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andrea

Tifoso Juventus
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  1. https://x.com/tonnogobbo/status/1862010753282162814?t=PR7G1sv96xpSJFKKmZTMJg&s=19
  2. Anche lui tifa Inter🤦 https://x.com/mirkonicolino/status/1862063789320880199?t=dDRY2-C1zJSluQGrYc74NA&s=19
  3. La vittoria dell'Aston Villa è il risultato più probabile per i bookmakers
  4. https://x.com/Fabio_Wallys/status/1861400704872571358?t=I36RrlD92E1QsIEy7js2ig&s=19
  5. https://x.com/antoniocorsa/status/1861727649967521958?t=20JNI4E082QXW9hCr22jMg&s=19
  6. Dovessimo finire la gara in inferiorità numerica perché non abbiamo giocatori in panchina, ci faremmo ridere dietro da tutti
  7. https://x.com/alecro99/status/1861486082505748733?t=gdZlPJSKZTBT9nVV2SwYrg&s=19
  8. https://x.com/alecro99/status/1861012504224190519?t=JgEl8SowES4J9rZM-8nhsA&s=19
  9. La MarOpta League https://sport-sky-it.cdn.ampproject.org/v/s/sport.sky.it/calcio/migliori-squadre-mondo-classifica-opta/amp?amp_gsa=1&amp_js_v=a9&usqp=mq331AQIUAKwASCAAgM%3D#amp_tf=Da %1%24s&aoh=17325497132684&referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com&ampshare=https%3A%2F%2Fsport.sky.it%2Fcalcio%2Fmigliori-squadre-mondo-classifica-opta
  10. Zigoni il ribelle in pelliccia I suoi 80 anni incontrando De André e Pasolini. E studiando Platone e Kant DI ALBERTO FACCHINETTI · 23 nov 2024 “Il calcio mi ha stufato, seguo solo le mie squadre, Verona, Roma e Inter. E quella di mio figlio” “Oggi sarei miliardario perché ero il migliore del mondo. Poi arrivò Maradona” Gianfranco Zigoni è appena uscito dalla sua casa di Oderzo e si incammina, come fa tutti i giorni, verso il circolo ricreativo dove all’esterno campeggia da poche settimane un murale con il suo volto. Un concittadino in bicicletta lo sorpassa appena e gli urla: “Zigo, guarda come cammini ancora bello dritto, sembri un cinquantenne”. L’ex calciatore di Juventus, Genoa, Roma e Verona scuote la testa: “Ma cosa ti meravigli, io sono leggenda!”. “Stai arrivando a una cifra tonda, Zigo”. “Non rompere i co*****i anche tu, lunedì chiudo il telefono e non rispondo a nessuno. La festa si fa quando nasce un bambino, non quando uno compie ottanta anni”. Lunedì 25 novembre Gianfranco Zigoni diventa ottuagenario, rimanendo fedele al se stesso di quando da calciatore negli anni Sessanta e Settanta non sopportava gli arbitri, prendeva squalifiche da record e si sedeva (l’ha fatto una volta) in panchina con indosso una pelliccia e in testa un cappello da cowboy. Quest’ultima è l’istantanea di una carriera, basta digitare il suo nome su Google e quella risulta essere la sua foto più diffusa. Un’icona lo è diventato in quel momento. Al Bentegodi si giocava Verona-fiorentina, Zigoni torna disponibile, guarda caso da una giornata di squalifica, e l’allenatore Ferruccio Valcareggi preferisce far giocare in attacco la coppia Luppi-Marchi, lasciando fuori il suo pupillo. È febbraio, fa freddo e Gianfranco opta per un abbigliamento poco consono per la Serie A di allora come per quella di oggi. C’è da vincere una scommessa fatta in spogliatoio con i compagni. In quel periodo, ma anche adesso che fa ottant’anni, Zigo si sentiva più forte di Pelé ed era amatissimo dai tifosi dell’Hellas: “Dio Zigo, pensaci tu”. L’attaccante ribelle fu anche uno dei protagonisti della Fatal Verona che nel 1973 fece perdere lo scudetto al Milan con un’incredibile vittoria per 5-3 passata alla storia. Arrivato davanti al murale, sembra commuoversi. “L’hanno realizzato degli amici – racconta al Foglio Sportivo – io non avrei voluto, mi sento a disagio quando lo vedo. Cosa ho fatto per meritarlo? Sono stato solo un calciatore, ok, il più forte di tutti. Ma non conta nulla, io sono nulla e non mi frega un c**** di nulla”. All’interno dello spazio ci sono gli amici, un televisore che fa vedere le partite. “Qui soprattutto si