Braccio di Ferro
Tifoso Juventus-
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Il punto è proprio questo ed è una nostra grave mancanza: qualche anno fa, dietro ai mostro Barcelona e Real, c'era il Bayern e poi noi e l'Atletico. Ci avessimo creduto, avessimo fatto le cose per bene senza eccessi e con un pizzico di fortuna in più, avremmo potuto oggi dominare davvero. Il peccato originale per me fu uno e uno solo: dopo Allegri 1 andava riportato a casa Conte...
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Ricorderai come la sentenza di Napoli, arrivata in un clima molto strano in seno al tribunale stesso, non fece altro che trasformare in chiave giuridico - penale la sentenza sportiva, l'illecito strutturale, facendo però un passo indietro. Se per la giustizia sportiva l'ipotetica "rete" facente capo a Moggi aveva di fatto alterato il clima d'equilibrio sportivo e la terzietà del settore arbitrale senza però alterare le singole partite(!), per la giustizia ordinaria la "rete" avrebbe avuto, per come strutturata, la capacità di intervenire per alterare la regolarità sportiva e l'uso del condizionale deriva dal riconoscere che però in realtà ciò non è mai avvenuto. Ecco perché si arriva a dichiarare la classifica non alterata ed ecco perché la Juventus, come Società, viene assolta. A scanso di equivoci, io sono un "tifoso rancoroso di Serie C", dalla farsa in poi ho quasi totalmente staccato col calcio, avrò visto sì e no una ventina di partite da allora (es. non ho visto la finale col Real e ho visto solo circa mezzora della finale col Barcelona). Scritto ciò, io credo che esistano da tempo gli elementi sufficiente alla restituzione degli scudetti con tanto di scuse, tuttavia il problema non è là, è nel risarcimento per il danno economico enorme patito dalla Juventus (tra danno diretto e di immagine). Io credo che sia passato ancora poco tempo, il fatto è ancora parzialmente "fresco", ma prima o poi ritengo che si arriverà all'accordo secondo cui gli scudetti torneranno indietro ma senza risarcimento. È una sensazione, non una certezza.
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[SONDAGGIO] Mancini nuovo allenatore della Juventus?
Braccio di Ferro ha risposto al topic di zlataniere in Cestino
Vero in modo insindacabile. È anche vero che lasciare andar lì Conte nel momento in cui si chiude la prima era Allegri, il solco con le altre squadre è profondo e non riesci a fare all-in su un allenatore top a livello mondiale è stato un errore madornale. È vero anche che negli ultimi 50 anni di calcio italiano, ogni ciclo nerazzuro è coinciso con la presenza di ex bianconeri e sempre alla fine di uno dei nostri cicli, a cominciare dall'ingaggio del Trap a fine anni 80. E ritengo infatti che Marotta, se non avesse avuto la possibilità di portare Conte, avrebbe provato ad andare su Allegri, tanto per non andare lontano. Gli andò male solo con Lippi, ma lì davvero erano una società di pagliacci allo sbando totale... Ergo, graziati dal sistema, ma anche parassiti e vili. -
Sei mod? OT: Comunque c'è un utente presente in ogni discussione che mi sembra più che palese che trolli continuamente con velate provocazioni. Al di là delle opinioni che esprime (in quanto opinioni sempre più o meno legittime) pare chiaro l'atteggiamento. Alcuni utenti dichiaratamente, in altri messaggi, lo individuano come "fake" (come si diceva una volta) di altri utenti passati. Magari mi sbaglio io... ...leggo il forum da ventanni quasi (pur partecipando attivamente pochissimo) ma mi dispiace quando per colpa di pochissimi questo posto rischia di rasentare l'illegibilità, ad esempio c'è un altro utente particolare, sostanzialmente "innocuo", che se all'inizio, nel suo essere juventino in territorio nemico continuamente spaventato dalla squadra della sua terra, poteva risultare simpatico, ora è diventato una macchietta poco piacevole. FINE OT
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In quel momento, in quel preciso momento, Alex a mio avviso ha agito male, almeno per quel che riguarda "l'on-screen", non sappiamo dietro le quinte se ci sono altri elementi. Detto ciò, successivamente ha sbagliato Andrea Agnelli che ha come principale difetto, non trascurabile, il legare troppo al dito vecchie questioni superabili. Alex è una persona estremamente intelligente, nel Mondo del Calcio difficilmente vedo personaggi di tale spessore ed infatti funziona perfettamente come opinionista ed è acclamato dai tifosi di tutte le squadre: equilibrato, analitico, calmo e sicuro di sé, carismatico, ecc. Servirebbe eccome e sarebbe servito eccome, già da anni, in casa Juve. Da questo punto di vista anche io sto dalla sua parte. D'altronde Marotta ha "riabbracciato" Conte non appena ne ha avuto la possibilità nonostante pare sia stato messo fisicamente al muro dall'allenatore leccese in quel folle inizio ritiro. Lippi (non certo un "morbido") arrivò pare alle mani con Vieri ma poi lavorarono insieme in futuro più e più volte. Tra Uomini Veri i dissapori si possono aggiustare. Alex certamente lo è. Ma in chiusura del cerchio ribadisco che, mia opinione, in quel momento sbagliò la strategia.
