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Showing content with the highest reputation on 04/05/2018 in Risposte
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9 pointsVisto che @leRoi non si fa vivo voglio ricordare la tragedia con questa foto. Se poi arriviamo a 1000 pazienza, almeno sarà con un omaggio a chi non merita nessun perchiulamento, ma solo ammirazione. Ai cagata che ci spiano voglio dire che il modo migliore per ricordare e rendere omaggio ai vostri eroi scomparsi è di guardare avanti e smetterla di rendervi ridicoli con i vostri stucchevoli vittimismi. Siete diventati delle macchiette insopportabili piene di invidia e di odio. Se potessero vedervi si rivolterebbero nella tomba. Onorateli come si meritano, non solo a parole ma con i fatti.
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4 pointsTrovo molto significativo che la pagina 1000 si apra in questo modo, i giocatori scomparsi a Superga meritano il nostro rispetto,non certamente i loro tifosi attuali ,di cui sono d’accordo con Maidomi sarebbero i primi a vergognarsi.
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4 pointsConsidera che queste robe sono mazzate anche per noi. Per loro è depressione ma per noi è infarto!!
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4 pointsDubbi su un centrocampo pjanic-can-savic ? Ma volesse iddio
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3 pointsAllora, iniziamo dal fatto che il Torino dell'epoca aveva un bilancio in rosso (una ""voragine") e che i calciatori dopo 4 scudetti consecutivi chiedevano aumenti che non erano sostenibili per le finanze di Novo. Mazzola fu messo fuori rosa ad inizio campionato 1948-49 perchè non si era messo d'accordo sulla cifra dell'ingaggio. Lo stesso Mazzola si dice fosse in trattative avanzate per il passaggio al'Inter per 40 milioni di vecchie lire (queste non sono invenzioni mie, basta avere la pazienza e la voglia di leggere i giornali dell'epoca). Le entrate del Torino erano semplicemente ridicole rispetto alla concorrenza milanese e Novo non aveva ovviamente il patrimonio di un Agnelli. I tifosi del Torino allo stadio erano 4 gatti già allora nonostante (o a causa) delle continue vittorie: all'ultima partita in casa del GT prima della tragedia gli spettatori erano 8.061 (si erano in OTTOMILA contro il Modena). Anche qui: non si tratta di invenzioni di un gobbodim come il sottoscritto, sono FATTI documentati. Insomma: una squadra che era diventata anziana, senza ricambi, senza possibiltà finanziarie, con un pubblico di serie B. La parabola era segnata, e la tragedia non fece altro che porre fine in maniera traumatica e improvvisa ad un destino ineluttabile. E invece si continua a vivere nel mondo delle fiabe dove senza Superga avrebbero vinto altri 50 scudetti, 49 coppe dei campioni e tutti i campioni sarebbero andati lì.... Va bene sognare, non costa nulla, ma purtroppo per loro oltre ai sogni esiste la realtà, nuda e cruda che prima viene affrontata, meglio è...
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3 pointsCon grande commozione ricordo i 31 morti della sciagura aerea di Superga Povere persone...riposate in pace...
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2 points1000 PAGINE DI RISATE ALLE SPALLE DI QUEI QUATTRO PICIU!!!!!
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2 pointsIn alternativa a quello che ti ho scritto prima potresti infilarle nel letto di Pistocchi, o Varriale.
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2 pointsSe sono api, come mi sembra, c’è gente che ti da un bel centone per portarsele via. La mia vicina ha chiamato un apicultore e non solo ha risolto il problema ma ha pure recuperato qualche soldino. Cerca su internet e prova a fare qualche telefonata.
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2 pointspoi chiudo l'OT se hai dei dipendenti ti conviene fare così a maggior ragione perché semmai dovesse farsi male qualcuno o ci fosse qualcuno allergico, etc..
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2 pointsFai due per non rischiare Inviato dal mio PLK-L01 utilizzando Tapatalk
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1 pointLe api sono in via di estinzione. I maiali antijuentini al contrario si moltiplicano ogni giorno. E non per colpa del cambio climatico......
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1 pointPoveracce Si trasformerebbero in tafani.