mangia salame e si beve vino. Il calcio mi ha stufato, seguo solamente le mie squadre, Verona e Roma, l’Inter per cui tifavo da piccolo e le formazioni dove c’è mio figlio Gianmarco, ora al Taranto”. Come era il suo calcio? “Un tempo il calcio era più povero ma più sicuro, ti promettevano un milione di lire e te lo davano. Il procuratore? Sì, io avevo quello che mi procurava damigiane di raboso. Sarei miliardario oggi se ne avessi avuto uno per davvero, essendo stato io il miglior giocatore al mondo, Maradona è arrivato dopo. Non mi sono mai interessato ai soldi, io sul denaro ho vinto, mentre George Best ha stravinto. Certo oggi averne avuto qualcuno in più, mi sarebbero serviti, ma non per me stesso, per poter donarli ai poveri, alle famiglie con bambini che ne hanno bisogno. Magari anche per lasciare qualcosa ai figli e nipoti per una vita più rilassante, i giovani di adesso hanno mille problemi, un tempo la vita era più lenta. Ora i ragazzi quasi non sognano più”. Gianfranco da piccolo non sognava di fare il calciatore, ma il falegname, perché sia un fratello che un cugino lo erano, il legno e i boschi gli sono sempre piaciuti. Poi però dopo aver iniziato a giocare a pallone nel patronato dietro casa, lo chiama il Pordenone, che aveva allora un legame diretto con la Juventus. Il passaggio a Torino fu quasi scontato per un ragazzino con quel talento. “Piansi perché non volevo uscire dal mio Bronx. Quando arrivai a Torino, vidi per la prima volta in vita un tram. A casa ho una foto di quella formazione bianconera. Tanti dei miei ex compagni sono scomparsi, siamo rimasti vivi solo io e Gino Stacchini. Quando muore un ex calciatore io sto male per giorni, sono fatto così. Ho provato dolore per Aldo Bet, Anastasi, Ginulfi, Vendrame, Mascetti.. Toccandomi i co*****i, io sto bene, spero solo di morire prima dei figli e nipoti”. Negli ultimi anni Zigoni per sua scelta personale è uscito raramente da Oderzo, che definisce “la mia patria”. Si muove a piedi per il paesotto trevigiano, raramente prende l’auto e quando lo fa in automatico si accende il cd di Fabrizio De André. “L’ho conosciuto quando giocavo con il Genoa, un paio di volte è venuto a salutarci. Avrei scoperto più tardi che ero uno dei suoi idoli. Se n’è andato troppo presto, aveva 58 anni e andava per i 59, esattamente l’età in cui è scomparso mio padre. Ascolto sempre La Buona Novella, disco nel quale ci sono canzoni spirituali. Io mi definisco un buddista anarchico. Fatico a credere in Dio anche se ci provo, la ricerca è lunga e difficile. A messa non ci vado, mi annoio troppo, in chiesa vado solo quando un amico sale al cielo. Credo comunque più in Dio che nell’uomo, pensa quanto poco credo in quest’ultimo. Se dovessi fare una scommessa direi che Dio non esiste, sennò i bambini non morirebbero in guerra. I preti mi dicono che è tutto un disegno. Sì, ma un disegno del c****”. Zigoni nella sua vita ha avuto l’occasione di conoscere anche Pier Paolo Pasolini. “Nel 1972 in una partita di beneficenza ho giocato con lui, non ero a conoscenza del fatto che ci sapesse fare con il pallone. Invece mi ha fatto un cross di esterno destro e ioho fatto gol di testa. Madonna, Pier Paolo, questo è un colpo da Serie A. Ma mi prendi per il c**o? mi chiede il poeta. Non mi permetterei mai! E ci siamo abbracciati. Ho visto nei suoi occhi una gioia incredibile. Tre anni dopo ci sarebbe stata la sua tragica morte. Nel frattempo avevo passato insieme a lui una nottata al King’s di Jesolo, la discoteca, non a parlare di calcio. Ma di filosofia”. Zigoni dice che al pomeriggio legge ancora molto. “Io sono un genio in tutto. Hai letto la poesia che ho scritto? Studio Platone, Aristotele, Hesse, Kant. Ma mi diverto ancora guardando i film di Totò, in casa avrò 50 sue videocassette. Appena Totò apre bocca, io mi sento felice”. Senza usare il cellulare per gli auguri: buon compleanno, Zigo.
