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Braccio di Ferro

Tifoso Juventus
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Tutti i contenuti di Braccio di Ferro

  1. Se dipendesse da me non lo manderei mai e poi mai in prestito. Salvo rare eccezioni, i giocatori in grado di stare nelle grandi squadre lo dimostrano già a 22-23 anni. E non mi riferisco solo ai potenziali titolari di grande squadra ma anche ai giocatori capaci di fare le prime riserve. Tacchinardi arrivò nel 94 a 19 anni, ottenne i gradi di titolare in modo definitivo negli anni di Ancelotti, quindi quattro o cinque anni dopo. Se Miretti è destinato a stare nelle rotazioni della Juve è giusto che continui a crescere all'interno della squadra. Qualora poi non mostrasse queste caratteristiche sarà successivamente monetizzabile e magari andrà a fare un'onesta carriera di serie A in squadre medie. È chiaro che va saputo aspettare, gli vanno date le responsabilità senza riserve ma non lo si mette in croce per ogni errore.
  2. È completamente ininfluente. Ci limitiamo a guardare la vicenda come se al centro ci fosse solo la Juventus. Ripeto la domanda a mio avviso fondamentale: perché da circa vent'anni una Procura della Repubblica indaga ininterrottamente su una società di calcio? E perché, appena c'è del materiale, la FIGC condanna in modo unilaterale ed iniquo? Perché la FIGC non chiede che la Magistratura indaghi anche sulle altre società? Perché vengono fatte le pulci alla società di calcio indiscutibilmente più sana dal punto di vista sia sportivo che economico?
  3. Pardon, non vorrei urtare la sensibilità di qualcuno ma è dal 1997 che la Procura di Torino, senza sosta e per i motivi più disparati, indaga sulla Juve ininterrottamente. Mi pare che all'epoca l'Avvocato fosse in vita, in salute e ancora in sella nelle posizioni che contano. Ognuno tragga le proprie conclusioni.
  4. Sono completamente d'accordo. La competizione, a tutti i livelli, deve necessariamente basarsi sulla sostenibilità virtuosa e l'uguaglianza delle condizioni di partenza. Si gioca in campionati per bacino d'utenza. Magari si possono creare dei meccanismi per permettere, ogni x anni, a qualche società particolarmente virtuosa di "fare domanda" per entrare nel campionato di categoria successivo e, contestualmente, a qualche società che non riesce a competere nella categoria d'appartenenza di strutturare una retrocessione "pilotata" verso la categoria inferiore.
  5. Vlahovic da tenere almeno un altro anno e provarlo con altro allenatore. Per gli attaccanti l'allenatore è fondamentale ad un certo momento della loro carriera. Valuterei realmente ed oggettivamente le condizioni fisiche di Pogba. Iling jr. probabilmente lo hai dimenticato senza volerlo. Tre innesti, uno per reparto di giocatori poco costosi e pronti al salto. Allenatore giovane ed affamato e a mio avviso la Serie A è conquistabile al primo anno.
  6. Bingo!!! Assolutamente sì, troppe squadre di calcio, costi non gestibili ed un sottobosco fatto da continui fallimenti e rifondazioni, un modo come un altro per far girare in modo molto discutibile un flusso di denaro che ruota attorno agli stessi personaggi. Tutto questo non porta a nulla di costruttivo ed impoverisce la crescita di talenti e del movimento. La Super League avrebbe come "effetto collaterale", nel breve - medio termine, la ristrutturazione in modo virtuoso di tutto il sistema calcio.
  7. Perché aveva capito, ed ha perfettamente senso, che la squadra top di una lega top poteva più agevolmente essere top europeo / mondiale, come avveniva negli anni 90. C'era l'idea di un livellamento verso l'alto. Inoltre c'era il progetto Super League. Milan ed Inter sono tra le prime 10 squadre europee a livello di blasone e seguito, era normale, a livello imprenditoriale, auspicarne una rinascita. Poi noi tifosi viviamo nelle rivalità popolari, qui esageratamente malsane, ma chi sta al vertice deve avere una visione d'insieme.
  8. Nel mondo del lavoro "normale" non ci sono miliardari. Quelli stanno al vertice della piramide di solito.
  9. Mah... Sicuro che Agnelli sia così non all'altezza?? A quel livello o sei un "Lapo" o sei addestrato da piccolo a gestire imperi miliardari. Andrei cauto sul giudizio, tra l'altro ha sempre dimostrato un livello ampiamente maggiore di qualsiasi altro Presidente di serie A.
