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vanpeebles

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  1. Ah, che bella la politica degli statisti, di quelli competenti... http://iltirreno.gelocal.it/piombino/cronaca/2018/02/25/news/fiducioso-che-l-operazione-con-jindal-vada-a-buon-fine-1.16522760 Renzi: «Fiducioso che l’operazione con Jindal vada a buon fine» Renzi stempera le preoccupazioni dopo lo slittamento della firma sul preliminare per l’acquisto di Aferpi. Il patron di Jsw atteso in Italia la settimana dopo le elezionidi Cristiano Lozito 25 febbraio 2018 PIOMBINO. La firma sul preliminare d’acquisto della ex Lucchini da parte di Jsw potrebbe arrivare nel corso della prossima settimana, mentre Sajjan Jindal è atteso in Italia per quella successiva al voto delle politiche. Se la mancata firma sull’intesa – data per scontata giovedì pomeriggio dalle istituzioni presenti al Mise, dal ministro Carlo Calenda al Governatore Enrico Rossi – ha provocato delusione e fatto aumentare la prudenza di tutte le parti in campo, varie fonti fanno intendere che l’affare comunque resta in piedi, anche se i motivi del rallentamento dell’operazione restano legati solo a indiscrezioni. «Sono fiducioso che l’operazione di Piombino vada a buon fine», ha detto sabato 24 febbraio Matteo Renzi a margine di un’iniziativa elettorale a Grosseto, riproponendo il concetto anche alla sera a Livorno. E certo al segretario del Pd non dovrebbero mancare relazioni dirette sul caso, visto che è stato il suo amico Marco Carrai a suggerire agli indiani di Jsw due avvocati del “Giglio magico”, Umberto Tombari (presidente della fondazione Cassa di risparmi di Firenze) e Alberto Bianchi (presidente della fondazione Open, la cassaforte delle campagne elettorali di Renzi e della Leopolda) per la trattativa con Cevital. "Gli indiani hanno chiesto tempo per effettuare alcuni approfondimenti circa i termini dell'intesa". A spiegarlo è stato il governatore toscano Enrico Rossi in merito al passaggio di Aferpi da Cevital a Jindal per il quale tarda ad arrivare il sì dall'India per la chiusura dell'accordo Per spiegare l’improvisa frenata del gruppo indiano, venerdì Calenda ha sostenuto che Jindal era di ritorno in India dalla Corea del Sud e che doveva riunire il cda prima di firmare, perché Jsw è una società quotata in Borsa. Altre fonti invece riferiscono come in realtà Jindal abbia delle titubanze, comunque non così importanti da far saltare l’affare. La cifra per l’acquisto (60 milioni, ma 15 di ritorno da Regione e Governo) non sembra al centro di questi dubbi, quanto invece il problema dei terreni ultimamente oggetto di controlli e sequestri da parte dei carabinieri del nucleo ecologico, ultimo caso quello del ritrovamento di alcuni “siluri” interrati. Jindal insomma vuol capire meglio qual è la reale situazione e soprattutto chi pagherà le bonifiche. Oltre tutto non ha la fretta di chiudere del Governo (per comprensibili motivi visto che siamo a una settimana dalla elezioni) e del terrritorio, stremato da una crisi lunga sei anni. Se comunque la prossima settimana arriverà la firma del preliminare e poi si passerà al controllo del bilancio e della situazione societaria, con chiusura delle operazioni prevista entro il mese di marzo, il ministro Calenda è stato chiaro: visto che Aferpi è una società ancora sotto sorveglianza governativa, dovrà essere l’amministrazione straordinaria, e quindi il Governo, a dare il via libera all’operazione, una volta conosciuti piano industriale, investimenti e risvolti occupazionali.
  2. Beh, in effetti, a differenza dell'attuale ministro, è laureato in giurisprudenza (Firenze), dottore di ricerca (Pisa), avvocato e negli ultimi 5 anni ha fatto il vicepresidente della commissione giustizia alla camera. Vuoi mettere con uno competente come Orlando?
