joyce

Gasperini è una persona instabile. Alla Juve, nonostante il dramma di dirigenza e proprietà, lo sanno. Secondo me andrà alla Roma.

vero, ma diciamo che il primo anno fu all'insegna della spregiudicatezza, dell'entusiasmo non vedevo l'ora delle partite ci fu un Genoa-Juve 0-0 che fu una roba spettacolare la partita di Napoli segnò il mutamento, lo spartiacque dell'adattamento e dall'anno dopo, voglia di record, questione scommesse, broncio... conte divenne piagnucoloso, insopportabile, e per me lo è ancora

al di là degli aspetti tecnico-tattici, che qui tralascio, Motta fa bene a voler seguire il suo disegno, la sua strada se sei convinto, e hai fatto un'analisi corretta, devi andare avanti con la tua idea i punti sono: 1) qual è questa strada? dopo molti mesi, io non ne ho idea 2) un conto è la determinazione, la convinzione, un conto è la supponenza. Il suo atteggiamento, mi spiace dirlo, tende più alla seconda. Non si pone bene 3) ci sono scelte veramente discutibili, oggettivamente discutibili. Noi ci improvvisiamo sempre allenatori, ma in alcuni casi non serve esserlo insomma, non ci siamo io non farò certo il tifo contro, ci mancherebbe, ma non sono affatto convinto e non parlo di risultati - di quelli mi frega quasi zero - ma di partite come le como-juve non se ne può più

ma io devo sbagliare ogni volta canale perché queste cose che scrivi mi sfuggono del tutto il calcio iperpropositivo? questa Juve?

entrambe le cose in fase d'attacco la palla viaggia lenta e i giocatori suggeriscono poco senza palla (e ci sono anche altri problemi) in fase di riaggressione, la riaggressione non c'è, o è rara attacchiamo poco l'uscita dal basso, non seguiamo quasi mai l'avversario che si abbassa a supportare l'uscita, e spesso non aggrediamo nemmeno in zona mediana da notare che, nei segmenti di partita in cui lo abbiamo fatto (secondo tempo col Milan, secondo tempo con l'Inter, secondo tempo di Lipsia, direi persino primo tempo di Eindhoven) la musica è molto diversa

certo io parlo solo del lato umano che è molto più pesante di quello che traspare

Gasperini è fuori di testa, nel senso tecnico del termine

il primo Conte è stato davvero un momento di svolta, l'unico in cui abbiamo visto una squadra arrembante è durato poco più di un anno poi lui si è intristito, impaurito, immalinconito, e cominciammo a vedere una squadra abbottonata con la difesa a 5 o 6

Motta è probabilmente il simbolo di questa indecisione. Nè carne nè pesce. Squadra lenta e timorosa. Vorrebbe attaccare ma ha paura e non riesce nè ad attaccare, nè a difendere. Non so se sia solo suo demerito (probabile) oppure se le linee guida ricevute siano, come dire, prudenziali. Il che non mi meraviglierebbe. Con Sarri successe lo stesso. Poche giornate e passò la linea chielliniana: primo non prenderle. Segnare un gol e poi tutti dietro a rifugiarsi in fallo laterale. Lo spirito della Juve è l'1-0. Il Dna. Quando la Juve mandò via Allegri nel 2019, e annunciò la svolta, e prese Sarri (scelta discutibile per vari aspetti, extracalcistici), probabilmente era pochissimo convinta. In ogni caso, tempo un anno, con lo scudetto vinto, e rinneghi la scelta, mandi via Sarri e riprendi Allegri, con tanto di endorsement da parte di quel personaggio ahimè insulso e opaco che è Andrea Agnelli. "La Juve è per il corto muso". Uno dei punti più bassi della storia della Juventus. E prendi Allegri per tre anni, con un contratto monstre. Poi, decidi di cambiare di nuovo visione, ma ti ritrovi in questo limbo, dopo una campagna acquisti che, al di là delle singole scelte, è perfettamente coerente con l'incertezza di fondo. E l'anno prossimo? Si continua con Motta, oppure si prepara una nuova curva ad U all'insegna esplicita dell'1-0 e del Dna? Molti tifosi vogliono questo, perché cresciuti in questo mood, che è tossico, mortifero, o perché in fondo hanno solo voglia di prendere in giro interisti e napoletani sui social. L'1-0 col pullman davanti alla porta è sufficiente per farlo. Qual è per me la soluzione? 1) Un allenatore che non abbia paura di imporre veramente il proprio gioco, come fanno tutte le (grandi) squadre d'Europa (la Juve, purtroppo, non è una grande squadra). 2) Un'idea di squadra che attacchi e per questo corra, corra, corra... Sia all'altezza fisicamente e mentalmente, e sia costruita da subito con questa idea, nella campagna acquisti e nella preparazione. 3) Una dirigenza che sostenga fortemente questa visione, anzi la stimoli, la inciti, e programmi l'operazione su più anni. 4) Una tifoseria che, aiutata anche da queste scelte, si liberi finalmente dal fantasma, da un'eredità che è ormai pesante, polverosa, il Dna, la nobilità, come quei palazzi nel centro di Roma nei quali i nobili quasi centenari, decadenti e cadenti, senza più una lira, affittano le stanze alle troupe cinematografiche o organizzano feste alle quali nessuno vuole esserci, e però, mentre vanno al letto, felici e contenti, si raccontano del Dna.