  11. Con Koop in campo zero gol subito, ha detto qualcuno
  12. I Gunners d'Italia https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/stadio-come-fronte-ndash-polizia-ha-scoperto-provincia-415807.htm
  13. l'importanza del pressing https://x.com/alecro99/status/1859547695385321687?t=eCr6ixX8wGL8rfoKg_uBTA&s=19
  14. Aramu:"Sono granata, dissi no alla Juve" Scusate, ma chi c**** è Aramu? https://www-toronews-net.cdn.ampproject.org/v/s/www.toronews.net/mondo-granata/lex-granata-mattia-aramu-con-il-toro-legame-unico-per-questo-il-no-alla-juve/amp/?amp_gsa=1&amp_js_v=a9&usqp=mq331AQGsAEggAID#amp_tf=Da %1%24s&aoh=17321927918248&csi=0&referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com&ampshare=https%3A%2F%2Fwww.toronews.net%2Fmondo-granata%2Flex-granata-mattia-aramu-con-il-toro-legame-unico-per-questo-il-no-alla-juve%2F
  15. Dicono che senza Vlahovic Motta punterà sullo spazio, come Elon Musk
  16. https://x.com/alecro99/status/1859215028139769870?t=dTSrvmUPT21IvoNe1qamCA&s=19
  17. https://x.com/CalcioDatato/status/1859190095665930499?t=8vX8Nn5KS4l25kuiyiqtbw&s=19
  18. Non solo Skriniar, contatti per Antonio Silva 20 nov 2024 La vera priorità della Juventus per gennaio resta la difesa. Contatti, sondaggi e incontri continuano e sarà così almeno per 30-40 giorni, quando il dt Cristiano Giuntoli saprà con più certezza quali opportunità potrà cogliere. Probabilmente un paio di colpi. Accanto a Milan Skriniar, che sta giocando poco nel Psg e continua a guardarsi intorno, spunta un nuovo candidato: si tratta di Antonio Silva del Benfica. Stesso agente (Jorge Mendes) dello juventino Francisco Conceicao. In questo momento, in realtà, la lista è pure più allargata: da Kiwior (Arsenal) a Badiashile (Chelsea), dall’ex Dragusin (Tottenham) a Bijol (Udinese).... E non potrebbe essere diversamente vista la sfortuna dell’ultimo periodo. Non siamo ancora a Natale e Thiago Motta ha dovuto salutare in anticipo già due difensori: prima Gleison Bremer (a inizio ottobre) e poi Juan Cabal (nei giorni scorsi) si sono lesionati il legamento crociato anteriore del ginocchio. Il brasiliano è già finito sotto i ferri e ha già cominciato la riabilitazione, mentre il colombiano verrà operato la prossima settimana.