  3. A seconda delle simpatie puoi leggere questo http://www.ilgiornale.it/news/politica/claudio-gentile-ministro-m5s-ho-detto-noi-1497054.html o questo http://www.corriere.it/elezioni-2018/notizie/elezioni-2018-claudio-gentile-ministro-m5s-simpatizzo-loro-ma-dico-no-f4e84676-16f6-11e8-b630-41a05c9e9642.shtml
  4. Forse hanno letto questo Claudio Gentile: “M5s mi ha chiesto di fare ministro dello Sport, ma ho rifiutato. Di Maio molto serio, voterò per lui” https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/02/22/claudio-gentile-m5s-mi-ha-chiesto-di-fare-il-ministro-dello-sport-ma-ho-rifiutato-votero-per-loro/4180304/
  5. M5s, la moglie di De Falco: “Mai detto ‘aggredita da mio marito'”. Di Maio: “In caso di violenze, l’avrei cacciato” Il Corriere della Sera aveva riferito che la signora si era presentata agli agenti di Livorno raccontando di un'aggressione dovuta a "un evidente stato di alterazione" del marito. Lei: "Strumentalizzata per fini politici" di F. Q. | 23 febbraio 2018 “È importante si sappia che non ho deposto in questura contro mio marito né tantomeno ho affermato che avrebbe usato violenza fisica su di me, né desidero dare pubblicamente la misura di quali siano i nostri rapporti personali”. Raffaella, moglie del capitano di fregata Gregorio De Falco, smentisce di avere subito violenze dal marito, che è candidato del Movimento 5 Stelle. Il caso era scoppiato sul Corriere della Sera: il quotidiano di via Solferino aveva infatti riferito che la signora una settimana prima si era presentata agli agenti di Livorno raccontando di una violenta lite e di un’aggressione dovuta a “un evidente stato di alterazione” del marito, che è candidato col Movimento 5 Stelle. E sulla vicenda è nuovamente intervenuto anche Luigi di Maio che a Quinta colonna su Rete4 ha detto: “Ho incontrato la moglie di De Falco, le ho messo a disposizione i mie legali, mi ha detto che non c’è stata nessuna violenza. Se fosse stato vero l’avrei cacciato”. Il candidato premier del Movimento 5 Stelle ha poi risposto a distanza a Renzi che aveva detto: “Se c’è qualche candidato che mette le mani addosso alla moglie o alla figlia, su quello tutti insieme si dica no. Sulla violenza non si scherza. Non possiamo rischiare di avere i nostri rappresentanti a quel livello lì”. “Renzi si faccia gli affari suoi visto che ha molto di cui occuparsi”, ha detto Di Maio. “Ho chiesto alla moglie De Falco di incontraci e lo ho fatto: la signora mi ha ribadito che è stato strumentalizzato un fatto privato. La signora ha anche fatto una dichiarazione pubblica dicendo che non è avvenuto quello che hanno detto i giornali”. Raffaella spiega infatti di essere “disgustata per come, vicende di natura esclusivamente personale, siano state strumentalizzateper meri fini politici. Ho sentito Gregorio telefonicamente – ha aggiunto – e siamo d’accordo che la nostra vita privata debba rimanere fuori dalla politica e dalla campagna elettorale, nella salvaguardia degli interessi delle nostre figlie, di cui una ancora minore. Né per vendetta né per denaro avrei mai esposto fatti privati e personali al pubblico giudizio. Pertanto intendo procedere giuridicamente per appurare le fonti che hanno condotto alla strumentalizzazione di un episodio di carattere esclusivamente privato”. La compagna di De Falco ha inoltre aggiunto che “ad oggi nessun procedimento di separazione è ancora avviato, sebbene i nostri rapporti personali siano da qualche tempo compromessi. Ringrazio quanti hanno espresso silenziosa vicinanza a me ed alla mia famiglia, astenendosi dal commentare aspetti esteriori non accertati”. Poi ha concluso: “Nonostante i diverbi che ultimamente ci hanno tenuti distanti, io credo in Gregorio, credo nelle sue competenze, nella sua capacità ed onestà ad assolvere degnamente un ruolo oneroso che potrebbe davvero fare la differenza per questo Paese dilaniato dentro, ma esteticamente ancora bello fuori”.
