andrea
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Calciomercato 2025/26 - Notizie sulle trattative?
andrea ha risposto al topic di Morpheus © in Calciomercato Juventus
SVOLTA BIANCONERA NEL MIRINO TONALI LUCCA E COMUZZO Alla Continassa torna di moda il “made in Italy”: dal mediano del Newcastle a Retegui come alternativa a Osimhen. E lunedì test per Leoni Di Filippo Cornacchia TORINO · 16 apr 2025 La Signora italiana tira e spesso vince. È successo tante volte nella storia della Juventus, l’ultima durante il ciclo leggendario dei nove scudetti consecutivi. Il “made in Italy” non passa mai di moda alla Continassa e per la prossima estate si progetta una spruzzata in più di azzurro. Almeno un paio di colpi “nazionali” da aggiungere a Locatelli e compagni per tornare a lottare per lo scudetto. Il “portabandiera” degli obiettivi italiani è Sandro Tonali, mediano del Newcastle e della Nazionale del ct Luciano Spalletti già sondato a più riprese dal direttore tecnico Cristiano Giuntoli. Ma i bianconeri, in vista della rivoluzione dell’attacco, guardano con attenzione anche ai gol tricolori. Dopo aver ceduto Moise Kean alla Fiorentina (22 reti stagionali), nel mirino ci sono Lorenzo Lucca (Udinese) e Mateo Retegui, capocannoniere dell’Atalanta e del campionato con 23 centri. La lista è completata da due possibili eredi della storica “BBC” Barzagli-Bonucci-Chiellini: la Juventus si è già iscritta alla nutrita corsa per Pietro Comuzzo (classe 2005 della Fiorentina) e Giovanni Leoni (2006 del Parma). Il primo obiettivo Una sorta di ritorno al passato dopo le ultime campagne acquisti. Tra l’estate 2024 e l’inverno 2025, Cristiano Giuntoli ha investito oltre 200 milioni per 13 rinforzi. A parte il portiere Michele Di Gregorio (ex Monza, 18 milioni), tutti stranieri: da Teun Koopmeiners (51,3 milioni più bonus) a Llyod Kelly (operazione da più di venti milioni), ultimo ritocco di gennaio e ponte per l’assalto di luglio a Tonali. Giuntoli, a margine dell’affare per l’inglese con il Newcastle, ha iniziato a lavorare su Sandro. L’ex milanista è il primo nome della lista azzurra, ma domina anche quella generale assieme a Victor Osimhen, goleador del Napoli in prestito al Galatasaray e classica eccezione che conferma la regola. Tonali costa almeno 60-70 milioni, ma sarebbe uno dei pochi giocatori in grado di spostare gli equilibri del centrocampo di Igor Tudor: questione di cambio di passo e qualità. La Juventus si è già mossa, però il puzzle è soltanto all’inizio. Il post Vlahovic In attacco tutto ruota attorno a Dusan Vlahovic, che non rinnova e finirà sul mercato, e Victor Osimhen. Il nigeriano (clausola per l’estero da 75 milioni) è il prescelto per il post DV9. Ovviamente Napoli permettendo. Il via libera di Aurelio De Laurentiis non è ancora scontato e così, in alternativa a Osimhen, alla Continassa pensano a Retegui, bomber dell’Italia e dell’Atalanta. In lista c’è anche Lorenzo Lucca (Udinese), ma la punta di Moncalieri – 12 reti stagionali - interessa a prescindere dal momento che la Juventus pensa ad almeno due arrivi in avanti. Uno al posto di Vlahovic e uno per sostituire i partenti Kolo Muani (attualmente in prestito secco dal Psg) e Arek Milik, ancora ai box per infortunio e fermo a zero minuti in questa stagione. Da Comuzzo a... Leoni Se in avanti sarà rivoluzione, in difesa i bianconeri tengono le antenne dritte sui giovani italiani più interessanti: a partire da Comuzzo. Qualche contatto c’è già stato e con la Fiorentina sono stati tanti gli affari nelle ultime stagioni: da Chiesa a Vlahovic, da Kean a Nico Gonzalez fino a Fagioli. Nei radar c’è anche Leoni, avversario lunedì con il Parma e rivelazione della Sampdoria 2023-24: a Genova attribuiscono l’intuizione all’ex capo scout blucerchiato Lorenzo Giani e ad Andrea Pirlo, entrambi protagonisti nella Juventus vincente del passato -
https://x.com/mirkonicolino/status/1912422396486656280?t=fjiMxjWbOhrRSRXZJBwYHg&s=19
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Le difesa migliore è quella delle melme
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Nefandezze mediatiche e antijuventinismo vario
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in Juventus Forum
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Al Meazza un cammino top In Coppa imbattuti da 14 gare L’Inter è imbattuta da 14 partite casalinghe di Champions: 12 vittorie e 2 pareggi. Quella nerazzurra è la striscia aperta più lunga di gare interne senza ko, dopo aver interrotto proprio la serie di 22 gare del Bayern all’Allianz Arena nei quarti di andata.