il solo fatto che qualcuno voti Allegri fa capire quanto stiamo messi male i problemi della Juve sono profondi non si riducono al terzino destro, al preparatore atletico, all'allenatore... riguardano un'identità tradizionale che è morta e una nuova identità che non è nata e non è nata perché molta parte del mondo Juve continua a portare del cibo al corpo del morto, negando che sia morto negando che la Fiat non ci sia più, che l'avvocato Agnelli non ci sua più, che Torino non sia più capitale industriale, che gli anni Ottanta siano passati da quarant'anni, che Trapattoni vada per il secolo negando che il tempo passi il futuro è sempre un Conte, un Allegri, un Lippi e la minkiata del Dna poi arrivano Til e Flamingo e correndo a cento all'ora ti rompono il c.u.l.o

A Motta si possono avanzare chilate di critiche ma quella di essere un interista è una roba demenziale. Ma il calcio, purtroppo, è ormai un ritrovo straordinario di demenzialità.

non è l'unico problema ma è il principale, nel senso che è il centro di una modalità di costruire una squadra modalità che purtroppo non è la nostra solo una nota un po' pedante: il problema è che noi abbiamo solo marce alte, non basse stiamo sempre in quinta, da crociera, mai in terza, che è la marcia rabbiosa di chi attacca, ringhia, pressa

e certo che parlo di impostazione a monte mica di tre amici al bar che decidono di fare una partitella la condizione fisica la costruisci la squadra la costruisci costruisci mentalità, organizzazione di gioco e condizione atletica

e no, è proprio quello il senso della frase, solo apparentemente paradossale non: attacchi perché corri ma: corri perché attacchi il gioco offensivo ha la precondizione nell'alto dinamismo

è così, è esattamente questo con l'aggiunta fondamentale che il gioco d'attacco necessita di alte dinamiche perché richiede il pressing, corsa, attacco degli spazi per questo vanno sempre al doppio della velocità: perché attaccano