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1 pointScusate ma la mia è più bella L'ho scritta nel 2011 ma dovrebbe essere ancora attuale, se volete leggerla.... DA NOTARE LA PROFEZIA FINALE Interisti, come fate a non vergognarvi? Perchè? Volete sapere perchè? Vi rinfresco immediatamente la memoria e poi arrivate pure alla conclusione che volete ma sappiate che questa è la verità, la realtà dei fatti: Nel 2006 arrivavate terzi, a meno 15 punti dalla vetta, schiacciati in campo da una sontuosa Juventus che oltre a quel campionato vinto con ben 91 punti (teste di cazzo) diventava anche campione del mondo attraverso le due finaliste del mondiale, Italia e Francia, che avevano tra i loro titolari moltissimi calciatori bianconeri. In quello stesso anno il vostro presidente, Giancinto Facchetti, violava (come scritto da Palazzi, e ci sono telefonate che lo testimoniano che chiunque dotato di un minimo di udito può ascoltare) ripetutamente l’articolo 6 del codice di giustizia sportiva (che prevede pene molto severe, la retrocessione come minimo) come è facile intuire, più si è scarsi e più serve l’aiuto. E voi eravate scarsi e questo lo sapete bene. Ogni estate spendavate miliardi e miliardi per calciatori che puntualmente fallivano, vincevate al massimo un trofeo birra moretti, eravate la barzelletta del calcio italiano e mondiale, facevate ridere e trasmettavate quasi tenerezza per quanta pena incutevate, in questi numerosi anni di frustrazioni e di prese in giro il tifare inter era visto persino come una forma di masoschismo. Come giustificavate ciò? Dicendo che Moggi rubava, perchè intelligenti non lo siete stati mai, davanti all’evidenza avete sempre negato, siete sempre risultati ridicoli agli occhi di chiunque avesse un minimo di logica e quando la Juventus veniva retrocessa in serie B e privata dei suoi meritatissimi scudetti dicevate che giustizia era stata fatta e che in precedenza non vincevate perchè la “Juve comprava le partite”. Ma dovete sapere che la Juventus è stata mandata in B per reiterazione dell’articolo 1 (violazione molto meno grave rispetto a quella dell’articolo 6, violazione che al massimo comporta qualche punto di penalizzazione e che ha portato alla B solo perchè è stato inventato l’illecito strutturale). Inoltre dovete sapere che nel processo penale di Napoli, nei confronti di Luciano Moggi, è stato provato che la Juventus non ha commesso neanche quelle violazioni dell’articolo 1. E voi invece? Voi avete violato l’articolo 6. Non solo la Juventus non doveva avere punti di penalizzazione e non doveva finire in serie B, ma eravate voi a doverci andare nella serie cadetta. Ed invece come ben sapete voi vi siete appropiati dello scudetto vinto da quella fortissima Juventus (che è stata penalizzata nel medio lungo periodo in maniera tanto ingiusta quanto devastante), incredibile vero? Ma mica è finita qui. Il vostro presidente, consapevole di tutto questo, lo ha definito lo scudetto dell’onestà, dichiarando come quella sia stata la sua vittoria più bella. Pazzesco, illogico, ingiusto, paradossale. Ma come se non bastasse, ricordate cosa cantavate voi? Cantavate: “Vinciamo senza rubare!”. Un calciatore nel quale vi rappresentate come Marco Materazzi indossava uno smoking bianco come simbolo di verginità. E voi, dopo che la Juve era stata eliminata, vincevate altri scudetti senza rivali (anche se scarsi per come siete rischiavate di non vincere neanche in queste condizioni estremamente favorevoli facendovi quasi battere dalla modesta Roma). Tutte le vostre “vittorie” è logico a questo punto comprendere che siano figlie di questa grossa porcheria, senza questa farsa che si è venuta a creare nel 2006 la Juventus avrebbe continuato a dimostrare la sua superiorità sul campo in maniera regolare, voi ci avreste provato in tutti i modi a cambiare le cose ma il vostro essere perdenti non ve lo avrebbe mai permesso. L’unico modo per vincere qualcosa è stato questo. Vi state iniziando a vergognare? Eh beh sarebbe anche il minimo. Chiedetevelo quanto valgono le vostre “vittorie”, esse sono viziate da questo schifo, non avreste avuto neanche Ibrahimovic e lo stesso non lo avreste mai ceduto al Barcellona. Avete falsato tutto, i presupposti sui quali si sono basate le vostre “gioie” calcistiche sono vomitevoli, ve ne rendete conto? Lo capite? Non è complicato. Come fate dunque a non vergognarvi? Il vostro attuale presidente dimostra giorno dopo giorno di non conoscere dignità, resta sulle sue errate posizioni anche davanti all’evidenza, continua a difendere l’indifendibile. Non solo si è avvantaggiato di tutto questo che è sicuramente almeno “poco limpido” ma non ha avuto neanche il buon senso di tacere, insistendo su aspetti etici e morali che di certo non vi competono. Almeno voi lo comprendete? Quanto eravate nel torto cantando quel “noi vinciamo senza rubare”? Voi cercavate di rubare e perdavate lo stesso, noi non lo facevamo e vincevamo. Perchè eravamo i più forti, perchè non vince chi spende di più, alle risorse vanno abbinate le competenze, e sotto questo punto di vista Moggi non aveva rivali. Lo scambio Carini per Cannavaro ve lo ricorderete ad esempio. Nella premessa vi ho scritto che vi avrei raccontato la verità, ed è effettivamente questa. Non ci volete credere? Pensate che abbia ragione il vostro attuale presidente? Allora chiedete lui di dimostrarlo, ditegli di fare processare la vostra squadra, ditegli di rinunciare alla prescrizione (sempre se i vostri reati sono prescritti a tutti gli effetti per davvero), se vi ritenete puliti non avete motivo di nascondervi dietro alla prescrizione, dimostratelo, come sta facendo Luciano Moggi. Ed invece no interisti, non ci rinuncerete alla prescrizione, se lo fate andrete minimo in B perchè questa che vi ho raccontato è