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vanpeebles

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  1. Immagino che da oggi anche i civilisti italiani siano diventati grillini, dunque nazisti https://www.civilistiitaliani.eu/images/notizie/Comunicato_del_23maggio2018.pdf
  2. Ops, quelli bravi ne hanno combinata un'altra... ma che volete che sia, andiamo avanti a parlare del cv di Conte e delle mani in tasca di Fico, cosa volete che siano 750 milioni di buco (in più) Corte Costituzionale, accolto ricorso del Veneto: “Illegittima estensione al 2020 del contributo di 750 mln imposto alle Regioni ordinarie. Così si mettono a rischio i fondi per la sanità” La sentenza non esclude che sia lecito imporre alle Regioni risparmi anche di lungo periodo ma ribadisce che le singole misure devono presentare il carattere della temporaneità. La Corte ha poi evidenziato che l’imposizione alle Regioni a statuto ordinario di contributi "incide inevitabilmente sul livello del finanziamento del Ssn, sicché lo Stato, in una prospettiva di lungo periodo, dovrà scongiurare il rischio dell’impossibilità di assicurare il rispetto dei Lea in materia sanitaria e di garanzia del diritto alla salute". Stigmatizzato invece il comportamento delle Regioni e Povince autonome: per colpa loro ridotto fabbisongo sanitario. LA SENTENZA. 23 MAG - È incostituzionale il raddoppio surrettizio della durata di una manovra di finanza pubblica a carico delle Regioni ordinarie. Perciò è illegittima l’estensione al 2020 del contributo di 750 milioni di euro imposto a tali Regioni, con la legge di bilancio per il 2017. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza n. 103 depositata oggi (relatore Nicolò Zanon), con la quale viene anche affermato che le autonomie speciali non devono sottrarsi agli accordi bilaterali con lo Stato finalizzati a stabilire la quota della loro contribuzione. La censura di incostituzionalità riguarda l’articolo 1, comma 527, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019), là dove prevede appunto l’estensione al 2020 del contributo di 750 milioni a carico delle Regioni ordinarie (già previsto dal primo periodo dell’art. 46, comma 6, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66). Secondo la Corte, la disposizione censurata è in contrasto con il canone della transitorietà che deve caratterizzare le singole misure di finanza pubblica impositive di risparmi di spesa alle Regioni. Con la norma impugnata dalla Regione Veneto, lo Stato aveva, per la terza volta, esteso di un anno l’ambito temporale di operatività di una manovra economica in origine limitata al triennio 2015-2017, fino a giungere, con la disposizione ora dichiarata incostituzionale, a raddoppiarne la durata inizialmente prevista. La sentenza non esclude che sia lecito imporre alle Regioni risparmi anche di lungo periodo ma ribadisce che le singole misure di contenimento della spesa pubblica devono presentare il carattere della temporaneità e richiedono che lo Stato definisca di volta in volta, secondo le ordinarie scansioni temporali dei cicli di bilancio, il quadro organico delle relazioni finanziarie con le Regioni e gli enti locali, per non sottrarre al confronto parlamentare la valutazione degli effetti complessivi e sistemici delle singole manovre di finanza pubblica. La Corte ha colto l’occasione per evidenziare che l’imposizione alle Regioni a statuto ordinario di contributi alla finanza pubblica incide inevitabilmente sul livello del finanziamento del Servizio sanitario nazionale, sicché lo Stato, in una prospettiva di lungo periodo, dovrà scongiurare il rischio dell’impossibilità di assicurare il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza in materia sanitaria e di garanzia del diritto alla salute. Tale rischio dovrà essere evitato, eventualmente, mediante il reperimento di risorse in ambiti diversi da quelli riguardanti la spesa regionale. Con la stessa sentenza sono state invece giudicate non fondate le censure mosse da varie Regioni speciali ad alcune disposizioni sempre della legge di bilancio per il 2017. Secondo le ricorrenti, le norme impugnate imponevano un concorso alla riduzione del fabbisogno del Servizio sanitario nazionale, gravandole illegittimamente di un contributo al risanamento di un settore che esse invece finanziano autonomamente, senza oneri a carico del bilancio statale. La Corte, dopo aver escluso tale effetto, ha evidenziato che le disposizioni censurate avevano legittimamente imposto alle ricorrenti un contributo al risanamento della finanza pubblica, subordinandone l’operatività alla stipula di accordi bilaterali tra la singola autonomia speciale e lo Stato, nel rispetto del principio pattizio che governa le relazioni finanziarie tra le parti. Tuttavia, i giudici costituzionali hanno stigmatizzato il comportamento delle autonomie speciali, ritenendo non rispettoso del principio di leale collaborazione il perdurante rifiuto da esse opposto alla stipula degli accordi previsti dalle disposizioni impugnate