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Il discorso è sempre un altro: la società alle spalle. Con una società degna di questo nome probabilmente sì, anche con alcuni dubbi di tipo caratteriale. Con l'attuale società no, ma a prescindere nessuno potrebbe far bene con questa attuale Juventus.
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La fonte di cui parlo ha fatto parte del mondo del calcio per diverso tempo e ha contatti diretti con la dirigenza dell'epoca. In quel momento faceva però tutt'altro lavoro ed infatti lavoravo con lui in un settore che col calcio non ha niente a che fare. Fu una domanda fatta così "per gioco", in modo aperto, dopo una riunione lavorativa. Era il periodo in cui si sapeva già che Allegri avrebbe lasciato ma si parlava tanto di Guardiola, a campionato ancora in corso. E mi disse: "Avrebbero voluto prendere Pochettino ma non arriva, arriverà invece Sarri". Per cui quel che dici è vero: scelsero Sarri e pertanto specifico meglio il mio discorso di prima. Probabilmente, a sensazione, la prima scelta era un'altra ed erano troppo sicuri di arrivarci senza no dell'ultimo momento. Invece il "no" arrivò e allora scelsero altro (Sarri). E scelsero male. Perché andarono dietro all'idea del "gioco europeo" e non fecero in conti con i fatti, quello meno trascurabile il lasciare Conte, dopo Marotta, alla rivale più accesa in ricostruzione. In quel momento posso capire l'idea di andare "all-in" e provare a dominare l'Europa ma, non potendolo fare col nome giusto (e probabilmente l'unico nome adatto era davvero quello di Pep, col senno del poi Pochettino si è rivelato fuoco di paglia come allenatore) occorreva fare un passo indietro, continuare a scavare il solco in Italia e poi riprovare in un paio d'anni. E per far ciò l'unico vero nome era Conte. Sono abbastanza certo che probabilmente saremmo ancora qui a contare gli scudetti consecutivi (sulla Coppa non mi pronuncio...). È ovvio a prescindere che la mia fonte, in quel momento al 100% sincera, potrebbe aver avuto a sua volta informazioni false.
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Per il primo post-Allegri. Sfumato il "grande nome" (da mie fonti, magari errate, Pochettino...) occorreva fare una scelta che permettesse di allungare e rinnovare il ciclo. Sarri fu un ripiegone mal assortito ma soprattutto diede modo all'Inter di ripartire proprio con Antonio. Vorrei tanto vedere la Serie A 2025 in un universo alternativo in cui Conte non è mai andato all'Inter ed è invece tornato alla Juve nel 2019.
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[ UFFICIALE ] Thiago Motta esonerato dalla Juventus
Braccio di Ferro ha risposto al topic di Homer_Simpson in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
E saresti anche fin troppo "professionista", io allenatore dell'Inter, al 4 a 0 subito, avrei esultato correndo in campo e saltando sui giocatori dell'Atalanta come Malesani ai bei tempi... Ridiamoci su che è meglio... -
Penso che quello che hai scritto e che ho evidenziato abbia come prima conseguenza (nel 90% dei casi) la scelta di un allenatore funzionale.