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Bianconeri, ritorno al futuro Da Chiellini allo sponsor Jeep E riecco lo scopritore di Yildiz di Filippo Cornacchia · 15 apr 2025 La Champions prima di tutto. John Elkann, dopo l’esonero di Thiago Motta di fine marzo e l’immediato aumento di capitale da 15 milioni (con la possibilità di arrivare a 110 a fine estate), ha mandato un segnale forte. Nessun ridimensionamento e nuove risorse per costruire una Signora più forte, anche grazie al ritorno di Jeep come sponsor di maglia: la trattativa è ai dettagli. Il nipote dell’Avvocato Agnelli – ad di Exor, la cassaforte del club bianconero – vuole riportare la Juventus dove merita. E punta a farlo anche in fretta insieme all’ad Maurizio Scanavino. Al cambio in corsa in panchina (da Motta a Tudor) probabilmente ne seguiranno altri, anche a livello dirigenziale. Rinfrescata o una nuova rivoluzione? Tutto (o quasi) dipenderà dal traguardo Champions. Tanto che ai piani alti del club nessuno si sbilancia su quello che succederà oltre giugno. L’impressione è che il quarto posto porterebbe come minimo a una riorganizzazione dell’area sportiva con qualche aggiustamento. Mentre senza l’Europa che conta finirebbe in discussione anche la posizione di Cristiano Giuntoli. In attesa di capire come terminerà il campionato – negli ambienti juventini la fiducia è segnalata in crescita grazie alla cura Tudor – alla Continassa sottotraccia sono già iniziate le grandi manovre. A prescindere dal futuro di Giuntoli, tanto Giorgio Chiellini quanto Francesco Calvo – entrambi già in società - avranno un ruolo più operativo anche nell’area sportiva. Ma non saranno gli unici “innesti”. Prende quota, infatti, l’idea di rinforzare l’area mercato/scouting con il ritorno di Matteo Tognozzi, che in passato è stato una delle braccia operative dell’ex ds bianconero Federico Cherubini, ora ad del Parma. Tognozzi non esclude a priori Giuntoli e nemmeno Pompilio e Stefanelli, gli uomini di maggior fiducia del dt. Il talent scout di Pisa ha da poco terminato l’esperienza da dirigente del Granada, ma alla Continassa viene tuttora ricordato per il contributo nelle trattative per i giovani Kenan Yildiz e Dean Huijsen, poi finalizzate da Cherubini. Il numero dieci turco nel 2022 è arrivato a Torino gratis dopo lo svincolo dal Bayern e in questo momento, nonostante gli oltre duecento milioni investiti sul mercato tra estate e inverno, è l’elemento di maggior valore della rosa di Igor Tudor. Yildiz, cresciuto con il mito di Alessandro Del Piero, piace ai tifosi e pure a Elkann, che nelle scorse settimane ha assistito dal vivo alla magia della stellina contro il Genoa. Tognozzi, capo scout nell’era Cherubini e in precedenza (con Paratici) responsabile degli osservatori delle giovanili (seconda squadra e Primavera), a Torino ha lasciato anche altri buoni ricordi. A partire appunto da quel Dean Huijsen che qualcuno inizia a rimpiangere in società. Il difensore classe 2005 è stato ceduto al Bournemouth per 15,2 milioni più bonus e una percentuale sulla futura rivendita. Il valore del centrale, fresco di convocazione nella Spagna, è schizzato in Premier League: tanto che diverse big (Real Madrid, Chelsea e Manchester United) stanno pensando di pagare la clausola da 50 milioni.
