Vai al contenuto

vanpeebles

Tifoso Juventus
  • Numero contenuti

    1628
  • Iscritto

  • Ultima visita

  • Days Won

    1

Tutti i contenuti di vanpeebles

  1. Per me queste dichiarazioni dicono più cose su Boeri che sul reddito di cittadinanza o sui 5s: «Abbiamo fatto una stima dei costi del Ddl presentato dal M5S, che è la descrizione più accurata di cui oggi disponiamo su questo strumento. L'avevamo valutata già nel 2015 per 29 miliardi. Ora abbiamo rifatto queste stime alle luce dei dati più recenti, combinando le nostre informazioni con quelle dell'Agenzia delle Entrate, e riteniamo che possa costare tra 35 e 38 miliardi», ha spiegato Boeri al margine della presentazione dei dati sul Rei. Fatemi capire, questo nel 2015 parlava di 29 miliardi (e già allora stimava un costo quasi doppio rispetto alle stime ISTAT). Ora, a meno di 3 anni, con inflazione ferma e situazione economica in miglioramento (vero? ) aumenta le stime di altri 6-9 miliardi. Mi pare che ci siano solo tre possibilità: 1) i dati economici generali sui quali abbiamo ragionato finora sono falsi e Boeri è l'unico in possesso della verità 2) ha sbagliato nel 2015 3) sbaglia oggi
  2. Oppure questa. Nota: Firenze è un decimo di Roma e in più sarebbe una città "amministrata bene" Buche: l'asfalto sulle strade della città è un incubo Buche sulle strade: città colabrodo, incubo crateri / FOTO L'amministrazione comunale ha annunciato il massimo impegno, ma girare per le strade fiorentine è dura E. Benedetti 15 marzo 2018 15:29 Buche, dopo il gelo città colabrodo: "Ne tappiamo 100 al giorno" 12 marzo 2018 Viabilità: arriva il piano anti-buche 7 marzo 2018 Asfalto: buche in Piazza d' Azeglio, via Niccolini e via della Colonna 18 febbraio 2018 Buche, Nardella: “Nel 2018 asfaltiamo 69 km di strade” 15 dicembre 2017 Buche in strada: chi paga i danni del cittadino? 12 novembre 2017 Via Monti: asfalto inghiottito, spunta buca in mezzo alla strada / FOTO 7 novembre 2017 Buche, che incubo. E' proprio il caso di dirlo. Il gelo di un paio di settimane fa e le piogge di questi ultimi giorni hanno sicuramente accentuato il problema, che però in città è piuttosto costante. E' dura incontrare una strada senza buche, talvolta veri e propri crateri. Quello che vedete qua sotto non può che essere un piccolo campionario, rispetto alla vastissima gamma di buche presenti in città: l'amministrazione comunale ne avrebbe contate circa 2mila. “Ne stiamo tappando 100, 120 al mese”, ha detto l'assessore alla mobilità Stefano Giorgetti nell'ultimo consiglio comunale, lunedì scorso, anche se la pioggia in realtà rallenta e diminuisce il numero degli interventi. Le ditte incaricate, in attesa dei programmati interventi di riasfaltatura delle varie strade, intervengono per ora con delle 'toppe' di asfalto. Sulle buche le ditte gettano in questi giorni asfalto 'a freddo', quando le condizioni meteo miglioreranno inizieranno gli interventi 'a caldo', che garantiscono maggiore tenuta e durata nel tempo. Una cosa è certa: tante delle toppe che si incontrano per le strade sono in via di disfacimento. Nelle strade 'esaminate' oggi tra quelle messe peggio c'è sicuramente via Cavour, con una serie di buche a ripetizione. Via Cavour che, all'incrocio con piazza San Marco, diventa un vero colobrado (vedi foto sotto), dove anche gli autobus devono rallentare parecchio per non 'grattare' il fondo della carrozzeria. Toppe sgretolate e profonde buche anche sui viali Matteotti e Gramsci, pericolose per le auto ma molto di più per i motorini. Intanto la città attende il Global Service, il gestore unico che dovrà occuparsi del sistema della sicurezza stradale, della manutenzione e della programmazione degli interventi sull'intera viabilità cittadina. Palazzo Vecchio spera di far partire il servizio entro l'estate, con qualche mese di ritardo rispetto ai primi annunci. Il ricorso di una ditta esclusa dal bando potrebbe però ritardare il via. Nell'attesa, nel campionario di oggi non può mancare via Bolognese, con la buca all'altezza della prima fermata del bus: profonda almeno 10 centimetri e larga almeno mezzo metro.