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Cristiano Giuntoli, il DG della Juventus
Braccio di Ferro ha risposto al topic di Morpheus © in Cestino
Ottima idea: il nostro proprietario coronerebbe il sogno di avere finalmente una divisa con i colori sociali che ama.- 12244 risposte
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Hai ragione se in Europa ci fosse un modello di sport di vertice come quello americano. Si vince ogni tanto, si gode dei piazzamenti e dello spettacolo e c'è alternanza e rotazione. Da noi no: chiaramente la Champions la vince uno solo ma molte volte viene mitigata dallo Scudetto. Se da noi non si vince neanche il Campionato la stagione è fallimentare a prescindere per le squadre di vertice. Non vinci un anno, non vinci due, il terzo è un dramma. Ecco perché, pur d'accordo con te, se non cambiano radicalmente le cose (e l'esperienza SuperLeague prima versione insegna che non sarà così facile) è necessario tornare a vincere nel più breve tempo possibile. E per farlo vale molto più la competenza che non (ripeto: per un solo anno) i soldi della Champions. Anzi, al primo anno di un ciclo, è meglio non avere troppi impegni e distrazioni. Focus su una competizione dove le chance di vittoria sono alte (campionato). Poi chiaramente vorrei che, a lungo termine, competenza e progettualità portassero a qualche vittoria Europea e alla stabilizzazione ai vertici della competizione. Ci eravamo quasi sostanzialmente riusciti. Il mio più grande rammarico per la fine del nostro ultimo ciclo è che avevamo certamente l'opportunità di allungarlo e, visto comunque il periodo di calo generale della competitività, avremmo avuto chance di dettar legge in Europa. Cioè, onestamente, è considerata competitiva l'attuale Inter... Quanto lo sarebbe stata allora oggi una Juve all'altezza delle ultime scudettate?
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La trappola è tale solo se si considera a prescindere impossibile iniziare un ciclo vincente dopo un anno disastroso. In realtà sappiamo bene che non è così, tante volte accade che la squadra vinca o si avvicini a farlo dopo annata di settimi, ottavi posti. Basta vedere il Napoli quest'anno ad esempio. È che laddove manca il denaro si deve agire di intelligenza e competenza. Io onestamente mi preoccupo molto di più della mancanza di competenza, passione e progettualità che della mancanza (per un anno solo si intende) degli introiti della Champions.
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Chiaramente robetta no (e credo ci fosse un velo di ironia nel messaggio ma che non ho colto fino in fondo), però, al netto di tutte le parole fatte sulla nuova competizione, scrivere sull'albo d'oro per primi il nome avrebbe un suo perché non da niente. Tra l'altro si tornerebbe a vincere una competizione internazionale, teoricamente la principale. Solo che non vedo come: allineamento astrale, benevolenza di qualche divinità, potenti maghi assoldati... Occorrerebbe fare all-in, prepararla fin da ora, ma tecnicamente siamo in grado? Mah...
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Cristiano Giuntoli, il DG della Juventus
Braccio di Ferro ha risposto al topic di Morpheus © in Cestino
1) Ho capito perfettamente il senso del tuo sentire. Comprendo l'amarezza e ti fa l'onore l'attaccamento comunque permanente ai colori. Io ho una visione un po' più pragmatica: se col progetto di Giraudo si vince, si domina e si sta costantemente al top ben venga tutto il resto, in qualche modo era una modernizzazione in grado di creare un progetto sostenibile. Capisco che però per me è molto più facile parlare, lontano da Torino, impossibilitato di fatto anche solo ad immaginare di seguire la squadra allo stadio, dalla tv è tutto più uguale e più facile. Certo, oggi quel progetto non c'è ed è quello che mi preoccupa: oggi ci tocca prenderci "il peggio" del progetto iniziale (ciò di cui parli tu) senza le vittorie, il dominio, lo stare al top, ecc. 2) Molto meno potere di altri, ma quali altri? Sicuramente ci sono stati dei personaggi che hanno favorito, progettato e guidato la sua ascesa interna al Gruppo. Allora è probabile che decidessero questi. In ogni caso siamo penso tutti d'accordo che la farsa fu un affare "interno" che, in quanto tale, si sarebbe potuto perfettamente evitare. Non li riuscirò mai a perdonare per questo. 3) In realtà abbiamo detto la stessa cosa: colpa nostra nel 2022. Certo, negli anni gli altri hanno fatto uguale o peggio ma a prescindere chi è alla Juve deve muoversi con l'astuzia di Ulisse e tanto pelo sullo stomaco. 4) D'accordissimo su tutto.- 12244 risposte