la realtà dei fatti, voi ormai avete almeno perso la faccia, io nei vostri panni non indosserei nulla di questo club, me ne allontanerei disgustato, non mi farei rappresentare mai da moratti, non mi nasconderei dietro un defunto, eviterei di replicare in maniera inappropriata, rifletterei sulle recenti “vittorie”, non vorrei mai uno scudetto che non mi appartiene. Ed approposito di quello scudetto che vi hanno dato a tavolino, sentite le parole di Mughini: http://video.corriere.it/quello-inter-2006-scudetto-m/336bc370-a807-11e0-80dd-8681c9f51334 e vergognatevi. Ancora non vi vergognate? Ed allora non posso far altro che provare per voi un misto tra pena (data la vostra eccessiva ignoranza nel non capire o idiozia nel non volerlo fare) e schifo (per il dimostrarvi anche voi privi di dignità). Voi avete sempre odiato la Juventus non è vero? Ma perchè la odiate? Ve lo dico io: voi odiate la Juventus perchè lei è sempre stata superiore alla vostra inter, avete sviluppato verso la vecchia signora un complesso di inferiorità, un senso di impotenza, un’invidia terrificante, voi sognavate di essere come i tifosi juventini e non potendolo essere odiavate la loro squadra. Ricordatevi che la Juventus, il glorioso club nato prima di voi nel 1897, la squadra più nobile d’Italia, la squadra che detiene 29 scudetti (ed avrebbe già la terza stella senza la farsa di 5 anni fa) ha sempre vinto regolamermente e sul campo perchè è spesso stata la più forte, la migliore, la più organizzata e competente e che voi non sareste mai riusciti a superarla se non con questi mezzi che con il calcio, con lo sport in generale non hanno nulla a che vedere. Ed invece lo sapete perchè i tifosi della Juve odiano la vostra di squadra? Pensate forse per gli stessi motivi? Eh no, vi sbagliate di grosso. La vostra inter è odiata dai tifosi bianconeri solo da dopo il 2006, solo dopo questa enorme schifezza, e come potrebbe essere altrimenti? Quindi non per meriti sul campo, non per giocate dei vostri calciatori, non per delle vittorie vere, ma solo per imbrogli, ingiustizie, parole fuori luogo, cori senza senso, dichiarazioni al limite della follia, smoking bianchi, accuse che avreste dovuto fare a voi stessi e vostri teoremi completamente errati. Vi dovreste vergognare, ve lo dico con tutto il cuore, lo dovreste aver capito, non servono ulteriori elementi per farvelo notare, la vergogna che dovreste provare è lampante e non dovrebbe conoscere limiti. Il mio augurio è che ognuno possa avere quel che merita alla fine dei giochi, chi è arrivato così in alto in maniera così sporca è destinato a precipitare, e quando questo accadrà a voi, tutto il vero popolo juventino sarà lì pronto a vedervi sprofondare il più in basso possibile, per tornare a vedervi essere i perdenti di sempre, la barzelletta del calcio mondiale, i falliti che non vincono mai, gli inetti che sbagliano tutti gli acquisti, gli invidiosi che avanzano sospetti infondati sulla superiorità altrui, gli ignoranti che si lamentano senza cognizione di causa, i piangina che piagnucolano, i poveretti che potevano vincere solo barando e giocando senza avversari. In sostanza, abbreviando il tutto in una parola: interisti. Perchè questo è il vostro habitat naturale, perchè oltre a non saper perdere avete dimostrato di non saper neanche “vincere”, questo è il vostro essere, questo è quello che siete e questo è quel che meritate. Tornerete ad essere gli interTRISTI di sempre con in più una dose di vergogna che vi contraddistinguerà per l’eternità.
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1 pointAppena ricevuta su WhatsApp Mi vergognerei di essere interista perché ho vinto il mio primo scudetto giocando contro la Pro Vercelli che in quella occasione schiera i suoi giovanissimi per mera protesta. Mi vergognerei di essere interista perché sono retrocesso in Serie B ma a 3 giornate dalla fine inventano i play out e mi accoppiano contro l'Alta Italia, squadra fallita da 3 mesi: vinco a tavolino e così mi salvo. Mi vergognerei di essere interista perché la grande inter di Angelo Moratti era la più dopata della storia, e ancora oggi, Ferruccio Mazzola lo dichiara con un libro e in tribunale con la famosa "pastiglia del caffè di Herrera" (basti leggere la causa di tutti i decessi di quella rosa!). Mi vergognerei di essere interista perché lancio i motorini dagli spalti negli stadi. Mi vergognerei di essere interista perché quando perdo picchio gli avversari in campo ,lancio petardi in testa ai portieri e causo risse nei sottopassaggi. Mi vergognerei di essere interista perché uccido i tifosi avversari (ricordate Ascoli?... problemi con i colori bianconeri probabilmente!). Mi vergognerei di essere interista perché per pagarmi i debiti societari ipoteco un logo con la Banca Antoveneta di Tronchetti, mio maggiore azionista e falsifico i bilanci per iscrivermi in serie A. Mi vergognerei di essere interista perché tarocco le fideiussioni e faccio plusvalenze illegali. Mi vergognerei di essere interista perché per 15 anni sperperavo milioni comprando cessi stranieri (Incompetenti). Mi vergognerei di essere inrerista perché ho falsificato passaporti dei miei tesserati e non sono stato punito con la retrocessione in B ( patteggiando la pena mi sono salvato e Oriali ha solo ricevuto una piccola e minima condanna penale).Mi vergognerei di essere interista perché pur di vincere mi sono inventato Farsopoli e ho riesumato intercettazioni limitate a mio piacimento (essendo Tronchetti presidente Telecom e nascondendo quelle del mio presidente). Mi vergognerei di essere interista perché è di Giacinto Facchetti l'unica telefonata in cui è acclarato che un dirigente sportivo chiede espressamente ad un arbitro (Bertini)di favorire la vittoria della propria squadra .Mi vergognerei di essere