  3. Questa fa ridere di più https://left.it/2017/03/01/siete-poveri-restituite-gli-80-euro/ Siete poveri? Restituite gli 80 euro GIULIO CAVALLI1 MARZO 2017 OPINIONIPOLITICASOCIETÀ0 COMMENTI Eppure l’avevamo scritto in tempi non sospetti che gli 80 euro di Renzi sarebbero stati utili come un paio di doposcì in un fine settimana nel mezzo del Sahara: oggi i dati (ufficiali, eh) dicono che nel 2016 438000 italiani hanno dovuto restituire il “bonus” che il governo Renzi ci aveva rivenduto come “motore di uguaglianza”. E sapete perché li hanno dovuti restituire? Perché sono troppo poveri. Sembra una barzelletta, lo so, ma in realtà è il risultato di un provvedimento che non solo tradisce il principio costituzionale della progressività fiscale ma soprattutto che escludeva tutti coloro che guadagnavano meno 7.500 euro considerandoli probabilmente poco interessanti per la mancetta elettorale. Anche il meccanismo di restituzione è curioso: il ministro Padoan aveva promesso che “modalità per alleviare la restituzione”. Promessa mancata: gli 80 euro vanno ridato allo Stato in un’unica soluzione. Punto. Chissà se ora qualcuno reciterà il mea culpa riconoscendo che i “bonus” in qualunque forma sono un brutto modo di fare politica puntando sul rastrellamento del consenso a breve termine rilasciando poi scorie nel tempo. Chissà se Renzi, ad esempio, comincerà a capire che il problema non è nella sua “antipatia” ma in una considerevole serie di riforme che puntualmente si sono rivelate sbagliate. Chissà se davvero gli elettori smetteranno di lamentarsi di non avere una classe dirigente con lo sguardo lungo e proveranno ad allenare il proprio sguardo lungo, per cominciare. Perché la foto dei troppo poveri in coda per restituire i soldi alle casse dello Stato, ecco, dovrebbe bastare per raccontare dove siamo arrivati. Buon mercoledì.
  4. Per non dimenticare http://www.lastampa.it/2017/01/19/italia/politica/voli-di-stato-gentiloni-scongela-il-megajet-voluto-da-renzi-e-chiude-un-caso-paradossale-G9ubzEdqdxgZ5BFxQmmrTL/pagina.html?zanpid=2413715948923507712 Voli di Stato, Gentiloni “scongela” il mega-jet voluto da Renzi e chiude un caso paradossale Un anno e mezzo fa Renzi, dopo aver annunciato l’uso di un nuovo aereo e stipulato un contratto di leasing con Etihad aveva preferito lasciare il velivolo negli hangar. Per timore delle polemiche anti-Casta?0 Pubblicato il 19/01/2017 Ultima modifica il 20/01/2017 alle ore 15:21 FABIO MARTINI La “timidezza” finora dimostrata da palazzo Chigi nell’uso del mega-jet - preso in leasing e poi lasciato muffire negli hangar - è finita: nel viaggio che lo ha portato da Roma e Berlino e viceversa, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha utilizzato e “scongelato” l’Airbus 340. Si chiude così una delle vicende più paradossali della presidenza Renzi. Tutto era iniziato nel luglio del 2015, quando il presidente del Consiglio aveva annunciato ai giornalisti: «Ad ottobre andremo in Sudamerica con un aereo più grande, con il wi-fi, l’abbiamo già ordinato...». Nulla di più se ne seppe allora, l’unica certezza riguardava l’arrivo di un aereo destinato a mandare in pensione un anziano A319 in servizio da molti anni e che, per le tratte più lunghe, costringeva i voli dei presidenti del Consiglio ad uno scalo tecnico. Nel giro di qualche settimana si scoprì che l’aereo scelto da palazzo Chigi era l’A340, un mega-jet preso in leasing da Etihad che porta abitualmente più di 300 passeggeri e ha una larghezza di 60 metri, appartiene alla stessa tipologia del Boeing 747 ma è al livello di quelli a disposizione di alcuni dei capi di governo di altri Paesi del G20. In tempi di grande sensibilità per tutto quello che riguarda Casta e spese facili, l’annuncio del premier aveva fisiologicamente alimentato