimolo per i tecnici di Maranello ad impegnarsi per migliorare le proprie soluzioni, senza adagiarsi sull’alibi che si sta dietro per colpa del motore. Insomma, vedo solo lati positivi e non avrei dubbi nel perseguire questa opportunità. Quando dirigevo il reparto corse Lancia, ho sempre voluto fornire i teams che ne facevano richiesta, non solo dei motori, ma dell’intera macchina evoluta con gli ultimi aggiornamenti: quelle poche volte che ci sono arrivati davanti sono sempre state occasioni utili per migliorare le nostre modalità operative, senza cercare scuse altrove, ma sforzandoci di capire dove avevamo sbagliato. Anche all’epoca in cui dirigevo la Scuderia Ferrari avevo dato i motori alla Minardi, ma con altre motivazioni: prima di tutto sostenere una squadra italiana e poi avere un team di Formula 1 in cui far crescere i giovani su cui volevamo puntare. La Scuderia di Maranello è una grande squadra e non deve temere un confronto con Red Bull. Confido non si facciano sfuggire l’occasione di avere due top teams motorizzati Ferrari.
  19. F1 | Arrivabene: “Ricatto Red Bull? Vincere piace a tutti” Team 28.09.2015 | 08:0047 82Like 7Tweet 3+1 28 settembre 2015 – Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari, ha fatto il punto sulla partnership con il team Haas e sulle trattative con Red Bull per la fornitura delle power unit dalla prossima stagione. La trattativa tra Red Bull e Ferrari – entrata nel vivo a Monza con l’incontro tra Horner e Marko e il presidente Marchionne – procede senza avere finora prodotto esiti pubblici (anche sabato mattina c’è stato un incontro di 20 minuti, come riporta Sky Sports Uk) e questi sta contribuendo ad aumentare i dubbi sulla reale volontà di Ferrari di fornire il grande rivale. Che le power unit di Maranello siano l’unica ancora di salvezza per la Red Bull e per la Formula 1 – il circus rischia infatti di perdere due team, proprio mentre il destino della Lotus è ancora n bilico – è sotto gli occhi di tutti, ma gli ostacoli da superare non sono sicuramente pochi. Oltre al peso politico ed economico, in Formula 1 alla fine è la pista a parlare e per questo l’operazione salvataggio di un rivale temibilissimo come la Red Bull non può essere progettata alla leggera, perché il rischio è quello di trovarsi poi a dover rincorrere. In tal senso, Auto Motor und Sport ha riferito ieri di una spaccatura interna che ricalca quella andata in scena in Mercedes, con Allison, Arrivabene e Vettel che non hanno alcun interesse ad avere un avversario in più in pista, e un Marchionne propenso invece ad aiutare Mateschitz, con obiettivi a più ampio raggio, politici ed economici. Pubblicamente, però, Arrivabene ha sempre detto di non temere il genio di Adrian Newey, e a Suzuka è tornato a spiegare perché Maranello andrebbe ad assumersi “un rischio che la Mercedes ha evitato”, come gli è stato chiesto venerdì dal Corriere della Sera. “Il rischio va giudicato in pista, non a priori. Noi, come Mercedes vendiamo auto e motori: è lecito parlare con chiunque senza farsi remore. Poi è ovvio che per concludere un affare domanda e offerta devono incontrarsi”. Insomma, par di capire, Ferrari non consegnerà chiavi in mano alla Red Bull uno dei punti di forza del suo successo. E minacce di ritiro o meno, Red Bull dovrà scendere dal piedistallo su cui si è messa minacciando in sostanza “o ci mettete nelle condizioni di vincere o ci ritiriamo”. Un ricatto fatto alla luce del sole, anche se Arrivabene ovviamente non può esprimersi in questi termini: “Diciamo che vincere piace a tutti”, ha dichiarato con perfetta diplomazia. “Noi compresi”. E ancora ieri, Arrivabene non si è fatto scappare alcun indizio: “Non siamo stati noi a fare un’offerta“, riporta la giornalaccio rosa dello Sport. “Ci sono cose che devono coincidere: sono affari, non entro nel dettaglio” E chi beneficerà delle unità Ferrari sarà anche il team Haas, new entry del prossimo campionato, che schiererà con grande probabilità Grosjean e il terzo pilota del Cavallino, Gutierrez. L’obiettivo nemmeno nascosto della Ferrari è di fare del team statunitense quello che oggi la Toro Rosso è per la Red Bull. A dirlo è lo stesso Arrivabene, quando gli viene chiesto il nome dei