  6. Non è tanto Renzi, quanto il fatto che, al di là delle chiacchiere, il ragazzo toppa spesso e volentieri https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/02/17/alitalia-lex-vicepresidente-delliri-calenda-prende-e-perde-tempo-a-caro-prezzo-per-tutti-tranne-la-politica/4166015/ Alitalia, l’ex vicepresidente dell’Iri: “Calenda prende e perde tempo. A caro prezzo per tutti, tranne la politica” Il professor Gallo a ilfatto.it: “Spero di essere smentito da Calenda, che è un ministro tecnico e che dovrebbe giustificare il suo operato sulla base di ragionamenti ed evidenze economiche. Tuttavia guardando i numeri, l'impressione è che il Mise si sia mosso sulla scia di opportunità politica piuttosto che economica”.
  7. Tutti noi (e ancor più Calenda) sappiamo benissimo che sarà ministro in qualsiasi governo che comprenda il PD (e forse anche in qualche governo senza). Poi possiamo nasconderci dietro un dito
  8. Dovrebbe essere noto che per fare il ministro non è necessario essere stati eletti in Parlamento: vedi Renzi & Boschi Come direbbe la Boldrini, qui siamo proprio all'ABC
  9. Calenda sempre più n. 1 Il ragazzo però inclina alquanto all'isteria. Sarà la discendenza montezemolesca. Whirlpool, Calenda: "E' guerra" Pubblicato il: 15/02/2018 13:15 E’ guerra con Embraco? “Assolutamente sì, visto il comportamento del tutto irresponsabile come mai ne ho visti in tanti anni di tavoli di crisi, con continui rinvii, impegni disattesi e confusione sulle regole”. E' il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, a ribadire come il rapporto con la società del gruppo Whirlpool - che ha annunciato il licenziamento di circa 500 lavoratori dello stabilimento di Ripa di Chieri - sia giunto ormai ai ferri corti. “Il governo metterà in atto tutto quello che è nelle sue capacità per riportare alla ragionevolezza una multinazionale che si sta comportando nel peggiore dei modi possibile”, conclude a margine della firma della cessione dello stabilimento ex Alcoa da Invitalia a Sider Alloys. "Il governo ha detto che sta facendo e farà tutto il possibile per trovare una soluzione" dice il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, incontrando i lavoratori dell’Embraco in presidio davanti alla Marcegaglia di Dusino San Michele, nell’astigiano, dove il ministro si è recato in visita. "Abbiamo aperto una discussione con l'Europa ed è evidente che non è accettabile che l'azienda faccia quello che vuole. In questo momento - aggiunge - l'obiettivo è che l'azienda torni al tavolo, ritiri i licenziamenti e ci dia un piano di prospettiva". Ilva, Calenda: "Se gli enti non ritirano ricorso al Tar, il tavolo si chiude" Ultimatum del ministro: "Se permane e verrà accolta la sospensiva proposta con il ricorso al Tar, lo stabilimento dell'Ilva di Taranto si spegnerà il 9 gennaio". Emiliano: "Crisi isterica del ministro, tavolo avanti senza di lui". Il sindaco di Taranto: "Disponibili a ritirare istanza cautelare". Landini: "Ci sono risultati, serve atto di responsabilità da enti locali" 20 Dicembre 2017 MILANO - Fumata nerissima dall'incontro tra il ministro dello Sviuppo, Carlo Calenda, il presidente della Puglia, Michele Emiliano, e il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. Se il Comune e la regione Puglia non ritirano il ricorso al Tar sull'Ilva, "il tavolo è concluso" ha detto Calenda al termine del vertice. "Continueremo ad andare avanti con l'investitore, ma se la condizione è che lo Stato metta una garanzia contrattuale sull'operazione, allora non posso fare assumere allo Stato la responsabilità di 2,2 miliardi di