  19. andrea

    Dusan Vlahovic

    Non ha nulla: rientra a gennaio
  20. Arti marziali e golf Ecco Rouhi, l’idea mancina di Motta Lo svedese regala assist con l’Under 21 e il tecnico lo vede bene per sostituire Cabal TORINO f.d.v. · 18 nov 2024 Le passioni Da piccolo faceva taekwondo come Ibrahimovic, ora si rilassa sul green con l’amico Yildiz Da piccolo la sua passione era il taekwondo, arte marziale praticata anche dal connazionale Zlatan Ibrahimovic. Adesso Jonas Rouhi nel tempo libero si rilassa col golf, scoperto a Torino qualche mese fa insieme al compagno e amico Kenan Yildiz. Classe 2004, 183 centimetri, il terzino svedese di origini marocchine si candida come sostituto naturale di Juan Cabal. D’altronde la sua avventura in Serie A è iniziata così, subentrando al colombiano nei minuti finali di Verona-Juventus, prima che Thiago Motta lo lanciasse titolare col Genoa. Da allora solo un minuto nella sconfitta in casa contro lo Stoccarda, ma adesso con l’emergenza in difesa Rouhi può diventare un’arma in più per l’allenatore, che lo apprezza, lo ha già lanciato dall’inizio e ha dimostrato di non avere paura a puntare sui giovani. Assistman con la Svezia Rouhi si sente pronto e in questi giorni sta scaldando il motore con l’Under 21 svedese, di cui è diventato un punto fermo: sempre titolare nella doppia amichevole contro l’Irlanda del Nord, ha impreziosito buone prestazioni con svariati assist. Uno in particolare ha mandato in estasi i tifosi della Juventus: il video della galoppata con cui ha propiziato il 2-0 per i suoi è diventato virale. Il miglior biglietto da visita per ripresentarsi alla Continassa nella settimana di Milan-Juventus, quando Motta dovrà fare i conti con la raddoppiata emergenza in difesa. Rouhi è un terzino mancino che può fare anche il centrale e questa sua duttilità è un valore aggiunto per Motta, che ama i giocatori poliedrici. D’altronde anche Cabal è stato preso perché in grado di fare il doppio ruolo e Thiago lo stava provando come difensore prima che si rompesse il crociato. Il colombiano mancherà per tutta la stagione, così come Bremer, e in difesa la coperta è sempre più corta. Per questo i giovani diventano ancora più una risorsa. Rouhi è arrivato alla Juventus a 16 anni dopo essere stato svezzato al Brommapojkarna, la stessa squadra di Dejan Kulusevski, esterno offensivo con passato bianconero che però a Torino non ha vissuto stagioni esaltanti. Dal barbiere con Yildiz Jonas ha un gran fisico e anche una buona propensione offensiva. Allegri lo aveva notato in Next Gen la scorsa stagione, Motta è rimasto colpito dal ragazzo svedese durante il ritiro in Germania e lo ha voluto con sé in pianta stabile. Che la Juventus punti su di lui lo dimostra il rinnovo di contratto fino al 2028 di inizio agosto, con il contestuale annuncio del suo passaggio in prima squadra. Con Yildiz è scoccata subito la scintilla, in campo e fuori: nel 2022, quando erano insieme in Under 19, fu lui a fare l’assist a Kenan per il gol del 4-3 del derby della Mole. E prima dell’ultimo Juve-Toro i due amici sono andati insieme dal barbiere di fiducia. Un rito che ha portato fortuna, visto che Yildiz ha realizzato il 2-0. Ora Kenan aspetta un altro assist di Rouhi in prima squadra, per festeggiare in coppia.