retroscena giornalistici e politici sulla presunta “grandeur” renziana: tanto era bastato per bloccare il battesimo del mega-jet. Certo, al blocco avevano contribuito anche problemi legati all’equipaggio e al contratto di leasing, sta di fatto che da allora Renzi ha continuato ad usare il vecchio aereo. Nulla era bastato a far cambiare idea al presidente del Consiglio, persino un incidente (sul quale nulla si è saputo) subito dall’anziano A320, al quale si era rotto in volo il finestrino della cabina di pilotaggio. Le ragioni di tanta “resistenza” non hanno mai avuto una spiegazione ufficiale ma si po’ immaginare che abbia giocato il timore per polemiche sul fronte anti-Casta e dunque la decisione di Renzi di non rivendicare una precedente scelta. Nella speranza di contendere almeno una parte di elettorato ai Cinque Stelle. Il risultato paradossale di tanta “timidezza” era stata una immobilizzazione forzata del super-jet, con molteplici inconvenienti funzionali e finanziari, a cominciare dal fatto che il contratto con Etihad nel frattempo “corre”. Ora il nuovo presidente del Consiglio ha deciso di sbloccare l’aereo, sfruttandone appieno gli elevati standard tecnologici e di sicurezza.
  5. La proposta di Richetti, ma anche quella dei 5s, era di ridurre anche le pensioni già erogate in eccesso rispetto al contributivo. L'articolo linkato diceva "La proposta Richetti avrebbe riguardato circa 2.600 ex parlamentari che ricevono in tutto 193 milioni di euro netti di vitalizio ogni anno. Non riguarda invece gli attuali parlamentari, che al raggiungimento dell’età pensionabile (per i parlamentari è tra i 60 e i 65 anni) non ha più diritto a un vitalizio, ma a una pensione calcolata in maniera molto simile a quella di tutto gli altri dipendenti pubblici. La proposta prevedeva di ricalcolare con il metodo contributivo l’importo dell’assegno pensionistico per gli ex parlamentari che sono andati in pensioni con regole molto più generose delle attuali". Sui ricorsi, certamente ci saranno, ma non è detto che vincano. Negli ultimi anni la Corte costituzionale ha "salvato" praticamente tutti i tagli retroattivi. Ad es. sent. n. 16/17, salva la retroattività dei tagli agli incentivi sul fotovoltaico "la tutela dell’affidamento non comporta che, nel nostro sistema costituzionale, sia assolutamente interdetto al legislatore di emanare disposizioni le quali modifichino sfavorevolmente la disciplina dei rapporti di durata". sent. n. 250/17: legittimo il blocco della perequazione delle vecchie pensioni. sent. n. 13/16: legittimo il taglio retroattivo dei compensi per gratuito patrocinio
  6. "Voi" mi sembra eccessivo. Io rappresento solo me stesso. Poi, secondo me le soluzioni ci sono. Magari non piaceranno a PD, LEU e FI, ma ci sono. Basta guardare i sondaggi se si dovesse votare di nuovo. A proposito di sparire. Poi, se proprio volessimo interrogarci su chi ha fatto che cosa, potrebbe bastare un video di 30 secondi
  7. Per esempio quella di Richetti (PD) che il suo partito non fece approvare 3 mesi fa qui chiarimenti https://www.ilpost.it/2017/12/12/vitalizi-richetti/
  8. Posto che la dignità di Mastella l'abbiamo già misurata negli ultimi 40 anni, e che Mastella finora ha governato con tutti tranne i 5s, vorrei capire una cosa. Ho già sentito decine di volte, da altri, l'argomento che porti. Ma secondo te cosa avrebbero dovuto fare? Perché a sentire anche solo i politologi del forum, se votano contro sono i soliti che "tirano M***A peggio delle scimmie", se votano a favore si sono venduti per una poltrona. Capisco che secondo te non dovrebbero esistere, ma dato che esistono, riesci ad immaginare una cosa che secondo te avrebbero potuto fare senza scatenare i tuoi sberleffi? Così, per andare un po' oltre il livello di Lercio...