per determinare l’importo del contributo gravante su ciascuna ricorrente. La mancata stipula degli accordi, infatti, ha determinato un’ulteriore riduzione del livello del fabbisogno sanitario nazionale, in conseguenza dell’accollo alle Regioni a statuto ordinario di un maggiore contributo al risanamento della finanza pubblica, in vista del raggiungimento dei saldi complessivi previsti dalla manovra di bilancio. La Corte ha dunque auspicato che un simile risultato venga scongiurato in futuro, evitando il perpetuarsi dello stallo nelle trattative, anche attraverso una provvisoria determinazione unilaterale, da parte dello Stato, del riparto pro quota tra le autonomie speciali del contributo loro imposto, fino alla stipula dei pur sempre necessari accordi bilaterali. fonte: http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=62125
  3. Il testo ora in votazione tra gli iscritti ai 5s https://s3-eu-west-1.amazonaws.com/associazionerousseau/documenti/contratto_governo.pdf
  4. Rizzo fa un articolo interessante, ma a volte si fa trascinare dalla voglia di polemica, o forse semplicemente dall'astio. Io non mi intendo di tutte le cose di cui parla, però anche a lui si possono fare le pulci, così anche lui può essere un "dilettante allo sbaraglio". Per esempio Ma qui c'è un referendum non rispettato dal Parlamento e da tutti i governi finora, che prevede il ripristino della proprietà pubblica dei servizi idrici. Rizzo non sa o finge di non sapere che oggi i gestori sono "anche" pubblici, in violazione della legge. O preferisce che si continui a violare la legge, ignorando il risultato del referendum? Nella riforma renziana c'era mezza Costituzione. Siccome ci ha provato lui sbagliando, è vietato farlo, magari cambiando punti su cui tutti sono d'accordo? Qual è il problema, a parte la megarosicata? Qui è scritto male, ma la questione è seria. Se Rizzo sapesse di cosa parla, dovrebbe ricordarci che l'Italia è l'unico paese democratico nel quale l'elezione dei parlamentari è sottratta al controllo dei giudici, per cui se la Giunta per le elezioni decide che è eletto Tizio, Caio non potrà contestarlo davanti a nessun giudice.E naturalmente la Giunta decide a maggioranza... Qui non so se sono ottimista io o troppo in malafede Rizzo. Io ho capito che, va bene il divieto di licenziamento per le madri lavoratrici, ma bisogna evitare di scaricare i costi relativi sull'imprenditore. Quindi, agevolazioni fiscali.
  5. Sono d'accordo che non è una cifra importante, ma il costo degli eventuali ricorsi non è un gran problema. Infatti lo Stato è difeso in giudizio dall'Avvocatura dello Stato, composta da dipendenti con mega stipendio fisso + indennità per ogni causa + indennità se vincono. In sostanza li paghi comunque anche se giocano alla PS invece di lavorare (a proposito di cose che costano un botto e non ci possiamo più permettere). Tanto vale farli lavorare. Sulla 104 e la 151 c'è il solito problema italico, che non è tanto la legge, ma l'applicazione e il controllo. Se facessero controlli farebbero una strage. Però non ti illudere. Anche lì, come licenzi qualcuno, fa ricorso. Non si scappa.
  6. I ricorsi li hanno fatti contro ogni provvedimento che ha tagliato o bloccato qualcosa, in Italia non c'è modo di fare niente senza che qualcuno ti faccia causa. Il reale risparmio non lo so, però l'anno scorso Boeri ipotizzava una misura simile ma per le pensioni sopra i 3.000€, con un risparmio ipotetico di 4 mld. Qui ovviamente sarebbero ancora meno.
  7. Non facciamo confusione. L'esempio che fai riguarda la legge penale, che non può essere retroattiva per un espresso divieto costituzionale (art. 25). Per tutte le altre materie (come fisco e pensioni) non c'è un divieto espresso. I ricorsi ci saranno, qualche risposta possibile c'è già stata. In un post poco sopra ho messo un elenco di sentenze recenti della Corte costituzionale che ammettono la possibilità. Inoltre terrei a mente tre cose: 1) la proposta parla della quota della pensione che sta sopra i 5.000€. Non stiamo parlando di tutti i pensionati, ma di una percentuale minima. 2) pensione retributiva significa che prendi una cifra non correlata ai contributi versati. Tutto ciò che supera i tuoi contributi è lo Stato che te lo dà, esattamente come dà ad alcuni l'assegno di disoccupazione o ad altri l'indennità di cassa integrazione. 3) la proposta parla di togliere (da oggi, non retroattivamente) una somma che, semplicemente, non è stata versata. Se su questo c'è un diritto quesito, allora per coerenza potremmo dire che chi è stato fregato dalla legge Fornero doveva tenersi i suoi diritti (ma i giudici gli hanno dato torto), oppure io potrei dire che, siccome quando sono nato non si pagava il ticket sugli esami medici, oggi ho il diritto di non pagarlo. Infine, stiamo parlando di una misura assistenziale (integrazione della pensione senza pagamento di contributi) erogata, a spese nostre, a gente che guadagna almeno 5.000€ al mese. Magari mi sbaglio, ma penso che non possiamo più permettercelo.