euro per pagare il conto del ricorso", ha aggiunto Calenda riferendosi all'impugnazione al Tarpresentata dagli enti locali sul piano ambientale dell'acciaieria. "Il governo italiano non è disponibile a buttare 2 miliardi e 200 milioni di euro per i ricorsi al Tar del governatore della Puglia e del sindaco di Taranto", ha incalzato. "Abbiamo fatto il massimo. Il sindaco ha detto che avrebbe ritirato il ricorso e non lo ha fatto. Io ho detto che non mi sarei seduto se non si ritirava il ricorso ed alla fine l'ho fatto lo stesso. Io da qui non vado avanti. Il governatore ed il sindaco si assumeranno le loro responsabilità. Io non posso far assumere al governo italiano il costo dei ricorsi del governatore e del sindaco di Taranto". Calenda precisa ancora: "Io non lavoro con la spada di Damocle del ricorso. Oltre questo non sono capace ad andare". Al tavolo c'era "un clima positivo da parte di tutti" poi c'è stato uno scambio "di sms o non so cosa" fra Calenda e De Vincenti al termine del quale Calenda ha avuto una crisi nervosa. Ha fatto un intervento durissimo e se ne è andato", ha riferito Emiliano chiedendo la prosecuzione del tavolo anche senza il ministro. Il sindaco Meucci ha invece sottolineato che per quanto riguarda "la parte più importante del ricorso degli enti locali, l'istanza cautelare, abbiamo dato disponibilità già da oggi a ritirarla" e questo "toglie dal campo l'ostacolo più grande". Ma non è della stessa idea il ministro Calenda. Quest'ultimo ha spiegato nel corso dell'incontro che il ricorso al Tribunale amministrativo impedisce all'acquirente (Am InvestCo di Arcelor Mittal e Marcegaglia) di perfezionare l'affitto e l'acquisto dei complessi aziendali, fino al passaggio in giudicato della sentenza che definirà il relativo procedimento giudiziario. Ciò comporta - secondo il Mise - l'esigenza di trovare un accordo con l'investitore per la modifica del contratto sottoscritto il 28 giugno scorso. Inoltre, la necessità di subordinare l'avvio degli investimenti previsti da Am InvestCo (2,2 miliardi, di cui 1,2 per investimenti ambientali) al rilascio di idonee garanzie rispetto ai rischi connessi allo stato di incertezza relativo alla possibilità di proseguire nell'esercizio degli impianti produttivi. Un punto più sostanziale, secondo Calenda, è che "anche con il ritiro della misura cautelare, la presenza di un giudizio di merito dei giudici che può arrivare anche dopo 2-3 anni, determina la sospensione degli investimenti dell'investitore che perderebbe tutti i soldi che ha investito (se il ricorso venisse accolto, ndr)". Secondo il Ministero, in sostanza, il ricorso minerebbe l'attività dell'impresa stessa e un eventuale accoglimento della richiesta di sospensione dell'efficacia del decreto relativo all'Ilva determinerebbe il venir meno delle autorizzazioni ambientali necessarie all'esercizio dello stabilimento di Taranto. I commissari dovrebbero quindi spegnerlo. Quanto all'attacco di nervosismo, Calenda ha rispedito l'accusa al mittente dicendo in una nota ufficiale che "l'unico sms che ho ricevuto nel corso della riunione proveniva proprio da Emiliano e chiedeva formalmente il riesame Aia", l'Autorizzazione ambientale integrata per l'acciaieria. Un invito agli enti locali a tornare sulle proprie posizioni era arrivato è arrivato anche dall'ex segretario della Fiom, Maurizio Landini. "Qui dei risultati oggi ci sono, questo Tavolo non c'era solo per il ricorso, c'era per la richiesta sindacale che abbiamo fatto. Ci vuole un atto di responsabilità da parte del comune e della regione per ritirare il ricorso", ha detto. Il