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- Domenico -

Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?

Elezioni Politiche 2018  

200 voti

This poll is closed to new votes
  1. 1. Per quale partito voterai alle Elezioni Politiche del 4 marzo?

    • Partito Democratico
      28
    • Movimento 5 Stelle
      56
    • Forza Italia
      8
    • Lega
      23
    • +Europa
      19
    • Liberi e Uguali
      10
    • Fratelli d'Italia
      6
    • Noi con l'Italia - Udc
      2
    • Civica Popolare
      1
    • Insieme
      0
    • Altri partiti/altre liste
      16
    • Scheda bianca (astensione)
      31


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Joined: 27-May-2011
127318 messaggi

OK alfa, però:

1) non venirmi a dire che ho frainteso perché non ci casco
2) ribadisco quanto appunto scritto nel post che hai quotato, cioè:

"POI, se (travaglio) è caduto da cavallo sulla via di damasco o se è rinsavito, o se ha aggiustato la calcolatrice o se ha ricevuto qualche suggerimento dall'alto di cambiare il tiro del discorso...questo lo saprà lui"

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Joined: 14-Apr-2008
3257 messaggi
Inviato (modificato)
5 minuti fa, pressing ha scritto:

l'ispettore del pd che consegna a mano il REI, ovviamente dopo accurate e approfondite indagini 

e lo stesso che andava a controllare i lavori di ristrutturazione in casa ai Pavioli e a Posilippo

00028702.JPG

 

Dalla reazione di una parte dei media l'impressione p che non abbiano digerito la soppresata, Salvini  e Berlusconi dovranno sudare per formare un governo

Quando andranno a governare  quantificheremo i  costi per rimpatriare i 650mila negher e il reddito di digntè, fraternitè ed egalitè. La flat tax sappiamo già che vale 3-4 redditi di cittadinanza.

hai idea di cosa sia il Rei e come venga rilasciato?

https://www.inps.it/NuovoportaleINPS/default.aspx?itemdir=51585&lang=IT

 

non c'è bisogno dell'ispettore. mentre servirà per capire chi lavora in nero

Modificato da navigante

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Joined: 13-Jan-2010
32375 messaggi
17 minuti fa, zart ha scritto:

 

Aveva fatto già outlet? 

 

Comunque 

 

Comunque un c****, mi ha già anticipato Aut... Il primo della classe. Edito. 

 

 

:haha:

 

 

Devi cercare nuove fonti di ispirazione, allarga gli orizzonti.

 

 

Ti do una mano:

 

 

 

 

 

N3K5-gZ0_400x400.jpg

 

  • Like 1

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Joined: 16-Apr-2006
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la componente "reddito di cittadinanza" ha influito certamente al sud, ma non è la sola. Forse, in alcune zone, non è nemmeno la più importante.

Per esempio la classe politica regionale influisce moltissimo sul voto al sud.

 

Vi linko un articolo abbastanza chiaro:

 

https://ilmondosommerso.it/2018/03/06/pd-sud-italia-calabria/

 

Non saprei dire quale tra le numerose cause ipotizzate da commentatori e analisti in queste ore, sulla base dei risultati elettorali, sia da ritenere la più determinante o plausibile ragione dell’insuccesso del Partito Democratico alle elezioni politiche del 4 marzo. Trattandosi di una perdita molto consistente (almeno due milioni di voti), è probabile che ciascuna di quelle ragioni sia valida: disapprovazione del lavoro svolto dal governo uscente, risentimento alimentato da subentrate o persistenti difficoltà economiche degli elettori, contestazione nei confronti dei dirigenti nazionali.

Nessuna tra queste mi sembra però del tutto appropriata al caso del collegio in cui ho votato, e mi chiedo se e quanti casi come questo si siano verificati nel Sud Italia. Dal mio punto di vista di elettore della provincia di Cosenza posso soltanto annotare quello che è accaduto qui, in un territorio compreso nel collegio plurinominale della Calabria in cui proprio non c’è stata partita (al contrario dell’altro, in cui la coalizione del centrodestra ha preso complessivamente solo qualche migliaio di voti in meno del M5S). Lo scrivo anche come banale promemoria personale: tanto per non scambiare, ripensandoci tra vent’anni, il 2018 con il 2013.