  8. Sì, non è semplice, anche se credo che il problema principale sia la volontà politica, anche considerando che i danneggiati, anche se pochi, sarebbero in gran parte persone in posizioni di potere. Sul piano tecnico si può immaginare una legge fatta più o meno così. Premessa: situazione di dissesto del sistema pensionistico e delle finanze statali. Questo rende necessario contenere le spese. Per farlo, si procede al ricalcolo in chiave contributiva retroattivo per tutti. Poi si mette una soglia (qui, 5.000€) al di sotto della quale resta tutto come prima, e a questo punto sarebbe una misura assistenziale in deroga al criterio generale, giustificata da garanzia minima diritti fondamentali ecc. Per la parte che supera la soglia si applica "normalmente" il calcolo contributivo. Per inciso, una cosa di questo genere comincerebbe a fare chiarezza, perché i nostri problemi sulle pensioni derivano in gran parte dalle misure assistenziali legate al retributivo: baby pensionati, prepensionati, contributi figurativi per chi non li ha mai versati ecc. Se si cominciasse a distinguere ciò che è pensione da ciò che ci mette lo Stato come assistenzialismo nascosto, forse si capirebbero meglio certi problemi.
  9. I ricorsi ci saranno sicuramente e altrettanto sicuramente si arriverà a impugnare la legge. Su questo argomento ti ripropongo quello che ti avevo risposto in questo topic il 26 marzo. Negli ultimi anni la Corte costituzionale ha "salvato" praticamente tutti i tagli retroattivi. Ad es. sent. n. 16/17, salva la retroattività dei tagli agli incentivi sul fotovoltaico "la tutela dell’affidamento non comporta che, nel nostro sistema costituzionale, sia assolutamente interdetto al legislatore di emanare disposizioni le quali modifichino sfavorevolmente la disciplina dei rapporti di durata". sent. n. 250/17: legittimo il blocco della perequazione delle vecchie pensioni. sent. n. 13/16: legittimo il taglio retroattivo dei compensi per gratuito patrocinio
  10. Sì, l'idea è proprio di ricalcolare e vedere quale parte della pensione non si fonda su contributi versati. Non è nemmeno un'idea originale, perché Boeri l'aveva già avuta e anzi, pensava arrivare fino ai 3.000€, sia pure prevedendo un contributo e non direttamente il taglio. Naturalmente si tratta di misure (per me giuste) che non scalfiscono il vero problema, perché la spesa pensionistica è il 30% della nostra spesa pubblica, mentre questi correttivi porterebbero qualche mld al massimo. Vedi qui TAGLIO ALLE INIQUITA’ – Intervistato da Riccardo Iacona a Presa Diretta (Raitre) nella puntata di domenica (“Il buco delle pensioni”), Boeri ha annunciato le misure in programma, una strategia che non prevede sconti sui tagli alle pensioni d’oro in favore delle pensioni minime e di una maggiore flessibilità in uscita. Primo passo, “scovare le ingiustizie” passando al setaccio le pensioni d’oro. "Andiamo a calcolare – ha detto il presidente designato dell’Inps riferendosi ai pensionati privilegiati dalla legge Fornero che ricevono molto di più dei contributi versati – qual è la differenza tra quello che ricevono e quello che avrebbero ricevuto con le regole del sistema contributivo. Su questa differenza andiamo a introdurre un prelievo sulle pensioni da tremila euro in su, un contributo massimo del 20, 30% su questa differenza". https://quifinanza.it/pensioni/pensioni-oro-boeri-all-attacco-taglio-30-su-differenza-retributivo-contributivo/3599/
  11. La prima parte vuol dire adeguare il calcolo dei vitalizi erogati con le vecchie norme alle nuove: cioè se sei stato in consiglio regionale per 6 mesi il vitalizio si ricalcola su sei mesi, non come avveniva prima. Ci sono già resistenze furibonde, vedremo. La seconda parte significa che se hai una pensione di oltre 5.000€, la parte che supera quella cifra te la tieni solo se, al tempo, hai versato i contributi che la giustificano. Altrimenti si taglia.