tavolo odierno era stato avvicinato in un valzer di prese di posizioni tra le parti in causa. Nelle scorse settimane, Calenda aveva fatto visita a Taranto, in un gesto a sorpresa visto come distensivo dal Comune. E a stretto giro aveva annunciato il tavolo odierno, che si sperava risolutorio del conflitto. Una convocazione dopo il botta e risposta sul futuro dello stabilimento siderurgico, con lo stesso Calenda da un lato e dall'altro il governatore regionale Michele Emiliano. Il presidente ha infatti sfidato il governo impugnando il decreto ambientale insieme con il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. Una scelta cui hanno risposto a muso duro il titolare del Mise e il collega dell'ambiente, Galletti, con il governo che ha paventato l'ipotesi di fermare l'attività dello stabilimento. Prospettiva ribadita oggi: "Se permane e verrà accolta la sospensiva proposta con il ricorso al Tar dal comune di Taranto e dal governatore della Regione Puglia, lo stabilimento dell'Ilva di Taranto si spegnerà il 9 gennaio", ha detto Calenda dopo il vertice. E dire che il summit era partito sotto altre prospettive. "Abbiamo lavorato molto per dare una risposta forte ai punti dell'ordine del giorno indicati da Rinaldo Melucci nel nostro incontro a Taranto. Spero in una riunione costruttiva con lui e Michele Emiliano", diceva su Twitter il ministro. "Il ricorso non è più il tema. Si lavora per il futuro", faceva eco Melucci mentre Emiliano auspicava che Calenda si comportasse "correttamente". Alitalia,Calenda:soluzione dopo il voto Tweet 16 febbraio 2018 10.54 "I commissari mi hanno confermato che non ritengono di poter concludere prima del 4 marzo, in quanto i pretendenti di Alitalia vogliono aspettare che ci siano le elezioni". Così il ministro dello Sviluppo, Calenda, a margine del tavolo sull'automotive. "Però andiamo avanti a lavorare. Le preferenze ci sono sulla base dei contenuti, ma i contenuti non sono ancora sufficientemente definiti per prendere una decisione", ha concluso Calenda,che non ha voluto dire nulla sulla cordata a 4, Air France-Delta-Easyjet-Cerberus. - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/ContentItem-4a9fc87c-100a-47a7-bb8a-89f4d65470ae.html PRIMA PAGINA 20 DICEMBRE 2017 / 15:26 / 2 MESI FA Ilva, Puglia non ritira ricorso, Calenda ferma tavolo Redazione Reuters ROMA (Reuters) - La Regione Puglia e il Comune di Taranto hanno annunciato oggi che non ritireranno il ricorso al Tar di Lecce contro il nuovo piano ambientale del governo per Ilva, in un nuovo capitolo della complicata vendita del più grande gruppo siderurgico italiano. La decisione del governatore Michele Emiliano e del sindaco Rinaldo Melucci ha spinto dunque il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda a sospendere il tavolo “istituzionale” su Ilva che aveva preso avvio proprio oggi con gli enti locali, i commissari dell‘azienda in amministrazione straordinaria, i sindacati e ArcelorMittal, il gigante della siderurgia che ha vinto la gara per acquistare Ilva alla guida del consorzio Am, InvestCo. Calenda aveva convocato il tavolo proprio per superare l‘ostacolo del ricorso presentato da Regione e Comune. Ma al termine della riunione, appreso che Emiliano e Melucci avrebbero ritirato soltanto la richiesta di sospensiva del Dpcm, e non il ricorso di merito, il ministro ha annunciato che “il tavolo è concluso”. Un esito che ha sorpreso i partecipanti alla riunione, ha detto a Reuters uno dei presenti, perché ci si aspettava che il tavolo fosse aggiornato all‘inizio del nuovo anno. La seduta del Tar di Lecce per discutere