Ho ragione di credere che mai come stavolta abbia prevalso nel collegio uninominale in cui voto un’intenzione in larga parte misurata sull’identità dei candidati (soprattutto quelli da non-votare), più che sui partiti, sulle coalizioni e sui loro leader nazionali. E magari è giusto che sia così sempre. Fatico quindi a stabilire connessioni sensate tra i risultati molto netti emersi in questo collegio e le molte analisi del voto su scala nazionale basate sulla valutazione delle campagne elettorali dei partiti e sulla valutazione delle cose dette o fatte dai vari Grillo, Renzi, Berlusconi o Salvini. Trovo piuttosto molto significativo e in qualche misura allarmante il fatto che le ragioni del successo del M5S – oggetto di approfondite e complesse analisi sul piano nazionale – appaiano invece di sconcertante ovvietà, da anni, ad amici, colleghi e familiari della città in cui voto e con i quali a volte mi capita di parlare di queste cose.

[...]

Nel dibattito nazionale ho sentito anche questa: “al Sud, a causa della disoccupazione, il M5S ha stravinto grazie alla promessa del reddito di cittadinanza”, dice. Forse è una lettura superficiale ma può anche essere, e ci mancherebbe. Dico solo che nel caso specifico del collegio in cui votavo io la promessa del reddito di cittadinanza mi sembra un dettaglio marginale rispetto, per esempio, alla straordinaria e condivisa impopolarità dei candidati uninominali della coalizione di centrodestra e soprattuto di quella del centrosinistra. Senza nemmeno contare l’impopolarità crescente di altri rappresentanti inseriti nelle liste proporzionali, candidati per la terza o quarta volta consecutiva.

Scrive Ivan Scalfarotto, deputato del PD eletto in Lombardia nel 2013, elencando le ragioni della sconfitta e i punti da cui ripartire:

Dovremo ripartire dalle cose che funzionano. Nella mia Milano, in città, il PD prende il 27% e la Bonino l’8% e conquistiamo 3 collegi uninominali su 5 alla Camera. A Milano, una città che tutto il mondo ci invidia, c’è una giunta di centrosinistra che funziona. C’è un Partito Democratico che funziona: pieno di giovani; un partito che non si occupa tanto del potere ma di avere delle cose da dire e che proprio per questo vince; un partito plurale ma con una visione riformista assolutamente condivisa, e quindi non spaccato e inutilmente litigioso.

Ho abitato e lavorato a Milano per alcuni anni, compreso il periodo immediatamente successivo alle politiche del 2013. Se abitassi ancora lì oggi, probabilmente le parole di Scalfarotto mi suonerebbero largamente condivisibili: di sicuro posso condividerle limitatamente alla mia esperienza di Milano durante la prima parte della scorsa legislatura. Probabilmente, se votassi a Milano, voterei il Partito Democratico – pur con tutte le perplessità e incertezze descritte da Francesco Costa e da Luca Sofri – non soltanto per condivisione dei principî del partito, in senso generale e astratto, ma anche per tutte le ragioni concrete che oggi, da lontano, mi fanno apparire invidiabile il modello regionale descritto da Scalfarotto. E forse – al netto di eventuali disapprovazioni particolari, rispetto a un candidato o due – riuscirei pur sempre a intravedere una qualche continuità tra le mie inclinazioni politiche e i candidati incaricati di rappresentarle.

Ma – detta senza giri di parole – in nessun modo e in nessuna forma la descrizione del partito data da Scalfarotto si adatta alla classe dirigente locale del PD presente da oltre un decennio nella città in cui voto oggi. Credo sia una parte del problema.