  9. Certo, non è al livello di Lercio, ma oggi il Corriere metteva anche questo. Magari aiuta a capire, avendone voglia. 5 Stelle, la Camera come campo di battaglia: dai vitalizi alla «ghigliottina», ecco perché A Montecitorio i Cinque Stelle hanno il 36% dei deputati (oltre 225). A Palazzo Madama, invece, vantano «solo» 112 senatori. Il calcolo degli equilibri di Emanuele Buzzi Tre indizi non fanno una prova, ma forse spiegano meglio le motivazioni che hanno spinto i Cinque Stelle a puntare sulla presidenza di Montecitorio. Anzitutto, anche se può sembrare scontato, ci sono i numeri: la truppa pentastellata alla Camera è numerosa, pari — come ha detto Luigi Di Maio — al 36% (oltre 225) dei deputati. A Palazzo Madama, invece, i Cinque Stelle vantano «solo» 112 senatori, una percentuale lievemente inferiore (35,5%) ma in un quadro più frastagliato — anche internamente — dove il Movimento avrebbe qualche difficoltà in più a far sentire il proprio peso. In secondo luogo, suonano molto eloquenti le parole di Roberto Fico, che nel suo discorso di insediamento ha ricordato: «Niente scorciatoie». Ossia, se Fico riuscirà a dar seguito alle sue intenzioni, addio alla cosiddetta «ghigliottina», uno strumento parlamentare che i pentastellati hanno ferocemente combattuto nella scorsa legislatura. E uno strumento che di fatto stronca la discussione, aiutando l’esecutivo. Passo decisivo Così, una eventuale maggioranza che fosse senza il Movimento al suo interno, dovrebbe scontrarsi con il muro dell’ostruzionismo d’Aula. E qui tornano in gioco i numeri del gruppo pentastellato, in grado con soli 90 voti d’appoggio di spostare gli equilibri. Se il blocco sarà granitico potrebbe diventare invalicabile nelle discussioni a Montecitorio. Non solo, c’è un altro doppio binario. Secondo gli articoli 23 e 24 del regolamento, il presidente della Camera cura l’organizzazione dei lavori, convocando la Conferenza dei capigruppo e predisponendo, in caso di mancato raggiungimento della maggioranza prescritta dal regolamento, il programma e il calendario. Un passo decisivo per un Movimento che vuole incidere da subito e che cercherà di porre all’attenzione quanto prima il taglio dei vitalizi, una delle battaglie su cui i pentastellati si sono spesi di più nella scorsa legislatura e sfumata (anche) per questioni di calendarizzazione. Insomma, se i Cinque Stelle riuscissero a portare subito avanti alla Camera il discorso sui vitalizi e (eventualmente) su altri tagli ai costi della politica sarebbe quasi un passo d’obbligo per il Senato incanalare l’iter. E forse, unendo tutti questi indizi, si intuisce con chiarezza anche l’orizzonte prossimo venturo già definito da Fico. «Il mio impegno come presidente della Camera sarà ispirato a tre principi: garantire un alto livello qualitativo della discussione parlamentare, rispettare maggioranza e opposizioni e soprattutto interpretare lo spirito di cambiamento che i cittadini hanno espresso nelle ultime elezioni», ha annunciato. Per il Movimento è il gong di una nuova battaglia. Probabilmente la più importante tra quelle combattute finora.