della richiesta di sospensiva del nuovo piano ambientale contestato dagli enti locali è stata già fissata per il 9 gennaio. Calenda ha spiegato che il rischio, con il ricorso pendente, è che ArcelorMittal chieda la garanzia dello Stato sul previsto investimento per 2,2 miliardi di euro, di cui 1,2 per interventi ambientali. Perché se il Tar dovesse annullare il piano ambientale verrebbe meno anche tutta la procedura di assegnazione di Ilva. Nel frattempo, sempre a causa del ricorso al Tar, potrebbe slittare anche il previsto contratto di affitto degli impianti, già sottoscritto da ArcelorMittal e Ilva, in attesa della finalizzazione dell‘acquisto. Sull‘operazione pende comunque il giudizio dell‘antitrust Ue, che ha tempo fino a fine maggio per chiudere la seconda fase dell‘indagine avviata sull‘acquisto di Ilva, dopo aver sollevato alcune perplessità sulla possibile concentrazione di alcune produzioni in acciaio. Secondo Emiliano, il decreto sarebbe illegittimo perché concederebbe di fatto una proroga al termine di realizzazione degli interventi di risanamento relativi alle prescrizioni dell‘Aia (autorizzazione integrata ambientale) già da tempo scadute, e il governo avrebbe ignorato a suo tempo le osservazioni presentate dalla Regione.
  10. Ma come, a parte i numerosi reati, questo è il principale risultato dello "statista" Sì, la linea rossa, che ci porta dal 65% al 115%, coincide proprio con la carriera di Craxi. La sua eredità la stiamo ancora pagando.
  11. Vabbé, basta dare un'occhiata in giro dicembre 2017 Fondi Sardegna, ex sottosegretaria Pd Barracciu condannata a 4 anni Il Tribunale di Cagliari ha ritenuto l’ex sottosegretaria alla Cultura nel governo Renzi, colpevole di peculato aggravato, nell'ambito del processo sui soldi destinati ai gruppi del Consiglio regionale sardo e spesi per fini non istituzionali BOLOGNA Peculato: condannato l'ex capogruppo Pd in Regione Marco Monari Assolti gli altri 12 consiglieri che erano stati accusati 14 Dicembre 2017 - 10:23 L’ex capogruppo Pd nell'Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna, Marco Monari, è stato condannato per peculato a 4 anni e 4 mesi e all’interdizione perpetua dei pubblici uffici per le spese messe a rimborso tra il 2010 e il 2011. Tutti assolti gli altri 12 consiglieri regionali Pd che erano stati accusati. La pm Morena Plazzia aveva chiesto l'assoluzione per sette ex consiglieri e condanne per gli altri. SCANDALO HERA SI ABBATTE SUL PD, ARRESTI: SOCIETÀ FINANZIAVA FESTE UNITÀ IN CAMBIO DELLA TAP? GENNAIO 21, 2018 VOX LASCIA UN COMMENTO Retata di funzionari Hera, l’azienda partecipata con sede a Bologna e particolarmente attiva nelle regioni rosse. Uno degli arrestati è un ex assessore PD, Roberto Gambetti, ai domiciliari per concussione e induzione indebita, già assessore ai Lavori pubblici nella giunta PD a Massa Lombarda. Con il collega Andrea Galliani, dal 2004 avrebbe preteso soldi e favori per oltre 250.000 eUro da parte di ditte appaltatrici in cambio di alcune facilitazioni nei pagamenti dei lavori effettuati: ristrutturazioni, televisori, tartufi, tablet, arredamenti, impianti di aria condizionata e antifurto. E sponsorizzazioni per il Partito Democratico: sarebbero state indebitamente richieste e ottenute sponsorizzazioni per eventi organizzati dal PD a Massa Lombarda. I due funzionari avevano il potere di decidere le tempistiche nei pagamenti delle aziende edili, operando nella vigilanza tecnica e contabile sui cantieri. Il comandante provinciale delle Fiamme Gialle Andrea Fiducia ha dichiarato che “la reiterazione degli episodi indica