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"Con la Juve giustizia sportiva incisiva, rapida e obiettiva": Gravina si elogia
andrea ha risposto al topic di dal1982 in Juventus Forum
Una lacrima sul viso No, non è Bobby Solo https://www.dagospia.com/cronache/lacrima-viso-ti-spedisce-in-carcere-e-arrestato-in-bulgaria-daniel-431113- 1863 risposte
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Nefandezze mediatiche e antijuventinismo vario
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in Juventus Forum
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"Con la Juve giustizia sportiva incisiva, rapida e obiettiva": Gravina si elogia
andrea ha risposto al topic di dal1982 in Juventus Forum
Il pm interista si occupa delle scommesse- 1863 risposte
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Con il Mondiale possono fare poker
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Eraldo Monzeglio - Allenatore
andrea ha risposto al topic di Socrates in Tutti Gli Uomini Della Signora
La leggenda di Monzeglio domani a Coverciano 9 apr 2025 Un terzino azzurro con un palmarès pesantissimo, impreziosito dai Mondiali vinti nel 1934 e 1938 e dallo scudetto con il Bologna nel campionato 1928-1929. Eppure la parte più significativa della vita di Eraldo Monzeglio (19061981) non è legata al calcio, quanto a un pezzo della storia d’italia che attraversa guerra civile e Liberazione. Divenuto il suo «uomo di fiducia», Monzeglio seguì Mussolini a Salò. Qui però mantenne poderosi contatti con la Resistenza che gli consentirono di salvare dalla morte numerosi partigiani. Di tutto ciò si parlerà domani (ore 15) al Museo del Calcio di Coverciano (Firenze), in viale Aldo Palazzeschi 20. L’occasione è la presentazione di una biografia dedicata a Monzeglio — «Il terzino e il Duce», Solferino, nella foto — e scritta dal giornalista del Corriere della Sera Alessandro Fulloni. Sul palco, ci saranno Matteo Marani, presidente della Lega Pro e della Fondazione Museo del Calcio, e Renzo Ulivieri, presidente dell’associazione italiana allenatori. Modera Daniele Dallera, del Corriere della Sera. La vita di Monzeglio è una specie di spy-story: a villa Torlonia insegnò a giocare a tennis al Duce e durante la guerra fu volontario in Russia. Ma dopo l’8 settembre — lo raccontano le testimonianze inedite riportate nel libro — spese la sua vicinanza a Mussolini per salvare «molte vite». Di tutto questo non raccontò mai nulla, nonostante le insistenze di certi cantori dello sport come Gino Palumbo e Antonio Ghirelli. Finita la guerra, allenò, tra l’altro, Como, Pro Sesto, Napoli (sette anni sulla panchina azzurra, record ancora imbattuto), Samp, Monza e Juve. La Federcalcio lo ha inserito nella sua «Hall of Fame», con Pozzo, Bearzot e tutte le leggende azzurre. -
Igor Tudor sarà l'allenatore della Juventus anche per la prossima stagione
andrea ha risposto al topic di Morpheus © in Archivio Calciomercato
«La Juve con Igor ha ritrovato il cuore Motta lasciato solo» L’ex bianconero: «Il croato può andare in Champions e restare anche in futuro. Scudetto? Servono 3 colpi» di Filippo Cornacchia TORINO · 9 apr 2025 Tonali è un top e vale una follia di mercato da parte della Juve Rimpianti Szczesny e Huijsen? No, io non avrei ceduto Fagioli e Danilo «Igor ha ridato il cuore alla Juventus e la scossa può portare in Champions». Gianluca Zambrotta non è stupito dell’effetto Tudor, piuttosto non ha ancora capito del tutto l’esonero di Thiago Motta. Il terzino dell’Italia campione del mondo di Marcello Lippi – 297 presenze in bianconero – è stato compagno del croato alla Juventus e dell’italo-brasiliano al Barcellona. ► Daniel Fonseca e Fabio Capello hanno detto che non si sarebbero mai immaginati Tudor allenatore per come lo avevano conosciuto da giocatore a Torino. È sorpreso anche lei? «Diciamo che