  10. Allora. Il DUP è, come il bilancio, un atto programmatico e di previsione. Il DUP ha cadenza triennale a scorrere: tutti i comuni italiani nel 2017 hanno approvato quello del triennio 2018-2020. Entro il luglio 2018 approveranno il 2019-21. Il consiglio di regola approva investimenti su fondi che ancora non ci sono, perché è l'organo di indirizzo. E' la giunta che, quando arriva il finanziamento, lo gestisce (sulla base delle delibere del consiglio). Nel DUP ci devi mettere (e mettere nel bilancio di previsione) tutte le opere che ritieni di fare e i relativi stati di avanzamento (es. I° lotto nel 2018, II° lotto nel 2019). Per quanto riguarda i fondi indichi se ce li hai già o come intendi recuperarli (tasse, fondi speciali, mutui). Di solito non ce li hai già, perché non sarebbe indice di buona amministrazione avere i soldi prima di avere in programma le opere. Nel bilancio iscrivi le entrate previste e le giri nella corrispondente voce delle spese. Se poi non ti danno il mutuo o il finanziamento (es. CIPE), nel successivo bilancio e DUP correggi la previsione.
  11. Il DUP è deliberato dal consiglio comunale ed è triennale. Per definizione.
  12. Come riporti tu stesso, questo decreto entra in vigore domani. E' ovvio che i comuni hanno dovuto approvare il bilancio e il DUP con la vecchia normativa. Quella che segnali si applicherà da domani. Nel frattempo i comuni hanno dovuto approvare il DUP entro il 31 luglio e il bilancio entro il 31 dicembre 2017. Tutto quello che è arrivato dopo tali date deve entrare nel bilancio e nel DUP, ma non puoi ri-approvare quegli atti. Devi approvare con delibera di consiglio gli emendamenti agli atti già approvati. Quello che è successo (anche) a Roma.
  13. Purtroppo è un po' più complicato e riguarda non solo Roma, ma tutti i comuni. Qui http://www.upel.va.it/wp-content/uploads/Le-opere-pubbliche-nel-dup.pdf un articoletto che spiega i termini della questione e le inadempienze del governo verso i comuni Qui http://www.comune.pisa.it/uploads/2017_08_9_10_42_59.pdf una delibera del Comune di Pisa che emenda il DUP per inserire nuove opere pubbliche nel piano triennale. In premessa sono indicati gli atti non emanati dal governo che non consentono la puntuale applicazione delle norme in materia. Pisa non è un condominio ed è pure amministrata dal Pd.
  14. Quando l'assessore dice "l’Assemblea con apposito emendamento al DUP e al Bilancio ha fissato gli obiettivi e stanziato le risorse necessarie per il proseguimento dell’opera" dice proprio che c'è una delibera di modifica sia del bilancio che del DUP, che è il documento di programmazione economica triennale. Dice che hanno già deliberato e trasmesso. Ma lei non è credibile, il CIPE sì. Forse il problema sta in questo.
  15. Beh, con uno sguardo più ampio, si vede qualcosa di diverso. Inoltre il PD non è al governo da Renzi in poi, ma da Monti in poi (nov 2011). E' da lì che bisogna cominciare a guardare per scoprire che stiamo ritornando sui valori del 2011 (pre-Monti, per intenderci) fonte: http://www.prodemos.it/istat-pil-e-indebitamento-netto-2017/ Questa è la disoccupazione, naturalmente su dati ISTAT, fonte: http://senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DOSSIER/1013408/index.html?part=dossier_dossier1-sezione_sezione7-h1_h12&aj=no&parse=si&spart=si Poi, per evitare facili entusiasmi, bisognerebbe confrontare i dati mirabolanti con quelli europei dove si scopre che negli ultimi 5 anni si è aggravato il nostro ritardo sull'Eurozona. Al contrario di quel che racconta la propaganda a reti unificate. fonte: https://www.confartigianato.it/2018/03/graphoftheweek-graficodellasettimana/ Questo per andare oltre le 4 cafonate scritte sul webbe.
  16. Interessante - FDI è a rischio - UDC rischia di non portare più nemmeno i voti alla coalizione cdx - +Europa sarebbe definitivamente fuori dal Parlamento - LEU sarebbe fuori Ci sarebbe un bel rimescolamento di seggi...
  17. L'assessora dice questo “I fondi per la Metro C non sono a rischio. La Giunta Capitolina ha sottoscritto nero su bianco l’impegno a realizzare il progetto, l’Assemblea con apposito emendamento al DUP e al Bilancio ha fissato gli obiettivi e stanziato le risorse necessarie per il proseguimento dell’opera, affinché il Cipe ne approvasse il quadro economico. Abbiamo inviato sia al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sia al Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica la documentazione necessaria per garantire il finanziamento”. che chiaramente non coincide con la versione CIPE-Repubblica. E' chiaro che non sono d'accordo tra loro su come si debba procedere. Da qui a dare per scontato che abbia ragione CIPE-Repubblica ce ne corre.