una particolare determinazione criminosa: non siamo di fronte al singolo caso ma a un sistema consolidato per acquisire vantaggi personali”. Gambetti, si legge nell’ordinanza a firma del Gip Antonella Guidomei, fino al 2013 aveva ricoperto la carica di assessore comunale a Massa Lombarda con deleghe a Lavori pubblici, Viabilità e Sviluppo sostenibile. Inoltre risulta rappresentante legale di un’associazione, ‘Centro di quartiere Fruges’, che ha organizzato diversi eventi con il circolo locale del Pd ‘Fernando Calamelli’. Tanto che tra i 21 capi d’accusa delineati dalla Procura, ne figurano due, entrambi però non accolti dal Gip tra i motivi della custodia cautelare, che fanno riferimento a feste Pd. In particolare secondo i Pm, Gambetti, abusando dei poteri legati alla sua mansione in Hera, avrebbe indotto nell’ottobre 2015 il legale rappresentante di un srl cesenate impegnata in lavori per Hera a realizzare una sponsorizzazione di 1.500 euro per un evento del Pd a Massa Lombarda. Quindi nel dicembre di quello stesso anno avrebbe fatto cosa analoga – prosegue l’accusa – con un’impresa imolese, inducendo il titolare a promettere un bonifico per un evento del Pd sempre a Massa Lombarda. Hera, non a caso, partecipa anche al progetto del nascente Corridoio sud del gas, quello della TAP tanto caro al PD. La multi utility Hera nel settembre 2013 ha sottoscritto con Tap un contratto di fornitura di gas azero per 300 milioni di metri cubi annui e per la durata di 25 anni. Questo gas, proveniente dal giacimento di Shah Deniz in Azerbaigian, dovrebbe arrivare in Italia utilizzando il Trans Adriatic Pipeline (Tap) la cui realizzazione è fortemente contestata dalle popolazioni dei territori interessati perché devastante per le coste, le campagne e prevede la costruzione di impianti a rischio di incidente rilevante in zone densamente popolate. Dal Salento (Melendugno) il gas dovrebbe risalire la penisola per 687 km tramite la Rete Adriatica Snam attraversando la dorsale appenninica tristemente nota per la sua alta sismicità e aggiungendo ulteriori rischi alla sicurezza dei cittadini. Attraverso il contratto sottoscritto in Arzebaigian, Hera sta partecipando al business.
  12. Ma no, la Bonino è coerente con gli altri italiani presenti Per l’Italia quest’anno saranno presenti, in ambito economico, il presidente di Fca, John Elkann; la fisica Fabiola Giannotti, direttrice del Cern; Sandro Gozi, Segretario di stato per gli affari europei e membro di spicco del Pd. E, infine, tre noti e rispettati giornalisti: Lilli Gruber (La7, già numerose le sue precedenti partecipazioni), Maurizio Molinari (direttore de La Stampa) e Beppe Severgnini (Corriere della Sera); come sia possibile professionalmente, per un reporter, accettare di assistere a un simile evento senza scrivere una riga, resta un mistero. e con gli stranieri oltre a pesi massimi della politica come Henry Kissinger (una presenza fissa del Bilderberg), il leader del partito spagnolo emergente Ciudadanos, Albert Rivera, o membri di istituzioni internazionali come Christine Lagarde, direttrice del Fmi, ci saranno anche big dell’universo economico come il Ceo di Ryanar, Michael O’Leary o il presidente esecutivo di Alphabet, Eric Schmidt. Presente anche in qualità di membro del board Goldman Sachs l’ex presidente della Commissione Ue, José Barroso, diventato controverso simbolo dell’osmosi della politica nel mondo dell’alta finanza. http://www.wallstreetitalia.com/bilderberg-2017-al-via-tutti-gli-italiani-invitati/ Il vero problema è cosa ci faccia la Bonino con Tabacci, Orlando o Emiliano.