  12. Oh, va a finire che hai ragione. E allora posso concorrere per un posto da pirla di bassa lega
  13. Sicuramente mi sbaglierò, ma il buon Sergio, per quanto democristiano, non mi sembra una mente così raffinata.
  14. A dire il vero possiamo prendere la Danimarca, dove dal 1975 al 1977 i socialdemocratici hanno governato da soli pur avendo preso il 29,9 alle elezioni. Nel 1926 Venstre prese il 28,3, non arrivò neppure primo perché i socialdemocratici avevano preso il 37,2, eppure governò da solo fino al 1929. Esempi come questi ne trovi parecchi nella storia danese, svedese e norvegese. Ma capisco che sia più facile gridare al nazismo dei 5s.
  15. Parlava di bicameralismo perfetto, non di sistemi politici.
  16. Volendo, trovi le stesse cose anche sul NYT, con qualche argomento in più https://www.nytimes.com/2018/01/23/opinion/brazil-lula-democracy-corruption.html
  17. Nel frattempo qualcuno si sveglia. Ma immagino che anche questi saranno nazisti a 5 stelle http://espresso.repubblica.it/palazzo/2018/04/09/news/non-ci-sono-alternative-questo-pd-va-sciolto-1.320313?ref=RHRR-BE https://www.c3dem.it/wp-content/uploads/2018/04/i-sogni-traditi-dai-vertici-dem-int-g.-provenzano-rep.pdf
  18. Perfetto. Sono d'accordo su tutto. Ora ci sarebbe da spiegarlo ai dirigenti del PD e a molti utenti qua dentro, perché, se è sbagliata la retorica del vincere, è altrettanto sbagliata la retorica dell'opposizione a tutto e tutti. In un sistema parlamentare, per di più con una legge elettorale proporzionale, si contano i voti e poi si vede se si può fare un governo. Dopo, si vede chi è rimasto fuori e a quel punto si avrà un'opposizione.
  19. Finalmente. Ci sono volute 350 pagine ma ci siamo arrivati https://it.wikipedia.org/wiki/Reductio_ad_Hitlerum https://www.logicallyfallacious.com/tools/lp/Bo/LogicalFallacies/152/Reductio_ad_Hitlerum
  20. C'entra tutto invece Perchè con la riforma costituzionale potevi fare una nuova legge elettorale più maggioritaria che al momento risulta non costituzionale Allora: la Corte cost., nella sent. n. 35 del 2017, ha dichiarato incostituzionale il ballottaggio previsto dall'Italicum perché violava gli articoli 1, comma 2, 3 e 48 della Costituzione. Nessuno di questi tre articoli era modificato dalla riforma bocciata nel referendum. E ci mancherebbe, visto che il primo proclama la sovranità popolare, l'art. 3 enuncia il principio di uguaglianza e l'art. 48 parla di libertà e uguaglianza del voto. Per modificarli devi fare una riforma alla Putin o stile Corea del Nord. Inoltre, la Corte dice proprio che quel meccanismo è incompatibile con il principio di rappresentanza tipico dei regimi parlamentari. Ma nemmeno la forma di governo parlamentare era oggetto di revisione parlamentare. La Corte non ha mai detto che non si può avere un maggioritario (ma neppure quello ti garantisce una maggioranza). La Corte ha anche detto che se vuoi, puoi mettere il premio di maggioranza. Quello che non puoi fare è dare la maggioranza assoluta a chi arriva primo, indipendentemente dai voti presi. Il problema non sta nella legge elettorale né tanto meno nella Costituzione, sta nel dato oggettivo di un Paese diviso in 3 parti, nessuna delle quali può governare da sola. Comunque la sentenza sta qui. 59 pagine http://www.cortecostituzionale.it/stampaPronunciaServlet?anno=2017&numero=35&tipoView=P
  21. C'è forse qualcosa di inesatto in quel che ho scritto?
  22. Come dice il nome, il rosatellum è frutto dell'ingegno di un noto paramentare PD, è stato scritto insieme a FI che poi si è tirata indietro ed è stato approvato con otto voti di fiducia messi dal governo Gentiloni. Mi pare chiaro chi se lo stia godendo.
  23. Dunque: la lega governerebbe con il cdx + (forse) 5s ma assolutamente no PD 5s governerebbe con chiunque eccetto FI, ma solo se fanno quello che vogliono loro PD vuole stare all'opposizione di chiunque, ma forse con Silvio governerebbe FI governerebbe con il cdx ma anche più volentieri con il PD, ma assolutamente no 5s il cdx dovrebbe comprare 50 parlamentari per governare da solo, ma costano troppo. Se queste sono le posizioni, non si fa nessun governo. A meno che qualcuno rinunci a punti fondamentali.
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