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Kenan Yildiz: IL numero 10 della Juventus
Braccio di Ferro ha risposto al topic di PiemonteBianconero in Juventus Forum
Vorrei ricordare che Del Piero alla sua età, ovvero durante la stagione 93/94 faceva spola tra Primavera e Prima Squadra con sporadiche apparizioni, certamente impreziosite da lampi di classe e che a fine stagione era stato inizialmente girato al Parma all'avvio del mercato, cessione poi bloccata da Moggi appena insediato. Ricordo inoltre che Alex, che poi dalla stagione successiva iniziò ad essere il Campione che tutti amiamo, per i primi tre anni segnò (capolavoro dopo capolavoro) pochissimi goals. Recentemente ho rivisto un'intervista di Agnelli a Mixer (credo durante la vittoria dello scudetto del 97) che su Del Piero disse, con la solita classe che lo contraddistinse, che "segna pochi gol ma bellissimi". Ricordo inoltre che Alex fu, in tutto questo, insignito del titolo di successore di un certo Roberto Baggio, all'epoca semplicemente il numero uno al mondo che, nello stesso ruolo, viaggiava da anni alle medie gol di una prima punta, anche prolifica. Con questo cosa voglio dire? Senza fare paragoni scomodi con immensi e irripetibili campioni, Kenan Yildiz ha ancora ampiamente i margini di età per dimostrare di essere il campione che tutti vorremmo e che in molti immaginiamo che sia. L'importante in questo momento è che ci sia con la testa (e mi sembra di sì) e che trovi un allenatore capace di valorizzarlo al meglio (cosa non scontatissima...). Calma e gesso e vediamo. P.S. certamente aiuterebbe, come fu per Del Piero, essere inserito in un contesto di squadra di vertice, soprattutto piena di calciatori campioni veri ma soprattutto uomini veri. La Juve di Lippi fu in questo irripetibile: Uomini con le Palle Cubiche e Fumanti innanzitutto, il miglior giardino possibile dove coltivare e far crescere un giovane emergente. -
Nell'unica circostanza in cui l'ho vista Vinovo mi ha dato proprio il senso di essere tanto umida, nonostante fosse piena estate. Però, suvvia, hai ragione, sono vent'anni che cerchiamo (senza trovarlo) il bandolo di una strana matassa
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Cristiano Giuntoli, il DG della Juventus
Braccio di Ferro ha risposto al topic di Morpheus © in Cestino
Capisco quello che hai scritto punto per punto e in gran parte lo condivido. Ci sono alcuni punti che vorrei attenzionare: 1) Progetto di Giraudo: capisco la perplessità sullo stadio ma era solo parte di un progetto molto più imponente ed ambizioso che doveva partire, all'idea che mi sono fatto, grazie all'investimento della proprietà, alla partecipazione di qualche grosso investitore straniero come Tamoil e dal racimolare risorse per la prima squadra inizialmente attraverso un po' di player trading. Dopodiché la prima squadra avrebbe beneficiato di un flusso costante di denaro fresco e reale da fonti diversificate che avrebbe generato autosostenibilità in grande stile. Sarebbe stato un progetto unico nel suo genere nel mondo del calcio. Ne avremmo visto delle belle... 2) La Farsa: è probabilmente vero che nel 2006 JE non avesse ancora il potere decisionale che ha ora e che tutto fosse in mano a diversi "Grandi Vecchi" che non avevano alcun interesse reale nella Juve ed è altrettanto vero che oggi non è affatto così (guarda caso nel corso degli anni quei "Grandi Vecchi" sono spariti ad uno ad uno e non solo per cause naturali...). È anche vero che però all'epoca dei fatti i "giochi" per l'eredità di famiglia erano già fatti e che nel modo subdolo e pieno di ombre che solo oggi sta pienamente emergendo proprio JE arrivò ai vertici dell'Impero. Poiché l'eredità dell'Impero fu un affare molto ma molto più grosso rispetto alla Juve e forse rispetto anche a quanto chiunque potesse immaginare, delle due è vera una: o JE è sempre stato uno spietato affarista fin da prima del 2006 oppure in quegli anni aveva alle spalle delle potenze occulte che gestirono, col suo benestare o convincendolo, tutte le vicende a lui legate, compresa la Farsa. In ogni caso è colpevole, direttamente o indirettamente. 