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Joined: 27-May-2011
127318 messaggi
52 minuti fa, Gil Rui Soares Barros ha scritto:

 

Ovvio. Non appena saranno al governo, per decreto, tramite scie kimike i cittadini verranno irrorati di polvere di onestà .the

 

 

e saremo tutti Quotidianamente Fatti :sisi: 

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Joined: 24-Dec-2012
37310 messaggi
Inviato (modificato)
39 minuti fa, navigante ha scritto:

hai idea di cosa sia il Rei e come venga rilasciato?

https://www.inps.it/NuovoportaleINPS/default.aspx?itemdir=51585&lang=IT

 

non c'è bisogno dell'ispettore. mentre servirà per capire chi lavora in nero

si lo so com'è strutturato,  se mi dici che ne beneficerà solo chi dichiara il vero ci credo... :sisi:

 

comunque è uno scartare tra poveri, tu si e tu no...

il percorso formativo e i servizi sociali mi lasciano alquanto perplesso

 

Modificato da pressing

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56 minuti fa, GabrielKoi ha scritto:

 

Vi vendiamo alla Liguria, ma prima vi appendiamo a testa in giù

Quindi li rimettete in piedi?

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Joined: 08-Sep-2008
19886 messaggi
1 ora fa, hopper ha scritto:

 

hai sentito male

Comunque è più interessante il passaggio successivo dove dice che il reddito è finanziabile con un ENORME tassa sui consumi... e’ fuori di testa

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Joined: 10-Sep-2006
9141 messaggi
1 hour ago, Alfa Centauri said:

 

Lo ha detto anche Monti.

"basta destinare le misure dove servono".

 

Feltri laureato alla Bocconi in Economia ha spiegato che il reddito è realizzabile.

7-8 miliardi dal piano Cottarelli e l'altra metà dall'unione europea, che prevede finanziamenti i deficit per questo tipo di politiche.

Queste sono le coperture.


Di nuovo...MOnti non ha detto nulla di tutto questo. Per quello che vi dico che quando la discussione va sul lato tecnico, vi perdete. 

P.s.
Feltri, stiamo parlando di Vittorio Feltri? Quel Feltri? 

P.p.s.
Quindi la germania finanziera' il reddito di disoccupazione Italiano. www.credici.com

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Joined: 27-May-2011
127318 messaggi
Adesso, Alfa Centauri ha scritto:

 

Io avevo intravisto qualche giorno fa un suo discorso sull'ipotetica alleanza Lega-5s. 

Lui sosteneva che era impossibile perchè i due piani (Flat Tax + Reddito) insieme erano irrealizzabili.

Ma non è che seguo tutto quello che dice eh. Quindi magari è un altro articolo. Non lo so e non mi interessa.

Detto questo, S. Feltri, che è uno dei giornalisti economici più bravi in Italia ieri ha detto proprio che il reddito è una misura possibile.

Vedi che Feltri lavora proprio a FQ. Magari gli avrà spiegato le cose come stanno .asd 

 

Questo però non cambia la sostanza di quello che sto scrivendo da gg.

Il reddito di cittadinanza è ampiamente alla portata (ci sono tutte le coperture) e state sicuri che se ci sarà un governo a 5s si farà.

 

 

 

 

non era un articolo. era lui che parlava, un AUDIO, quindi non c'è interferenza di giornalisti che possono riportare male. e lì, in quel momento, non parla di alleanze 5s-lega o altro, ma del fatto che quel RdC è impraticabile, così come la l'abolizione della legge fornero. però è certamente apprezzabile che 5s e lega abbiano a cuore la condizione di quelli più sfortunati, indipendentemente da quello che gli promettono

 

tu dici che il RdC è ampiamente alla portata e ci sono tutte le coperture, lui (che evidentemente ne sapeva meno lunedì) ha detto impraticabile. poi evidentemente qualcosa è cambiato, in travaglio, chissà

 

quel che ne deduco è che:

 