interista perché vinco una Champions grazie ad Unicredit( chi dimentica tutti i favori arbitrali ricevuti è complice), sponsor ufficiale della manifestazione il cui Ammin. Delegato è un certo Alessandro Profumo, guarda caso consigliere di amministrazione anche della stessa Inter (ad oggi questo signore è sotto processo per bancarotta fraudolenta).Mi vergognerei di essere interista perché ho messo Guido Rossi come presidente FIGC per regalarmi lo scudetto di cartone e condannare solo la Juve. Mi vergognerei se fossi interista perchè per l'ennesima volta mi salvo dalla Serie B per avvenuta prescrizione del reato di FRODE SPORTIVA (Art. 1).Se fossi interista direi grazie a Palazzi, e grazie a tutti coloro che amano e salvano dall'inferno e con l'inganno questa società di farabutti. #Inter*****a #PrescrittiCartonati #FintiOnesti #PagliacciSince1908 #NonAvròPaceFinchèNonFallirete
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1 pointho studiato un corso libero di apicoltura durante la mia triennale sono api e ti assicuro che diversi apicoltori farebbero carte false per portarsi a casa lo sciame
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1 pointBuona crono anche per Formolo... attendo sempre la sua definitiva esplosione ai livelli più alti, chissà se è già l'anno buono questo. La Bora gli ha messo a disposizione una squadra secondo me discreta ma molto giovane e con poca esperienza nelle grandi corse. PS non si può iniziare il Giro senza presenza di @flamingo in questo thread
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1 pointEhh? Questo chiude la questione sul tenerlo o meno, direi. Ci aveva quasi convinto del contrario
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1 pointScommettiamo tutti i nostri risparmi sul LIVERPOOL campione. Ecco perché .... «Champions, Liverpool campione»: la gaffe della Uefa L'immagine pubblicata e poi rimossa, in Spagna e Inghilterra ironizzano. https://bit.ly/2IeqT1m L'Uefa ci ha visto lontano e nonostante la finale del 26 maggio a Kiev manchino ancora 22 giorni la Federcalcio europea già conosce il nome del vincitore della Champions 2018: il Liverpool. Si tratta ovviamente di una gaffe, subito rilanciata da media spagnoli e inglesi, e nel giro di pochi minuti rimossa dal sito ufficiale della confederazione di Nyon. Sul web, infatti, l'Uefa aveva pubblicato inavvertitamente una foto in cui il Liverpool compariva in grafica come vincitore della Champions e la didascalia "Season 2017/18 Winner Liverpool". Nella notizia pubblicata, sia in inglese che in spagnolo, si vede un fotomontaggio con diversi giocatori di entrambe le squadre (Kroos, C.Ronaldo, Ramos, Salah, Van Dijk e Firmino) e la didascalia incriminata, con lo scudetto di Anfield che incorona l'immagine. Che la Uefa voglia scaricare gli spagnoli dopo tanti aiutini?
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1 pointOt migliore della storia Io avrei chiamato i vigili. Hai risolto?
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1 pointOk @Maidomi il caso ha voluto che fosse proprio l'incipit della pagina 1000. Comunque per la nuova sessione si stanno aprendo le trattative di governo, io ho proposto di dare l'incarico a Boja faus... ma sembra che Di Maio non sia contento.
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1 pointAnche io, però penso che dopo sabato le cose siano cambiate. Diciamo che ci ha dato una bella carica. Poi chiaro, si deve scendere in campo cazzuti se no è dura lo stesso
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1 pointmacchè loro prendono 2-3 posizioni diverse perchè tanto alla fine fanno il televoto e decide il popolo
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1 pointmi pare abbia detto un'ovvietà riguardo la solidità difensiva. se ogni partita giochi per fare un gol piu dell'avversario ( con i 4-2 e i 6-2 ) finisce che alla lunga sono maggiori le partite che perdi o pareggi, rispetto a quando non prendi gol per 10 partite di fila. nel primo caso, se becchi la giornata storta in attacco ci sta che perdi pure. nel secondo caso, alla peggio porti a casa qualche pareggio.
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1 pointha ragione Allegri non ha detto nulla di strano, essere solidi comunque non significa essere necessariamente difensivi significa non perdere gol ogni volta che uno mette un cross nell'aria (crotone,napoli,inter,Real,benevento) guarda caso quando eravamo tosti dietro vincevamo in carrozza rischiando più noi a livello pscologico che la squadra realmente sul campo ------------------------------- ha ragione pure quando dici che vincendo 4-2 o 6-2 alla lunga non vinci lo scudetto perchè non sempre riesci a fa tutti quei gol -------------------------- Domani bisogna però arrivare al 90esimo con due gol di vantaggio assolutamente Buffon Lichtsteiner Benatia Rugani Alex Sandro Khedira Bentacur Matudi Dybala Higuain Costa
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1 pointLa visione del calcio di Allegri Una riflessione sul dibattito generato dalle parole del tecnico della Juventus ai microfoni di Sky Sport. Condividi: 418 Nel 2014, in un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, Massimiliano Allegri aveva parlato della sua maniera di intendere il calcio e il mestiere di allenatore. A rileggerla oggi, a quattro anni di distanza, si ritrovano esattamente gli stessi concetti espressi nell’intervista televisiva per Sky nel post-partita di Inter-Juventus: c’è persino il paragone tra calcio e basket. È una conferma che, al di là dell’impeto del momento, le idee di Allegri sono ferme e radicate e le sue parole, che hanno generato una grande polemica, non dovrebbero sorprendere più di tanto. Certo, i toni utilizzati e il contesto in cui sono state espresse vanno contestualizzate. In questa