Ho visto solo il primo tempo, che non è stato nemmeno male e di sicuro molto meglio di quanto la formazione iniziale mi facesse temere. La coppia Locatelli-Koopmeiners mi dava i brividi, soprattutto (ma non solo) per la sua improponibilità dinamica, per non parlare di Kelly in campo (ma cosa ci è passato in mente, a prendre questo giocatore?). Ho grandi dubbi sullo stesso Nico G., giocatore atleticamente debolissimo. Comunque, primo tempo discreto. Meritavamo il vantaggio. Poi il Dio delle piccole cose ha fatto saltare il collegamento Prime e il resto della partita l'ho seguito via trascrizione su la Repubblica, da cui ho colto che ci hanno dominato come ritmo, aggressività, palleggio, coraggio eccetera eccetera. Ho letto anche delle sostituzioni, di cui non mi capacito. Cambiaso mezzala e Savona terzino sx è troppo sballato per essere vero, ma anche l'uscita di Muani è assurda. Stai perdendo e sei nettamente sotto come gioco. Se togli l'unico che può davvero fare qualcosa, anche dinamicamente, rinunciando ad avere due punte, beh, non ci siamo proprio. Ho poi letto la dichiarazione di Motta su Koopmeiners, che aveva la febbre, ma lo ha fatto giocare lo stesso. Beh, incredibile: Motta ha usato la febbre come giustificazione per averlo sostituito e non come aggravante per averlo fatto giocare. Tra parentesi: nel primo tempo Koopmeiners è stato una specie di mummia, come del resto al solito. Si è mosso a due all'ora, con il corpo più o meno ad Eindhoven e la mente che vagava per i campi del Tennessee. Improponibile. E vengo, appunto, all'intervista di Motta. Credo sia stata anche peggio della partita. Ho detestato Allegri, non solo per l'orrore del gioco ma per le sue interviste, imbarazzanti, indisponenti. Con Motta è più o meno la stessa cosa: mai un'autocritica e mai una vera critica. A giudicare da quello che ha detto ieri sera, la partita ce la siamo giocata fino all'ultimo. Come possa aiutare i tifosi e la stessa squadra, questo modo di comunicare, a me proprio sfugge. Usciamo dall'Europa, e non è una novità. La novità è che usciamo sempre per le stesse ragioni. Gli altri giocano enormemente meglio. Corrono, attaccano, aggrediscono, hanno una costante mentalità d'attacco. Speravamo di aver voltato pagina, sposando finalmente una nuova idea di calcio, ma niente. Non ci schiodiamo. Lentezza, timidezza, retropensiero costante che in fondo è meglio non prenderle. Dominati dal Psv, dominati dallo Stoccarda, dominati dal Benfica. Dominati dal Como. La vera novità, in effetti, è che il Bruges fa a pezzi l'Atalanta. Cosa significa? Significa ciò che è evidente da anni: che il nostro è un calcio al tramonto. L'Europa gioca al doppio della velocità. Fa tutto doppiamente bene. Qualunque giocatore sconosciuto, un Talbi, un De Cuyper, un Til ti mette sotto. E quando il Como (il Como) gioca all'europea, ti domina anche il Como. Ma niente, noi non lo capiamo. Non c'è verso, non lo capiamo. Ce ne stiamo tendenzialmente nella nostra metà campo, metaforica e reale, ad aspettare un qualche destino, che di solito è negativo. Anzi, invochiamo il ritorno a un più deciso tutti dietro. Si stava meglio quando si stava peggio. Il buon vecchio pullman, la buona vecchia tradizione. Evitiamoci anche quei 15 minuti dalle parti della porta avversaria, che ti scopri e poi chissà che ti succede. It'll end in tears, si intitolava un malinconico album degli anni Ottanta. Con quella logica, finisce sempre male.

chi mi da un link?

a me, please

c'e un'anima buona con un link?

ma dare contro chi? chi sta dando contro? ho fatto una semplice osservazione, peraltro fondata, perché c'è un'opinione diffusa che la Juve abbia svoltato per me non è così, cioè non è ancora così, nel senso che il secondo tempo con l'Inter, ottimo, al momento è un episodio se stasera ci confermassimo, e ci confermassimo a Cagliari, come gioco, allora cominceremmo a ragionare comunque io non do contro a nessuno, e non so in base a cosa tu lo dica se vuoi discutere e ragionare, bene, altrimenti parla con altri, non con me

appunto è quello che scrivevo

Due cose: 1) la formazione che si ipotizza per stasera non mi piace per niente. Kelly lo vedo molto male e la coppia Locateli Koop altrettanto. Spero che la formazione non sia questa 2) c'è troppa esaltazione della squadra, dovuta a quattro vittorie di fila delle quali la cosa veramente da salvare è il secondo tempo con l'Inter. In Italia siamo davvero troppo risultatisti. I risultati sono un indicatore parziale, attendibile solo su grandi serie di dati (cioè molte partite). Per essere qualcosa di concreto, la svolta della Juve dovrebbe passare dal consolidamento del gioco del secondo tempo con l'Inter, a partire da Eindhoven e Cagliari. In quel caso sì che comincerebbe a diventare un dato di fatto. Il gioco fa il risultato, non viceversa. Speriamo bene.

Stasera ci starebbe un gol decisivo del Koop, per cominciare a mettersi sul serio alle spalle i mesi bui.

Ma una formazione spericolata così? Di Gregorio Weah Gatti Veiga Cambiaso Koopmeiners Thuram Conceicao Yldiz Muani Vlahovic

mah, una logica di respiro un po' corto