  18. E' chiaro solo se prendi per vero quello che dicono il CIPE e la Repubblica e per falso quel che dice l'assessore. Altrimenti si rientra in una vicenda abbastanza comune in Italia, una controversia tra enti su come procedere.
  19. Giovedì 22 marzo 2018 - 13:29 Roma, Meleo: mai invitata riunione pre-Cipe, fondi non a rischio Rinvio fondi per mia assenza è accusa falsa Roma, 22 mar. (askanews) – “I fondi per la Metro C non sono a rischio. La Giunta Capitolina ha sottoscritto nero su bianco l’impegno a realizzare il progetto, l’Assemblea con apposito emendamento al DUP e al Bilancio ha fissato gli obiettivi e stanziato le risorse necessarie per il proseguimento dell’opera, affinché il Cipe ne approvasse il quadro economico. Abbiamo inviato sia al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sia al Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica la documentazione necessaria per garantire il finanziamento”. Così in una nota l’assessora alla Città in Movimento di Roma, Linda Meleo. Nei giorni scorsi, ricorda Meleo “abbiamo testimoniato l’avanzamento dei lavori verso la futura stazione di Amba Aradam, un altro passaggio che ribadisce la nostra attenzione verso quest’infrastruttura strategica per la città. Questi i fatti. Stupisce apprendere da un quotidiano, invece, che un ipotetico blocco dei fondi per la realizzazione dell’infrastruttura sarebbe dovuto alla mia assenza a una riunione preparatoria pre-Cipe”. “Stupisce perché a questa riunione non sono mai stata invitata né ufficialmente, né informalmente – aggiunge Meleo -. Su Repubblica si legge a chiare lettere che il finanziamento per l’infrastruttura sarebbe stato addirittura rinviato per la mia assenza. Ovviamente è un’accusa falsa e priva di ogni fondamento. Un articolo che in realtà non dovrebbe stupire dato che più volte, ad esempio, è stata annunciata l’apertura della metro C San Giovanni in date improbabili, quando l’Amministrazione, in realtà, non ha mai dato alcuna conferma ufficiale”. “Voglio chiarire che non sono mai stata invitata a partecipare al pre-Cipe o al Cipe e che anche questa volta tale prassi è stata rispettata – sottolinea l’assessora -. Più che rispondere a delle accuse, per cui provvederò a procedere personalmente per vie legali, colgo l’occasione per ribadire il lavoro della nostra Amministrazione per portare a compimento l’opera”.
  20. Non si finisce mai di imparare. Credevo che il PD avesse perso perché in 6 anni di governo non ha saputo affrontare e risolvere nessuno dei problemi italiani, anzi alcuni nemmeno li ha visti. Credevo che FI avesse perso per la sua totale inconcludenza sia al governo che all'opposizione (a parte sistemare qualche problemino del boss) E invece vengo qui e scopro che il PD ha perso perché avrebbe dovuto ritirare Renzi dalla vetrina e metterlo nel retrobottega fino a dopo le elezioni, FI invece ha perso perché Silvio era nel retrobottega mentre avrebbe dovuto stare in vetrina. E 5s e Lega hanno vinto perché gli italiani, arguti e brillanti fino al 2017, si sono improvvisamente e misteriosamente trasformati in analfabeti e pure idioti, abbindolati da quattro fregnacce viste sul webbe. Che dire, analisi profonda e inoppugnabile.