stagione c’è stato un lungo dibattito sul gioco della Juventus, solido e pratico ma i cui risultati sono figli più della sua forza difensiva e delle giocate individuali dei suoi campioni che di un impianto di gioco strutturato e, perché no, bello da vedere. Sembra questo il punto di vista di Allegri. Tuttavia vorrei provare a mettere da parte il quadro entro cui le idee di Allegri sono state espresse, e il fatto che lasciando in maniera brusca l’intervista abbia troncato ogni discussione affermando implicitamente che la “sua verità” sia sostanzialmente l’unica possibile. Considerando anche che qualcuno ha sintetizzato i commenti di Allegri come: «La tattica – quantomeno in fase d’attacco – non conta nulla e si vince coi campioni», mi sembra più interessante riflettere sul senso delle sue parole e definire meglio il suo orizzonte di pensiero. Allegri ha detto davvero che la tattica non serve, che bastano Messi e Cristiano Ronaldo? Soprattutto, conoscendo il suo calcio, è possibile abbia detto e pensi davvero una cosa del genere? Le premesse emotive Il monologo di Allegri nasce da una domanda di Daniele Adani. L’opinionista di Sky premette che secondo lui il campionato verrà deciso «più sulle giocate che sul gioco»;quindi chiede al tecnico se la Juve «può giocare meglio, può riuscire a essere padrona del proprio destino…», se può arrivare «a meritarsi la giocata decisiva… più che a trovarla». La premessa sembra contenere una dicotomia tra giocate e gioco che vengono però riconciliate nella domanda successiva, in cui la giocata può e deve diventare una conseguenza del gioco. Rimane sottinteso che per giocata si intenda il gesto determinante e puntuale di un giocatore che risulta decisivo per orientare i destini di un match, mentre per giocosembra intendersi una dimensione maggiormente collettiva e generale di conduzione tattica di una partita. Inizialmente Allegri risponde ribadendo alcuni concetti espressi poco prima, dialogando con Massimo Ambrosini sulla partita appena conclusa con l’Inter: lamenta che la sua squadra avrebbe dovuto creare le condizioni per generare un 2 vs 1 sulle fasce tramite le ricezioni sul corpo di Mandzukic (esterno sinistro del 4-2-3-1) che, impegnando Cancelo, avrebbe liberato spazio esterno ad Alex Sandro e ai tagli interni di Douglas Costa (esterno destro), propedeutici alle sovrapposizioni di Cuadrado. Mandzukic riceve un pallone lanciato dall’altra fascia da Cuadrado creando, insieme ad Alex Sandro, un 2 vs 1 contro Cancelo. Secondo Allegri la Juventus ha usato troppo poco questa situazione tattica In questa fase, cioè, Allegri si rammarica che la sua squadra non abbia messo in difficoltà gli avversari attraverso soluzioni di gioco che possano essere ricondotte alla definizione di “tattica collettiva”. Un termine con cui si intende il movimento organizzato di due o più giocatori (quindi anche di un intero reparto e/o dell’intera squadra) finalizzato al raggiungimento di uno scopo comune, difensivo o offensivo. Allegri prosegue sottolineando come quella precedente contro il Napoli fosse stata una brutta partita, precisando che la Juve ha giocato male ma che il Napoli non ha fatto molto meglio, «non c’è stato un tiro in porta in 90 minuti». Proprio discutendo della sfida contro il Napoli, il tecnico inizia a contrapporre la sua idea di calcio a quella che secondo lui, in maniera generica, veicolano gli opinionisti di Sky. Massimiliano Allegri ritiene che quella contro la squadra di Sarri sia stata un brutta partita “in generale” altrimenti “si vede un calcio completamente diverso e allora io mi fermo e non dico niente”, definendo così l’alterità della sua visione del calcio rispetto a quella (un po’ sbrigativamente) attribuita ai suoi interlocutori. Punto nell’orgoglio, rivendicando i meriti della sua squadra, vincitrice di 18 delle ultime 21 partite di campionato, Allegri evidenzia come sia quasi fisiologico avere dei momenti di pausa e inizia la parte di discussione che ha acceso il dibattito. «Bisogna capire i momenti della stagione…. Purtroppo il calcio è diventato… è troppa teoria. Sento parlar di schemi, di robe, di robe, di cose». Il paragone con il basket A quel punto si inserisce il conduttore Marco Cattaneo che afferma che anche gli schemi contano, e Allegri inizia un paragone con il basket: «Fanno gli schemi…alla fine… non è venuto fuori lo schema, hai 3 secondi per pensare… a chi la danno la palla? A quello più bravo che gioca in 1 vs 1 e tira… o esce da un blocco e tira… E gli schemi non vengono nel basket…». Il paragone sembra quindi ricondursi a quanto affermato in precedenza riguardo il momento della stagione bianconera. Allegri non dice che nel basket non servano gli schemi, ma che quando uno schema fallisce si tende ad affidarsi al giocatore più bravo, alla giocata individuale (1 vs 1). Introduce però un elemento di tattica collettiva, parlando dell’uscita da un blocco precedente al tiro. L’allenatore della Juventus sembra voler dire che, in un momento di difficoltà della squadra, le soluzioni possano provenire dalle capacità individuali dei calciatori. Il confronto tra i due sport è però più profondo, tanto che anche nell’intervista del 2014 Allegri utilizzava le stesse argomentazioni. Il tecnico juventino prosegue affermando che in misura maggiore che nel basket, non sono gli schemi a far vincere le partite nel calcio. Sia basket che calcio sono due sport classificabili come open skill, cioè discipline in cui il gesto tecnico è condizionato dall’imprevedibilità del contesto ed è fondamentale la capacità di adattarlo con estrema rapidità. Le variabili da cui ogni singolo gesto è influenzato sono praticamente infinite (posizione di compagni e avversari, posizione in campo, risultato della partita, condizioni di fatica fisica e mentale). In