  10. Ma così col nero al posto del blu e il bianco al posto del rosso, con magari un taglio alle bande verticali all'altezza dello sponsor per inserirlo bianco senza aggiungere un altro colore e con il retro tutto nero in modo da non avere il problema di numero e nome da poter fare comodamente bianchi? Cosa ne dite? Tradizione e innovazione. E magari si potrebbe mantenere l'identico layout per tutte le divise, con la seconda sempre bianconera ma a colori invertiti e la terza omaggiante i colori della tradizione, tipo blu e bande gialle, oppure silver o rosa e bande nere.
  11. Alla presentazione di CR7, più o meno testualmente, AA disse che il prossimo CR7 si sarebbe preso a 25 anni. Si pensava in grande e, onestamente, AA non è uno stupido. Ogni volta che ho sentito i suoi interventi in seno a sedi istituzionali non ho potuto che notare una tangibile preparazione e una chiara, concreta, corretta e condivisibile visione sul futuro del calcio a livello globale. Il covid è stato un imprevisto che ha dato un duro colpo ma è successo anche altro che fatico a capire bene: è chiaro che ci sono state scelte sbagliate a livello di composizione del management ma me ne meraviglio, non riesco bene a capirne il motivo. Un'impresa all in con una vision grandiosa e con gli annessi rischi non può non essere preparata ed eseguita con un management adeguato, lì serve il fuoriclasse, serve il Giraudo di turno. Così come non è chiaro il motivo della fuga improvvisa di notizie sulla Super League, è stato un chiaro tradimento. Parliamo di gente bilionaria, preparata, abituata a gestire e a pensare in modo completamente diverso da noi comuni cittadini.
  12. Buon pomeriggio. Continuo a ritenere la Super League, addirittura nella sua forma originale o comunque sul modello dello sport professionistico americano, l'unico vero modo di salvare il calcio, non solo per ciò che concerne l'attività delle big ma anche quella delle altre squadre, le "escluse". Immagino competizioni nazionali senza le big o con eventuali loro squadre "B", campionati più equilibrati e quindi più "sentiti" dalle realtà locali, con costi ridimensionati e quindi con società più sane e autosostenibili. E poi le big in un campionato esclusivo internazionale in cui i costi e gli incassi sono maggiori ma in un clima di livellamento e di conseguenza di spettacolo. In ambedue le competizioni ci sarebbe maggiore spazio per lo spettacolo, il livellamento e la sostenibilità. Auspico davvero una rivoluzione in tal senso, chiaramente l'ostacolo posto dalla UEFA e dalla FIFA è puro spirito reazionario atto a mantenere la posizione di potere.
  13. Chi lavora come autonomo, in Italia, lavora fondamentalmente in società con lo Stato. Una società sbilanciata però: quando vai bene lo stato si prende la fetta più grossa, quando vai male una pacca sulla spalla e un buon calcio in c*lo e pazienza, ti arrangi come puoi. Concludo promettendo di non tornare sull'argomento: l'iniziativa privata va incentivata ed è sacrosanto immaginare che chi prende il rischio, finché il mercato premia, deve avere un reddito e di conseguenza uno stile di vita migliore di chi il rischio non lo prende. È una scelta, dovrebbe esserlo, invece ne facciamo una guerra tra poveri.
  14. Pensa un po': io sono dipendente pubblico a tempo indeterminato. Ho il covid in questo momento: sono a casa per almeno cinque giorni col certificato medico e sono bello tranquillo, non perdo un centesimo. Fossi stato il titolare di un'impresa, di un negozio o un libero professionista, oggi avrei ben altri pensieri. Non facciamo un'assurda guerra tra poveri. Anche io voglio aprire partita IVA, voglio creare un progetto lavorativo mio e so che rinuncerò a dei privilegi. Di certo per acquisirne altri. Guadagnare in generale di più mica è un peccato. Desiderare una vita migliore non è un reato.
  15. Sì, visto che le sette sorelle si ebbero negli anni 90, dove secondo me si raggiunse l'apice. Negli anni 80 il sorpasso fu anche figlio della squalifica delle inglesi, la supremazia nei 90 è stata una conseguenza dell'ingresso di Berlusconi nel calcio, se vogliamo l'elemento di rottura, a livello europeo, tra il calcio tradizionale e quello moderno.