3) Affaire Plusvalenze: qui concordo con te pienamente, ci hanno aspettato al varco e "stuprato analmente" per aver commesso ciò che chiunque ha commesso negli anni. Abbiamo però fornito l'assist per far sì che si sia stati puniti in maniera oltremodo esemplare quando agli altri è stato dato un buffettino. Chi lavora alla Juve, dopo la Farsa, deve sapere che deve prestare massima attenzione a tutto, l'inculata è sempre dietro l'angolo. Però, onestamente, anche qui il tutto è stato utilizzato per ripulire la dirigenza, estromettere e far nuovamente "sparire" Andrea (ci ricordiamo tutti Andrea in campo con la Triade e poi lontano per anni dallo stadio ed infine nell'atto di ringraziare "John" come prime parole al festeggiamento del 30esimo, vero?) dal giro. In questo, indirettamente ne sta soffrendo la Prima Squadra... pazienza (disse Ranieri...). 4) Economicamente la penso come te: Exor, finché tiene la Juve, o la finanzia o fa dei ricavi importanti anche attraverso lo stare al vertice. Ridimensionare è veramente difficile, pur volendo, e vendere è sempre un'opzione che non viene però presa in considerazione. È anche vero però che ogni qual volta la Juve finisce per essere gestita da quel ramo là (a partire da Montezemolo nel 90) si ha sempre la sensazione di un forte ridimensionamento dei risultati sportivi e della competitività correlata e della mancanza di un piano industriale. Io non credo, al netto di errori o meno di cui non erano esenti neanche Moggi e Boniperti, che il problema sia Giuntoli. È che manca un piano industriale sportivo "appassionato" e tecnicamente valido che abbia come reale obiettivo il tenere la Juve al vertice in modo costante, realizzato e gestito da un CEO che sia sì espressione della proprietà, ma che sia puttosto un Marotta, un Giraudo, un Boniperti stesso e non un Cobollo, un Blanc, uno Scanavino. D'altronde abbiamo sotto gli occhi la gestione sportiva Ferrari che racconta la stessa identica storia: investimenti anche importanti, ingaggi del meglio sul mercato ma assenza di vittorie da ventanni e tanti tanti altisonanti flop. Fortunatamente per la Ferrari il lato sport non è il solo core business ma la paura che la Juve possa fare sportivamente la stessa fine è tanta. Ora, per concludere, non credo che in Exor ci sia pressappochismo. Cavolo, JE è nel CdA di Meta, è vicino ai nuovi "padroni del Mondo", e allora perché? Io, onestamente, non riesco a spiegarmi il tutto se non immaginando (senza doverlo postulare) che questo apparente "pressappochismo" in sede sportiva (Juventus ma anche Ferrari) abbia dei contrappesi laddove noi non riusciamo a vedere, tali per cui conviene far così e punto e basta.- 12244 risposte
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[ Serie A enilive ] CAGLIARI - JUVENTUS 0-1 (12’ Vlahovic)
Braccio di Ferro ha risposto al topic di Homer_Simpson in Stagione 2024/2025
Alle volte arrivo a sperare in un duraturo dominio del Re di Hokuto (Raoul, proprio lui...)- 1191 risposte
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Gasp avrebbe senso (lo scrissi in altro topic tempo fa) inquadrandolo in un progetto a medio - lungo termine che preveda: 1) Blindare l'allenatore nei confronti della squadra, ovvero si fa capire chiaro, senza mezzi termini e senza eccezioni che l'allenatore comanda e ha ragione a prescindere e che sarà utilizzata tolleranza zero. A chi non piace si indica la porta e/o la tribuna. Questo perché indubbiamente non ha un carattere facile. 2) Prendere tutto lo staff tecnico e atletico. Auspicabilmente anche il DS... 3) Dare a Gasperini e al suo staff anche un controllo forte su U23 e U20. Le due squadre minori devono allenarsi allo stesso modo della prima squadra, con gli stessi principi, lo stesso modulo, ecc. Si punta su due allenatori giovani e capaci che devono lavorare fianco a fianco con Gasperini apprendendone tutto e replicandolo nelle squadre inferiori. Le tre squadre devono sembrare identiche nel rettangolo verde (al netto delle ovvie differenze tecniche e di categoria). 4) Far chiarezza assoluta con i tifosi: c'è un importante progetto che darà i suoi frutti entro qualche stagione. Si rema tutti nella stessa direzione, i risultati arriveranno. Tutto questo consentirebbe almeno tre importanti possibilità: 1) Continuità. Gasperini non è giovanissimo e potrebbe non aver voglia di allenare a lungo. Magari sta due anni, magari vince subito, ma se si è lavorato bene con i due allenatori delle Under, quando va via si promuove uno dei due che può continuare a condurre la Prima Squadra quasi col pilota automatico. 