Igor era uno di quelli che all’epoca si faticava a immaginare con un futuro in panchina. Però era un ragazzo sveglio e attento, non a caso Lippi spesso dalla difesa lo avanzava a centrocampo. Se non sei intelligente, difficilmente guidi la mediana di uno squadrone come era la nostra Juventus. E poi era sempre sorridente, uno di compagnia: capitava anche a me di uscire con lui, Montero e i sudamericani. Adesso questo entusiasmo lo trasmette alle sue squadre. Non sono stupito della scossa che ha dato Igor, ha sempre fatto la differenza in corsa». ► Cosa l’ha colpita della nuova Juventus di Tudor? «Igor ha giocato molto sugli stimoli, infatti a Roma si è vista una squadra con un atteggiamento diverso, più aggressiva. La Juventus ha giocato con il cuore». ► Aver ritrovato lo spirito basterà ai bianconeri per tagliare il traguardo della qualificazione in Champions? «Spero e penso di sì. La lotta per il terzo e il quarto posto è una bella bagarre. Ma se la Juventus sabato batte il Lecce, poi dipenderà tutto da lei visto che Atalanta e Bologna si sfidano tra loro in questo weekend. Sono ottimista per i bianconeri. Anche perché il Bologna, seppur in gran forma, almeno sulla carta ha un calendario più complicato. L’effetto della scossa di Tudor può arrivare fino alla fine». ► E lo scudetto chi lo vince? «Può succedere di tutto, ma vedo un pizzico avvantaggiato il Napoli: Conte non ha le Coppe e difficilmente sbaglia». ► A proposito di Conte: fosse nella Juventus la prossima stagione punterebbe sul ritorno dell’ex capitano o darebbe una occasione a Tudor in caso di qualificazione in Champions? «Antonio è un top, ma bisognerà capire pure se e come potrà lasciare il Napoli. Ma se Igor dovesse raggiungere la Champions e disputare un buon Mondiale per Club, una chance di guidare la Juventus dall’inizio la meriterebbe. Senza contare gli aspetti economici: sicuramente Tudor avrebbe costi inferiori rispetto a quelli di altri allenatori». ► Il buon inizio di Tudor le ha fatto digerire meglio l’addio di Motta? «L’ho detto e lo ripeto: io non avrei esonerato Thiago perché il progetto era triennale. Il club gli aveva chiesto di qualificarsi in Champions e il quarto posto era distante soltanto un punto, quindi alla portata. Per Motta hanno pesato le eliminazioni dalle Coppe e i 7 gol tra Atalanta e Fiorentina, ma alla fine ha pagato lui anche per Giuntoli. Se scegli un allenatore giovane come Thiago, devi sostenerlo. L’impressione, invece, è che ad un certo punto sia mancato il supporto della dirigenza». ► Ha sentito Motta dopo l’esonero? «No, ma sono convinto ripartirà presto e alla grande. Resta un ottimo allenatore e farà una gran carriera». ► È più sorpreso della rinascita di Nico Gonzalez o dell’astinenza da gol di Kolo Muani e Vlahovic? «Mi stupisce che non segni Vlahovic, che considero un grande centravanti. Dusan ha sempre fatto gol e sono convinto ricomincerà in fretta, magari già sabato con il Lecce. Tudor, oltre che un ottimo tecnico, è un eccellente motivatore e toccherà le corde giuste con il serbo». ► Per il dopo Vlahovic, che non rinnova il contratto (scadenza 2026), Giuntoli ha messo nel mirino Osimhen: qual è il nove più forte dei due? «In questo momento, anche solo guardando i gol, Osimhen ha qualcosa in più: sta segnando moltissimo anche nel Galatasaray. Ma come valore assoluto, Vlahovic e Osimhen si equivalgono». ► Quanti colpi servono alla Juventus per tornare a lottare per lo scudetto nel 2025-26? «Almeno uno per reparto, ma di qualità, perché la squadra attuale vale più dei punti che ha in classifica. La penso così anche per il Milan». ► I bianconeri devono avere più rimpianti per i 22 gol di Kean con la Fiorentina, per Szczesny decisivo nel Barcellona o per Huijsen venduto al Bournemouth per 15,3 milioni e ora nel mirino del big europee per 50? «Io non avrei