aggiunta, e Allegri lo sottolinea, il calcio a differenza del basket si gioca con i piedi, cioè con le estremità che non sono deputate al controllo e alle gestione di oggetti, su una superficie d gioco molto più ampia. Aumenta il numero di variabili e, in definitiva, amplifica l’imprevedibilità del risultato di ogni singolo gesto tecnico, rendendo più complesso portare a termine con successo soluzioni predeterminate (schema). In definitiva Allegri, per ridurre l’importanza degli schemi nel basket, lo paragona a uno sport simile al calcio, in cui gli schemi, per le dimensioni del campo e le estremità con cui si gioca il pallone – e, aggiungo io, per la natura più discontinua del basket che aumenta la ripetibilità riducendo le variabili in gioco – possono talvolta risultare inefficaci, lasciando il campo alle soluzioni individuali degli interpreti. Per rafforzare il concetto, Allegri, come nell’intervista del 2014, aveva sottolineato che se le qualità individuali non fossero importanti i grandi calciatori non costerebbero le cifre che costano. La parte che è stata interpretata come “tattica vs tecnica” A quel punto Allegri vira sulla formazione dei giovani calciatori, affermando che “Bisogna cambiare… I giocatori, a cominciare da quelli piccolini, vanno fatti lavorare sulla tecnica e sulla tattica individuale”. La “tattica individuale” è l’esecuzione di un gesto tecnico all’interno di un contesto di gioco e rappresenta quell’insieme di comportamenti che il singolo calciatore adotta per rendere efficace il suo gioco e la sua prestazione tecnica. All’interno del concetto di tattica individuale è presente il processo decisionale che ogni calciatore deve compiere in ogni momento della partita. Allegri conclude dicendo “Questo è il male del calcio italiano…” e sembra che si riferisca alla sottovalutazione dell’aspetto tecnico e individuale a vantaggio di una dimensione più collettiva e schematica. Prosegue: “Non sento una volta un gesto tecnico”, accusando l’informazione specializzata di trascurare l’importanza della tecnica nel gioco. Chiude infine dicendo che “bisogna dare un’organizzazione difensiva”, lasciando immaginare una fase offensiva centrata esclusivamente sulla libertà del talento dei giocatori. Le sue ultime parole sembrano descrivere una differenza radicale tra il suo modo di intendere il calcio e quello dei suoi interlocutori: «Semplice, il calcio è molto semplice, non lo rendete complicato che poi vi intortate… Continuate con le vostre teorie che fate bene… Per me il calcio è un’altra roba». Un post-gara, specie di una partita così importante e intensa come è stata Inter-Juventus, non è forse il momento migliore per rivelare il proprio modo di intendere il calcio. Allegri è apparso infastidito dalle ripetute critiche al gioco della propria squadra, ritenendole ingiuste alla luce dei risultati ottenuti. Le incoerenze di Allegri L’adrenalina della situazione ha comunque portato Allegri ad eccessive semplificazioni. Una, ad esempio, sta nell’avere appiattito la domanda posta da Adani, che chiedeva se fosse possibile trovare un modo migliore per permettere ai giocatori di esprimere il proprio talento. Allegri ha contrapposto la parola “schema”, il cui significato rimanda a soluzioni di gioco pre-ordinate, studiate a tavolino e riproposte in campo in modo rigido. Che Allegri fornisca in realtà idee di natura collettiva in fase d’attacco lo rivela lui stesso nell’intervista di poco prima, parlando degli errori strategici dei suoi calciatori. L’assoluta libertà offensiva, uno dei due estremi del discorso, non è in effetti contemplata nemmeno nell’esempio della pallacanestro, in cui la giocata del singolo è successiva al fallimento degli schemi. Sull’altro estremo, quello che in teoria sarebbe il calcio promosso dagli opinionisti di Sky, si lascia immaginare un gioco meccanico e privo della libera interpretazione dei singoli calciatori che, ad alti livelli, viene sempre più raramente proposto. Nella realtà il calcio è sempre più basato sui princìpi di gioco, cioè le caratteristiche che una squadra vuole possedere nello sviluppo del proprio calcio e che disegnano la struttura di gioco della squadra stessa. Esempi di principi di gioco possono essere “attaccare lo spazio lasciato libero dall’avversario uscito in pressione” o “marcare gli appoggi e aggredire il portatore di palla immediatamente dopo avere perso il possesso”. Allenando per principi si rendono chiari gli obiettivi e, in accordo con la complessità del gioco, si riducono le soluzioni prestabilite per lasciare spazio alle scelte dei calciatori che devono essere coerenti con il principio da perseguire. Si passa dall’importanza quasi esclusivamente tecnica del calciatore nella qualità dell’esecuzione di uno schema, al ruolo decisivo, insieme tecnico e tattico (tattica individuale) nella scelta della migliore soluzione da attuare per soddisfare le migliori esigenze della squadra nel rispetto dei principi comuni. Se un gioco totalmente libero da qualsiasi direzione preordinata dagli allenatori e uno dominato invece dagli schemi rappresentano due estremi opposti difficilmente riscontrabili nella realtà (e verosimilmente datati), la vera frontiera può forse passare tra allenatori i cui principi di gioco sono meno influenzati dal contesto (caratteristiche dei calciatori a disposizione e degli avversari) e allenatori che provano a ottimizzare le proprie chance di vittoria cucendo abiti tattici disegnati sul contesto. È una distinzione arbitraria perché ogni allenatore possiede dosi variabili di principi immutabili e prova, in misure diverse, ad adattare la propria squadra alla specificità della particolare gara. Il calcio di Allegri, dal basso verso l’alto (dalla pratica alla teoria) Per la costruzione del proprio gioco, ad esempio, Allegri