  16. (4231) Buffon Cafu Nesta Thuram Maldini Pirlo Davids Kakà Zidane R. Baggio Ronaldo E rimane fuori tantissima gente... Che livello, chi non l'ha vissuto non può capire.
  17. C'entra perché Rabiot (e famiglia) dimostrano che quanto accaduto col PSG non è stato un caso ma piuttosto un modus operandi che mal si sposa con l'ambizione che uno sportivo di caratura mondiale dovrebbe avere. La storia familiare, certamente toccante dal punto di vista umano, ha delle conseguenze, secondo l'articolo, che non fanno altro che mettere in evidenza una fragilità caratteriale che è altro evidente sintomo di poca ambizione. A questi livelli o sei Baggio o sei inadeguato, specialmente nella Juve dove storicamente si è vinto quando l'ambizione e le palle sono state d'acciaio. Rabiot non può essere utile alla causa e sta cagionando un danno economico. Ergo va fuori rosa. Diverso sarebbe stato il discorso di un rifiuto alla cessione con dichiarazione: "non voglio andare via, voglio convincere il mister ad avere fiducia in me e voglio ottenere il rinnovo a suon di prestazione" allora avrebbe avuto tutta la ragione, invece ha deciso di accettare la cessione e poi rifiutarla facendo richieste assurde. Non ha scusanti.
  18. DNA JUVE (quello vero, delle storiche Juve di Boniperti, Moggi,...) = Palle cubiche d'acciaio Palle mosce, fragilità caratteriali, bimbi viziati non hanno mai fatto parte delle nostre storie vincenti. Non giudico Rabiot, giudico la situazione: Rabiot ha dimostrato in modo inequivocabile in questa situazione di non possedere il DNA Juve di cui sopra, per cui, a mio avviso, fuori squadra a qualsiasi costo.
  19. Vero ma non del tutto perché sono ambiti diversi. Nel mondo dei 10k la maggior parte degli stipendi sono legati a promozioni e a risultati concreti. Nel mondo dello sport non c'è sempre (Rabiot è uno degli esempi lampanti) corrispondenza tra merito e guadagno. Uno sportivo intelligente sa che non guadagnerà per sempre e sa che deve massimizzare i profitti ma questo deve necessariamente, a questo livello, essere secondario rispetto all'ambizione e ai risultati. Io non capirò mai, in dieci anni di carriera al top mediamente, come fanno alcuni a perdere mezze o intere stagioni per questioni contrattuali o per il bonus al procuratore di turno.
  20. Pardon, è stupido ed avido perché: 1) è un milionario e se invece di affidarsi a mammina procuratrice si è scelto nel tempo un consulente finanziario affidabile vivrà di rendita per tutta la vita; 2) è l'antitesi di uno sportivo: la storia dello sport non è fatta solo di fenomeni, è stata fatta anche da sportivi in grado di "fare legna" e gettare realmente il cuore oltre l'ostacolo; fossi io, capendo palesemente di non rientrare nel progetto tecnico della squadra di appartenenza, firmerei in bianco per il Manchester, la squadra più importante della prima lega mondiale in crisi da anni, e andrei lì per dare il massimo e lasciare il segno per dimostrare chi sono, al di là dei mezzi tecnici. Io credo che Rabiot si sia tagliato le gambe da solo mettendosi in cattiva luce con due (facciamo tre, ma il PSG è in parte un circo) tra i più importanti club d'Europa. Può succedere di tutto, ma a grandi livelli, in un mondo sano, ha finito. A questo punto, fossi io società non avrei dubbi: "hai scelto tu di finire la tua carriera a certo livelli ora, per cui non puoi essermi utile neanche come ultimo dei panchinari, visto che voglio tornare a vincere. Tribuna tutto l'anno e arrivederci e sia d'insegnamento a tutti".
  21. Non sono ancora passati i quattro minuti...
  22. C'è poco da aggiungere, se gli effetti fossero reali il boicottaggio sarebbe automatico. Tra l'altro il meccanismo di fusione fredda permetterebbe di alimentare qualsiasi cosa con delle semplici batterie, quindi si avrebbe la contemporanea dismessa anche delle reti di trasporto di elettricità e gas e di tutte le centrali di produzione di energia ed estrazione delle materie prime. Un'utopia non da poco.
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