  • mia moglie si presenterà quanto prima al primo 5s che trova da queste parti a sollecitare la legge per il RdC
  • tu hai i numeri delle coperture. ce li dai? se non è un problema....
  • travaglio il lunedì dice X e poi il mercoledì dice Y CONTRARIO DI X. questa in particolare è interessante. a quale percentuale di cose dette da travaglio devo credere, quindi, da ora in poi? e se dirà qualcosa un lunedì dovrò rimanere in campana perchè il mercoledì arriverà la controversione? parlo di travaglio in quanto organo di stampa pseudo-ufficiale dei 5s

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Joined: 27-May-2011
127318 messaggi
4 minuti fa, WhiteWolf ha scritto:

Comunque è più interessante il passaggio successivo dove dice che il reddito è finanziabile con un ENORME tassa sui consumi... e’ fuori di testa

hai sentito male anche tu

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Joined: 07-Nov-2006
29394 messaggi
15 minuti fa, Raf15 ha scritto:

la componente "reddito di cittadinanza" ha influito certamente al sud, ma non è la sola. Forse, in alcune zone, non è nemmeno la più importante.

Per esempio la classe politica regionale influisce moltissimo sul voto al sud.

 

Vi linko un articolo abbastanza chiaro:

 

https://ilmondosommerso.it/2018/03/06/pd-sud-italia-calabria/

 

Non saprei dire quale tra le numerose cause ipotizzate da commentatori e analisti in queste ore, sulla base dei risultati elettorali, sia da ritenere la più determinante o plausibile ragione dell’insuccesso del Partito Democratico alle elezioni politiche del 4 marzo. Trattandosi di una perdita molto consistente (almeno due milioni di voti), è probabile che ciascuna di quelle ragioni sia valida: disapprovazione del lavoro svolto dal governo uscente, risentimento alimentato da subentrate o persistenti difficoltà economiche degli elettori, contestazione nei confronti dei dirigenti nazionali.

Nessuna tra queste mi sembra però del tutto appropriata al caso del collegio in cui ho votato, e mi chiedo se e quanti casi come questo si siano verificati nel Sud Italia. Dal mio punto di vista di elettore della provincia di Cosenza posso soltanto annotare quello che è accaduto qui, in un territorio compreso nel collegio plurinominale della Calabria in cui proprio non c’è stata partita (al contrario dell’altro, in cui la coalizione del centrodestra ha preso complessivamente solo qualche migliaio di voti in meno del M5S). Lo scrivo anche come banale promemoria personale: tanto per non scambiare, ripensandoci tra vent’anni, il 2018 con il 2013.

Ho ragione di credere che mai come stavolta abbia prevalso nel collegio uninominale in cui voto un’intenzione in larga parte misurata sull’identità dei candidati (soprattutto quelli da non-votare), più che sui partiti, sulle coalizioni e sui loro leader nazionali. E magari è giusto che sia così sempre. Fatico quindi a stabilire connessioni sensate tra i risultati molto netti emersi in questo collegio e le molte analisi del voto su scala nazionale basate sulla valutazione delle campagne elettorali dei partiti e sulla valutazione delle cose dette o fatte dai vari Grillo, Renzi, Berlusconi o Salvini. Trovo piuttosto molto significativo e in qualche misura allarmante il fatto che le ragioni del successo del M5S – oggetto di approfondite e complesse analisi sul piano nazionale – appaiano invece di sconcertante ovvietà, da anni, ad amici, colleghi e familiari della città in cui voto e con i quali a volte mi capita di parlare di queste cose.

[...]

Nel dibattito nazionale ho sentito anche questa: “al Sud, a causa della disoccupazione, il M5S ha stravinto grazie alla promessa del reddito di cittadinanza”, dice. Forse è una lettura superficiale ma può anche essere, e ci mancherebbe. Dico solo che nel caso specifico del collegio in cui votavo io la promessa del reddito di cittadinanza mi sembra un dettaglio marginale rispetto, per esempio, alla straordinaria e condivisa impopolarità dei candidati uninominali della coalizione di centrodestra e soprattuto di quella del centrosinistra. Senza nemmeno contare l’impopolarità crescente di altri rappresentanti inseriti nelle liste proporzionali, candidati per la terza o quarta volta consecutiva.