  21. Beh, loro non lo dicevano né prima delle elezioni, né quando hanno fatto accordi col Berlusca e poi con Alfano &C. Quindi delle due l'una: o hanno cambiato improvvisamente linea politica vedendo i voti presi, o hanno chiare preferenze su quelli con cui vogliono governare. Nel secondo caso, non c'è niente da dire. Nel primo caso, manca ancora l'analisi che giustifichi il cambiamento di rotta. Né a me né a nessun altro. Però un partito che si chiama democratico dovrebbe un minimo tenere in considerazione i propri elettori, se non vuole perderli. Appunto. (Parentesi: dato che il voto, fra le altre cose, è segreto, devono a me le stesse spiegazioni che devono ai loro elettori, visto che non possono sapere chi li ha votati e chi no) Se ritengono soddisfacente questo, buon per loro. Noto però che in entrambe le risposte vi siete ben guardati dall'entrare nel merito. Ripeto: diamo per scontato che gli altri siano tutti brutti sporchi e cattivi (lanciano pure la M***A peggio delle scimmie...), come ha fatto il PD a perdere tutti quei voti? Avrà sbagliato qualcosa oppure va tutto bene così?
  22. Qua dentro siamo a 277 pagine. Fuori siamo a migliaia di pagine di giornali e di ore in tv. Ma non ho ancora sentito un dirigente né un elettore del PD spiegare quali errori hanno fatto loro per perdere in questo modo. Tanto meno ho sentito discussioni sul cosa fare e cosa proporre da oggi. "Staremo all'opposizione" non è una cosa seria: se non c'è ancora una maggioranza, tu stai all'opposizione di cosa, di preciso? E comunque, starete all'opposizione proponendo che cosa, di preciso? Le stesse cose che vi hanno fatto perdere le elezioni? Finora li ho sentiti accusare gli elettori che non capiscono, gli scissionisti che scissionano, i 5s che (metteteci qualunque cosa volete, va bene lo stesso), i giornali e le tv che non hanno spiegato, i collegi sbagliati, l'aria che tira. Insomma, sembra di sentire Sarri.
  23. Ho appena sentito su la7 Rosato che, difendendo la sua legge (!!) è riuscito contemporaneamente a dire che la colpa di tutti i nostri guai è la Costituzione (è ancora fermo al dicembre 2016) e che bisogna smettere di vomitare sulle istituzioni.
  24. Quest'articolo è un tale concentrato di cazzate da poter essere considerato un esempio di fake news. 1)Il reddito di cittadinanza assomiglia moltissimo al reddito di inserimento già varato dal governo guidato da Paolo Gentiloni. Non si capisce su cosa si basi questa affermazione, visto che ne hanno discusso già nella scorsa legislatura, arrivando a soluzioni diverse, nemmeno discutendo la proposta grillina e approvando una misura che non c'entra molto (anche secondo quelli che l'hanno approvata). Se si riferisce a questa legislatura, ancora ovviamente non c'è niente, e quindi di che parla? 2)E con ogni probabilità non sarà previsto subito tra le misure di politica economica previste dal Def che sarà messo a punto dal prossimo governo. Qui le cazzate sono 2 al prezzo di 1. Il DEF deve essere fatto comunque, se non c'è il governo nuovo lo farà quello attuale. Se lo farà quello attuale certamente non metterà misure proposte dai 5s, se non altro perché può fare solo ordinaria amministrazione. Se lo farà un prossimo governo, non si capisce come mai tutta l'Italia non sappia niente, mentre l'articolista sa già chi sarà al governo e cosa farà (e non farà). Qui potremmo dire che mancano i fondamentali: maggioranza, opposizione, fiducia, ecc. Forse dovrebbe andare anche lui a informarsi al CAF di Giovinazzo. Però una notiziola interessante c'è: la necessità di prevedere una piccola correzione di conti pubblici, pari 3,2 miliardi ecco, questo dettaglio nella foga della campagna elettorale era sfuggito...
  25. Corte costituzionale, si dimette Nicolò Zanon, indagato per peculato Nicolò Zanon (ansa) ROMA - Il giudice costituzionale Nicolò Zanon è indagato dalla procura di Roma per peculato d'uso. "Sono sereno e conto di poter dimostrare l'assoluta insussistenza del reato che mi viene contestato", ha dichiarato all'agenzia Ansa. "Tuttavia per rispetto dell'etica istituzionale e della funzione che ricopro, nonché per il rispetto che porto verso il Presidente della Corte Costituzionale, ho ritenuto di presentare le mie dimissioni al Presidente della Corte, Giorgio Lattanzi". Professore ordinario di diritto costituzionale, nato a Torino il 27 marzo 1961, fu nominato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano nell'ottobre 2014.
×
×
  • Crea Nuovo...