venduto... Fagioli, che a Firenze sta disputando un campionato straordinario come Kean. E andava tenuto anche un senatore come Danilo. Entrambi andavano trattati in maniera diversa dalla società». ► Tra le priorità dei bianconeri c’è anche quella di rafforzare lo zoccolo duro italiano: Tonali vale una follia di mercato? «Sì, perché è un centrocampista importante e lo sta dimostrando anche in Premier. Concordo sull’esigenza di rafforzare il nucleo italiano: è una componente che alla lunga migliora tanto il club quanto la Nazionale». ► Chiellini, già in società, è destinato ad avere una maggiore operatività nella Juventus del futuro: lei in che ruolo vedrebbe l’ex difensore? «Giorgio deve avere una posizione chiave perché ha spessore e senso di appartenenza. Può diventare per la Juventus quello che Paolo Maldini è stato per il Milan scudettato di Pioli. Un punto di riferimento per giocatori e società».- 3987 risposte
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- tudor
- thiago motta
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Rice in carriera non aveva mai segnato su punizione
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Nefandezze mediatiche e antijuventinismo vario
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in Juventus Forum
Quindi per vivere tranquilli gli conviene fischiare contro le concorrenti del Napoli -
Quest'anno erutta di nuovo il vulcano islandese, scommettiamo?
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Non è che Ancelotti viene esonerato durante il viaggio di ritorno a Madrid?
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Napoli, secondo scudetto in tre anni
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in Archivio Off Juve
https://x.com/sportface2016/status/1909656045733265618?t=RhFpS_QxwyZFrcbVDKmFiw&s=19 -
Al Mondiale in finale contro il Mozumbo
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È l'anno delle melme
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Quanti giocatori del Bayern si infortuneranno durante la partita?
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Napoli, secondo scudetto in tre anni
andrea ha risposto al topic di Homer_Simpson in Archivio Off Juve
https://x.com/napolista/status/1909139921710760412?t=ybwL5o6mFelFjDTYlWttWw&s=19 -
di Francesco Velluzzi · 6 apr 2025 Per tutti è il «Barone Causio», ma a lui piace più «Brazil». Per chi è stato campione negli anni Settanta e Ottanta i soprannomi affibbiati dai grandi giornalisti dell’epoca erano un vezzo. Un modo per rimarcare la definizione di grande giocatore. Franco Causio stella lo è stata davvero. E quel che dà più l'idea di cosa abbia fatto in tanti anni di calcio ad alti livelli è la dimostrazione d’affetto che riceve ogni volta che va in Brasile, il suo secondo paese, visto che da 35 anni convive con Andreja che gli ha regalato il figlio Gianfranco, oggi trentaduenne. «Sono appena tornato da Rio. Ed è proprio così. In spiaggia, quando gioco a foot volley, mi trattano ancora da star. Per i brasiliani aver battuto una delle loro nazionali più forti al Mondiale del 1982 rappresenta un grande onore. Che ci riconoscono». ► E lei quando giocava aveva movenze da brasiliano: corsa, numeri, gol, dribbling,. «L’arte del dribbling la imparai da Helmut Haller alla Juve. Lo ammiravo quando saltava gli avversari come birilli». ► La Juve è stata la sua vita. Ci arrivò da Palermo, ma di gavetta ne ha fatta. A 16 anni era già fuori di casa a San Benedetto del Tronto, dopo aver esordito in serie C a 15 anni col suo Lecce, il club della città natale. «Giocai tre partite con Reggina, Samb e Chieti. La prima squadra protestava perché non prendeva i soldi. Toccò a noi giovani. allenati da Attilio Adamo. L’uomo che mi portò alla Sambenedettese. Che fu la mia fortuna. Papà diede ad Attilio l’autorizzazione. Giocai in C nel girone C: campi