Scrive Ivan Scalfarotto, deputato del PD eletto in Lombardia nel 2013, elencando le ragioni della sconfitta e i punti da cui ripartire:

Dovremo ripartire dalle cose che funzionano. Nella mia Milano, in città, il PD prende il 27% e la Bonino l’8% e conquistiamo 3 collegi uninominali su 5 alla Camera. A Milano, una città che tutto il mondo ci invidia, c’è una giunta di centrosinistra che funziona. C’è un Partito Democratico che funziona: pieno di giovani; un partito che non si occupa tanto del potere ma di avere delle cose da dire e che proprio per questo vince; un partito plurale ma con una visione riformista assolutamente condivisa, e quindi non spaccato e inutilmente litigioso.

Ho abitato e lavorato a Milano per alcuni anni, compreso il periodo immediatamente successivo alle politiche del 2013. Se abitassi ancora lì oggi, probabilmente le parole di Scalfarotto mi suonerebbero largamente condivisibili: di sicuro posso condividerle limitatamente alla mia esperienza di Milano durante la prima parte della scorsa legislatura. Probabilmente, se votassi a Milano, voterei il Partito Democratico – pur con tutte le perplessità e incertezze descritte da Francesco Costa e da Luca Sofri – non soltanto per condivisione dei principî del partito, in senso generale e astratto, ma anche per tutte le ragioni concrete che oggi, da lontano, mi fanno apparire invidiabile il modello regionale descritto da Scalfarotto. E forse – al netto di eventuali disapprovazioni particolari, rispetto a un candidato o due – riuscirei pur sempre a intravedere una qualche continuità tra le mie inclinazioni politiche e i candidati incaricati di rappresentarle.

Ma – detta senza giri di parole – in nessun modo e in nessuna forma la descrizione del partito data da Scalfarotto si adatta alla classe dirigente locale del PD presente da oltre un decennio nella città in cui voto oggi. Credo sia una parte del problema.

Eh. Io semplifico dicendo che si è votato per rancore: i politici impopolari di oggi sono i politici che fino a ieri davano da mangiare a grossi strati della popolazione e oggi (non essendoci più soldi pubblici) non possono più. 

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127318 messaggi
1 minuto fa, Ilcampodice35 ha scritto:

Eh. Io semplifico dicendo che si è votato per rancore: i politici impopolari di oggi sono i politici che fino a ieri davano da mangiare a grossi strati della popolazione e oggi (non essendoci più soldi pubblici) non possono più. 

mandiamo lì adinolfi e sfamiamo la calabria fino alle olimpiadi romane del 2078

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1520588328700.jpg--tutti_pazzi_per_il_reddito_di_cittadinanza.jpg

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38 minuti fa, TheOriginalPortugal ha scritto:

 

Nel mio caso l'argomento era poco "politico" ma più rivolto a questa convinzione che la gente del sud sia una massa di fannulloni e buoni a nulla, che nonostante siamo nel 2018 e i flussi migratori collocano gente del sud a lavorare ovunque, ancora è radicata nei pensieri di molti..

 

Poi non è che tutti quelli che hanno votato M5S siano delle cime, anzi.. .asd 

Non so, ormai mi sembra siano molti, molti, di più i meridionali a credere allo stereotipo del tizio del nord convinto che i terùn han mica voglia di lavorare, che i settentrionali che credono davvero a una roba simile .asd

Cioè perlomeno dove ho vissuto io oggi é difficile trovarne, forse in Veneto é diverso, visto che erano loro a emigrare piuttosto che a ricevere. 

La convinzione che i soldi "investiti" sul sud siano soldi bruciati é invece accettata da quasi tutti, quello sì, ma credo sia comprensibile dopo cinquant'anni. 