2) Gestione infortuni. Auspicando di risolvere il problema cronico, quando si ha un infortunio sale in Prima Squadra l'omologo dell'U23 o dell'U20 che è già perfettamente abituato ad allenamenti, schemi, ecc. Collateralmente diventa anche più facile l'inserimento dei giovani, che se promettenti vengono immediatamente promossi in Prima Squadra. 3) Progetto a lungo termine tipo Barcelona. Magari dopo ventanni guarderemo l'albo d'oro europeo e noteremo un cambiamento epocale. A me piacerebbe davvero e intrigherebbe. Una svolta storica. In quest'ottica ritento Gasperini il miglior elemento possibile in circolazione per avviare un progetto di questo tipo. Ma torniamo sempre al punto cruciale: ci vorrebbe una Società forte e con le idee chiare. Nel calcio o si smiliona come se non ci fosse un domani o si agisce con intelligenza. Nella Juve abbiamo storicamente visto sia l'una che l'altra strategia ma quella che paga a lungo è la seconda. Purtroppo mi fido pochissimo degli attuali Dirigenti e dell'attuale vertice proprietario.
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Io sono d'accordo con più o meno tutte le opinioni, sensatissime e lucide nei ragionamenti. C'è solo un particolare, espresso da molti, che mi trova meno d'accordo alla luce dei fatti accumulati negli anni: non è per niente necessario che l'allenatore abbia già maturato esperienza ad alti livelli. Guardiamo i più vincenti in Italia negli ultimi 50 anni: 1) Trap: vice al Milan per una stagione (se non ricordo male) poi messo sulla panchina della Juve e realizza il nostro ciclo più vincente di sempre e continua a vincere un po' ovunque allenando per trent'anni. 2) Sacchi: carriera modesta da giocatore, poi allenatore dilettante e nel mentre lavora nell'azienda di famiglia. Rapida ascesa, buoni risultati col Parma in B, poi al Milan che con lui diventa il Milan più forte e spettacolare di sempre. Carriera non lunghissima ma ricordato da tutti come un Maestro. 3) Capello: vice di Liedholm al MIlan e poi suo sostituto per sei partite. Poi passa per anni a fare il dirigente Fininvest e il General Manager della Polisportiva di Berlusconi. Gli viene consegnato il Milan quando è la squadra più forte del Mondo ed è una scommessa pura. Con il futuro Don Fabio il MIlan addirittura migliora la continuità di risultati e poi la carriera da tecnico di Capello sarà da lì in avanti da Top Manager a livello Mondiale. 4) Lippi: minima gavetta, un discreto campionato con l'Atalanta, poi si mette in luce al Napoli e viene scelto per la rinascita juventina. Inutile ricordare cosa accadde dopo, dispiace solo per le mancate Champions ma obiettivamente non ho mai più visto, da quando seguo il calcio, una squadra come quella del primo ciclo Lippiano. Allenatore sottovalutato dai media solo perché dichiaratamente juventino, è un Maestro assoluto. 5) Ancelotti: vice di Sacchi, poi la Reggiana e poi, giovanissimo, Parma e Juve in sequenza. Da ricordare che il Parma dato a Carletto era all'epoca tra le prime dieci squadre in Europa e mi sto mantenendo largo. Non vince subito, né a Parma né a Torino, ma fin da subito entra nel circuito delle grandi squadre ed è oggi quel che è (magari anche con un pizzico di fortuna) ma ha il grande merito di stare al top dagli anni 90 più o meno consecutivamente. 6) Conte: è recente e lo ricordiamo, un po' di gavetta ma appena ha la panchina di una grande (in un periodo tra l'altro di forte difficoltà) vince e convince subito. Caratteraccio che lo limita probabilmente ma è considerato unanimemente una garanzia per vincere subito e per dare un imprinting alle squadre che allena capace di tenerle al top per anni. 7) Allegri: anche qui un po' di gavetta ma appena prende il Milan vince e alla Juve fa quel che ricordiamo. Non mi dilungo troppo perché è credo l'allenatore su cui più si è discusso in questo forum... Voglio inserirci anche un allenatore non appartenente alla storia del campionato italiano, ovvero Guardiola, che vince dall'anno uno e a questo punto menziono anche Mourinho. Ora, chiaramente non è una regola, ma i grandi allenatori, i vincenti, di solito arrivano immediatamente ad esserlo. A me quindi non spaventa l'idea della "scommessa" ma chiaramente, in quanto tale, non c'è garanzia di vincerla. C'è però un fatto che accomuna tutte le carriere che ho descritto, che non è l'aver avuto una grande squadra semplicemente da gestire (cosa tra l'altro capitata solo a Capello): è aver sempre avuto una Società solidissima alle spalle. Questo è quindi a mio avviso l'elemento veramente mancante per pensare una nostra rinascita vera: l'allenatore può anche essere una scommessa ma la Società assolutamente NO.