ama partire dal campo e non da un’idea astratta (la teoria da lui citata?) e lavora sul campo per trovare ed affinare le connessioni tecniche tra i calciatori, con una costruzione della propria squadra che parte dal basso per giungere al disegno generale. È un calcio che si sviluppa in maniera induttiva e non deduttiva. Illuminante è la definizione di Davide Nicola: «Per me Allegri può giocare in ogni modo e può allenare qualunque giocatore. Ha una maturità perfetta nella gestione della rosa, ha una lettura incredibile a partita in corso. Allegri in questo momento è al top. Sa come aggiungere imprevedibilità al suo gioco, sfruttando le caratteristiche base dei suoi calciatori, e adotta strategie differenti studiate sugli avversari». Quello di Allegri è un approccio bottom-up (dal basso verso l’alto) che può essere distinto da quello top-down, di altri allenatori, in cui i principi nascono dall’alto e discendono a cascata verso la definizione del modello di gioco. Ma, anche questa distinzione, in un sistema complesso come quello rappresentato dal gioco del calcio, presenta ampi margini di fluidità nella misura in cui gli sviluppi del gioco sono definiti in campo dalle scelte dei singoli calciatori che, basate sui principi generali, influenzano circolarmente la definizione e l’ evoluzione dei principi stessi. Cuadrado è in possesso di palla. Higuain (come ogni altro calciatore, compreso Cuadrado) deve compiere una scelta. Può ad esempio attaccare alle spalle Miranda, disegnando una linea di passaggio profonda o muoversi verso il pallone, utilizzando il movimento di Khedira che trascina via Rafinha per ricevere il pallone alle spalle del centrocampo interista. L’insieme delle scelte di tutti i giocatori definisce la tattica. I principi di gioco condivisi forniscono coerenza all’insieme delle scelte Quindi, cosa voleva dire? L’intervista post-gara rilasciata a Sky da Massimiliano Allegri è stata ricca di spunti di riflessione, sebbene il tecnico della Juventus abbia forzato i concetti. Oltre alle considerazioni sull’utilità degli schemi, Allegri ha sottolineato l’importanza nella formazione dei giovani di lavorare sulla tecnica e sulla tattica individuale a discapito della tattica collettiva. Una considerazione generale condivisibile: i giovani devono apprendere la corretta esecuzione del gesto (tecnica) e affinare i processi di scelta e decisione che sono chiamati ad effettuare nel contesto reale della gara (tattica individuale). Senza un adeguato sviluppo delle capacità di scelta del singolo calciatore, la tattica collettiva rischia di diventare una serie di regole che il giovane segue senza capirne il senso profondo, in maniera meccanica. Le forzature dialettiche di Allegri hanno trasmesso un messaggio rigido, cioè che la tattica non conti nulla e che la fortuna di una squadra risieda nei piedi dei propri campioni. Ma è proprio la natura del gioco a reclamare lo sviluppo della tattica. L’alto numero di variabili in gioco, e le numerose interazioni possibili con i compagni e con gli avversari, richiedono inevitabilmente che tutti i componenti di una squadra abbiano un linguaggio comune e adottino i medesimi principi di gioco. Questa è, in maniera più profonda, la tattica, e non è possibile farne a meno senza pregiudicare l’efficacia della prestazione. Non va confusa con lo schema, una soluzione di gioco prestabilita, che rischia di diventare meccanica e che rappresenta, nella migliore delle ipotesi, solo un mezzo per tradurre in pratica i principi di gioco. Tattica e calciatori non vanno visti come due entità separate, ma dovrebbero influenzarsi a vicenda. Le scelte e la tecnica degli interpreti dovrebbero concorrere al disegno, all’affinamento e all’esecuzione puntuale del quadro generale. La definizione chiara del linguaggio comune della squadra aiuta i calciatori ad esprimersi al meglio e, nel caso dei campioni, li mette nelle condizioni migliori di far vincere le partite alle proprie squadre. In fin dei conti, non un concetto così diverso come quello espresso dalla domanda di Adani.
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1 pointNel caso in cui ci sia bisogno di maggiore dinamismo c’è sempre Blaise da poter buttare nella mischia... Pensate che ci siamo fatti mezzo campionato e giocato una finale di Champions con Pjanic e Khedira e Can non è dinamico io se vedo Can Pjanic SMS insieme sburro arcobaleni
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1 pointDybala e Higuain titolari Allegri
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1 pointla quarta repubblica avrà una costituzione che esordisce con "L'Italia è una repubblica democratica basata su una SRL"
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1 pointa occhio e croce dibba ne ha tirata una (vedi sorrisetto tirato) e beppe fa la smorfia di disappunto
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1 pointSi vuole andare ad elezioni, sì ma magari intanto pagatemi l'incarico da scrutatore del 4 marzo, va...
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1 pointma marchisio titolare della juve dove?? che ha giocato 600 minuti in campionato. sei a conoscenza dell'esistenza di un tal blaise matuidi???
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1 pointMah se per te can É poco dinamico mi sa che lo hai visto giocare poco.
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1 pointAntijuventini, fatti voi non foste per viver come bruti, ma per rosicar in eterno!!!
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1 pointIl premio di maggioranza favorisce la governabilità, ovviamente, ma crea una situazione che poi non è più rappresentativa di quello che hanno chiesto i cittadini. Non può una forza politica che rappresenta solo per un terzo il paese decidere poi per tutti.