Ecco, piuttosto sottolineerei questo: un rdc vissuto come un altri soldi ai meridionali, spingerebbe valanghe di voti verso la Lega, che probabilmente rimetterebbe il "nord" alle elezioni .asd

 

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21025 messaggi
32 minuti fa, GabrielKoi ha scritto:

 

:haha:

 

 

Devi cercare nuove fonti di ispirazione, allarga gli orizzonti.

 

 

Ti do una mano:

 

 

 

 

 

N3K5-gZ0_400x400.jpg

 

 

Hahahahs

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21 minuti fa, Ilcampodice35 ha scritto:

Eh. Io semplifico dicendo che si è votato per rancore: i politici impopolari di oggi sono i politici che fino a ieri davano da mangiare a grossi strati della popolazione e oggi (non essendoci più soldi pubblici) non possono più. 

già. il punto è che anche se potessero dare da mangiare, c'è una situazione di incentivi così distorti da aver paralizzato l'economia. Quindi è un cane che si morde la coda.

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Inviato (modificato)
17 minuti fa, WhiteWolf ha scritto:

Comunque è più interessante il passaggio successivo dove dice che il reddito è finanziabile con un ENORME tassa sui consumi... e’ fuori di testa

Quando tasseranno anche il bucio del chiulo, organizzeremo un bel vaffa-nculo day.

Modificato da Beat Takeshi

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2 minuti fa, Beat Takeshi ha scritto:

Quando tasseranno anche il bucio del chiulo, organizzeremo un bel vaffa-nculo day.

 

chrim sul suo ci ha messo un registratore di casso mh  pare gli renda bene mh 

  • Haha 1

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29394 messaggi
16 minuti fa, Raf15 ha scritto:

già. il punto è che anche se potessero dare da mangiare, c'è una situazione di incentivi così distorti da aver paralizzato l'economia. Quindi è un cane che si morde la coda.

Se a un tossico togli la dose difficilmente ti dice “grazie, mi hai cambiato la struttura di incentivi”, proverà ad accoltellarti. Ecco .asd 

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127318 messaggi
Adesso, Alfa Centauri ha scritto:

 

Ok ma sinceramente sticazzi .asd

Mi hai mai sentito parlare di Travaglio come detentore assoluto della verità?  Lo avrò nominato 3 volte al massimo da quando scrivo qui dentro.

Se ha detto quelle cose avrà avuto le sue ragione, che io ignoro sinceramente e ovviamente non condivido.

Poi però ieri ha detto esattamente il contrario .asd 

 

 

Non dico solo io che è realizzabile, lo dice tutta la gente che si è informata seriamente su questo provvedimento.

Non ultimo Stefano Feltri, che ha criticato alcuni aspetti del reddito di cittadinanza, ma ha spiegato proprio ieri chiaramente che è alla portata, illustrando anche i motivi. E finchè se ne continuerà a parlare come una cosa scritta da 4 mentecatti, non ne verremo fuori.

 

Costo circa 15 miliardi.

La metà da una parte del piano Cottarelli (30 miliardi complessivi) e l'altra metà in deficit dalla comunità europea.

Comunità europea che prevede finanziamenti in deficit proprio per questo tipo di politiche.

E' la 5a volta che lo scrivo.

 

 

ah più che volentieri sticazzi. ho sottolineato il discorso di travaglio in quanto quel tale si erge spesso (sempre?) a guida spirituale, etica e morale dell'universo e fornisce un ottimo (come impatto, non come qualità) supporto giornalistico (?) al movimento. mi è parso strano questo giro sulle montagne russe. alla fin fine sticazzi, appunto, si è solo capito una volta di più che travaglio è come tutti gli altri, oggi è A domani B e chissene.