piloti Haas (“Haas non ci informa prima dei suoi piani. Ovvio che se chiedesse suggerimenti saremmo pronti a darli, magari creando una collaborazione simile a quella tra Red Bull e Toro Rosso“) e quale sarà il futuro della Driver Academy di Maranello: “C’è l’intenzione di mantenerla come fucina di talenti che in Haas potrebbero trovare sbocco”). La collaborazione con la squadra statunitense ha però fatto storcere il naso ai rivali, sicuri che sia stato un modo trovato dalla Ferrari per aggirare le regole in materia di test e sviluppo. Ovviamente di altro avviso l’idea di Arrivabene, che parla di un accordo “articolato, ma in linea con i dettami della FIA. […] Non è corretto parlare di vantaggi e se non l’avessimo fatto noi questo contratto l’avrebbe firmato qualcun altro
  20. Nel frattempo sembra la Ferrari non sia disposta a vendere le power unit 2016 alla Red Bull: F1 | Red Bull, Marko: “Un insulto offrirci dei motori 2015″ Team 28.09.2015 | 12:4565 21Like 4Tweet 0+1 28 settembre 2015 – Ogni giorno che passa la possibilità di non vedere la Red Bull ai nastri di partenza della stagione 2016 sta prendendo sempre di più la forma di una reale minaccia. “Al momento non abbiamo nessun motore” – ha dichiarato il team principal della scuderia di Milton Keynes, Christian Horner – “La situazione è molto critica”. Non solo la situazione riguardo al futuro è molto critica, ma anche il Gran Premio del Giappone non ha certo riservato per la Red Bull delle sorprese positive sia in pista che fuori. La scorsa settimana l’accordo con la Ferrari sembrava essere ad un passo, ma le indiscrezioni raccolte nel paddock di Suzuka hanno suggerito che sia il direttore tecnico del Cavallino, James Allison, che lo stesso Sebastian Vettel, avrebbero consigliato al presidente Sergio Marchionne di fornire alla compagine austriaca solo dei propulsori dotati della specifica B. Come era già stato dichiarato in precedenza da Dietrich Mateschitz, la Red Bull non sarebbe comunque disposta ad accettare simili condizioni e questo concetto è stato ribadito nuovamente da Horner: “Il signor Mateschitz è stato molto chiaro. Dobbiamo avere un motore di primo livello“. Il dottor Helmut Marko, super consulente e confidente del magnate delle bibite energetiche, è d’accordo con questa presa di posizione. “Lo scenario per un’uscita di scena è sempre più concreto” – ha dichiarato l’ex pilota austriaco alla testata Auto Motor und Sport – “È un insulto offrirci dei motori 2015 quando Sauber e Haas otterranno quelli del 2016″. Da parte sua il team principal della scuderia svizzera, Monisha Kaltenborn, reputa che il team che dirige merita questo tipo di trattamento da parte della Ferrari: “Ci siamo sempre comportati molto correttamente nei confronti del nostro partner”. In pratica si tratta di una pugnalata nei confronti delle ambizioni e delle speranze della Red Bull, che dopo il divorzio da Renault in pratica già ufficializzato dallo stesso presidente della Regié, Carlos Ghosn, si trova ora in una situazione decisamente ingarbugliata. Il tempo per definire la vettura del 2016 è sempre meno e mentre i giorni passano l’ufficio tecnico di Milton Keynes non ha ancora un motore intorno al quale definire le linee della futura RB12. Il presidente onorario del team AMG Mercedes, Niki Lauda, si è mostrato piuttosto critico nei confronti dell’atteggiamento di Mateschitz e dei suoi. “Si sono messi in questa situazione da soli” – ha spiegato il tre volte campione del Mondo – “e ora si trovano a dover mendicare per avere un motore”. In effetti le alternative per la Red Bull sembrano essere sempre meno, visto che, sempre secondo Marko, la Honda, già in difficoltà con il partner numero uno McLaren per altri motivi, non può essere nemmeno presa in considerazione “a causa di Ron Dennis”. Perciò, anche se si dovesse trovare una soluzione in extremis, Horner ha ribadito il tempo a disposizione sta per esaurirsi: “La situazione era già critica due settimane fa. Per la Toro Rosso ancora di più. Ogni giorno che passa senza trovare una soluzione, aumentano le probabilità di non essere più qui. Ora, il fatto che la stagione 2016 inizierà due settimane prima, rende le cose ancora più complicate”.
×
×
  • Crea Nuovo...