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1 pointfirmo col sangue e altri fluidi corporei, quelli che volete
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1 pointbau.. bau ..bau ...bau ( cit ) COMUNICAZIONE DI SERVIZIO: NON DOVREMMO SPRECARE POST TRA UN PO' SIAMO A PAGINA 1000 E @LeRoi NON SI E' ANCORA MANIFESTATO... ma @MacNamechB&Wse continui a postare ci arriviamo prima di prima
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1 pointSenza aprire un apposito topic, mi permetto di postare un articolo di Leonardo Labita uscito su T...Juve: val la pena leggerlo. Spero di non infrangere qualche regola del forum. “Nel diventare più maturo scoprirai che hai due mani. Una per aiutare te stesso, l'altra per aiutare gli altri”. Così recitava la bellissima Audrey Hepburn. E’ da questo invito che parecchi tifosi juventini vogliono ripartire, è da questo invito rivolto all’altra metà d’Italia che i tifosi juventini vogliono capire, pretendono di essere aiutati, da chi dimostra giorno dopo giorno, di aver raggiunta quella maturità che, parafrasando la Hepbrun, è capace di far scoprire l’uso caritatevole delle proprie mani. L’aiuto che richiedono è rivolto a capire, identificare, dare un nome e un cognome a quest’entità suprema, a questo padrino, se preferite rimanere nel caro mondo hollywoodiano della Hepbrun, piuttosto che al grande vecchio che, nascosto chissà in quale parte del mondo: controlla, manovra, indirizza, dai tempi del gol di Turone, i campionati a favore della Juventus. Aiutateci. In modo ingenuo, avevamo pensato fosse Moggi il colpevole di tutto. Ricordate la sensazione di pulizia e onestà che si viveva in quei mesi successivi ad uno dei processi più brevi della storia? Dove sentenze e desiderio popolare si mescolavano e come nelle favole perfino i rospi diventano dei principi (nero)azzurri vestiti di bianco. Che ingenuità pensare che il grande vecchio fosse Luciano ! A dir la verità, considerando le sentenze finali, l’assoluzione del gran parte degli arbitri coinvolti e i gravi reati riconosciuti perfino ai principi che ritornavano subito rospi, salvati solo dalla prescrizione, l’ingenuità si trasforma in imbarazzo. Il grande vecchio con astuzia non si è mosso, magari si è preso solo qualche anno di riposo, giusto il tempo per regalare qualche sorriso con due settimi posti e un valzer di allenatori da fare invidia a Moratti. Diciamo che ha usato le proprie mani per aiutare gli altri. Bontà sua! Aiutateci. Abbiamo bisogno di capire, chi sta dietro a tutto questo. Siamo stati spiazzati e confusi dai numeri, quelli impietosi che recitano di distacchi di oltre 200 punti accumulati in classifica da club come Inter e Milan, negli ultimi sette anni. Numeri che in modo ingenuo, ci hanno fatto credere di vincere esclusivamente perché dimostravamo di essere i più forti, i più organizzati, i più bravi. Aiutateci. Perché, con Moggi in “pensione”, la Juve in causa da anni con la FIGC, nella quale si sono avvicendati Guido Rossi e Carlo Tavecchio entrambi di fede interista, e con il procuratore federale Pecoraro, tifoso napoletano, l’identikit del grande vecchio diventa sempre più complicato. Aiutateci. Perché ormai si è perso il senso della ragione e incuranti delle tv e degli organi di stampa, sempre più super partes... può perfino capitare che l’arbitro pronunci senza nessun remore “nel recupero la vinciamo” e l’allenatore Allegri dialoghi con il quarto uomo in modo sospettoso e vergognoso. Aiutateci. E’ un appello che giriamo anche alle istituzioni, in questo senso il toccante messaggio del sindaco di Napoli speriamo possa fare da apripista, ci auguriamo che in questo momento, Salvini e Di Maio si prendano un altro mese per riflettere e il presidente Mattarella avvii delle consultazioni all’interno del mondo del calcio, per capire e comprendere come porre rimedio a questo scandalo ormai troppo evidente. Chissà in giro per l’Italia, quanti sono i prossimi sessantenni come Bonolis, costretti ad assistere inermi a questo sistema corrotto da quasi 40 anni. Non è giusto ! Aiutateci, dall’alto della vostra maturità, che si può toccare con mano, giorno dopo giorno, tweet dopo tweet, post dopo post, Heysel dopo Heysel... Aiutateci, grazie agli insegnamenti ricevuti a causi dei tanti vostri fallimenti sportivi (ovviamente condizionati sempre dal grande vecchio) Chiediamo aiuto a voi che, da diversi anni, in assenza di impegni europei infrasettimanali, avete avuto settimane intere per riflettere e indagare. Chiediamo aiuto a voi che, a differenza nostra tifoseria, avete avuto o continuate ad avere come famiglie di riferimento dei vostri club, modesti imprenditori locali poco conosciuti e lontani dal mondo politico, specialmente in quel di Milano, capaci nonostante tutto di ritagliarsi un dignitoso spazio. Aiutateci...ad aiutarvi a difendere quella risicata dignità che vi è rimasta. Aiutateci...ad aiutarvi perché ormai suscitate compassione. Aiutateci...ad aiutarvi perché non vi rendente conto più di quello che dite e scrivete. Aiutateci...ad aiutarvi a capire che, vi piaccia o no, anche voi tifosi delle vostre modeste e provinciali squadre, siete entrati a far parte della storia: la nostra. Quella di chi ha saputo rialzarsi, raggiungervi, superarvi ed entrare nella leggenda. E’ questo purtroppo per voi, non lo potrete cambiare mai, rimarrete gli sconfitti, i vinti della leggenda bianconera. Negli anni a venire, nelle immagini che racconteranno questa epopea ci saranno anche i vostri portieri che si chinano nel raccogliere i palloni dalla porta, sullo sfondo dei nostri giocatori che esultano ci saranno i vostri con l’espressione rammaricata, con le lacrime agli occhi e le mani tra i capelli. Vicino alla nostra panchina esultante, si intravederanno anche i vostri allenatori che masticano amaro e che prendono a pugni le panchine. E infine i vostri presidenti che parlano di scudetto sempre nei mesi sbagliati… Visto che alla fine siamo stati noi ad aiutarvi? Noi siate giù di morale, anche voi siete nella storia: benvenuti! @leolab81
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1 pointL'importante è non piazzare l'autobus come nei primi 65 minuti di Juve-Bayern