 

per quanto riguarda la realizzabilità del RdC, fai caso che nei miei post non ho mai detto che è una boiata in quanto tale, riportavo solo le voci "bioritmiche" di persone vicine al movimento come il suddetto travaglio. se riescono a fare il RdC, come già detto, siamo in prima fila con la domanda pronta di mia moglie. credi che non mi piacerebbe se facessero sto RdC? quindi non sto considerando quei tali 4 mentecatti perchè hanno scritto di questo RdC, ho solo posto i miei dubbi sulla sua realizzabilità. tu mi dici che si può fare. bene così

 

costo 15 miliardi mh  dimmi un po'. quanti anni dovremmo usare sti 15 miliardi? mh 

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Ospite
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Inviato (modificato)

Ho appena pranzato con un mio amico

Gli ho chiesto: "ma poi chi hai votato te?"

"alla camera casapound"

E io perplesso: "Perchè, al senato?"

"Movimento cinque stelle"

 

Ci siamo guardati e siamo scoppiati a ridere insieme :haha:

Modificato da Ospite

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37310 messaggi

è l'Europa che ce lo chiede cit.

 

Lo chiede una risoluzione del Parlamento europeo. La relatrice Agea (M5s): “Restituire la dignità ai quasi 120 milioni di cittadini europei che non riescono più ad arrivare alla fine del mese”

Bruxelles – Tutti gli Stati membri dell’Ue dovrebbero introdurre regimi di reddito minimo adeguati, dovrebbero garantire anche l’accesso all’alloggio, all’assistenza sanitaria e all’istruzione, dovrebbero fornirne sostegno ai bambini, ai disoccupati, alle famiglie monoparentali e ai senzatetto. Sono i principali contenuti di una risoluzione approvata oggi dal Parlamento europeo della quale era relatrice Laura Agea, capo delegazione del Movimento 5 stelle a Strasburgo.

“Il voto odierno – spiega l’europarlamentare – arriva alla fine di un iter lungo e complesso, ma finalmente abbiamo lo strumento giusto per permettere alla Commissione europea di affrontare la questione del reddito minimo di cittadinanza, mettendo sul tavolo la stesura di una direttiva quadro vincolante e valida per tutti, che possa finalmente cancellare una volta per tutte le differenze fra i cittadini europei nell’accesso alle politiche di lotta alla povertà e all’esclusione sociale”.

Secondo il Parlamento l’introduzione e il rafforzamento di regimi di reddito minimo in tutti gli Stati membri dell’UE “è uno dei modi più efficaci per far uscire le persone dalla povertà”.

La maggior parte dei Paesi dell’UE già dispone di programmi simili, ma non tutti forniscono sufficiente sostegno a coloro che ne hanno bisogno. I deputati esortano tutti i paesi UE a introdurre regimi di reddito minimo o, se necessario, a rafforzare quelli esistenti. Il documento è stato approvato con 451 voti a favore, 147 contrari e 42 astenuti.

 

“Da oggi le istituzioni europee non potranno più voltarsi dall’altra parte quando sentiranno parlare di cittadini in difficoltà, soffocati da un sistema finanziario che invece di fare i loro interessi ha ridotto sul lastrico le loro imprese e le loro famiglie – attacca lAgea – ma saranno costrette ad ammettere che la povertà è un problema europeo e come tale va affrontato”.

Per migliorare l’efficacia di queste politiche il Parlamento propone di: fissare un reddito minimo utilizzando la soglia di rischio di povertà e altri indicatori Eurostat; garantire alla misura un finanziamento pubblico adeguato; rendere i regimi di reddito minimo più adattabili alle esigenze dei più vulnerabili; rivedere i requisiti per garantire che siano coperte tutte le persone bisognose.

“L’ultima speranza per mettere un freno a questa emergenza senza precedenti è l’adozione in tutti i Paesi di un reddito minimo di cittadinanza che possa restituire la dignità ai quasi 120 milioni di cittadini europei che non riescono più ad arrivare alla fine del mese, incoraggiando politiche economiche espansive che creino occupazione”, aggiunge l’eurodeputata.