in terra battuta in cui mettevano le strisce un’ora prima della partita. Mi sono formato. Alberto Eliani ci faceva allenare in spiaggia. Andai bene. Così cominciai la serie dei provini nelle grandi squadre. Bologna, Fiorentina, Inter e Torino. Qui il vice di Nereo Rocco era Enzo Bearzot, quello che, poi, per me fu quasi un padre. Era quasi fatta col Toro, ma Rocco disse che ero magro. Mi giocai l’ultima carta a Forlì, al provino della Juve. In 20 minuti segnai un paio di gol. Ero a Lecce quando arrivò il telegramma. Preso. Ripartii daccapo: sveglia alle 7, messa, scuola, educazione, regole, comportamento, rispetto verso gli altri e verso i tifosi. Ho imparato tutto. Mi mandarono in prestito alla Reggina e al Palermo, per la prima volta in A. E da lì mi ripresero». ► Piaceva all’avvocato Gianni Agnelli. «Perché ero estroso, fantasioso. La mattina mi chiamava: «Causio, dormiva? L’ho svegliata?». Veniva a pranzo a Villar Perosa. Accanto a lui ho visto persone davvero molto importanti a livello internazionale. Un grande che non ti metteva mai in difficoltà». ► Con una grande guida calcistica, Giampiero Boniperti. «Era lui il vero capitano. Noi eravamo tutti al servizio della squadra e di un solo capo: lui». ► Amici veri: da Dino Zoff all’indimenticato Gaetano Scirea. «Dire amici è poco. Non c’era gelosia, eravamo tutti uniti. E in Nazionale eravamo noi, tanti della Juve. Dopo più di 40 anni abbiamo ancora la chat. Quel mondiale del 1982 ha unito un’Italia che era in crisi di governo con Spadolini. Con il presidente Sandro Pertini collante di tutto». ► E chi la dimentica la partita a scopone, con Zoff, Bearzot e appunto Pertini. Ha fatto il giro del mondo. Non ne potrà più pure lei... «Macché. E’ un ricordo fantastico. Vincemmo pure lì. Io, con Bearzot, contro Zoff e Pertini. Quello resta il Mondiale per eccellenza per tanti italiani. Io, oltre alla partita in aereo, ho il ricordo di quando Bearzot mi mandò in campo a due minuti dalla fine in finale. La cosa più bella. Mi ha fatto tornare in Nazionale. Mi incitò quando scelsi l’Udinese nel 1981». ► Perché alla Juve dopo 11 anni non c’era più posto. E con Giovanni Trapattoni non fu un idillio. «Preferì Fanna e Marocchino. A 30 anni per lui ero anziano. Non sarei mai andato via dalla Juve. Accettai Udine; a Tarvisio in ritiro tiravo io il gruppo. Feci tre anni straordinari, riprendendomi l’azzurro. Giocando con Zico, stupendo». ► Ha duellato con le stelle Platini e Maradona e vissuto Zico e Rummenigge. Chi il più grande? «Diego, scontato, vinceva le partite da solo. Gli altri erano fuoriclasse, ma lui era unico». ► C’è stato pure un anno all’Inter. «Mi vollero e io da bambino amavo Jair, il brasiliano. Mi chiamavano così a Lecce. Ho coronato un sogno. La Juve mi rivoleva, ma c’era ancora quel tecnico che non aveva avuto fiducia in me». ► Le elenco un po’ di definizioni su di lei, oltre a Barone e Brazil: machiavellico, geniale, estroso, ammaliante, elegante, vincente. Quale preferisce? «Vincere è l’unica cosa che conta. Come ho scritto nel mio libro. Barone mi piace, comunque, anche se a Lecce sono un po’ tutti baroni. Amavo vestire bene, elegante, mi è sempre piaciuto». ► Perché si è fermato a Udine? «Dopo il ritorno a Lecce nell’86 pensavo di aver smesso. Un giorno andai a trovare Gianpiero Marchetti ed Enzo Ferrari. Mi convinsero ad accettare la Triestina, giocai lì. Poi ho fatto il dirigente e il commentatore tv. la cosa che più mi piaceva. Un gran rapporto con Massimo Corcione a Sky. Così sono rimasto in Friuli, città che era serena. Ora Andreja ha un po’ di saudade. Vado e vengo dal Brasile che era nel mio destino. Quando conobbi mia moglie a Rio, dove andai 35 anni fa per una partita, rimasi 4 mesi prima di rientrare. A 70 anni ho finito di lavorare. Ma se mi chiamano per parlare alle persone vado ancora con gran piacere.