  21. PSG SU FAGIOLI LA JUVE CI PENSA PUÒ ESSERE L’ASSO PER IL DIFENSORE Giuntoli potrebbe sacrificare il centrocampista per arrivare al centrale, che vorrebbe evitare il prestito di 6 mesi di Fabiana Della Valle TORINO 18 nov 2024 Nuova formula Nicolò valutato 25 milioni, con quei soldi si può pensare a un prestito con diritto per Skriniar Mancano ancora 44 giorni all’inizio del mercato invernale ma in casa Juventus le grandi manovre sono già iniziate. Gli infortuni di Gleison Bremer e di Juan Cabal (entrambi rottura del crociato, entrambi out per tutta la stagione) hanno costretto Cristiano Giuntoli a guardarsi intorno con urgenza per uno/due giocatori da portare alla Continassa a gennaio. Il nome più caldo è quello di Milan Skriniar, ex interista ora al Psg, dove fatica a trovare spazio. Nei giorni scorsi l’uomo mercato dei bianconeri ha fatto un primo passo incassando il sì del difensore a trasferirsi a Torino, la novità che potrebbe dare un’ulteriore spinta alla trattativa è l’interessamento del Psg per Nicolò Fagioli. Il centrocampista può diventare l’asso nelle mani di Giuntoli per imprimere un’accelerata all’operazione. Sarebbe un sacrificio doloroso, perché Fagioli è un prodotto del settore giovanile che la Juventus ha tenuto stretto e protetto nei momenti difficili della squalifica per scommesse, ma allo stesso tempo utile per sistemare un reparto troppo in emergenza. Nuova pista La stagione di Fagioli finora è scivolata via tra alti e bassi. Nico ha raggiunto il picco nella serata magica di Lipsia, quando ha illuminato la Red Bull Arena con il suo talento, e sembrava essersi preso il posto da titolare, invece nell’ultimo periodo è stato più in panchina che in campo. Fagioli ha bisogno di giocare con continuità dopo una stagione di quasi totale inattività a causa della squalifica e alla Juventus in mezzo c’è tanta concorrenza. Con il nuovo tecnico le gerarchie possono cambiare in fretta, però in questo momento Motta sta puntando molto su Thuram e Locatelli come coppia di centrocampo, con Koopmeiners intoccabile sulla trequarti. Perciò non si può escludere che Fagioli possa cambiare aria a gennaio, soprattutto se si presenterà un club di livello. Tra i suoi agenti e il Psg c’è già stato un primo contatto, a Parigi hanno già avuto Verratti in mediana e sono intrigati dal play della Signora. Con la sua cessione il club farebbe una bella plusvalenza (Nico è cresciuto nel vivaio della Juventus) e potrebbe trovare i fondi per finanziare il mercato di gennaio. Facile immaginare che nei discorsi per Fagioli possa rientrare Skriniar, che il Psg ha preso a zero ne l l ’ e s t a t e 2023 ma non un stipendio elevato (intorno ai 10 milioni di euro). Il centrale con un passato in nerazzurro preferirebbe una soluzione meno precaria rispetto al prestito di soli sei mesi che al momento sarebbe disposta a mettere sul piatto la Juventus. In più i bianconeri vorrebbero una partecipazione allo stipendio da parte del club francese. Non solo prestito Anche Fagioli, come Skriniar, non vorrebbe muoversi in prestito e la stessa Juventus, avendo necessità di fare cassa, se dovesse decidere di privarsene (al centrocampista è stato rinnovato il contratto fino al 2028 durante la squalifica, un segnale di fiducia nei confronti del ragazzo) preferirebbe una cessione a titolo definitivo. Logico che un suo passaggio al Psg potrebbe favorire l’approdo di Skriniar in bianconero, magari con una formula diversa, come un prestito con diritto/obbligo di riscatto, a patto che il giocatore sia disponibile a ridursi l’ingaggio. E magari nei discorsi con Luis Campos, direttore sportivo del Psg, Giuntoli proverà ad approfondire anche la situazione di Randal Kolo Muani, attaccante francese approdato al Psg nell’estatenell’ del 2023 per quasi 100 milimilioni ma in questo momentomento pocop utilizzato (416 minutinuti tra Ligue L 1 e Champions League).gue). Il suo s nome è finito nei radardar bianbianconeri e anche se la Juventus ha deciso di dare la priorità alla difesa per gennaio, però concontinua a restare vigile per eventuali eventual occasioni legate al reparto offensivo, visto che Milik è attualmente infortunato e sul suo rientro (previsto a metà/fine dicembre) non ci sono ancora certezze. Riflessioni Il prossimo mese e mezzo sarà decisivo per capire se Fagioli si lascerà tentare dalla corte del Psg e se la Juventus sceglierà di sacrificarlo per arrivare a Skriniar. Molto dipenderà anche da quanto spazio riuscirà a ritagliarsi con Motta. Di sicuro il centrocampo è il reparto dove c’è più abbondanza e Fagioli uno dei nomi più spendibili sul mercato. Mancano ancora 44 giorni all’inizio della sessione invernale e tutto può ancora succedere. La Juventus però è già al lavoro da tempo per tamponare l’emergenza in difesa.
  22. Il monte ingaggi https://x.com/capuanogio/status/1858161993410101404?t=6V9XneVBJ9OeAHLhDGYI9A&s=19
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