  13. Questi sono quelli bravi, quelli che hanno le competenze per governare Com'era quella storia? "Se non sono capaci di gestire i loro conti figuriamoci se possono gestire il bilancio dello stato" Il buco del Pd: 9 milioni di deficit per le spese della campagna referendaria. Ecco il bilancio in esclusiva Stamani direzione nazionale in sordina (sole 30 persone) per approvare il rendiconto. Il tesoriere Bonifazi risponde all'Huff: "Il piano di rientro c'è" 14/06/2017 15:37 CEST | Aggiornato 14/06/2017 15:37 CEST http://www.huffingtonpost.it/2017/06/14/il-buco-del-pd-9-milioni-di-deficit-per-le-spese-della-campagna_a_22192317/
  14. Ieri non ero molto attento causa partita, ma mi è sembrato nettamente superiore Salvini. Se non altro perché ironico e pronto alla battuta, mentre la Boldrini schiumava. Comunque ennesima prova imbarazzante della Gruber, che invece di fare la giornalista difendeva spudoratamente la Boldrini
  15. Parliamo invece di grandi statisti "Di Maio come Craxi". I socialisti insorgono, il portavoce di Renzi si scusa Il termine di paragone è, per i più giovani, un signore pluricondannato, morto da latitante. Riassumendo, da Wikipedia: Le sentenze di condanna[modifica | modifica wikitesto] Craxi è stato condannato con sentenza passata in giudicato a: 5 anni e 6 mesi per corruzione nel processo ENI-SAI il 12 novembre 1996[150]; 4 anni e 6 mesi per finanziamento illecito per le tangenti della Metropolitana Milanese il 20 aprile 1999[151]. I processi non diventati definitivi a causa della morte dell'imputato sono invece: Processi in corso con condanna non definitiva[modifica | modifica wikitesto] Essi furono: 5 anni e 5 mesi in primo grado per tangenti ENEL il 22 gennaio 1999[160]; 3 anni in appello bis per il caso Enimont il 1º ottobre 1999[161]; Rinvii a giudizio[modifica | modifica wikitesto] Craxi fu anche rinviato a giudizio il 25 marzo 1998 per i fondi neri Montedison[162] e il 30 novembre 1998 per i fondi neri Eni[163]. Annullamento di condanna con rinvio[modifica | modifica wikitesto] Conto protezione: 5 anni e 9 mesi in appello, sentenza poi annullata dalla Cassazione con rinvio il 15 giugno 1999[164]; Reati prescritti[modifica | modifica wikitesto] Caso All Iberian: 4 anni e una multa di 20 miliardi di lire in primo grado il 13 luglio 1998[165], pena poi prescritta in appello il 26 ottobre 1999[166]. Ora, lo statista di Rignano si è scusato con i socialisti per aver paragonato Di Maio a questo soggetto. No comment.
  16. esatto e all'epoca i 5S si miseri giustamente a percularlo. Si trattava di un reato. Qui si tratta della violazione di un regolamento interno al partito (tra parentesi la somma totale mancante è molto meno della metà del valore della casa di Scajola), ma a differenza di Forza Italia, qui li hanno sputtanati e sbattuti fuori appena scoperti. Cosa volevi, l'impiccagione in piazza? Tutto vero, a parte i condannati, ma forse è solo wishful thinking Poi le scelte della "libera informazione" sono curiose, perché se dobbiamo preoccuparci dei moralizzatori che prendono per il c**o ci sarebbe un bell'esempio sul quale però non vedo tutto sto casino: due difensori del popolo che si sono "dimenticati" un piccolo dettaglio... http://www.ilmessaggero.it/primopiano/politica/azzerato_il_limite_dei_240_mila_euro-3456037.html
  17. Berlusconi: flat tax del 23% con l’impegno a scendere Questa per esempio è una sintesi efficace di tutti gli 11 punti
  18. In effetti mi ricordano, nell'ordine, Berlusconi, la Lega e il PD
  19. No (anche perché non puoi scrivere nessun nome, puoi solo fare una X su un simbolo)
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