Secondo la risoluzione i regimi di reddito minimo dovrebbero combinare il sostegno finanziario con un accesso più facile ai servizi sociali pubblici come l’alloggio, l’assistenza sanitaria, l’istruzione e la formazione. Coloro che possono lavorare dovrebbero essere aiutati ad accedere al mercato del lavoro, poiché un lavoro dignitoso è il modo migliore per combattere la povertà”.

“La lotta alla povertà e all’esclusione sociale è il vero obiettivo del mio report, e il reddito minimo di cittadinanza il miglior modo per ottenerlo, attraverso una vera e propria rete di protezione sociale che preveda una struttura più ampia ed articolata per impedire ai più deboli di rimanere indietro. Questo documento porta la mia firma e quella del MoVimento 5 Stelle e racchiude i nomi di tutti i 120 milioni di cittadini europei per i quali è stato scritto: il nostro impegno, la nostra dedizione, il nostro lavoro sono stati, sono e saranno sempre rivolti a loro”, conclude Laura Agea.

“L’approvazione di una relazione volta a garantire il reddito minimo come strumento per combattere la povertà è un risultato importante, che mette ancora una volta in minoranza il fronte conservatore al Parlamento europeo”, sostiene l’eurodeputato del Pd Brando Benifei.

“Pur non trattandosi di un documento legislativo – continua Benifei – contiene una serie di raccomandazioni da parte del Parlamento europeo alla Commissione e agli Stati Membri. Il Gruppo dei Socialisti e Democratici in Commissione Occupazione ha visto accolti diversi emendamenti che alzano l’asticella degli obiettivi da raggiungere dall’Europa nella lotta alla povertà: almeno il 20 per cento della spesa del Fondo Sociale europeo da indirizzare a politiche innovative per combattere la povertà e l’esclusione sociale, con la possibilità per i fondi strutturali europei di andare ad integrare i regimi di reddito minimo nazionali”.

“L’Italia – insiste il parlamentare dem – è già allineata alle migliori pratiche dei paesi europei con l’approvazione del Reddito d’Inclusione, che a partire dal 2018 fornirà un aiuto alle famiglie più deboli, con particolare attenzione alle famiglie con figli minorenni o disabili, a donne in gravidanza e ai disoccupati over 50”.

“Un dibattito europeo – conclude Benifei- sulle risorse e gli strumenti disponibili, e un impegno diretto da parte della Commissione europea alla lotta alla povertà, sono sempre più essenziali. Il Pilastro europeo dei Diritti Sociali che sarà approvato a Goteborg il prossimo 17 Novembre, contiene raccomandazioni di ampio raggio. Ora servono concrete misure legislative e fondi sufficienti per trasformare i ‘principi’ elencati nel Pilastro in precisi obiettivi economico-sociali dell’agire comunitario”.

L’obiettivo del reddito minimo, afferma il documento parlamentare, non dovrebbe essere solo quello di assistere le persone, ma soprattutto quello di accompagnarle dall’esclusione sociale alla vita attiva. Inoltre è necessario rivedere gli attuali regimi di reddito minimo per affrontare meglio la sfida della disoccupazione giovanile.

Nell’Unione europea quasi 120 milioni di persone, circa il 25 per cento della popolazione, sono a rischio di povertà ed esclusione sociale (dati del 2015). I bambini, le donne, i disoccupati, i nuclei familiari monoparentali e le persone con disabilità sono considerati particolarmente vulnerabili.

Il Parlamento ha già sottolineato l’importanza dei regimi di reddito minimo a gennaio nella risoluzione su un pilastro europeo dei diritti sociali.

 

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Spetta

ma 15 miliardi di costo vengono fuori se nel reddito viene considerato anche l'affitto imputato delle prime case (che sarebbe l'affitto che eventualmente la tua casa di proprietà potrebbe produrre se affittata), che difatto esclude dall'eventuale reddito di cittadinanza tutti i possessori di prima casa.

Altrimenti, il costo totale del provvedimento raddoppia (29 miliardi).

 

O sbaglio?

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