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È purtroppo mancante la Società. Da lì occorre iniziare. Altrimenti solo palliativi e fiammate sporadiche ma zero risultati concreti. Dopodiché è chiaro che occorre un condottiero vero in panchina, ma è un passo successivo. D'altronde ci è già capitato dopo la farsa: nel quinquennio di Cobollo e Blanc (guarda caso con ElCane al comando) abbiamo raccolto briciole e vissuto momenti """drammatici""" similissimi agli attuali. È bastato ricostruire una Società con figure calcistiche e nel giro di pochissimo, con poca spesa anche, siamo tornati dove saremmo destinati a stare.
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[ UFFICIALE ] Thiago Motta esonerato dalla Juventus
Braccio di Ferro ha risposto al topic di Homer_Simpson in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
Tipo il 5-5-5 insomma, giusto? -
[ UFFICIALE ] Thiago Motta esonerato dalla Juventus
Braccio di Ferro ha risposto al topic di Homer_Simpson in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
Momento, momento, momento... Ancelotti era un allenatore giovane che aveva fatto un biennio sulla panchina di una delle (all'epoca) prime otto squadre in Europa in termini di organico e risorse economiche, tra l'altro riuscendo a fare abbastanza meno del suo predecessore Scala, che aveva vinto quasi tutto ciò che c'era da vincere. E fece comunque benino in termini di gioco tanto da guadagnarsi la chiamata sulla panchina della (all'epoca sempre) squadra più forte del Mondo, al posto del miglior allenatore del Mondo dell'epoca. Ci sta che rimanemmo tutti delusi quando sostanzialmente finimmo per due anni a bocca asciutta. E non parlo solo del campionato (il primo indubbiamente ladrato ma perso da noi con nove punti di vantaggio) ma soprattutto della Champions, dove da padroni finimmo ad essere comparse. Bisogna anche calarsi nell'epoca e nell'umore: eravamo abituati a vincere, dominare ed essere sempre al vertice. Dopo la burrascosa e deludente stagione del cambio in corsa e del'infortunio di Alex, l'idea era tornare al livello precedente. E sì, è anche abbastanza vero che il primo Ancelotti era abbastanza talebano tatticamente: a Parma rinunciò a Baggio e a Zola pu di fare 442, alla Juve non riuscì il primo anno a mischiare bene le carte ad un certo punto della stagione, non seppe leggere l'esaurimento delle pile di Inzaghi e Zidane e dilapidò nove punti. Poi ci fu un'evoluzione al Milan, riuscì a studiare un modulo spettacolare (con un pizzico d'aiuto di Mazzone che intuì come usare un fuoriclasse irripetibile come Pirlo) ma ci si dimentica troppo facilmente che in otto stagioni rossonere, con una rosa incredibile, vinse il campionato solo una volta, praticamente non impensierendo mai l'Inter nel dopo calciopoli. Questo anche perché non riuscì mai ad evolvere dal modulo impostato inizialmente. In Champions, ne fece una bellissima il 2007 ma quella del 2003 ci ricordiamo un po' tutti come la vinse. Tutto questo non per sminuire Ancelotti, stare tanti e tanti anni al vertice e continuare a vincere non è da tutti, soprattutto mentalmente, ma credo si faccia nei confronti di Carletto un po' troppa celebrazione e retorica rispetto ad una carriera che ha avuto altissimi ma anche molti bassi e soprattutto una dose non trascurabile di fortuna.
